mercoledì 3 febbraio 2021

Il Vought F7U Cutlass ("spada da arrembaggio") era un aereo da caccia imbarcato statunitense


Il Vought F7U Cutlass ("spada da arrembaggio") era un aereo da caccia imbarcato statunitense degli anni cinquanta impiegato durante i primi anni della guerra fredda. 
Cutlass è una parola piemontese, coltellaccio, acquisita dal vocabolario militare della US NAVY, indicante una corta, spessa e pesante spada da arrembaggio.
Caratterizzato da un disegno non convenzionale, basato sui dati relativi agli studi aerodinamici e costruttivi catturati alla tedesca Arado alla fine della seconda guerra mondiale (sebbene i disegnatori della Vought all'epoca avessero negato qualsiasi collegamento con le ricerche tedesche), l'F7U fu l'ultimo aereo disegnato da Rex Beisel che fu il progettista del primo caccia specificamente disegnato per la U.S. Navy, il Curtiss TS-1 del 1922.


Storia

Sviluppo

Il progetto del Cutlass rappresentò la risposta della Chance-Vought ad un bando della U.S. Navy, le cui specifiche vennero ufficializzate il 1º giugno 1945: richiedevano un intercettore diurno, in grado di volare a 600 mph (pari a 966 km/h) con una quota operativa di 40 000 ft (poco più di 12 000 m). Tra le richieste presenti nella specifica figurava la propulsione, che doveva essere affidata a due turboreattori Westinghouse J34, dotati di postbruciatore.
Il risultato di tale progetto era un velivolo con ala a freccia (con angolo di 38°), con bassissimo allungamento che, sul bordo d'uscita, era dotata di elevoni: questi erano superfici di controllo che accorpavano la funzione dell'equilibratore e quella dell'alettone. Al centro di ciascuna semiala erano collocati deriva e timone. Tutte le superfici di controllo avevano comandi idraulici.
Altre caratteristiche peculiari del progetto erano la posizione molto avanzata della cabina di pilotaggio, studiata al fine di fornire adeguata visibilità ai piloti nelle manovre di appontaggio, e la gamba anteriore del carrello d'atterraggio, necessariamente molto lunga al fine di garantire elevati angoli di attacco in fase di decollo.
Al progetto venne assegnata la sigla di fabbrica V-346, mentre la designazione F7U (secondo lo schema fino ad allora vigente) venne assegnata il 25 giugno del 1946, quando il progetto risultò vincitore del bando e venne richiesta la produzione di tre prototipi (XF7-U1).
All'epoca del primo volo del prototipo, avvenuto il 29 settembre 1948, erano già in fase di progettazione due nuove versioni del Cutlass: queste (le cui sigle avrebbero dovuto rispettivamente essere F7U-2 e F7U-3) prevedevano l'installazione di motori diversi dai J34, fino ad allora complessivamente deludenti (soprattutto perché mancanti del previsto postbruciatore).
Queste due versioni non videro comunque mai la luce. Al contrario un'ulteriore nuova versione, con modifiche sostanziali alla fusoliera ed alle derive, ereditò la sigla F7U-3 e finì per essere quella prodotta in un maggior numero di esemplari. Il primo volo di questa nuova versione avvenne nel dicembre del 1951.




Impiego operativo

La carriera dei Cutlass iniziò con un lungo ciclo valutativo presso l'Advanced Training Command, presso la base aeronavale di Corpus Christi (Texas), nel quale furono impegnati i 14 esemplari della serie F7U-1. Le migliorie che ne seguirono diedero origine alla versione F7U-3, tuttavia la produzione del Cutlass terminò già nel 1955.
La breve carriera operativa del Cutlass fu funestata da diversi incidenti nei quali persero la vita 1 collaudatore e 21 piloti e già nel 1957 iniziò il graduale ritiro dai reparti imbarcati, in seguito all'entrata in servizio del Vought F-8 Crusader.




Descrizione tecnica - Struttura

Il Cutlass era un monoplano ad ala media, con angolo di freccia di 38°, alimentato da due turbogetti alloggiati appaiati all'interno della fusoliera.
All'epoca si trattò di un velivolo estremamente innovativo: era il primo caccia con ala a freccia ad entrare in servizio per l'US Navy, il primo aereo costruito negli USA senza i tradizionali piani di coda ed infine fu il primo aereo concepito per impiegare un turbogetto dotato di postbruciatore.
Tanta concentrazione di novità tecnologiche rappresentò, tuttavia, anche il limite del velivolo e le problematiche sorte durante l'impiego operativo, ne determinarono la repentina sostituzione con modelli più recenti che potevano beneficiare delle migliorie tecniche nel frattempo realizzate.




Motore

Il motore inizialmente previsto era il turbogetto Westinghouse J34-WE-32 che, tuttavia, non raggiunse mai gli sviluppi previsti (soprattutto per problemi legati proprio al postbruciatore) e che venne sostituito dal successivo Westinghouse J46-WE-8A, installato a partire dalla versione F7U-3.




Armamento

Inizialmente l'armamento offensivo era costituito da 4 cannoni da 20 mm, alloggiati in fusoliera, davanti alle prese d'aria. La versione F7U-3M venne dotata di piloni subalari per l'impiego di missili aria-aria Sparrow I.




Versioni:

XF7U-1: tre prototipi ordinati nel giugno del 1946; andarono tutti perduti in incidenti;
F7U-1: prima serie di produzione; il motore Westinghouse J34 era privo di postbruciatore. Prodotto in 14 esemplari.
F7U-2: avrebbe dovuto essere la seconda serie di produzione, con motore J34 dotato di postbruciatore; problemi di messa a punto dei motori portarono alla cancellazione dell'ordine di 88 velivoli;
XF7U-3: prototipo della seconda serie; volò per la prima volta il 20 dicembre 1951;
F7U-3: seconda serie di produzione; motorizzata con il Westinghouse J46. Prodotta in 82 esemplari, di cui 48 vennero successivamente aggiornati allo standard della variante “3M"; 3M: variante dotata di piloni esterni per 4 missili aria-aria Sparrow. Vennero costruiti 98 esemplari; 3P: variante destinata alla ricognizione fotografica, dotata di muso allungato di 25 pollici (poco più di 60 cm) per l'alloggiamento degli apparati fotografici. Prodotta in 12 esemplari.




Utilizzatori:
  • Stati Uniti - United States Navy.

Curiosità

Il Cutlass non fu un aereo particolarmente amato dagli equipaggi, assillato da problemi di potenza e soggetto a numerosi incidenti.
Ebbe diversi soprannomi, non tutti lusinghieri:
la lunga gamba del carrello anteriore conferiva al velivolo la posizione "col naso all'insù" e gli valse il nomignolo di Mantide religiosa;
la debolezza della struttura della medesima gamba del carrello causò diversi incidenti e portò in dote il sinistro soprannome di Ensign Eater (letteralmente Mangiatore di guardiamarina);
la cronica mancanza di potenza del motore della prima versione fece attribuire, nel classico gioco delle assonanze, il nomignolo di gutless (senza budella).
A sua volta il motore sottopotenziato era oggetto dell'ironia dei piloti, che dicevano producesse meno calore del tostapane prodotto dalla stessa Westinghouse.




ENGLISH

The Vought F7U Cutlass was a United States Navy carrier-based jet fighter and fighter-bomber of the early Cold War era. It was a tailless aircraft for which aerodynamic data from projects of the German Arado and Messerschmitt companies, obtained at the end of World War II through German scientists who worked on the projects, contributed; though Vought designers denied any link to the German research at the time. The F7U was the last aircraft designed by Rex Beisel, who was responsible for the first fighter ever designed specifically for the U.S. Navy, the Curtiss TS-1 of 1922.
Regarded as a radical departure from traditional aircraft design, the Cutlass suffered from numerous technical and handling problems throughout its short service career. The type was responsible for the deaths of four test pilots and 21 other U.S. Navy pilots. Over one quarter of all Cutlasses built were destroyed in accidents.


Design and development


The Cutlass was Vought's entry to a U.S. Navy competition for a new carrier-capable day fighter, opened on 1 June 1945. Former Messerschmitt AG senior designer Waldemar Voigt, who supervised the development of numerous experimental jet fighters in Nazi Germany, contributed to its design with his experience in the development of the Messerschmitt P.1110 and P.1112 projects. The requirements were for an aircraft that was able to fly at 600 miles per hour (970 km/h) at 40,000 feet (12,000 m).
The design featured broad chord, low aspect ratio swept wings, with twin wing-mounted tail fins either side of a short fuselage. The cockpit was situated well forward to provide good visibility for the pilot during aircraft carrier approaches. The design was given the company type number of V-346 and then the official designation of "F7U" when it was announced the winner of the competition.
Pitch and roll control was provided by elevons, though Vought called these surfaces "ailevators" at the time. Slats were fitted to the entire span of the leading edge. All controls were hydraulically-powered.
The very long nose landing gear strut required for high angle of attack takeoffs lifted the pilot 14 feet into the air and was fully steerable. The high stresses of barrier engagements, and side-loads imposed during early deployment carrier landings caused failure of the retract cylinder's internal down-locks, causing nose gear failure and resultant spinal injuries to the pilot.
The aircraft had all-hydraulic controls which provided artificial feedback so the pilot could feel aerodynamic forces acting on the plane. The hydraulic system operated at 3000 psi, twice that of other Navy aircraft. The hydraulic system was not ready for front-line service and was unreliable.
The F7U was underpowered by its Westinghouse J34 turbojets, an engine that some pilots liked to say "put out less heat than Westinghouse's toasters." Naval aviators called the F7U the "Gutless Cutlass" and/or the "Ensign Eliminator" or, in kinder moments, the "Praying Mantis”.

Testing

None of the 14 F7U-1s built between 1950 and 1952 became approved to be used in squadron service.
On 7 July 1950 Vought test pilot Paul Thayer ejected from his burning prototype in front of an airshow crowd.
On 20 December 1951, the F7U-3 version took off for its maiden flight. The F7U-3 featured other engines, a stronger airframe larger by a third and extra maintenance panel for service access.
Test pilot and later astronaut Walter Schirra wrote in his autobiography that he considered the F7U-3 accident prone and a "widow maker". On the positive side, test pilots found it a stable weapons platform, maneuverable, fun to fly and the strengthened airframe to be sturdy. Test pilots particularly praised its high roll rate at 570 degrees/s, three times faster than most production jets at the time.

Flight characteristics

The Cutlass would gyrate after a stall. When Lt. Morrey Loso found himself tumbling about in the cockpit in his tumbling aircraft after a stall, he found that when he let go of the control stick to reach with both hands for the ejection handle, the Cutlass self-corrected. This meant that normal recovery procedures did not apply to the Cutlass and the result was later confirmed in wind-tunnel testing.

Operational history

Three prototypes were ordered in 1946, with the first example flying on 29 September 1948, piloted by Vought's chief test pilot, J. Robert Baker. The maiden flight took place from Naval Air Station Patuxent River in Maryland,[6][7] and was not without its problems. During testing one of the prototypes reached a maximum speed of 625 mph (1,058 km/h).
Production orders were placed for the F7U-1 in a specification very close to the prototypes, and further developed F7U-2 and F7U-3 versions with more powerful engines. Because of development problems with the powerplant, however, the F7U-2 would never be built, while the F7U-3 would incorporate many refinements suggested by tests of the -1. The first 16 F7U-3s had non-afterburning Allison J35-A-29 engines. The -3, with its Westinghouse J46-WE-8B turbojets, would eventually become the definitive production version, with 288 aircraft equipping 13 U.S. Navy squadrons. Further development stopped once the Vought F8U Crusader flew.
The F7U's performance suffered due to a lack of sufficient engine thrust; consequently, its carrier landing and takeoff performance was notoriously poor. The J35 was known to flame out in rain, a very serious fault.
The first fleet squadron to receive F7Us was Fighter Squadron 81 (VF-81) in April 1954. Few squadrons made deployments with the type, and most "beached" them ashore during part of the cruise owing to operating difficulties. Those units known to have taken the type to sea were:
VF-124, USS Hancock, August 1955 – March 1956. After pilot George Millard was killed in a Cutlass landing accident, the captain ordered every Cutlass off the ship and the squadron spent its Pacific cruise at the Atsugi naval air station in Japan.
VF-81, USS Ticonderoga, November 1955 – August 1956; after a pilot was injured after a nosegear collapse, the squadron was ordered ashore at Naval Air Station Port Lyautey.
VA-86, USS Forrestal, January – March 1956 shakedown cruise;
VA-83, USS Intrepid, March – September 1956;
VA-116, USS Hancock, April - September 1957;
VA-151, USS Lexington, May - December 1956;
VA-212, USS Bon Homme Richard, August 1956 – February 1957.
Air Test and Evaluation Squadron 4 (VX-4), USS Shangri-La and USS Lexington
In 1957, Chance Vought analysed the accident record and found that with 78 accidents and a quarter of the airframes lost in 55,000 flight hours, the Cutlass had the highest accident rate of all Navy swept-wing fighters.[2]
The poor safety record meant that Vice Admiral Harold M. “Beauty” Martin, air commander of the United States Pacific Fleet replaced his Cutlass aircraft with Grumman F9F-8 Cougars.

Blue Angels

The Navy Flight Demonstration Squadron, the Blue Angels, flew two F7U-1 Cutlasses (BuNos 124426 & 124427) as a side demonstration during their 1953 show season in an effort to promote the new aircraft, but did not use them as part of their regular formation demonstration. Both the pilots and ground crews found the aircraft generally unsatisfactory, and it was apparent that the type was still experiencing multiple teething troubles. Among the failures were landing gear failures, hydraulic failures, engine fires while in the air and on one occasion a landing gear door fell on a spectator grandstand but through sheer luck did not injure anyone.
During the Blue Angels' first airshow appearance in 1953, pilot Lt Edward "Whitey" Feightner, the former program manager for the F7U, experienced a total loss of hydraulics on a full afterburner takeoff and steep climb. While trying to gain enough altitude for ejection he was able to stay with the aircraft until the backup system came on. He clipped trees on the end of the runway, causing the left engine to flame out. With hydraulic fluid streaming back in a bright flame, he made a hard turn and got the plane back on the runway, much to the excitement of the crowd. Later, while traveling to an airshow at Naval Air Station Glenview in Chicago, Illinois, another Blue Angel pilot, Lt Harding MacKnight, experienced an engine flameout in his Cutlass, forcing him to make an emergency landing at NAS Glenview. Traveling with him, Feightner was redirected to make his landing at Chicago's former Orchard Airpark, which had been expanded and renamed O'Hare Airport. The runway had just been completed and was covered with peach baskets to prevent aircraft from landing until it was opened. Feightner was told to ignore the baskets and land on the new runway. As a result, Feightner's F7U became the first aircraft to land on the new runway for Chicago's O'Hare International Airport.
Following these incidents, the two Cutlasses were deemed unsuitable for demonstration flying and were flown to Naval Air Station Memphis, Tennessee, where they were abandoned to become aircraft maintenance instructional airframes for the Naval Technical Training Center.

Variants:
  • XF7U-1 - Three prototypes ordered on 25 June 1946 (BuNos 122472, 122473 & 122474). First flight, 29 September 1948, all three aircraft were destroyed in crashes.
  • F7U-1 - The initial production version, 14 built. Powered by two J34-WE-32 engines.
  • F7U-2 - Proposed version, planned to be powered by two Westinghouse J34-WE-42 engines with afterburner, but the order for 88 aircraft was cancelled.
  • XF7U-3 - Designation given to one aircraft built as the prototype for the F7U-3, BuNo 128451. First flight: 20 December 1951.
  • F7U-3 - The definitive production version, 180 built. Powered by two Westinghouse J46-WE-8B turbojets. The first sixteen aircraft, including the prototype, were powered by interim J35-A-29 non-afterburning engines.
  • F7U-3P - Photo-reconnaissance version, 12 built. With a 25 in longer nose and equipped with photo flash cartridges none of these aircraft saw operational service, being used only for research and evaluation purposes.
  • F7U-3M - This missile capable version was armed with four AAM-N-2 Sparrow I air-to-air beam-riding missiles. 98 built of which 48 F7U-3 airframes under construction were upgraded to F7U-3M standard. An order for 202 additional aircraft was cancelled.
  • A2U-1 - Designation given to a cancelled order of 250 aircraft to be used in the ground attack role.
Operators:
  • United States - Us Navy.

Accidents and incidents:

26 July 1954 pilot Lt Floyd Nugent ejected from a Cutlass armed with 2.75 in rockets. The Cutlass continued to fly on and proceeded to circle the North Island of San Diego with its Hotel Del Coronado for 30 minutes, before it finally crashed close to shore.
11 December 1954 during an air demonstration at the christening of aircraft carrier USS Forrestal, pilot Lt J.W. Hood was killed when his F7U-3 had a malfunction with the wing locking mechanism and the aircraft crashed into the sea.
30 May 1955 pilot Lt Cmdr Paul Harwell's Cutlass suffered an engine fire upon takeoff on his first flight in the aircraft. Harwell ejected and never flew another Cutlass again. By the time he had landed on the ground, he had spent more airborne time in the parachute than the aircraft.
When pilot Tom Quillin's Cutlass took off as part of a flight of four Cutlasses. Quillin's aircraft had an electrical failure which forced him to abort his training mission and return to base. At the airbase he had to wait in a landing pattern because two other aircraft in the flight also had aborted due to malfunctions in the aircraft.
14 July 1955 pilot LCDR Jay T. Alkire was killed in a ramp strike on USS Hancock.
4 November 1955, pilot Lt George Millard was killed when his Cutlass went into the cable barrier at the end of the flight deck landing area of USS Hancock. The nosegear malfunctioned and drove a strut into the cockpit which triggered the ejection seat and dislodged the canopy. Millard was launched 200 feet (61 m) forward and hit the tail of a parked A-1 Skyraider and later died of his injuries. The captain of Hancock ordered every Cutlass off the ship.

Aircraft on display

Seven F7U-3 Cutlass aircraft are known to have survived:
128451 - NAS North Island - San Diego, California. Prototype F7U-3. Stored awaiting cosmetic restoration. Originally slated for display at the USS Midway Museum in San Diego, California. Formerly located at the New Mexico Institute of Mining and Technology in Socorro, New Mexico.
129554 - Snohomish County Airport - Paine Field, Everett, Washington. Ex VA-212. Purchased by Len Berryman from Geiger Field, Washington in May 1958 and displayed outside the Berryman War Memorial Park in Bridgeport, Washington from 1958 until 1992. In June 1992 it was sold to Tom Cathcart of Ephrata, Washington. Sold in September 2014, and awaiting transport to Phoenix, Arizona for further restoration to airworthy condition.
129565 - Grand Prairie, Texas. Ex VA-212. Under cosmetic restoration by the Vought Retirees Group for eventual display at the USS Midway Museum in San Diego, California.
129622 - Phoenix, Arizona. Ex VA-34 / VA-12 aircraft that was flown to Naval Air Reserve Training Unit (NARTU) Glenview, NAS Glenview, Illinois, where it was sporadically flown by Naval Air Reserve pilots and used for instruction of enlisted Naval Reserve aircraft maintenance personnel; ownership was then transferred to the Northbrook East Civic Association and the aircraft was moved to the Oaklane Elementary School for playground use. It was subsequently removed and dissected to be sold for its engines. Forward fuselage was part of Earl Reinart's collection in Mundelein, Illinois, while the rest of the aircraft went to J-46 dragster builder Fred Sibley in Elkhart, Indiana. Its components are currently reunited in the collection of F7U historian Al Casby.
129642 - Wings of Freedom Aviation Museum in Horsham, Pennsylvania. Ex VA-12 aircraft flown to NAS Willow Grove in May 1957 to take part in an air show. Upon arrival the aircraft was stricken from active duty. It was transferred to the Naval Reserve for use as a ground training aircraft, and eventually placed as a gate guard in front of the base on US Route 611. The airframe has only 326.3 hours total flight time. Currently undergoing cosmetic refurbishment for a return to display status.
129655 - National Naval Aviation Museum at NAS Pensacola, Florida.[16] Ex VA-212. Cosmetically restored but incorrectly marked as an F7U-3M, this aircraft is a F7U-3. Formerly displayed at Griffith Park, California.
129685 - The aircraft collection of the late Walter Soplata in Newbury, Ohio. Ex VA-12. Demilitarized and incomplete, it is exposed to the elements and unrestored.

Specifications (F7U-3M)

General characteristics:
  • Crew: 1
  • Length: 41 ft 3.5 in (12.586 m)
  • Wingspan: 39 ft 8 in (12.1 m)
  • Span wings folded: 22.3 ft (6.80 m)
  • Height: 14 ft 0 in (4.27 m)
  • Wing area: 496 sq ft (46.1 m2)
  • Empty weight: 18,210 lb (8,260 kg)
  • Gross weight: 26,840 lb (12,174 kg)
  • Max takeoff weight: 31,643 lb (14,353 kg)
  • Powerplant: 2 × Westinghouse J46-WE-8B after-burning turbojet engines, 4,600 lbf (20 kN) thrust each dry, 6,000 lbf (27 kN) with afterburner.
Performance:
  • Maximum speed: 606 kn (697 mph, 1,122 km/h) at sea level with Military power + afterburner
  • Cruise speed: 490 kn (560 mph, 910 km/h) at 38,700 ft (11,796 m) to 42,700 ft (13,015 m)
  • Stall speed: 112 kn (129 mph, 207 km/h) power off at take-off
  • 93.2 kn (173 km/h) with approach power for landing
  • Combat range: 800 nmi (920 mi, 1,500 km)
  • Service ceiling: 40,600 ft (12,375 m)
  • Rate of climb: 14,420 ft/min (73.3 m/s) with Military power + afterburner
  • Time to altitude: 20,000 ft (6,096 m) in 5.6 minutes
  • 30,000 ft (9,144 m) in 10.2 minutes
  • Wing loading: 50.2 lb/sq ft (245 kg/m2)
  • Thrust/weight: 0.45
  • Take-off run: in calm conditions 1,595 ft (486 m) with Military power + afterburner.
Armament:
  • Guns: 4 20mm M3 cannon above inlet ducts, 180 rpg
  • Hardpoints: 4 with a capacity of 5,500 lb (2,500 kg),with provisions to carry combinations of:
  • Missiles: 4 AAM-N-2 Sparrow I air-to-air missiles.
(Web, Google, Wikipedia, You Tube)













































 

martedì 2 febbraio 2021

L3Harris e Vortex Optics in competizione per il sistema di controllo del fuoco NGSW-FC dell’US ARMY


La società “L3Harris” ha presentato il sistema di controllo del fuoco NGSW-FC (Next Generation Squad Weapon Fire Control) dell’US ARMY. La soluzione NGSW-FC della L3Harris è in competizione con Vortex Optics.
La società Harris Technologies ha di recente presentato il suo candidato per il sistema NGSW-FC (Next Generation Squad Weapon Fire Control) dell’Us Army, che è in programma unitamente alla ricerca del servizio di sostituire i fucili d'assalto M16 ed M4.
Il sistema NGSW-FC della Harris è progettato per essere intercambiabile con l'Advanced Combat Optical Gunsight (ACOG) e con il Rifle Combat Optic (RCO) della Trijicon per il programma NGSW-Rifle. L’US ARMY sta valutando i progetti dei fucili d’assalto e di squadra progettati dalla Textron Systems, dalla Sig Sauer e dalla Beretta-General Dynamics Ordnance and Tactical Systems. 
Secondo la sollecitazione dell'esercito degli Stati Uniti, l'obiettivo dell'NGSW-FC è quello di fornire un "controllo del fuoco rinforzato che aumenta la precisione e la letalità per il soldato appiedato sul campo di battaglia" tramite un ingrandimento variabile, un calcolatore balistico, una suite di sensori atmosferici ed un telemetro laser.
La combinazione di queste caratteristiche con un display digitale nel campo di applicazione, produce un punto di mira regolato per il soldato all'interno del campo visivo. Il sistema fornirà al sistema d'arma una distanza precisa per mirare insieme a un punto di mira regolato per la combinazione arma/munizioni selezionata.
L'NGSW-FC della L3Harris è stato progettato per fornire ai soldati un "approccio integrato" per aumentare la precisione e ridurre il tempo necessario per ingaggiare una minaccia ostile.
Il sistema è dotato di un'ottica a vista diretta ingrandita con un reticolo digitale, un telemetro laser, un computer balistico e sensori ambientali in grado di misurare la pressione e la temperatura dell'aria. 
Il sistema è stato progettato in collaborazione con il produttore statunitense di ottiche Leupold & Stevens.

NGSW: NEXT GENERATION SQUAD WEAPONS

Il programma Next Generation Squad Weapons (NGSW) è uno sforzo iterativo di prototipazione, che utilizza l'autorità di acquisizione di livello intermedio, per sviluppare letalità a livello di squadra operativamente rilevante per combattere le minacce proliferanti, informato dal feedback dei soldati.
Lo sforzo di prototipazione NGSW consiste nel fucile (NGSW-R) e nel fucile automatico (NGSW-AR) con una cartuccia comune da 6,8 mm e il controllo del fuoco (NGSW-FC), identico per i due sistemi. 
Lo sforzo mira a schierare la Close Combat Force equipaggiata con l'NGSW-R come sostituzione pianificata per i fucili M4A1 e l'NGSW-AR come sostituzione pianificata per l'arma automatica della squadra M249.
Il programma è attualmente in fase di prototipi competitivi con tre fornitori di armi e munizioni. Il primo test del prototipo servirà come "test diagnostico" per informare i venditori di armi e munizioni sulle loro attuali prestazioni e alimentare un'altra iterazione di progettazione. Il secondo test del prototipo, che inizierà nel 2QFY21, informerà i team di selezione sulle prestazioni di questi sistemi.

STANZIAMENTI

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti chiede 111,2 milioni di dollari al Congresso per sviluppare le cosiddette armi della squadra di nuova generazione (NGSW) per sostituire la carabina M4A1, l'arma automatica della squadra M16 e M249 (SAW) entro la fine del 2023.
La richiesta di budget, resa pubblica di recente, chiede più del doppio del finanziamento dello scorso anno per il programma NGSW e include 35,8 milioni di dollari per gli appalti.
Uno degli obiettivi dell'NGSW è quello di fornire alla fanteria dell'esercito americano una maggiore portata effettiva sostituendo le armi a camera NATO da 5,56 mm della squadra con fucili che sparano un nuovo e unico round da 6,8 mm.
Nell'agosto 2019 l'esercito ha selezionato Textron Systems, Beretta BDT-General Dynamics e Sig Sauer per sviluppare prototipi per la nuova linea di armi.
Il Dipartimento della Difesa intende i fondi per completare la prototipazione per il nuovo fucile, fucile automatico (AR) e munizioni e selezionerà una delle tre versioni entro la fine del 2021.
"La nuova carabina più letale e l'arma automatica della squadra (SAW) fornisce alle squadre di combattimento di brigata capacità aggiuntive quando ingaggiano forze di terra avversarie", si legge nella richiesta.
L'M249 SAW è stato introdotto nel 1984 per fornire alle squadre di fanteria un'arma alimentata a cinghia con un'elevata cadenza di fuoco. Il Corpo dei Marines degli Stati Uniti ha già iniziato a sostituire l'M249 con il nuovo M27, una variante di Heckler e l'HK 416 di Koch. L'esercito ha dichiarato di non avere intenzione di adottare l'M27.
La revisione arriva nel mezzo di un passaggio strategico da due decenni di insurrezioni combattenti in Medio Oriente alla preparazione per contrastare le capacità in evoluzione di Russia e Cina.

Un fucile bullpup per l'US ARMY?

Beretta BDT-General Dynamics ha progettato un fucile e un prototipo di fucile automatico (AR), entrambi in stile bullpup, per sostituire l'M249.
Il design bullpup, che presenta un gruppo caricatore e otturatore dietro il grilletto, consente al fucile BDT-General Dynamics di essere complessivamente più corto dell'M4 pur avendo una canna significativamente più lunga - 20 pollici sopra i 14,5 pollici dell'M4. L’US ARMY in passato ha rifiutato i fucili in stile bullpup, sebbene Francia, Gran Bretagna, Israele e altri paesi si siano affidati a quel design.
La BDT-General Dynamics AR è più corta dell’M249 SAW. Il fucile pesa meno di 10 libbre e l'AR meno di 11 libbre, secondo i requisiti NGSW. Entrambi sono alimentati da un caricatore e utilizzano proiettili con guscio di plastica da 6,8 mm sviluppati in collaborazione con True Velocity.
Il prototipo AR della Textron è alimentato a nastro e il fucile alimentato con caricatori che accettano anche bossoli compositi invece del tradizionale ottone, riducendo significativamente il peso.
I prototipi della Sig Sauer assomigliano più da vicino alla piattaforma M16 e M4. Il prototipo AR, soprannominata la M68, pesa meno di 12 chili con un rateo di fuoco di 600 colpi al minuto, offre un rateo più basso di fuoco, ma una maggiore precisione rispetto all’M249.
L'NGSW sarà compatibile con il sistema di controllo del fuoco di nuova generazione che è attualmente in fase di sviluppo per includere un telemetro laser, un calcolatore balistico e sensori ambientali per aumentare le possibilità del tiratore di colpire il bersaglio al primo colpo.
L'M16 e l'M4A1 si basano sulla piattaforma Armalite AR-15 adattata per l'esercito americano nel lontano 1964.

VANTAGGIO AL SOLDATO

Il programma NGSW aumenta in modo significativo la letalità e la probabilità di colpire a livello di squadra. A causa della natura delle munizioni per uso generico, il proiettile da 6,8 mm supererà anche le più moderne munizioni da 5,56 mm e 7,62x51 mm. Questi sistemi d'arma daranno ai soldati miglioramenti significativi delle capacità in termini di precisione, portata, gestione delle firme e letalità.

SPECIFICHE

Sebbene le specifiche siano sensibili alla competizione, NGSW-R, NGSW-AR, NGSW-FC e le munizioni da 6,8 mm saranno compatibili con tutti gli abilitatori attualmente in campo, fornendo allo stesso tempo un'architettura aperta del soldato adattivo da integrare con lo sviluppo successivo.

STATO DEL PROGRAMMA

Tre fornitori di armi e munizioni e due fornitori di sistemi di controllo del fuoco competono durante l'anno fiscale 2021 in due distinti tentativi di prototipazione, con la possibilità di produrre e mettere in campo in base alle prestazioni del sistema.

ATTIVITÀ PROGETTATE

FY20: test prototipo n. 1 (diagnostico)
FY21: Prototypes Test # 2 (Record), selezioni successive e decisione di produzione
FY22: prima unità equipaggiata.

ENGLISH

L3Harris has submitted its bid for the US ARMY's NGSW-FC (Next Generation Squad Weapon Fire Control) system.

Harris Technologies has recently submitted its candidate for the US Army's NGSW-FC (Next Generation Squad Weapon Fire Control) system, which is planned in conjunction with the service's search to replace the M16 and M4 assault rifles.
Harris' NGSW-FC system is designed to be interchangeable with Trijicon's Advanced Combat Optical Gunsight (ACOG) and Rifle Combat Optic (RCO) for the NGSW-Rifle program. The US ARMY is evaluating assault and squadron rifle designs by Textron Systems, Sig Sauer and Beretta-General Dynamics Ordnance and Tactical Systems. 
L3Harris' NGSW-FC solution is competing with Vortex Optics.
According to the US Army solicitation, the goal of the NGSW-FC is to provide "enhanced fire control that increases accuracy and lethality for the foot soldier on the battlefield" through variable magnification, a ballistic calculator, an atmospheric sensor suite and a laser rangefinder.
The combination of these features with a digital display in the scope produces an adjusted point of aim for the soldier within the field of view. The system will provide the weapon system with an accurate distance to aim along with an adjusted aiming point for the selected weapon/ammunition combination.
L3Harris' NGSW-FC is designed to provide soldiers with an 'integrated approach' to increase accuracy and reduce the time required to engage a hostile threat.
The system features magnified direct-view optics with a digital reticle, a laser rangefinder, a ballistic computer and environmental sensors that can measure air pressure and temperature. 
The system was designed in collaboration with US optics manufacturer Leupold & Stevens.

NGSW: NEXT GENERATION SQUAD WEAPONS

The Next Generation Squad Weapons (NGSW) programme is an iterative prototyping effort, using intermediate-level acquisition authority, to develop operationally relevant squad-level lethality to combat proliferating threats, informed by soldier feedback.
The NGSW prototyping effort consists of the rifle (NGSW-R) and the automatic rifle (NGSW-AR) with a common 6.8 mm cartridge and fire control (NGSW-FC), identical for the two systems. 
The effort aims to deploy the Close Combat Force equipped with the NGSW-R as a planned replacement for the M4A1 rifles and the NGSW-AR as a planned replacement for the M249 squad automatic weapon.
The programme is currently in the competitive prototype phase with three weapons and ammunition suppliers. The first prototype test will serve as a "diagnostic test" to inform weapons and ammunition vendors of their current performance and feed into another design iteration. The second prototype test, which will begin in 2QFY21, will inform selection teams about the performance of these systems.

ADVANTAGE TO THE SOLDIER

The NGSW programme significantly increases lethality and the probability of hitting at the team level. Due to the nature of general purpose ammunition, the 6.8 mm projectile will outperform even the most modern 5.56 mm and 7.62x51 mm ammunition. These weapon systems will give soldiers significant capability improvements in accuracy, range, signature management and lethality.

SPECIFICATIONS

Although specifications are competition-sensitive, NGSW-R, NGSW-AR, NGSW-FC and 6.8 mm ammunition will be compatible with all enablers currently in the field, while providing an open architecture of the adaptive soldier to be integrated with subsequent development.

PROGRAMME STATUS

Three weapons and ammunition vendors and two fire control system vendors will compete during FY2021 in two separate prototyping efforts, with the ability to manufacture and field based on system performance.

PLANNED ACTIVITIES

FY20: Prototype Test No. 1 (diagnostic)
FY21: Prototypes Test #2 (Record), subsequent selections and production decision
FY22: First equipped unit.

(Web, Google, Jane’s, Wikipedia, You Tube)












 

130 mm L/51: il nuovo cannone della tedesca Rheinmetall


Il 31 luglio 2020, la società Rheinmetall ha svelato ai media il nuovo cannone ad anima liscia da 130 mm. Il comunicato stampa afferma: "La tecnologia Smoothbore da 130 mm di Rheinmetall per MBT incarna un significativo balzo letale in tempi di crescenti minacce. Combinato con un caricatore automatico all'avanguardia, questo sistema è l'ultima evoluzione della competenza MBT Advanced Technologies di Rheinmetall."
Il primo prototipo del suo cannone da 130 mm L/51 di nuova generazione fu presentato all'Eurosatory 2016 di Parigi, affermando che lo sviluppo del dimostratore tecnologico da 130 mm era stato iniziato nel 2015 dalla divisione Armi e munizioni del Gruppo per affrontare l'emergente necessità di significativi miglioramenti delle prestazioni contro i moderni veicoli corazzati.


Secondo l'azienda tedesca, il prototipo da 130 mm ha dimostrato prestazioni energetiche e di uscita dalla volata superiori rispetto al cannone standard da 120 mm L / 55. La nuova arma fornisce un miglioramento del 50% delle prestazioni rispetto all'attuale cannone da 120 mm grazie all'aumento dell'8% del calibro. Finanziata interamente dalla Rheinmetall, il nuovo cannone a canna liscia L / 51 da 130 mm pesa circa 3.000 chilogrammi senza componenti di montaggio ed ha una lunghezza della canna di 6,63 metri. Utilizza un nuovissimo sabot perforante APFSDS stabilizzato con alette da 130 mm con penetratore ad asta allungato realizzato con una nuova lega di tungsteno, che presumibilmente richiede un caricatore automatico. Il nuovo proiettile APFSDS presenta anche un bossolo semicombustibile e un nuovo propellente. E’ progettato per l'integrazione nei nuovi carri armati principali europei e NATO.


Il carro armato dimostrativo presentato nel video è un Challenger 2 MBT britannico dotato di una torretta modificata basata sul dimostratore di tecnologia avanzata della Rheinmetall per il progetto di estensione della vita del Challenger 2 in dotazione all'esercito britannico. Oltre al nuovo cannone da 130 mm, la torretta modificata ha un'armatura extra (stratificata e con l’utilizzo di meta-materiali), con la parte anteriore ed i lati più piatti rispetto al dimostratore LEP Challenger 2 mostrato al DSEI del 2019.
Il sistema sarà compatibile con il progetto European Main Ground Combat System (MGCS) e potrà servire come aggiornamento delle prestazioni di combattimento per tutte le nazioni che utilizzano i Leopard 2. 
La Rheinmetall prevede inoltre di offrire il 130 mm L / 51 al programma NGCV (Next-Generation Combat Vehicle) dell’US ARMY.




La Rheinmetall Weapons and Ammunition ha quindi completato gli sforzi di sviluppo del un nuovo cannone ad anima liscia da 130 mm Next Generation (NG); sono previste comunque ulteriori modifiche al design.
Il primo cannone ad anima liscia da 130 mm è considerato un dimostratore tecnico e la Rheinmetall intende offrirlo anche come potenziale armamento per il Next Generation Combat Vehicle (NGCV) dell'esercito americano.


L'arma utilizza un nuovo acciaio ad alta resistenza, è cromata con un meccanismo di culatta a scorrimento verticale, meccanismo di sparo elettrico e un volume della camera aumentato in modo da poter utilizzare più propellente per abilitare velocità della volata maggiori e quindi maggiori caratteristiche di penetrazione delle corazzature composite. È dotato di un manicotto termico e sistema di riferimento alla volata.
Il cannone Rheinmetall NG da 130 mm è stato mostrato al pubblico con due colpi APFSDS sulla destra. Il primo è un colpo standard da 120 mm con il secondo, sul retro, molto più lungo da 130 mm. 
La canna da 6,63 m pesa 3.000 kg, compreso il sistema di rinculo, ma senza i componenti di montaggio. Il rappresentante dell'azienda ha confermato che, entro novembre 2019, circa 80 colpi erano stati sparati sul suo campo di prova.




ENGLISH

130 mm: the new cannon from German company Rheinmetall

On 31 July 2020, the Rheinmetall company unveiled its new 130 mm smoothbore cannon to the media. The press release states, "Rheinmetall's 130 mm Smoothbore technology for MBTs embodies a significant lethal leap in times of increasing threats. Combined with a state-of-the-art automatic loader, this system is the latest evolution of Rheinmetall's MBT Advanced Technologies expertise.” The first prototype of its next-generation 130mm L/51 cannon was unveiled at Eurosatory 2016 in Paris, saying that development of the 130mm technical demonstrator (TD) had been initiated in 2015 by the Group's Weapons and Ammunition division to address the emerging need for significant performance improvements against modern armoured vehicles.
According to the German company, the 130mm prototype demonstrated superior energy and muzzle exit performance compared to the standard 120mm L / 55 gun. The new weapon provides a 50 per cent improvement in performance over the current 120 mm gun thanks to an 8 per cent increase in calibre. Funded entirely by Rheinmetall, the new 130 mm L / 51 smoothbore cannon weighs approximately 3,000 kilograms without mounting components and has a barrel length of 6.63 metres. It uses a brand new APFSDS stabilised 130 mm wing-piercing sabot with an elongated rod penetrator made of a new tungsten alloy, which presumably requires an automatic magazine. The new APFSDS bullet also features a semi-fuel cartridge case and a new propellant. It is designed for integration into new European and NATO main battle tanks.
The demonstration tank presented in the video is a British Challenger 2 MBT equipped with a modified turret based on Rheinmetall's Advanced Technology Demonstrator for the British Army's Challenger 2 life extension project. In addition to the new 130mm cannon, the modified turret has extra armour (layered and using meta-materials), with the front and sides flatter than the LEP Challenger 2 demonstrator shown at DSEI in 2019.
The system will be compatible with the European Main Ground Combat System (MGCS) project and may serve as a combat performance upgrade for all nations using Leopard 2s. 
Rheinmetall also plans to offer the 130mm L/51 to the US ARMY's Next-Generation Combat Vehicle (NGCV) programme.
Rheinmetall Weapons and Ammunition has therefore completed development efforts on a new 130 mm Next Generation (NG) smoothbore cannon; however, further design modifications are planned.
The first 130mm smoothbore cannon is considered a technical demonstrator and Rheinmetall also intends to offer it as a potential armament for the US Army's Next Generation Combat Vehicle (NGCV).
The weapon uses new high-strength steel, is chrome-plated with a vertically sliding breech mechanism, electric firing mechanism and an increased chamber volume so that more propellant can be used to enable higher muzzle velocities and thus greater penetration characteristics of composite armour plating. It is equipped with a thermal sleeve and muzzle reference system.
The Rheinmetall NG 130mm gun was shown to the public with two APFSDS rounds on the right. The first is a standard 120mm round with the second, at the rear, a much longer 130mm round. 
The 6.63 m barrel weighs 3,000 kg, including the recoil system, but without the mounting components. The company's representative confirmed that, by November 2019, around 80 rounds had been fired on its test range.

(Web, Google, Jane’s, Wikipedia, You Tube)