venerdì 29 marzo 2019

Corazzate classe IOWA


La classe Iowa fu una classe di navi da battaglia statunitensi, con 4 unità realizzate e diverse altre previste ma cancellate, con unità navali molto veloci per delle corazzate, e artiglierie da 406 mm di eccellenti prestazioni. 

Esse hanno prestato servizio anche nel dopoguerra, con varie rivitalizzazioni, e sono uscite dalla riserva dell'United States Navy solo nel 1992, dopo aver preso parte oltre che alla seconda guerra mondiale, alla guerra di Corea, alla guerra del Vietnam e alla guerra del golfo. Fu proprio a bordo di una nave di questa classe, la USS Missouri, che venne firmata la resa dei giapponesi nel secondo conflitto mondiale.




Corazzatura

Le unità della classe Iowa sono caratterizzate da spessori di corazzatura relativamente modesti, se confrontati con quelli delle altre navi da battaglia, sia in accordo alla necessità di avere prestazioni elevate, sia in considerazione della ridotta possibilità, già nel momento della loro progettazione, di arrivare al confronto diretto con altre navi da battaglia.
Le protezioni verticali, deputate a difendere da proiettili di artiglieria con bassa angolazione e da siluri, sono incentrate sulla cintura corazzata. Questa ha uno spessore di 307mm lungo l'intero ridotto corazzato (tra le centine 50 e 166) tra il secondo e il terzo ponte e continua sotto la linea di galleggiamento assottigliandosi fino a raggiungere i 41 mm poco prima del fondo della nave. Dietro la parte di cintura spessa 307 mm (secondo e terzo ponte) è presente una paratia paraschegge di 38 mm di spessore, che si prolunga a poppavia del ridotto corazzato fino all'ordinata 171. Inoltre la murata al disopra della cintura corazzata (tra il secondo ponte e il ponte di coperta) è protetta da una "fascia" di spessore compreso tra i 22 e i 15 mm, tra la centina 50 e la centina 173. A prora e a poppa, il ridotto corazzato è chiuso da paratie di 280 mm. Infine, tra la centina 189 e la centina 203, in corrispondenza dei locali dei timoni e quindi all'esterno del ridotto corazzato, è presente un'ulteriore protezione di 343 mm di spessore.



Le protezioni orizzontali, destinate a proteggere da ordigni di aereo o da proiettili di artiglieria con traiettoria fortemente parabolica, sono suddivise su tre ponti. Il Ponte di Coperta presenta una corazzatura di 38 mm tra l'ordinata 41 (a proravia del ridotto corazzato) e l'ordinata 172 (a poppavia del ridotto). Inoltre a proravia dell'ordinata 41 (tra la 33 e la 41) e a poppavia della 172 (tra la 172 e la 191) si ha una progressiva rastremazione della corazzatura che passa da 38 mm a 19 mm. Questo corazzatura ha la funzione di innescare le spolette ad effetto ritardato, in modo da provocare la loro detonazione prima che arrivino a contatto con il ponte corazzato principale che coincide con il Secondo Ponte. Il Secondo Ponte ha una protezione spessa 121 mm all'interno del ridotto corazzato (ordinate dalla 50 alla 166) alla quale si aggiunge, immediatamente al di sotto, una sorta di "ponte paraschegge" di 16 mm che però si trova nella zona compresa tra le barbette delle torri di grosso calibro, barbette escluse (ordinate dalla 79 alla 156). Inoltre, all'esterno del ridotto corazzato (ordinate dalla 34 alla 50 e dalla 50 alla 166), il Secondo Ponte si assottiglia a 32-19mm. Questa corazzatura ha il compito di arrestare o quantomeno contenere la detonazione di ordigni attivati dal Ponte di Coperta. Il Terzo Ponte costituisce infine, all'interno del ridotto corazzato, un ulteriore "ponte paraschegge" spesso 25,4 mm in corrispondenza delle barbette delle torri di grosso calibro (ordinate dalla 50 alla 82 e dalla 151 alla 166) e da 12,7 mm a 16 mm in corrispondenza delle caldaie e dei gruppi turboriduttori (ordinate dalla 82 alla 151). Sempre al livello del Terzo Ponte è però presente una particolare corazzatura destinata a proteggere gli assi delle eliche e i timoni gemelli. Essa consta di uno spessore di 143 mm più 19 mm di paraschegge sottostante tra l'ordinata 166 e l'ordinata 189 (assi motori), che diventa poi di 159 mm tra l'ordinata 189 e la 203 (timoneria). Questa ultima parte della corazzatura del Terzo Ponte va a costituire con la "piastra" di corazzatura verticale a cui si è accennato precedentemente una sorta di "mini-ridotto" che incapsula gli organi di governo.




ARMAMENTO

I cannoni da corazzata erano tantissimi, ma quelli moderni, successori dei pezzi da 305 e 356 mm, erano gli Mk 6 da 406/45 mm e poi un altro tipo da 406/50 mm che fu adottato per la nuova classe di corazzate della US NAVY “IOWA”. 
I primi da 406 erano quelli delle navi classe 'Colorado', ma questi erano cannoni di nuova generazione, usati per le 'Washington' e le 'South Dakota'; disegnati nel 1936, servizio dal '41, peso 97.231 kg per 18,694 m, proiettili AP da 1.225 kg e HE da 862 kg. I proiettili AP erano più lenti e quindi meno efficaci vs corazze verticali, ma marginalmente migliori dei pezzi da 406/50 quando usati contro i ponti, data la loro traiettoria maggiormente arcuata. La carica HE dei due tipi APC e HC era rispettivamente di 18,4 e 69,9 kg, mentre la carica di lancio era di 247 kg, sufficiente per 701 ms o 803 msec; il raggio era di 36.750 m con l'APC, la perforazione di 755 mm a 0 m, 382 a 22.860 m, mentre alla stessa distanza i ponti perforabili erano di 146 mm. Le installazioni pesavano 1.460 t.




L'Mk 7 era simile, ma da 50 calibri. 

È il cannone delle 'Iowa', originariamente pensato per i proiettili da 1.016 kg, poi convertito ai cannoni da 1.225 kg, per competere con i cannoni più potenti del mondo, anche i 460 mm delle 'Yamato' (ma pare che ancora nel '45 gli americani pensassero che queste navi avessero pezzi da 406, quindi era semmai una previsione dei possibili, futuri scenari). Il proiettile AP poteva perforare 9 m di calcestruzzo, il HE poteva fare buchi da 6x15 m, creando zone per 'atterraggio elicotteri' in Vietnam anche di 180 m di raggio. Il cannone era da 108 t, sparava lo stesso tipo di munizioni del 406/45 mm, a parte il W23 'Katie' che venne approntato negli anni '50 (in genere c'erano 10 colpi dei 50 costruiti) per bombardamento atomico (15-20 kT, poi ritirati nel '62); la 'vita' della canna era di circa 300 colpi, la dotazione di 130 proiettili per cannone (pare che si arrivasse a 1.220 per corazzata 'Iowa'); gittata di 38,7 km con il proiettile da 1.225 kg, ma il proiettile originario da 1.016 kg poteva essere lanciato a 43 km, battendo il record dei 381 delle Littorio. In teoria c'erano anche capacità antiaeree settando la spoletta a tempo. Quanto alle probabilità calcolate contro una corazzata, erano del 33% a 10 km, 10% a 20 km, 3% a 27 km (dati ovviamente approssimativi); il potere perforante era di 829 mm a 0 m; 441 mm a 22.860 m, il ponte corazzato perforabile a 27 km di 169 mm (non ancora abbastanza contro i 200 mm delle Yamato). Gli affusti pesavano 1.700 t, alzo fino a 45 gradi, con motori da 300 hp ed azionamento idraulico.




I cannoni Mk 12 da 127/38 mm erano balisticamente ben superiori, con una capacità di tutto rispetto nel tiro antiaereo, come anche nella lotta antisuperficie; era il migliore dei cannoni bivalenti della guerra; in servizio dal '34, era installato ancora su navi nuove dei primi anni '60. La carica dei cannoni era manuale, ma il calcatoio era automatico, così da dare un alto rateo di fuoco, e i cannoni si sono dimostrati in azione altamente affidabili, del resto le loro prestazioni balistiche non sono mai state eccezionali, quanto piuttosto la praticità d'impiego e la rapidità di fuoco. Con il sistema di controllo del tiro Mk 37 era particolarmente efficace, e durante la battaglia di S.Cruz, la USS South Dakota abbatté 26 aerei giapponesi (ne dichiarò 32), usando per la prima volta le spolette VT. La produzione bellica fu tale da costruire oltre 8.000 armi, 2.714 delle quali in affusti binati, con costo medio -senza affusto- di circa 100.000 dollari per cannone (strano che sia, un B-17 ne costava 'solo' 200.000, un P-40 20.000, erano decisamente altri tempi, adesso un cannone che costi più di un caccia sarebbe decisamente improponibile). Oltre 720.000 colpi erano conservati nei depositi della Marina ancora negli anni '80.




Disegnato nel 1932, pesava 1.810 kg per il cannone, lungo 5,683 m, 12-15 colpi al minuto, e anche più con gli affusti automatizzati; la munizione da 24,5 kg AP, o da 25 kg AAC, o di altri tipi ancora, era sparabile fino a 792 m.sec, con vita utile di 4.600 colpi, 450 proiettili per le grosse navi (per cannone,beninteso), 320-360 per i caccia; gittata max con colpi da 24 kg di 16 km, antiaerea di 11.900 m, penetrazione di 127 mm a 3.660 m, 102 a 4.940 m (abbastanza per penetrare un carro tipo Tiger, o un incrociatore 'Mogami'), 25 mm a 12.620 m. Però per la maggior parte dei casi non c'erano AP ma HE antiaeree, da 25 kg, capaci di perforare 38 mm a 9.140 m. L'affusto pesava nel caso dei singoli Mk 21 13.272 kg, nel caso dei cannoni chiusi Mk 25 circa 20 t, 43.409 kg per l'Mk 38 Mod 0; l'Mk 28 arrivava a 77.399 kg, era per le corazzate e quindi non aveva un semplice scudo blindato, ma parecchie tonnellate di acciaio aggiuntivo; alzo -15/+85 gradi, velocità di brandeggio dei servomotori (15 gradi al secondo, almeno 25 per rotazione) era non meno importante per il tiro contraerei. I servomotori non apparvero subito, poi fu la volta di un sistema motore da 15 hp per la rotazione e 5 per l'alzo, poi unificati (e aggiunto un motore da 7,5 hp per il caricamento). I 'Somers' e i 'Porter' ebbero cannoni di impianti Mk 22, che erano gli unici tipi 'single role' avendo l'alzo ridotto a 35 gradi. Si stimava così di poterne installare 8 anziché 6 DP normali, ma che sia stato un 'affare' appare molto dubbio, in effetti così le navi non ebbero altro che un potente armamento antisuperficie ma quasi inutile nel tiro antiaerei. Per giunta, durante la guerra alcune dovettero sbarcare una o due torri per compensare gli aumenti di peso. Peccato non conoscere in dettaglio le caratteristiche dei tipi usati dalle corazzate, certamente potenziati (anche perché le velocità d'alzo e brandeggio erano ancora simili).




Unità della classe

La classe doveva essere inizialmente composta da quattro unità, Iowa, New Jersey, Missouri e Wisconsin, in vista delle future navi della classe Montana; visto che la inferiore velocità di queste ultime non le rendeva in grado di scortare i gruppi da battaglia di portaerei, altre due navi vennero previste, inizialmente denominate Montana ed Ohio, poi Illinois e Kentucky. Le prime quattro furono effettivamente completate e prestarono servizio fino agli anni novanta, e due di esse figurano ancora nel registro della Riserva Navale statunitense. Le ultime due erano in predicato di diventare unità lanciamissili o portaerei, ma nessuna delle due soluzioni si concretizzò e le navi vennero rottamate, la Illinois sullo scalo e la Kentucky in avanzato stato di completamento nel 1958.




Aggiornamenti

La classe ha subito nel tempo vari aggiornamenti tecnici, sia nell'armamento che nell'elettronica, passando dalle apparecchiature analogiche della seconda guerra mondiale ai data link digitali che hanno servito le unità fino alla loro messa in riserva, con vari stadi di perfezionamento dei radar di scoperta e controllo del tiro, ai sistemi di comunicazione satellitare e alle rampe di lancio dei missili Tomahawk in versione navalizzata, oltre che dei missili antinave Harpoon.
Inoltre le navi sono state dotate di piazzola di atterraggio per un elicottero anche di grandi dimensioni a poppa estrema dietro la torre poppiera, tanto che nel film Trappola in alto mare, nel quale la corazzata Missouri viene sequestrata da un gruppo di terroristi, vi atterra un elicottero birotore di tipo CH-46 Sea Knight. Un eventuale elicottero a bordo può essere utilizzato per dirigere con marcatore laser il tiro di proiettili sotto-calibrati ad involucro di incartamento con raggio fino a 50 km, ben oltre la portata visuale.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)



Iowa e Yamato insieme in un fotomontaggio.




































































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