mercoledì 13 novembre 2019

I NUOVI MINI-MISSILI PER L'U.S.A.F.: "MSDN", "CUDA" e "PEREGRINE"



IL PROGRAMMA “MSDM”

L’USAF procede con lo sviluppo del MSDM, nuovo mini-missile intercettore, con un finanziamento di 350 milioni di dollari ed ha ufficialmente avviato l’iter per la seconda fase di sviluppo del progetto MSDM (Miniature Self-Defense Munition) riguardante la progettazione di un nuovo mini intercettore antimissile aviolanciato. 



L’Air Force Research Laboratory (AFRL) ha invitato le aziende interessate:
  • Boeing,
  • Lockheed Martin, 
  • Northrop Grumman
  • Raytheon, 

le stesse coinvolte nella prima fase triennale del progetto (2016-2019), a presentare le proprie proposte. Ciò, dopo che lo stesso AFRL aveva organizzato, lo scorso giugno, un incontro con le suddette aziende concernente gli obiettivi, i dettagli tecnologici, nonché il crono-programma della seconda fase, elementi che non sono ancora stati resi noti. 
Quello che si sa è che il progetto MSDM riguarderà lo sviluppo di un missile intercettore dalle dimensioni sensibilmente ridotte – si parla di una grandezza totale pari ad 1/3 rispetto ad un AIM-9 SIDEWINDER – dimensioni che consentirebbero il trasporto di 3 MSDM al posto di un singolo SIDEWINDER. Scopo primario dei nuovi mini intercettori sarà l’abbattimento tramite impatto cinetico, a distanza molto ravvicinata, di missili aria-aria rispetto ai quali ogni altra contromisura – attiva o passiva – sia stata inefficace. 
Tale sistema, che dovrebbe prevedere un sistema di guida radar, troverà applicazione principale – ma non esclusiva - su velivoli di grandi dimensioni, lenti e con scarse capacità steatlh (aerocisterne, velivoli da trasporto o dedicati all’ISR) che si trovino ad operare all’interno o nei pressi di bolle A2/AD. Va ricordato, che il progetto MSDM nacque nel 2015, quando l’AFRL lo inserì, come componente a corto raggio, nel più ampio concetto SACM (Small Advanced Capabilities Missile) che riguardava la sostituzione dei missili a guida radar a medio raggio AIM-120 AMRAAM con vettori che garantissero la stessa portata a fronte di dimensioni ridotte della metà. In seguito, come noto, l’USAF ha scelto la proposta della Lockheed Martin AIM-260 per la sostituzione degli AMRAAM – proposta che, al contrario, prevede il mantenimento delle dimensioni a fronte di un incremento “significativo” della portata – mentre l’AFRL ha “fuso” i concetti MSDM e SACM in un nuovo e più ampio programma denominato CAST (Counter-Air Science and Technology).




IL PROGRAMMA “CUDA”

L’US AIR FORCE ha altresì finanziato un programma dimostrativo di prova in volo per il missile aria-aria “Cuda” di Lockheed Martin, spingendo il concetto in avanti più di cinque anni dopo la sua prima apparizione. 
I test di volo, finanziati dall'Air Force Research Laboratory (AFRL), valuteranno come il Cuda si confronta con la gamma e la manovrabilità in fase terminale del Raytheon AIM-120 Advanced Medium Range Air-To-Air Missile (Amraam).
Talvolta chiamato "half-raam", la Lockheed ha progettato il Cuda per raggiungere una portata simile a quella dell'AIM-120 con circa la metà delle dimensioni, permettendo ai caccia esistenti come l'F-22 e l'F-35 di trasportare internamente il doppio del numero di missili aria-aria.
Dopo il lancio, il motore a razzo dell'AIM-120 aumenta per pochi secondi, poi usa la quantità di moto e le alette di controllo per manovrare mentre si avvicina al bersaglio.
Anche il Cuda di dimensioni dimezzate è un missile potenziato. Per compensare il volume ridotto di propellente, la Lockheed aggiunge un sistema di controllo della deviazione e dell'assetto (DACS) derivato dal missile PAC-3 terrestre. Il DACS inserisce piccoli propulsori a razzo nel naso del missile. Combinati con alette di controllo montate a poppa, tali propulsori potrebbero, in teoria, rendere il Cuda più efficace dell'AIM-120 durante la fase terminale di un'intercettazione a lungo raggio.
Oltre agli F-22 e F-35, la Lockheed vede il minimissile Cuda come un potenziale ruolo nel programma Next-Generation Air Dominance (NGAD) dell'aviazione militare. L'area di business Aeronautica di Lockheed, con la sua divisione Skunk Works a Palmdale, California, guida le discussioni dell'azienda con l'Usaf sull'area NGAD, e la Missiles and Fire Control partecipa anche con una serie di tecnologie.

Oltre ai nuovi missili, la Lockheed sta anche valutando come accoppiare tali armi con una serie di sensori, tra cui la ricerca e la traccia a infrarossi (IRST):
  • sensori ad apertura distribuita, 
  • sensori IRST finanziati.



IL PROGRAMMA “PEREGRINE”

La società Raytheon ha recentemente presentato un nuovo missile a medio raggio che ha circa la metà delle dimensioni dell'attuale AIM-120 Advanced Medium-Range Air-to-Air Missile, o AMRAAM, ma che dice che avrà prestazioni equivalenti e in alcuni casi superiori. La nuova arma, chiamata “Peregrine”, potrebbe effettivamente raddoppiare il numero di missili che i jet da combattimento come l'F-35 Joint Strike Fighter o l'F-22 Raptor potranno trasportare internamente, aumentando notevolmente la capacità del caricatore quando sono nelle loro configurazioni più furtive.
Il Massachusetts ha rivelato pubblicamente Peregrine per la prima volta alla principale convention annuale dell'Air Force Association fuori Washington, D.C., il 16 settembre 2019. Il nuovo missile è attualmente un progetto finanziato internamente e il piano è di offrirlo come complemento all'AIM-120, così come all'AIM-9X Sidewinder, entrambi prodotti Raytheon.
L'azienda dice che il mini-missile "Peregrine" avrà almeno la stessa portata di un AMRAAM e la manovrabilità di un Sidewinder, ma in un pacchetto lungo appena sei piedi e pesante solo 150 libbre. L'AIM-120 è di circa 12 piedi di lunghezza e punta la bilancia a circa 345 libbre.
Il “Peregrine” permetterà ai piloti dei caccia statunitensi ed alleati di portare più missili in battaglia per mantenere il dominio aereo. Con i suoi sistemi avanzati di sensori, guida e propulsione racchiusi in una cellula molto più piccola, questa nuova arma rappresenta un significativo passo avanti nello sviluppo di missili aria-aria".
La Raytheon ha reso pubblici dettagli molto limitati sulle esatte capacità e caratteristiche del suo nuovo mini-missile. Il Peregrine avrà un "cercatore autonomo multimodale" e una "nuova sezione di propulsione ad alte prestazioni", ma non sono state rese pubbliche le specifiche.


Il sistema di guida sarà trimodale, non si capisce con quali precise funzionalità. Una combinazione delle capacità di homing radar dell'AIM-120 con il ricercatore di immagini a infrarossi dell'AIM-9X sarebbe l'opzione più probabile. Questo offrirebbe un mezzo alternativo per trovare l'obiettivo in caso di disturbo ECM-ECCM durante la fase terminale del volo del missile. Allo stesso modo l’arma potrebbe contare sul ricercatore radar se le contromisure difensive dell'obiettivo accecano o confondono la sua ottica ad infrarossi. Il terzo metodo di funzionamento potrebbe essere la capacità di ospitare attivamente le emissioni elettromagnetiche di un bersaglio, come quelle del proprio radar. Un data-link, che avrà assolutamente, non farà altro che aumentare la portata del missile e la capacità di colpire più facilmente i bersagli a distanze più ravvicinate.



Data la forma cilindrica molto convenzionale del corpo del missile, come si è visto finora nella concept art e nei modelli fisici di Raytheon, il Peregrine utilizza un avanzato motore a razzo per la propulsione. Non è nemmeno chiaro a quale variante di AMRAAM Raytheon stia confrontando la gamma del Peregrine, dato che le capacità del successivo AIM-120C, e soprattutto dell'AIM-120D, sono molto diverse da quelle delle precedenti varianti AIM-120A e B. Secondo le stime disponibili pubblicamente, la portata massima dell'AIM-120D è compresa tra 75 e 100 miglia, che dipende anche da un'ampia varietà di fattori, tra cui lo stato della piattaforma di lancio, come l'altitudine e la velocità.
Il “Peregrine” potrà fare di tutto: dal corto raggio, oltre il campo visivo e oltre il medio raggio.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)
















martedì 12 novembre 2019

Il Pattugliatore Polivalente d’Altura Paolo THAON DI REVEL P430 ha iniziato di recente le prime prove in mare.



Il Pattugliatore Polivalente d’Altura Paolo THAON DI REVEL P 430 ha iniziato di recente le prime prove in mare. La nuova unità della Marina Militare Italiana, dopo essere stata trainata dai rimorchiatori, ha avviato i motori diesel ed ha iniziato autonoma navigazione. 
La prima uscita in mare è finalizzata a svolgere i primi test sull’apparato motore diesel, sui riduttori e sugli assi porta-elica. L’unità è ancora a carico dei cantieri e rappresenta la capoclasse dei primi 7 PPA acquisiti dalla Marina Militare Italiana.




Il Paolo Thaon di Revel (distintivo ottico P 430) è un pattugliatore d'altura della Marina Militare italiana, prima unità della classe navale designata come "Pattugliatori polivalenti d'altura" (PPA) che rappresentano il programma per una classe di unità navali multiruolo della Marina Militare che stanno sostituendo le fregate classe Soldati e le corvette classe Minerva.
La nuova classe fa parte della legge navale 2014-2015 che prevede la suddivisione delle unità nelle seguenti tre diverse versioni:
  • PPA Light: versione leggera, adatta al pattugliamento litoraneo ed al contrasto della criminalità in mare;
  • PPA Light+: versione media, adatta sia al pattugliamento litoraneo che al supporto ed al combattimento;
  • PPA Full: versione pesante, adatta al combattimento di prima linea.

Il piano prevede 16 unità, 7 delle quali sono state già commissionate. Altre 3 sono in opzione, mentre ad ora è iniziata la costruzione delle prime tre unità.
L'ordine delle prime 7 unità è così suddiviso: 2 PPA Light, 3 PPA Light+ e 2 PPA Full.




Progetto

Il Pattugliatore Polivalente d’Altura (PPA) rappresenta una tipologia di nave altamente flessibile con capacità di assolvere molteplici compiti che vanno dal pattugliamento al combattimento di prima linea. Sono perciò presenti tre versioni (Light, Light+ e Full).
Le prime due versioni, saranno velocemente convertibili nella versione più potente e pesantemente armata, grazie anche all'elevato grado di modularità delle unità.
Lo scafo presenta una forma innovativa, che insieme al nuovo rostro prodiero, punta ad ottimizzare la spinta idrodinamica allo scopo di soddisfare requisiti prestazionali molto sfidanti, pur mantenendo un moderato impatto ambientale e garantendo l'economicità di gestione.
Le navi, presenteranno due zone ad alta modularità, una di centro nave e l'altra di poppa.
La prima, presenterà una gru Davit con 2 braccia, deployable, per il trasporto, il lancio ed il recupero di imbarcazioni fino a 11m x 10t e una gru Centrale per container fino a 20t. Questa zona infatti, presenterà una capacità di carico fino a 8 container ISO 1C, per 120t max complessive.
La seconda zona modulare invece, potrà fungere da bacino per mezzi delle Forze Speciali, da magazzino pallettizzato, da Compound sanitario, da Compound Alloggi (30 posti + igiene) o come zone USVs & ROVs + Shelter di Comando.
Adiacente a questa zona, sarà presente in modo predefinito, una rampa per il lancio ed il recupero di un veicolo anfibio di tipo RHIB di massimo 11 metri.
La zona Plancia, presenta una moderna ed innovativa forma, molto simile a quella di un elmo, assicurando un ampio raggio di visibilità nonché un elevatissimo grado tecnologico, essendo in questa riuniti tutti i sistemi di controllo, di autodifesa ed attacco, navigazione e propulsione.




Armamento

L'armamento di base è comune a tutte e tre le versioni: 
  • sarà costituito da un cannone (a prua) OTO Melara 127/64 mm munito del nuovissimo munizionamento Vulcano;
  • da un cannone (sull'Hangar di poppa) OTO Melara 76/62 mm, del tipo Sovraponte, munito di munizionamento Davide/Strales con predisposizione per il Vulcano. 
  • 2 mitragliere remotizzate Oto Melara / Oerlikon KBA 25/80 mm; 
  • 2 lanciarazzi ODLS-20 per le contromisure AAW e ASW.

IL NUOVO MISSILE ANTI-NAVE E LAND-ATTACK

Il nuovo missile antinave MBDA TESEO MK/2E (TESEO "EVO") anche una capacità land attack strategica per l'attacco di bersagli a terra. I tecnici e la MM stanno valutando la possibilità di dotare il missile di una nuova "testa" terminale con seeker duale RF (Radio Frequency) e, presumibilmente, data la necessità appunto di attaccare pure bersagli a terra, IIR (Imaging IR). Rispetto al predecessore OTOMAT/TESEO, il nuovo TESEO "EVO" avrà anche una portata doppia da 200 a 400 Km.

MITRAGLIERE REMOTIZZATE PER LA DIFESA RAVVICINATA

L'Oerlikon KBA da 25x137 mm è un cannone automatico di progettazione svizzera Oerlikon-Bührle e ora prodotto dalla Rheinmetall Defence. Spesso è usata come Arma antiaerea impiegata in sistemi come il sofisticato DIANA trainato, in installazione binata, o in blindati come l'AIFV Dardo, il semovente d'artiglieria contraerea SIDAM 25 ed altre in installazioni singole, binate o quadrinate ed anche imbarcato su unità navali dove viene usato anche come CIWS. La versione per i cannoni CIWS Seaguard, presente in montatura quadrinata, ha invece una cadenza di 800 colpi al minuto per canna, 3200 totale.
L'affusto Oto Melara 25/80 Spallaccia è stato scelto come successore del vecchio Affusto da 20mm, rispetto al quale il modello KBA è dotato di caratteristiche di potenza superiori, come il proiettile da 180 grammi anziché 120, mentre la munizione nel suo complesso pesa certamente 300 grammi più rispetto al tipo precedente. L'arma ha nervature laterali di rinforzo e per aumentare la superficie a contatto con l'aria, accorgimento che aiuta a raffreddarne la canna, priva di un sistema ad acqua o altro liquido.
La mitragliera KBA da 25mm oltre ad essere più potente ha anche una cadenza di tiro quasi uguale (inferiore appena del 5%) rispetto alla mitragliera da 20mm risultando così più potente in maniera rimarchevole, ma non avendo sistemi di controllo del tiro particolarmente sofisticati, è relegata alle stesse distanze di tiro e inoltre l'alzo è limitato da 60 ad appena 50 gradi per cui essa è più idonea al tiro contro bersagli di superficie o quantomeno a basse quote. Il peso è se non altro solo marginalmente maggiore, essendo di 1.050 kg senza munizionamento e di 1.200 kg pronta al fuoco. Le dimensioni sono di 1,60 m di larghezza, 3,844 metri di lunghezza e 1,8 metri di altezza massima. La cadenza tiro è di 550 proiettili al minuto e con 272 proiettili pronti al fuoco senza necessità di ricarica; la scelta tra munizioni perforanti decalibrate od esplosive consente una vasta gamma d'impiego; questo anche grazie alla portata effettiva di tiro che si attesta sui 2.000 metri. Le mitragliere non sono asservite ad alcuna apparecchiatura per la direzione del tiro o radar e per la mira l'operatore, che siede dietro l'affusto, si serve di un puntatore optronico, con possibilità di visione notturna, coassiale rispetto alla canna. La mitragliera, movimentata da servomotori, ha la possibilità di essere alimentata da fonti elettriche diversificate per motivi di ridondanza: normalmente l'alimentazione proviene dall'impianto elettrico della nave ma, in caso di necessita o in emergenza, sono installate delle batterie a 24 V che consentono di avere 30 minuti di autonomia; successivamente i 30 minuti il controllo ed i movimenti sono completamente manuali.
L'Oerlikon KBA 25/80, essendo in servizio sulla classe Comandanti, sui pattugliatori classe Cassiopea I e Cassiopea II, sulle corvette Minerva sulla portaerei Cavour, sulla unità della classe Orizzonte e sulle nuove FREMM, può essere ormai considerata come uno standard assodato per la Marina Militare Italiana, dove viene principalmente utilizzata come arma antiaerea per la difesa di punto e trova posto anche sul pattugliatore Saettia della Guardia Costiera Italiana.
Il più potente cannone Oerlikon KBB da 25/92 spara la cartuccia calibro 25x184.




SISTEMA MISSILISTICO ANTIAEREO E ANTIMISSILE

Le versioni Light+ e Full, potranno poi vantare un impianto missilistico di ultima generazione VLS Sylver per il lancio di 16 missili Aster 15, Aster 30 e Aster 30 B1NT.
Il Sylver è un tipo di sistema lanciamissili a lancio verticale per missili progettato e sviluppato dall'industria francese Naval Group.
Il Sylver trova posto nelle portaerei Charles De Gaulle e Cavour e nelle nuove unità italo/francesi Orizzonte e FREMM per il lancio di missili MBDA Aster15/30. Il sistema accoppiato ai missili Aster 30 è una componente fondamentale del sistema antiaereo PAAMS. Tra i sistemi a lancio verticale il Sylver è quello che ha la più alta cadenza di tiro, potendo lanciate fino ad 8 missili al secondo ed è in grado di effettuare il lancio di un missile in soli 150 millisecondi.
Il lanciatore ha diverse versioni ognuna distinta dall'altra per l’altezza:
  • La versione A-35 è stata sviluppata per le unità francesi per missili Mica VL e VT1
  • La versione A-43 è stata sviluppata per il lancio di missili a corto raggio superficie-aria
  • La versione A-50 per missili antiaereo a lungo raggio PAAMS
  • La versione A-70 per missili a lungo raggio superficie-superficie Scalp Naval.
La sigla numerica si riferisce alla lunghezza del missile in decimetri. Per esempio la sigla A-70 indica una lunghezza di 7 metri.
Il Sylver è costituito da un modulo di 8 celle che occupa circa 6 metri quadrati.



I SILURI ASW MU 90 IMPACT

Per quanto riguarda la capacità silurante sarà presente la predisposizione per 2 lanciatori trinati per MU-90 Impact e siluri da 324mm.
Il siluro MU 90/Impact è un'arma antisommergibile che può essere impiegata sia da unità navali da superficie che da aeromobili, destinato ad armare oltre che le navi, gli elicotteri EH101 e NH90 ed i futuri velivoli da pattugliamento marittimo della Marina Militare Italiana.
Le caratteristiche tecniche ed operative avanzate, lo rendono impiegabile in qualsiasi scenario geografico, in grado di contrastare l'eventuale minaccia rappresentata dai sottomarini nelle sue diverse forme (convenzionale e nucleare) e dimensioni.
Il siluro MU90 è il frutto di una cooperazione delle amministrazioni della difesa di Italia e Francia che, nel 1991, stipularono un accordo per lo sviluppo e realizzazione di un comune sistema d'arma, sulla base di due progetti già esistenti nei rispettivi Paesi, il Murene francese e il Progetto A-290 italiano.
Il siluro MU90 viene prodotto da Eurotorp, un raggruppamento europeo d'interesse economico costituito dalle ditte francesi Thales e DCNS e dall'italiana WASS di Livorno.
L'impresa, ultimata la fase di sviluppo, è nella sua fase di produzione e questi siluri verranno utilizzati dalla marina italiana e da quella francese sulle nuove unità FREMM e Orizzonte.
Le caratteristiche principali sono: l'alta velocità, l'autonomia alla massima velocità, la resistenza alle contromisure, la versatilità d'impiego, sia a quote elevate che su bassi fondali, in ambienti acustici perturbati e molto severi, la letalità della sua carica cava anche nei confronti degli scafi più resistenti.
Queste sue elevate prestazioni, tutte verificate con appositi lanci sperimentali in mare, hanno pienamente soddisfatto le aspettative delle Marine italiana e francese, e attirato su di sé l'interesse degli addetti ai lavori a livello mondiale. Il siluro MU 90 è già stato commissionato, infatti, da Germania, Danimarca, Australia e Polonia, mentre approfondimenti sono in corso da parte della Marina Greca e Norvegese.




COMPONENTE ELIPORTATA

Importante infine, la presenza di un Hangar e un ponte di volo per 2 elicotteri NH90 o AgustaWestland AW101.
Il Leonardo AW101 è un elicottero medio multiruolo a tre turbine da 15 tonnellate utilizzato in applicazioni militari e civili. È stato sviluppato grazie ad una joint venture tra la italiana Agusta e la britannica Westland Aircraftper soddisfare un requisito per un elicottero utility per impiego navale. In seguito le due aziende si fusero nella società AgustaWestland, il cui pacchetto azionario venne poi rilevato interamente da parte di Finmeccanica. Dal 1 gennaio 2016 le attività di AgustaWestland sono confluite nel settore elicotteri di Finmeccanica, dal 2017 Leonardo divisione elicotteri. Alcuni operatori, tra cui le forze armate di Regno Unito, Danimarca, Norvegia e Portogallo, utilizzano il nome Merlin per i loro AW101 in servizio. L'elicottero viene prodotto presso gli stabilimenti di Yeovil in Inghilterra e di Vergiate e Brindisi in Italia. Sono stati assemblati su licenza alcuni esemplari anche in Giappone e negli Stati Uniti d'America.
Prima del 2007, l'elicottero è stato commercializzato con il nome EH101. Il nome originale doveva essere EHI 01, ma un errore di trascrizione su una nota scritta a mano portò al cambiamento in EH101 e la designazione rimase.Nel 2000, a seguito della fusione tra Agusta e Westland Helicopters, il modello venne designato come AW101. L'AW101 effettuò il primo volo nel 1987 ed entrò in servizio nel 1999. Dall'inizio dell'introduzione in attività, l'AW101 ha sostituito molti precedenti modelli di elicottero, quali il Sea King, nel ruolo di elicottero da trasporto medio, lotta antisommergibile ed elicottero imbarcato.
La Royal Canadian Air Force (RCAF) impiega una variante dell'AW101, designata CH-149 Cormorant, per il ruolo di ricerca e soccorso in mare. Un'altra variante, designata VH-71 Kestrel, fu realizzata per venire impiegata come elicottero per il trasporto del presidente degli Stati Uniti; ma in seguito il programma è stato cancellato. Operatori civili utilizzano AW101 per il trasporto passeggeri e VIP. L'elicottero è stato impiegato in teatri di combattimento a supporto di forze di coalizione nella Guerra in Iraq e nella Guerra in Afghanistan.



L'NHI NH90 è un elicottero multiruolo biturbina medio pesante con rotore a quattro pale, sviluppato a partire dagli anni novanta dal consorzio internazionale NHIndustries, costituito da Leonardo (nuovo nome di Finmeccanica assunto dal 2017, in precedenza dall'AgustaWestland, confluita in Leonardo-Finmeccanica nel 2016), la franco-tedesca Eurocopter e l'olandese Stork Fokker Aerospace.
L'NH90 è il primo elicottero europeo completamente "fly-by-wire" e viene realizzato utilizzando estesamente i materiali compositi. Impiegato a partire dal 2007 dalle Forze armate tedesche (Bundeswehr) e dal 2008 dall'Esercito Italiano, è stato ordinato dalle forze armate di molti paesi nel mondo.
La denominazione utilizzata dal Ministero della difesa italiano è UH-90A per la versione terrestre (TTH), e SH-90A per la versione navale (NFH). Tale sigla fa riferimento alla denominazione Sea Helicopter; gli aeromobili SH90 della Marina Militare sono dislocati presso la stazione elicotteri di Sarzana-Luni e la stazione aeromobili Taranto-Grottaglie, nella versione NFH.

(Web, Google, Wikipedia, RID, Forumfree, Giorgio ARRA, You Tube)