Il SU-100 era un cacciacarri usato nell'ultimo anno della seconda guerra mondiale dall'Armata Rossa. Era capace di distruggere qualsiasi mezzo tedesco allora in servizio (perfino di danneggiare seriamente i rari Panzer VI Tiger II) e per questo fu soprannominato "Pizdets vsemu" cioè "Fotto tutto". Venne utilizzato per molto tempo dopo la fine del conflitto sia dall'Unione Sovietica che presso i suoi alleati.
Sviluppo
Il SU-85 è stato sviluppato dal telaio del carro armato T-34 sostituendo la torretta con una sovrastruttura fissa più grande che ha permesso di montare un cannone più grande: il cannone D-5 da 85 mm, che forniva una potenza di fuoco notevolmente migliorata rispetto al T- 34 da 76,2 mm. Introdotto in servizio nel 1943, il SU-85 fu rapidamente reso obsoleto poiché un nuovo design del carro presentava la stessa pistola sul T-34-85.
Ciò aveva portato alla progettazione di un cacciacarri senza torretta più avanzato con un cannone ancora più potente. Lo sviluppo fu condotto sotto la supervisione di LI Gorlitskiy, capo progettista di tutti i cannoni semoventi medi sovietici. I lavori iniziarono nel febbraio 1944 e il primo prototipo dell'SU-100, "Object 138", fu consegnato a marzo. Dopo intensi test con diversi modelli di cannone da 100 mm, gli ingegneri sovietici approvarono il cannone D-10S per la produzione di massa. Quest'arma fu sviluppata nel Constructors Bureau of Artillery Factory No. 9 sotto la guida di FF Petrov. Dopo la seconda guerra mondiale questo cannone è stato installato sui tank T-54 e T-55; questi veicoli e i loro derivati sono ancora in servizio quarant'anni dopo lo sviluppo iniziale e vengono impiegati sul fronte Ucraino.
Era stato costruito presso l'UZTM (abbreviazione russa УЗТМ per Уральский Завод Тяжелого Машиностроения - Ural Heavy Machinery Factory, chiamata anche Uralmash) a Ekaterinburg. L'SU-100 si dimostrò rapidamente in grado di penetrare circa 125 mm (4,9 pollici) di corazza verticale da una distanza di 2.000 m (1,2 mi) e l'armatura anteriore inclinata di 80 mm (3,1 pollici) del German Panther da 1.500 m (0,93 mi) (con round APCBC).
Lo scafo dell'SU-100 presentava importanti miglioramenti rispetto all'SU-85: lo spessore della corazza anteriore era stata aumentata da 45 a 75 mm (da 1,8 a 3,0 pollici) con un'inclinazione costruttiva dell'armatura di 55 gradi, rendendo l'armatura efficace quanto 125 mm; ciò aveva costretto il Panzer IV e lo StuG III e il Tiger I ad avvicinarsi a meno di 1 km. Ulteriori miglioramenti furono il posto di lavoro del comandante, poiché ora veniva realizzato in un piccolo sponsor sul lato destro dello scafo; combinato con la cupola del comandante, questo aveva migliorato l'efficacia del comandante. Le sue controparti tedesche della famiglia Jagdpanzer: lo Jagdpanzer IV, Jagdpanthere Jagdtiger, in confronto, mancavano di questo pezzo chiave di attrezzatura di osservazione. D'altra parte, l'ottica del SU-100 era leggermente inferiore (ottica 4x contro ottica 5x tedesca). Per una migliore ventilazione vennero installate due unità di ventilazione, invece di una sola come nell'SU-85. La produzione di massa iniziò nel settembre 1944.
Cronologia dei servizio
L'SU-100 fu introdotto nell'ottobre 1944 e divenne rapidamente popolare tra gli equipaggi dei carri armati sovietici poiché il suo cannone poteva penetrare praticamente qualsiasi carro armato tedesco allora in servizio fino a quando non fu sconfitto dal Tiger II. Il cannone era eccellente, essendo in grado di penetrare il Tiger I a 2 km con proiettili APCBC mentre i suoi proiettili APHE potevano penetrare un massimo di 218 mm di armatura. Il SU-100 ha visto un ampio servizio in particolare durante l'ultimo anno di guerra. Fu utilizzato in massa in Ungheria nel marzo 1945, quando le forze sovietiche sconfissero l'offensiva tedesca dell'operazione Frühlingserwachen sul lago Balaton. E sebbene non destinato a questo, l'SU-100 fu utilizzato anche nella battaglia di Berlino perché il suo cannone poteva affrontare pesanti fortificazioni. Tuttavia, la mancanza di una mitragliatrice rendeva necessario il supporto di aerei e fanteria. Nel luglio 1945 erano stati costruiti 2.335 SU-100.
Il veicolo rimase in servizio con l' Armata Rossa anche nel dopoguerra; la produzione continuò in Unione Sovietica fino al 1947 e negli anni '50 in Cecoslovacchia. Fu ritirato dal servizio sovietico nel 1967, ma molti veicoli furono trasferiti nelle scorte di riserva. Alcuni esistono ancora oggi nelle strutture di detenzione dell'esercito russo.
Anche molti paesi del Patto di Varsavia usarono l'SU-100, così come alleati sovietici come Egitto, Angola e Cuba. Alcuni SU-100 furono consegnati alla Jugoslavia dopo la guerra, con la denominazione M-44. Il SU-100 fu impiegato nei combattimenti che accompagnarono la crisi di Suez del 1956, in cui gli egiziani usarono gli SU-100 contro i carri armati israeliani M4 Sherman. Il veicolo è stato utilizzato anche nella Guerra dei Sei Giorni del 1967 e nella Guerra dello Yom Kippur del 1973. È stato leggermente modificato per adattarlo alle condizioni sabbiose del Medio Oriente, creando così la variante SU-100M. Gli SU-100 esportati rimasero in servizio fino agli anni '70 e, in alcuni paesi, anche più tardi. Gli jugoslavi li usarono durante la guerra civile; tuttavia, a causa della mancanza di pezzi di ricambio, sono stati rapidamente ritirati, nonostante le prestazioni soddisfacenti. L'SU-100 rimane utilizzato dall'esercito popolare vietnamita e dalla forza di terra dell'esercito popolare coreano.
Gli SU-100 entrarono in servizio con l'Esercito popolare di liberazione (PLA) della Cina dopo il 1° dicembre 1950, quando le forze sovietiche lasciarono Dalian. Gli armamenti a Dalian furono venduti alla Cina, inclusi 99 SU-100, 18 carri armati pesanti IS-2 e 224 T-34, con i quali il PLA formò la sua prima divisione meccanizzata.
Nell'aprile 2015, un cannone semovente SU-100 è stato fotografato mentre veniva utilizzato nello Yemen come parte del conflitto in corso. Le prove video caricate su YouTube nel novembre 2016 hanno mostrato un apparente SU-100 messo fuori combattimento da un missile guidato anticarro nello Yemen.
Storia
Con l'introduzione in massa del T-34/85 gli ingegneri sovietici vennero messi alla prova per trovare un nuovo utilizzo per lo scafo del precedente SU-85. Si decise per l'installazione sul nuovo mezzo di un cannone medio di origine navale da 100 millimetri di calibro. Anche questo mezzo venne prodotto dalla Uralmaš negli stabilimenti di Sverdlovsk. La progettazione avvenne sotto la supervisione di L.I. Gorlitsky, capo progettista di tutti i semoventi medi realizzati dai russi durante il conflitto mondiale. I lavori presero il via nel febbraio 1944 e il primo prototipo, allora denominato Oggetto 138, venne consegnato il mese successivo.
Dopo una serie intensiva di prove con differenti modelli di cannone da 100 mm i progettisti scelsero la versione D-10S per la produzione di massa del mezzo. Questa arma, progettata dal Bureau di costruzioni n°9 guidato da F.F. Petrov, dopo la fine della seconda guerra mondiale verrà installata anche sui carri T-54 e T-55, oltre che sui mezzi da questi derivati, rimanendo in servizio per oltre 40 anni.
Lo scafo del SU-100 presentava molti miglioramenti rispetto a quello del SU-85. Lo spessore della corazza frontale fu portata a 75 mm dai precedenti 45. Venne aggiunta una piccola protuberanza allo scafo, allargando così lo spazio a disposizione del comandante. Insieme ad una nuova cupola questa modifica incrementò l'efficacia del lavoro del comandante. Per migliorare la ventilazione interna vennero portate a due le unità di ventilazione rispetto a quella singola del SU-85. La produzione iniziò nel settembre del 1944.
Il SU-100 venne impiegato nell'ultimo anno di guerra. Venne usato in massa in Ungheria nel 1945 quando le forze sovietiche sconfissero quelle tedesche nell'offensiva del Lago Balaton. Nel luglio del 1945 erano 2.335 i SU-100 costruiti.
Dopo la fine del conflitto il mezzo restò in servizio presso l'Armata Rossa e la sua produzione terminò, in U.R.S.S., solo nel 1947 mentre si prolungò fino al 1950 in Cecoslovacchia. Nell'Armata Rossa venne ritirato dal servizio attivo nel 1957. Molti di questi mezzi furono posti in riserva.
Molti paesi del Patto di Varsavia usarono il SU-100 come alcuni alleati dell'Unione Sovietica quali Cuba, Egitto e Angola.
Venne nuovamente utilizzato in combattimento durante la crisi del canale di Suez dove le forze egiziane lo impiegarono contro gli Sherman e i Centurion dell'esercito israeliano. Vennero poi impiegati nella Guerra dei sei giorni del 1967 e durante il conflitto dello Yom Kippur del 1973. In questo teatro operativo venne leggermente modificato per adeguarlo alle condizioni desertiche che si incontravano nel Medio Oriente. I mezzi così modificati furono denominati SU-100M.
Il SU-100 nel cinema
Il SU-100 ed i suoi equipaggi divennero protagonisti del film del 1969, prodotto in Unione Sovietica Na voyne, kak na voyne (versione russa del detto francese A la guerre comme a la guerre). Questo era uno dei molti film nei quali gli equipaggi dei semoventi erano protagonisti. In questo film venivano cantate alcune canzoni dei carristi russi che oramai fanno parte del cultura popolare russa.
Nelle scene finali del film diretto nel 1966 da Gillo Pontecorvo La battaglia di Algeri è visibile un SU-100 che viene utilizzato dai francesi contro i rivoltosi algerini; il mezzo tuttavia non è mai stato in dotazione alle forze francesi.
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)
Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha chiesto formalmente al segretario alla Difesa britannico Ben Wallace di esaminare quali velivoli da combattimento della Royal Air Force potrebbero essere forniti all'aeronautica ucraina, a seguito dell'annuncio che Londra si offrirà di addestrare per la prima volta piloti di caccia ucraini.
La mossa per trasferire i caccia non sembra imminente, tuttavia, poiché Sunak ha affermato che è destinata a servire come "soluzione a lungo termine piuttosto che come capacità a breve termine". Ma potrebbe segnare un momento cruciale nella lotta contro la Russia dando il via alle consegne di velivoli altamente capaci di fabbricazione occidentale.
In una dichiarazione dell'ufficio di Sunak, rilasciata prima della visita nel Regno Unito del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, Londra ha affermato che, nell'ambito dei colloqui tra i due leader, Sunak “si offrirà di rafforzare l'offerta di addestramento del Regno Unito per le truppe ucraine, compreso l’addestramento di velivoli da combattimento per garantire che l'Ucraina possa difendere i suoi cieli anche in futuro".
L'aeronautica militare ucraina attualmente gestisce aerei da combattimento di epoca sovietica Su-24, Su-25 e MiG-29, ma Zelensky ha da tempo invitato i partner di fornitura di attrezzature a fornire aerei da combattimento F-16 a Kiev, un tipo di aereo che la Royal Air Force (RAF) non opera e uno che gli Stati Uniti hanno finora rifiutato di fornire: ”L'addestramento garantirà che i piloti siano in grado di pilotare in futuro sofisticati caccia standard della NATO", ha affermato l'ufficio di Sunak. Un portavoce dell'ufficio ha dichiarato ai media di non avere immediatamente ulteriori informazioni da condividere.
Le flotte di cacciabombardieri della Royal Air Force (RAF) sono composte da aerei Eurofighter Typhoon ed F-35. Realisticamente, è probabile che solo i Typhoon block 1 facciano parte di qualsiasi eventuale fornitura all’Ucraina poiché alcuni sono in deposito o destinati al ritiro, mentre finora solo uno squadrone di F-35 del Regno Unito è stato reso operativo. L’F-35 stealth fabbricato dalla Lockheed Martin, altamente avanzato ed estremamente costoso, è utilizzato da diversi alleati statunitensi e NATO, ma deve ancora essere oggetto di discussioni serie per l'Ucraina.
L'offerta di addestrare i piloti ucraini arriva quando la RAF è stata pesantemente criticata dai legislatori per i lunghi ritardi nell'addestramento dei piloti di jet da combattimento del Regno Unito a causa di problemi di capacità che hanno portato i tirocinanti ad essere inseriti in un modello di attesa. Un certo numero di tirocinanti ha ricevuto l'autorizzazione al volo in prima linea solo dopo sette anni o più in alcuni casi. Coloro che sono stati messi in attesa sono stati incaricati dalla RAF di assumere ruoli non di volo.
I LEOPARD VERSO L’UCRAINA…
Nel frattempo, l'Ucraina sta per ottenere nuovi rifornimenti, indispensabili per le forze corazzate terrestri. Un accordo trilaterale tra Danimarca, Germania e Paesi Bassi, vedrà le nazioni europee inviare "almeno" 100 M.B.T. Leopard 1A5 in Ucraina nei "prossimi mesi".
Il progetto Leopard prevede l'invio a Kiev di veicoli ricondizionati provenienti da "scorte industriali" tedesche, con addestramento, pezzi di ricambio e munizioni forniti, secondo una dichiarazione congiunta del 7 febbraio 2023 dei ministri della difesa dei tre paesi: ”I nostri esperti stanno attualmente elaborando i prossimi passi insieme all'industria", hanno affermato i ministri. “La nostra 'Iniziativa Leo 1 A5' è aperta ad altri partner. Finora, anche il Belgio ha mostrato un interesse iniziale a partecipare".
Il ministero federale tedesco dell'Economia ha approvato l'esportazione di un massimo di 178 Leopard 1A5, affermando che quanti vengono effettivamente consegnati dipende dallo stato dei carri armati.
I piani Leopard 1 sono progettati per "completare" il programma Leopard 2A6 più avanzato guidato dalla Germania dopo che Berlino ha annunciato a gennaio 2023 che avrebbe inviato 14 di quei veicoli a Kiev.
Il ministero della Difesa olandese ha affermato in una dichiarazione separata che le discussioni sui Leopard 2 sono ancora "in corso" e continueranno quando i ministri della difesa dei paesi coinvolti nel sostegno all'Ucraina si incontreranno a Bruxelles, in Belgio, prima di una riunione dei ministri della difesa della NATO.
L'Ucraina ha chiesto carri armati e aerei da combattimento per contrastare la prevista e imminente nuova offensiva russa. Mentre la guerra sembra destinata a entrare nel secondo anno, i governi occidentali sembrano aver superato l'ansia che attrezzature pesanti possano costringere l'amministrazione Putin a intensificare le operazioni o ricorrere all'azione nucleare: ”Non dovremmo soccombere al ricatto nucleare, perché, se lo facessimo, un giorno Putin potrebbe iniziare a ricattare gli Stati Uniti e chiedere l'Alaska, è una logica assolutamente sbagliata", ha detto Oleksandr Merezhko, presidente della commissione parlamentare ucraina per gli affari esteri, durante un evento del think tank dell'Hudson Institute del 7 febbraio 2023, tenutosi a Washington DC. "Da quello che possiamo vedere Putin è un codardo e quando le sue provocazioni vengono accolte con forza e risolutezza, crolla”. Merezhko ha aggiunto che il fatto che Putin non abbia detto “niente contro” la domanda di adesione della Svezia e della Finlandia alla NATO dimostra che vale la pena di adottare “reazioni forti”.
Tuttavia, di recente sono emerse nuove minacce di escalation, anche in un rapporto dell'agenzia di stampa russa TASS della scorsa settimana secondo cui il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha accusato l'Occidente di voler trasformare la Moldavia nella "prossima Ucraina" in riferimento al paese dell'Europa orientale che considera la propria adesione alla NATO.
Secondo il think tank Carnegie Endowment for International Peace, circa 1.500 truppe russe sono state stanziate per decenni nella regione separatista moldava della Transnistria per “sostenere il mantenimento della pace" e proteggere un deposito di munizioni di epoca sovietica.
L’EUROFIGHTER TYPHOON EF-2000
L'Eurofighter Typhoon è un caccia multiruolo della quarta generazione e mezza concepito come caccia intercettore e da superiorità aerea ma adattato, nel corso degli anni, anche a cacciabombardiere, ricognitore e aereo da supporto aereo ravvicinato.
Struttura
L'82% della cellula è realizzato in materiali compositi (principalmente in fibra di carbonio ma anche in fibra di vetro), mentre il 15% è realizzato in metalli e il restante 3% da altri materiali; l'impiego dei materiali è riassunto come segue:
compositi in fibra di carbonio: fusoliera, aerofreno, ali, flaperon interni, deriva;
compositi in fibra di vetro: radome, bordo d'entrata in prossimità della radice alare;
lega di alluminio-litio: flaperon esterni, timone, prese d'aria ventrali, presa d'aria sulla deriva, bordo d'ingresso della deriva;
alluminio stampato: struttura del cupolino;
lega di titanio: canard, slat, ugelli.
L'ampio utilizzo di materiali compositi riduce del 30% il peso delle strutture rispetto all'impiego di materiali tradizionali, conferendo all'aereo maggiore agilità grazie ad un alto rapporto spinta/peso e a un ridotto carico alare.
Sebbene non sia concepito come aereo stealth, alcune soluzioni adottare contribuiscono alla riduzione della sezione radar equivalente: ad esempio, i condotti a S che collegano le prese d'aria ai motori sono progettati per non esporre i motori al tracciamento radar e i materiali compositi, unitamente all'utilizzo di vernici radar-assorbenti, consentono di non disperdere parte dell'energia dei radar che investe l’aereo.
Aerodinamica
La configurazione canard contribuisce ad aumentare l'agilità del velivolo: questa configurazione, infatti, è instabile longitudinalmente ed è detta stabilità statica rilassata. La posizione molto avanzata delle alette canard rispetto alla posizione del baricentro ne aumenta il loro effetto come superfici di controllo e ne riduce la resistenza quando sono impiegate come trim. Data la configurazione dell'aereo, i canard generano una portanza che si somma a quella generata dalle ali, consentendo quindi di ridurre il carico alare. Questo effetto, la leggerezza della struttura e le funzioni delle alette canard, rendono l'Eurofighter estremamente maneggevole. La posizione dei canard influenza anche il flusso che investe l'ala: i vortici generati dalle alette investono l'ala consentendo al flusso d'aria di rimanere attaccato alla superficie alare anche ad alti angoli di incidenza e durante le manovre.
I requisiti di progettazione, che richiedevano un aereo in grado di volare a velocità supersoniche e in grado di manovrare a velocità basse e medie, hanno portato l'aereo ad avere un'ala a delta con angolo di freccia di 53°. Per quasi tutta la sua apertura, sul bordo d'attacco sono installati degli slat che si estendono a basse velocità o durante il volo manovrato per incrementare la superficie alare e dunque la portanza, oppure in volo transonico per ridurre la resistenza indotta.[45] Questo utilizzo è giustificato dal fatto che, in volo supersonico, il centro di pressione si sposta verso il bordo d'uscita e durante la fase transonica si sposta ancora più indietro e la resistenza indotta subisce un notevole incremento: l'estensione degli slat allunga il profilo alare e contribuisce a non fare arretrare eccessivamente il centro di pressione.
Dietro il cockpit, nella parte superiore della fusoliera, è installato un aerofreno e nella parte posteriore della fusoliera è alloggiato un parafreno.
I tubi di Pitot sono collocati sotto il muso dell'aereo e sono orientabili liberamente per seguire il flusso d'aria che le investe e ridurre gli errori di misurazione.
La parete superiore della presa d'aria è fissa e presenta uno spazio con la fusoliera per rimuovere lo strato limite, caratterizzato da un basso livello di energia, mentre la parete inferiore è mobile per adattare la sezione di ingresso del condotto in base alle condizioni esterne: infatti, quando si vola a basse velocità, l'area di cattura dell'aria è maggiore rispetto alla sezione della presa d'aria, pertanto il flusso converge verso la presa d'aria venendo accelerato analogamente a quanto succede negli ugelli; al contrario, ad alte velocità di volo, l'area di cattura dell'aria è minore di quella della presa e il flusso viene rallentato già prima che entri nella presa. Altre situazioni in cui la presa d'aria aumenta la propria aerea sono quelle di volo ad alti angoli d'incidenza e per generare, in volo supersonico, un'onda d'urto obliqua seguita, nel caso il flusso sia ancora supersonico, da una normale all'ingresso della presa che porta il flusso a essere subsonico. Il flusso che scorre sulla parete del condotto a S a valle della presa d'aria viene rimosso e portato sulle ali, in prossimità della radice alare, dove contribuisce, grazie ai suoi vortici, a mantenere attaccato all'ala il flusso che vi scorre.
Motori
Ciascun Eurofighter è dotato di due turbofan a basso rapporto di bypass Eurojet EJ200, in grado di generare una spinta di 60 kN nominale e di 90 kN con il postbruciatore attivo. Gli EJ200 sono motori bialbero, hanno un peso a vuoto di 989 kg, un rapporto di bypass 0,4 e rapporto di compressione totale di 26; il compressore di bassa pressione è composto da tre stadi mentre quello di alta da cinque; sia la turbina di alta pressione sia quella di bassa pressione sono formate da uno stadio.
Il postbruciatore è avviato tramite metodo hot shot, che consiste nell'iniettare una quantità supplementare di combustibile nelle camere di combustione che sprigiona una fiamma che, per un istante molto breve, supera le turbine e innesca il combustibile immesso nel postcombustore. Il Typhoon è capace di volare in supercrociera, ovvero di volare a velocità supersoniche senza utilizzare il postbruciatore.
L'ugello è a geometria variabile per garantire il massimo valore di spinta in qualunque condizione ambientale.
Il motore è controllato da un sistema digitale, integrato a partire dalla Tranche 2, denominato Digital Engine Control and Monitoring Unit (DECMU), che registra le informazioni provenienti da sensori installati nel motore e controlla i parametri del motore. Sugli aerei precedenti alla Tranche 2, le unità di controllo erano due distinte: la EMU (Engine Monitoring Unit) riceveva le informazioni dai sensori e la DECU (Digital Engine Control Unit) regolava i parametri del motore.
L'aereo è dotato di una Auxiliary Power Unit, che provvede ad avviare i motori e ad alimentare i sistemi quando le turbine non sono attive e il cui scarico si trova in prossimità della radice alare sinistra.
Il combustibile, la cui capacità è secretata, è immagazzinato in diversi serbatoi collocati nella fusoliera e nelle ali; per bilanciare la variazione del baricentro causata dal rilascio di carico bellico o consumo di combustibile, quest'ultimo viene pompato automaticamente attraverso i serbatoi per mantenere invariata la posizione del baricentro. La capacità di combustibile può essere aumentata grazie a tre serbatoi ausiliari, uno collocabile sotto la fusoliera e due sotto le ali, da 1 000 L disegnati per il volo supersonico. Il Typhoon è dotato di una sonda retraibile che gli consente di rifornirsi in volo. Nel 2014 BAe Systems ha provato in galleria del vento un modello di Typhoon equipaggiato con due serbatoi conformi da 1 500 L ciascuno.
Sui primi due prototipi era installata una versione modificata del RB199 Mk 104D.
Sistemi e impianti
L'Eurofighter dispone di due impianti idraulici ridondanti che lavorano a pressione di 272 atm (4 000 psi) che controllano gli attuatori delle superfici di controllo, il carrello, i freni, la parete mobile della presa d'aria, il cupolino, la sonda per il rifornimento e il cannone.
Sull'aereo sono presenti due impianti elettrici, uno principale e uno secondario: il primario, alimentato dai motori, produce sia corrente alternata sia corrente continua tramite raddrizzatori multipli, mentre il secondario, alimento da ram air turbine, viene attivato in caso di avaria parziale o totale al sistema primario.
L'aereo è comandato attraverso un sistema fly-by-wire quadruplo ed è controllato da un sistema di controllo di volo digitale (DFCS) che, oltre a impedire all'aereo di uscire dal suo inviluppo di volo, consente di riportarlo in volo orizzontale in caso di disorientamento del pilota ed è integrato con un sistema Automatic Low-Speed Recovery (ALSR), che impedisce all'aereo di raggiungere alti angoli di incidenza a basse velocità prima emettendo segnali visivi e acustici che avvisano il pilota e in seguito, se questo non interviene sui comandi, prendendo il controllo dell'aereo.
Ogni Eurofighter è dotato di uno Structure Health Monitoring System (SHMS), composto da dieci o sedici sensori che monitorano lo stato di usura delle strutture confrontando i dati raccolti con la vita utile.
La navigazione avviene tramite un sistema di navigazione inerziale Litton Italia LN-93EF e tramite un GPS militare.
Avionica
Il Typhoon dispone di un glass cockpit dotato di tre schermi detti multi-function displays (MFD) operabili tramite pulsanti o a voce (Direct Voice Input) che mostrano le condizioni del radar, informazioni sulla situational awareness, informazioni sui sistemi di bordo e immagini FLIR; inoltre, sono presenti un head-up display e un head-up panel collocato immediatamente sotto l'HUD. L'aeromobile è controllato tramite il sistema VTAS (Voice, Throttle And Stick), che è uno sviluppo dell'HOTAS e nel quale è integrato un Direct Voice Input. L'Eurofighter è il primo aereo militare a essere dotato di un DVI. L'Eurofighter è dotato di Instrument Landing System e di Enhanced Ground Proximity Warning System, derivato dal TERPROM Terrain Referenced Navigation (TRN) utilizzato sui Tornado.
Nel casco è integrato un Helmet-mounted display denominato Helmet Mounted Sighting System (HMSS), che consente al pilota di visualizzare riferimenti di volo e di localizzare bersagli.
L'Eurofighter è equipaggiato con un Multifunctional Information Distribution System (MIDS), che gli consente di scambiare dati di volo, obiettivi e posizioni con altri velivoli o piattaforme a terra attraverso la rete Link 16.
Praetorian DASS
La suite difensiva, nominata Praetorian Defensive Aids Sub-System (DASS) è progettata e prodotta dal consorzio EuroDASS ed è interamente integrata nel velivolo: ciò significa che non è necessario installare alcun dispositivo sui piloni esterni, beneficiandone sia dal punto di vista aerodinamico sia del carico bellico. L'intero sistema è controllato da un Defensive Aids Computer (DAC).
Electronic Support Measures: un sistema di antenne per la rilevazione di segnali radar potenzialmente ostili o di datalink è localizzato in appositi pod alle estremità alari consentendo una rilevazione a 360 gradi; il sistema è in grado di elaborare una mappa nella quale localizza la fonte del segnale e la identifica grazie a un database di frequenze ed è in grado di definire l'area in cui il sistema ostile è efficace, consentendo quindi al pilota di portarsi fuori dalla sua portata.
Contromisure elettroniche: un sistema di contromisure elettroniche è ospitato nel pod all'estremità alare sinistra ed è in grado di disturbare più radar in volo e a terra contemporaneamente tramite l'utilizzo di una digital radio frequency memory e un generatore di segnali. Un'altra contromisura elettronica è il Towed Radar Decoy (TRD), un'esca trainata che viene dispiegata dal pod destro attraverso un cavo in kevlar lungo 100 metri contenente un collegamento in fibra ottica.
Missile Approach Warning: un sistema di antenne posizionate in corrispondenza delle radici alari e una in coda sopra gli ugelli rintraccia missili lanciati contro il velivolo tramite un radar Doppler a impulsi, che è in grado di rilevare non solo armi a guida radar ma anche armi a guida laser. Una volta che il missile è intercettato, la sua posizione verrà mostrata su uno schermo del cockpit. Il MAW è in grado di attivare automaticamente il rilascio di chaff o flare. L'Eurofighter è dotato di due lanciatori di flare e due lanciatori di chaff che, oltre che dal MAW, sono controllati dal DAC o dal pilota; ciascun lanciatore contiene 160 flare o chaff.
Per incrementare la risposta a missili a guida laser, sugli Eurofighter britannici e sauditi sono installati quattro Laser Warning Receivers, due davanti ai canard e due in prossimità della deriva, che sono in grado di rilevare sistemi laser che puntano l'aereo e di identificarne la posizione.
Euroradar CAPTOR
L'Euroradar CAPTOR-C e il suo sviluppo CAPTOR-M (precedentemente CAPTOR-D) è un radar Doppler multimodale a impulsi a controllo meccanico sviluppato dal consorzio Euroradar; una versione Active electronically scanned array denominata CAPTOR-E è in fase di integrazione. Le funzioni del radar CAPTOR sono ricerca, acquisizione e tracciamento di bersagli e controllo del tiro aria-aria e aria-terra. Il CAPTOR-C, installato sugli aerei di Tranche 1, ha un raggio d'azione di circa 185 km ed è in grado di seguire contemporaneamente venti bersagli e di ingaggiarne sei. Il cliente di lancio del CAPTOR-E è stato il Kuwait nel 2015, seguito dal Qatar nel 2017; la Germania ha annunciato l'intenzione di integrare il CAPTOR-E sui propri Typhoon a partire dal 2022.
Eurofirst PIRATE
Il Passive Infra-Red Airborne Track Equipment (PIRATE) è il sistema FLIR/IRST dell'Eurofighter, sviluppato dal consorzio Eurofirst guidato da Selex ES (ora Leonardo) e installato su tutti i velivoli a partire dalla Tranche 1 Block 5. Le immagini, quando utilizzato in funzione FLIR, sono riportate su uno schermo del cockpit, mentre le informazioni acquisite quando opera come IRST sono presentate sull'HUD, su uno schermo del cockpit o sul HMSS. Può essere utilizzato affiancandolo al radar o a sua volta affiancato da pod, come ad esempio il LITENING.
Sistemi d’arma
Il Typhoon è nato come caccia intercettore ma nel corso del suo sviluppo ha acquisito il ruolo di cacciabombardiere e aereo d'attacco al suolo, di conseguenza gli armamenti inizialmente previsti sono stati integrati da armamenti aria-superficie.
L'aereo è dotato di tredici piloni, cinque in fusoliera e otto alari, e di un cannone Mauser BK-27 da 27 mm; il Typhoon è compatibile con un'ampia gamma di carichi bellici per soddisfare le richieste dei vari utilizzatori.
L’Eurofighter Typhoon è omologato per l’utilizzo anche di missili Brimstone Sea, Marte-ERP e AGM-84 Harpoon.
Produzione
Una caratteristica particolare dell'Eurofighter è quella di essere l'unico aereo militare moderno costruito in quattro linee di montaggio diverse: i quattro Paesi che hanno dato origine al progetto, infatti, producono componenti comuni a tutti gli esemplari ma sono responsabili dell'assemblaggio finale dei propri velivoli. Le quattro linee di assemblaggio si trovano a Warton (Regno Unito), Manching (Germania), Torino-Caselle (Italia) e Getafe (Spagna). Ogni partner assembla i suoi esemplari ma produce le solite parti che poi vengono distribuite ai vari impianti di assemblaggio. La produzione delle parti è così divisa:
BAE Systems produce le sezioni frontali e la parte anteriore delle sezioni di coda della fusoliera, i canard, il cupolino, il cockpit, la deriva e i flaperon interni;
Premium Aerotec produce la fusoliera centrale;
Leonardo produce l'ala sinistra, i flaperon esterni e la parte posteriore delle sezioni di coda della fusoliera;
EADS-CASA produce l'ala destra e gli slat.
La produzione di un esemplare di Typhoon richiede quaranta settimane, di cui sei dedicate all'assemblaggio, otto per l'installazione di tutti i sistemi e quattro per l'installazione del DASS e degli armamenti; altre tre settimane sono dedicate ai voli di collaudo e altre due alla verniciatura.
Versioni
Prototipi
In tutto sono stati costruiti sette prototipi, denominati Development Aircraft (DA), denominati da DA1 a DA7; DA2 e DA4 sono stati prodotti dal Regno Unito, DA1 e DA5 dalla Germania, DA3 e DA7 dall'Italia e DA6 dalla Spagna.
Aerei strumentati
Gli Instrumented Production Aircraft (IPA) sono otto aerei di produzione appositamente strumentati per valutare l'integrazione di vari sistemi con l'aereo, nello specifico:
IPA1: biposto di Tranche 1, è stato utilizzato per valutare l'integrazione del Praetorian DASS;
IPA2: biposto di Tranche 1, è stato utilizzato per i test sull'armamento aria-superficie e sul TACAN;
IPA3: biposto di Tranche 1, utilizzato per l'integrazione dell'armamento aria-aria;
IPA4: monoposto di Tranche 1, utilizzato per l'integrazione dell'armamento aria-superficie e per le prove ambientali;
IPA5: monoposto di Tranche 1, utilizzato per l'integrazione dell'armamento aria-aria e aria-superficie e per i test del radar CAPTOR-E;
IPA6: monoposto di Tranche 1, utilizzato per lo sviluppo dell'avionica per la Tranche 2 e per l'integrazione del Praetorian DASS con la nuova avionica;
IPA7: monoposto di Tranche 2, utilizzato per valutare le capacità del Block 8;
IPA8: biposto di Tranche 3 utilizzato per le prove del radar CAPTOR-E.
Gli Instrumented Serial Production Aircraft (ISPA) erano cinque aerei di serie strumentati per la valutazione di modifiche all'avionica:
ISPA1: biposto Tranche 1 utilizzato per l'integrazione del Praetorian DASS, del pod LITENING e dell’HMSS;
ISPA2: di Tranche 1, utilizzato per testare il Microwave Landing System;
ISPA3: di Tranche 2, utilizzato per testare il pod LITENING;
ISPA4: di Tranche 2, utilizzato per sviluppare il FLIR;
ISPA5: di Tranche 2, ha sostituito ISPA1.
Tranche 1
Gli aerei della Tranche 1 sono entrati in produzione nel 2003 e fornirono le capacità iniziali dei Typhoon. Dall'inizio del 2012 tutte le macchine Tranche 1 sono state aggiornate allo standard Block 5:
Block 1: capacità operativa iniziale (IOC) e capacità di difesa aerea;
Block 2: introduzione del DASS limitatamente a chaff e flare, del PIRATE limitatamente a FLIR e del Direct Voice Input;
Block 2B: DASS completamente integrato, aggiornamento del software del Dìgital Flight Control System, introduzione del MIDS; raggiunta piena capacità operativa aria-aria;
Block 5: PIRATE completamente integrato, aggiornamento del software del Dìgital Flight Control System, Ground Proximity Warning System completamente operativo; introdotte armi aria-superficie e cannone adattato anche al combattimento al suolo.
Tranche 2
I velivoli Tranche 2 sono stati consegnati dall'ottobre 2008 e hanno ampliato le capacità di base del combattimento aria-aria e aria-superficie:
Un primo miglioramento denominato P1E (Phase 1 Enhancement), disponibile dal 2013, implementa la completa capacità operativa aria-superficie includendo pod laser, integrazione di bombe guidate, nuovo sistema IFF e presenta un miglioramento al DVI; il progetto è stato diviso in due fasi, P1EA e P1EB.
Block 8: nuovi computer conformi allo standard STANAG 4626
Block 10: corrisponde alla fase A del P1E e comprende un aggiornamento del software IFF e del MIDS, la localizzazione di bersagli terrestri sull'HMSS, che può anche indirizzare il pod laser
Block 15: corrisponde alla fase B; il database del DASS è stato ampliato, il DVI migliorato così come il sistema di puntamento per le bombe guidate.
Tranche 3/3A
Il 31 luglio 2009 è stato firmato il contratto per la produzione di 112 esemplari Tranche 3A e 241 EJ200. La commessa iniziale era per 236 aerei, ma a causa di disaccordi tra i partner venne divisa in due Tranche, denominate Tranche 3A e Tranche 3B, rispettivamente da 112 e 124 esemplari. Il contratto per la Tranche 3B non è mai stato firmato. Nel 2013 è stato firmato il contratto per il P2E, suddiviso anch'esso in due fasi (P2EA e P2EB):
Block 20: possibilità di installare due serbatoi conformi (CFT);
Block 25: corrispondenti alla fase A del P2E, introduzione dei missili Meteor, SCALP e KEPD 350, possibilità di installare il CAPTOR-E;
Block 30: corrisponde alla fase B, mai realizzata: prevedeva un focus su operazioni antinave, ricognizione e SEAD.
Tranche 4
La Tranche 4 è l'ultimo standard concepito, essendo stato ordinato per la prima volta dalla Germania nel 2020. Secondo fonti di Airbus, l'Eurofighter Tranche 4 è il più moderno aereo europeo da combattimento con una vita operativa prevista oltre il 2060.
Typhoon ECR
Nel novembre 2019 Kurt Rossner, capo della divisione Combat Aircraft Systems di Airbus, ha avanzato la proposta di produrre una versione del Typhoon da guerra elettronica (Electronic Combat Role) e soppressione delle difese aeree nemiche (SEAD) equipaggiato con due pod da guerra elettronica alari e due localizzatori di emissioni alle estremità alari, oltre che di armamento convenzionale come sei missili SPEAR-EW, due IRIS-T e quattro MBDA Meteor.
Impiego operativo
Il primo Typhoon di produzione è stato consegnato alla Royal Air Force il 30 giugno 2003.
Il primo reparto italiano a ricevere l'Eurofighter fu il 9º gruppo del 4º Stormo, nel quale il Typhoon sostituì gli F-104 ASA-M. L'Italia dichiarò, prima tra tutti i quattro partner, la capacità operativa iniziale (IOC) il 16 dicembre 2005. In Italia si svolse anche la prima missione del Typhoon, quando nel 2006 partecipò all'Operazione Jupiter 2 finalizzata al controllo dello spazio aereo durante il periodo delle olimpiadi di Torino. Dal 2004 gli Eurofighter italiani vengono utilizzati per la protezione dello spazio aereo sloveno, dal luglio 2009 gli Eurofighter basati a Gioia del Colle sono responsabili del controllo e della difesa dello spazio aereo albanese e dal 2018 di quello montenegrino.
Nel 2011 è emerso che alcuni Typhoon della Royal Air Force sono stati a terra per un periodo indefinito nel 2010 a causa della carenza di pezzi di ricambio e che per uscire da questa situazione i pezzi di ricambio mancanti siano stati ottenuti cannibalizzando altri aerei in attesa di nuove forniture.
Nel 2011 otto Eurofighter italiani e dieci (poi otto) inglesi sono stati schierati a Trapani e Gioia del Colle durante l'operazione Unified Protector: il 21 marzo i Typhoon britannici compirono la loro prima operazione di combattimento pattugliando la no-fly zone sopra la Libia; gli italiani compirono la loro prima sortita il 29 marzo. A partire da aprile gli Eurofighter sono stati coinvolti in attacchi al suolo insieme ai Tornado, in quanto non disponevano ancora di completa capacità aria-superficie.
Reparti di Regno Unito, Germania, Italia e Spagna dotati di Eurofighter sono stati dispiegati a partire dal 2009 in Estonia e Lituania nella Baltic Air Policing e a partire dal 2013 in Islanda nella Icelandic Air Policing.
Dal 2015 i Typhoon britannici sono stati impiegati nell'operazione Shader contro lo Stato Islamico. L'Aeronautica Militare ha dispiegato in Kuwait, a partire dal 2019, alcuni Eurofighter del 4º e 36º Stormo con compiti di Intelligence, Surveillance and Reconnaissance nel contesto dell'operazione Inherent Resolve. Nel febbraio dello stesso anno e nello stesso contesto i Typhoon sauditi hanno effettuato i loro primi attacchi al suolo con bombe laser-guidate.
Da maggio ad agosto 2019 quattro Eurofighter italiani sono stati stanziati presso l'aeroporto di Costanza in Romania nell'ambito dell'operazione NATO Black Shield per potenziare la difesa dello spazio aereo romeno, nella quale sono state coinvolte anche la Royal Air Force e l'Ejército del Aire.
Dal 2020 la RAF impiega alcuni Typhoon FGR4 Tranche 1 come aggressor.
Aircrew Synthetic Training Aids
Aircrew Synthetic Training Aids (ASTA) è un complesso progetto di simulazione relativo al nuovo programma Eurofighter. Il sistema ASTA si compone di varie parti, tra cui uno o più simulatori di volo collegabili tra loro, una fedele IS (Instructor Station) per la conduzione della missione, un complesso sistema di replay della missione per il debriefing (consultivo o di valutazione) della stessa, un sistema LPSG (Lesson Planner and Scenario Generator) con il compito della creazione delle missioni e dell'eventuale inserimento di "dottrine" o "regole" da assegnare alle varie entità presenti nell'esercizio per ottenere un'intelligenza artificiale realistica, nonché da altri sistemi di supporto alla simulazione. Caratteristica principale del complesso sistema ASTA consiste nell'implementazione di hardware e software originali dell'Eurofighter, durante lo svolgimento della missione addestrativa. Ciò rende la simulazione molto realistica, in confronto ad altri simulatori della stessa generazione che emulano soltanto il funzionamento di tali apparati. In Italia i simulatori ASTA sono installati presso il 4º Stormo di Grosseto (2 FMS e 1 CT/IPS-E) e 36º Stormo di Gioia del Colle (2 FMS).
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, breakingdefense, Wikipedia, You Tube)