martedì 11 febbraio 2025

ESERCITO ITALIANO 2027: il programma degli elicotteri da combattimento di nuova generazione AW249 FENICE dell'esercito italiano sta procedendo secondo i tempi previsti, con 17 unità già sotto contratto su di un totale previsto di 48. Le prime consegne dovrebbero iniziare nel 2027.









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Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.








Il programma di elicotteri da combattimento di nuova generazione AW249 FENICE dell’E.I. sta procedendo secondo i tempi previsti; 17 unità sono già sotto contratto su di un totale previsto di 48. Le prime consegne dovrebbero iniziare già nel 2027.
Secondo i rapporti parlamentari, 4 prototipi sono attualmente sottoposti a rigorosi test a fuoco e valutazioni operative. Tra questi, solo uno è classificato come prototipo primario, mentre gli altri 3 sono elicotteri di pre-produzione. Questi aeromobili, sebbene ufficialmente di proprietà dell'esercito italiano, rimarranno nella disponibilità dell’azienda Leonardo, il produttore, per facilitare l'ulteriore sviluppo delle capacità, compresa l'integrazione di ulteriori sistemi d'arma avanzati e avionica allo stato dell’arte.
I test sulle armi per l'AW249 sono in corso da novembre 2023, con prove incentrate sui suoi sistemi di cannoni Gatling da 20 mm e razzi non guidati. Queste valutazioni sono fondamentali per garantire l'efficacia dell'elicottero nelle operazioni di combattimento, in particolare nelle missioni di supporto aereo ravvicinato e di scorta. Progettato in sostituzione del vecchio A129 Mangusta, l'AW249 presenta avionica avanzata, una migliore sopravvivenza e due propulsori più potente, che lo rendono una formidabile aggiunta alla flotta dell'esercito italiano.
Il programma AW249 si allinea con gli sforzi più ampi dell'Italia per modernizzare la sua flotta di aviazione ad ala rotante, garantendo la superiorità operativa nelle condizioni in evoluzione del campo di battaglia. Con la sua capacità di operare in scenari di combattimento complessi, tra cui la guerra asimmetrica e gli impegni ad alta intensità, il nuovo elicottero d'attacco dovrebbe svolgere un ruolo vitale nelle future missioni italiane e della NATO.
Man mano che i test e la produzione progrediscono, l'attenzione rimane sul perfezionamento dei suoi sistemi d'arma, migliorando le sue capacità di consapevolezza situazionale e garantendo l'interoperabilità con le forze alleate.









L'elicottero presenta un'architettura aperta che consente una crescita significativa e un adattamento del sistema "per soddisfare le richieste del mercato". 

L'AW249 offre alte prestazioni in termini di velocità, portata, margine di potenza, carico utile, condizioni calde e alte e manovrabilità per il volo nap-of-the-earth.
L'AW249 è progettato per essere completamente integrato e interoperabile attraverso i domini aria, terra, mare, spazio e cyber.
Le caratteristiche principali includono un'interfaccia uomo-macchina avanzata con display di grande area, dispositivi di riconoscimento touch screen/gesti nella cabina di pilotaggio e il sofisticato sistema di gestione della battaglia di Leonardo.

L'AW249 potrà svolgere missioni come: 
  • la scorta aerea, 
  • il supporto aereo ravvicinato, 
  • l'attacco ravvicinato, 
  • l'interdizione aerea,
  • può anche fungere da elemento di acquisizione di informazioni di un sistema C4 (ISTAR), scansionando il territorio e identificando le unità di terra per uso proprio o per diffondere informazioni a un centro di comando e controllo.

L'AW249 è dotato di un sistema d'arma flessibile, tra cui: 
  • razzi guidati e non guidati da 70 mm, 
  • missili guidati a infrarossi aria-aria, 
  • missili guidati a radiofrequenza aria-terra o a fibra ottica, 
  • un cannone Gatling da 20 mm a 3 canne. 

Leonardo ha anche notato le caratteristiche di sopravvivenza dell’elicottero fanno leva su di un'avanzata Integrated Defensive Aids Suite (IDAS), sedili blindati, serbatoi di carburante balistici tolleranti, resistenza agli urti e bassa rilevabilità.

L’AW249 FENICE è un elicottero da combattimento di ultima generazione progettato per operare negli scenari di battaglia moderni ed in continua evoluzione. 

Rappresenta l'unico elicottero attualmente in fase di progettazione che combina tecnologie all'avanguardia, prestazioni eccezionali e capacità di sopravvivenza con bassi costi operativi.
Il progetto deriva dall'AgustaWestland AW149, con cui condivide trasmissione, rotori e parte degli impianti. Sono richieste un'autonomia minima di 3 ore (rispetto alle 2h e 30 min attuali) con carico utile di 1800 kg, peso totale di 7–8 t e velocità che va dai 213 a 259 km/h. Dati ampiamente superati dai prototipi secondo le dichiarazioni pubblicate dal produttore. Autonomia e velocità sono necessarie anche per cooperare con l'NH-90 e il CH-47. L'elicottero dovrà avere capacità di gestire sciame di droni, capacità di riduzione della visibilità ai radar, anche se non completamente stealth, e resistenza alla corrosione di sabbia o salsedine.
L’AW249 è un elicottero da combattimento di ultima generazione con capacità di intervento nei contesti operativi del futuro e rispondente alla crescente necessità di collaborare con altre piattaforme. Interattivo con tutte le risorse aeree e di terra, inclusi Uncrewed Aircraft Systems (UAS), l'AW249 coniuga la capacità di integrare ed evolvere nuovi equipaggiamenti, comunicazioni all'avanguardia e un sistema avanzato di gestione dell’arena di ingaggio operativo. Avanzati sistemi avionici e di missione potenziano la conoscenza operativa riducendo il carico di lavoro del pilota a beneficio della sicurezza.
È dotato di un'avanzato apparato di ausili difensivi integrati, la trasmissione ha la capacità di continuare a funzionare anche dopo la perdita del lubrificante per 50 minuti, è equipaggiato con sedili corazzati, serbatoi di carburante con tolleranza balistica e garantisce resistenza a forti impatti e bassa rilevabilità.
Con un peso massimo al decollo di 8,3 tonnellate, l'AW249 può operare con altri velivoli senza pilota, garantisce alta velocità e autonomia per poter soddisfare missioni di scorta armata, supporto aereo ravvicinato e interdizione aerea oltre a ricognizione, sorveglianza, acquisizione target. I potenti motori consentono operazioni nelle condizioni più estreme con capacità operative a bordo della nave già incluse nel progetto iniziale.
 L'AW249 è dotato di un sistema d'arma flessibile che include razzi guidati e non guidati da 70 mm, missili guidati a raggi infrarossi aria-aria e missili aria-terra a radiofrequenza o a fibra ottica guidati da 20 mm con comprovata efficacia e precisione.
Il nuovo elicottero è stato realizzato grazie a un processo "agile" - che ha consentito di apportare miglioramenti e innovazioni tecnologiche direttamente nella fase di sviluppo - ed è il frutto di una stretta sinergia tra il Ministero della Difesa italiano e Leonardo.
La rapidità delle evoluzioni tecnologiche e il mutamento degli scenari, con la combinazione sempre più frequente di minacce convenzionali, asimmetriche e ibride, rendono necessaria la capacità di integrare le informazioni provenienti da tutti i domini (terra, mare, cielo, Spazio, cyber). In questo contesto nasce l’elicottero AW249, pensato per essere impiegato in operazioni dalla complessità elevata.  Denominato FENICE dall’Esercito Italiano, si caratterizza per un processo di sviluppo “agile”, che ha reso possibile un aggiornamento continuo nelle diverse fasi di realizzazione.
Il suo sviluppo è frutto di una sinergia e di un confronto costante tra il Ministero della Difesa italiano e Leonardo, che ha consentito di definire le soluzioni tecniche a partire da esigenze operative reali, quali minacce ibride e non convenzionali. Decisiva, in tal senso, è stata la collaborazione tra i piloti degli AW129 dell’Aviazione dell’Esercito (AVES) e dei test pilot di Leonardo.

SVILUPPO 

In una prima fase, lo sviluppo dell’elicottero ha beneficiato di un mock-up in scala 1:1, per valutare l’accessibilità, gli spazi e la posizione dei pannelli di controllo EDCU (Enhanced Display Control Unit) e del LAD (Large Area Display) nel cockpit dell’elicottero.
È stato poi utilizzato il Mission Task Simulator (MTS) – simulatore di missione, per ottimizzare la Human Machine Interface (HMI) – l’interfaccia che consente l’interazione tra l’operatore e la macchina – e minimizzare il carico di lavoro dell’equipaggio, grazie a un sistema di monitoraggio dello stress nella simulazione delle missioni in diversi contesti operativi.
L’AW249 è pensato per operare in scenari complessi e congestionati, in ambienti sempre più interconnessi dal punto di vista dell’informazione e della comunicazione, e caratterizzati da un alto profilo di minaccia (cinetica, cyber e cognitiva). Scenari – cosiddetti peer o near peer, in cui la minaccia è rappresentata da un livello di organizzazione e capacità comparabile – in cui sono presenti aree geografiche strategiche di difficile accesso, le cosiddette bolle A2/AD (Anti Access/Area Denial)
Da questo tipo di esigenze deriva la necessità del FENICE di essere impiegato secondo la logica e il concetto delle operazioni multi-dominio. In quest’ottica, l’elicottero è stato dotato by-design di una serie di capacità “native”, presenti sulle macchine che saranno consegnate all’Esercito Italiano a partire dal 2027.
Rispetto all’AW129, l’elicottero è caratterizzato da raggio d’azione e velocità superiori, maggiore persistenza in area operativa, oltre che da elevata reattività, manovrabilità e maneggevolezza in ogni condizione. Che cosa significa, nel concreto? Ad esempio, avere la possibilità di nascondersi dietro a ostacoli o file di alberi, effettuare rapidamente manovre evasive e allontanarsi sfruttando le pieghe del terreno. O, ancora, di operare agevolmente avendo maggiore consapevolezza delle condizioni ambientali, grazie ai sensori e ai sistemi anticollisione, in condizioni di quota elevata e ad alte temperature ambientali.
Il cuore del sistema è un Battlefield Management System (BMS) – software che integra l'acquisizione e l'elaborazione delle informazioni, per migliorare il comando e il controllo di un'unità militare – di nuova generazione, in grado di gestire, elaborare e fondere un'enorme quantità di dati e trasmetterli all’equipaggio in maniera friendly e intuitiva, attraverso un cockpit moderno dotato di LAD o sull’Integrated Helmet Display System (IHDS), ovvero su un sistema di presentazione dei dati e delle informazioni direttamente sul casco del pilota.
Elemento centrale per l’AW249, l’IHDS è un casco dotato del sensore Low Light Level TV, che garantisce la proiezione di immagini e simbologia direttamente sulla visiera, con una nitidezza delle immagini elevata anche in assenza di luminosità notturna.
Il casco è in grado di operare in condizioni Degraded Visual Environment (DVE), in presenza di limitazioni della visibilità dovuta a polvere o sabbia (brown out), alla neve (white out), a pioggia o nuvole. In che modo? Attraverso una ricostruzione tridimensionale dell’ambiente circostante, sulla base dei dati raccolti da tutti i sensori.
L’immagine 3D del terreno proiettata nella visiera consente a pilota e copilota, muovendo la testa, di vedere anche in assenza di visuale o con condizioni degradate, potendo così operare, atterrare in sicurezza ed evitare eventuali ostacoli.
Il modello del BMS consente di alleggerire il carico di lavoro di pilota e copilota – le cui postazioni sono identiche e intercambiabili – e di accelerare il processo decisionale, elemento sempre più essenziale in contesti multi-dominio. Attraverso il LAD o la EDCU, è possibile assumere il controllo dei velivoli senza pilota (Uncrewed Aerial Vehicle - UAV), dirigerli in maniera semplice nella zona di interesse e gestire i loro sensori elettro-ottici per l’acquisizione di immagini e video. Tramite i due pannelli è possibile, inoltre, controllare e gestire i parametri di volo, di missione e di status della macchina.
L’AW249 è dotato di una serie di apparati e sensori – tecnologia LIDAR, sensore IR e radar a microonde – che ne garantiscono un’eccellente situational awareness, ovvero la consapevolezza della condizione operativa, fondamentale per operare a bassa quota ed eludere la minaccia.
Questi strumenti consentono di scansionare e ricostruire il terreno e le immagini degli ostacoli (ad esempio pali o cavi elettrici), oltre che di volare in condizioni di scarsa visibilità. All'occorrenza, il radar a microonde può essere utilizzato per rilevare droni. Grazie alla cosiddetta “sensor fusion” – combinazione dei dati provenienti da sensori o fonti diverse, per una maggiore accuratezza delle informazioni – e a un database digitale, l’elicottero possiede l’esatta consapevolezza dell’ambiente circostante e può muoversi agilmente tra gli ostacoli.
L’AW249 dispone di sistemi predittivi in grado di ottimizzare le attività di manutenzione, con l’obiettivo di ridurre i tempi e il peso logistico dei fermi tecnici. Grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale, sarà possibile passare a una manutenzione di tipo prescrittivo, valutando molteplici opzioni sulla base di simulazioni. Ad esempio, nel caso di componenti usurate, la manutenzione prescrittiva consentirà di calcolare i diversi possibili guasti conseguenti o il mantenimento dello stato di efficienza, sulla base di specifici parametri e condizioni.
Combinandosi con le capacità di calcolo e memoria del velivolo, l’AI consentirà poi di calcolare, correlare e aggiornare in tempo reale parametri quali altezza, velocità e presenza di ostacoli, garantendo così all’elicottero la possibilità di identificare le rotte più sicure da seguire.
In quest’ottica, l’integrazione con il drone riveste un’importanza strategica, in quanto quest'ultimo, grazie alla sua posizione avanzata, è in grado di estendere la capacità di intelligence dell'elicottero.  Questo consente alle formazioni composte da AW249 e relativi gregari non pilotati di ottimizzare e rendere più efficaci le operazioni.

CARATTERISTICHE GENERALI

A partire dalle caratteristiche generali, l'AW249 ha un peso totale di 8300 kg, quasi il doppio delle dimensioni dell'A129, e ha anche 2800 kg di carico utile, più del doppio delle dimensioni dell'A129.
Nel reparto motori, l'elicottero è dotato di due Avio Aero CT7-8E6, rendendo l'AW249 circa 30 km/h più veloce del Mangusta.
Nel reparto avionica, l'elicottero sarà dotato dell'ultima generazione di sensori che renderanno i piloti in grado di controllare droni e munizioni in agguato. Sarà inoltre dotato di un nuovo casco integrato che genererà una vista 3D dell'area sotto e vicino all'elicottero, dando ai piloti una visione migliore del terreno vicino, anche con condizioni meteo sfavorevoli.
Passando al dipartimento della difesa, l'Aw249 sarà caratterizzato da un classico sistema automatico per il lancio di razzi guidati e non, lws, rwr e apparecchiature ECM-ECCM-ESM; si vocifera che l'Aw249 sarà dotato di un rivestimento stealth per ridurre la sua traccia radar e IR.

ARMAMENTO

Nel reparto armi, l'AW249 è molto ben equipaggiato con un'ottima quantità di moderni missili anticarro. Userà principalmente i missili anticarro Spike ER2 e LR2, realizzati dalla società israeliana Rafael, ma è anche possibile che in futuro sarà dotato dello Spike NLOS se l'EI lo adotterà. Saranno disponibili anche razzi non guidati e guidati come l'Hydra 70 mm e il CIRIT, così come missili antiaerei come lo Stinger e il Peraphs, il nuovo sostituto dello Stinger italiano. Inizialmente, l'EI voleva riutilizzare il sistema optronico Toplite III in uso sull’A129D, ma quella possibilità è stata presto scartata a favore di una nuova ottica sviluppata da Leonardo. Non si sa molto su questa nuova ottica e nemmeno il nome è ad oggi disponibile. La torretta è rimasta la stessa e utilizza il cannone Gatling OTO TM197B da 20 mm; in futuro è possibile che l'AW249 sia dotato del Leonardo Gatling 20 (la versione italiana) o del nuovo cannone Blaze da 30 mm in fase di sviluppo da parte di Leonardo.

VARIANTI

Al momento, è stata realizzata solo la versione del carro armato anti-tank, quella attualmente ordinata dall'Esercito italiano. Ma è possibile che, come l'A129, in futuro verranno realizzate altre versioni:
  • Versione navale (versione dotata di radar di ricerca navale, siluri e missili antinave);
  • Versione drone (versione anticarro senza equipaggio);
  • Versione export.

POSSIBILI ESPORTAZIONI

L'AW249 è già agli occhi di varie nazioni che hanno mostrato interesse per il suo sviluppo e potrebbero ordinare l'unità quando sarà pronta.
La nazione più interessata per ora è l'Algeria, che ha espresso il suo interesse per la piattaforma sin dal 2019. Si dice anche che l'esercito algerino abbia già ordinato sette unità.
Abbiamo poi l'Ungheria, che ha mostrato interesse nel 2024.
Voci non ufficiali confermano che altre nazioni come la Romania, il Brasile e la Germania siano fortemente interessate.




Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, DefenceBlog, UKDefenceJournal, SecretProject, Wikipedia, You Tube)



















 

SALONE IDEX 2025: Milrem Robotics presenterà il suo nuovo veicolo robotico da combattimento 8x8 HAVOC RCV.









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senza mai darli per scontati.
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là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.





L’azienda estone Milrem Robotics è da tempo leader mondiale nello sviluppo di sistemi robotici e autonomi terrestri è presenterà a breve il suo nuovo veicolo robotico da combattimento (RCV) 8x8 alla fiera espositiva IDEX 2025 di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti.
Il veicolo ruotato di avanguardia, rappresenterà il nuovo apice tecnologico dei veicoli terrestri UGV a propulsione ibrida di ultima generazione. 
L'HAVOC RCV offrirà una elevata velocità e manovrabilità con un design robusto e l'avanzato sistema di propulsione ibrida; si potranno integrare armi di grosso calibro mantenendo precisione ed efficacia sul campo di battaglia. L'HAVOC è spinto da un avanzato gruppo propulsore ibrido-elettrico, con un'ampia autonomia operativa e una capacità di movimento altamente silenziosa che ne migliora la furtività rendondo il veicolo adattabile a impieghi operativi multipli. Il mezzo ruotato 8 x 8 condivide sottosistemi con altre piattaforme Milrem Robotics, come l'RCV cingolato. 
L’HAVOC riduce significativamente i costi di approvvigionamento e quelli di manutenzione, garantendo efficienza e migliorando la logistica. 
Il blindato 8 x 8 ha un peso molto inferiore a quello dei tradizionali veicoli 8x8 con equipaggio ed è stato concepito per avere buone prestazioni fuoristrada e sui terreni fortemente accidentati.



Questo veicolo terrestre ibrido senza equipaggio (UGV) di nuova generazione è progettato per migliorare le moderne operazioni di combattimento con la sua tecnologia avanzata e le capacità versatili.

L'HAVOC RCV è progettato per un'agilità superiore e una manovrabilità ad alta velocità, consentendo ai comandanti militari di schierare le forze in modo efficace sulle lunghe distanze. Come già detto, il mezzo è dotato di un sistema di propulsione ibrido, il veicolo può integrare armi di grosso calibro mantenendo la precisione e la letalità sul campo di battaglia.
Una delle caratteristiche chiave dell'HAVOC RCV è il suo avanzato propulsore elettrico ibrido, che estende la portata operativa e consente un movimento quasi silenzioso. Questa capacità stealth migliora la sua efficacia in diversi ambienti di combattimento, dalla guerra urbana alle operazioni ad alta quota.
Progettato per pesare significativamente meno dei tradizionali veicoli 8×8 con equipaggio, l’HAVOC eccelle nel fuoristrada con la sua mobilità superiore. La sua trasmissione elettrica fornisce una coppia istantanea per una rapida accelerazione, mentre lo sterzo consente un raggio di sterzata stretto, ottimizzando la manovrabilità in spazi modesti.
Con una capacità di carico utile di base di 5 tonn, l'HAVOC RCV supporta una vasta gamma di carichi utili e sistemi d'arma specifici per ogni missione. Le modifiche all'interno di questa capacità non compromettono le prestazioni, garantendo l'adattabilità a diversi requisiti operativi.
Il veicolo opera su di un ecosistema di autonomia unificato che si integra perfettamente con altre piattaforme Milrem Robotics. Ciò garantisce la compatibilità tra una varietà di soluzioni militari autonome, migliorando la scalabilità e l'efficienza operativa.
Henrik Kotkas, Chief Product Officer di Milrem Robotics, ha sottolineato che HAVOC stabilisce un nuovo standard per i sistemi di combattimento terrestri senza equipaggio. Ha evidenziato la combinazione di tecnologia all'avanguardia e design pratico, rafforzando l'impegno dell'azienda per l'innovazione e soddisfacendo le esigenze in evoluzione delle forze armate.




Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, Milrem Robotics, Wikipedia, You Tube)






















 

EUROFIGHTER UP-DATE: presso lo stabilimento della BAE Systems a Warton, sono cominciati i voli di prova con il nuovo casco visore con visione notturna integrata “Striker® II Helmet Mounted-Display” (HMD).











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La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
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senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.









Un display montato sul casco (HMD) è un dispositivo indossato dalla testa che utilizza display e ottiche per proiettare immagini e/o simbologia verso gli occhi. Fornisce informazioni visive all'utente dove è richiesta la protezione della testa, in particolare negli aerei militari. Il gruppo display-ottica può essere collegato a un casco o integrato nel design del casco. Un HMD fornisce al pilota la consapevolezza della situazione, un'immagine migliorata della scena e, nelle applicazioni militari, sistemi di armi di riferimento, nella direzione in cui si punta la testa. Le applicazioni che consentono l’utilizzo dei sistemi d'arma sono indicate come mirino e display montati sul casco (HMSD) o mirini montati sul casco (HMS).

Requisiti

I progetti HMD per l'aviazione servono a questi scopi:
  • utilizzando l'angolo della testa come puntatore per indirizzare i cercatori di armi aria-aria e aria-terra o altri sensori (ad esempio, radar, FLIR) a un bersaglio dal pilota semplicemente girando il casco verso il bersaglio e azionando un interruttore tramite HOTAS. In un combattimento ravvicinato, senza HMD, i piloti devono allineare l'aereo per poter sparare verso un bersaglio. Gli HMD consentono ai piloti di puntare semplicemente la testa su di un bersaglio, designare un'arma e sparare;
  • visualizzazione delle informazioni di targeting e sulle prestazioni dell'aeromobile (come velocità dell'aria, altitudine, portata del bersaglio, stato di cercatore di armi, "g", ecc.) al pilota mentre "head-up", eliminando la necessità di guardare all'interno della cabina di pilotaggio;
  • visualizzazione del video del sensore allo scopo di verifica che il sensore scelto sia stato indirizzato verso il bersaglio o alla posizione giusta senza richiedere al pilota di guardare all'interno della cabina di pilotaggio, oppure visualizzazione del terreno esterno utilizzando il video del sensore in condizioni visive degradate.

I sistemi HMD, combinati con le armi High Off-Boresight (HOBS), consentono all'equipaggio di attaccare e distruggere quasi tutti i bersagli visti dal pilota. Questi sistemi consentono di designare obiettivi con manovre minime degli aeromobili, riducendo al minimo il tempo trascorso nell'ambiente della minaccia e consentendo una maggiore letalità, sopravvivenza e consapevolezza situazionale del pilota.
Nel 1962, la Hughes Aircraft Company rivelò l'Electrocular, un compatto CRT, display monoculare montato sulla testa che rifletteva un segnale TV su un oculare trasparente.
Uno dei primi aerei con semplici dispositivi HMD è apparso a scopo sperimentale a metà degli anni '60 per aiutare a mirare i missili IR. Il Visual Target Acquisition System (VTAS) della Marina degli Stati Uniti, realizzato dalla Honeywell Corporation, che è stato pilotato nei primi anni '70 sugli F-4J e 1974-78 sugli F-14 ed F-15. Il VTAS ha ricevuto elogi per la sua efficacia nel prendere di mira i missili off-boresight, ma gli Stati Uniti non hanno perseguito la loro messa in campo, tranne che per l'integrazione sugli F-4 Phantom della US NAVY di ultimo modello dotati dell'AIM-9 Sidewinder del 1969. Gli HMD sono stati introdotti anche negli elicotteri durante questo periodo - gli esempi includono il Boeing AH-64 Apache con l'Integrated Helmet and Display Sighting System (IHADSiSy) dimostrato nel 1985.
Allo stesso tempo (1975) il Mirage 3CZ e il Mirage F1AZ dell'Aeronautica Sudafricana (SAAF) utilizzavano un mirino montato su casco sviluppato localmente integrato con il missile di ricerca termica Armscor V3A. Ciò consente al pilota di effettuare attacchi fuori dalla visuale, senza dover manovrare nella posizione di tiro ottimale. Dopo che il sistema sudafricano era stato dimostrato in combattimento, giocando un ruolo nell'abbattimento degli aerei sovietici sull'Angola, è popolarmente affermato che i sovietici hanno intrapreso un programma per contrastare tale tecnologia. Di conseguenza, il MiG-29 fu messo in campo nel 1985 con un HMD e un'arma off-boresight ad alta (R-73), dando loro un vantaggio negli scontri ravvicinati di manovra.
Diverse nazioni hanno risposto con programmi per contrastare la combinazione MiG-29/HMD/R-73 (e successivamente Su-27) una volta che la sua efficacia era nota, principalmente attraverso l'accesso agli ex MiG-29 della Germania Est gestiti dall'aeronautica tedesca unificata.
Un HMD di successo è stata la serie Elbit DASH dell'Aeronautica israeliana, schierata in concomitanza con il missile Python 4, nei primi anni '90. Gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Germania hanno perseguito un HMD combinato con i sistemi ASRAAM. Difficoltà tecniche hanno portato gli Stati Uniti ad abbandonare l'ASRAAM, finanziando invece lo sviluppo dell'AIM-9X e del Joint Helmet-Mounted Cueing System nel 1990. Gli HMD da combattimento USA ed europei sono stati ampiamente utilizzati alla fine degli anni '90 e all'inizio degli anni 2000.
Il primo uso civile degli HMD sugli aerei è stato l'Elbit SkyLens HMD su di un velivolo ATR 72/42.

Tecnologia

Sebbene concettualmente semplice, l'implementazione degli HMD aeronautici è piuttosto complessa. Ci sono molte variabili:
  • precisione – l'errore angolare tra la linea di vista e lo spunto derivato. La posizione del casco è quella che viene utilizzata per puntare il missile; quindi deve essere calibrato e adattarsi saldamente alla testa del pilota. La linea tra l'occhio del pilota e il reticolo sulla visiera è nota come linea di vista (LOS) tra l'aereo e il bersaglio previsto. L'occhio dell'utente deve rimanere allineato con la vista; in altre parole, gli HMD attuali non possono percepire dove sta guardando l'occhio, ma possono posizionare un marcatore di punto di impatto previsto tra l'occhio e il bersaglio;
  • latenza o tasso di slew - quanto ritardo c'è tra il casco e lo stecco;
  • campo di considerazione - la gamma angolare su cui il mirino può ancora produrre una misurazione adeguatamente accurata;
  • peso ed equilibrio - peso totale del casco e suo centro di gravità, che sono particolarmente importanti nelle manovre ad alta "g". Il peso è il problema più grande che i progettisti di aerei da combattimento HMD. Questa è molto meno una preoccupazione per le applicazioni in elicottero, rendendo comuni gli elaborati HMD per elicotteri;
  • sicurezza e compatibilità del ponte di volo, compresa la compatibilità del sedile eiettabile;
  • Caratteristiche ottiche: calibrazione, nitidezza, messa a fuoco lontana (o collimazione, una tecnica utilizzata per presentare le immagini a fuoco distante, che migliora la leggibilità delle immagini), immagini monoculari vs. binoculari, dominanza oculare e rivalità binoculare;
  • durata e capacità di gestire l'usura quotidiana;
  • costo, compresa l'integrazione e la formazione;
  • interfacciare la testa dell'aviatore con l'aereo: l'antropometria della testa e l'anatomia facciale rendono il montaggio del casco un fattore cruciale nella capacità dell'aviatore di interfacciarsi con i sistemi degli aerei. Il disallineamento o lo spostamento del casco possono causare un'immagine imprecisa.

Tracciamento della testa

I progetti HMD devono percepire l'orientamento (elevazione, azimut e rollio) e in alcuni casi la posizione (x, y e z) della testa del pilota rispetto alla cellula aerea con sufficiente precisione anche sotto alta "g", vibrazione e durante il rapido movimento della testa. Cinque metodi di base sono utilizzati nell'attuale tecnologia HMD: inerziale, ottica, elettromagnetica, sonora e ibrida. I tracker ibridi utilizzano una combinazione di sensori come inerziali e ottici per migliorare la precisione del tracciamento, la frequenza di aggiornamento e la latenza.

Ottica inerziale ibrida

I sistemi di tracciamento inerziale ibridi impiegano un'unità di misurazione inerziale sensibile (IMU) e un sensore ottico per fornire riferimento all'aeromobile. Gli IMU basati su MEMS beneficiano di alti tassi di aggiornamento come 1.000 Hz, ma soffrono di precessione e deriva nel tempo, quindi non possono essere utilizzati da soli. In questa classe di tracker, il sensore ottico viene utilizzato per vincolare la deriva IMU. Di conseguenza, i tracker inerziali/ottici ibridi presentano una bassa latenza e un'elevata precisione. Il Thales Scorpion® HMCS e gli HMIT HMD utilizzano un tracker realizzato da InterSense chiamato Hybrid Optical-based Inertial Tracker (HObIT).

Ottico

I sistemi ottici impiegano emettitori a infrarossi sul casco (o sul ponte di volo) rilevatori a infrarossi nel ponte di volo (o casco), per misurare la posizione della testa del pilota. Le principali limitazioni sono i campi ristretti di considerazione e sensibilità alla luce solare o ad altre fonti di calore. Il sistema MiG-29/AA-11 Archer utilizza questa tecnologia. Il Cobra HMD utilizzato sia sull'Eurofighter Typhoon e il JAS39 Gripen. Entrambi impiegano il localizzatore ottico del casco sviluppato da Denel Optronics (ora parte di Zeiss Optronics).

Elettromagnetico

I progetti di rilevamento elettromagnetico utilizzano bobine (nel casco) posizionate in un campo alternato (generato nel ponte di volo) per produrre tensioni elettriche alternate basate sul movimento del casco in più assi. Questa tecnica richiede una precisa mappatura magnetica del ponte di volo per tenere conto dei materiali ferrosi e conduttivi nel sedile, nei cockpit per ridurre gli errori angolari nella misurazione.

Sonic

I progetti di rilevamento acustico utilizzano sensori a ultrasuoni per monitorare la posizione della testa del pilota mentre vengono aggiornati dal software del computer in più assi. Le frequenze operative tipiche sono nell'intervallo da 50 a 100 kHz e possono essere fatte per trasportare informazioni audio sonore direttamente alle orecchie del pilota tramite la modulazione della sotto-portante dei segnali di rilevamento a ultrasuoni.

Ottica

I vecchi HMD in genere impiegano un CRT compatto incorporato nel casco e un'ottica adatta per visualizzare la simbologia sulla visiera o sul reticolo del pilota, focalizzato all'infinito. Gli HMD moderni hanno fatto a meno del CRT a favore di micro-display come il cristallo liquido su silicio (LCOS) o il display a cristalli liquidi (LCD) insieme a un illuminatore LED per generare l'immagine visualizzata. Gli HMD avanzati possono anche proiettare FLIR o immagini di visione notturna. Un recente miglioramento è la possibilità di visualizzare simboli di colore e video.






Nuovo casco visore con visione notturna integrata STRIKER II

A Warton, presso la BAE Systems, sono cominciati i voli di prova su velivoli TYPHOON con i piloti muniti del nuovo casco visore con visione notturna integrata STRIKER II. 
Un contratto da 133 milioni di Sterline è stato sottoscritto dal consorzio Eurofighter con BAE Systems per completare la messa a punto del nuovo casco e portarlo all’operatività entro il 2028.
La realtà aumentata è ancora agli albori in ambito civile, ben altro livello di sviluppo ed ottimizzazione esiste da tempo nel settore militare.
La British Aerospace Systems ha quindi progettato e realizzato il casco ipertecnologico  capace di interagire in un modo inedito con il pilota che lo indossa. Per il momento si pensa ad applicazioni militari, ma è facile immaginare in futuro una simile soluzione anche per piloti di auto e moto.
Il visore trasparente è un vero e proprio display in grado di visualizzare immagini alla risoluzione di 1280x1060 pixel, più che sufficienti data anche la vicinanza degli occhi. In questo modo i piloti di velivoli da caccia saranno in grado di visualizzare in maniera chiara e ravvicinata informazioni critiche come velocità, altitudine, bussola, obiettivi e armi a disposizione.
All'altezza della fronte vi è una videocamera ad alta risoluzione, utile sia per la registrazione anche nei voli con scarsa visibilità: grazie all'altissima sensibilità del sensore verrà infatti eseguita la registrazione e contemporanea proiezione sul visore anche con il buio pesto. Non serviranno più gli appositi visori notturni per i voli dopo il tramonto: con il nuovo Striker II si avrà già tutto integrato. Non è stato confermato quando i nuovi caschi optronici entreranno in servizio, ma gli Striker di prima generazione sono stati adottati dalle forze Eurofighter Typhoons e Saab Gripen.
Lo sviluppo “finale” dello STRIKER II era già in corso grazie ad un precedente contratto del settembre del 2023. Il 4 novembre 2024 anche il Parlamento tedesco ha dato il suo via libera agli stanziamenti necessari, confermando quindi anche l’adesione tedesca; nello stesso periodo è arrivata anche la decisione italiana.

Lo STRIKER II è un casco-visore di nuova generazione che si caratterizza per simbologia a colori e per la presenza di una camera per la visione notturna integrata che proietta le immagini sul visore. In questo lo STRIKER II è analogo al casco dell’F-35 (fornito dalla israeliana Elbit).

BAE Systems si è aggiudicata un contratto da 133 milioni di sterline per maturare ulteriormente la capacità di Striker® II Helmet Mounted-Display (HMD) insieme a un programma di test di volo.
Lo Striker II HMD è uno dei caschi integrati da combattimento più avanzati al mondo. Utilizza le ultime tecnologie per integrare il suo sistema di visione notturna completamente digitale e il display a colori leggibile alla luce del giorno.
Come già evidenziato, i dati di volo e degli armamenti disponibili vengono visualizzati direttamente sulla visiera del casco del pilota, fornendo informazioni mission-critical proprio davanti ai loro occhi.

Il nuovo contratto è stato assegnato dal consorzio Eurofighter a quattro nazioni: Germania, Italia, Spagna e Regno Unito. 

Gli ingegneri di BAE Systems lavoreranno per far maturare la capacità tecnologica del nuovo casco.
Eurofighter è sempre stato in prima linea nel progresso tecnologico e questo contratto garantirà che i piloti del Typhoon continuino a pilotare un aereo leader a livello mondiale, indossando un casco tutto digitale leader a livello mondiale.
“L'aggiudicazione del contratto è anche un'ottima notizia per il programma, poiché l'impegno internazionale per lo sviluppo del casco fornirà sinergie complete in tutte le nostre forze aeree”. Giancarlo Mezzanatto, amministratore delegato di Eurofighter.
Richard Hamilton, amministratore delegato - Europa e internazionale, BAE Systems Air, ha dichiarato: "Il casco Striker II mira a dare alla prossima generazione di piloti Typhoon un vantaggio cruciale in quello che è uno spazio di battaglia sempre più congestionato e contestato”. "Questo continuo investimento da parte delle nazioni Eurofighter assicura posti di lavoro altamente qualificati e consente ai nostri team di sviluppare ulteriormente le capacità del casco e spostarlo di un altro passo avanti nella produzione”. 
Simon Ellard, direttore generale della NATO Eurofighter e Tornado Management Agency (NETMA), ha dichiarato: “Mentre l'ambiente operativo continua ad evolversi, è essenziale far crescere le capacità dell’Eurofighter per affrontare le minacce attuali e future. "Il contratto per sviluppare ulteriormente le capacità dello Striker II garantirà che l'Eurofighter rimanga all'avanguardia nell’innovazione".
L'ultimo investimento finanzierà la prossima fase di sviluppo, assicurando che il casco raggiunga uno standard pronto per la produzione.
Il contratto dovrebbe garantire più di 200 posti di lavoro altamente qualificati presso la struttura aerea da combattimento dell'azienda a Warton, Lancashire (UK) e il suo sito di sistemi elettronici a Rochester, Kent, specializzato nello sviluppo di display montati su caschi.




Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, HDBLOG, Wikipedia, You Tube)