martedì 16 aprile 2019

La famiglia di bombe nucleari "B61" STATUNITENSI



Le B-61 sono bombe nucleari all'idrogeno di fabbricazione statunitense, prodotte nell'epoca della guerra fredda e tuttora presenti nell'arsenale nucleare americano. Le bombe B61 sono state progettate e costruite dai Sandia National Laboratories e Los Alamos National Laboratory a Los Alamos, nel Nuovo Messico.
Queste bombe rientrano nella condivisione nucleare, che prevede il dislocamento statunitense di armi nucleari tattiche e strategiche in Europa, e possono essere usate anche dai cacciabombardieri F-16 statunitensi, belgi e olandesi e dai bombardieri Tornado italiani.
Nell'aprile 2013 il Pentagono americano ha stanziato 11 miliardi di dollari per sostituire le 200 B61 presenti in Europa. Esse verranno aggiornate per essere utilizzate dai futuri F-35 Lightning e saranno dotate di alette di coda per diventare teleguidate. Queste nuove B61 denominate modello 12 sono classificate come ordigni tattici e strategici.
In Italia sono dislocate 70-90 di queste bombe, custodite nelle basi NATO di Aviano (50) e Ghedi (20-40).



Sviluppo

La B61, conosciuta prima del 1968 come TX-61, fu progettata nel 1963. Fu disegnata e costruita presso il Los Alamos National Laboratory in Nuovo Messico. Il programma di sviluppo fu iniziato nel 1961. L'ingegnerizzazione iniziò nel 1965, con produzione effettiva nel 1968 a seguito di problemi di sviluppo.
La produzione totale delle bombe è di 3.155 esemplari, delle quali 1.925 sono in servizio (anno 2002), e circa 1.265 sono considerate operative. La testa della bomba è cambiata negli anni per garantire l'implementazione di sistemi di sicurezza sempre più avanzati.
Secondo il giornale "Physics Today", del settembre 2013, pagina 45, ci sono 200 B61 attive, in uso negli USA. Di queste, 180 sono condivise con gli alleati NATO in Europa così come citato il 26 ottobre 2013 sul "The Bulletin of the Atomic Scientists."
Nove versioni della B61 sono state prodotte. Tutte con lo stesso "physics package", ma con differenti Nuclear weapon yield.
La versione più recente, al 2018, è la B61 Mod 11, dispiegata nel 1997, con capacità penetranti bunker buster, la quale, dopo il 2020, sarà sostituita dalla nuova B-61-12 LEP (Life Extension Program) andrà a sostituire tutte e 4 varianti esistenti della bomba B61 (B61-3/4/7/11).
Il sito russo di continuity of Operations a Kosvinsky Kamen, finito nel 1996, fu progettato per resistere alle bombe americane così come il Cheyenne Mountain Complex.[6][7] La tempistica del completamento del sito Kosvinsky fu in linea con il dispiegamento della versione ultima B-61 mod 11 del 1997: Kosvinsky è protetto da circa 300m di granito.
La B61 non deve essere confusa con il missile MGM-1 Matador (cruise missile), sviluppata originariamente con il nome di progetto B-61.
Quando la B61 era ancora classificata, l'uso del termine "B61" non era permesso agli aviatori. Venne chiamata "shape" (profilo), "silver bullet" (proiettile d'argento), o "external delivery" (consegna esterna).



Dispiegamento

La B61 è dispiegata presso basi militari USA per l'utilizzo di velivoli come FB-111A, B-1 Lancer, B-2 Spirit, B-52 Stratofortress; F-101 Voodoo, F-100 D & F Super Sabre, F-104 Starfighter, F/A-18 Hornet, F-111 Aardvark e F-4 Phantom II; A-4 Skyhawk, A-6 Intruder e A-7 Corsair II; F-15 Eagle, F-15E Strike Eagle e F-16 Falcon; Royal Air Force, Luftwaffe e Aeronautica Militare Panavia Tornado IDS. USAFE e NATO possono disporre della B61. Anche il Lockheed S-3 Viking fu abilitato all'utilizzo della bomba.
La bomba termonucleare B61 non può essere utilizzata sul F-22 Raptor ma sul Lockheed Martin F-35 Lightning II.
Il numero di esemplari esatto è di difficile determinazione, una ricerca del Natural Resources Defense Council suggerisce approssimativamente 180 presso la United States Air Force Europe.
La nuova bomba nucleare B61-12 – che gli Usa si preparano a inviare in Italia, Germania, Belgio, Olanda e probabilmente in altri paesi europei – è ormai in fase finale di realizzazione. 
Lo ha annunciato il generale Jack Weinstein, vice-capo di stato maggiore della U.S. Air Force, responsabile delle operazioni nucleari, intervenendo il 1° maggio a un simposio della Air Force Association a Washington di fronte a uno scelto uditorio di alti ufficiali e rappresentanti dell’industria bellica. «Il programma sta andando estremamente bene», ha sottolineato il generale, specificando che «abbiamo già effettuato 26 test di ingegneristica, sviluppo e volo guidato della B61-12». Il programma prevede la produzione, a iniziare dal 2020, di circa 500 B61-12, con una spesa di circa 10 miliardi di dollari. 
I molti componenti della B61-12 vengono progettati nei laboratori nazionali Sandia di Los Alamos, Albuquerque e Livermore (in New Mexico e California), e prodotti in una serie di impianti in Missouri, Texas, South Carolina, Tennessee. La bomba viene testata (senza carica nucleare) nel Tonopah Test Range in Nevada. 
La B61-12 ha «qualità» interamente nuove rispetto alla attuale B61 schierata in Italia e altri paesi europei: una testata nucleare a quattro opzioni di potenza selezionabili; un sistema di guida che la dirige con precisione sull’obiettivo; la capacità di penetrare nel sottosuolo, anche attraverso cemento armato, esplodendo in profondità. 
La maggiore precisione e la capacità penetrante rendono la nuova bomba adatta ad attaccare i bunker dei centri di comando, così da «decapitare» il paese nemico. Una B61-12 da 50 kt (equivalenti a 50 mila tonnellate di tritolo) che esplode sottoterra ha lo stesso potenziale distruttivo di una bomba nucleare da oltre un megaton (un milione di tonnellate di tritolo) che esplode in superficie. 
La B61-12 può essere sganciata dai caccia statunitensi F-16C/D schierati ad Aviano, e dai Tornado italiani schierati a Ghedi. Ma, per usare tutte le capacità della B61-12 (in particolare la guida di precisione), occorrono i nuovi caccia F-35A, cui l’Italia partecipa quale partner di secondo livello. 
Il complesso software del caccia, che è stato finora modificato oltre 30 volte, richiede ulteriori aggiornamenti. 
In Europa vi sono tre paesi dotati di tali arsenali, come la Francia, la Gran Bretagna e la Russia. La Francia possiede circa 290 testate nucleari dispiegate (più 10 nei depositi), mentre la Gran Bretagna ne ha 160 (più 65 nei depositi). La Russia ne ha 2.427 dispiegate (di cui 2.000 circa tattiche, più altre 8.570 nei depositi). A questi arsenali vanno aggiunte le bombe nucleari tattiche statunitensi poste sul territorio europee durante il periodo della Guerra Fredda. Si stima che attualmente siano tra le 150 e le 200 bombe Usa B61 dislocate su cinque paesi in sei basi: Belgio (Kleine Brogel, 10-20 bombe). Germania (Büchel, 10-20 bombe), Italia (Aviano, 50 bombe; Ghedi Torre, 10-20 bombe), Olanda (Volkel, 10-20 bombe), Turchia (Incirlik, 60-70 bombe). Tali bombe sono trasportabili da squadroni aerei di F16 e Tornado, con un raggio d’azione massimo di circa 1.400 km (senza rifornimento in volo). Secondo le ipotesi attuali, in futuro tali bombe dovrebbero essere trasportate dai nuovi cacciabombardieri monoposto F35 di quinta generazione con capacità stealth. Per modificare 12 F-35 l’Italia dovrà spendere circa 400 milioni di euro.



Progetto

La B61 è una bomba variable yield progettata per il trasporto su velivoli supersonici. La bomba è lunga 11 ft 8 in (3.58 m), con un diametro di 13 in (33 cm). Il peso standard è di 700 lb (320 kg), dipendentemente dalla configurazione della bomba (fuze/retardation).La potenza a seconda del modello e della programmazione può variare da meno di 1 chilotone a 340 chilotoni.



Versioni:
  • B-61-3
  • B-61-4
  • B-61-7
  • B-61-11
  • B-61-12 LEP – L'ordigno B61-12 LEP (Life Extension Program) andrà a sostituire 4 varianti esistenti della bomba B61 (B61-3/4/7/11).



(Web, Google, Wikipedia, L'Espresso, You Tube)
























La base italiana di Ghedi.












La pistola Glock 46: un'austriaca rototraslante dell'Ing. Friedrich Dechant


La pistola Glock 46: un'austriaca rototraslante

La società austriaca Glock ha in produzione una nuova pistola che fa a meno della classica chiusura Browning sostituendola con una chiusura rototraslante. 
Si tratta di una notizia importante per gli appassionati: si tratta della nuova semi-compatta denominata Glock 46 che, in pratica, sarebbe un "ripensamento" della classica Glock 19: lunga 18,7 centimetri, con canna da 104mm per un peso a vuoto di circa 600 grammi e caricatore bifilare da quindici colpi calibro 9 Parabellum.
La Glock 46 introduce la leva di sgancio del caricatore ambidestra introdotta sui modelli Gen5, e una "coda di castoro" estesa integrale direttamente con il fusto anziché con il dorsalino intercambiabile dell'impugnatura.




A fare la differenza è l'assetto tecnico: la pistola Glock 46, sostituisce la chiusura a canna oscillante tipo Browning modificata con un sistema di canna roto-traslante che non è un sistema già sperimentato, come quello presente sulle pistole Grand Power slovacche o sulle Beretta Cougar e Px4 Storm, ma un nuovo sistema coperto da almeno uno dei due brevetti presentati da Glock per questa nuova pistola.
Il motivo di questo cambiamento è semplice: la Glock intende partecipare alle gare che le Polizie di numerosi Länder tedeschi per i prossimi due anni per il rimpiazzo delle armi attualmente in dotazione. 

Infatti, è risaputo dagli operatori dell'industria, non tutte le pistole possono partecipare a questo genere di appalti in Germania: l'Istituto Tecnico della Scuola Superiore di Polizia (PTI DHPol) pubblica e aggiorna periodicamente una serie di linee guida per tutte le Polizie dei diversi Länder federali tedeschi; tali enti devono rispettare tali ferie disposizioni di legge nel scegliere le armi di dotazione.
Al momento non tutte le pistole Glock soddisfano tali linee-guida, e nessuno dei Tender delle varie Polizie tedesche cercano una nuova arma. Per tale motivo la Glock non avrebbe potuto partecipare alle gare di cui sopra senza un'arma completamente diversa. 
Il progetto si deve a Friedrich Dechant, Generale di Brigata dell'Esercito austriaco in pensione nonché ingegnere, figura storica del settore armiero austriaco, che collaborò al progetto sia della prima Glock 17 che dello Steyr AUG.
Al momento, nulla più è dato sapere sulla nuova Glock 46, neppure quando e se sarà resa disponibile sui mercati commerciali internazionali. Bisognerà forse aspettare, sicuramente non molto!

(Web, Google, Gunsweek, Wikipedia, You Tube)