giovedì 12 settembre 2019

L'elicottero d'attacco, ricognizione e scorta AW249 di Leonardo


L’AW249 è un elicottero d'attacco italiano della società Leonardo, il progetto del sostituto per il AW129 Mangusta; in passato identificato con la sigla AH249 che deriva da "Attack Helicopter", ora viene identificato con la sigla AW da Agusta Westland, il precedente nome della Leonardo Divisione Elicotteri.



Caratteristiche e sviluppo

Per il programma di sviluppo è prevista una durata di 10 anni fino al 2025, con la consegna di 45 elicotteri entro il 2035. Il progetto deriva dall'AgustaWestland AW149, con cui condivide trasmissione, rotori e parte degli impianti. Sono richieste un'autonomia di 3 ore (rispetto alle 2h e 30 min attuali) con carico utile di 1800 kg, peso totale di 7–8 t e velocità che va dai 213 a 259 km/h. Autonomia e velocità sono necessarie anche per cooperare con l'NH-90 e il CH-47. L'elicottero dovrà avere capacità di riduzione della visibilità radar, anche se non stealth completo, e resistenza alla corrosione di sabbia o salsedine (il Mangusta ha subito un trattamento comunque limitato per operare sulla portaerei Garibaldi).
Nel luglio 2018 è stata firmata una lettera d'intenti fra Leonardo ed il gruppo polacco Polska Grupa Zbrojeniowa (PGZ) che dovrebbe ampliare il mercato per l’elicottero. I requisiti del mezzo dovrebbero incorporare la variante polacca, nota localmente come "Progetto Kruk", da produrre negli stabilimenti PZL-Swidnik (elicottero da produrre e manutenere localmente).
L'AW249 è un elicottero da combattimento di nuova generazione in fase di sviluppo che sarà in grado di soddisfare le esigenze degli operatori militari per i prossimi 30 anni grazie a prestazioni eccezionali, elevati livelli di sicurezza e bassi costi operativi.
L'AW249 sarà caratterizzato da sistemi tecnologici all’avanguardia e beneficerà della leadership progettuale di Leonardo Elicotteri. L'architettura aperta garantirà l’integrazione di nuovi equipaggiamenti durante la sua vita operativa mentre nuovi sistemi di comunicazione assicureranno l'interoperabilità con altre piattaforme.  Sistemi di missione di nuova generazione miglioreranno la consapevolezza della situazione esterna, riducendo il carico di lavoro dei piloti a beneficio della sicurezza.
L'elicottero, conforme ai più rigorosi requisiti certificativi,  garantirà una notevole capacità di sopravvivenza grazie all’elevata tolleranza balistica, alla crashworthiness, a un sistema di protezione avanzato e alla bassa detettabilità.
Con un peso massimo al decollo di 7/8 tonnellate, l'AW249 sarà in grado di svolgere missioni di supporto aereo ravvicinato e scorta e assicurerà all’equipaggio elevati livelli di sopravvivenza anche durante le missioni più impegnative. Due potenti motori permetteranno all’elicottero di operare in tutte le condizioni ambientali e climatiche.
Oltre alla mitragliera da 20 mm, l'AW249 sarà equipaggiabile con un’ampia gamma di sistema d’arma.



Caratteristiche principali:
  • Sistemi di missione per consentire il controllo di UAV
  • Elevata velocità e autonomia per effettuare la scorta di elicotteri multiruolo
  • Costi operativi inferiori rispetto agli elicotteri della generazione precedente
  • Alta tolleranza ai danni (ad es. ridondanza dei sistemi, crashworthiness, capacità della trasmissione di continuare a funzionare dopo la perdita dell’olio lubrificante, ecc.)
  • Sei stazioni alari per missili aria-suolo, aria-aria, razzi non guidati/guidati e serbatoi di carburante supplementari.



IL PROGRAMMA POLACCO KRUK - AW249: Un futuro elicottero per la Polonia? (Fonte: PZL Swidnik; pubblicato l'8 gennaio 2019)

Acquistare armamenti esistenti sul posto o investire in programmi di sviluppo che richiedono pazienza, ma che possono comportare maggiori capacità tecnologiche e industriali? 
Questo è un dilemma per molti paesi coinvolti negli acquisti di armi. Attualmente, la Polonia sta affrontando esattamente questo dilemma nel contesto del programma di elicotteri d'attacco di Kruk. 
La necessità di sostituire gli elicotteri da combattimento esiste in Polonia da molto tempo e deve essere soddisfatta dal programma Kruk in corso. La scadenza per la scelta di una nuova piattaforma per elicotteri d'attacco, tuttavia, è stata posticipata e rimane incerta a causa delle molte esigenze delle forze armate in termini di modernizzazione delle armi. Sembra attualmente che un acquisto potrebbe aver luogo, al più presto, prima del 2025.  Ciò significa che gli elicotteri attuali avranno 27 anni al momento della loro sostituzione e, peggio ancora, gli elicotteri Mi-24D e Mi-24W sono senza armi anticarro dirette dal 2012.  Questa è una pessima notizia, ma c'è una nuvola d'argento: aspettando diversi anni, durante i quali gli elicotteri armati W-3 Sokół e Mi-24 saranno probabilmente modernizzati e dotati di armi moderne, potrebbe consentire una soluzione più evolutiva, potenzialmente più vantaggiosa in Polonia che comprare un elicottero dal proverbiale scaffale.  Il 10 luglio 2018, Leonardo e Polska Grupa Zbrojeniowa hanno firmato una lettera di intenti (LOI) che specifica i principi di cooperazione nella progettazione, produzione, assemblaggio finale, vendita e supporto post-vendita dell'elicottero AW249. È stato il risultato dei colloqui di Leonardo con PGZ, così come con altri rappresentanti dell'industria della difesa polacca, sulla potenziale partecipazione della Polonia al programma AW249. Leonardo sottolinea che questo LOI conferma la loro volontà di condividere compiti non solo in fase di produzione, ma anche prima.  L'AW249 è l'unico progetto offerto alla Polonia che può essere definita una soluzione davvero lungimirante. Notizie sulla volontà dell'Italia di sviluppare un simile elicottero sono apparse dalla metà del decennio e all'epoca il progetto portava la designazione AH-XX. La sua conclusione è apparsa all'inizio del 2017, quando le forze di terra italiane hanno avviato ufficialmente l'intero processo.  L'elicottero deve essere sviluppato in collaborazione dall'Esercito Italiano e dal leader nazionale Leonardo Helicopters. Il programma è designato NEES (Nuovo Elicottero da Esplorazione e Scorta, o nuovo elicottero da ricognizione e scorta). L'AW249 si baserà su soluzioni esistenti ed esperienza operativa, incluso un elicottero da combattimento leggero per elicotteri AW129 Mangusta, ma sarà molto più pesante, con un peso massimo al decollo di circa 7-8 tonnellate.  L'arma adatta è di dotarlo fino a 16 missili anticarro guidati (lo Spike-ER è attualmente pianificato, ma anche Spike NLOS avanzato con una portata fino a 25 km), razzi da 70 mm, nonché missili aria-aria a corto raggio. Ciò implica la capacità di trasportare una quantità di armi come negli elicotteri da combattimento più pesanti del mondo.  Le ali tronche dell’AW249 saranno dotate di quattro piloni per armi e binari aggiuntivi per missili aria-aria. L'armamento deve essere completato con un cannone a tre canne rotanti da 20 mm, utilizzata con successo oggi nell’AH129 Mangusta.  Il piano è quello di utilizzare moderni materiali compositi e soluzioni avioniche di alta gamma che già utilizza il Gruppo Leonardo. Si prevede inoltre che l'AW249 avrà una buona velocità di crociera (oltre 260 km / h) e una durata del volo di oltre tre ore, che consentirà, ad esempio, di scortare elicotteri da trasporto pesante durante un'intera missione.  Basarsi su soluzioni pronte per ridurre i rischi e, ovviamente, ridurre significativamente i costi. A proposito, il Ministero della Difesa italiano si è impegnato a investire la sostanziale somma di 487 milioni di euro nella fase di ricerca e sviluppo.  Si prevede che il primo prototipo sarà prodotto entro il 2020, mentre l'intero programma di test di volo è programmato per terminare cinque anni dopo, quando i primi quattro (tre pre-produzione e la prima di produzione) raggiungeranno la prontezza operativa iniziale.  Ed è qui che si apre la finestra di opportunità per la Polonia.  Non è un caso che le prime visualizzazioni dell'AW249 siano apparse in circolazione dopo la conferenza di Cracovia organizzata dalle forze armate italiane nell'ottobre 2017. La Polonia è un partner interessante per gli italiani - sta per investire in elicotteri da combattimento, e in inoltre c'è lo stabilimento PZL Świdnik, di proprietà di Leonardo, nonché strutture scientifiche e industriali.  Le forze armate della Repubblica di Polonia hanno requisiti molto elevati per il futuro Kruk (Raven), ma poiché l'AW249 è un nuovo progetto, la Polonia potrebbe influenzarne il design e persino sviluppare una versione speciale adattata alle condizioni geografiche della Polonia.  La Lettera di intenti del 10 luglio 2018, tuttavia, è solo il primo passo verso la creazione di una stretta cooperazione. Nel frattempo, il lavoro in Leonardo continua. La società ha un contratto con il governo italiano e attua le fasi successive del progetto. L'elicottero è ancora sui tavoli da disegno, ma sembra che l’industria polacca si unirà a tale progetto; in caso contrario non sarà in grado di condividere la definizione del prodotto e le sue basi. 
“E sarebbe un peccato perché per uno dei grandi vantaggi di questo programma consideriamo la possibilità di condividere la tecnologia, oltre a migliorare le qualifiche delle entità coinvolte nel progetto. Il Gruppo Leonardo come società europea non ha restrizioni legali in questo settore e può essere molto aperto. E, naturalmente, c'è l'interesse dell'esercito.  “Non solo potrà usare l'elicottero da combattimento più moderno, ma anche assicurarsi che non vi siano scatole nere, elementi a cui la parte polacca non avrebbe accesso. I codici sorgente completi con la possibilità di modernizzazione e sviluppare questo elicottero sarebbero nel paese”, hanno detto i rappresentanti di Leonardo. 
Secondo i termini dell'accordo, la coppia esplorerà gli sforzi congiunti su "progettazione, produzione, assemblaggio finale e supporto post-vendita per l'AW249", afferma Leonardo. L'accordo darà all'industria polacca l'opportunità di partecipare a un nuovissimo programma di elicotteri d’attacco. Leonardo ha già una consociata polacca, PZL-Świdnik, ma non ha illustrato in dettaglio il coinvolgimento di tale impresa nell’AW249. Altri contendenti probabili per il requisito di Kruk, che cerca di sostituire la flotta di Mil Mi-24 delle forze di terra polacche, sono Airbus Helicopters Tiger, Bell AH-1Z Viper e Boeing AH-64 Apache. L'AW249 è stato sviluppato in sostituzione della flotta Mangusta AW129 dell'esercito italiano, che sarà ritirata dal 2026. Utilizza la trasmissione e i componenti dinamici del trasporto AW149 e avrà un peso massimo al decollo di 7-8 t.



IL SISTEMA DI PROTEZIONE “Leonardo MAIR”

La divisione Elettronica di Leonardo sta sviluppando un sistema di nuova generazione per la consapevolezza della situazione a infrarossi e l'avviso di attacco chiamato MAIR (multi-aperture infrared), costituito da un sistema di telecamere multiple distribuite operanti nello spettro IR, in grado di rilevare e tracciare automaticamente veicoli aerei e missili e di fornire immagini sferiche diurne/notturne per la consapevolezza della situazione.
Sulla base della sua esperienza sviluppata nel settore della ricerca e tracciamento a infrarossi (IRST) sia con il sistema PIRATE che con la famiglia Skyward di ultima generazione applicata sia ai velivoli da combattimento che ai sistemi aerei senza pilota, Leonardo - nell'azienda con sede a Nerviano (Milano) - ha sviluppato una suite distribuita di teste sensore nello spettro IR con una duplice missione principale: fornire non solo l'avviso di lancio missilistico simultaneo multiplo, ma anche la precisione richiesta per le contromisure direzionali (DIRCM), oltre all'indicazione di fuoco ostile, nonché la consapevolezza della situazione diurna e notturna in condizioni meteorologiche o operative degradate.
L'azienda ha condotto una vasta campagna con il proprio sistema iperspettrale contro una serie di obiettivi per determinare meglio la banda operativa più efficace. Secondo la roadmap di sviluppo e collaudo dell'azienda, il prototipo di MAIR dovrebbe completare le prove a terra entro il 2018 in preparazione del volo su piattaforme di prova all'inizio del 2019. Questi ultimi includono un aereo dell'aviazione generale Aspect a due posti e un elicottero commerciale, dotati rispettivamente di due piccole cialde conformi, una sopra e l'altra sotto l'aereo, ciascuna con cinque aperture per i sensori, e un certo numero di teste di rilevamento. 
La suite MAIR per applicazioni elicotteristiche includerà fino a 5-6 teste a seconda dei requisiti di copertura sferica; ogni sfera pesa circa 2,5 kg, con un'unità operativa come unità master/interfacciamento con il sistema di missione di bordo, se non è richiesta la copertura video. In quest'ultimo caso viene aggiunta un'unità di controllo. 
Ogni testa di rilevamento includerà anche una capacità di apertura di avvertimento laser.
Oltre alle applicazioni elicotteristiche, il MAIR è stato concepito e sviluppato sia per aerei da trasporto che da combattimento, sfruttando in quest'ultimo caso tutta l'esperienza di elaborazione sviluppata con l'IRST dell’Eurofighter. 
Il Ministero della Difesa italiano ha espresso un forte interesse per il sistema fin dalla sua nascita. Ad oggi il MAIR è ancora in fase di sviluppo con finanziamenti di Leonardo.
L’azienda segue da vicino le esigenze delle forze armate italiane e degli utenti esteri. 
Piattaforme come l’AH 249 MANGUSTA II d’attacco (New Exploration and Escort Helicopter - NESS) potrebbero essere i candidati per imbarcare e integrare il sistema a infrarossi.  Il nuovo Mangusta non sarà certo un aeromobile Stealth ma sarà utilizzato con compiti di ricognizione e a questo scopo dovrà disporre di sistemi di identificazione dei rischi e dovrà cercare di ridurre la sua traccia radar. A questo scopo l’AH-249 sarà dotato di un sistema di riduzione della traccia infrarossi (i gas di scarico delle turbine, in particolare) e un sistema di attivo contromisure elettroniche mirate a evitarne anche i tentativi di hacking in remoto.
Da segnalare, inoltre, la capacità di interagire con gli UAV, sia in termini di scambio di informazioni che di gestione stessa dei droni attualmente in uso alle forze armate italiane. 
Le teste di rilevamento saranno sicuramente adattabili anche per il retrofit su piattaforme con sistemi di allarme missilistico di ultima generazione.

ARMAMENTO PRINCIPALE: "SPIKE family"

Come il Mangusta AH129, anche l’AW249 sarà dotato di sistema opto-elettronico di origine israeliana e del relativo armamento basato sulla famiglia di missili “SPIKE”.
La israeliana Rafael Advanced Defense Systems Ltd., sta espandendo la sua famiglia di missili guidati Spike con l'introduzione di Spike ER2, un missile tattico ad ampio raggio che la compagnia posiziona per equipaggiare elicotteri d'attacco, veicoli da combattimento e barche del centro commerciale. Lo sviluppo della nuova variante dovrebbe concludersi a breve. Con un nuovo cercatore multi-sensore e un datalink, la nuova variante ER2 migliora la portata, l'agilità e le capacità di acquisizione del bersaglio di Spike-ER, consentendo a veicoli, barche e, in particolare elicotteri, di coinvolgere obiettivi da distanze più lunghe che utilizzano il terzo tecniche di targeting per parti (come gli UAV) precedentemente non disponibili per tali armi tattiche. Il missile potenziato è progettato per equipaggiare veicoli da combattimento, barche ed elicotteri da combattimento che attualmente utilizzano la variante Spike-ER.


Come missile di "5a generazione", Spike ER2 presenta una serie di nuove funzionalità. Innanzitutto, per le applicazioni di lancio in superficie, la gamma è estesa da otto a dieci chilometri. Per i missili Spike ER2 lanciati da elicotteri, Rafael ora offre un'opzione per sostituire il collegamento dati in fibra ottica con un collegamento dati RF (simile allo Spike LR2), estendendo così la portata a 16 km, adattando il potenziale energetico del missile. Per operare a tali distanze, il sistema offre ora funzionalità di coinvolgimento non line-of-Sight (NLOS) come il lancio su una specifica coordinata della griglia, in cui l'operatore può designare l'obiettivo. Il nuovo missile mantiene le dimensioni, il peso (<35 kg) di Spike e la letalità.
Il cercatore Spike ER2 è stato inoltre migliorato con l'introduzione di un avanzato imager multisensore comprendente un sensore IR e diurno ad alta risoluzione, che consente l'acquisizione del bersaglio a lungo raggio. Il target tracker è anche multispettrale, che esegue una continua fusione di dati sensoriali, una caratteristica importante che migliora le prestazioni del missile anche in condizioni di visibilità avverse e contro oscuranti estesi.

Lo Spike è disponibile in cinque versioni:
  • Spike-SR, Short Range
  • Spike-MR, Medium Range
  • Spike-LR, Long Range
  • Spike-ER, Extended Range
  • Spike-NLOS, Non Line Of Sight.



Spike-SR

È la versione a corto raggio del missile, si tratta di un'arma a colpo singolo, lancia e dimentica, con lanciatore a perdere. Ha un peso di 9 kg ed il raggio di azione minimo è di 50 m, mentre la portata massima è di 800/1000 m. È equipaggiato di un dispositivo di guida con camera termica, del tipo non raffreddato. Un display a basso costo è connesso al lanciatore, questo permette di usare la camera termica del missile come dispositivo di puntamento che consente all'utilizzatore di non dover impiegare la più pesante ma anche più performante Unità di Comando e Lancio (Command & Launch Unit (CLU)). Il missile è in grado di essere lanciato direttamente dal suo contenitore (combustione del propellente entro il tubo di lancio), questo fa sì che sia utilizzabile anche da ambienti chiusi, tipici dei terreni urbanizzati. La testata è dotata di due cariche cave in tandem che consente al missile di ingaggiare con efficacia sia le corazze reattive (explosive reactive armour (ERA)) che i sistemi di protezione attiva (active protection system (APS)).



Spike-MR e Spike-LR

Sono le versioni intermedie con gittata massima rispettivamente di 2500 e 4000 metri, si tratta sostanzialmente dello stesso missile, uno Spike-MR può essere convertito nella versione LR aggiungendo la fibra ottica e altre modifiche minori, grazie appunto alla fibra ottica la versione LR dispone della modalità di tiro Fire, Observe and Update come spiegato precedentemente.
I missili condividono la stessa postazione di tiro formata da una camera termica, un'unità di puntamento e un treppiede. Il sistema è di facile utilizzo grazie a soli tre pulsanti: con il primo l'operatore arma il missile, con il secondo aggancia il bersaglio dopo averlo inquadrato con il dispositivo di puntamento e con il pulsante di fuoco lancia il missile. Queste versioni sono adatte a squadre anticarro appiedate o per essere installate a bordo di veicoli. I lanciatori possono anche essere interfacciati con un sistema di controllo del tiro più complesso, compreso il sistema di puntamento, questo è il caso in cui si volessero installare uno o più lanciatori Spike sulla torretta di un mezzo blindato o corazzato (come il Dardo o il VBM Freccia).



Spike-ER

Con una gittata di 8000 m la versione ER è specifica per essere utilizzata da elicotteri e UAV anche se non è precluso il normale utilizzo da parte di squadre di terra o di mezzi di vario tipo. Il missile è più grande: più lungo, ha una diametro e un peso maggiori e anche il peso della testata risulta essere incrementato e opzionalmente alle due cariche cave in tandem è possibile aggiungere una carica a frammentazione che esplode solo dopo essere penetrata in un mezzo o in un edificio/bunker, questa testata e chiamata PBF (Penetration, Blast and Fragmentation), come già spiegato la versione ER è l'unica a possedere la modalità di tiro Fire and Steer che consente di lanciare un missile senza avere precedentemente agganciato un bersaglio.

IL SISTEMA ELETTRO-OTTICO DI PUNTAMENTO DELL’AW249

Il sistema israeliano “Toplite” è un sistema elettro-ottico di sorveglianza, puntamento e controllo delle armi basato su una testa di rilevamento stabilizzata da 60 kg e 40 cm di diametro con quattro assi cardanici e una singola linea sostituibile. Nella configurazione di base i sensori principali sono un termocamera, una telecamera, un telemetro laser, un marcatore laser e un designatore laser (opzionale). La termocamera è un'unità di terza generazione con una matrice sul piano focale che opera nella banda d'onda da 3 a 5 m, mentre la telecamera è un dispositivo CCD che fornisce immagini a colori con zoom x27. Il telemetro laser in Toplite III/EXT è un'unità di sicurezza per gli occhi che opera nella banda ottica di 1,54 m e un designatore laser è un'altra opzione, insieme ad un rilevatore di spot laser. Il sistema è dotato di rilevamento manuale o automatico dei bersagli, misurazione della distanza di tiro e direzione precisa della pistola. Il sistema può essere utilizzato con interfacce elettroniche standard Ethernet, MIL STD 1553 o RS-422 e con RS-170 e CCIR video standard. L'utilizzo di Toplite è stato ampliato per l'assistenza con i sistemi di pistole Typhoon e Mini-Typhoon da 40, 57 e 76 mm di calibro, composto da un direttore elettro-ottico e da una console operatore. Toplite funge anche da direttore e sistema radar sul Protector USV di Rafael, che fornisce il rilevamento diurno/notturno, l'identificazione e l'inseguimento dei bersagli.
Toplite Multi-High Definition (MHD) Electro-Optical System (EOS) è la versione più avanzata della famiglia Toplite di sistemi ISR e di puntamento per applicazioni di bordo, marittime, terrestri, di sicurezza nazionale e di difesa. Consente capacità operative uniche, integrate da algoritmi e applicazioni di elaborazione delle immagini all'avanguardia.
Le capacità combinate del sistema Toplite e le sue capacità avanzate di elaborazione delle immagini soddisfano i più avanzati requisiti operativi di Intelligence, Surveillance, Targeting & Reconnaissance (ISTAR). Il Toplite MHD EOP è una torretta multisensore, multispettrale (VIS, NIR, MWIR, MWIR, SWIR, Laser), multiuso e altamente stabilizzata che incorpora torretta giorno/notte/laser, fino a sette sensori per il rilevamento, riconoscimento, identificazione, classificazione e puntamento di bersagli/oggetti a terra, in mare e nell'aria.
La famiglia di prodotti Toplite deriva dall'unità di puntamento e navigazione Litening. Beneficia quindi di tutti gli sviluppi implementati nel sistema di illuminazione leader mondiale e all’avanguardia. Il Toplite MHD EOS offre un design flessibile e intelligente per far fronte alla rapida evoluzione del mercato dei sistemi computerizzati e degli algoritmi, mantenendo il "free maintenance concept design" a livello operativo, riducendo così il sovraccarico operativo del sistema. Il progetto Toplite EOS mantiene i sensori EOP e le capacità LOS, implementando l'elaborazione delle immagini e gli algoritmi da parte di unità basate su COTS attraverso la scheda di calcolo principale e i sotto sistemi di controllo Toplite. Questo approccio offre a EOS la possibilità di affrontare facilmente gli sviluppi del mercato, con il minimo sforzo di aggiornamento in futuro.

ENGLISH

The Leonardo Helicopters AW249 is an attack helicopter project under development by the Italian firm Leonardo S.p.A..

Development

In January 2017 the Italian Army awarded the manufacturer a €487 million contract to develop a successor to the A129 Mangusta. This includes one prototype, three pre-serial examples, and the first production helicopter, all except the prototype in an initial operational capability (IOC) configuration. Introduced in 1990, 59 Mangustas are in service and should be retired from 2025 to be replaced by an order for 48. Of the 59 A129s bought, 32 were in service in 2018.
At the November 2017 Dubai air show, Leonardo indicated it was open for collaboration on the project with other nations, as state-owned Turkish Aerospace Industries could be a partner to develop a successor its Mangusta-derived T129 ATAK.

Design

It is intended to be more survivable and offensive than the Mangusta with digital communications and more autonomy. The Italian Ministry of Defence has required the incorporation of mature technologies such as the OTO Melara TM197B 20mm chin-mounted cannon, RAFAEL Toplite targeting system and Spike missile from the A129, and the transmission and rotors from the AW149 troop transport.
An Italian Army presentation at a 2017 conference in Kraków showed a MTOW of 7-8t, higher than the 5t AW129, to more than double the weapons load from 800kg to almost 2,000kg, and increased cruise speed, ceiling and endurance. Leonardo has indicated the new design will be more stealthy by lowering its radar cross-section and infrared signature. It will use General Electric T700 or Safran Aneto engines, the latter being recently selected for the commercial AW189K.

Specifications:
  • Crew: two
  • Capacity: >1800 kg
  • Max takeoff weight: 7,000–8,000 kg (15,432–17,637 lb)
  • Powerplant: 2 × General Electric CT7-2E1 turboshaft, 1,500 kW (2,000 shp) each
  • Cruise speed: 259 km/h (161 mph, 140 kn)
  • Endurance: 3 hours
  • Service ceiling: 4,600–6,100 m (15,000–20,000 ft)
  • Armament

  • Guns: OTO Melara TM197B 20mm rotary cannon
  • Missiles: RAFAEL Spike.

Polish Armaments Group, Leonardo Set To Co-Develop Polish Army’s Aw249 Combat Helicopters

Leonardo and Polska Grupa Zbrojeniowa S.A. (PGZ) signed a Letter of Intent (LoI) that will see the two companies collaborate on the AW249, the only new combat helicopter currently being designed for the Polish Army.
With this LoI, Leonardo and PGZ will explore collaboration in a number of areas including design, manufacturing, final assembly, marketing and aftersales support for the AW249 helicopter. 
The document reinforces PGZ and Leonardo’s common interest in the development and production of a new combat helicopter, created for the needs of the Italian Army, and its Polish variant which is being considered under Poland’s "Kruk" procurement. 
Thanks to this collaboration, Poland’s defence industry will have the unique opportunity to participate in a brand new helicopter development programme, while at the same time contributing to the modernization plans of the Polish Armed Forces with a new state-of-the-art platform.
Gian Piero Cutillo, Managing Director of Leonardo Helicopters, said: “This agreement is a significant milestone in the on-going cooperation between Italian and Polish defence industries, involving the latter in the most important ongoing combat helicopter programme. Leonardo, through PZL-Swidnik, has been working with the Polish Ministry of National Defence for years and this agreement opens new avenues of response to the Kruk programme, allowing us to address the future of Polish defence alongside PGZ.” 
Jakub Skiba, President of the Management Board of PGZ, said: “Today's agreement opens up new opportunities for PGZ Companies in the Aviation Domain. Cooperation with Italian industry in the joint development of solutions for our Armed Forces in the "Kruk" programme will allow us to expand our capabilities and involve our companies – in close cooperation with Leonardo’s PZL-Swidnik plant - in the AW249 programme. This high technology programme, led by Leonardo, will be also promoted in further markets”.
The AW249 will feature all the latest technology developments in its market segment and will benefit from the extensive operational expertise logged by Leonardo’s AW129 and the know-how of the Company in this specific helicopter sector. 
With a MTOW in the range of 7-8 tonne and useful load in excess of 1800kgs, the AW249 will have speed and endurance that is able to sustain the most difficult close air support and armed escort operations.  The AW249 will feature state-of-the-art communication and battlefield management systems; its mission system is able to operate and manage UAVs and features a number of situational awareness aids to reduce pilot workload and increase safety. Additionally, thanks to its advanced technologies and design philosophy, the AW249 will have significant improvements in life-cycle costs over previous generation helicopters. 
In addition to a turreted gun, the AW249 will have a flexible weapon system with six wing store stations that can carry a combination of air-to-ground or air-to-air missiles, unguided/guided rockets or external fuel tanks. Two powerful engines will allow for operations in all environmental conditions (cold, hot & high and maritime).

(Web, Google, Wikipedia, You Tube, Defense-Aerospace.com)


L'AH129 MANGUSTA
















Il sistema MAIR





RAFAEL Toplite

L'elicottero medio Leonardo AW 149


L'AW149 è un elicottero medio costruito da Leonardo (precedentemente dalla AgustaWestland, poi confluita in Leonardo, nome assunto da Finmeccanica dal 2017). Rientra nella classe delle 7-8 tonnellate al decollo ed è destinato esclusivamente al mercato militare. Il 20 giugno 2011 la società produttrice ha annunciato l'AW189, una variante civile dell'AW149 operativa dal 2014. 




Potenza e flessibilità operativa senza paragoni

L'AW149 è l'elicottero multiruolo di ultima generazione progettato per garantire prestazioni eccellenti, bassi costi operativi e la capacità di svolgere missioni diurne e notturne in qualsiasi condizione ambientale e climatica. L'ampia cabina può essere equipaggiata con sensori e sistemi d'arma che garantiscono un'elevata capacità di sopravvivenza anche negli scenari più impegnativi. 
E’ progettato per svolgere missioni quali trasporto truppe, rifornimento, trasporto carichi al gancio, evacuazione medica e recupero personale, operazioni delle forze speciali, supporto aereo/scorta armata, comando e controllo, sorveglianza e ricognizione.
L’avionica di ultima generazione e il glass cockpit compatibile con Night Vision Google (NVG) per il volo notturno, riducono al minimo il carico di lavoro dell'equipaggio e aumentano la sicurezza in volo. I sistemi avionici integrati massimizzano l’efficacia della missione.
Offre una sicurezza senza pari grazie alla ridondanza dei sistemi, ai serbatoi auto sigillanti, alla protezione balistica e al carrello di atterraggio adatto anche a terreni non preparati. La sopravvivenza è garantita anche da un’elevata crashworthiness e da un avanzato sistema di protezione.
La cabina spaziosa, senza strutture interne, e le grandi porte scorrevoli su entrambi i lati consentono ai soldati di entrare e uscire velocemente dall’elicottero e di recuperare con facilità le barelle, a terra o in volo. Le mitragliatrici esterne garantiscono fuoco di copertura durante le operazioni più impegnative.




Generalità

Inizialmente indicato dalla stampa come versione militarizzata dell'AW139, in realtà è di dimensioni e prestazioni superiori, come confermato dal fatto che la versione militare dell'AW139 è stata in seguito designata AW139M.
L'AW149 utilizza due turbine General Electric CT7-2E1. L'elicottero si colloca nella categoria delle otto tonnellate, con capacità di trasporto di fino a 18 soldati con protezione in caso di atterraggio forzato ed una vocazione multiruolo sul campo di battaglia, grazie alla rapida riconfigurabilità, all'architettura aperta e alla completa dotazione di sensori, sistemi di comunicazione e di condivisione dati necessari per operare in un ambiente network-centrico. Per l'armamento si parte da semplici mitragliatrici laterali brandeggiabili a mano per arrivare a missili anticarro e razzi montati su appositi supporti. Al momento molti dati sono ipotetici, dato il massimo riserbo che avvolge tutte le macchine militari in sviluppo da parte di Agusta.




Storia operativa

Attualmente in fase di sviluppo, è stato proposto alla Turchia per uno sviluppo locale, ma il concorso è stato vinto dal Sikorsky UH-60 Black Hawk. È un elicottero destinato esclusivamente al settore militare e al momento esiste solo in versione terrestre e non in versione navale. Un ipotetico utilizzatore sarebbe l'Esercito Italiano per affiancare con una macchina più leggera l'elicottero NHIndustries NH90, all'elicottero è interessata anche l'aeronautica militare italiana che lo sta prendendo in considerazione.
L'elicottero è stato certificato per l'impiego operativo dall'Aeronautica Militare italiana al Farnborough Airshow 2014.
Leonardo ha proposto l'apparecchio alle forze armate polacche. L'elicottero sarà in lizza per la maxi gara indetta dalla Difesa di Varsavia per il rinnovo della flotta delle forze armate locali. In totale le forze armate della Polonia stanno cercando di acquisire 70 apparecchi. I nuovi elicotteri saranno impiegati in missioni utility e di trasporto, oltre al Combat SAR e operazioni anti sommergibile. Oltre all'aeromobile italo-inglese, in corsa per aggiudicarsi l'appalto ci sono anche l'EC725 Caracal di Airbus Helicopters e il S-70i Black Hawk dell'americana Sikorsky Aircraft Corporation. A tutto il 12 ottobre 2016 però l'elicottero prescelto risulta il Sikorski S70 Blackhawk.
Leonardo si presenta al Salone DSEI 2019 di Londra con il suo elicottero medio multiruolodi ultima generazione AW149. Si tratta di una macchina moderna, affidabile e dai costi di gestione competitivi, rapidamente riconfigurabile per svolgere una vasta gamma di missioni militari: dal trasporto di truppe e materiali fino alle funzioni di ricerca e soccorso. 
L'AW149 è stato certificato in Italia dalla Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità (ARMAEREO). Il nuovo modello è già in servizio oggi sul mercato internazionale.
Leonardo conta di collocare il nuovo elicottero in tutti i paesi che hanno flotte obsolete ed anche in Regno Unito. Tale prodotto, infatti, è progettato per soddisfare esigenze operative che richiedono in ambito militare livelli eccellenti in termini di sicurezza e capacità di sopravvivenza e costi di gestione competitivi per tutto il ciclo di vita del prodotto. 
Al Salone di Londra viene anche presentata una suite integrata di sensori e sistemi di protezione che include il radar Osprey, le misure di sostegno elettronico SAGE e il sistema di allerta contro minacce missilistiche MAIR.
Leonardo propone l'elicottero bimotore AW149 sul mercato internazionale a operatori che stanno considerando di sostituire le proprie flotte, ormai obsolete, di elicotteri multi-ruolo. L'AW149 potrebbe inoltre essere una soluzione ideale anche per il Regno Unito. Tale prodotto, infatti, e progettato per soddisfare esigenze operative che richiedono in ambito militare livelli eccellenti in termini di sicurezza e capacita di sopravvivenza e costi di gestione competitivi per tutto il ciclo di vita del prodotto. Dotazioni come l¡¦avanzato autopilota, l'architettura avionica aperta in grado di assicurare significativi margini di crescita e personalizzazione, le grandi porte scorrevoli per agevolare l¡¦accesso dei soldati e dell'equipaggiamento fanno dell'AW149 un candidato ideale per sostituire modelli di vecchia generazione prossimi al ritiro dal servizio. Il bimotore AW149 offre eccellenti prestazioni anche in quota e con elevate temperature ed ha una velocita massima di crociera di 287 km/h.
Si tratta di una macchina moderna, affidabile e dai costi di gestione competitivi, rapidamente riconfigurabile per svolgere una vasta gamma di missioni militari: dal trasporto di truppe e materiali fino alle funzioni di ricerca e soccorso. 
L'AW149 è stato certificato in Italia da ARMAEREO. Il nuovo modello è già in servizio oggi sul mercato internazionale.
Leonardo conta di collocare il nuovo elicottero in tutti i paesi che hanno flotte obsolete ed anche in Regno Unito. Tale prodotto, infatti, è progettato per soddisfare esigenze operative che richiedono in ambito militare livelli eccellenti in termini di sicurezza e capacità di sopravvivenza e costi di gestione competitivi per tutto il ciclo di vita del prodotto. 
Al Salone di Londra viene anche presentata una suite integrata di sensori e sistemi di protezione che include il radar Osprey, le misure di sostegno elettronico SAGE e il sistema di allerta contro minacce missilistiche MAIR.




Utilizzatori:
  • Egitto - El Qūwāt El Gawīyä El Maṣrīya 20 AW149 ordinati.
  • Thailandia - Esercito Thailandese - 5 esemplari.

ENGLISH

The AgustaWestland AW149 is a medium-lift military helicopter developed by AgustaWestland, now Leonardo. On 20 June 2011 AgustaWestland announced the AW189, a civilian development of the AW149, for service in 2013.




Design and development

The AW149 was unveiled at the 2006 Farnborough Air Show. Derived from the AW139, the AW149 has a larger fuselage and more powerful engines, resulting in a greater cargo volume and payload carrying ability. On 13 November 2009, the first prototype conducted its first flight from AgustaWestland's Vergiate manufacturing facility in northern Italy. On 26 February 2011, the second prototype, the first with production model engines, made its first flight from Vergiate.
AgustaWestland submitted a version of the AW149, designated TUHP149, as a candidate for the Turkish Utility Helicopter Program (TUHP) for the Turkish Armed Forces. The programme sought an initial batch of 109 helicopters worth $4 billion, prospective follow-on orders for subsequent batches may eventually rise to 300 rotorcraft. On 21 April 2011, the Turkish defence minister announced that the Sikorsky S-70i Black Hawk had been selected as the winner.
Military certification for the AW149 was announced by Finmeccanica at the 2014 Farnborough airshow. The landing gear can sustain a touchdown with a sink speed of 9.5 m/s, compared with the 2 m/s for a civilian helicopter. The AW149 is being marketed as an alternative to the Sikorsky UH-60 Black Hawk family. Thailand has ordered 5 AW149 helicopters, and is the first export customer. The Italian Air Force considered it as a search and rescue helicopter, but chose the lighter AW139M instead. In April 2019, Egyptian Navy ordered 20 AW149 with option for 10 more.
Leonardo believes it is close to securing a launch deal for its AgustaWestland AW149 super-medium-class helicopter, which is displayed at Farnborough for the first time in a new armed configuration.
“We have very serious interest in the AW149,” says James Wang, senior vice-president of marketing at Leonardo’s helicopter division. “We have customers negotiating right now, more than one.”
He declines to reveal the identities of prospective buyers, but indicates South America and Asia are regions of particular interest.
Integration work on ballistic weapons is due to commence shortly, with test flights and firings to take place over the next 12 months.
These include a number of pintle-mounted 7.62mm machine guns – both Western and Russian models – and a Dillion M134 minigun.
Working with Italian manufacturer Aerea it has developed specific external weapons mounts with a standard NATO fixing, which can each accommodate a 300kg payload.
Initially it will look to integrate guided rockets from FZ and Roketsan, as well as a podded FN Herstall .50cal gun and Dillon DGP2300 minigun. But, says Wang, if there is sufficient demand, this could be expanded to include MBDA Brimstone or Lockheed Martin Hellfire anti-tank missiles.
Although it has a maximum take-off weight of 8.6t, Wang says this could eventually be expanded to 9t “or even further”, if there is customer interest. This would require uprated engines an extended tail-boom and modified rotors, he says.
“We have done many studies already. We are always thinking of a growth path.”
However, he believes the current weight is a sweet-spot in the market, allowing a helicopter that can “move like a butterfly and sting like a bee”.
As a next step Leonardo will look to arm the smaller AW169, using similar Aerea mounts. “At the moment we are considering the road map and we are looking to capitalise on the positive effects of the AW149,” says Luca Niccolini, marketing specialist for military helicopters.
The cabin of the AW149 is 25% larger than that of the AW139 and can accommodate up to 18 troops with light equipment or 12 fully equipped troops.
The AW149 is a 7-8t-class multi-role helicopter for military and paramilitary use. It has a maximum cruise speed of 278km/h (150kts) and a hover altitude ceiling of over 6,000ft at maximum all-up weight.
The AW149 completed first flight in November 2009 and the second prototype completed maiden flight in February 2011.
The cockpit of the AW149 accommodates pilot and co-pilot, is night-vision compatible, and is fitted with dual controls. The cockpit has crew doors on both sides.
The AW149 can be fitted with a 20mm machine gun pod or a 12.7mm machine gun pod with three tubes for 70mm rockets.
The cabin of the AW149 is 25% larger than that of the AW139 and can accommodate up to 18 troops with light equipment or 12 fully equipped troops.
The AW149 is a 7-8t-class multi-role helicopter for military and paramilitary use. It has a maximum cruise speed of 278km/h (150kts) and a hover altitude ceiling of over 6,000ft at maximum all-up weight.
The AW149 is a 7t to 8t class multirole helicopter for military and paramilitary applications. The helicopter has a maximum cruise speed of 278km/h (150k) and a hover altitude ceiling of more than 6,000ft at maximum all up weight. The AW149 can carry up to 18 troops and has a range in excess of 920km. Heavy-duty retractable wheeled landing gear allows the aircraft to both ground taxi and operate from rough terrain.
AgustaWestland (now Leonardo Helicopter Division) announced the launch of the AW149 multirole helicopter in June 2006 at the Farnborough Air Show. The design fits between the 6.4t AW139, and the 10.6t NH90 in the Leonardo’ product range.
The AW149 has a five-bladed main rotor of diameter 14m and a four-bladed tail rotor. The rotors are ballistic tolerant. The first flight was completed in November 2009 and the second prototype completed its maiden flight in February 2011.
The helicopter made its first public appearance at the Paris Air Show in June 2011. The AW149 was awarded the military certification by the Italian Directorate of Air Armaments in July 2014.




AW149 multirole helicopter missions

In the battlefield support role, the AW149 provides unobstructed cabin space (3m-long, 2.26m-wide and 1.45m-high) plus a baggage compartment, and can accommodate 18 troops or 12 fully equipped soldiers. The 2,720 kg rated external cargo hook allows heavy equipment to be transported to and from the battlefield.
In the combat search-and-rescue (CSAR) role, the helicopter is crewed by two pilots and two or four crew members. A rescue hoist and other CSAR mission equipment and armaments are fitted.
The helicopter can be equipped for other missions such as medical evacuation and command and control. In the medical evacuation role, the cabin accommodates two to six stretchers, four attendants and in-flight medical equipment. For command and control missions, the AB149 is equipped with a suite of command, control and communications (C3) systems with two workstations.




Weapons

Outrigger pylons can carry seven, 12 or 19-tube 70mm and 81mm rocket launchers, air-to-air missiles, and air-to-ground missiles.
The helicopter can be fitted with a 20mm machine gun pod or a 12.7mm machine gun pod with three tubes for 70mm rockets.
The cabin can be fitted with window-mounted 7.62mm general-purpose machine guns. The helicopter is equipped with defensive aids subsystems.




Cockpit

The cockpit accommodates the pilot and co-pilot, is night-vision compatible and is fitted with dual controls. The cockpit has crew doors on both sides.
The avionics suite includes a military standard 1553B databus, a four-axis autopilot, and a health and usage monitoring system (HUMS). The instrumentation systems include forward-looking infrared (FLIR) imaging system, night-vision goggle compatible lighting and four 6in × 8in colour active matrix liquid crystal displays (AMLCD). A weather radar can be installed in the chin pod. The helicopter is also equipped with an emergency locator and a personal locator system.

AW149 cabin

The cabin and the cockpit are air-conditioned. The cabin is 25% larger than that of the AW139 and can accommodate up to 16 troops with light equipment or 12 fully equipped troops. The cabin is fitted with a large sliding door on each side for fast embarking and disembarking. The helicopter can be fitted with a 272kg electric rescue hoist with a utility hoist light on the starboard side for rescue operations.
The main cabin bubble windows give good visibility.

Systems and equipment

The helicopter is equipped with a cargo hook kit rated at 2,720kg (6,000lb). It is also fitted with a fast roping kit for fast insertion of troops where it is unsafe or inappropriate for the helicopter to land and take-off.

Engines

The AW149 helicopter is powered by two General Electric CT7-2E1 turboshaft engines of 1,477kW (1,980hp) each giving the aircraft exceptionally good hot and high performance. The engines are fitted with an air particle separator. A closed circuit refuelling system allows rapid refuelling.
Safety systems include anti-icing and de-icing systems, an emergency flotation system and wire strike protection.

(Web, Google, Wikipedia, You tube)

























mercoledì 11 settembre 2019

La nave soccorso ANTEO e il sommergibile Drass Galeazzi SRV 300


Nave Anteo è un'unità della Marina Militare che svolge il compito di nave appoggio subacqueo per i Palombari del COMSUBIN.




Caratteristiche

La nave è equipaggiata per svolgere operazioni di soccorso e salvataggio a favore di personale di navi danneggiate e per l'eventuale salvataggio di sommergibili fino a 600 metri di profondità ed è anche predisposta per operazioni antincendio, per la localizzazione di scafi ed oggetti immersi per l'appoggio alle operazioni subacquee. La nave dispone di una piattaforma di appontaggio e decollo di un elicottero e hangar telescopico.
Per l'assolvimento dei suoi compiti prettamente subacquei la nave è dotata di campana che può connettersi sul portello di emergenza di un sommergibile fino ad una quota massima di - 120 metri e di camera di decompressione multipla per soccorso embolizzati. L'Anteo è dotato di quattro tipi d'imbarcazioni di diverso tipo e dimensioni con compiti di appoggio alle operazioni subacquee e di supporto alle operazioni di posa e recupero del campo boe. La nave trasporta un sommergibile tascabile SRV 300 (Submarine Rescue Vehicle) che permette agli operatori subacquei di spingersi sino a - 300 metri di profondità per lo svolgimento di missioni di salvataggio ai sommergibili sinistrati, in grado di eseguire l'appontaggio sulla coperta del sommergibile in difficoltà, anche con un grado di sbandamento di 30°, di trasportare in salvo fino a 12 naufraghi e può essere anche impiegato per attività di ispezione del fondale e recupero di oggetti, essendo dotato per lo scopo di braccia meccaniche. La nave per investigazioni, riprese video e fotografiche fino alla quota di - 300 metri utilizza veicoli subacquei filoguidati "Pluto" e “Falcon".




SRV 300 DRASS GALEAZZI

I Deep Submergence Rescue Vehicle (veicoli da salvataggio subacqueo di profondità, in inglese), meglio noti con l'acronimo DRSV sono sottomarini di piccole dimensioni utilizzati per il recupero degli equipaggi da sottomarini in difficoltà e per missioni clandestine.
Il termine DSRV nasce come hull classification symbol (simbolo di classificazione di scafo) dell'US Navy, ma è usato per estensione anche per indicare mezzi di questo tipo di marine di altre nazioni, sebbene le classificazioni locali siano tipicamente diverse.
I Paesi che oggi dispongono di questo tipo di battelli sono, oltre agli Stati Uniti, la Russia, la Gran Bretagna, l'Italia, la Corea del Sud, la Cina ed il Giappone.




L'Italia ha due DSRV, l'MSM-1 e il più recente DRASS Galeazzi DSRV-300, per la nave dedicata a questo servizio, la nave Anteo:
  • L'SRV-300, costruito da Drass-Galeazzi, è stato consegnato nel 1999 e può salvare un sommergibile fino a 300 m (984 ft), ospitando 12 persone nel vano di soccorso. Il sottomarino, modificato come dispiegabile nell'anno 2010 (e forse aggiornato per operare fino a 450 m, 1 476 ft), opera dalla nave madre "Anteo" '.
  • SRV-300 sostituisce MSM-1S / USEL: costruito da Cantieri Navali Breda (Venezia), lanciato l'11 novembre 1978, dislocamento di 13,2 t, e utilizzato nello stesso ruolo: era in grado di ospitare 10 persone nel vano di soccorso.
  • SRV-300 sarà sostituito da una nuova versione in fase di sviluppo, il DRASS Galeazzi SRV-650 con una profondità massima di 650 m (2 133 ft) e con una capacità di hosting di 15 persone nel compartimento di soccorso, sviluppato per le operazioni dalla nuova nave madre italiana ARS / USSP.

Gli operatori subacquei utilizzano uno scafandro rigido A.D.S. (Atmospheric diving suit) per l'immersione a pressione atmosferica, che permette agli operatori di immergersi fino alla quota di - 300 metri mantenendo, all'interno dello scafandro stesso, una pressione di 1 atmosfera.
Per posizionarsi sulla verticale del sito di lavoro, l'Anteo utilizza un sistema d'ormeggio che tramite quattro ancore collegate ai rispettivi cavi d'acciaio di lunghezza adeguata in funzione del fondale, è in grado di assicurare la stabilità necessaria per effettuare le operazioni d'immersione profonda, salvataggio e ventilazione dei sommergibili sinistrati. Per perfezionare la posizione finale sulla verticale del sito di lavoro l'unità impiega uno Scanning Sonarche viene calato alla quota di lavoro.
Per lo svolgimento di operazioni antincendio in alto mare, l'Anteo è equipaggiata con quattro cannoni a schiuma, della portata di 64 tonnellate l'ora ciascuno.
La propulsione è assicurata da due gruppi diesel-alternatori GMT A 230.12, due motori elettrici da 4.400 kW di potenza, un asse con elica pentapala più due eliche intubate ausiliarie. L'apparato propulsivo consente una velocità massima di 20 nodi con un'autonomia di 4000 miglia a 14 nodi.




Servizio

La nave costruita nel cantiere navale Breda di Marghera è stata consegnata alla Marina Militare il 31 luglio 1980 ereditando il distintivo ottico A 5309 appartenuto precedentemente a Nave Rampino andata in disarmo e radiata pochi mesi prima che iniziasse la costruzione della nave. Progettista dello scafo fu l'ingegnere di Fincantieri Umberto Coin. Dopo un periodo di addestramento preliminare nelle acque dell'Alto Adriatico l'unità è stata trasferita a La Spezia per le prime prove del sistema subacqueo di immersione che sono state effettuate con la collaborazione del Comsubin.
La nave ha ricevuto la Bandiera di Combattimento il 29 maggio 1982 nel porto di Ancona, alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Angelo Monassi, consegnata, dopo essere stata benedetta, dall'ANMIdi San Benedetto del Tronto al capitano di fregata Dario Carozzino comandante dell'unità.
L'unità è alle dipendenze organiche operative del Comando subacquei e incursori ed ha come sede di servizio La Spezia.
Dal 2 al 28 settembre 1984 sono state recuperate dalla nave salvataggio le salme di 42 dei 49 componenti dell'equipaggio del sommergibile Scirè, affondato durante un'incursione al porto di Haifa il 10 agosto 1942. In questa occasione sono state anche recuperate varie parti dello scafo, rimosse in un precedente tentativo di recupero. Si tratta di parti della portelleria, vari pezzi del fascione e due cilindri contenitori dei siluri a lenta corsa. Le parti del relitto recuperate sono conservate al museo della base navale di Augusta, all'Arsenale della Spezia e all'Arsenale di Venezia, mentre il suo periscopio è conservato al Vittoriano.




Il nome e la storia

Nave Anteo è la terza unità della Marina Militare Italiana che porta questo nome.
Anteo era un gigante, re di Libia, figlio di Poseidone, dio del mare e dei terremoti e di Gea la dea primordiale, quindi la potenza divina, della Terra. Anteo era praticamente invincibile finché rimaneva a contatto con sua madre (la Terra), che gli restituiva le forze ogni volta che la toccava. Il gigante venne sconfitto da Eracle che accortosi del segreto della sua forza, lo soffocò sollevandolo da terra da cui traeva la sua forza.
La prima unità con questo nome, classificata "Nave recupero sommergibili". venne costruita nei Paesi Bassi e consegnata alla Regia Marina il 28 marzo 1914. Nel corso del primo conflitto mondiale venne messa a disposizione del dipartimento di Taranto e poi al seguito della Squadra Navale per condurre le operazioni di recupero. Dopo la guerra ebbe base a Taranto per essere poi trasferita nel 1926 a La Spezia dove svolse la sua attività nel corso del secondo conflitto mondiale. La nave affondata in seguito all'armistizio venne recuperata dopo il conflitto continuando a svolgere la sua opera di recupero di scafi affondati sia nel porto di La Spezia, sia presso altri porti dell'Alto Tirreno. La nave trasferita a Taranto nel 1951, concluse la sua attività il 19 maggio 1954.
La seconda unità ad avere il nome Anteo era una nave da sbarco ex USS Alameda County. Dopo essere stata radiata dalla US Navy venne ceduta alla Marina Militare Italiana il 21 novembre 1962 e radiata il 1º agosto 1973.

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