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Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,
storia militare, sicurezza e tecnologia.
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di un reparto militare
ma come cittadini e custodi di ideali.
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senza mai darli per scontati.
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là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Il programma di elicotteri da combattimento di nuova generazione AW249 FENICE dell’E.I. sta procedendo secondo i tempi previsti; 17 unità sono già sotto contratto su di un totale previsto di 48. Le prime consegne dovrebbero iniziare già nel 2027.
Secondo i rapporti parlamentari, 4 prototipi sono attualmente sottoposti a rigorosi test a fuoco e valutazioni operative. Tra questi, solo uno è classificato come prototipo primario, mentre gli altri 3 sono elicotteri di pre-produzione. Questi aeromobili, sebbene ufficialmente di proprietà dell'esercito italiano, rimarranno nella disponibilità dell’azienda Leonardo, il produttore, per facilitare l'ulteriore sviluppo delle capacità, compresa l'integrazione di ulteriori sistemi d'arma avanzati e avionica allo stato dell’arte.
I test sulle armi per l'AW249 sono in corso da novembre 2023, con prove incentrate sui suoi sistemi di cannoni Gatling da 20 mm e razzi non guidati. Queste valutazioni sono fondamentali per garantire l'efficacia dell'elicottero nelle operazioni di combattimento, in particolare nelle missioni di supporto aereo ravvicinato e di scorta. Progettato in sostituzione del vecchio A129 Mangusta, l'AW249 presenta avionica avanzata, una migliore sopravvivenza e due propulsori più potente, che lo rendono una formidabile aggiunta alla flotta dell'esercito italiano.
Il programma AW249 si allinea con gli sforzi più ampi dell'Italia per modernizzare la sua flotta di aviazione ad ala rotante, garantendo la superiorità operativa nelle condizioni in evoluzione del campo di battaglia. Con la sua capacità di operare in scenari di combattimento complessi, tra cui la guerra asimmetrica e gli impegni ad alta intensità, il nuovo elicottero d'attacco dovrebbe svolgere un ruolo vitale nelle future missioni italiane e della NATO.
Man mano che i test e la produzione progrediscono, l'attenzione rimane sul perfezionamento dei suoi sistemi d'arma, migliorando le sue capacità di consapevolezza situazionale e garantendo l'interoperabilità con le forze alleate.
L'elicottero presenta un'architettura aperta che consente una crescita significativa e un adattamento del sistema "per soddisfare le richieste del mercato".
L'AW249 offre alte prestazioni in termini di velocità, portata, margine di potenza, carico utile, condizioni calde e alte e manovrabilità per il volo nap-of-the-earth.
L'AW249 è progettato per essere completamente integrato e interoperabile attraverso i domini aria, terra, mare, spazio e cyber.
Le caratteristiche principali includono un'interfaccia uomo-macchina avanzata con display di grande area, dispositivi di riconoscimento touch screen/gesti nella cabina di pilotaggio e il sofisticato sistema di gestione della battaglia di Leonardo.
L'AW249 potrà svolgere missioni come:
- la scorta aerea,
- il supporto aereo ravvicinato,
- l'attacco ravvicinato,
- l'interdizione aerea,
- può anche fungere da elemento di acquisizione di informazioni di un sistema C4 (ISTAR), scansionando il territorio e identificando le unità di terra per uso proprio o per diffondere informazioni a un centro di comando e controllo.
L'AW249 è dotato di un sistema d'arma flessibile, tra cui:
- razzi guidati e non guidati da 70 mm,
- missili guidati a infrarossi aria-aria,
- missili guidati a radiofrequenza aria-terra o a fibra ottica,
- un cannone Gatling da 20 mm a 3 canne.
Leonardo ha anche notato le caratteristiche di sopravvivenza dell’elicottero fanno leva su di un'avanzata Integrated Defensive Aids Suite (IDAS), sedili blindati, serbatoi di carburante balistici tolleranti, resistenza agli urti e bassa rilevabilità.
L’AW249 FENICE è un elicottero da combattimento di ultima generazione progettato per operare negli scenari di battaglia moderni ed in continua evoluzione.
Rappresenta l'unico elicottero attualmente in fase di progettazione che combina tecnologie all'avanguardia, prestazioni eccezionali e capacità di sopravvivenza con bassi costi operativi.
Il progetto deriva dall'AgustaWestland AW149, con cui condivide trasmissione, rotori e parte degli impianti. Sono richieste un'autonomia minima di 3 ore (rispetto alle 2h e 30 min attuali) con carico utile di 1800 kg, peso totale di 7–8 t e velocità che va dai 213 a 259 km/h. Dati ampiamente superati dai prototipi secondo le dichiarazioni pubblicate dal produttore. Autonomia e velocità sono necessarie anche per cooperare con l'NH-90 e il CH-47. L'elicottero dovrà avere capacità di gestire sciame di droni, capacità di riduzione della visibilità ai radar, anche se non completamente stealth, e resistenza alla corrosione di sabbia o salsedine.
L’AW249 è un elicottero da combattimento di ultima generazione con capacità di intervento nei contesti operativi del futuro e rispondente alla crescente necessità di collaborare con altre piattaforme. Interattivo con tutte le risorse aeree e di terra, inclusi Uncrewed Aircraft Systems (UAS), l'AW249 coniuga la capacità di integrare ed evolvere nuovi equipaggiamenti, comunicazioni all'avanguardia e un sistema avanzato di gestione dell’arena di ingaggio operativo. Avanzati sistemi avionici e di missione potenziano la conoscenza operativa riducendo il carico di lavoro del pilota a beneficio della sicurezza.
È dotato di un'avanzato apparato di ausili difensivi integrati, la trasmissione ha la capacità di continuare a funzionare anche dopo la perdita del lubrificante per 50 minuti, è equipaggiato con sedili corazzati, serbatoi di carburante con tolleranza balistica e garantisce resistenza a forti impatti e bassa rilevabilità.
Con un peso massimo al decollo di 8,3 tonnellate, l'AW249 può operare con altri velivoli senza pilota, garantisce alta velocità e autonomia per poter soddisfare missioni di scorta armata, supporto aereo ravvicinato e interdizione aerea oltre a ricognizione, sorveglianza, acquisizione target. I potenti motori consentono operazioni nelle condizioni più estreme con capacità operative a bordo della nave già incluse nel progetto iniziale.
L'AW249 è dotato di un sistema d'arma flessibile che include razzi guidati e non guidati da 70 mm, missili guidati a raggi infrarossi aria-aria e missili aria-terra a radiofrequenza o a fibra ottica guidati da 20 mm con comprovata efficacia e precisione.
Il nuovo elicottero è stato realizzato grazie a un processo "agile" - che ha consentito di apportare miglioramenti e innovazioni tecnologiche direttamente nella fase di sviluppo - ed è il frutto di una stretta sinergia tra il Ministero della Difesa italiano e Leonardo.
La rapidità delle evoluzioni tecnologiche e il mutamento degli scenari, con la combinazione sempre più frequente di minacce convenzionali, asimmetriche e ibride, rendono necessaria la capacità di integrare le informazioni provenienti da tutti i domini (terra, mare, cielo, Spazio, cyber). In questo contesto nasce l’elicottero AW249, pensato per essere impiegato in operazioni dalla complessità elevata. Denominato FENICE dall’Esercito Italiano, si caratterizza per un processo di sviluppo “agile”, che ha reso possibile un aggiornamento continuo nelle diverse fasi di realizzazione.
Il suo sviluppo è frutto di una sinergia e di un confronto costante tra il Ministero della Difesa italiano e Leonardo, che ha consentito di definire le soluzioni tecniche a partire da esigenze operative reali, quali minacce ibride e non convenzionali. Decisiva, in tal senso, è stata la collaborazione tra i piloti degli AW129 dell’Aviazione dell’Esercito (AVES) e dei test pilot di Leonardo.
SVILUPPO
In una prima fase, lo sviluppo dell’elicottero ha beneficiato di un mock-up in scala 1:1, per valutare l’accessibilità, gli spazi e la posizione dei pannelli di controllo EDCU (Enhanced Display Control Unit) e del LAD (Large Area Display) nel cockpit dell’elicottero.
È stato poi utilizzato il Mission Task Simulator (MTS) – simulatore di missione, per ottimizzare la Human Machine Interface (HMI) – l’interfaccia che consente l’interazione tra l’operatore e la macchina – e minimizzare il carico di lavoro dell’equipaggio, grazie a un sistema di monitoraggio dello stress nella simulazione delle missioni in diversi contesti operativi.
L’AW249 è pensato per operare in scenari complessi e congestionati, in ambienti sempre più interconnessi dal punto di vista dell’informazione e della comunicazione, e caratterizzati da un alto profilo di minaccia (cinetica, cyber e cognitiva). Scenari – cosiddetti peer o near peer, in cui la minaccia è rappresentata da un livello di organizzazione e capacità comparabile – in cui sono presenti aree geografiche strategiche di difficile accesso, le cosiddette bolle A2/AD (Anti Access/Area Denial)
Da questo tipo di esigenze deriva la necessità del FENICE di essere impiegato secondo la logica e il concetto delle operazioni multi-dominio. In quest’ottica, l’elicottero è stato dotato by-design di una serie di capacità “native”, presenti sulle macchine che saranno consegnate all’Esercito Italiano a partire dal 2027.
Rispetto all’AW129, l’elicottero è caratterizzato da raggio d’azione e velocità superiori, maggiore persistenza in area operativa, oltre che da elevata reattività, manovrabilità e maneggevolezza in ogni condizione. Che cosa significa, nel concreto? Ad esempio, avere la possibilità di nascondersi dietro a ostacoli o file di alberi, effettuare rapidamente manovre evasive e allontanarsi sfruttando le pieghe del terreno. O, ancora, di operare agevolmente avendo maggiore consapevolezza delle condizioni ambientali, grazie ai sensori e ai sistemi anticollisione, in condizioni di quota elevata e ad alte temperature ambientali.
Il cuore del sistema è un Battlefield Management System (BMS) – software che integra l'acquisizione e l'elaborazione delle informazioni, per migliorare il comando e il controllo di un'unità militare – di nuova generazione, in grado di gestire, elaborare e fondere un'enorme quantità di dati e trasmetterli all’equipaggio in maniera friendly e intuitiva, attraverso un cockpit moderno dotato di LAD o sull’Integrated Helmet Display System (IHDS), ovvero su un sistema di presentazione dei dati e delle informazioni direttamente sul casco del pilota.
Elemento centrale per l’AW249, l’IHDS è un casco dotato del sensore Low Light Level TV, che garantisce la proiezione di immagini e simbologia direttamente sulla visiera, con una nitidezza delle immagini elevata anche in assenza di luminosità notturna.
Il casco è in grado di operare in condizioni Degraded Visual Environment (DVE), in presenza di limitazioni della visibilità dovuta a polvere o sabbia (brown out), alla neve (white out), a pioggia o nuvole. In che modo? Attraverso una ricostruzione tridimensionale dell’ambiente circostante, sulla base dei dati raccolti da tutti i sensori.
L’immagine 3D del terreno proiettata nella visiera consente a pilota e copilota, muovendo la testa, di vedere anche in assenza di visuale o con condizioni degradate, potendo così operare, atterrare in sicurezza ed evitare eventuali ostacoli.
Il modello del BMS consente di alleggerire il carico di lavoro di pilota e copilota – le cui postazioni sono identiche e intercambiabili – e di accelerare il processo decisionale, elemento sempre più essenziale in contesti multi-dominio. Attraverso il LAD o la EDCU, è possibile assumere il controllo dei velivoli senza pilota (Uncrewed Aerial Vehicle - UAV), dirigerli in maniera semplice nella zona di interesse e gestire i loro sensori elettro-ottici per l’acquisizione di immagini e video. Tramite i due pannelli è possibile, inoltre, controllare e gestire i parametri di volo, di missione e di status della macchina.
L’AW249 è dotato di una serie di apparati e sensori – tecnologia LIDAR, sensore IR e radar a microonde – che ne garantiscono un’eccellente situational awareness, ovvero la consapevolezza della condizione operativa, fondamentale per operare a bassa quota ed eludere la minaccia.
Questi strumenti consentono di scansionare e ricostruire il terreno e le immagini degli ostacoli (ad esempio pali o cavi elettrici), oltre che di volare in condizioni di scarsa visibilità. All'occorrenza, il radar a microonde può essere utilizzato per rilevare droni. Grazie alla cosiddetta “sensor fusion” – combinazione dei dati provenienti da sensori o fonti diverse, per una maggiore accuratezza delle informazioni – e a un database digitale, l’elicottero possiede l’esatta consapevolezza dell’ambiente circostante e può muoversi agilmente tra gli ostacoli.
L’AW249 dispone di sistemi predittivi in grado di ottimizzare le attività di manutenzione, con l’obiettivo di ridurre i tempi e il peso logistico dei fermi tecnici. Grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale, sarà possibile passare a una manutenzione di tipo prescrittivo, valutando molteplici opzioni sulla base di simulazioni. Ad esempio, nel caso di componenti usurate, la manutenzione prescrittiva consentirà di calcolare i diversi possibili guasti conseguenti o il mantenimento dello stato di efficienza, sulla base di specifici parametri e condizioni.
Combinandosi con le capacità di calcolo e memoria del velivolo, l’AI consentirà poi di calcolare, correlare e aggiornare in tempo reale parametri quali altezza, velocità e presenza di ostacoli, garantendo così all’elicottero la possibilità di identificare le rotte più sicure da seguire.
In quest’ottica, l’integrazione con il drone riveste un’importanza strategica, in quanto quest'ultimo, grazie alla sua posizione avanzata, è in grado di estendere la capacità di intelligence dell'elicottero. Questo consente alle formazioni composte da AW249 e relativi gregari non pilotati di ottimizzare e rendere più efficaci le operazioni.
CARATTERISTICHE GENERALI
A partire dalle caratteristiche generali, l'AW249 ha un peso totale di 8300 kg, quasi il doppio delle dimensioni dell'A129, e ha anche 2800 kg di carico utile, più del doppio delle dimensioni dell'A129.
Nel reparto motori, l'elicottero è dotato di due Avio Aero CT7-8E6, rendendo l'AW249 circa 30 km/h più veloce del Mangusta.
Nel reparto avionica, l'elicottero sarà dotato dell'ultima generazione di sensori che renderanno i piloti in grado di controllare droni e munizioni in agguato. Sarà inoltre dotato di un nuovo casco integrato che genererà una vista 3D dell'area sotto e vicino all'elicottero, dando ai piloti una visione migliore del terreno vicino, anche con condizioni meteo sfavorevoli.
Passando al dipartimento della difesa, l'Aw249 sarà caratterizzato da un classico sistema automatico per il lancio di razzi guidati e non, lws, rwr e apparecchiature ECM-ECCM-ESM; si vocifera che l'Aw249 sarà dotato di un rivestimento stealth per ridurre la sua traccia radar e IR.
ARMAMENTO
Nel reparto armi, l'AW249 è molto ben equipaggiato con un'ottima quantità di moderni missili anticarro. Userà principalmente i missili anticarro Spike ER2 e LR2, realizzati dalla società israeliana Rafael, ma è anche possibile che in futuro sarà dotato dello Spike NLOS se l'EI lo adotterà. Saranno disponibili anche razzi non guidati e guidati come l'Hydra 70 mm e il CIRIT, così come missili antiaerei come lo Stinger e il Peraphs, il nuovo sostituto dello Stinger italiano. Inizialmente, l'EI voleva riutilizzare il sistema optronico Toplite III in uso sull’A129D, ma quella possibilità è stata presto scartata a favore di una nuova ottica sviluppata da Leonardo. Non si sa molto su questa nuova ottica e nemmeno il nome è ad oggi disponibile. La torretta è rimasta la stessa e utilizza il cannone Gatling OTO TM197B da 20 mm; in futuro è possibile che l'AW249 sia dotato del Leonardo Gatling 20 (la versione italiana) o del nuovo cannone Blaze da 30 mm in fase di sviluppo da parte di Leonardo.
VARIANTI
Al momento, è stata realizzata solo la versione del carro armato anti-tank, quella attualmente ordinata dall'Esercito italiano. Ma è possibile che, come l'A129, in futuro verranno realizzate altre versioni:
- Versione navale (versione dotata di radar di ricerca navale, siluri e missili antinave);
- Versione drone (versione anticarro senza equipaggio);
- Versione export.
POSSIBILI ESPORTAZIONI
L'AW249 è già agli occhi di varie nazioni che hanno mostrato interesse per il suo sviluppo e potrebbero ordinare l'unità quando sarà pronta.
La nazione più interessata per ora è l'Algeria, che ha espresso il suo interesse per la piattaforma sin dal 2019. Si dice anche che l'esercito algerino abbia già ordinato sette unità.
Abbiamo poi l'Ungheria, che ha mostrato interesse nel 2024.
Voci non ufficiali confermano che altre nazioni come la Romania, il Brasile e la Germania siano fortemente interessate.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo:
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni,
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, DefenceBlog, UKDefenceJournal, SecretProject, Wikipedia, You Tube)