venerdì 8 marzo 2019

Frecce tricolori: le origini, il presente, il futuro



Le Frecce Tricolori, il cui nome per esteso è Pattuglia Acrobatica Nazionale, costituente il 313º Gruppo Addestramento Acrobatico, sono la pattuglia acrobatica nazionale (PAN) dell'Aeronautica Militare Italiana, nate nel 1961 in seguito alla decisione dell'Aeronautica Militare di creare un gruppo permanente per l'addestramento all'acrobazia aerea collettiva dei suoi piloti.
Con dieci aerei, di cui nove in formazione e uno solista, sono la pattuglia acrobatica più numerosa del mondo, ed il loro programma di volo, comprendente una ventina di acrobazie e della durata di circa mezz'ora, le ha rese le più famose.
Dal 1982 utilizzano come velivolo gli Aermacchi MB.339 A/PAN MLU, e la sede è l'aeroporto di Rivolto (UD).



Origini

In Italia la prima scuola di volo acrobatico venne fondata nel 1930 all'Aeroporto di Udine-Campoformido per iniziativa del colonnello Rino Corso Fougier, comandante del 1º Stormo: la prima formazione consisteva in cinque Fiat C.R.20 e già l'8 giugno 1930 alla prima manifestazione aerea, chiamata "Giornata dell'Ala", questi aerei si esibirono in una "bomba", una figuraanaloga alla bomba attuale.
Negli anni precedenti alla seconda guerra mondiale la Pattuglia folle della Regia Aeronautica partecipò a varie manifestazioni (da notare è che nel 1932 si impiegarono apparecchi Breda Ba.19, nel 1934 Fiat C.R.30 e dal 1936 Fiat C.R.32), tra le quali nel 1938 l'inaugurazione dell'Aeroporto di Milano-Linate durante la quale il Capo Pattuglia fu la Medaglia d'argento al Valor MilitareBruno Sartori.
Dopo l'inevitabile parentesi del periodo 1939-1945 la pattuglia acrobatica fu sciolta e si riformò nel dopoguerra, anche se non ufficialmente inquadrata come pattuglia acrobatica. Fu infatti il 51º Stormo, equipaggiato con aerei statunitensi P-51D Mustang ed inglesi Spitfire Mk.IX, il primo ad esibirsi con tre Spitfire all'aeroporto di Padova nel settembre 1947. L'entusiasmo di questi piloti venne presto seguito da alcuni loro colleghi del 5º Stormo, che formarono un'altra pattuglia acrobatica basata su aerei Spitfire.



Nel 1950 si formò una pattuglia chiamata "Cavallino Rampante", costituita da quattro piloti del 4º Stormo dotati di velivoli D.H.100 Vampire, che due anni dopo debuttò in Belgio nel corso di una manifestazione NATO.
Parallelamente a questo reparto, nel 1953 si istituì il "Guizzo", proveniente dal 5º Stormo e operativo su aerei F-84G Thunderjet. 

Le Tigri Bianche, furono una pattuglia acrobatica italiana, attiva dal 1953 al 1956, appartenente al 51º Stormo.
Inizialmente fu chiamate Pattuglia Bellagambi, dal nome del capo pattuglia Mario Bellagambi.
Dopo Bellagambi il capo pattuglia divenne Roberto Di Lollo e la pattuglia prese il nome ufficiale di Tigri Bianche. Sugli aerei venne disegnata una tigre bianca su sfondo celeste.
Gli aerei utilizzati erano i Republic F-84G Thunderjet.
La pattuglia durante le esibizioni era formata da quattro elementi.
Nel 1957 le Tigri Bianche furono sostituite dalla pattuglia Cavallino Rampante. In passato, difatti, il compito di fornire una pattuglia acrobatica nazionale veniva assolto a rotazione da diversi reparti. In seguito venne formato un reparto di volo apposito, il 313º Gruppo Addestramento Acrobatico, che diverrà poi noto come le Frecce Tricolori.
Questa unità partecipò riscuotendo notevole successo a vari show in tutta Europa, grazie anche al ritorno della manovra acrobatica chiamata "bomba": i quattro piloti alla sommità di un looping in formazione si gettarono in picchiata in direzioni opposte richiamando l'aereo solamente in prossimità del suolo. La notorietà del Guizzo crebbe a tal punto che nel 1955 gli venne dedicato un film chiamato "I quattro del getto tonante" (in onore del Thunderjet), e fu proprio grazie a questo film che il reparto cambiò ufficialmente nome in "Getti Tonanti", continuando ad esibirsi fino al 1956, quando vennero sostituiti dalle "Tigri Bianche" del 51º Stormo, montate sempre su F-84G.



I Getti Tonanti era una pattuglia acrobatica italiana, fondata nel 1953, all'interno del 5º Stormo di Villafranca di Verona I 4 piloti dei Republic F-84G Thunderjet inventarono molte figure acrobatiche; inoltre contribuirono alla realizzazione del film I quattro del getto tonante, ispirato alla designazione ufficiale statunitense del velivolo - Thunderjet. Prima del film la pattuglia era nota con il nome "Guizzo", derivato dal nominativo radio conferito ai velivoli del 103º Gruppo del 5º Stormo (il "guizzo" di un lampo è disegnato infatti sui serbatoi di combustibile posti sulle estremità alari). Dopo il film, la pattuglia assunse il nome di "Getti Tonanti”.
Nel 1959 i piloti del 5º Stormo vennero nuovamente chiamati a ricoprire il ruolo di pattuglia acrobatica italiana, con base a Rimini e sempre con il nominativo "Getti Tonanti", questa volta con i modelli Republic F-84F Thunderstreak multicolori sulle cui fiancate, in occasione delle Olimpiadi di Roma, erano stati disegnati i cerchi olimpici.
A differenza del biennio 1953-1955 la pattuglia si presentò con una formazione di 6 velivoli inventando il famoso "tonneau doppio" esibendosi sia in Italia che all’estero.

Dopo di loro, alla fine del 1960 fino a marzo del 1961 l'incarico fu affidato alla 2ª Aerobrigata con la pattuglia dei Lanceri Neri.
Nel 2015 Sergio Capaccioli, Antonio Camera Roda e Gregorio Baschirotto della formazione 1959-60 hanno narrato la loro esperienza nella pattuglia nel film documentario Le Pan prima della Pan.

Dopo un anno di successi, questa nuova pattuglia acrobatica cedette il passo alla rinata Cavallino Rampante ed ai suoi nuovi F-86E Sabre, che inizieranno l'attività il 19 maggio 1957 all'aeroporto di Torino-Caselle raggiungendo l'apice con l'esibizione al salone internazionale dell'aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget. Tante vittorie artistiche derivarono anche dal fatto che, per la prima volta in Italia, si usò un apparato generatore di fumi bianchi, con i quali le figure acrobatiche vennero messe particolarmente in risalto. Il 1957 vide anche l'entrata in scena di due nuovi reparti acrobatici: i "Diavoli Rossi" ed i "Lanceri Neri". I primi erano in organico al 6º Stormo, e con i loro F-84F Thunderstreak ottennero un grande consenso tra la popolazione, come dimostra un loro tour effettuato negli Stati Uniti d'America; i secondi invece provenivano dalla 2ª Aerobrigata, dimostrando, con l'ausilio degli F-86E, grande abilità operativa, che li portò a volare anche in Iran nel 1959 al cospetto dello Scià Mohammad Reza Pahlavi.

I Diavoli Rossi erano una pattuglia acrobatica dell'Aeronautica Militare fondata nel 1957 ed in attività sino al 1959.
Creata presso la base di Ghedi dal capitano Mario Squarcina della 6ª Aerobrigata, la squadra fu all'inizio riserva della pattuglia titolare del Cavallino Rampante. I Diavoli Rossi passarono a pattuglia acrobatica ufficiale nel 1958 ed arrivarono ad essere composti da 7 velivoli Republic F-84F Thunderstreak. Gli aerei si presentavano di colore metallizzato con la parte superiore delle ali in colore rosso; completava la livrea il simbolo della pattuglia, un diavolo impugnante un tridente.
La prima esibizione dei Diavoli Rossi risale al 10 marzo 1958 a Bitburg (Germania), mentre l'ultima ebbe luogo il 17 maggio 1959 a New York. Nel 1959 durante un'esibizione nei Paesi Bassi, a Ypenburg, furono riconosciuti come migliore squadra acrobatica della NATO.
Il comandante Squarcina fu incaricato nel 1961 dallo Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare di costituire la Pattuglia Acrobatica Nazionale (P.A.N.) composta da piloti provenienti da tutti i reparti dell'Aeronautica Militare. Fu così che nacque il 313º Gruppo Addestramento Acrobatico "Frecce Tricolori".
Durante la trasferta della pattuglia negli Stati Uniti Antonio Ceriani lasciò l'Aeronautica militare e andò in Alitalia e fu sostituito da Giuseppe Dugnani che aveva già fatto parte della pattuglia ma era stato a sua volta sostituito dopo un incidente in cui fu costretto a lanciarsi.
Attualmente come Diavoli Rossi sono conosciuti i componenti del 6º Stormo dell'Aeronautica, sempre di stanza a Ghedi.
Nel 2015 Antonio Ceriani e Giuseppe Dugnani hanno raccontato la loro esperienza nella pattuglia nel documentario Le Pan prima della Pan.

I Lanceri Neri erano una pattuglia acrobatica dell'Aeronautica Militare italiana.
Fondata nel 1957, passò da pattuglia di riserva dei Diavoli Rossi a squadra ufficiale nel 1959, anno in cui contestualmente cessò la sua attività. Venne costituita dalla 2ª Aerobrigata di stanza presso l'aeroporto militare di Cameried era dotata di 6 caccia monomotore a getto Canadair Sabre dipinti nel caratteristico colore nero tranne le superfici alari dipinte con il tricolore.
In prossimità della coda dell'aereo era collocata la coccarda tricolore dell'Aeronautica Militare, mentre poco sotto la cabina di pilotaggio era riportato il nome della pattuglia Lanceri Neri in bianco.
L'Aeronautica Militare ha utilizzato la versione di costruzione canadese del North American F-86 Sabre nella versione Sabre Mk.4. Questi velivoli sono arrivati in Italia nel 1957 dopo essere stati impiegati per un paio di anni dalla RAF in Germania e dopo una loro completa revisione. Con la consegna degli F-104G Starfighter e la loro completa operatività, i Sabre sono stati ceduti dall'Aeronautica Militare ad altre nazioni della NATO (essenzialmente alle Türk Hava Kuvvetleri, Forze Aeree Turche) tranne un piccolo lotto di cinque aerei, ceduto alle Forze aeree dell'Eritrea durante la crisi seguita alla secessione dello Zaire. Questi cinque aerei sono stati "scambiati" con altrettanti C-119G Flying Boxcar di proprietà statunitense e già in uso alle Forze Aeree Indiane che operavano in Congo per conto dell'ONU.

Nel 1959 fu anche ricostituita la formazione dei Getti Tonanti equipaggiata con F-84F, la cui livrea verrà modificata nel 1960 con i cinque cerchi della bandiera olimpica in occasione dei giochi della XVII Olimpiade tenutisi a Roma.

Nascita delle Frecce Tricolori

Verso la fine del 1960 si decise di terminare questa turnazione tra i vari stormi e di fondare un reparto la cui specifica finalità fosse formare la pattuglia acrobatica nazionale, selezionando i migliori piloti dei vari reparti.
Il maggiore Mario Squarcina, leader dei Diavoli Rossi fu incaricato così dallo Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare di costituire la Pattuglia Acrobatica Nazionale (P.A.N.) composta da piloti provenienti da tutti i reparti dell'Aeronautica Militare. Il 313º Gruppo Addestramento Acrobatico fu fondato il 1º marzo 1961 nell'aeroporto di Rivolto con Squarcina comandante. Franco Pisani, futuro Capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare, fra il 1961 ed il 1962 è stato capo formazione.
Le Frecce Tricolori volarono su F-86E Sabre fino al 1963. L'organico, inizialmente non numeroso come quello odierno, fu allargato nel 1963 a nove elementi più il solista, aggiungendo anche la possibilità di usare fumi colorati. L'anno seguente arrivarono i cacciabombardieri Fiat G.91PAN, per poi passare nel 1982 sugli attuali Aermacchi MB-339 A/PAN MLU.
Il 28 agosto 1988 la PAN fu protagonista dell'incidente di Ramstein, in cui persero la vita tre piloti e 67 spettatori. Due dei tre piloti deceduti, Mario Naldini e Ivo Nutarelli, avrebbero dovuto testimoniare al processo per la strage di Ustica pochi giorni dopo. Questo fu motivo di vari sospetti circa la reale natura di "incidente" dell'accaduto.
Nonostante questa sventura, la PAN è oramai un biglietto da visita dell'Italia e dell'Aeronautica Militare nel mondo e per molti italiani è un motivo d'orgoglio, tanto che quando nel maggio 2006 la senatrice Lidia Menapace in un'intervista le definì inutili, rumorose ed inquinanti e ne chiese lo scioglimento, subito si levarono numerose proteste da parte di tutti gli schieramenti politici. Il successo delle Frecce Tricolori è attestato anche dalla scelta della casa motociclistica Aprilia che, per promuovere la propria attività, l'11 marzo 2005 stipulò il gemellaggio con il reparto dell'Aeronautica Militare.
Nel 2010, come riconoscimento per i 50 anni delle Frecce Tricolori, la casa automobilistica Pagani Automobili ha realizzato una serie limitata in tre esemplari della supercar Zonda, chiamata appunto Pagani Zonda Tricolore, con livrea in carbonio a vista blu, cerchi dorati e bandiera tricolore sul cofano anteriore.
Un aereo delle Frecce Tricolori è ospitato sulla portaerei USS Intrepid, portaerei statunitense adibita a museo aeronavale nella città di New York.
Attualmente il comandante della formazione è il Tenente Colonnello (dal 26/08/2014) Jan Slangen, succeduto 25 ottobre 2012 al Colonnello Marco Lant, già capo formazione del Gruppo.
Nel 2013 era stato annunciato il passaggio, entro al 2017, ai nuovi Leonardo M345 HET PAN.

Caratteristiche degli aerei

La livrea degli MB-339PAN usati dal Gruppo è data dalla caratteristica banda tricolore che attraversa la fiancata dell'aereo su sfondo blu. L'addome dell'aeroplano è grigio chiaro mentre i numeri di formazione sono degli adesivi gialli. 
Ai classici Aermacchi MB-339 A in forza all'Aeronautica Militare Italiana sono stati tolti i serbatoi delle estremità alari per due ragioni:
  • penalizzerebbero le prestazioni acrobatiche dei velivoli, in particolare i tonneau veloci a causa di una massa non indifferente posta lontana dall'asse di rotazione;
  • renderebbero più problematico il mantenimento della formazione stretta durante le manovre acrobatiche, inibendo in parte la visuale del velivolo accanto al quale si vola e privando così i "gregari" di punti di riferimento precisi per il mantenimento della posizione.

Vengono così ideate le taniche subalari miste, contenenti sia l'olio di vaselina per le fumate che una certa quantità di carburante per compensare parzialmente la riduzione di autonomia causata dalla rimozione delle "tip tanks" di estremità. Serbatoi subalari di carburante più grandi (pylon tank), già previsti all'origine, possono essere installati sui piloni subalari esterni per i voli di trasferimento a lungo raggio. In occasione della prima crociera in USA-Canada (1986), vennero allestite speciali tip tank a sezione cilindrica, di capacità molto superiore a quella delle originali tip tank a sezione ellittica. Tali tip tank cilindriche, aggiunte ai nylon tank, forniscono un'autonomia adeguata alle grandi tappe nel nord-Atlantico, permettendo anche una digressione su un eventuale aeroporto alternato.
Il fumo colorato viene generato per dispersione, ed è composto da olio di vaselina a cui vengono aggiunti pigmenti non inquinanti. La fuoriuscita di tale composto avviene attraverso un tubicino posto nello scarico posteriore dell’aeroplano.

Formazione

Durante le esibizioni la formazione della pattuglia acrobatica è solitamente composta da 9 velivoli, denominati "Pony", targati ognuno con un numero che va da 1 a 10. Il nominativo "Pony" fu coniato dall'allora Capitano Zeno Tascio per ricordare il cavallino di Francesco Baracca che costituisce l'insegna del 4º Stormo, all'epoca 4ª Aerobrigata che si stava già preparando ad assumere l'incarico PAN per il 1961. I velivoli possono essere, a seconda delle esigenze del Reparto, anche 11 in totale, comprendendo così la figura del responsabile dell'addestramento acrobatico.

Programmi di volo e selezione dei piloti

Le Frecce Tricolori hanno tre programmi di esecuzione delle acrobazie: alto, basso, e piatto, a seconda delle condizioni meteorologiche e alle caratteristiche dell'area dell'esibizione. Il programma alto viene scelto quando la base delle nuvole si trova sopra i 1.000 m ed è caratterizzato dall'esecuzione delle figure acrobatiche interamente sul piano verticale; il programma basso viene preferito invece quando le nubi non superano i 500 – 600 m e non si compiono manovre verticali (come looping o la bomba); infine, la variante piatto prevede passaggi della formazione a bassa quota.
Da alcuni anni, quando possibile, le esibizioni della PAN si chiudono con la formazione al completo che disegna nel cielo un tricolore lungo cinque km mentre dagli altoparlanti a terra la voce di Luciano Pavarotti intona il finale di Nessun dorma per l'intera durata del passaggio. La prima realizzazione di questa manovra avvenne a Pratica di Mare (Roma) durante la cerimonia di addio all'F-104 Starfighter e questo valse alle Frecce Tricolori il record mondiale per la bandiera nazionale più lunga mai realizzata. Anche per questo motivo, l'8 settembre 2007, sfrecciando nel cielo di Modena, le Frecce Tricolori resero omaggio a Pavarotti del quale si era appena svolto il funerale.
Solo i migliori piloti accedono alle Frecce Tricolori: ogni anno se ne selezionano uno o due scelti tassativamente tra chi ha più di 1.000 ore di volo, e una volta entrati devono seguire un programma addestrativo d'inserimento graduale

AERMACCHI M-345 H.E.T.: PRONTO PER LA P.A.N. DEL FUTURO

Oltre 60 anni di esperienza nella progettazione e produzione di velivoli e sistemi di addestramento integrato, permettono oggi a Leonardo di offrire sul mercato un addestratore altamente performante e ideato per essere semplice, efficace, affidabile e con costi di manutenzione e supporto estremamente contenuti: il Leonardo M345 HET è ideale per sostituire l’attuale linea di addestratori basici in servizio nel mondo.
L’M-345 garantisce prestazioni superiori rispetto ai velivoli turboelica, fornendo subito agli allievi piloti un ambiente addestrativo che simula con estrema fedeltà il comportamento in volo, le capacità di manovra e le sensazioni provate sui velivoli a getto di prima linea e garantisce un “exit level” superiore, cioè lo standard qualitativo al termine del percorso addestrativo degli allievi piloti.
L’Aeronautica Militare italiana, cliente di lancio dell’M-345, rimpiazzerà i propri MB.339 che sono in servizio con la Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN), le “Frecce Tricolori”, con il nuovo addestratore di Leonardo. L’MB.339 è lo stesso tipo di velivolo che equipaggia gli “Al Fursan”, la pattuglia acrobatica degli Emirati Arabi Uniti che si è addestrata in Italia e negli Emirati con la supervisione dei piloti della PAN, impiegando velivoli e sistemi di addestramento made in Leonardo.


M-345: IL TRAINER PER LA  P.A.N. DEL FUTURO

Il nuovo M-345 rappresenta l’ultima generazione di velivoli da addestramento di Leonardo ed è perfettamente adatto a coprire l’intero syllabus addestrativo, dalle missioni basiche a quelle di tipo avanzato.
Il velivolo è dotato di sistemi di bordo semplici ed essenziali, che hanno necessità manutentive minime e sono in grado di garantire la massima sicurezza e affidabilità. Il risultato è un aereo da addestramento ad elevata efficienza spinto da un motore turbofan ma con costi di acquisizione e del ciclo di vita comparabili con quelli di addestratori spinti da propulsori a turboelica e con prestazioni superiori rispetto a questi ultimi. 
La struttura dell’M-345, in cui si è fatto ampio utilizzo di materiali compositi, è costruita per volare tanto, fino a 15.000 ore di vita operativa. Il motore Williams FJ44-4M-34, senza postbruciatore, garantisce una spinta generosa, mantenendo bassi i consumi e si avvale di un moderno sistema di controllo digitale.
L’allievo pilota e il suo istruttore siedono in tandem su seggiolini eiettabili di ultima generazione Martin Baker Mk.IT16D all’interno di un abitacolo confortevole e con una strumentazione completa e sofisticata, comprendente, tra gli altri, tre ampi display multifunzione di tipo LCD, del tutto simile a quella che i futuri piloti troveranno sui velivoli da caccia di prima linea.

Sfruttando la propria sessantennale esperienza nel settore dell’addestramento dei piloti, la Divisione Velivoli di Leonardo ha realizzato un sistema di addestramento integrato capace di far transitare agevolmente i piloti provenienti dagli addestratori primari  ai caccia di ultima generazione.
Il bilancio ottimale tra impiego del velivolo reale e simulazione appropriata riduce i costi senza compromettere la qualità dell’addestramento, permettendo ai nuovi M-345 di generare un numero superiore di missioni addestrative rispetto ai velivoli attualmente in servizio.
L’M-345 è stato concepito, fin dall’inizio, come cuore del sistema di addestramento integrato avanzato, che include tutti gli ausili didattici a terra, compreso un simulatore di missione completo e un sistema integrato per il supporto logistico.
Fondamentale è la presenza a bordo del sistema denominato Embedded Tactical Training Simulation (ETTS), basato su quello offerto sul collaudato M-346. Tale sistema è capace di simulare lo scenario tattico più appropriato per le esigenze addestrative, facendo comparire forze amiche o nemiche, simulando il funzionamento di sensori di bordo non realmente presenti ovvero il munizionamento. I piloti vengono immersi in un ambiente definito LVC, che fonde, senza soluzione di continuità, velivoli in volo (Live), velivoli pilotati al simulatore (Virtual) con altre forze virtuali amiche o nemiche (Constructive).

Pur mantenendo le proprie superiori caratteristiche come jet da addestramento, grazie alla sua avionica moderna e alle sue prestazioni, all'elevata capacità di carico esterno, l'M-345 è adatto anche per svolgere ruoli operativi in scenari a bassa intensità, con la possibilità di impiegare pod cannone, razzi, bombe balistiche e guidate, missili aria-suolo, missili aria-aria e pod di auto-protezione o per addestramento.
Avere l'ETTS sempre a bordo è un vantaggio significativo per i piloti che sono messi in condizione di passare senza soluzione di continuità dalle missioni addestrative a quelle reali senza dover cambiare aeroplano.



La sostituzione dell'MB-339PAN con il Leonardo M345 HET (High Efficiency Trainer) sembrerebbe imminente a far data dal 2020.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)










































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