Per battaglia dei ponti di Nassiriya si intendono vari episodi avvenuti pochi mesi dopo l'attentato del 12 novembre 2003, in cui dal 6 aprile alla fine di maggio 2004, si svolsero diverse battaglie tra le truppe italiane e l'Esercito del Mahdi; i militari italiani furono impegnati nella città in diversi scontri, in cui vennero sparati oltre 30.000 proiettili, per il controllo di tre ponti che permettevano il passaggio del fiume Eufrate, nel quale furono feriti lievemente undici bersaglieri; le perdite irachene furono pesanti (sui 200), tra cui sembra una donna e due bambini, e altrettanti feriti.
Antefatti
Il 12 novembre 2003 avviene il primo grave attentato di Nassiriya. Alle ore 10:40 ora locale (UTC +03:00), le 08:40 in Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili. Il carabiniere Andrea Filippa, di guardia all'ingresso della base "Maestrale", riesce ad uccidere i due attentatori suicidi, tant'è che il camion non esplode all'interno della caserma ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni. I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo. Nell'esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dell'esercito italiano di scorta alla troupe che si erano fermati lì per una sosta logistica.
L'attentato avvenne alle ore 10,40 del 12 novembre 2003 alla base "Maestrale". L'altra sede, "Libeccio", distante poche centinaia di metri dalla prima, venne danneggiata anch'essa dall'esplosione. Era infatti intendimento dei Carabinieri, contrariamente alla scelta dell'Esercito di stabilirsi lontano per avere una maggiore cornice di sicurezza, posizionarsi nell'abitato per un maggior contatto con la popolazione. Due mesi dopo l'attentato, il Reggimento Carabinieri lasciò definitivamente anche la Base "Libeccio", trasferendosi alla base di "Camp Mittica" nell'ex aeroporto di Tallil, a 7 km da Nāṣiriya. Il bilancio finale fu di circa 50 vittime (di cui 25 italiani). A questo primo seguì un altro, del 27 aprile 2006, in cui un blindato italiano fu colpito dall'esplosione di una mina con cinque morti.
La battaglia dei ponti
In Italia sono note genericamente come Battaglia dei ponti di Nassiriya, anche se ci si riferisce a tre episodi diversi con scontri tra centinaia di soldati italiani da un lato e numeri superiori di miliziani dall'altro; in particolare nella prima battaglia avvenuta nella notte del 6 aprile furono impiegati circa 500 militari italiani ed un migliaio di miliziani; l'obbiettivo era originariamente costituito da tutti e tre i ponti, ma visto l'assembramenti di civili tra i miliziani sul terzo ponte, gli italiani non intrapresero nessuna azione per attraversarlo, rimanendo a presidiare solo una sponda. Per l'occasione, denominata operazione Porta Pia vennero quindi impegnate varie compagnie di diversi reparti tra cui due compagnie di Bersaglieri dell'11º Reggimento Bersaglieri, una compagnia del Battaglione San Marco, uno squadrone di blindo pesanti Centauro del Savoia cavalleria, aliquote di carabinieri del Gis e dei carabinieri paracadutisti (carabinieri, ma inquadrati fino al 2002 nella Brigata Folgore) del reggimento Tuscania. Durante il combattimento, i militari italiani vennero bersagliati anche con razzi anticarro portatili dei quali ne vennero contati circa 400, ai quali risposero con circa 30.000 colpi di armi leggere ed alcuni missili, oltre ad alcuni colpi delle blindo Centauro; gli osservatori annotarono come i miliziani avessero preso varie ambulanze dagli ospedali e le usassero per trasportare munizioni verso le loro postazioni. Alla fine da parte italiana risultarono feriti in modo non grave 12 bersaglieri e 3 carabinieri.
La seconda battaglia detta dei "Due ponti" si svolse dal 14 al 16 maggio 2004 e vi presero parte elementi dell'11º Reggimento Bersaglieri al comando dell'allora colonnello Luigi Scollo, decorato con la Croce d'oro al merito per questa operazione. Nel corso del combattimento il colonnello Scollo ha inviato una squadra di sei tiratori scelti a fornire appoggio a un complesso che era in difficoltà; il loro VM è stato colpito da un razzo RPG che non è esploso e dalle schegge di un secondo i militari inviati sono stati feriti lievemente e hanno sgomberato. Il loro capogruppo è tornato alla battaglia sebbene fosse anche lui ferito e dopo i tiratori hanno agito a distanze più brevi.
La terza battaglia si svolse dal 5 al 6 agosto 2004, sui tre ponti sull'Eufrate, denominati Alfa, Bravo e Charlie (le prime tre lettere dell'alfabeto fonetico NATO), per ripristinare l'accesso alla città da parte dei rifornimenti per la cittadinanza, interdetti dai miliziani; l'azione venne affidata ad un gruppo tattico rinforzato della task force Serenissima su base Reggimento Lagunari. All'epoca la base Libeccio, che fino all'attentato ospitava insieme alla base Maestrale la presenza operativa italiana in città, era stata già evacuata, ma venne per l'occasione rioccupata dalla 3ª compagnia dei Lagunari che la presidiarono insieme al ponte Alfa nonostante venissero bersagliati da bombe da mortaio e armi leggere durante l'avvicinamento. Da parte italiana vennero impiegati visori termici e granate illuminanti per individuare con precisione i punti di partenza dei colpi, in piena zona residenziale e quindi con rischio per la popolazione, insieme a due elicotteri AB412 Griffon che dall'alto fornivano informazioni e protezione. Questo non impedì un episodio che fu successivamente oggetto di inchiesta della procura militare e di articoli sui mezzi di informazione: un veicolo, che cercava di attraversare uno dei ponti forzando il posto di blocco italiano sull'accesso opposto a quello di provenienza, fu ritenuto una autobomba e fatto bersaglio di colpi da parte dei militari italiani che lo presidiavano ed esplose (probabilmente perché trasportava esplosivo) uccidendo i passeggeri tra cui una donna incinta. Secondo una ricostruzione l'indagine della procura militare italiana sostenne che il veicolo era un'ambulanza e l'esplosione fu dovuta anche ad una bombola di ossigeno che trasportava, ma i militari interrogati avevano i smentito di aver visto lampeggiatori e segnali di soccorso ed affermato di essere stati oggetto di colpi di arma da fuoco. Successivamente un'altra ricostruzione citò documenti pubblicati su Wikileaks che smentivano l'uso di armi da fuoco da bordo dell'ambulanza ma confermavano che fosse stata trasformata in autobomba e che non si fermò al posto di blocco.
Nel complesso le battaglie portarono alla perdita del complesso logistico "Libeccio" e alla ritirata dell'esercito del Mahdi dalla città.
“LA VERA STORIA” DI LAO PETRILLI & VINCENZO SINAPI - «I Draghi»
«Abbiamo sentito le pallottole sopra la testa che facevano ding, rimbalzando sul mezzo. Abbiamo sparato migliaia di colpi e non si faceva in tempo nemmeno a ricaricare le armi. Era il primo giorno e siamo andati avanti così, senza fermarci, per ore. E poi il giorno dopo, lo stesso. Mi sono chiesto se ero capitato all’inferno» (Un Sergente dei Lagunari).
Nella provincia irachena del Dhi Qar, la provincia controllata dai militari italiani, si registrò, a un certo punto, un attentato al giorno. In particolare, ci furono «ottantaquattro attacchi di ogni tipo tra maggio e novembre» 2006, cioè a missione quasi conclusa e nonostante la «relativa tranquillità spacciata in Italia». È una delle rivelazioni su Antica Babilonia contenute in Nassiriya. La vera storia, il primo libro scritto a operazione conclusa. Il volume, scritto dai giornalisti Lao Petrilli e Vincenzo Sinapi, contiene anche interviste esclusive ad Arturo Parisi, il ministro della Difesa che ha riportato i soldati a casa, e ad Antonio Martino, in carica quando venne deciso di dare il via alla missione.
…«Il 19 luglio dello scorso anno esplosero tre bombe nell'arco di poche ore e in un raggio di appena venti chilometri, il 22 agosto 2 morti e 2 feriti in un convoglio saltato su un ordigno». E poi i razzi. «Tallil, una base piena zeppa di americani, fu presa particolarmente di mira…. Questi i fatti. Tre missili da 107 millimetri vennero lanciati contro l’aeroporto e i suoi compound il 19 maggio. Poi si passò a due pezzi da 122 millimetri, sparati il 15 luglio. Quattro giorni dopo, una pioggia di fuoco esplicitò a tutti che qualcosa stava cambiando, se non era già cambiato nell’intensità dell’offensiva della guerriglia: furono addirittura 12 i razzi di grosso calibro sparati contro Tallil, bersagliata successivamente il 9 agosto, il 29 agosto, il 2 settembre (con 5 razzi), il 12 e il 19 di ottobre. Colpi di mortaio caddero poi su Camp Cedar II, una base vicino allo scalo. Accadde in almeno due occasioni, il 12 luglio e il 4 di ottobre». Nel libro si ripercorrono i tre anni e mezzo di Antica Babilonia, dall'arrivo dei soldati a Nassiriya all'attentato del 12 novembre del 2003, dalle odissee dei bimbi malati portati in Italia alle battaglie dei ponti.
Gli autori, documenti inediti alla mano, ne contano tre. L'ultima tra il 5 e il 6 agosto del 2004. Scrivono: «queste carte provano senza ombra di dubbio» che «è stata combattuta una vera battaglia per impedire ai “ribelli” di riconquistare i ponti di Nassiriya. La terza battaglia dei ponti c’è stata, eccome. Basta considerare il numero dei colpi sparati dalla task force Serenissima – 42.601, un diluvio di fuoco – e le diagnosi degli unici sei militari feriti – trauma acustico – per avere un’idea di cosa è successo».
Fra le altre notizie rese note da Nassiriya, la vera storia c’è anche la vicenda del «primo iracheno ucciso per mano italiana. Si chiamava Anaya Ruscid e aveva 42 anni». Fu ammazzato il 7 settembre 2003, pochi mesi dopo l’arrivo del contingente italiano, durante degli incidenti avvenuti nello stadio di Nassiriya dove era in corso il pagamento degli stipendi ai militari del disciolto esercito iracheno: un giovane caporalmaggiore siciliano, sentitosi in pericolo, lo allontanò con la canna del fucile. Che però era carico e senza sicura. Un colpo centrò al collo Ruscid che morì poco dopo. In primo grado il Gip militare condannò il soldato ad otto mesi di reclusione per omicidio colposo, ma in appello è stato assolto per aver agito «legittimamente» a difesa del proprio mezzo.
Nel libro viene anche raccontata la crisi di Al Bathà, che rischiò di mettere a repentaglio il timing del rientro del contingente italiano, attivissimo in quelle ore dell'agosto del 2006, se, come affermano Petrilli e Sinapi, la cittadina irachena «è ripetutamente sorvolata a bassa quota da due Mangusta, bestioni dotati di missili filoguidati e di mitra da 20 millimetri. Una quick reaction force blindo-corazzata italiana con due schieramenti di Dardo è visibilmente pronta a entrare in azione». Era un'operazione contro la rivolta di alcuni irriducibili sadristi che, dopo giorni di tensione altissima, trascorsi a mitra spianati, si concluse con alcune vittime tra gli iracheni e l'accordo con uno sceicco, raggiunto dopo una trattativa condotta dal SISMI.
DAL LIBRO, Capitolo 5 - “Le battaglie dei ponti” - 5-6 agosto 2004
«Della terza battaglia dei ponti pochi ne parlano, perché si dice che sia stata meno cruenta: un «problema» risolto in 24 ore. Da qualcuno viene derubricata come semplice scaramuccia. Solo scontri di poco conto. Quella notte tra il 5 e il 6 agosto viene ricordata per un singolo episodio, quello dell’ambulanza che sarebbe stata fatta saltare in aria dagli italiani.
Cosa è successo davvero?
Per capirlo occorre prima raccontare il contesto in cui è avvenuto («alle 3,25») quel fatto. Ci aiuta un documento che solo ora salta fuori da qualche cassetto: si chiama Relazione tecnico-disciplinare ed è il rapporto scritto a caldo dal comandante dei lagunari su quegli scontri. Nella relazione non compare mai la parola ambulanza, ma minuto per minuto viene ricostruito tutto ciò che è successo – il contesto, appunto – in quella notte infernale.
Al di là del fatto specifico, quello che queste carte provano senza ombra di dubbio è che pure in quel caso è stata combattuta una vera battaglia per impedire ai «ribelli» di riconquistare i ponti di Nassiriya. La terza battaglia dei ponti c’è stata, eccome. Basta considerare il numero dei colpi sparati dalla task force Serenissima – 42.601, un diluvio di fuoco – e le diagnosi degli unici sei militari feriti – trauma acustico – per avere un’idea di cosa è successo. La terza battaglia dei ponti viene dunque ricostruita in ogni sua azione in questo rapporto finora riservato, scritto tre giorni dopo gli scontri dal colonnello Emilio Motolese, comandante della task force Serenissima. Il linguaggio è tecnico, ma forse proprio per questo enfatizza ancora di più la drammaticità degli eventi. Vittime tra gli iracheni? «Dei miliziani si contano almeno quattro morti», c’è scritto.
TASK FORCE SERENISSIMA: COMANDO WHITE HORSE (IRAQ), LI 9 AGO. 2004
OGGETTO: Relazione tecnico-disciplinare del CTE della task force Serenissima in merito all’attacco a fuoco occorso dal giorno 5 agosto ’04 al 6 agosto ’04 in località AN NASIRIYAH (IRAQ)
EVENTO ACCADUTO:
Descrizione sintetica dell’evento: Dal giorno 5 al 6 ago. ’04, in località AN NASIRIYAH, lungo la riva meridionale del fiume Eufrate, si è verificato l’attacco a fuoco in oggetto.
Generalità del personale coinvolto nell’evento: Gruppo Tattico rinforzato della task force Serenissima.
Topografia del luogo: Località città di AN NASIRIYAH (IRAQ), lungo la riva meridionale del fiume Eufrate.
Condizioni meteorologiche e grado di visibilità Tempo: Bello, visibilità buona nelle ore diurne, ridotta nelle ore notturne per l’oscurità.
CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI E DESCRIZIONE DEGLI EVENTI SALIENTI - Giovedì 5 agosto ’04.
Alle ore 19,06 del 5 agosto 2004 il comando dell’ITALIAN JOINT TASK FORCE «IRAQ», ordinava di intervenire lungo la LOC (Line of Communication) «APPIA» in supporto a una unità Rumena verso la quale si stavano dirigendo circa 20 miliziani armati con armi portatili e RPG. La task force Serenissima, inviava sul punto di coordinate 38R PV 2500 2800 un dispositivo a livello compagnia per effettuare uno strong point (avamposto). Alle ore 20,15 il dispositivo giungeva sul posto iniziando a fermare le auto giudicate sospette che transitavano in quella zona. Alle ore 20,30, su ordine del comando IT JTF IRAQ, il citato dispositivo veniva spostato in direzione di AN NASIRIYAH, nei pressi dell’incrocio in coordinate 38R PV 2090 3190 denominato W1, al fine di monitorizzare la situazione e controllare eventuale movimento di personale armato. Alle ore 20,45 la Sala Operativa della task force Serenissima veniva informata dal TOC dell’IT JTF IRAQ che a seguito informazioni ritenute attendibili, possibili disordini in AN NASIRIYAH avrebbero avuto come obiettivo la Local Police. Alle ore 21,25, in seguito alla massiccia presenza di miliziani nella zona dei ponti «Alfa», «Bravo» e «Charlie» in AN NASIRIYAH, il Comandante dell’IT JTF, dopo aver consultato il Comandante della task force Serenissima al fine di dirimere gli ultimi dubbi sulle modalità da adottare, dava ordine di attuare la seconda fase del FRAGO n…. Operazione «HIP HOP».
Tale FRAGO prevedeva lo schieramento di un Gruppo Tattico rinforzato nella zona Sud di AN NASIRIYAH a ridosso dei tre ponti al fine di mantenere il controllo delle rotabili principali della città e impedire il controllo da parte dei miliziani. Alle ore 21,42 le unità della task force Serenissima iniziavano il movimento verso le rispettive zone di schieramento ultimandolo alle ore 22,42.
Le forze sul terreno erano così disposte:
il complesso su base 3ª Compagnia, comandato dal Ten. Giacomo MASSAROTTO, era schierato in prossimità del ponte «Alfa», occupando anche la ex base di LIBECCIO;
il complesso su base X Compagnia, comandato dal Cap. Domenico SERMON, in prossimità del ponte «Bravo»;
il complesso su base 5ª Compagnia, comandato dal Cap. Giovanni TEREBINTO, schierato in prossimità della passerella pedonale tra il ponte «Bravo» e «Charlie»;
il complesso su base 2ª Compagnia, comandato dal Cap. Claudio GUASCHINO, schierato in prossimità del ponte «Charlie»;
il complesso su base 1ª Compagnia, comandato dal Cap. Marco LICARI, schierato a tergo del dispositivo;
le unità del 3° Squadrone di Cavalleria comandate dal Ten. Danilo PANICCIA, a presidio dell’incrocio in T9, punto nevralgico per i rifornimenti dell’intero dispositivo.
Il posto comando tattico del dispositivo, con il Comandante di Battaglione era schierato nei pressi del Campo delle Parate, mentre il comando del gruppo tattico con il Comandante della task force, si trovava nei pressi del ponte «Alfa» all’interno dell’ex base LIBECCIO. Inoltre presso il compound di WHITE HORSE un plotone della Compagnia Mortai con tre mortai THOMPSON da 120 mm.
Durante la fase di dispiegamento del dispositivo la 3ª Compagnia veniva fatta segno a fuoco con bombe da mortaio e armi leggere nei presi del ponte «Alfa». La 2ª e la 5ª Compagnia venivano attivate con armi automatiche e RPG lungo l’itinerario che portava alla loro posizione e in particolare in prossimità della sede della Local Police.
Al termine del dispiegamento del dispositivo venivano svelate diverse sorgenti di fuoco avversarie lungo tutto l’argine Nord del fiume Eufrate interessando tutto il fronte del dispositivo in movimenti differenti.
Il dispositivo rispondeva al fuoco con tiro mirato e selettivo nei confronti di quelle sorgenti di fuoco che si riuscivano a individuare.
Alle ore 23,40, a seguito di richiesta da parte delle unità sul campo, veniva sparata dalla base di WHITE HORSE una bomba da mortaio da 120 mm illuminante, con lo scopo di svelare altre postazioni nemiche a Nord dei ponti, non visibili altrimenti neanche mediante visori notturni o camere termiche. Alle ore 23,58, a seguito dell’autorizzazione ricevuta da parte del comando IT JTF, si procedeva all’eliminazione di sorgenti di fuoco nemiche mediante colpi di Blindo Centauro in quanto le postazioni si trovavano dietro fortificazioni non altrimenti raggiungibili.
Venerdì 6 agosto 2004:
Alle ore 00,26 del 6 agosto 2004, a seguito dei reiterati attacchi avversari veniva sparata un’altra bomba illuminante sempre allo scopo di svelare altre postazioni nemiche. Alle ore 00,30, a seguito della sopraggiunta possibilità di impiegare 3 veicoli VCC Dardo, tratti dalla riserva della IT JTF IRAQ, quest’ultimi venivano posizionati rispettivamente 2 sull’ex base LIBECCIO e in prossimità del ponte «Bravo», al fine di garantire una più efficace cornice di sicurezza al dispositivo. Alle ore 00,36, a seguito di ricognizione di unità eliportate a Nord del fiume, non venivano riscontrati movimenti di miliziani. Alle ore 00,56 il Comandante della task force comunicava che in prossimità del ponte «Alfa», dopo un breve momento di sospensione dei combattimenti, era ripreso il fuoco avversario con mortai e mitragliatrici 14,5 mm e armi portatili.
Alle ore 1,05 veniva richiesto l’intervento del fuoco massiccio di tutte le unità in quanto il fuoco nemico aumentava sensibilmente. Per permettere l’individuazione delle postazioni nemiche veniva anche sparata una bomba da mortaio illuminante. Alle ore 1,15 il personale in coordinate 38R PV 1600 3400, veniva fatto segno a fuoco di armi automatiche e ha risposto in maniera proporzionata all’attacco facendolo cessare. Alle ore 1,45, a cura della compagnia comando e supporto logistico della task force Serenissima veniva effettuato il primo rifornimento in area d’operazione di viveri e munizioni.
Alle ore 1,50 in prossimità dei Complessi 3ª e X Compagnia esplodevano alcuni colpi da mortaio e le postazioni venivano raggiunte dal fuoco di armi portatili e di reparto. Il personale della task force Serenissima rispondeva al fuoco con armi di Reparto e individuali. Alle ore 02,05 veniva effettuata una ricognizione con elicotteri sulla zona dei combattimenti senza raccogliere informazioni particolari.
Alle ore 3,25 il Complesso minore su base 2ª Compagnia, disposto in prossimità del ponte «Charlie», veniva attivato da colpi provenienti da un mezzo civile che transitava lungo il ponte verso le sue posizioni. All’alt intimato dai militari, accompagnato da colpi di avvertimento, il mezzo non si fermava e il dispositivo rispondeva prontamente alla minaccia aprendo il fuoco con armi di Reparto causando l’esplosione del mezzo, il quale verosimilmente conteneva esplosivo. Alle ore 3,58 le unità della task force sono state ingaggiate con colpi d’arma da fuoco provenienti da un’abitazione 200 m a Ovest del ponte «Bravo». Anche in questo caso a seguito della risposta a fuoco la fonte è stata neutralizzata. Alle 4,25 un furgone in transito sul ponte «Charlie» (PV 207 343) direzione sud non si fermava all’alt dei militari, i quali aprivano il fuoco con armi portatili. Non si è riuscito a stimare il numero degli occupanti del furgone e quanti di loro sono rimasti feriti. Alle ore 6,15 le unità della task force distaccate presso l’ex base di LIBECCIO venivano fatte segno a fuoco con RPG e armi automatiche. La minaccia, proveniente dalla sede del partito del 15° SHABAN, veniva neutralizzata con fuoco di armi individuali e di Reparto. Alle ore 6,20 il Complesso minore su base X Compagnia veniva attaccato con mortai e ha risposto con armi portatili e di Reparto. Alle ore 7,10 venivano ultimate le barricate sul ponte «Charlie» al fine di impedirne l’attraversamento veloce. Alle ore 7,13, accompagnata da alcuni colpi di mortai caduti nelle vicinanze del ponte «Alfa», una vettura cercava di attraversare il ponte nonostante i colpi di avvertimento sparati dal personale della task force Serenissima. A seguito del fuoco mirato la vettura rimasta bloccata sul ponte e il personale ferito veniva soccorso da un’ambulanza locale. Alle ore 7,20 riprendevano le attività a fuoco con RPG e armi portatili sia sul ponte «Alfa» sia sul ponte «Charlie» provocando la risposta dell’unità della task force.
Alle ore 7,28 in prossimità della sponda nord del ponte «Charlie» veniva neutralizzata una postazione RPG con armi controcarro. Alle ore 8,10 gli elicotteri effettuavano una ricognizione su AN NASIRIYAH e non riscontravano nessuna novità.
Alle ore 8,17 giungevano dalla sede di WHITE HORSE i rifornimenti di viveri e munizioni. Alle ore 9,55 la task force Serenissima veniva fatta segno a fuoco nei pressi del ponte «Alfa» e nei pressi di LIBECCIO. Il dispositivo rispondeva a fuoco con armi portatili e di Reparto. Durante l’attacco non si sono riscontrati né feriti né danni ai mezzi. Alle ore 11,55 vengono udite due esplosioni a est del ponte «Bravo», presumibilmente colpi da mortaio; non si sono riscontrati né feriti né danni.
Alle ore 14,00 è avvenuto uno scambio di colpi di arma da fuoco sul ponte «Bravo» che ha coinvolto sia il personale a ridosso del ponte «Bravo» sia il personale disposto a difesa dell’ex base LIBECCIO. Il fuoco proveniente da alcuni miliziani nascosti in un palmeto, veniva reso inoffensivo a seguito dell’intervento di armi individuali e di Reparto da parte del personale della task force.
Alle 14,20 i miliziani presenti tra il ponte «Alfa» e il ponte «Bravo» effettuavano con armi portatili fuoco contro le unità della tf le quali rispondevano al fuoco.
Alle ore 15,30 da nord del ponte «Bravo» venivano sparati due colpi di mortaio caduti a Sud del dispositivo della tf non causando danni a persone e a mezzi. Alle 15,35 da nord del ponte «Alfa» veniva esploso un colpo di mortaio; le unità della TF hanno aperto il fuoco con un panzerfaust contro le unità nemiche.
Alle ore 15,40 è stato esploso un altro colpo di mortaio sempre da Nord in direzione del ponte «Alfa».
Alle ore 16,25 sono stati sparati da Nord sia in prossimità del ponte «Alfa» sia in prossimità del ponte «Bravo» molti colpi di armi portatili e altri due colpi di mortaio giunti in prossimità di «ANIMAL HOUSE». Il personale della TF rispondeva al fuoco con armi portatili e di Reparto.
Alle ore 17,57, su ordine del comando dell’IT JTF IRAQ il dispositivo della TF… (parole illeggibili nel documento, ma presumibilmente «tornava alla base», N.d.A.).
COLPI SPARATI DALL’UNITÀ DELLA TASK FORCE SERENISSIMA
Durante lo scontro a fuoco sono stati sparati i seguenti colpi:
n. 36 nastri da 250 Cal. 7,62 NOT, di cui 33 in carico al Contingente e 3 dotazione di Reparto;
n. 137 nastri da 100 colpi Cal. 12,7 PIT, di cui 85 in carico al Contingente e 52 dotazione di Reparto;
n. 2336 Cal. 5,56 ordinari, di cui 551 in carico al Contingente e 1785 dotazione di Reparto;
n. 573 colpi Cal. 5,56 traccianti, in carico al Contingente;
n. 84 nastri da 200 colpi Cal. 5,56 NOT, di cui 70 in carico al Contingente e 14 dotazione di Reparto;
n. 15 Panzerfaust DM 22 60 mm in carico al Contingente;
n. 8 CC 120 illuminanti, in carico al Contingente;
n. 13 CC 105/51 HESH, in carico al Contingente;
n. 102 granate da 40 mm HE-DP, in carico al Contingente;
n. 4 bombe da fucile illuminanti, in carico al Contingente;
n. 8 colpi Cal. 3,38 LP, dotazione di Reparto;
n. 29 bombe da fucile AMC LUCHERE, dotazione del Rgt. S. Marco;
n. 13 granate da 40 mm HE-DP X AV7, in carico al Contingente.
DANNI SUBITI
Personale:
Durante il conflitto a fuoco, a causa dell’esplosione dei colpi sparati, il seguente personale riportava (i nomi dei militari feriti vengono riportati solo con le iniziali, N.d.A.):
Serg. F.D.A. effettivo all’8° Rgt Bersaglieri e comandato alla TF Serenissima per l’Operazione Antica Babilonia, «trauma acustico con ipoacusia», con prognosi di guarigione di gg. 7 (sette) salvo complicazioni;
C.le Magg. Sc. M.E. effettivo all’8° Rgt. Bersaglieri e comandato alla TF Serenissima per l’Operazione Antica Babilonia, «trauma acustico orecchio destro» con prognosi di guarigione gg. 3 (tre) salvo complicazioni;
C.le Magg. Sc. G.R. effettivo alla TF Serenissima «trauma acustico lieve dell’orecchio sinistro» con prognosi di guarigione di gg. 7 (sette) salvo complicazioni;
C.le Magg. Sc. T.F. effettivo alla TF Serenissima «trauma acustico» con prognosi di guarigione di gg 3 (tre) salvo complicazioni;
1° C.le Magg. A.P. effettivo all’8° Rgt. Bersaglieri e comandato alla TF Serenissima per l’Operazione Antica Babilonia, «esiti emorragia congiuntivale, trauma acustico bilaterale» con prognosi di guarigione gg. 3 (tre) salvo complicazioni;
1° C.le Magg. R.D.N. effettivo alla tf Serenissima «trauma acustico» con prognosi di guarigione di gg 7 (sette) salvo complicazioni.
Dei miliziani si contano almeno 4 morti.
Mezzi: Nessuno.
Armamenti: Nessuno.
CONCLUSIONI
In merito all’evento in oggetto:
sentito il personale direttamente interessato all’attacco a fuoco;
espletati gli accertamenti del caso e nella considerazione che:
lo schieramento del Gruppo Tattico rinforzato nella zona Sud di AN NASIRIYAH era stato disposto dal C.do IT JTF IRAQ in CAMP MITTICA in seguito alla massiccia presenza di miliziani nella zona dei ponti «Alfa», «Bravo» e «Charlie»;
le unità dei lagunari sono state sottoposte a fuoco da bombe da mortaio e armi leggere nei pressi del ponte «Alfa» e successivamente con armi automatiche e RPG;
il dispositivo ha risposto prontamente e proporzionalmente all’offesa, utilizzando armi individuali e di reparto con tiro mirato e selettivo nei confronti delle sorgenti di fuoco nemico. Inoltre durante l’attacco si era reso necessario l’utilizzo di bombe da mortaio illuminanti da 120 mm per svelare altre postazioni nemiche, non visibili mediante visori notturni o camere termiche;
l’utilizzo dei colpi di Blindo Centauro erano necessari poiché le sorgenti di fuoco nemiche si trovavano anche dietro le fortificazioni non altrimenti raggiungibili;
l’intervento del fuoco massiccio di tutte le unità della task force Serenissima era indispensabile in quanto il fuoco nemico era aumentato sensibilmente;
durante l’attacco sono state messe in atto tutte le procedure tecnico tattiche che la situazione imponeva; infatti la precisione e la scelta oculata e ponderata dell’impiego dei sistemi «arma in dotazione», ha permesso di effettuare un’azione di fuoco mirata e selettiva per consentire a tutto il Gruppo Tattico di assolvere il compito assegnatogli;
il personale si è attenuto a una disciplina corretta del fuoco;
l’impiego delle armi è stato effettuato nella piena legittimità e nel rispetto assoluto delle Regole d’Ingaggio.
Per quanto sopra, non ravvisando alcuna responsabilità diretta o indiretta a carico del personale interessato, ritengo di definire l’evento senza alcun provvedimento disciplinare.
In merito all’evento in esame è stato effettuato inoltre in data 8 agosto 2004 la comunicazione all’Autorità Giudiziaria Militare competente (Procura Militare della Repubblica presso il Tribunale Militare di ROMA) e alla Procura della Repubblica presso il tribunale Ordinario di ROMA.
ALLEGATI: la cartina della località dell’attacco a fuoco e i referti medici dei militari feriti.
IL COMANDANTE DELLA TASK FORCE - Col. f. (Lag.) t. ISSAI Emilio MOTOLESE
ENGLISH
IRAQ, 6 April - end of May 2004: the battle of the bridges of Nāṣiriya
The battle of the bridges of Nassiriya refers to various episodes that took place a few months after the attack of 12 November 2003, in which, from 6 April to the end of May 2004, several battles took place between the Italian troops and the Mahdi Army; the Italian military were engaged in the city in several clashes, in which over 30. The Italian military was engaged in several clashes in the city, in which over 30,000 bullets were fired, for the control of three bridges that allowed the passage of the Euphrates River, in which eleven bersaglieri were lightly wounded; Iraqi losses were heavy (around 200), among which it seems a woman and two children, and as many wounded.
Background
On 12 November 2003, the first major attack took place in Nassiriya. At 10:40 local time (UTC +03:00), 08:40 in Italy, a tanker truck full of explosives exploded in front of the Italian Carabinieri MSU (Multinational Specialised Unit) base, causing the explosion of the base's ammunition depot and the death of several Carabinieri, military and civilian personnel. Carabiniere Andrea Filippa, who was guarding the entrance to the 'Mistral' base, managed to kill the two suicide bombers, so much so that the truck did not explode inside the barracks but on the entrance gate, thus avoiding a massacre of wider proportions. First aid was provided by the Carabinieri themselves, the new Iraqi police and local civilians. Also involved in the explosion was the film crew of director Stefano Rolla, who was on location to shoot a screenplay on the reconstruction of Nassiriya by Italian soldiers, as well as the Italian army soldiers escorting the crew who had stopped there for a logistical stop.
The attack took place at 10.40 a.m. on 12 November 2003 at the 'Mistral' base. The other base, 'Libeccio', a few hundred metres away from the first one, was also damaged by the explosion. It was the intention of the Carabinieri, contrary to the choice of the Army to establish themselves far away in order to have a greater security framework, to position themselves in the built-up area for greater contact with the population. Two months after the attack, the Carabinieri Regiment also left the "Libeccio" Base for good, moving to the "Camp Mittica" base in the former Tallil airport, 7 km from Nāṣiriya. The final toll was about 50 victims (25 of whom were Italians). This first one was followed by another, on 27 April 2006, in which an Italian armoured vehicle was hit by a mine explosion, killing five people.
The battle of the bridges
In Italy they are known generically as the Battle of the Bridges of Nassiriya, although this refers to three different episodes with clashes between hundreds of Italian soldiers on one side and larger numbers of militiamen on the other; in particular, in the first battle, which took place on the night of 6 April, about 500 Italian soldiers and a thousand militiamen were deployed; the target was originally all three bridges, but given the gathering of civilians among the militiamen on the third bridge, the Italians took no action to cross it, remaining to guard only one bank. For the occasion, known as Operation Porta Pia, several companies from different divisions were engaged, including two companies of Bersaglieri from the 11th Bersaglieri Regiment, a company from the San Marco Battalion, a squadron of Centauro heavy armoured vehicles from the Savoia Cavalry, a number of Carabinieri from the Gis and Carabinieri paratroopers (Carabinieri, but until 2002 part of the Folgore Brigade) from the Tuscania regiment. During the fighting, the Italian soldiers were also targeted with portable anti-tank rockets, of which there were about 400, to which they responded with about 30,000 small arms fire and some missiles, as well as some shots from the Centauro armoured cars; observers noted how the militiamen had taken several ambulances from hospitals and used them to transport ammunition to their positions. In the end, 12 Bersaglieri and 3 Carabinieri were wounded, but not seriously, on the Italian side.
The second battle, known as the Battle of the Two Bridges, took place from 14 to 16 May 2004 and involved elements of the 11th Bersaglieri Regiment under the command of the then Colonel Luigi Scollo, who was awarded the Gold Cross of Merit for this operation. During the course of the combat, Colonel Scollo sent a squad of six sharpshooters to provide support to a unit that was in difficulty; their VM was hit by an RPG rocket that did not explode and from the shrapnel of a second one the soldiers sent were slightly wounded and cleared. Their group leader returned to the battle although he was also wounded and afterwards the shooters acted at shorter ranges.
The third battle took place from 5 to 6 August 2004, on the three bridges over the Euphrates, named Alfa, Bravo and Charlie (the first three letters of the NATO phonetic alphabet), to restore access to the city by supplies for the citizens, which had been interdicted by the militiamen; the action was entrusted to a reinforced tactical group of the Task Force Serenissima based on the Lagunari Regiment. At the time, the Libeccio base, which together with the Maestrale base housed the Italian operational presence in the city until the attack, had already been evacuated, but was reoccupied for the occasion by the 3rd Company of the Lagunari, who garrisoned it together with the Alfa bridge despite being targeted by mortar bombs and small arms during the approach. The Italians used thermal visors and illuminating grenades to precisely identify the starting points of the shots, in the middle of a residential area and therefore at risk to the population, together with two AB412 Griffon helicopters that provided information and protection from above. This did not prevent an episode that was later investigated by the military prosecutor's office and reported in the media: a vehicle, trying to cross one of the bridges by forcing the Italian checkpoint on the opposite side of the road to the one it came from, was considered to be a car bomb and was shot at by the Italian military who were guarding it and exploded (probably because it was carrying explosives), killing the passengers, including a pregnant woman. According to one reconstruction, the investigation by the Italian military prosecutor's office claimed that the vehicle was an ambulance and that the explosion was also due to an oxygen cylinder it was carrying, but the soldiers questioned denied having seen flashing lights and distress signals and claimed to have been the target of gunfire. Later, another reconstruction cited documents published on Wikileaks that denied the use of firearms on board the ambulance but confirmed that it had been converted into a car bomb and that it did not stop at the checkpoint.
Overall, the battles led to the loss of the "Libeccio" logistics complex and the retreat of the Mahdi army from the city.
"THE TRUE STORY" BY LAO PETRILLI & VINCENZO SINAPI - "The Dragons".
"We heard the bullets overhead dinging, bouncing off the vehicle. We fired thousands of shots and there wasn't even time to reload the weapons. It was the first day and we went on like that, without stopping, for hours. And then the next day, the same thing. I wondered if I had fallen into hell" (A Lagunari sergeant).
In the Iraqi province of Dhi Qar, the province controlled by the Italian military, there was, at one point, an attack a day. In particular, there were "eighty-four attacks of every kind between May and November" 2006, that is, with the mission almost concluded and notwithstanding the "relative tranquillity passed off in Italy". This is one of the revelations about Ancient Babylon contained in Nassiriya. The true story, the first book written after the operation was completed. The book, written by journalists Lao Petrilli and Vincenzo Sinapi, also contains exclusive interviews with Arturo Parisi, the Defence Minister who brought the soldiers home, and Antonio Martino, who was in office when the decision was made to launch the mission.
... "On 19 July last year, three bombs exploded within the space of a few hours and within a radius of just twenty kilometres, on 22 August, two people were killed and two injured in a convoy that had jumped on a device. And then the rockets. "Tallil, a base full of Americans, was particularly targeted.... These are the facts. Three 107-millimetre rockets were fired at the airport and its compounds on 19 May. This was followed by two 122-millimetre pieces fired on 15 July. Four days later, a rain of fire made it clear to everyone that something was changing, if it had not already changed in the intensity of the guerrilla offensive: as many as 12 large calibre rockets were fired at Tallil, which was subsequently targeted on 9 August, 29 August, 2 September (with five rockets), 12 October and 19 October. Mortar fire then fell on Camp Cedar II, a base near the airport. It happened on at least two occasions, on 12 July and 4 October. The book covers the three and a half years of Ancient Babylon, from the arrival of the soldiers in Nassiriya to the attack on 12 November 2003, from the odysseys of the sick children brought to Italy to the battles over the bridges.
The authors, with unpublished documents in hand, count three of them. The last one was between 5 and 6 August 2004.
They write: "these papers prove beyond doubt" that "a real battle was fought to prevent the 'rebels' from regaining the bridges of Nassiriya. The third battle of the bridges took place, and how. It is enough to consider the number of shots fired by the task force Serenissima - 42,601, a deluge of fire - and the diagnoses of the only six wounded soldiers - acoustic trauma - to get an idea of what happened".
Among the other news released by Nassiriya, the true story is that of 'the first Iraqi killed by Italian hands. His name was Anaya Ruscid and he was 42 years old'. He was killed on 7 September 2003, a few months after the arrival of the Italian contingent, during the incidents that took place in the Nassiriya stadium where the payment of salaries to the soldiers of the dissolved Iraqi army was in progress: a young Sicilian corporal, feeling in danger, pushed him away with the barrel of his rifle. But the gun was loaded and without a safety catch. A shot hit Ruscid in the neck and he died shortly afterwards. In the first instance, the military judge sentenced the soldier to eight months' imprisonment for manslaughter, but on appeal he was acquitted for having acted 'legitimately' in defence of his vehicle.
The book also recounts the Al Bathà crisis, which risked jeopardizing the timing of the return of the Italian contingent, very active in those hours of August, 2006, if, as Petrilli and Sinapi state, the Iraqi city "is repeatedly overflown at low altitude by two Mangustas, beasts equipped with wire-guided missiles and 20 mm machine guns. An Italian armoured quick reaction force with two deployments of Dardo is visibly ready to enter into action". It was an operation against the revolt of some irreducible Sadrists which, after days of very high tension, spent with machine guns drawn, concluded with some victims among the Iraqis and the agreement with a Sheikh, reached after negotiations conducted by the SISMI.
FROM THE BOOK, Chapter 5 - "The battles of the bridges" - 5-6 August, 2004 "Few people speak of the third battle of the bridges, because it is said to have been less bloody: a 'problem' resolved in 24 hours. Some people dismiss it as a simple skirmish. Just minor clashes. That night between the 5th and 6th August is remembered for a single episode, that of the ambulance which was allegedly blown up by the Italians.
What really happened?
To understand this, it is necessary first to recount the context in which the event took place ("at 3.25 a.m."). We are helped by a document that has only now emerged from some drawer: it is called the Technical and Disciplinary Report and is the report written by the commander of the lagunari on those clashes. The word 'ambulance' never appears in the report, but minute by minute everything that happened - the context - is reconstructed on that hellish night.
Beyond the specific fact, what these papers prove without a shadow of a doubt is that even in that case a real battle was fought to prevent the 'rebels' from regaining the bridges of Nassiriya. The third battle of the bridges took place, and how. It is enough to consider the number of shots fired by Task Force Serenissima - 42,601, a deluge of fire - and the diagnoses of the only six wounded soldiers - acoustic trauma - to get an idea of what happened. The third battle of the bridges is therefore reconstructed in all its actions in this report, which until now has been confidential, written three days after the clashes by Colonel Emilio Motolese, commander of the task force Serenissima. The language is technical, but perhaps precisely for this reason it emphasises the dramatic nature of the events even more. Casualties among the Iraqis? "There are at least four deaths among the militiamen", it says.
TASK FORCE SERENISSIMA: WHITE HORSE COMMAND (IRAQ), LI 9 AUGUST 2004 SUBJECT: Technical and disciplinary report of the CTE of Task Force Serenissima regarding the shooting attack that took place from 5 August 2004 to 6 August 2004 in the area of AN NASIRIYAH (IRAQ). 04, in the locality AN NASIRIYAH, along the southern bank of the river Euphrates, the fire attack in object occurred.
Generalities of the personnel involved in the event: Reinforced Tactical Group of Task Force Serenissima.
Topography of the location: Town of AN NASIRIYAH (IRAQ), along the southern bank of the Euphrates River.
Weather conditions and visibility Weather: Beautiful, good visibility during the day, reduced at night due to darkness.
CHRONOLOGY OF THE EVENTS AND DESCRIPTION OF THE SALIENT EVENTS - Thursday 5 August '04.
At 19:06 on 5 August 2004, the command of the ITALIAN JOINT TASK FORCE "IRAQ", ordered to intervene along the LOC (Line of Communication) "APPIA" in support of a Romanian unit towards which about 20 militiamen armed with portable weapons and RPGs were heading. The task force Serenissima, sent a company-level device to the coordinates 38R PV 2500 2800 to make a strong point (outpost). At 20.15 hours, the device arrived on site and began to stop cars deemed suspicious passing through the area. At 20.30, on the order of the JTF IRAQ command, the device was moved in the direction of AN NASIRIYAH, near the intersection at coordinates 38R PV 2090 3190 called W1, in order to monitor the situation and check for any movement of armed personnel. At 20.45 hours the Operations Room of Task Force Serenissima was informed by the TOC of IT JTF IRAQ that, following information considered reliable, possible disturbances in AN NASIRIYAH would target the Local Police. At 21.25 hours, following the massive presence of militiamen in the area of the bridges "Alfa", "Bravo" and "Charlie" in AN NASIRIYAH, the Commander of the IT JTF, after consulting the Commander of Task Force Serenissima in order to resolve the last doubts on the methods to be adopted, gave the order to implement the second phase of FRAGO n.... Operation "HIP HOP".
This FRAGO envisaged the deployment of a reinforced Tactical Group in the southern area of AN NASIRIYAH close to the three bridges in order to maintain control of the main railways of the city and prevent control by the militia. At 21:42, the units of Task Force Serenissima began their movement towards their respective deployment zones, completing their movement at 22:42.
The forces on the ground were arranged as follows: the complex based on the 3rd Company, commanded by Lt. Giacomo MASSAROTTO, was deployed in the vicinity of the "Alfa" bridge, also occupying the former LIBECCIO base; the complex based on the 10th Company, commanded by Capt. Domenico SERMON, in the vicinity of the "Bravo" bridge; the complex based on the 5th Company, commanded by Capt. Giovanni TEREBINTO, deployed near the pedestrian walkway between the "Bravo" and "Charlie" bridges; the complex based on the 2nd Company, commanded by Capt. Claudio GUASCHINO, deployed near the "Charlie" bridge; the complex based on the 1st Company, commanded by Capt. Marco LICARI, deployed to the rear of the device; the units of the 3rd Cavalry Squadron commanded by Lt. Danilo PANICCIA, guarding the T9 junction, the nerve centre for the supplies of the whole device.
The tactical command post of the device, with the Battalion Commander was deployed near the Parade Ground, while the tactical group command with the Task Force Commander was located near the "Alfa" bridge inside the former LIBECCIO base. Also at the WHITE HORSE compound a platoon of the Mortar Company with three 120mm THOMPSON mortars.
During the deployment phase of the device the 3rd Company was fired upon with mortar bombs and small arms in the vicinity of the "Alfa" bridge. The 2nd and 5th Companies were activated with automatic weapons and RPGs along the route leading to their position and in particular near the Local Police headquarters.
At the end of the deployment of the device, several sources of adversary fire were revealed along the entire northern bank of the Euphrates River, affecting the entire front of the device in different movements.
The device returned fire with targeted and selective fire against those sources of fire that could be identified.
At 23:40, following a request from the units in the field, an illuminating 120 mm mortar bomb was fired from the WHITE HORSE base, with the aim of revealing other enemy positions to the north of the bridges, not otherwise visible even through night vision or thermal cameras. At 23.58, following the authorisation received from the EN JTF command, the elimination of enemy sources of fire was carried out by means of Blindo Centauro shots, as the positions were located behind fortifications that could not otherwise be reached.
Friday 6 August 2004: At 00:26 on 6 August 2004, following repeated enemy attacks, another illuminating bomb was fired, again with the aim of revealing other enemy positions.
At 00:30, following the possibility of deploying 3 VCC Dardo vehicles, taken from the reserve of IT JTF IRAQ, the latter were positioned respectively 2 on the former base LIBECCIO and near the bridge "Bravo", in order to ensure a more effective security framework to the device. At 00:36 hours, following a reconnaissance by helicopter units north of the river, no movements of militiamen were detected. At 00:56 hours, the Commander of the task force reported that in the vicinity of the "Alfa" bridge, after a brief pause in the fighting, the enemy had resumed fire with mortars and 14.5 mm machine guns and small arms.
At 1.05 a.m., the intervention of massive fire from all units was requested as the enemy fire increased significantly. To allow the identification of the enemy positions, an illuminating mortar bomb was also fired. At 1.15 a.m. the personnel in co-ordinates 38R PV 1600 3400, were subjected to automatic weapons fire and responded proportionately to the attack, bringing it to an end. At 1.45 a.m., the command and logistics support company of Task Force Serenissima carried out the first supply of food and ammunition in the area of operation.
At 1.50 a.m., in the vicinity of the 3rd and 10th Companies, mortar shells exploded and the positions were reached by small arms and unit fire. The personnel of Task Force Serenissima returned fire with department and individual weapons. At 02:05 a.m. a helicopter reconnaissance was carried out over the combat zone without gathering any particular information.
At 3:25 a.m., the Minor Complex based on the 2nd Company, positioned near the "Charlie" bridge, was activated by shots coming from a civilian vehicle travelling along the bridge towards its positions. When the soldiers called a halt, accompanied by warning shots, the vehicle did not stop and the unit responded promptly to the threat by opening fire with departmental weapons, causing the explosion of the vehicle, which probably contained explosives. At 3.58 a.m. the task force units were engaged by gunfire from a house 200 m west of the "Bravo" bridge. Again, following the return fire, the source was neutralised. At 4.25 p.m., a van travelling on the southbound "Charlie" bridge (PV 207 343) failed to stop when the military stopped and opened fire with small arms. It was not possible to estimate the number of occupants of the van and how many of them were injured. At 6.15 a.m., the task force units stationed at the former LIBECCIO base were fired upon with RPGs and automatic weapons. The threat, emanating from the party headquarters of the 15th SHABAN, was neutralised by individual and departmental weapons fire. At 6.20 a.m. the Minor Complex based on X Company was attacked with mortars and responded with small arms and departmental fire. At 7.10 a.m. the barricades on the "Charlie" bridge were completed in order to prevent a rapid crossing. At 7.13 a.m., accompanied by some mortar fire which fell in the vicinity of the "Alfa" bridge, a car attempted to cross the bridge despite the warning shots fired by the Serenissima task force personnel. As a result of the targeted fire, the car got stuck on the bridge and the wounded personnel were rescued by a local ambulance. At 07:20 hours, RPG and small arms fire resumed on both the Alfa and Charlie bridges, prompting a response from the task force unit.
At 7:28 a.m., near the north bank of Charlie Bridge, an RPG position with anti-tank weapons was neutralised. At 8.10 am, the helicopters carried out a reconnaissance on AN NASIRIYAH and found nothing new.
At 8.17am, supplies of food and ammunition arrived from WHITE HORSE headquarters. At 09.55 hrs the Task Force Serenissima was fired upon near the "Alfa" bridge and near LIBECCIO. The unit returned fire with small arms and departmental weapons. No casualties or damage to vehicles were reported during the attack. At 11.55 a.m., two explosions were heard to the east of the "Bravo" bridge, presumably mortar fire; there were no injuries or damage.
At 2 p.m., an exchange of gunfire took place on the "Bravo" bridge involving both the personnel behind the "Bravo" bridge and the personnel positioned to defend the former LIBECCIO base. The fire, coming from some militiamen hiding in a palm grove, was rendered inoffensive following the intervention of individual and departmental weapons by task force personnel.
At 2.20 p.m., militiamen present between the "Alfa" and "Bravo" bridges fired with portable weapons at the TF units which returned fire.
At 15:30 from the north of the "Bravo" bridge two mortar shots were fired which fell to the south of the TF unit causing no damage to persons or vehicles. At 15:35 from north of the "Alfa" bridge a mortar shell was fired; the TF units opened fire with a panzerfaust against the enemy units.
At 15:40 another mortar shell was fired from the north in the direction of the "Alfa" bridge.
At 16.25 hrs, several rounds of small arms fire were fired from the North in the vicinity of both the "Alfa" and "Bravo" bridges and two more mortar rounds arrived in the vicinity of "ANIMAL HOUSE". The TF personnel returned fire with small arms and departmental weapons.
At 17.57, on the order of the IT JTF IRAQ command, the TF device... (illegible words in the document, but presumably "returned to base", Ed).
12.7 PIT, of which 85 for the contingent and 52 for the department; no. 2336 Cal. 5.56 ordinary rounds, of which 551 for the contingent and 1785 for the department; no. 573 Cal. 5.56 tracer rounds, for the contingent; no. 84 strips of 200 rounds Cal. 5.56 NOT, of which 70 are the responsibility of the Contingent and 14 are provided by the Department; n. 15 Panzerfaust DM 22 60 mm, in charge of the Contingent; n. 8 CC 120 illuminating, in charge of the Contingent; n. 13 CC 105/51 HESH, in charge of the Contingent; n. 102 HE-DP 40 mm grenades, in charge of the Contingent; n. 4 illuminating rifle bombs, in charge of the Contingent; 8 rounds Cal. 3.38 LP, equipment of the Department; 29 AMC LUCHERE rifle bombs, equipment of the S. Marco Rgt; 13 HE-DP X AV7 40 mm grenades, in charge of the Contingent.
DAMAGE SUCCESSED Personnel: During the firefight, due to the explosion of the shots fired, the following personnel reported (the names of the wounded soldiers are reported only with initials, N.d.A.): -Sergeant F.D.A. Sergeant F.D.A., member of the 8th Bersaglieri Rgt. and commanded to TF Serenissima for Operation Antica Babilonia, "acoustic trauma with hearing loss", with a prognosis of recovery of 7 (seven) days barring complications; Major Sc. M.E., member of the 8th Bersaglieri Rgt. and commanded to TF Serenissima for Operation Antica Babilonia, "acoustic trauma in the right ear", with a prognosis of recovery of 3 (three) days barring complications; Major Sc. M.E., member of the 8th Bersaglieri Rgt. and commanded to TF Serenissima for Operation Antica Babilonia, "acoustic trauma in the right ear", with a prognosis of recovery of 3 (three) days barring complications. 3 (three) barring complications; C.le Magg. Sc. G.R. effective at TF Serenissima "light acoustic trauma of the left ear" with a recovery prognosis of 7 (seven) days barring complications; C.le Magg. Sc. T.F. effective at TF Serenissima "acoustic trauma" with recovery prognosis of 3 (three) days barring complications; 1st C.le Magg. A.P. effective at the 8° Rgt. Bersaglieri and commanded at TF Serenissima for Operation Antica Babilonia, "conjunctival haemorrhage results, bilateral acoustic trauma" with recovery prognosis of 3 (three) days barring complications; 1st C.le Magg. A.P. effective at the 8° Rgt. 3 (three) barring complications; 1st C.le Magg. R.D.N. effective at TF Serenissima "acoustic trauma" with a recovery prognosis of 7 (seven) days barring complications.
At least 4 of the militiamen are dead.
Means: None.
Weapons: None.
CONCLUSIONS
With regard to the event in question: having heard the personnel directly involved in the shooting attack; having carried out the necessary investigations and considering that: the deployment of the reinforced Tactical Group in the area south of AN NASIRIYAH had been ordered by the C. do IT JTF IRAQ in CAMP MITTICA following the massive presence of militiamen in the area of the "Alfa", "Bravo" and "Charlie" bridges; the units of the lagunari were subjected to fire from mortar bombs and small arms near the "Alfa" bridge and subsequently with automatic weapons and RPGs; the unit responded promptly and proportionally to the attack, using individual and departmental weapons with targeted and selective fire against the sources of enemy fire. In addition, during the attack it was necessary to use illuminating 120 mm mortar bombs to reveal other enemy positions, which were not visible through night vision or thermal cameras; the use of Blindo Centauro rounds were necessary because enemy fire sources were also located behind the fortifications that could not otherwise be reached; the intervention of massive fire from all units of Task Force Serenissima was indispensable because enemy fire had increased significantly;
During the attack, all the technical and tactical procedures required by the situation were implemented; in fact, the precision and the careful and well-considered choice of the use of the "weapon systems supplied" allowed a targeted and selective firing action to enable the entire Tactical Group to perform the task assigned to it; the personnel followed a correct firing discipline; the use of weapons was carried out in full legitimacy and in absolute respect of the Rules of Engagement.
In view of the above, since I do not see any direct or indirect responsibility on the part of the personnel concerned, I deem the event to be without any disciplinary measure.
With regard to the event in question, on 8 August 2004 the communication was also made to the competent Military Judicial Authority (Military Prosecutor's Office at the Military Court of Rome) and to the Public Prosecutor's Office at the Ordinary Court of Rome. ATTACHMENTS: the map of the location of the shooting attack and the medical reports of the wounded soldiers.
THE COMMANDER OF THE TASK FORCE - Col. (Lag.) t. ISSAI Emilio MOTOLESE.
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