giovedì 7 settembre 2023

WW2 - 1942: FG-42, ovvero Fallschirmjäger, che in tedesco significa fanteria con paracadute e 42 commemora l'anno in cui l'arma fu adottata.





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LO STRANO FUCILE NAZISTA IDEATO DOPO IL DISASTRO DI UN PARACADUTISTA NELL’ASSALTO ALL’ISOLA DI CRETA

L’industria tedesca degli armamenti è sempre stata solida e avanzata. Dalla Mauser alla HK, spesso è in vantaggio tecnologico sulla concorrenza. Ciò era particolarmente vero durante la seconda guerra mondiale, quando le forze tedesche fecero numerosi progressi nel campo delle armi da fuoco e della guerra, tra cui il primo fucile d'assalto e la prima mitragliatrice multiuso. Lungo questo percorso si mise a punto un'arma da fuoco dal design unico e dall'eredità interessante: l'FG-42.
L'FG-42 fu sviluppata a seguito dell’esito della battaglia di Creta. Non rientra nella tipica categoria delle armi da fuoco. Potrebbe essere considerata: 
  • un fucile da battaglia, 
  • ma anche un fucile automatico.,
  • utilizza un design bullpupish, 
  • non è necessariamente una carabina 
  • e non è nemmeno una mitragliatrice. 

L'FG-42 era un prodotto specifico realizzato per uno scopo specifico che ha guidato la progettazione di quest'arma stravagante.

ASSALTO AVIOTRASPORTATO A CRETA E LO SVILUPPO DELL’FG-42

La fanteria aviotrasportata fu utilizzata per la prima volta durante la seconda guerra mondiale. In Germania, la fanteria aviotrasportata faceva parte della Luftwaffe. Durante gli assalti, le forze tedesche erano armate solo di pistole e bombe a mano. I loro fucili, mitragliatori, mitragliatrici servite dall'equipaggio e armi anti-carro venivano sganciate in volo separatamente dall'aereo.
Un soldato armato solo di pistola non era e non è ancora in grado di combattere efficacemente. L’idea nuova era che la fanteria aviotrasportata potesse trovare il proprio equipaggiamento ed entrare rapidamente in combattimento.
Ma durante la battaglia di Creta, che fu la prima operazione su larga scala con l’utilizzo della fanteria aviotrasportata, questa idea si rivelò disastrosa.
Gli Alleati del Commonwealth e della Grecia erano trincerati e armati di fucili e mitragliatrici. Mentre i tedeschi si affrettavano a trovare le loro armi, i difensori spararono su di loro provocando pesanti perdite e quasi permise ai difensori di prevalere.
Questa operazione disastrosa fece mettere da parte le truppe avio-trasportate. L'alto comando tedesco non era interessato a un ulteriore dispiegamento e prese in considerazione l'idea di spostarli nella fanteria regolare: ciò costrinse la Luftwaffe ad iniziare lo sviluppo dell'FG-42.

UN'ARMA PER I PARACADUTISTI

FG sta per Fallschirmjäger, che in tedesco significa fanteria con paracadute e 42 commemora l'anno in cui l'arma fu adottata. Il fucile doveva essere un fucile automatico a spalla che avrebbe potuto sostituire i fucili a ripetizione, i fucili mitragliatori e le mitragliatrici leggere. 



Lo sviluppo fu svolto interamente dalla Luftwaffe perché l'esercito tedesco aveva respinto l'intera idea ritenendola irrealistica.
La Luftwaffe sviluppò la specifica LC-6 per guidare lo sviluppo del fucile, che stabiliva che non doveva essere più lungo di 39,4 pollici e non molto più pesante del fucile Kar 98K in modo che i paracadutisti potessero saltare con esso. Oltre a ciò, il fucile doveva essere in grado di sparare con l'otturatore chiuso in modalità semiautomatica e con l'otturatore aperto quando l’arma veniva posta in modalità completamente automatica. Il fucile doveva sparare con un proiettile Mauser da 8 mm da un caricatore rimovibile. Inoltre, la Luftwaffe voleva ancora che l’arma avesse in dotazione una baionetta e fosse in grado di sparare granate da fucile.
Dopo diversi prototipi e varianti, la Luftwaffe ottenne un fucile che soddisfaceva i requisiti della specifica LC-6 e nacque l’FG-42 che utilizzava caricatori montati lateralmente e aveva una serie di caratteristiche extra, tra cui un set pieghevole di bipiedi e la capacità di accettare ottiche. I tedeschi occasionalmente schierarono l’arma con ottica fissa a quattro modalità.

IL COMPORTAMENTO DELL’ARMA SUL CAMPO

L'FG-42 fornì alle truppe aviotrasportate un fucile unico con cui potevano saltare dal velivolo. Una volta a terra, l'arma forniva loro potenti capacità a lungo raggio. Le armi potevano essere usate come fucili semiautomatici o in un ruolo di supporto alla squadra per attivare il fuoco automatico.
In azione, il fucile era dotato di un freno di bocca e di un calcio tamponato che riduceva significativamente il rinculo. Ciò rendeva l’arma facile da controllare quando veniva fatta sparare in modo completamente automatico contro il nemico. I modelli successivi, noti come pistole di tipo G, erano dotati di un regolatore del gas che consentiva un'alimentazione affidabile con una moltitudine di tipi e qualità di munizioni.



Sebbene non fosse un'arma prodotta in serie, venne utilizzata dai paracadutisti durante tutta la guerra e fu utilizzata anche dalle truppe tedesche che liberarono Benito Mussolini dal rifugio di Campo Imperatore sul Gran Sasso.


Il fucile fu utilizzato in Italia, Francia, Bosnia e in difesa di Berlino mentre il governo nazista stava crollando sotto la spinta delle forze alleate. Il fucile apparentemente funzionava bene per il suo scopo. È vero che furono apportate diverse modifiche al design per far fronte alle carenze materiali man mano che si presentavano, ma il fucile continuò a funzionare fino alla fine.

GLI SVILUPPI DELL’FG-42

L'FG-42 non vide ulteriori sviluppi dopo la seconda guerra mondiale poiché nessuno voleva continuare con un fucile così strano. Tuttavia, alcune parti e pezzi del fucile hanno continuato a influenzare altre armi. Gli Stati Uniti hanno utilizzato parte dell'ingegneria dell'arma nella mitragliatrice M60 e la Svizzera ha preso ispirazione dall'FG-42 per sviluppare il fucile Sturmgewehr 52. Ma l’FG-42 resta un “unicum” perso nel tempo.








FG 42 - Fallschirmjäger Gewehr 42, fucile da paracadutista modello 1942

L'FG 42 (Fallschirmjäger Gewehr 42 in italiano fucile da paracadutista modello 1942), fu un'arma individuale da fanteria utilizzate dalle truppe della Germania nazista, in particolar modo dai Fallschirmjäger, nella seconda guerra mondiale.
Progettata e sviluppata in Germania fra il 1941 ed il 1943, ideata per le truppe paracadutate della Luftwaffe (l'aeronautica militare tedesca). Risponde inoltre ai criteri di fucile da battaglia.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, l'armamento individuale nelle squadre di paracadutisti della Luftwaffe era costituito per lo più da una pistola (Luger P08 o altri modelli), da una pistola mitragliatrice modello MP 38 o più raramente MP 18; e da Stielhandgranate 24. Il paracadutista non poteva lanciarsi trasportando con sé i normali fucili o mitragliatrici da fanteria, poiché era ritenuto troppo pericoloso: le armi molto lunghe (oltre 1 metro) potevano facilmente impigliarsi nelle corde del paracadute, durante il volo, oppure ferire seriamente il paracadutista, in fase di atterraggio. Pertanto, le armi individuali più pesanti (ad esempio, le mitragliatrici MG 34) venivano paracadutate a parte, chiuse in contenitori. Questi armamenti di rinforzo, ovviamente, tendevano a disperdersi nella zona di lancio; e i paracadutisti dovevano prima riuscire a recuperare le armi aggiuntive (a volte, sotto il fuoco nemico), per poi poterle utilizzare. Ne conseguiva che, nel frattempo, le squadre di paracadutisti potevano soffrire di inferiorità nel "volume di fuoco" (colpi sparati per secondo) e nel raggio di azione delle armi, rispetto al nemico.
La questione aveva già preoccupato la Luftwaffe sin dal 1938; che ritenne opportuno ricorrere sempre più ad armi automatiche per i paracadutisti. All'inizio del 1940, l'industria bellica tedesca iniziò a fornire l'economica pistola mitragliatrice MP 40 (versione migliorata dalla MP 38); e la Luftwaffe fece in modo che tra i suoi paracadutisti in media almeno un soldato ogni quattro fosse dotato di queste armi automatiche. Tuttavia, la soluzione di adottare un gran numero di MP40 non poteva considerarsi definitiva, né pienamente sostitutiva dei fucili in quanto, sebbene la MP40 fosse una valida pistola mitragliatrice negli scontri ravvicinati con il nemico, la sua efficacia precipitava se usata su bersagli oltre i 200 metri.
Pertanto, i paracadutisti tedeschi non potevano dotarsi di sole pistole automatiche senza rimanere troppo svantaggiati nella gittata di fuoco e nella precisione di tiro. Quasi contemporaneamente all'adozione dei nuovi MP 40, in attesa di poter disporre di un fucile mitragliatore, o quantomeno di un fucile semi-automatico, di dimensioni contenute (meno di 1 metro di lunghezza complessiva), nei primi mesi del 1940 la Luftwaffe adottò, per quei suoi Paracadutisti non ancora armati di pistole mitragliatrici, una carabina di produzione Ceca, la Gewehr 33/40: una variante del fucile Mauser Karabiner 98k da 7.92 mm a ripetizione manuale. Questa variante era caratterizzata da calcio pieghevole e canna più corta, rispetto al Kar98k, in modo tale che poteva essere trasportata in sicurezza dal paracadutista, specie durante le delicate fasi del volo in aria, dopo il lancio dall'aereo da trasporto, e dell'atterraggio. Sebbene il Gewehr 33/40 fosse un'arma balisticamente "valida", in quanto camerava la potente munizione 7,92 × 57 mm Mauser e risultasse abbastanza precisa nel tiro anche oltre i 500 metri, soffriva comunque della pesante limitazione di non essere un'arma automatica.
Con questa organizzazione degli armamenti, risultava che il paracadutista armato con Gewehr 33/40 era tatticamente utile per fronteggiare nemici a medie distanze; mentre il paracadutista armato con MP38 od MP40 era tatticamente utile negli scontri ravvicinati. Tuttavia, bisognava considerare il fatto che le squadre di paracadutisti, dopo il lancio dagli aerei da trasporto, potevano atterrare sul campo di battaglia anche con notevole dispersione; quindi la cooperazione, fra i differenti tipi di armi, poteva venire a mancare proprio nel momento di bisogno.

Descrizione tecnica

L'FG 42 camerava la munizione d'ordinanza della Wehrmacht: la 7,92 × 57 mm Mauser, che offriva un'ottima potenza di fuoco; e poteva sparare sia in modalità di fuoco semiautomatico ("Einzelfeuer", un colpo per ciascun tiro di grilletto, con ricarica automatica del colpo successivo) ad "otturatore chiuso", per il tiro di precisione; oppure in modalità di fuoco automatico ("Dauerfeuer", 750 colpi al minuto, finché si manteneva il grilletto in tiro) ad "otturatore aperto", per il tiro come mitragliatrice. Se il tiratore voleva cambiare modalità di fuoco, doveva prima agire sulla levetta del selettore di tiro, poi agire sulla leva dell'otturatore. Questo sistema era un po' macchinoso, ma consentiva effettivamente di avere un fucile da battaglia ed un fucile mitragliatore in una singola arma; e il tutto con un peso assai contenuto ed una lunghezza inferiore ad 1 metro, rendendo l'FG 42 agile e maneggevole come se fosse un mitra o pistola mitragliatrice.
L'FG 42/I fu adottato ufficialmente nel 1942, ma la prima versione fu prodotta in soli 2.000 esemplari, per vari motivi. Innanzitutto, il progetto originario dell'arma prevedeva un eccessivo impiego di acciaio al manganese, che a causa della guerra era divenuto piuttosto raro. Questo elemento, unito alla complessità del castello dell'arma, che richiedeva molti pezzi lavorati al tornio, rendeva l'FG 42/I troppo costoso e lento da produrre, per una fornitura su vasta scala alle truppe combattenti. Inoltre, l'arma dimostrò una serie di piccoli ma spiacevoli difetti di progettazione: lo smorzatore di fiamma non era adeguato; il bipiede tendeva a piegarsi durante il fuoco automatico; l'espulsione dei bossoli non era abbastanza efficiente; l'impugnatura e il calcio erano un po' scomodi da usare, specie nel tiro dal fianco e da terra. La strana impugnatura ad assetto molto inclinato era stata concepita, inizialmente, perché si immaginava la possibilità, per il paracadutista ancora in volo con il paracadute, di usare anticipatamente il fucile, prima di giungere a terra, sparando verso il basso contro i nemici (più che altro come "fuoco di auto-copertura"). Tale intuizione si rivelò, invece, di scarsa utilità.
Tuttavia, poiché l'idea alla base dell'FG 42 sembrava davvero buona, i progettisti revisionarono attentamente e profondamente il progetto originario, arrivando nel giro di un anno ad una seconda versione, decisamente più riuscita. L'FG 42/II utilizzava il più comune acciaio al carbonio; il castello impiegava alcuni pezzi stampati, anziché lavorati al tornio; l'espulsione dei bossoli fu migliorata; e fu adottato un nuovo smorzatore di fiamma. L'arma montava inoltre un nuovo calcio ed impugnature in legno, più comodi da usare. Fu migliorata anche l'impugnatura in legno sotto la canna, per attutire un po' meglio l'effetto calore. Quanto al bipiede, fu spostato dal centro verso l'esterno della canna, e reso pieghevole verso l'interno, in modo tale da rimanere ben fisso durante il fuoco da terra. Alla fine, l'FG 42/II risultò un'arma esteticamente molto diversa dall'FG 42/I, e più pesante di quasi 1 kg. Anche dal punto di vista meccanico, le differenze fra le due versioni erano tali che neppure i caricatori delle munizioni erano intercambiabili.
Nonostante i notevoli miglioramenti introdotti con la seconda versione, la produzione dell'FG 42/II si fermò comunque ad una quota non molto elevata: 5.000 unità. Rimaneva il problema, difatti, che trattavasi di un'arma molto sofisticata e molto costosa, quindi logicamente più adatta a piccoli reparti di élite molto esperti, che non alla produzione di massa per le forze armate.

Il sistema d’arma

Date tutte le problematiche intorno al difficile ruolo delle truppe paracadutiste, alla fine del 1940 l'Oberkommando der Luftwaffe ritenne che l'equipaggiamento dei propri paracadutisti fosse comunque inadeguato per le esigenze di una guerra moderna, basata sulla mobilità e sulla rapidità di azione. Pertanto, vennero emesse le specifiche all'industria bellica tedesca per la progettazione di un innovativo "fucile da paracadutista". Tale nuova arma avrebbe dovuto raccogliere in se stessa, senza risultare troppo pesante da maneggiare, tutti i vantaggi del:
  • Fucile di precisione (potenza e precisione di tiro a lungo raggio);
  • Pistola mitragliatrice (mitra agile e maneggevole per scontri improvvisi o ravvicinati);
  • Mitragliatrice di squadra (fuoco devastante contro nemici numerosi);
  • Ciò in modo tale che ogni singolo paracadutista, dotato di questo innovativo fucile, potesse disporre di tutta la potenza di fuoco di cui abbisognava, al momento giusto e nel posto giusto.
La commissione della nuova arma all'industria bellica tedesca venne ordinata dall'Ufficio LC-6, preposto alla fornitura di armi alla Luftwaffe, che presentò il seguente capitolato per la progettazione e lo sviluppo dell'arma:
  • Calibro da fucile, con impiego della munizione 7,92 × 57 mm Mauser, standard nella Wehrmacht;
  • Funzionamento automatico, con selettore di tiro per fuoco di precisione o a raffica;
  • Lunghezza massima assoluta di 1 metro, per essere impiegato dalle truppe aviotrasportate;
  • Peso contenuto, possibilmente non superiore a quello di un normale fucile da fanteria;
  • Possibilità di impiego come fucile da cecchino con mira ottica;
  • Possibilità di impiego per il lancio di granate da fucile;
  • Struttura robusta, per l'eventuale combattimento "corpo a corpo" alla baionetta.

La richiesta della Luftwaffe all'industria bellica tedesca era un concetto ancora sconosciuto all'epoca; un concetto che oggi si chiama sistema d'arma ed è alla base di molti moderni fucili d'assalto. Per sistema d'arma si intende un'arma multiruolo o multifunzione, ovvero capace di operare tatticamente in vari modi diversi. Si trattava di un'idea decisamente "futuristica" per l'epoca. Il Comandante in Capo della Luftwaffe, il Maresciallo del Reich Hermann Göring si vantava di essere stato l'ideatore iniziale del sistema d'arma FG 42; ma non ci sono prove concrete al riguardo. È certo, invece, che l'FG 42, nonostante alcuni iniziali difetti di progettazione, si rivelò una delle migliori armi da fanteria della seconda guerra mondiale.

Accessori

Era sia un fucile di precisione in modalità semiautomatica che una mitragliatrice leggera. Sia l'FG 42/I che l'FG 42/II erano dotati di mirini ottici Zeiss con zoom manuale fino a 4 ingrandimenti; lenti di buona qualità che garantivano eccellente precisione di tiro, quantomeno fino a 600 metri (la gittata efficace dell'arma poteva raggiungere, comunque, i 1000 metri). A seconda della necessità del momento, il tiratore poteva decidere se installare o no il mirino ottico, che faceva parte della dotazione standard dell'FG 42 (ciascun soldato aveva un mirino ottico in dotazione). Verso la fine del 1944 comparvero anche speciali mirini ottici infrarossi, per il tiro notturno (costosi e poco diffusi).
Entrambe le versioni dell'FG 42, per l'eventuale combattimento "corpo a corpo", erano munite di una baionetta "a spiedo" del tutto analoga a quella del francese MAS 36, di norma a riposo al di sotto della canna. La baionetta fu installata sull'FG 42 giusto per soddisfare le richieste da capitolato; ma probabilmente non fu molto utilizzata, poiché nella seconda guerra mondiale (specie dal 1943 in poi) le armi automatiche erano abbastanza diffuse, e gli scontri "corpo a corpo" decisamente rari.
Sempre per rispettare le richieste da capitolato, fu prevista la possibilità di lanciare granate da fucile: era sufficiente montare sulla canna dell'FG 42 un accessorio per innestare le stesse, potenti granate da fucile già impiegate con il Mauser Karabiner 98k. Lo sparo avveniva con il semplice tiro del grilletto, in modalità di fuoco semiautomatico, utilizzando però apposite munizioni speciali "da lancio", in luogo delle munizioni standard. Sebbene molto efficace in alcune situazioni tattiche particolari, l'impiego di granate da fucile non era molto congeniale alla natura dell'FG 42; poiché avendo una canna più corta del fucile ordinario Mauser, lo stress meccanico a cui veniva sottoposta l'arma era maggiore.

Utilizzo

Il primo impiego in azione dell'FG 42, documentato da fotografie, risale al 12 settembre 1943, quando un Commando di paracadutisti tedeschi (Fallschirmjäger-Lehrbataillon), cui partecipa il famoso Capitano delle SS, Otto Skorzeny, effettua un Raid sul Gran Sasso, in Abruzzo, per liberare Benito Mussolini dalla prigionia, dopo il suo arresto il 25 luglio 1943.
Successivamente, gli FG 42 comparvero nella Battaglia di Montecassino; nonché durante lo Sbarco degli Alleati in Normandia e nei combattimenti dei mesi successivi sul Fronte Occidentale, sino alla fine della Guerra in Europa nel maggio 1945. L'impiego nel Fronte Orientale fu piuttosto limitato; mentre il campo di battaglia che conobbe il maggior numero di FG 42 schierati fu l'Offensiva delle Ardenne.
In tutti i casi, l'FG 42 compariva quasi sempre a seguito delle truppe paracadutiste tedesche; più che altro schierate come fanteria d'élite a fianco della Wehrmacht (dopo la Battaglia di Creta del 1941, i lanci dal cielo di paracadutisti tedeschi furono piuttosto rari). C'è da dire, inoltre, che il Maresciallo del Reich Hermann Göring, comandante in Capo della Luftwaffe, era molto orgoglioso dell'FG 42 (lo riteneva una propria idea), e fece in modo che l'arma rimanesse quasi esclusivamente nelle mani della Luftwaffe: solo alcuni reparti di élite delle SS riuscirono ad adottarla, all'infuori dei paracadutisti.
In azione, l'FG 42 si dimostrò un'arma individuale potente, versatile, multiruolo, adatta sia come fucile di precisione, sia al tiro dal fianco come mitra, sia come mitragliatrice di squadra. In particolare, la versione FG 42/II si dimostrò molto migliore della FG 42/I. Tuttavia, era effettivamente un'arma per reparti di élite ben addestrati al suo impiego; non era adatta al comune soldato di fanteria con poca esperienza.
Fu anche un'arma piuttosto difficile da maneggiare; infatti a causa delle potenti munizioni impiegate, rispetto alla relativa leggerezza dell'arma, il rinculo conseguente allo sparo era piuttosto forte; e la canna si scaldava facilmente. In particolare, nella modalità di fuoco automatico, l'FG 42 si mostrava un'arma difficoltosa da mantenere in puntamento; se non con brevi raffiche da pochi colpi. Un uso eccessivo nella modalità di fuoco automatico, con arma al fianco o a spalla, faceva sì che la mano sinistra del tiratore, che normalmente reggeva il fucile, soffrisse molto calore e venisse annerita dalle polveri di scarico della combustione. Tutti questi fattori mettevano il tiratore in seria difficoltà nel prendere la mira, se poco esperto. I risultati migliori si ottenevano nel tiro di precisione con mirino ottico, in modalità semiautomatica; oppure nel tiro da terra con l'FG 42 appoggiato sul bipiede e tiratore sdraiato a terra. Anche nel tiro notturno, l'FG 42 richiedeva una certa esperienza tattica, da parte del soldato; poiché le fiammate generate dai colpi - a causa della scarsa lunghezza della canna, in rapporto alla potenza delle munizioni - tendevano ad "accecare" momentaneamente il tiratore, nonché a rendere evidente la sua posizione al nemico. Pertanto, il tiro notturno con FG 42 doveva essere occasionale, limitato alla necessità, e il soldato doveva cambiare postazione abbastanza frequentemente, per non rischiare di essere investito dall'eventuale fuoco di risposta del nemico.

Dettagli di progettazione

Sezione trasversale dell'FG 42 Ausführung E , noto informalmente come "primo modello". Caratteristica dei primi modelli era il posizionamento del bipiede (incernierato al colletto della canna davanti al paramano), il ricevitore forgiato, il calcio scanalato e l' impugnatura a pistola fortemente angolata.

Configurazione/layout generale

L'FG 42 era un'arma a fuoco selettivo raffreddata ad aria e una delle prime a incorporare la configurazione di rinculo "diritta". Questa disposizione, combinata con il caricatore laterale, posizionava sia il baricentro che la posizione della spalla quasi in linea con l'asse longitudinale della canna, una caratteristica che aumenta la controllabilità durante lo scoppio o il fuoco automatico. Il sistema operativo è stato derivato da quello utilizzato nella mitragliatrice leggera Lewis di successo con un meccanismo di bloccaggio dell'otturatore rotante azionato da pistone a gas.
Questo sistema utilizzava gas di scarico pressurizzati dalla canna e li convogliava attraverso una porta perforata nella canna in una bombola del gas situata sotto la canna. Il rapido accumulo di gas propellenti ha impartito una pressione all'indietro su un pistone a corsa lunga, guidandolo all'indietro, mentre un'estensione del porta otturatore ha interagito con una fessura a camma elicoidale lavorata nel porta otturatore, convertendo questo movimento lineare in una velocità angolare e forzare il bullone in un movimento rotatorio, svitando i dadi di bloccaggio e sbloccandolo in prossimità della fine della corsa del portaotturatore. L'arma era bloccata nella batteria da due alette sulla testa dell'otturatore che erano incassate in apposite cavità ricavate nelle pareti del ricevitore. A causa della sua principale destinazione d'uso da parte dei paracadutisti, la tacca di mira (che era necessariamente piuttosto alta a causa del design del calcio dritto) era una costruzione ribaltabile. La linea di mira in ferro aveva un raggio di mira di 530 mm (20,9 pollici) e consisteva in un mirino di tipo a palo aperto e una tacca di mira di tipo diottrico. È stato graduato per cartucce Mauser da 7,92 × 57 mm da 100 a 1.200 m (da 109 a 1.312 iarde) con incrementi di 100 m (109 iarde). Sui modelli successivi il mirino anteriore era incappucciato per ridurre l' abbagliamentoin condizioni di luce sfavorevoli e aggiungere protezione per il palo.
La parte superiore del ricevitore dell'FG 42 è stata appositamente lavorata con una lunga base a coda di rondine progettata per accettare supporti per mirini telescopici. Il supporto del cannocchiale presentava una o più leve di bloccaggio che consentivano una rapida installazione e rimozione di un mirino telescopico a seconda dello specifico scenario di combattimento; combattimento generale o in un ruolo di cecchino limitato. I mirini telescopici utilizzati sull'FG 42 erano ZFG42 o ZF4.

Specifiche del ricevitore e alimentazione del caricatore

Il ricevitore era una sofisticata lega forgiata a macchina con l'alloggiamento del caricatore posizionato sul lato sinistro e la porta di espulsione sulla destra. Sebbene non sia un vero design di fucile bullpup , il posizionamento apparentemente scomodo dell'alloggiamento del caricatore (orizzontale di lato anziché direttamente sotto il ricevitore) ha consentito al meccanismo dell'otturatore di estendersi nel gruppo del calcio, riducendo efficacemente la lunghezza complessiva dell'arma come il caricatore bene non ha interferito con la posizione dell'impugnatura a pistola. L'impugnatura a pistola era integrata nell'assieme del gruppo del grilletto, un alloggiamento separato contenente il meccanismo del grilletto e i componenti di controllo del fuoco, ed era formata da lamiera stampata durante la fabbricazione da due metà separate e quindi saldata insieme. 
Il fucile veniva alimentato da un caricatore a scatola staccabile da 10 o 20 colpi o da clip stripper standard da 5 colpi in un caricatore vuoto nella pistola. Il peso a vuoto del caricatore da 10 colpi lungo 100 mm (3,9 pollici) è 185 g (6,5 once) e del caricatore da 20 colpi lungo 150 mm (5,9 pollici) 290 g (10 once).

Sparo

L'FG 42 ha sparato in modalità semiautomatica da otturatore chiuso, ottenuto ritardando il rilascio del percussore (montato sul porta otturatore e rilasciato dalla tacca di sicurezza anteriore ) fino a dopo aver premuto il grilletto; il breve tempo di blocco e il poco movimento nell'azione durante lo sparo si sono tradotti in una maggiore precisione del colpo singolo. Quando si opera in modalità automatica, il meccanismo di scatto è stato progettato per sparare da un otturatore aperto rilasciando contemporaneamente sia l'otturatore che il porta otturatore; e con questa modalità selezionata, il bullone rimarrebbe aperto tra gli scatti per fornire il massimo raffreddamento. Questo aveva il vantaggio di prevenire un fenomeno noto come " cottura fuori "." dove il calore di ripetuti colpi sparati causava il surriscaldamento di un colpo con camera e l'accensione prematura della polvere o dell'innesco. Il selettore di fuoco rotante era situato nel gruppo del grilletto, sopra l' impugnatura a pistola sul lato destro. La leva di carica fungeva anche da la sicura, disabilitando il meccanismo di scatto quando inserito.

Test

L'FG 42 doveva riempire una nicchia nell'arsenale della Germania nazista e fu prodotto solo in piccole quantità. È stato accolto piuttosto bene dai paracadutisti durante il test, ma aveva i suoi svantaggi. L'FG 42 aveva un caricatore da 20 colpi, o talvolta da 10 colpi, montato sul lato sinistro del fucile. Sebbene un caricatore laterale fosse comune nei fucili mitragliatori dell'epoca, il caricatore più grande con munizioni più pesanti di un fucile a piena potenza tendeva a sbilanciare l'arma. Inoltre, le raffiche controllabili erano difficili. Ciò ha reso il fuoco completamente automatico solo marginalmente utile. L'FG 42 utilizzava un dispositivo di volata abbastanza sofisticato che aiutava con il rinculo e il flash della volata, ma produceva esplosioni e rumori molto maggiori rispetto ad altre armi simili. Il fucile americano M14ha avuto problemi simili e sono stati fatti tentativi per aggiornare quel fucile allo stesso modo con un calcio in linea e un dispositivo di volata.

Influenze/derivati

L'americano M41 Johnson LMG ha molti parallelismi con il contemporaneo FG 42. Entrambi avevano calci in linea, alimentati dal lato sinistro, ed entrambi sparavano dall'otturatore aperto in modalità automatica e dall'otturatore chiuso in modalità semiautomatica. Nonostante queste somiglianze, non ci sono prove che nessuna delle due armi abbia avuto alcun effetto sul design dell'altra. Poiché entrambi stavano cercando di risolvere problemi simili, è ragionevole aspettarsi che i rispettivi ingegneri di ciascuna arma abbiano affrontato questi problemi in modo simile ma indipendente, ignari degli sviluppi delle loro controparti.
Non è facile determinare il significato dell'FG 42 in termini di storia delle armi. Con una canna leggermente più lunga e un'alimentazione a cintura, l'arma sarebbe stata un'eccellente mitragliatrice leggera. Il suo designer Louis Stange lo sapeva, costruì anche un prototipo con alimentazione a cinghia. 
Alcune caratteristiche, come i dettagli del processo di selezione dell'otturatore a gas, furono studiate dagli ingegneri dell'esercito americano dopo la guerra. Questi, insieme ad alcuni aspetti della mitragliatrice per uso generale MG 42, sono comunemente riportati per essere stati incorporati nella mitragliatrice per uso generale M60 altrettanto problematica. Gli ultimi derivati noti dell'FG 42 erano la mitragliatrice Swiss Sturmgewehr 52 e M60. 

Utenti:
  • Germania: Usato durante la seconda guerra mondiale. Destinato all'uso da parte di tutte le truppe aviotrasportate tedesche, ma non è mai stato prodotto in numero sufficiente per un uso standardizzato.
  • Vietnam del Nord: uso limitato da parte delle forze del Vietnam del Nord; molto probabilmente modelli catturati forniti dall'URSS. 

Nella cultura di massa

L'FG 42 compare tra le armi presenti in alcuni videogiochi come Return to Castle Wolfenstein e nella serie di Brothers in Arms. Appare inoltre in Call of Duty 3, in Wolfenstein Enemy Territory, in Sniper Elite 4, in Call of Duty: World at War e in Call of Duty: World War II. La FG 42 appare anche in Return to Castle Wolfenstein, in CRSED (Ex- Cuisine Royale) e nelle mappe "Para" di Day of Defeat e in Battlefield V.


Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, SANDBOXX, Wikipedia, You Tube)












































 

mercoledì 6 settembre 2023

USAF: LA MANCANZA PIU’ GRANDE DEL FORMIDABILE PHANTOM II POI RISOLTA DALLA VERSIONE "F-4E" CON IL CANNONE VULCAN DA 20 mm






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La mancanza di un cannone interno "è stato l'errore più grande dell'F-4", lo ha ribadito Chesire: "I proiettili costano poco e tendono ad andare dove li punti. Avevo bisogno di un cannone e avrei davvero desiderato averne uno”. Il generale del Corpo dei Marines John R. Dailey ha ricordato che "tutti negli RF-4 avrebbero desiderato avere un cannone sull'aereo". Per un breve periodo, la dottrina sostenne che il combattimento in virata sarebbe stato impossibile a velocità supersoniche e furono fatti pochi sforzi per insegnare ai piloti le manovre del combattimento aereo. In realtà, gli scontri divennero rapidamente subsonici, poiché i piloti rallentavano nel tentativo di superare i loro avversari. Inoltre, i relativamente nuovi missili a ricerca di calore e a guida radar dell’epoca venivano spesso segnalati come inaffidabili e i piloti dovevano lanciare più missili solo per colpire un caccia nemico. Ad aggravare il problema, le regole di ingaggio in Vietnam precludevano nella maggior parte dei casi attacchi missilistici a lungo raggio, poiché normalmente era richiesta l’identificazione visiva. Molti piloti si ritrovarono sulla coda di un aereo nemico, ma troppo vicino per poter sparare con missili Falcon o Sidewinder a corto raggio. 










IL MOTORE GENERAL ELECTRIC J79 DELL’F-4 E

Il General Electric J79 è un motore turbogetto a flusso assiale costruito per l'uso in una varietà di aerei da caccia e bombardieri e in un missile da crociera supersonico. 



Il J79 è stato prodotto dalla General Electric Aircraft Engines negli Stati Uniti e su licenza da diverse altre società in tutto il mondo. Tra i suoi usi principali c'erano l' F-104 Starfighter, il B-58 Hustler, l'F-4 Phantom II, l'A-5 Vigilante e l'IAI Kfir.
Le pale e le palette del compressore erano realizzate in acciaio inossidabile 403, ad eccezione delle varianti -3B e -7A, che hanno palette A286 negli stadi da 7 a 17. Il rotore del compressore è realizzato in Lapelloy, B5F5 e titanio. Il J79 emette un suono particolare con determinate impostazioni dell'acceleratore. Questa strana caratteristica ha portato l'F-104B Starfighter, N819NA, operato dalla NASA, a essere chiamato Howling Howland. I primi motori producevano anche notevoli quantità di fumo, specialmente a metà acceleratore/con impostazioni di crociera, uno svantaggio negli aerei da combattimento che li rendeva vulnerabili al rilevamento visivo. I modelli successivi furono ridisegnati per essere "senza fumo".
La controparte turboalbero del J79 è il General Electric LM1500, utilizzato per applicazioni terrestri e marine. Molti motori derivati dal J79 hanno trovato impiego come generatori di energia con turbine a gas in località remote, in applicazioni come l'alimentazione di condotte.
Il J79 ha due derivati commerciali: CJ805 -3 (un motore senza postcombustione, dotato di invertitore di spinta e soppressore di rumore) e CJ805 -23 (con ventola di poppa a ruota libera e invertitore di spinta) montato sul Convair CV-880 e il Convair CV-990 rispettivamente.
I motori J79 possono essere avviati utilizzando aria compressa direttamente sulle pale della turbina del motore o utilizzando un dispositivo di avviamento della turbina collegato alla scatola del cambio accessoria. Il gas utilizzato in questo avviatore è aria compressa o una cartuccia di propellente solido.

IL RADAR AN/APQ-120 DELL’F-4E

L' AN/APQ-120 era un radar per aerei (FCR) prodotto dalla Westinghouse per il McDonnell Douglas F-4E Phantom II. 


L'AN/APQ-120 ha una lunga linea di discendenza, le cui origini risalgono all'Aero-13 FCR sviluppato dalla stessa azienda all'inizio degli anni '50. Un totale di una mezza dozzina di FCR furono testati e valutati sui primi 18 F-4 costruiti, ma furono presto sostituiti da radar successivi prodotti in gran numero, incluso l'AN/APQ-120.

IL CANNONE GATLING VULCAN DA 20 mm DELL’F-4E

L'M61 Vulcan è un cannone rotante in stile Gatling a 6 canne azionate idraulicamente, elettricamente o pneumaticamente, raffreddato ad aria e alimentato elettricamente, che spara colpi da 20 mm × 102 mm (0,787 × 4,016 pollici) a una velocità estremamente elevata (tipicamente 6.000 colpi al minuto). L'M61 e i suoi derivati sono stati per oltre sessant'anni il principale armamento di cannoni degli aerei militari ad ala fissa degli USA e delle nazioni alleate.




L'M61 è stato originariamente prodotto dalla General Electric. Dopo diverse fusioni e acquisizioni, attualmente è prodotta dalla General Dynamics. 
Ciascuna delle sei canne del cannone spara una volta a turno durante ogni rivoluzione del gruppo di canne. Le canne multiple garantiscono una cadenza di fuoco molto elevata, circa 100 colpi al secondo, e contribuiscono a prolungare la durata dell'arma riducendo al minimo l'erosione delle canne e la generazione di calore. Il tempo medio tra inceppamenti o guasti supera i 10.000 colpi, rendendola un'arma estremamente affidabile. Il successo del Progetto Vulcan e della sua progenie, il cannone Gatling ad altissima velocità, ha portato i cannoni della stessa configurazione a essere chiamati "cannoni Vulcan", il che a volte può confondere la nomenclatura sull’argomento.
La maggior parte delle versioni aeronautiche dell'M61 sono azionate idraulicamente e innescate elettricamente. Il rotore dell’arma, il gruppo canna e il sistema di alimentazione delle munizioni vengono ruotati da un motore idraulico attraverso un sistema di alberi di trasmissione flessibili. Il colpo viene sparato da un sistema di innesco elettrico in cui una corrente elettrica proveniente da un cavo di percussione passa attraverso il percussore fino all'innesco mentre ciascun colpo viene ruotato nella posizione di sparo. 
La cadenza di fuoco del Vulcan è tipicamente di 6.000 colpi al minuto, anche se alcune versioni (come quella dell'AMX e dell'F-106 Delta Dart) sono limitate a una cadenza inferiore, mentre altre (A-7 Corsair, F-15 Eagle) hanno un rateo di fuoco selezionabile di 4.000 o 6.000 colpi al minuto. Le canne più leggere dell'M61A2 consentono una cadenza di fuoco leggermente superiore, fino a 6.600 colpi al minuto.
Sebbene nel 1965 gli F-4C dell'USAF iniziarono a trasportare gunpod esterni SUU-16 contenenti un M61A1 Vulcan da 20 mm (0,79 pollici) Cannone Gatling, le cabine di pilotaggio dell'USAF non erano dotate di mirini di puntamento fino all'introduzione del SUU-23, garantendo virtualmente un errore in un combattimento di manovra. Alcuni aerei del Corpo dei Marines trasportavano due pod per il mitragliamento. Come già evidenziato, oltre alla perdita di prestazioni dovuta alla resistenza, il combattimento ha dimostrato che il cannone montato esternamente era impreciso a meno che non venisse mirato frequentemente, ma molto più conveniente dei missili. La mancanza di un cannone è stata finalmente risolta aggiungendo un M61A1 Vulcan da 20 mm (0,79 pollici) montato internamente sull'F-4E. 

LE ORIGINI

Nel 1952, il capo dell'aerodinamica della McDonnell, Dave Lewis, fu nominato dal CEO Jim McDonnell responsabile della progettazione preliminare dell'azienda. Senza nuove competizioni aeree all'orizzonte, studi interni hanno concluso che la US NAVY aveva il più grande bisogno di un nuovo e diverso tipo di aereo: un caccia d'attacco. 
Nel 1953, la McDonnell Aircraft iniziò a lavorare sulla revisione del suo caccia navale F3H Demon, alla ricerca di capacità ampliate e prestazioni migliori. L'azienda ha sviluppato diversi progetti, tra cui una variante alimentata da un motore Wright J67, e varianti alimentate da due motori Wright J65 o due motori General Electric J79. La versione alimentata dal J79 prometteva una velocità massima di Mach 1,97. Il 19 settembre 1953, la McDonnell si avvicinò alla Marina degli Stati Uniti con una proposta per il "Super Demon". In modo univoco, l'aereo doveva essere modulare, in quanto poteva essere dotato di cockpit a uno o due posti per diverse missioni, con diversi coni di prua per ospitare radar, fotocamere, quattro cannoni da 20 mm (0,79 pollici) o 56 FFAR razzi non guidati oltre ai nove punti d'attacco sotto le ali e la fusoliera. La US NAVY era sufficientemente interessata da ordinare un modello in scala reale dell'F3H-G/H, ma riteneva che i futuri Grumman XF9F-9 e Vought XF8U-1 soddisfacessero già la necessità di un caccia supersonico. 
Il progetto McDonnell fu quindi rielaborato in un cacciabombardiere per tutte le stagioni con 11 punti d'attacco esterni per le armi e il 18 ottobre 1954 la società ricevette una lettera di intenti per due prototipi YAH-1. Poi, il 26 maggio 1955, quattro ufficiali della Marina arrivarono agli uffici della McDonnell e, nel giro di un'ora, presentarono alla compagnia una serie di requisiti completamente nuovi. Poiché la Marina disponeva già del Douglas A-4 Skyhawk per l'attacco al suolo e dell'F-8 Crusader per il combattimento aereo, il progetto doveva soddisfare la necessità di un intercettore da difesa della flotta ogni-tempo. Un secondo membro dell'equipaggio fu aggiunto per azionare il potente radar; i progettisti credevano che il combattimento aereo nella prossima guerra avrebbe sovraccaricato di informazioni i piloti solisti. 

IL PROGETTO

L'F-4 Phantom è un cacciabombardiere con posti in tandem progettato come intercettore imbarcato per ricoprire il ruolo di caccia di difesa della flotta della Marina degli Stati Uniti. Le innovazioni nell'F-4 includevano un avanzato radar pulse-doppler e un ampio uso del titanio nella sua cellula. 
Nonostante le dimensioni imponenti e un peso massimo al decollo di oltre 60.000 libbre (27.000 kg), l'F-4 ha una velocità massima di Mach 2,23 e una velocità di salita iniziale di oltre 41.000 piedi/min (210 m/s).  I nove punti d'attacco esterni dell'F-4 hanno una capacità fino a 18.650 libbre (8.480 kg) di armi, inclusi missili aria-aria e aria-superficie e armi non guidate, guidate e termonucleari.  Come altri intercettori dell'epoca, l'F-4 fu progettato erroneamente senza un cannone interno. 
Le prestazioni di base di un caccia di classe Mach 2+ con un carico utile a lungo raggio e delle dimensioni di un bombardiere sarebbero il modello per la prossima generazione di caccia grandi e leggeri/medi ottimizzati per il combattimento aereo diurno. 

CARATTERISTICHE DI VOLO

"La velocità è vita" era lo slogan dei piloti dell'F-4, poiché il più grande vantaggio del Phantom nel combattimento aereo era l'accelerazione e la spinta, che consentivano a un pilota esperto di impegnarsi e disimpegnarsi dal combattimento a piacimento. I MiG di solito potevano battere l'F-4 a causa dell'elevata resistenza della cellula del Phantom, essendo un massiccio aereo da caccia progettato per lanciare missili a guida radar oltre il campo visivo; l'F-4 mancava dell'agilità dei suoi avversari sovietici ed è stato soggetto a imbardata avversa durante manovre difficili. Sebbene l'F-4 fosse soggetto a rotazioni irrecuperabili durante i rollio degli alettoni, i piloti hanno riferito che l'aereo era molto reattivo e facile da pilotare. Nel 1972, il modello F-4E fu aggiornato con degli slat sul bordo d'attacco dell'ala, migliorando notevolmente la manovrabilità ad alto angolo di attacco a scapito della velocità massima. 
Il J79 aveva un intervallo di tempo ridotto tra il pilota che avanzava l'acceleratore, dal minimo alla massima spinta, e il motore che produceva la massima spinta rispetto ai motori precedenti. Durante l'atterraggio sulla USS  Midway  (CV-41) il gancio di coda di John Chesire mancò il dispositivo di arresto poiché (erroneamente) ridusse la spinta al minimo. Aveva quindi premuto l'acceleratore al massimo del postbruciatore, il tempo di risposta del motore era stato sufficiente per tornare rapidamente alla massima spinta, e fu in grado di riportare in volo il Phantom con successo.  Il J79 produceva notevoli quantità di fumo nero (a metà gas/impostazioni di crociera), un grave svantaggio in quanto rendeva più facile per il nemico individuare l'aereo. Due decenni dopo l'entrata in servizio dell'aereo questo problema fu risolto sull'F-4S, che era dotato della variante del motore −10A con un combustore senza fumo. 

SOPRANNOMI

Il PHANTOM II ha raccolto numerosi soprannomi nel corso della sua carriera. Alcuni di questi nomi includevano "Snoopy", "Rhino", "Double Ugly", "Old Smokey", "Flying Anvil", "Flying Footlocker", "Flying Brick", "Lead Sled", il "Big Iron Sled" e il "St. Louis Slugger". In riconoscimento del suo record nell'abbattimento di un gran numero di MiG di costruzione sovietica, fu chiamato il "principale distributore mondiale di parti MiG". A testimonianza delle eccellenti prestazioni nonostante la sua mole, l'F-4 fu soprannominato "il trionfo della spinta sull'aerodinamica"("Iron Pig"), Fliegender Ziegelstein ("Flying Brick") e Luftverteidigungsdiesel ("Air Defense Diesel"). Nella RAF veniva comunemente chiamato "The Toom" (non tomba). 

Reputazione

Imitando l'ortografia del nome dell'aereo, McDonnell ha rilasciato una serie di patch. I piloti sono diventati "Phantom Phlyers", i sedili posteriori sono diventati "Phantom Pherrets", i fan dell'F-4 "Phantom Phanatics", e lo chiamano "Phabulous Phantom". I membri dell'equipaggio di terra che hanno lavorato sull'aereo sono conosciuti come "Phantom Phixers". 
Diversi siti web attivi sono dedicati alla condivisione di informazioni sull’F-4, e l’aereo è ammirato a malincuore come brutalmente efficace da coloro che lo hanno pilotato. Il colonnello (in pensione) Chuck DeBellevue ricordava: "L'F-4 Phantom era l'ultimo aereo che sembrava fatto per uccidere qualcuno. Era una bestia. Poteva attraversare uno stormo di uccelli e calciare fuori il barbecue da dietro. "Aveva“ la reputazione di essere un goffo picchiatore che faceva affidamento sulla potenza bruta del motore e sulla tecnologia delle armi obsoleta”.

Lo spettro

L'emblema dell'aereo è un bizzarro fantasma dei cartoni animati chiamato "The Spook", creato dall'artista tecnico di McDonnell Douglas, Anthony "Tony" Wong, per le toppe sulle spalle. Il nome "Spook" è stato coniato dagli equipaggi del 12th Tactical Fighter Wing o del 4453rd Combat Crew Training Wing presso MacDill AFB. La figura è onnipresente e appare su molti articoli associati all'F-4. Lo Spook ha seguito il Fantasma in giro per il mondo adottando le mode locali; per esempio, l'adattamento britannico dell'americano "Phantom Man" è uno Spook che a volte indossa una bombetta e fuma la pipa. 

Aerei in mostra 

Come risultato del suo vasto numero di operatori e del gran numero di velivoli prodotti, ci sono molti F-4 Phantom II in numerose varianti in mostra in tutto il mondo.

Incidenti notevoli

Il 30 gennaio 2023, un F-4E Phantom II dell'aeronautica greca si è schiantato nel Mar Ionio. L'aereo stava conducendo un'esercitazione di addestramento quando si è schiantato 46 km a sud della base aerea di Andravida. Il pilota, il capitano Efstathios Tsitlakidis, e il copilota, il primo tenente Marios Michael Touroutsikas, rimasero uccisi nello schianto.

Specifiche (F-4E) - Caratteristiche generali:
  • Equipaggio: 2
  • Lunghezza: 63 piedi 0 pollici (19,2 m)
  • Apertura alare: 38 piedi 5 pollici (11,7 m)
  • Larghezza: 8,4  m (27 piedi 7 pollici) ala piegata
  • Altezza: 16 piedi 5 pollici (5 m)
  • Superficie alare: 530 piedi quadrati (49,2 m2)
  • Proporzioni: 2,77
  • Profilo alare : radice NACA 0006.4–64, punta NACA 0003-64
  • Peso a vuoto: 30.328 libbre (13.757 kg)
  • Peso lordo: 41.500 libbre (18.824 kg)
  • Peso massimo al decollo: 61.795 libbre (28.030 kg)
  • Peso massimo di atterraggio: 36.831 libbre (16.706 kg)
  • Capacità carburante: 1.994 US gal (1.660 imp gal; 7.550 L) interni, 3.335 US gal (2.777 imp gal; 12.620 L) con 2 serbatoi esterni da 370 US gal (310 imp gal; 1.400 L) sui punti d'attacco dell'ala esterna e un Serbatoio da 600 o 610 US gal (500 o 510 imp gal; 2.300 o 2.300 L) per la stazione centrale.
  • Motopropulsore: 2 motori turbogetto General Electric J79-GE-17A con postcombustione, 11.905 lbf (52,96 kN) di spinta ciascuno a secco, 17.845 lbf (79,38 kN) con postcombustore.

Prestazioni:
  • Velocità massima: 1.280 kn (1.470 mph, 2.370 km / h) a 40.000 piedi (12.000 m)
  • Velocità massima: Mach 2,23
  • Velocità di crociera: 510 nodi (580 mph, 940 chilometri all'ora)
  • Raggio d’azione: 370 nmi (420 mi, 680 km)
  • Autonomia: 1.457 nmi (1.677 mi, 2.699 km)
  • Tangenza: 60.000 piedi (18.000 m)
  • Velocità di salita: 41.300 piedi/min (210 m/s)
  • Portata/resistenza: 8,58
  • Carico alare: 78 lb/piedi quadrati (380 kg/m 2 )
  • Spinta/peso : 0,86 a peso carico, 0,58 a MTOW
  • Rullo al decollo: 4.490 piedi (1.370 m) a 53.814 libbre (24.410 kg)
  • Rotolo di atterraggio: 3.680 piedi (1.120 m) a 36.831 libbre (16.706 kg).

Armamento:
  • Il modello E ha un cannone Vulcan M61A1 da 20 mm (0,787 pollici) montato internamente sotto il naso, 640 colpi
  • Fino a 18.650 libbre (8.480 kg) di armi su nove punti d'attacco esterni, comprese bombe generiche, bombe a grappolo, bombe a guida TV e laser, razzi, missili aria-terra, missili antinave, gun pod, e armi nucleari. Possono essere trasportati anche ricognizione, puntamento, contromisure elettroniche, contenitori per bagagli e serbatoi di carburante esterni.
  • 4 × AIM-9 Sidewinder su piloni alari, l'F-4 Kurnass 2000 israeliano trasportava Python-3, l'F-4EJ Kai giapponese trasportava AAM-3.
  • 4 × AIM-7 Sparrow nei recessi della fusoliera, F-4E ellenico aggiornato e F-4F ICE tedesco trasportano AIM-120 AMRAAM, i Phantom britannici trasportavano missili Skyflash 
  • 6× AGM-65 Maverick
  • 4× AGM-62 Walleye
  • 4× AGM-45 Shrike, AGM-88 HARM, AGM-78 ARM standard
  • 4× GBU-15
  • 18× Mk.82, GBU-12
  • 5× Mk.84, GBU-10, GBU-14
  • 18× CBU-87, CBU-89, CBU-58
  • Armi nucleari, comprese B28EX, B61, B43 e B57.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)































 

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