mercoledì 23 agosto 2023

GUERRA RUSSIA - UCRAINA: un bombardiere strategico Tupolev Tu-22 Backfire distrutto in un attacco di droni ucraini.







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La base aerea di Soltsy-2, che ospita i Bombardier Tu-22M3 Bacfire, è stata colpita da un attacco di droni ucraini. 
Le immagini del fumo nero che si levavano dalla base rafforzarono ulteriormente quei rapporti, ma non era chiaro cosa stesse bruciando. Di recente sono emerse foto che mostravano un Tu-22M3 avvolto dalle fiamme presso la base.
Le immagini sono apparse per la prima volta su Telegram e da allora si sono fatte strada su altre piattaforme di social media. Il ministero della Difesa russo ha affermato che un aereo non specificato era stato danneggiato a causa di un attacco di droni, affermando quanto segue sul suo canale Telegram:
“”"Verso le 10:00 di oggi, ora di Mosca, il regime di Kiev ha effettuato un attacco terroristico utilizzando un UAV di tipo elicottero contro un aeroporto militare nella regione di Novgorod. L'UAV è stato rilevato dall'avamposto di osservazione dell'aeroporto ed è stato colpito da armi leggere. A seguito dell'attentato terroristico è divampato un incendio nel parcheggio dell'aerodromo, prontamente domato dalle squadre dei vigili del fuoco. Un aereo è stato danneggiato; non ci sono state vittime a seguito dell'atto terroristico””".
















L'installazione si trova a circa 115 miglia a sud di San Pietroburgo, 315 miglia a ovest di Mosca e 100 miglia a est dell'Estonia, membro della NATO. Questo lo colloca a circa 415 miglia a nord del confine con l'Ucraina. L'arsenale di droni a lungo raggio di Kiev si è notevolmente ampliato negli ultimi mesi, con attacchi regolari a Mosca ora una realtà.
Si verificano spesso anche attacchi di sabotaggio su aeroporti russi lontani dall'Ucraina e la possibilità dell'uso di droni più piccoli per attacchi localizzati da parte di tali squadre è una costante grave minaccia.
I Tu-22M di epoca sovietica sono stati un grosso problema per l'Ucraina non molto tempo dopo l'invasione sconsiderata del paese da parte della Russia. Sono stati usati per lanciare i vecchi Kh-22 supersonici e le nuove varianti Kh-32 - che sono principalmente missili anti-nave pesanti - contro obiettivi ucraini. L'alta velocità di questi missili significava che l'Ucraina aveva poca difesa contro di loro, fino all'arrivo del sistema di difesa aerea Patriot e Samp-T. Tuttavia, i patrioti ucraini sono ancora pochi e coprono principalmente la capitale, Kiev. Il primo video dei missili Kh-22/Kh-32 lanciati contro obiettivi ucraini è emerso nel maggio 2022.
Questi enormi missili non sono così precisi e hanno colpito obiettivi civili con risultati orribili, tra cui un centro commerciale e un grattacielo. Secondo i pubblici ministeri ucraini, quest'ultimo attacco è stato eseguito dalla stessa unità di bombardieri colpita ieri dall'attacco dei droni.
I Tu-22M sono stati prodotti tra il 1969 e il 1993, con oltre 500 esemplari costruiti. Oggi, la forza di bombardieri a lungo raggio della Russia dispone di circa 60 bombardieri Tu-22M3 in tre basi operative - Belaya, Olenygorsk e Shaykovka - oltre a velivoli aggiuntivi presso la base di addestramento di Ryazan. Quindi, colpirne solo uno è una perdita significativa per la Russia.
Vendicarsi della forza dei bombardieri russi tramite droni a lungo raggio è stata una tattica ucraina per un po' di tempo, ma abbiamo visto diminuire i tentativi di colpire queste risorse di alto valore man mano che la capacità di Kiev di raggiungere Mosca si è consolidata.
Se questo attacco è stato eseguito da un piccolo quadricottero, o da un altro drone disponibile in commercio, come indica il Ministero della Difesa russo, avrà mandato un brivido alle forze aerospaziali del paese a ovest. Difendersi da questi tipi di attacchi locali è molto difficile da fare in modo persistente e questo è anche un promemoria del fatto che squadre con questo intento e capacità stanno operando in profondità all'interno della Russia, lontano dai confini dell’Ucraina.

Il Tupolev Tu-22 (Туполев Ту-22, nome in codice NATO Blinder)

Il Tupolev Tu-22 (in cirillico Туполев Ту-22, nome in codice NATO Blinder) era un bombardiere e ricognitore bireattore supersonico progettato dall'OKB 156 diretto da Andrej Nikolaevič Tupolev, sviluppato in Unione Sovieticanegli anni sessanta ed evolutosi successivamente nel Tu-22M.


Sviluppo

Il Tu-22 fu inteso originalmente come un sostituto supersonico del bombardiere Tupolev Tu-16. Il progetto, designato Samolët 105 da Tupolev, fu impostato nel 1954, ma il primo volo del prototipo non si ebbe fino al 21 giugno 1958. La disponibilità di un più potente motore a turbogetto e la scoperta del TsAGI della regola delle aree per minimizzare la resistenza aerodinamica in regime transonico, portò alla costruzione di un altro prototipo riveduto, il 105A. Questo effettuò il primo volo il 7 settembre 1959.
Il primo Tu-22B di serie venne costruito nella fabbrica nº22 a Kazan' e volò il 22 settembre 1960. Il modello fu presentato per la prima volta alla parata aerea di Tushino in occasione della "Giornata delle Forze Aeree Sovietiche" del 9 luglio 1961. Gli osservatori della NATO gli assegnarono inizialmente il nome in codice Bullshot (schizzo di toro) che fu però giudicato inappropriato, allora venne proposto Beauty (bellezza) in seguito scartato perché troppo celebrativo. La decisione cadde su Blinder (paraocchi), mentre gli equipaggi sovietici soprannominarono il velivolo Shilo (punteruolo) a causa della sua forma.
Il Tu-22 entrò servizio nel 1962 e nel 1963, ma si rivelarono considerevoli problemi, che portarono ad una diffusa indisponibilità operativa e ad un numero non trascurabile di incidenti. Fra i molti difetti, vi era una tendenza al surriscaldamento delle superfici a velocità supersoniche, il che comportava la deformazione degli organi di controllo con conseguente scarsa manovrabilità. La velocità di atterraggio era 100 km/h più alta di quella dei precedenti bombardieri e il Tu-22 aveva una tendenza ad alzare il muso e impattare conseguentemente con la coda durante la corsa di atterraggio, sebbene questo problema fu risolto alla fine con l'utilizzo di sistemi elettronici di stabilizzazione. Anche dopo la soluzione dei problemi iniziali manifestati dal progetto, il Blinder non fu mai un aereo facile da pilotare e risultò richiedere lunghe manutenzioni.

Tecnica

Il Tu-22 aveva un'ala a freccia di 55°. I due grandi motori a turbogetto, in origine i Dobrinin VD-7M, in seguito i Kolesov RD-7 M2, venivano montati sulla fusoliera in posizione posteriore da entrambi i lati del grande stabilizzatore verticale. Continuando una tradizione costruttiva della Tupolev, il carrello d'atterraggio era installato in pod posizionati al bordo posteriore di ogni ala. Le ali ad alto angolo di freccia riducevano sensibilmente la resistenza aerodinamica alle velocità transoniche, ma comportavano velocità di atterraggio molto alte ed una corsa di decollo lunga.
Il cockpit del Tu-22 prevedeva il pilota in posizione avanzata, leggermente spostato sulla sinistra, l'ufficiale agli armamenti in posizione arretrata ed il navigatore sotto, all'interno della fusoliera. La disposizione in cabina era pessima e comportava una ridotta visibilità (con gravi ripercussioni, viste le prestazioni difficili da gestire in decollo e atterraggio), posti scomodi e scarsa ergonomia nel posizionamento della strumentazione ed interruttori.
L'armamento difensivo del Tu-22 veniva comandato dall'ufficiale agli armamenti e consisteva in una torretta di coda posta al di sotto dei pod motore ed armata con uno o due cannoni da 23 mm AM-23 ognuno con 250 colpi. Il puntamento della torretta avveniva grazie a un piccolo radar di tiro PRS-3A "Argon'" che sopperiva alla mancanza di visibilità posteriore. Il carico bellico del bombardiere veniva trasportato nel vano bombe ricavato nella fusoliera nello spazio tra le ali ed in grado di trasportare fino a 24 bombe convenzionali a caduta FAB-500, una bomba FAB-9000, o varie armi nucleari a caduta libera. Sul Tu-22K, il vano di carico fu riconfigurato per imbarcare un missile aria-superficie Raduga Kh-22 (AS-4 Kitchen) semi annegato sotto la fusoliera. Il missile di notevoli dimensioni, era grande abbastanza per causare importanti effetti sulla maneggevolezza e sulle prestazioni dell'aereo oltre a rappresentare un problema di sicurezza.

Versioni

I primi Tu-22B avevano un sistema di puntamento ottico per il bombardamento ereditato dal Tu-22R con un radar di attacco/navigazione Rubin-1A. Il Tu-22K aveva, invece, il radar Leinents PN (nome in codice NATO Down Beat) per la guida del missile Kh-22.
Il Tu-22R era in grado di trasportare, nel vano bombe, in alternativa all'armamento, equipaggiamento fotografico o un sistema di disturbo radar (jamming) per la guerra elettronica APP-22. Alcuni Tu-22R furono equipaggiati con il sistema Kub per lo spionaggio elettronico ELINT e in seguito con un'antenna piana sotto la fusoliera per un radar a scansione laterale M-202 Shompol, oltre che con macchine fotografiche e visori all'infrarosso.
Un piccolo numero di Tu-22K fu modificato in Tu-22KP o Tu-22KPD imbarcando il sistema Kurs-N per il rilevamento delle emissioni radar nemiche e impiego del missile antiradar Kh-22P.
Furono costruiti 300 esemplari durante gli anni sessanta, esportati in Iraq e Libia.
Del Tu-22 venne prodotta anche una versione talmente aggiornata da essere considerata un nuovo aereo, noto come Tu-22M nell'Unione Sovietica e come Tu-26 "Backfire" in Occidente.

Utilizzatori:
  • Libia - Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Libiyya
  • Tutti gli esemplari sono stati ritirati dal servizio operativo.
  • Iraq - Al-Quwwat al-Jawwiyya al-'Iraqiyya
  • acquistò 12 esemplari, tutti distrutti in operazioni belliche o rottamati durante la guerra Iran-Iraq e la guerra del Golfo.
  • Russia - Voenno-vozdušnye sily Rossijskoj Federacii
  • ancora in uso nella versione Tu-22M sono stati utilizzati anche in operazioni in Siria.
  • Ucraina - Viys'kovo-Povitriani Syly Ukrayiny
  • ritirati dal servizio operativo.
  • URSS - Sovetskie Voenno-vozdušnye sily - Aviacija Voenno-Morskogo Flota.

Con la dissoluzione dell'Unione Sovietica i Tu-22 vennero ripartiti tra Russia ed Ucraina.

Il Tupolev Tu-22M (in caratteri cirillici Туполев Ту-22M, nome in codice NATO Backfire) è un bombardiere bimotore a getto progettato dall'OKB 156 diretto da Andrej Nikolaevič Tupolev e sviluppato in Unione Sovietica nella seconda parte degli anni sessanta.
Ultimo bombardiere sviluppato in URSS durante la guerra fredda, è caratterizzato da una velocità di crociera sostenuta e dalla possibilità di trasportare un elevato carico bellico, ed in grado di effettuare attacchi (con armi convenzionali o nucleari) contro obiettivi terrestri o navali. Può essere utilizzato anche in missioni di ricognizione.
Il Tu-22M è stato definito da una rivista italiana di aeronautica come uno degli aerei più belli mai realizzati. Sostanzialmente, questa macchina non ha un vero e proprio equivalente tra i modelli occidentali: infatti, ha un ruolo paragonabile a quello che avevano i B-58 Hustler ed i Mirage IV, ma è concettualmente e tecnologicamente molto più moderno.
In occidente l'aereo venne inizialmente designato Tu-26.

Storia del progetto

Lo sviluppo di questo aereo iniziò nel 1964, quando l'ingegner D. Markov ebbe l'incarico di avviare la progettazione preliminare di un sostituto del bombardiere medio supersonico Tu-22 Blinder, che non era risultato soddisfacente. Il nuovo aereo avrebbe dovuto essere caratterizzato da prestazioni decisamente più elevate, per ottenere le quali era previsto il ricorso ad ali a geometria variabile e motori più potenti. Tuttavia, il progetto preliminare del nuovo velivolo (noto con la sigla interna di 106) non possedeva le caratteristiche richieste, e quindi, l'OKB Tupolev fu costretto a rivederlo. Il risultato fu il progetto 125: il nuovo aereo avrebbe dovuto montare motori VK-6, in grado di spingere alla velocità di 2.500 km/h e con un'autonomia nell'ordine dei 4.500 km. Per raggiungere prestazioni simili, era previsto il ricorso, per la costruzione, di leghe di titanio.
Il progetto 125 fu effettivamente esaminato dagli esperti del governo sovietico, ma gli fu preferito il Sukhoi T-4, dalle prestazioni decisamente più elevate. La Tupolev, tuttavia, decise di realizzare una propria risposta al modello Sukhoi, ed iniziò a lavorare al progetto 145: questo, in pratica, era un'ampia riprogettazione del precedente Tu-22 Blinder. Questo progetto venne autorizzato dal governo nel 1967, dopo che si decise di interrompere il programma relativo al T-4. I requisiti che la nuova macchina avrebbe dovuto soddisfare erano una velocità di 2.300 km/h ed un'autonomia di 7.000 km senza rifornimento in volo.
Il prototipo volò per la prima volta il 30 agosto 1969.

La questione del nome

Il Tu-22M, presso la Tupolev, aveva la designazione interna di progetto 145 o Tu-145, ed in seguito venne anche chiamato AM. La lettera M, nel nome di un aereo, sta per Modifikatsirovanny, modificato, ed in Unione Sovietica (così come in Russia oggi) stava ad indicare una versione migliorata di un certo velivolo. Tuttavia, il Tu-22M, considerando le sue prestazioni ed il suo aspetto, può essere considerato un aereo completamente nuovo rispetto al Blinder, più che una sua versione riprogettata.
Secondo alcune fonti, l'aereo stava per ricevere il nome di Tu-26. Non è chiaro il motivo che spinse la Tupolev a rinunciare a questa denominazione a favore dell'altra. Le spiegazioni che vengono comunemente date sono di due tipi.
Depistaggio nei confronti della NATO. Secondo alcuni, la designazione Tu-22M era stata utilizzata per dare l'impressione che si trattasse di una variante del Tu-22, e quindi per indurre gli occidentali a sottovalutare le reali capacità del nuovo aereo. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, tuttavia, in sede di discussione per il trattato SALT II (dove i sovietici utilizzarono per la prima volta la nuova denominazione), adottò ufficialmente il nome.
Motivi economici interni. Secondo alcune fonti, il motivo che aveva spinto la Tupolev a rinunciare al nome Tu-26 a favore di Tu-22M era dovuto a questioni di budget. Infatti, facendo passare il Backfire per una nuova versione del Blinder si sarebbe evitata una nuova gara contro altri modelli presentati dagli altri OKB.
In tutti i modi, il Tu-22M venne inizialmente chiamato dagli occidentali Tu-26. Occorre precisare che gli errori di denominazione riguardanti gli aerei (e non solo) di produzione sovietica erano piuttosto frequenti: infatti, le informazioni “ufficiali” a carattere militare provenienti dal Patto di Varsavia erano scarsissime, e quasi tutti i dati in tal senso erano prodotti da attività di intelligence.

Tecnica

Struttura

Dal punto di vista tecnico, il Tu-22M era un aereo piuttosto avanzato per la sua epoca, e differiva moltissimo dal precedente Tu-22 Blinder. La fusoliera ha una forma allungata, con un muso appuntito.
Le ali a geometria variabile sono una caratteristica fondamentale dell'aereo. Queste hanno freccia positiva e sono fissate a metà del corpo del velivolo, fissate grazie a dei giunti mobili. Hanno una radice piuttosto ampia, e possono essere regolate in cinque posizioni predefinite a seconda delle esigenze.
Gli aerei in servizio non hanno una sonda per il rifornimento in volo. Infatti, questa risulta essere stata rimossa da tutti gli esemplari a partire dalla versione M-2, in modo da evitare che questi aerei fossero considerati in grado di attaccare gli Stati Uniti continentali.
L'equipaggio è composto da quattro uomini, ognuno dei quali munito di seggiolino eiettabile.
Le caratteristiche delle singole versioni sono specificate più nel dettaglio in seguito.

Propulsione

Il Tu-22M è un bireattore, con propulsori montati direttamente nel corpo dell'aereo. Le prese d’aria, rettangolari, sono poste ai lati della fusoliera. Complessivamente, sono stati utilizzati tre tipi di turbofan.
I primi furono gli NK-144-22 da 20.000 kgf, che vennero montati solo sui prototipi (Tu-22M0). La velocità raggiunta con questi propulsori fu di poco superiore ai 1.500 km/h. Per aumentare le prestazioni, questi motori furono successivamente sostituiti dai più perfezionati NK-22 da 22.000 kgf, che furono utilizzati sui successivi Tu-22M1 ed M2. Tuttavia, anche in questo caso non si riuscì a raggiungere le velocità richieste dai vertici dell'aviazione (il requisito era di 2.300 orari, e la velocità massima raggiunta con gli NK-22 fu di “solo” 1.800 km/h). Anche i valori relativi all'autonomia erano bassi rispetto alle richieste. Si decise quindi di utilizzare i più efficaci NK-25, da 25.000 kgf, che vennero montati sulla versione M3. Con questi propulsori, i Tu-22M riuscirono a raggiungere i 2.300 km/h ed i 7.000 km di autonomia.

Avionica

L'equipaggiamento di bordo è piuttosto sofisticato, ed include un radar di grande potenza che lo mette in grado di individuare bersagli sia terrestri sia navali in qualunque condizione meteo. Il sistema di puntamento è ottico-elettronico di tipo OPB-15, mentre il sistema di navigazione è di tipo inerziale. Inoltre, a bordo ci sono anche sistemi RLS attivi e passivi.
Le comunicazioni sono assicurate da tre trasmettitori radio; due UHF R-832M ed un SW R-846 con equipaggiamento per la codifica dei messaggi.

Armamento

Le missioni del Backfire comprendono il bombardamento convenzionale e nucleare, oltre che l'attacco antinave. Quindi, il loro armamento è prevalentemente di tipo aria-superficie. Infatti, il Tu-22M3 è in grado di trasportare:
  • fino a tre AS-4 Kitchen o altrettanti AS-6 Kingfish sistemati nella stiva o appesi a piloni esterni;
  • sei AS-16 Kickback in un lanciatore rotante nella stiva, oltre ad altri quattro appesi ai due piloni esterni;
  • circa una settantina di bombe a caduta libera.

Il carico massimo complessivo trasportabile è di 24 tonnellate di bombe, con testata sia convenzionale, sia nucleare. Le versioni precedenti avevano un carico bellico estremamente inferiore: infatti, la versione M2 era in grado di trasportare solo gli AS-4, mentre non si hanno informazioni sulla quantità di bombe imbarcabili su M0 ed M1.
I Tu-22M hanno anche una limitata capacità di autodifesa. Infatti, tutte le versioni hanno montato in coda uno o più cannoni da 23 mm. In dettaglio, si tratta di un singolo GSh-23 a doppia canna sul Tu-22M3, e di due GSh-23 a singola canna sulle altre versioni.

Ipotesi sull'impiego

Nel corso degli anni ci furono numerosi dibattiti per stabilire se il Tu-22M fosse o meno un bombardiere con capacità strategiche (e rientrasse quindi nei trattati per il controllo degli armamenti strategici). Inizialmente, gli statunitensi considerarono questo aereo un sistema d'arma tutto sommato periferico nell'ambito dell'aviazione strategica sovietica. Questo perché la stima dei dati raccolti dall'intelligence occidentale aveva fornito il ritratto di un aereo con capacità di carico e di autodifesa piuttosto limitate. Le esperienze successive costrinsero gli esperti americani a cambiare parere.
Vi era poi il problema di stabilire se il Backfire fosse o no in grado di raggiungere gli Stati Uniti continentali. Andando oltre le dichiarazioni della Tupolev (che dichiarava un raggio d'azione di 2.200 km) e le stime degli esperti americani (un'autonomia intorno ai 4.000 km), il vero punto critico era la presenza della sonda per il rifornimento in volo: infatti, l'autonomia del velivolo di per sé non era intercontinentale, e quindi secondo i sovietici non avrebbe dovuto essere considerato un bombardiere strategico (dunque non soggetto a restrizioni). Gli esperti americani, al contrario, lo ritenevano idoneo ad attaccare il continente americano, proprio in virtù della possibilità di rifornirlo in volo.
Comunque, durante le trattative per gli accordi SALT II, gli Stati Uniti ottennero l'assicurazione dall'allora Premier sovietico Leonid Il'ič Brežnev che i Tu-22M non sarebbero stati aggiornati con il sistema di rifornimento in volo, e che la costruzione di questi aerei sarebbe stata limitata a 30 esemplari l'anno. In seguito, nonostante la mancata ratifica del SALT II, il sistema di rifornimento in volo fu rimosso da tutti i bombardieri.
Comunque, questo aereo rappresentava (e rappresenta tuttora) un sistema d'arma estremamente sofisticato, non solo come bombardiere ma anche nel ruolo antinave.

Utilizzatori

Nel 1969 un satellite di ricognizione americano identificò il prototipo del nuovo bombardiere presso l'impianto della Tupolev di Kazan' nella Russia asiatica centrale. Nel 1971 l'aereo, cui la NATO diede il nome di "Backfire", fu scoperto mentre compiva prove di rifornimento in volo con un'aerocisterna vicino al centro sperimentale di Ramenskoye, ad est di Mosca; denominato Tu-22M, il velivolo divenne operativo nel 1973 e negli anni seguenti sostituì il Tu-16.
Complessivamente, del Tu-22M vennero costruiti oltre 500 esemplari, che prestarono servizio inizialmente solo nell'aviazione sovietica. In seguito alla dissoluzione dell'URSS, la totalità gli aerei entrò a far parte delle aviazioni militari di Russia, Ucraina e Bielorussia. I Tu-22M sono stati utilizzati anche durante la guerra russo-georgiana nella regione dell'Ossezia, subendo alcune perdite.

URSS

Il Tu-22M divenne pienamente operativo con l'aviazione sovietica nel 1973. La VVS lo impiegò per svolgere operazioni di ricognizione, sia terrestre sia navale. Comunque, fu impiegato in operazioni belliche reali durante la guerra in Afghanistan, negli anni ottanta. Qui svolse operazioni di bombardamento convenzionale. Complessivamente, con l'aviazione sovietica ne entrarono in servizio circa 500 esemplari di tutte le versioni. Non fu mai oggetto di esportazioni, neanche verso Paesi amici.

Russia

La Russia, che ha ereditato la maggior parte degli aeromobili sovietici, è stata (ed è tuttora) la maggiore utilizzatrice del Backfire.
Questo aereo è stato impiegato in operazioni belliche reali in Cecenia nel 1995 e contro la Georgia durante la seconda guerra in Ossezia del Sud nel 2008. In questa occasione, risulta che uno di questi aerei sia stato abbattuto dalla difesa aerea georgiana.

Nell'ottobre 2008 risultano in servizio 162 Tu-22M. Di questi, 117 esemplari sono inquadrati nella 37ª Armata Aerea, che gestisce tutti i bombardieri strategici della VVS:
  • 52º Reggimento da Bombardamento', con base a Šajkovka.
  • 200º Reggimento da Bombardamento, con base ad Engels.
  • 840º Reggimento da Bombardamento, con base a Sol'cy.
  • 444º Reggimento da Bombardamento, con base a Vozdviženka.
  • 43° Centro d'Addestramento, con base a Rjazan'.

Al febbraio 2019 restano in servizio 66 Tu-22M3, in quanto n esemplare é andato perso nello stesso mese. Di questi, 30 saranno aggiornati allo standard Tu-22M3M con avionica, strumentazione ed armamenti aggiornati.

L'aviazione navale ha in servizio i restanti 45 esemplari, inquadrati in tre reggimenti:
  • 33º Reggimento da Bombardamento Centrale, ad Ostrov (Pskov), che dipende direttamente dal comando dell'Aviazione Navale.
  • 568º Reggimento Indipendente, con sede a Kamennyj Ručej (Flotta del Pacifico).
  • 924º Reggimento Indipendente dell'Aviazione Navale, con sede ad Olenegorsk (Flotta del Nord).

Ucraina

Nel 1991, l'Ucraina si ritrovò sul suo territorio una notevole quantità di bombardieri strategici. Di questi, una parte era costituita da Tu-22M (versioni M-2 ed M-3), inquadrati in due reggimenti a Stryj e Poltava. Nel 1999 risultava ancora operativa una sessantina di esemplari.
Nell'ottobre del 2000, l'Ucraina chiese agli Stati Uniti di finanziare la distruzione dei Tu-22M in loro possesso, e dei relativi missili. Nel 2001, fu ufficialmente comunicato che era stata finanziata la demolizione di 47 aerei TU-22M ucraini. La demolizione dei restanti esemplari pare sia stata ultimata nel 2006.

Bielorussia

La Bielorussia si ritrovò sul proprio territorio un certo numero di Backfire. Complessivamente, si trattava di una cinquantina di aerei, inquadrati in due reggimenti:
  • 200º Reggimento da Bombardamento Pesante (Babrujsk)
  • 402º Reggimento da Bombardamento Pesante (Balbasovo).
Gli aerei di queste unità vennero successivamente restituiti alla Russia.

Esportazioni

I Paesi che hanno dimostrato interesse a proposito del Tu-22M sono Cina ed India.

Cina

La Cina ha trattato l'acquisto di un piccolo numero di aerei di questo tipo già dal 1993.
Il 23 gennaio 2013 la Russia ha accettato di vendere 36 Tupolev Tu-22M3 per un totale di 1,5 miliardi USD. La Cina pianifica di modernizzare gli aerei prima di utilizzarli aumentando il raggio d'azione. Il Tupolev Tu-22M3 nell'Esercito della Cina cambierà la denominazione in H-10.

India

L'India, nel dicembre 1999, ha annunciato di aver concluso con la Russia un accordo per il leasing di quattro Tu-22M3 da utilizzare per il pattugliamento marittimo. Si tratta dell'unico impiego per questi aerei fuori dai Paesi della CSI fino all'acquisto degli aerei da parte della Cina nel 2013.

Versioni:
  • Tu-22M0: versione di pre-serie costruito in 12 esemplari, utilizzato per le valutazioni a partire dal 1971. Spinto da due reattori NK-144-22 da 20.000 kgf, poteva raggiungere la velocità di 1530 km/h. La lunghezza era di 41,5 metri, mentre l'altezza raggiungeva gli 11,05 m. L'apertura alare variava tra i 22,75 (freccia minima) ed i 31,6 (freccia massima) metri, mentre il peso massimo al decollo era di 121 tonnellate. L'autonomia massima raggiungeva i 4.140 km.
  • Tu-22M1: (Backfire-A) primo esemplare di serie, completato nel luglio 1971 e costruito a Kazan' a partire dal 1972. Si trattava di un aereo caratterizzato da diverse modifiche rispetto agli esemplari di pre-serie, tra cui nuovi motori (NK-22 da 21.900 kgf) che consentivano una velocità ed una autonomia superiori (rispettivamente, 1.660 km/h e 5.000 km). Le dimensioni erano praticamente le stesse, tranne che per l'apertura alare (tra i 25 ed i 34,28 metri). Anche il peso al decollo era di poco superiore (122 tonnellate contro le 121 della versione precedente). Questa versione non fu ritenuta soddisfacente.
  • Tu-22M2: (Backfire-B) versione migliorata del Tu-22M1, che volò per la prima volta nel 1973. Entrato in servizio operativo dal 1976, è stato costruito in ben 211 esemplari tra il 1973 ed il 1983. La sua autonomia, insufficiente rispetto ai requisiti dell'aviazione, era di circa 5.100 km, e la velocità massima raggiungeva i 1.800 km/h. Le dimensioni (se si esclude il fatto che era più corto di quattro centimetri) erano esattamente le stesse degli M1. Subito dopo l'inizio della produzione in serie, l'aereo ricevette i nuovi motori NK-23, visto che la versione precedente non aveva avuto prestazioni soddisfacenti.
  • Tu-22M2Ye: designazione di un piccolo numero di Tu-22M2 che vennero dotati di motori NK-25 e di strumentazione migliorata. Tuttavia, il miglioramento delle prestazioni non fu tale da giustificare la produzione su vasta scala.
  • Tu-22M3: (Backfire-C) ulteriore variante sviluppata dal Tupolev OKB per ovviare al problema del raggio d'azione. Volò il 20 giugno 1977, con i nuovi motori NK-25 da 25000 kgf e differiva dalla versione precedente per il muso allungato, le prese d'aria simili a quelle del MiG-25 e l'angolo massimo delle ali aumentato a 65°. I dati tecnici sono quelli inseriti in tabella. Il Tu-22M3 è entrato in servizio nel 1983 e, pur non raggiungendo i valori di autonomia richiesti, è subito apparso come un aereo decisamente più affidabile e maturo rispetto ai predecessori. Il carico bellico venne raddoppiato rispetto alla precedente versione: infatti, aveva la capacità di trasportare 3 missili da crociera o 10 missili a corto raggio AS-16. Nel 1985 vennero effettuati dei test di volo a bassa quota ed alta velocità, in modo da dimostrare la capacità di soppressione delle difese aeree nemiche del velivolo.
  • Tu-22M3M: (Backfire-D o E) ulteriore variante a cui saranno aggiornati 30 aerei della versione M3, con i nuovi motori NK-32-02, avionica ammodernata con sistema di puntamento SVP-24-22, radar NV-45, strumentazione più moderna e missili aria-superficie di ultima generazione. Questi comprenderanno un Kh-32 con gittata di 1.000 Km o quattro Kh-42 da 2.000 Km oppure sei Kh-50 da 1.300 Km. Il primo esemplare aggiornato è uscito di fabbrica il 10 agosto 2018 mentre il primo volo è atteso per il settembre dello stesso anno e consegne a partire dal 2021.
  • Tu-22MR: si tratta della variante da ricognizione, sviluppata nel 1985.
  • Tu-22ME: versione migliorata presentata nel 1990.


Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Thedrive, Wikipedia, You Tube)

































































 

martedì 22 agosto 2023

ESERCITO AUSTRALIANO: Battuto il KF-41 LYNX della tedesca Rheinmetall dall’IFV “AS-21 REDBACK” della società sud-coreana Hanwha.







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Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, storia militare, sicurezza e tecnologia. 





Il programma dell’I.F.V. australiano (Infantry Fighting Vehicle) ha finalmente un vincitore: il REDBACK della società sud-coreana Hanwha. 












Il KF-41 LYNX della tedesca Rheinmetall è stato sconfitto. I 2 veicoli sono stati a lungo testati e comparati sul campo a partire dal 2019.
Il REDBACK andrà a sostituire gli M-113AS4 e opererà a stretto contatto con i carri armati M1A2 ABRAMS a partire dal 2027 con le consegne ai reparti inizieranno a partire dal 2028.
Il programma Land 400 Phase 3 è stato però ridotto: originariamente, il programma prevedeva l’acquisto di 467 veicoli, includendo varianti di supporto, ma era stato ridimensionato una prima volta a 400 veicoli già con la Request for Information (RFI) del 2018 ed ora ad appena 129 IFV. La decisione rientra in una deliberata scelta di rendere l’Esercito Australiano una forza “specializzata” orientata alla collaborazione con la Marina per difendere l’area del Pacifico di sua competenza. I REDBACK equipaggeranno ora un singolo battaglione meccanizzato pesante.
Il programma richiederà fra i 3,4 e 4,7 miliardi di dollari USA, che lo rendono comunque uno dei progetti maggiori. Il carro REDBACK è uno sviluppo del K-21 sud-coreano, modificato e pensato per integrare tecnologia australiana: la torretta è armata con mitragliera Bushmaster da 30x173 mm e lanciatore per missili controcarro SPIKE Long Range (LR); l’IFV utilizza cingoli integrali in compositi della britannica Soucy Defense.
I REDBACK saranno prodotti in Australia in una nuova fabbrica appositamente costruiti nella città di Avalon, nello Stato di Victoria. Diverse aziende australiane sono coinvolte come sub-contraenti che forniscono vari sistemi.

Il K21 REDBACK è un veicolo da combattimento della fanteria sudcoreano

Il K21 è un veicolo da combattimento della fanteria sudcoreano. Un sostituto della serie K200, era precedentemente designato come K300 o XK21 KNIFV (Korea Next-generation Infantry Fighting Vehicle). La produzione iniziale è iniziata nel 2009, con l'esercito della Repubblica di Corea che prevedeva di schierare circa 466 unità. È progettato per affrontare efficacemente altri IFV pesantemente armati e corazzati come il BMP-3. 
Lo sviluppo è iniziato nel 1999. Nel 2003 è stato assegnato a Doosan DST un contratto da 77 milioni di dollari per il prototipo NIFV. Nel 2005 sono stati consegnati tre veicoli prototipo all'esercito ROK. La produzione è iniziata nel novembre 2009 dopo un periodo di sviluppo di dieci anni. I K21 saranno schierati dal 2013 al 2016.

Costruzione

Il telaio del K21 KNIFV è costruito interamente in alluminio con alcune parti, come i portelli, in fibra di vetro, riducendo il peso del veicolo e consentendogli di viaggiare a velocità più elevate senza motori ingombranti e potenti. Il NIFV deve essere più leggero di altri IFV, inclusa la serie americana Bradley , aumentando sia la velocità che il carico utile.
Il progetto è stato finalmente considerato pronto per la produzione nel 2009, dopo 10 anni di sviluppo e una spesa di budget per la ricerca di circa 80 milioni di dollari. Oltre l'85% del design del veicolo è domestico. Tuttavia è necessaria una riprogettazione in seguito all'affondamento di due veicoli impegnati in operazioni anfibie. Una commissione d'inchiesta ha rilevato che il problema era una mancanza di galleggiamento, una piastra ondulata malfunzionante e un problema tecnico con la pompa di scarico, che sono stati tutti corretti nel nuovo design.

Armamento

La torretta biposto sul K21 è armata con un cannone S&T Dynamics K40 da 40 mm.  Il cannone automatico K40 da 40 mm è stato sviluppato sulla base del progetto del cannone navale gemello Nobong  da 40 mm, che è stato sviluppato per sostituire l' OTO Melara DARDO CIWS, utilizzato dalla Marina sudcoreana, in grado di sparare proiettili APFSDS, munizioni esplosive, fumogene e multiuso e una mitragliatrice da 7,62 mm. Questo è combinato con un avanzato sistema di controllo del fuoco e stabilizzatore del cannone che si trova solitamente sui principali carri armati di terza generazione che rende il K21, insieme al tedesco Puma, in grado di muovere e ingaggiare contemporaneamente i bersagli con un alto grado di precisione. Le munizioni per il cannone automatico sono immagazzinate sotto la torretta. Il cannone da 40 mm può sparare fino a 300 colpi al minuto, con una velocità del proiettile fino a 1.005 m/s (3.300 ft/s). I proiettili APFSDS migliorati sparati da esso sono in grado di penetrare fino a 160–220 mm (6,3–8,7 pollici) di armatura, leggermente più alti rispetto ad altri proiettili APFSDS, a causa del processo di autoaffilatura quando il proiettile penetra nell'armatura.
Il K236 MMFA (Multi-mode Fused Ammunition) ha diverse modalità tra cui prossimità, esplosione d'aria, perforazione dell'armatura e frammentazione. La modalità è configurata dall'FCS del K21, che quindi trasmette i dati necessari a un piccolo sistema di fusibili programmabili all'interno del colpo prima che venga sparato. Ciò consente un maggiore controllo sulla traiettoria e sull'impatto del proiettile, ampliando la portata dei possibili bersagli dai veicoli corazzati medi agli aerei e al personale di fanteria.
L'armamento anticarro include un ATGM indigeno di terza generazione, con prestazioni simili allo Spike israeliano e penetrazione dell'armatura da 700 a 1.000 mm (da 28 a 39 pollici) della base RHA .

Sensori

Il sistema di controllo del fuoco è in grado di individuare e tracciare bersagli fino a 6.000 metri (3,7 miglia) di distanza e identificarli fino a 3.000 metri (1,9 miglia) di distanza. Sono presenti anche i sensori IFF. Il veicolo ha anche capacità di cacciatore-assassino con la sua vista separata del comandante (IFV Commander's Panoramic Sight o ICPS) e la vista dell'artigliere (IFV Gunner's Primary Sight o IGPS), che può rilevare sia bersagli terrestri che aerei. I mirini sono progettati da Samsung Thales.
Il mirino del mitragliere è dotato di un visore termico di terza generazione e di un  telemetro laser da 1,54 μm. Può rilevare bersagli da 6.000 metri di distanza e identificarli da 3.000 metri di distanza. Il mirino del comandante è dotato dello stesso sistema di quello del mitragliere. Ciò consente all'artigliere di utilizzare la vista del comandante per ingaggiare bersagli se la sua stessa vista è disabilitata o distrutta. Il comandante del veicolo ha anche la possibilità di ignorare il comando per prendere il controllo della torretta e del cannone dall’artigliere.

CORAZZA

Sebbene non si sappia molto sulla composizione dell'armatura del K21, la corazza frontale del veicolo è specificamente progettata per proteggere dai proiettili di cannone automatico di grosso calibro, principalmente le munizioni APDS da 30 mm (30 × 165 mm) per il cannone automatico 2A72 utilizzato su BMP-3, che ha una penetrazione dell'armatura di circa 50 mm (2,0 pollici) a distanze di 1.000 m. L'armatura laterale è progettata per proteggere da proiettili AP da 14,5 mm, che hanno una penetrazione dell'armatura di circa 25 mm (0,98 pollici) a 1.000 m. La parte superiore può resistere a frammenti di proiettili di artiglieria da 152 mm che esplodono fino a 10 metri. È stato confermato che l'armatura composita comprende fibra di vetro S2 e ceramica Al2O3 inclusa lega leggera di alluminio. 
Il veicolo ha un serbatoio del carburante autosigillante morbido in grado di assorbire l'impatto di un proiettile. C'è anche un sistema antincendio automatico all'interno del veicolo per estinguere eventuali incendi interni che potrebbero scoppiare.
Il PIP K21 (Programma di miglioramento del prodotto) includerà una suite di protezione attiva e un sistema antimissile hard-kill simile all'AWiSS che verrà utilizzato anche per il PIP K2. Ciò aumenterà la capacità del veicolo di difendersi da vari ATGM.

Dispiegamento delle truppe

Il K21 è in grado di trasportare un totale di 9 passeggeri e altri 3 membri dell'equipaggio del veicolo. Con il Battle Management System, l'equipaggio del veicolo e i passeggeri all'interno del veicolo possono essere immediatamente informati sull'ambiente che li circonda, migliorando la loro consapevolezza della situazione. Uno schermo da 15 pollici (38 cm) è installato all'interno dell'abitacolo, che fornisce vari dati dal BMS. Il veicolo è dotato di una telecamera CCD esterna e i passeggeri all'interno possono sorvegliare l'ambiente utilizzando lo stesso schermo.

Mobilità

Il K21 è equipaggiato con un motore diesel Doosan D2840LXE V-10 sovralimentato. Il peso del veicolo è di circa 25,6 tonnellate che, sommato alla potenza totale del motore, gli conferisce un rapporto potenza/peso di circa 29 cv/t. Il K21 PIP presenterà una versione migliorata del motore che darà al veicolo una potenza aumentata di 840 CV.
Per il K21 è disponibile un ISU semi-attivo di nuova concezione, o In-arm Suspension Unit. La stessa unità deve essere utilizzata sul K2 Black Panther. Nonostante abbia lo stesso ISU utilizzato sul K2 Black Panther, il K21 non può cambiare la sua postura.
Il veicolo può viaggiare sia su terra che su acqua. Un sistema di pontoni offre maggiore galleggiabilità per galleggiare sull'acqua quando viene caricato del peso aggiuntivo sul veicolo.

Prezzi

Il costo medio per unità è di circa ₩ 3,95 miliardi ($ 3,5 milioni di dollari) (2014). 

Varianti

Carro leggero

Doosan DST e l'azienda belga Cockerill si sono unite all'inizio del 2013 per sviluppare la torretta Cockerill XC-8 per il K21 per fornire una capacità di fuoco diretto di peso medio. L'XC-8 è basato sulla torretta Cockerill CT-CV 105HP ed è dotato di un cannone da 105 mm o 120 mm. La versione da 105 mm spara tutte le munizioni NATO da 105 mm e può anche utilizzare il missile guidato anticarro Cockerill Falarick 105 Gun-Launched Anti-Tank Guided Missile (GLATGM). Ha un'elevazione massima di 42 gradi, consentendo un raggio di fuoco indiretto massimo di 10 km (6,2 mi). La versione da 120 mm spara tutte le munizioni NATO da 120 mm e può utilizzare il Cockerill Falarick 120 GLATGM. Il missile può ingaggiare armature pesanti oltre i 5 km (3,1 mi). Entrambe le torrette hanno un equipaggio di due uomini, sono caricate automaticamente e sono sistemi d'arma digitali, completamente stabilizzati, giorno/notte.
Nel 2014, CMI Defense e Doosan DST hanno rivelato pubblicamente il K21-105, un carro armato leggero versione del telaio K21 dotata di una torretta CMI Defense CT-CV 105HP. Definito un carro medio dai suoi sviluppatori, il veicolo pesa circa 25 tonnellate con un equipaggio di 3 uomini, è più economico da produrre e mantenere e ha una mobilità migliore rispetto ai carri armati reali. Il ruolo principale del veicolo è il supporto di fuoco diretto per la fanteria contro veicoli corazzati e poco protetti, edifici e fortificazioni. L'armamento principale è un cannone rigato a basso rinculo da 105 mm che spara munizioni standard NATO e intelligenti di nuova concezione con un raggio di fuoco diretto massimo di 4 km (2,5 mi); sebbene il cannone non sia efficace contro i moderni carri armati principali, può sconfiggere i carri armati più vecchi che la Corea del Nord ha ancora in servizio diffuso. Il cannone può anche sparare con il Falarick 105 GLATGM a guida laser di progettazione ucraina, che ha una portata di 5 km (3,1 mi) e una testata tandem in grado di penetrare 550 mm (22 pollici) di armatura dietro ERA. La torretta ha un sistema di caricamento automatico delle munizioni in grado di sparare 8 colpi al minuto e immagazzina i colpi in un compartimento separato dall'equipaggio. L'armamento secondario è una mitragliatrice coassiale da 7,62 mm più una mitragliatrice opzionale da 12,7 mm montata sul tetto in una postazione remotizzata. Il K21-105 mantiene il livello di protezione e la capacità anfibia del K21 IFV. 
Hanwha Defense (precedentemente Doosan DST) ora etichetta il K21-105 come carro medio.

Operatori :
  • Corea del Sud  - 550 unità nell'esercito della Repubblica di Corea;
  • Australia - 129 unità da ordinare per l'esercito australiano.  Hanwha Defense ha proposto uno sviluppo del K21 noto come AS21 Redback per la competizione IFV Land 400 Phase 3 dell'esercito australiano che si è aggiudicata. Il Redback è stato modificato rispetto al design originale dell'F21 con un'armatura migliorata, un cannone Bushmaster da 30 mm, un missile guidato anticarro Spike LR e cingoli in gomma monoblocco.  Nel 2021 i prototipi AS21 sono stati consegnati all'esercito australiano a scopo di test. I test avrebbero dovuto iniziare nel 2019 e durare due anni, ma sono stati ritardati dalla pandemia di COVID-19. Il 26 luglio 2023 l'AS21 Redback è stato annunciato come aggiudicatario per il requisito dell'esercito australiano. Inizialmente era previsto l'acquisto di 450 veicoli per sostituire gli APC M113AS4 australiani su base uno a uno, ma questo è stato ridotto per investire in razzi e missili terrestri a lungo raggio. Il primo Redback dovrebbe essere consegnato all'inizio del 2027 con consegne completate entro la fine del 2028 a un costo di acquisizione compreso tra AU $ 5- $ 7 miliardi (US $ 3,4- $ 4,7 miliardi). 

Operatori potenziali

  • Romania  - Anche la Romania ha espresso interesse ad acquisire il Redback per parte della sua modernizzazione militare. 

Offerte fallite

  • Stati Uniti - Oshkosh Defense ha sviluppato una versione del Redback come suo ingresso nell'ambito di un contratto competitivo per il programma Optional Manned Fighting Vehicle dell'esercito americano, ma la proposta Oshkosh/Hanwha non è stata selezionata. 
  • Polonia - L’AS21 Redback è stato testato in Polonia alla fine di ottobre 2022 come potenziale IFV pesante da servire nelle forze armate insieme a un Borsuk anfibio più leggero. Tuttavia, secondo fonti non ufficiali (non sono disponibili rapporti di test ufficiali) non ha dato buona prova. Il 29 novembre 2022 alla conferenza di cooperazione dell'industria della difesa polacco-coreana, Hanwha ha proposto di co-sviluppare un IFV pesante basato su Redback con HSW. Quell'IFV sarebbe stato chiamato PL-21 e armato con la torretta senza pilota polacca ZSSW-30. Tuttavia, questa proposta non è stata scelta poiché la Polonia alla fine ha deciso di sviluppare il proprio IFV pesante utilizzando il powerpack Krab SPGe sospensione così come le esperienze maturate durante lo sviluppo del Borsuk IFV. 






Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, Wikipedia, You Tube)