mercoledì 22 novembre 2023

Voenno-vozdušnye sily Rossijskoj Federacii: il velivolo spia M-55 Mystic-B è recentemente apparso dotato di un POD ELINT per la ricognizione e l’intelligence.






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L'Aeronautica militare russa o VVS RF (in russo: Военно-воздушные силы Российской Федерации, traslitterato: Voyenno Vozdushnye Sily Rossiiskoj Federacii) è la forza aerea della Federazione Russa divenuta, a partire dal 1º agosto 2015 ed assieme alle Forze di difesa aerospaziali e al Forze spaziali, parte integrante delle Forze aerospaziali russe. Istituita il 7 maggio 1992 a seguito dell'istituzione del Ministero della Difesa da parte di Boris El'cin, è l'erede naturale del Servizio aereo imperiale (1912-1917) e delle Forze aeree sovietiche (1918-1991). È dotata, tra gli altri, di caccia da superiorità, cacciabombardieri, aerei da attacco al suolo e bombardieri strategici a lungo raggio. Ha ricevuto il battesimo del fuoco a pochi mesi dall'istituzione, partecipando a partire dal 1º ottobre 2015 alle operazioni contro lo Stato Islamico ed ai gruppi ribelli siriani al fianco del governo siriano. È dotata di basi all'estero ed è indipendente rispetto all'Aviazione navale russa, in sigla VMF, che detiene un comando a sé stante. Al 2019, con più di 4.100 velivoli in servizio attivo, è annoverata tra le più grandi aviazioni al mondo.
La Russia probabilmente sta valutando la possibilità di tornare in servizio con il suo aereo spia ad alta quota M-55 dell’era della Guerra Fredda, per fornire ulteriori capacità di raccolta di informazioni sui campi di battaglia dell’Ucraina. Questa è la recente valutazione del MoD britannico, e fa seguito alla comparsa di foto che mostrano l'aereo raramente visto in un impianto di prova russo, dotato di un carico utile di intelligenza elettronica (ELINT).
In uno dei suoi regolari aggiornamenti di intelligence, il Ministero della Difesa britannico valuta che la Russia “sta probabilmente valutando la possibilità di riportare in servizio l’aereo da ricognizione ad alta quota M-55 Mystic-B di epoca sovietica”. In effetti, l'M-55 non è mai entrato in servizio militare operativo con l'Unione Sovietica o con la Russia, con solo quattro esemplari volanti. L'ultimo di questi rimasto attivo è stato più recentemente utilizzato per ricerche civili sulla stratosfera e sulla superficie terrestre, sotto il nome di Geofizika.
Degno di nota è il fatto che, il Myasishchev M-55 sia stato originariamente sviluppato come aereo da ricognizione da alta quota. Ha effettuato il primo volo nel settembre 1988, essendo derivato dall'M-17 Mystic-A. Il velivolo era apparso troppo tardi per svolgere il ruolo previsto nel contrastare i palloni di sorveglianza occidentali.
Il MoD britannico afferma che la quota operativa dell’M-55 è di oltre 70.000 piedi e che “è stato osservato trasportare una capsula militare da ricognizione, sviluppata per l’impiego su aerei da caccia russi”: questo è in riferimento all'apparizione dell'M-55 all'aeroporto Zhukovsky vicino a Mosca con a bordo un POD esterno identificato come UKR-RT. Si ritiene che il suffisso RT significhi "radiotecnico", ed è normalmente associato al caccia d'attacco Su-34 Fullback. Una foto apparentemente recente che mostra un M-55 a Zhukovsky con un pod UKR-RT sotto l'ala di tribordo.
L'UKR-RT fa parte di un trio di pod disponibili per il Su-34, ciascuno dei quali svolge uno specifico compito di ricognizione o guerra elettronica: 
  • il pod UKR-RL (localizzazione radio) ospita un radar da ricognizione laterale; 
  • l'UKR-OE è un pod elettro-ottico contenente una telecamera e uno scanner a infrarossi; 
  • l’UKR-RT è il più segreto dei tre e trasporta un sistema di intelligence dei segnali (SIGINT), presumibilmente prodotto dall'istituto CNIRTI di Mosca.
Il POD è in circolazione da un po', compresi i test precedenti a bordo di un trasporto biturboelica An-24 Coke già nel 2005; l'installazione sull'An-24 era probabilmente intesa solo come piattaforma di ricerca.
Utilizzando il suo carico utile SIGINT, il pod UKR-RL aggancia le trasmissioni in radiofrequenza, geo-localizzando e classificando radar e altri sistemi di emissione. Ciò permette di rilevare i radar di difesa aerea attivi, ad esempio, o a mettere insieme un accurato ordine elettronico di battaglia delle forze nemiche ostili. Rileva le posizioni e i tipi dei radar nemici, nodi di comunicazione, sistemi di guerra elettronica e altri trasmettitori. In questo modo, il POD può essere utilizzato per localizzare le formazioni del terreno e valutarne le attività attraverso le loro emissioni.
Chiaramente, tale funzione è utilissima per le forze armate russe che operano in Ucraina e nei suoi dintorni. Come osserva il Ministero della Difesa britannico, “un difetto critico nella strategia di approvvigionamento russa è stata l’incapacità di stabilire un’adeguata capacità di intelligence, sorveglianza, acquisizione di obiettivi e ricognizione (ISTAR)”, che è “fondamentale per il perseguimento tempestivo e accurato degli obiettivi” da parte delle forze aeree, marittime e terrestri”.
Il pod UKR-RL potrebbe essere un’opzione per contribuire a colmare tale carenza, ma utilizzare Su-34 dotati di pod in prima linea, o anche vicino ad essi, in alcuni scenari, presenta un livello di rischio molto elevato. Mentre le già efficienti difese antiaeree dell’Ucraina continuano ad evolversi, con l’arrivo di nuovi equipaggiamenti occidentali su base abbastanza regolare, il rischio presentato agli aerei tattici russi nello spazio aereo ucraino è aumentato a un livello proibitivo.
Ciò ha visto, ad esempio, caccia antiaerei e intercettori pattugliare principalmente al di fuori dello spazio aereo ucraino, mentre bombardieri e aerei d’attacco lanciano missili e fanno planare bombe al di fuori della portata dei sistemi di difesa aerea ucraini. Anche gli elicotteri d’attacco e gli aerei da attacco al suolo russi hanno sviluppato tattiche per cercare di contrastare le difese aeree a terra, mentre sono state introdotte anche nuove armi con una gittata più ampia.
Avere l’opzione di una capacità aerea SIGINT operante a 70.000 piedi o più lo renderebbe immune all’intercettazione da parte di tutti tranne che dei sistemi missilistici terra-aria a lungo raggio. In effetti, l’M-55 probabilmente opererebbe al di fuori dei confini ucraini, rendendolo ulteriormente fuori dalla portata delle difese aeree ostili. Mettere l’UKR-RL su di un velivolo ad alta quota aumenterebbe anche le capacità complessive dei suoi sensori, consentendo loro di rilevare gli emettitori di minacce a una distanza maggiore.
D’altro canto, tali missioni non sarebbero prive di rischi. Con il sistema di difesa aerea Patriot e SAMP-T i, l’Ucraina dispone di missili terra-aria con capacità a lungo raggio e ad alta quota, il che significa che è possibile che possa tentare di tendere un’imboscata all’M-55 al di fuori dei propri confini. Ciò, tuttavia, richiederebbe lo spostamento di una batteria Patriot/Samp-T più vicino alla frontiera con la Russia, rendendola a sua volta più vulnerabile agli attacchi. Esiste un precedente evidente per questo, con resoconti di aerei russi abbattuti mentre operavano sul territorio russo, nel maggio di quest’anno.
Esiste un interessante parallelo, infatti, con il modo in cui i pianificatori sovietici originariamente prevedevano che l’M-55 avrebbe operato.
La versione da ricognizione del Mystic M-17RM avrebbe dovuto:
“…condurre la ricognizione delle posizioni di terra volando a diverse decine di miglia di profondità nel territorio nemico ad alta quota. Trasmettere i dati della ricognizione in tempo reale a un posto di comando a terra, da dove, a loro volta, le indicazioni sugli obiettivi potrebbero essere inviate alle unità d'attacco. Questo sistema era sostanzialmente simile all'Assault Breaker statunitense o PLSS (Precision Location Strike System). Il progetto però non è mai stato realizzato”.
L'Assault Breaker, nel frattempo, avrebbe utilizzato sensori a bordo dell'aereo spia U-2 (allora noto come TR-1), del quale l'M-55 può essere visto in molti modi come un analogo sovietico.
La differenza fondamentale tra la missione dell’M-55 di epoca della Guerra Fredda e il suo potenziale utilizzo nella guerra ucraina è che quasi certamente rimarrebbe sul lato russo del confine. Ma probabilmente ci sarebbero delle somiglianze in termini di tipo di informazioni che l’aereo raccoglierebbe. È interessante notare che, più in generale, l’esercito russo sembra utilizzare i suoi aerei per colmare le lacune nella copertura ISTAR nell’attuale guerra in Ucraina.
Recentemente sono emersi rapporti, anche da parte del MoD britannico, secondo cui l'aereo Beriev A-50 Mainstay di allarme rapido e controllo aereo (AEW&C) viene ora utilizzato per supportare le difese aeree terrestri russe, in particolare le difese a lungo raggio Sistema S-400.
“La Russia ha probabilmente accelerato l’integrazione del Mainstay e del SA-21 in parte perché è preoccupata per la prospettiva che l’Ucraina schieri aerei da combattimento forniti dall’Occidente”.
Esiste una “possibilità realistica che la Russia accetti maggiori rischi portando i velivoli Mainstay più vicini alla linea del fronte in modo che i velivoli possano svolgere efficacemente il loro nuovo ruolo”.


Anche se un M-55 che trasporta un pod UKR-RL – o un altro carico utile di sorveglianza – potrebbe benissimo essere una preziosa aggiunta alle già estese capacità ISTAR della Russia, rimarrà sempre uno sforzo altamente simbolico. Si sa che solo un M-55 è in condizioni di volo al momento e il numero di sortite che questo velivolo sarà in grado di generare è altamente discutibile. Ciò indica anche un’evidente lacuna nell’inventario russo: quello di un drone ad alta quota e lunga durata (HALE) con capacità che si avvicinano addirittura a quelle dello statunitense RQ-4.
Se il Ministero della Difesa britannico avesse ragione nella sua valutazione, tuttavia, ciò è un forte indicatore della richiesta da parte delle forze armate russe di una migliore intelligence, soprattutto per quanto riguarda la raccolta delle emissioni in radiofrequenza. È anche un altro segno di quanto seriamente la Russia stia prendendo la minaccia alla difesa aerea ucraina, con la decisione di spostare il POD dalla piattaforma tattica Su-34 all’aereo spia M-55 più strategicamente orientato.
Con le difese aeree ucraine destinate ad aggiungere ancora più equipaggiamenti occidentali, compresi alcuni nuovi tipi, è probabile che vedremo la Russia ricorrere di più a questo tipo di soluzioni in futuro, non solo per mantenere la pressione sull’Ucraina e garantire meglio la sopravvivenza delle proprie truppe occupanti.

Il Myasishchev M-17 Stratosfera, nome in codice NATO Mystic

Durante gli anni '50 e '60 gli Stati Uniti istituirono diversi programmi utilizzando palloni da ricognizione da alta quota, rilasciati su territori amici per salire nella corrente a getto ed essere trasportati sopra l'Unione Sovietica e la Repubblica popolare cinese. 

Oggetto 34

Per combattere questi palloni ad alta quota, Myasishchev propose il Soggetto 34, un aereo monoposto ad alto rapporto d'aspetto, alimentato da un turbogetto. L'armamento del pallone intercettore monoposto avrebbe dovuto essere costituito da due missili aria-aria (AAM) e due cannoni GSh-23 con 600 colpi per cannone in una torretta dorsale. Prima che il Soggetto 34 potesse essere trasformato in hardware operativo, la minaccia cessò grazie al successo dei satelliti da ricognizione Keyhole del programma Corona e all'emergere del favoloso Lockheed A-12.
Il primo prototipo del Soggetto 34 fu completato in segreto presso lo stabilimento di elicotteri Kumertau a Bashkirya, ma durante i test in pista nel dicembre 1978, il prototipo Chaika pilotato da KV Chernobrovkin decollò per evitare di colpire banchi di neve e fu distrutto dopo aver colpito un fianco di una collina con la visibilità nulla. 

M-17 Stratosfera

Il design del Chaika fu adattato come aereo da ricognizione ed emerse come Myasishchev M-17 Stratosphera con una cellula rivista, comprese ali dritte affusolate con anedro di 2° 30' (0° a 1 g), capsula della fusoliera più corta e Kolesov RD- Motore a turbogetto 36-51. Volò per la prima volta il 26 maggio 1982, al prototipo dell'M-17 (regn CCCP 17401) fu presto assegnato il nome in codice NATO Mystic-A  e fu utilizzato per indagare sullo strato di ozono sopra l'Antartide nel 1992.
L'M-17 stabilì anche un totale di 12 record mondiali FAI, 5 dei quali sono ancora in piedi.  Il 28 marzo 1990, l'M-17 CCCP 17401 pilotato da Vladimir V. Arkhipenko stabilì un record di altitudine di 21.830 m (71.620 piedi) nella classe C-1i (Aerei terrestri: peso al decollo da 16.000 a 20.000 kg). 

M-55 Geofisica

Il modello basato sull’intercettore di palloni sonda M-17 fu terminato nel 1987 e sostituito dall'M-17RN, più tardi noto come M-55 Geophysicala, nome in codice NATO Mystic-B.  Volò per la prima volta il 16 agosto 1988; la cellula dell'M-55 fu ulteriormente rivista con una fusoliera più lunga, che ospitava due motori turbofan Soloviev D-30-10V non riscaldati, ali con campata più corta e carico utile completo di sensori.
L'M-55 stabilì un totale di 15 record mondiali FAI, tutti validi ancora oggi: il 21 settembre 1993, un M-55 pilotato da Victor Vasenkov dell'8° Istituto statale di ricerca e sviluppo dell'aeronautica militare intitolato a VP Chkalov ad Akhtubinsk ha raggiunto un'altitudine record di classe di 21.360 m (70.080 piedi) nella classe C-1j (aerei terrestri: peso al decollo da 20.000 a 25.000 kg (da 44.000 a 55.000 lb)). 
Una versione a doppio comando, l'M-55UTS, è stata sviluppata aggiungendo una seconda cabina di pilotaggio dietro l'originale, spostando parte dell'avionica e/o del carico utile dei sensori. 
Un certo numero di M-55 Geophysical rimangono in servizio, svolgendo ruoli di ricerca; un M-55 ha preso parte a uno studio sulla stratosfera artica nel 1996-1997, con esperimenti simili eseguiti in Antartide nel 1999. 
Una società con sede in Irlanda, Qucomhaps, focalizzata sul sud-est asiatico, ha stipulato un accordo da 1 miliardo di dollari per utilizzare l'M-55 come stazione di piattaforma ad alta quota per le comunicazioni digitali.

Il Myasishchev M-17 Stratosfera, nome in codice NATO Mystic-A

Il Myasishchev M-17 Stratosfera, nome in codice NATO Mystic-A, è stato un aereo da ricognizione ad alta quota sviluppato e costruito in Unione Sovietica. Con caratteristiche paragonabili a quelle del Lockheed U-2, è rimasto allo stato di prototipo. Stesso discorso per la versione aggiornata M-55.

Sviluppo e tecnica

Il progetto dell'M-17 nasce nella metà degli anni cinquanta, quando i vertici dell'Aeronautica sovietica richiesero un intercettore da altissima quota. Lo scopo era quello di abbattere i palloni da ricognizione senza equipaggio che venivano utilizzati in quel periodo dagli Stati Uniti per operazioni di spionaggio sul territorio sovietico. L'armamento previsto doveva essere sistemato in una torretta dorsale. L'interruzione del programma dei palloni sonda fece cadere il requisito di un intercettore. Tuttavia, lo sviluppo non si interruppe, ed il programma venne portato avanti come ricognitore ad altissima quota. Lo sviluppo fu comunque molto lento, ed il primo volo del prototipo si ebbe solo il 26 maggio 1982.
Il prototipo, conosciuto in Occidente come Ram-M, era equipaggiato con un turbogetto RKBM Rybinsk RD-36-51V, da 68,6 kN di spinta. L'equipaggiamento di missione tipico comprendeva una grande varietà di telecamere e sensori vari, per un peso complessivo di circa 1500 kg.
L'autonomia stimata era di circa sei ore a 20.000 m.
Complessivamente, ne vennero costruiti solo due esemplari, che servirono come base per lo sviluppo di una versione più perfezionata, conosciuta come M-17RM o Myasishchev M-55 Geofizika.








Il Myasishchev M-55 Geofizika

Il Myasishchev M-55 Geofizika (conosciuto in Occidente come Mystic-B) volò per la prima volta il 16 agosto 1988. Si trattava di un aereo piuttosto diverso dalla versione precedente. Infatti, era equipaggiato con due reattori Aviadvigatel PS-30-V12 da 49 kN l'uno, derivati da quelli montati sul Mig-31 ed aveva delle prestazioni decisamente superiori: la quota di tangenza massima era di 22.000 m, e l'autonomia era salita a sei ore e trenta minuti. Sotto cabina di pilotaggio c'è un enorme baia (lunga 5,5 metri), che ospita attrezzature speciali. La presenza di questa zona permette il posizionamento delle apparecchiature, a seconda dello scopo missione.
Questo aereo dovette risolvere molti problemi: ad esempio, dietro la cabina di guida, sotto le mani del pilota e da una parte, vi è un riscaldatore con lo stesso tipo di tubi utilizzati per il cibo da astronauti, dall'altro lato, un thermos con tè o caffè.
Il record del più alto volo con un carico commerciale appartiene ad un M-55, 21360 metri il 21/09/93.
Complessivamente, ne vennero costruiti solo quattro esemplari: due prototipi e due esemplari di pre-serie (non si conoscono eventuali differenze tra le due sottoversioni). L'aereo non entrò mai in servizio operativo, perché il crollo dell'URSS provocò un grosso ridimensionamento delle forze armate russe, ed il programma venne prima sospeso, e poi definitivamente cancellato nel 1994.
Dei quattro esemplari costruiti, ben tre vennero persi in incidenti. L'unico superstite, matricola militare "RA 55204", venne convertito, tramite un accordo tra la Comunità Scientifica Europea e Myasishchev, in aereo per il monitoraggio della chimica dell'ozono stratosferico, dell'interazione stratosfera-troposfera e sue ripercussioni sul clima con matricola 55204. L'M-55 è divenuto la piattaforma stratosferica della comunità scientifica Europea, che ha potuto disporre per la prima volta di un mezzo equivalente al Lockheed ER-2 della NASA, a partire dalla metà degli anni novanta. Per la gestione scientifica dell'M-55 fu creato il Geophysica-EEIG, gruppo Europeo di Interesse Economico, con sede in Italia, a Firenze (2002-2007). Per conto della comunità scientifica Europea ha compiuto missioni scientifiche in Artide, Antartide, Europa, Sud America, Australia e Africa a partire dal novembre 1997. La base operativa in Russia era a Zhukowsky. Attualmente risulta basato presso il Centro Sperimentale dell'Aviazione Russa di Akhtubinsk. Tutti i piani relativi ad un suo utilizzo militare risultano interrotti o cancellati, anche perché la sua efficacia militare oggi sarebbe piuttosto dubbia. Infatti, nonostante l'elevata quota di tangenza, l'aereo, oltre a non avere caratteristiche stealth, risulta privo di sistemi antimissile ed avionica moderna: sarebbe quindi piuttosto vulnerabile ai moderni caccia.
Comunque, pare che l'aviazione russa abbia emesso un ordine di completamento per due M-55 rimasti incompleti alla sospensione del programma. Non risultano però altri esemplari costruiti.
Ad aprile 2016 un esemplare (che dovrebbe essere l'unico esistente) è stato nuovamente avvistato nei cieli della Scandinavia, quando lo si riteneva inutilizzato da anni. Secondo i radar finlandesi che lo hanno individuato, l'aereo volava ad una quota di 19.000 metri e procedeva ad una velocità di 350-380 km/h.

Altre versioni

L'ufficio tecnico Myasishchev ha in progetto alcune versioni aggiornate:
  • M-55-1: versione perfezionata dell'M-55, che non dovrebbe avere grosse differenze rispetto all'originale. Tale versione sarebbe anche nota come M-60. Non si conosce lo stato del progetto.
  • M-55RTR: versione con capacità ELINT. La Russia ha proposto all'India di cooperare ad un programma di sviluppo congiunto, dal costo previsto di 150 milioni di dollari (interamente a carico dell'India). Non risulta che la proposta abbia avuto seguito.
  • L'aereo sarebbe stato inoltre proposto ad Israele, anche se senza successo.

Operatori:
Unione Sovietica - Aviazione sovietica;
Russia - Forze aerospaziali russe.

Specifiche (M-55) - Caratteristiche generali:
  • Equipaggio: 1 (M-55UTS: 2)
  • Lunghezza: 22,867 m (75 piedi 0 pollici)
  • Apertura alare: 37,46 m (122 piedi 11 pollici)
  • Altezza: 4,8 m (15 piedi 9 pollici)
  • Superficie alare: 131,6 m2 (1.417 piedi quadrati)
  • Proporzioni: 10,6
  • Peso a vuoto: 13.995 kg (30.854 libbre)
  • Peso lordo: 23.400 kg (51.588 libbre)
  • Peso massimo al decollo: 23.800 kg (52.470 lb)
  • Capacità carburante: carburante per aerei da aviazione T-8V 7.900 kg (17.400 lb) inizialmente, 8.300 kg (18.300 lb) successivamente
  • Motopropulsore: 2 × Soloviev D-30 -V12 turbofan a basso bypass, 93,192 kN (20.950 lbf) di spinta ciascuno.
Prestazioni:
  • Non superare mai la velocità : 332 km/h (206 mph, 179 kn) a 5.000 m (16.000 ft)
  • 750 chilometri all'ora (470 mph; 400 kn) a 20.000 m (66.000 piedi)
  • Autonomia: 4.965 km (3.085 mi, 2.681 nmi)
  • Durata: 6,5 ore a 17.000 m (56.000 piedi)
  • Tangenza: 21.500 m (70.500 piedi)
  • Rapporto di planata massimo: circa 30:1 (motore spento)
  • Tempo per raggiungere l'altitudine: 21.000 m (69.000 piedi) in 35 minuti
  • Distanza di decollo: 900 m (3.000 piedi)
  • Distanza di atterraggio: 780 m (2.560 piedi).

Cultura di massa

In ambito videoludico, il Myasishchev M-17 compare tra i velivoli del videogioco Deadly Skies III.




Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Thedrive, Wikipedia, You Tube)

































 

martedì 21 novembre 2023

MARINA MILITARE ITALIANA - BRIGATA ANFIBIA SAN MARCO: acquisiti 36 IDV "V.B.A. / SuperAV" 8 x 8 nell'ambito del rinnovo e dell'ampliamento delle dotazioni della flotta anfibia nazionale.






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Recentemente la Marina Militare Italiana ha dimostrato la propria fiducia nel mezzo anfibio VBA di IDV. Questa acquisizione mira a rafforzare la Sea Projection National Capability della Marina Militare italiana, riflettendo il ruolo vitale dell’avanzatissimo anfibio VBA 8 x 8 nelle infrastrutture di difesa italiane.
Seafuture 2023 ha fornito a IDV un’eccellente piattaforma per mostrare le straordinarie capacità del VBA. Il veicolo, un anfibio fuoristrada 8x8 che vanta caratteristiche notevoli come protezione balistica, antimine e anti-IED di alto livello. Allo stesso tempo, mostra una straordinaria versatilità con la capacità di essere lanciato e recuperato da una nave anfibia in mare aperto.
Il veicolo è alimentato da un motore FPT Industrial Cursor 16 da 700 CV, abbinato a un cambio automatico a 7 marce e una trasmissione ad H, un design ispirato al Centauro e al VBM Freccia.
Questi elementi consentono al VBA di raggiungere l'impressionante velocità su strada di 105 km/h. Inoltre, con due eliche idrauliche montate posteriormente, può navigare oltre lo "Stato del mare 3" e raggiungere una velocità massima di 6 nodi. 
Il VBA è inoltre dotato di una torretta remotizzata HITROLE Light, fornita da Leonardo, che utilizza un'arma calibro 12,7 mm e sistemi C4 all'avanguardia.
Il VBA, fornito alla Marina Militare Italiana, si basa sul design SUPERAV 8x8, dimostrando l'abilità ingegneristica di IDV. A testimonianza delle sue eccezionali prestazioni e versatilità, anche l'ACV (Amphibious Combat Vehicle) del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, sviluppato in collaborazione con BAE Systems, è basato sul SUPERAV 8x8. Ciò sottolinea ulteriormente il riconoscimento e la fiducia a livello internazionale nel design avanzato dei veicoli corazzati anfibi di IDV.






Iveco SuperAV 8 x 8

L'Iveco SuperAV è un veicolo trasporto truppe italiano, progettato dal Consorzio Iveco - Oto Melara, sulla base del progetto VBM Freccia. Il SuperAV (Surface Performance Amphibious Vehicle) è un veicolo corazzato anfibio 8×8 ruotato con elevate capacità di carico.
Nel 2006 la Iveco Defence Vehicles decise di sviluppare un nuovo mezzo anfibio che completasse la gamma di veicoli 8x8 che già comprendeva il Centauro e il VBM Freccia. Ancora non vi erano dei requisiti operativi specifici, ma era evidente che presto sarebbe stato necessario sostituire gli M113 e i VCC-1 Camillino. La casa di Bolzano intendeva creare un mezzo con elevati doti marine, in grado di operare in mare 3, ma pur sempre con ottima mobilità sulla terraferma e con anche la possibilità di essere aviotrasportato da velivoli come il C-130. Il veicolo doveva avere, quindi, pesi e volumi attentamente studiati e distribuiti per soddisfare questi requisiti, arrivando a un peso a vuoto di 15 t, con la possibilità di avere diversi allestimenti e protezioni aggiuntive, per un peso massimo di 24 t. Nel 2009 è stato presentato il prototipo, denominato SuperAV (Surface Performance Amphibious Vehicle), che sfrutta la meccanica di Centauro e Freccia, ma con un nuovo motore CURSOR 13 da 6 cilindri in linea e da 540 CV, associato ad un cambio automatico ZF a 7 marce in avanti e una retromarcia.
Nonostante la necessità di sostituire mezzi ormai datati (per i quali non era sufficiente l'Iveco LMV), da parte delle Forze Armate non ci furono contributi a questo progetto. Nel 2012 Iveco DV, insieme alla Oto Melara presentò un prototipo di VBA, sviluppato con fondi privati e ottenuto accoppiando al SuperAV una nuova torretta a comando remoto Hitfist OWS, prodotta a La Spezia dalla Oto Melara. Tuttavia, a causa di ristrettezze economiche, non si giunse all'approvazione del progetto, né a porre requisiti specifici.








Amphibious Combat Vehicle

Gli Stati Uniti necessitavano di un veicolo che sostituisse i vecchi AAV7, garantendo migliore mobilità sia in acqua, sia a terra, maggiore potenza di fuoco e maggiori protezioni. Il progetto venne affidato alla General Dynamics e si chiamava AAAV (Advanced Amphibious Assault Vehicle), poi cambiato in EFV (Expeditionary Fighting Vehicle). Doveva essere mosso da cingoli, armato di un cannoncino da 30 mm e avere una velocità di 72 km/h e in acqua di 20 nodi. Iniziò, però, a mostrare diversi difetti e finì per essere cancellato nel 2012. In sostituzione del progetto nacquero due differenti programmi: MPC (Maritime Patrol Carrier) e ACV (Amphibious Combat Vehicle), per i quali si iniziò a manifestare interesse per il SuperAV. Così la Iveco decise di presentarsi al progetto in collaborazione con la BAE Systems (che ha diversi stabilimenti in USA) e lo USMC rilasciò un contratto da 3,5 milioni di dollari a quattro aziende candidate, quali la ditta di Bolzano, la Lockheed Martin con il Patria AMV, la SAIC con il Terrex e la General Dynamics. Nel 2013 si dovette far fronte a problemi finanziari, per ridurre i quali fu abolito l'MPC, lasciando l'ACV, mentre la Iveco passò a evolvere il veicolo per il requisito americano di più passeggeri. Il 24 novembre 2015 furono nominati come i due progetti finalisti il SuperAV e il SAIC Terrex 2. BAE ricevette un contratto da 103,8 milioni $ per costruire 16 veicoli entro la fine del 2016 per i test, da iniziare nel 2017 e della durata di un anno. La compagnia decise di costruire i suoi prototipi ACV nello stabilimento di York, in Pennsylvania. Nel 2018 venne scelto un vincitore finale per costruire 204 veicoli, con l'entrata in servizio nel 2020 e tutti consegnati entro il 2023. Nel giugno 2018 la scelta fu a favore di Iveco-BAE Systems, con un contratto di 198 milioni di dollari, per costruire i primi 30 esemplari entro l'autunno 2019 e di svolgere nel 2020 i test operativi e valutativi. Alla prima fase per i 204 ACV 1.1 ne seguirà una seconda con gli ACV 1.2 in versione potenziata per sostituire gli attuali 870 veicoli anfibi. A fine gennaio 2020, presso la base USMC di Camp Pendleton, vennero testati 5 esemplari per simulare un'operazione di sbarco da una nave classe San Antonio. I test durarono 3 giorni, con un mare anche allo stato 4 (mare piuttosto mosso), riuscendo a concludersi con ottimi risultati. Il 15 ottobre 2020 Iveco annunciò che la prima serie di 18 ACV era già stata consegnata a un plotone dei Marines dopo cinque anni di test di sviluppo. Il 10 dicembre 2020 BAE Systems e il Corpo dei Marines confermarono l'avvio alla produzione a pieno regime, con una prima serie di 36 esemplari, poi 72 all'inizio del 2021 e successivamente 80 veicoli all'anno per i successivi cinque anni.

Caratteristiche

Come presentato nel 2009, il SuperAV presentava la stessa trasmissione ad H, i riduttori, le ruote e i gruppi montati già su Centauro e Freccia, ma con un nuovo motore CURSOR 13 da 6 cilindri in linea e da 540 CV, associato ad un cambio automatico ZF a 8 marce, di cui una retromarcia. Rispetto al VBM lo scafo era pesantemente modificato, con una conformazione compatta e più stretta, come necessario per le doti anfibie e avio-trasportabile. Si aggiungevano un frangiflutti, uno snorkel e due eliche posteriori, che conferivano una velocità in mare di 5,5 nodi. La configurazione del veicolo era classica, con il gruppo propulsore posto anteriormente ed il vano di trasporto nella parte centro-posteriore dello scafo. Le dimensioni consentivano di ospitare 12 passeggeri e il pilota, con questi posto anteriormente a sinistra con il capocarro e il mitragliere. Nella versione presentata nel 2012 è stata aggiunta una torretta Hitfist OWS, armata con un cannoncino da 25 o 30 mm e con la possibilità di lanciare missili anticarro, oltre che con telecontrollo per far rimanere il tiratore all'interno del veicolo.

Amphibious Combat Vehicle (ACV)

Come sul Freccia e sul Centauro, il mezzo manterrà lo schema di trasmissione ad H, costituita da due alberi di trasmissione posti ai lati, garantendo una maggiore abitabilità interna e riducendo i rischi di perforazione dello scafo in seguito ad un'esplosione. Tramite un rinvio, a ogni singola ruota è ingranato un semiasse, mentre le otto sospensioni regolabili sono collegate al braccio oscillante in una corazza cilindrica. La base ha una struttura a intercapedine per favorire la navigazione e anti-mina. Il motore è un 6 cilindri CURSOR 16 con potenza di 700 CV e la possibilità di disporre per usi civili dell'alimentazione Natural Gas. È un motore posto anteriormente a 24 valvole comandate in coppia con un turbocompressore a geometria variabile. Per l'impiego su terra dispone di una grossa griglia come presa d'aria laterale, mentre in navigazione utilizza uno snorkel sopra la linea di galleggiamento con la possibilità di essere esteso. Le prestazioni includono una velocità in acqua di 8 nodi, mentre sulla terra può superare i 100 km/h ed un'autonomia di 800 km. Nelle sue dimensioni dispone di 4 uscite, delle quali 3 botole e una pedana di servizio posteriore. Rispetto al SuperAV è incrementato anche il numero di passeggeri, passando da 12 più il pilota a 13 più 3 dell'equipaggio.
L'Iveco SuperAV è un veicolo tattico a otto ruote motrici sviluppato dalla società italiana di veicoli commerciali Iveco. 
Una versione realizzata in collaborazione con BAE Systems è stata selezionata dal Corpo dei Marines degli Stati Uniti per il programma Amphibious Combat Vehicle. 

Mobilità

Il SuperAV è un veicolo anfibio a ruote 8x8. È alimentato da un motore diesel multifuel turbocompresso Iveco Cursor 13 6L accoppiato ad un cambio ZF 7HP902 (sette avanti e una retromarcia). Ha una velocità massima di 105 km/h (65 mph) su terra e 10 km/h (6,2 mph) sull'acqua. L'autonomia del veicolo è di 800 km (500 miglia) su terra e 64 km (40 miglia) sull'acqua. 
Le ruote hanno un sistema di gonfiaggio centrale e pneumatici run-flat. Il SuperAV è completamente anfibio, in grado di operare dentro e sopra lo stato del mare 3. Può essere trasportato per via aerea da un C-130 Hercules o da un Airbus A400M. 

Protezione

Iveco afferma che il SuperAV ha il livello di protezione più alto della sua categoria. Incorpora uno scafo monoscocca in acciaio ad alta durezza, in grado di proteggere l'equipaggio dal fuoco di armi leggere, schegge di proiettili di artiglieria, mine terrestri e IED. Sono disponibili kit di armature aggiuntivi. Il veicolo è dotato di protezione NBC e sistemi automatici di estinzione incendi. 

Armamento

Il SuperAV può essere dotato di sistemi d'arma fino a 40 mm in stazioni o torrette remotizzate. Se è installata una torretta con due uomini, la capacità delle truppe è ridotta da 12 a 8. Se è installata una torretta a controllo remoto, la capacità delle truppe è ridotta solo a 10.

Versioni

Il SuperAV è disponibile come veicolo corazzato da trasporto truppe, veicolo anticarro, veicolo porta mortai, veicolo del genio, veicolo di recupero, ambulanza e veicolo del posto di comando. 

Varianti ACV:
  • Trasporto personale ACV (ACV-P); 
  • Comando ACV (ACV-C);
  • Cannone ACV da 30 mm (ACV-30);
  • Recupero ACV (ACV-R).

Storia

Nel 1999, l' esercito brasiliano ha richiesto lo sviluppo di una nuova famiglia di APC e IFV, nel 2009 è stato firmato un contratto con Iveco Latin America per la produzione di 2.044 unità del VBTP-MR Guarani 6x6 APC, la variante 8x8 è stata successivamente adattato al SuperAV. 
Nel 2010, il SuperAV è stato offerto all'Esercito Italiano per la necessità di un veicolo anfibio in sostituzione dell'AAVTP -7A1 ed è stato selezionato. 

ACV 

Nel 2011, Iveco ha stipulato un accordo con BAE Systems per offrire il SuperAV al Corpo dei Marines degli Stati Uniti nel loro programma Marine Personnel Carrier . Nell'agosto 2012, il SuperAV è stato selezionato insieme ad altri tre veicoli per ulteriori dimostrazioni e studi. BAE ha dovuto riprogettare il SuperAV originale per renderlo compatibile con il mandato del Corpo dei Marines secondo cui qualsiasi progetto sarebbe stato basato su piattaforme già esistenti. 
La presentazione MPC è stata modificata per trasportare tre membri dell'equipaggio e nove marines alti 1,90 m (6 piedi 3 pollici) in piedi, ciascuno del peso di 220 libbre (100 kg) con attrezzatura. Aveva uno scafo a forma di V per resistere alle forti esplosioni di bombe e poteva viaggiare fino a 10 nmi (12 miglia; 19 km) da una nave da sbarco alla riva e ritorno. Il costo unitario è stato di 3,5 milioni di dollari. Il veicolo naviga nell'acqua utilizzando due eliche controrotanti, ciascuna con 284 kN (65.000 lb (29.000 kg)) di spinta. 
L'8 maggio 2013, BAE e Iveco hanno completato con successo 12 giorni di valutazioni sul SuperAV per il programma MPC a Camp Pendleton. Le valutazioni includevano dimostrazioni delle prestazioni dell'acqua in varie condizioni del mare, nonché fattori umani e capacità di stivaggio. Il SuperAV, del peso di 26 tonnellate, ha superato tutti i requisiti del veicolo, eseguendo esercitazioni di uscita del personale in meno di 17 secondi e mostrando una disposizione interna e una compartimentazione avanzate che hanno consentito lo stivaggio di più di tre giorni di rifornimenti senza mettere a repentaglio la sopravvivenza del veicolo e del personale. Test simili condotti da Iveco hanno confermato la capacità del veicolo di essere lanciato e recuperato dalle navi e di transitare in zone di surf. BAE e Iveco si sono poi preparate per le dimostrazioni di sopravvivenza in estate. 
Il Marine Personnel Carrier è stato sospeso nel giugno 2013, riavviato nel febbraio 2014, e poi ristrutturato come Fase 1 del programma Amphibious Combat Vehicle (ACV), che include i precedenti concorrenti MPC.  BAE ha presentato SuperAV denominandolo ACV 1.1 il 20 maggio 2015. 
La versione BAE/Iveco del SuperAV consegnata ai Marines trasporta un equipaggio di tre persone con 11 Marines imbarcati. La chiave del progetto è la sua capacità di soddisfare già i requisiti ACV 1.2, essendo configurato per 13 posti, avendo la capacità di lancio e recupero da un pozzo e potendo integrare una torretta senza pilota con un cannone pesante. Il sistema H-Drive di Iveco fornisce potenza alle singole ruote, simulando un veicolo cingolato, in modo che possa continuare a funzionare anche se qualche ruota viene danneggiata o espulsa e ha una migliore mobilità su terreno soffice o sabbia. 
Poiché il sistema H-Drive elimina gli assi attraverso l'uso di una serie di tre alberi su ciascun lato, è possibile utilizzare uno scafo a forma di V per la protezione dalle esplosioni e inoltre il pavimento non è collegato allo scafo, ma è imbullonato sul fondo dei sedili, creando meno spazio per la testa degli occupanti ma assorbendo più energia da un'esplosione sottoscocca. Lo spazio all'interno è occupato da tubi, cavi e cose necessarie per far funzionare i sistemi, ma questo perché lo spazio dietro i sedili è riservato all'attrezzatura dei Marines. 
I serbatoi del carburante sono esterni per la protezione dei passeggeri e, a differenza dell'AAV, il SuperAV non espelle fumo nero all'avvio del motore e ha un motore che funziona silenziosamente. Il SuperAV utilizza un motore da 690 CV per spingere il veicolo a 6 nodi (6,9 mph; 11 km/h) in acqua e fino a 65 mph (105 km/h) a terra; la galleggiabilità della riserva è del 21%. Pesa 29 tonnellate (63.000 lb) con una capacità di carico utile di 6.000 lb (2.700 kg) e ha un'autonomia di 10 nmi (12 mi; 19 km) in mare seguita da 200 mi (320 km) su terra, o 350 mi (560 km) interamente su terra. 
Il 19 giugno 2018, il Corpo dei Marines confermò che BAE Systems era stata selezionata per fornire veicoli per il programma ACV 1.1 per iniziare a sostituire il veicolo d'assalto anfibio. Sono stati costruiti 30 veicoli di produzione a basso ritmo con consegne a partire dalla fine del 2019. Il Corpo dei Marines ha acquisito 204 veicoli ACV 1.1 in questa prima fase dell'iniziativa con capacità operativa iniziale prevista per l'inizio del 2020, messa in campo alla fine del 2020 e piena operatività. capacità prevista per il 2023. Il progetto è stato aggiornato prima di passare alla fase ACV 1.2. 
Il 15 ottobre 2020, Iveco ha annunciato che la prima flotta di 18 ACV era stata consegnata a un plotone di Marines dopo cinque anni di test di sviluppo. Sono stati ufficialmente introdotti in servizio nel Corpo dei Marines il 4 novembre. La capacità operativa iniziale (CIO) è stata dichiarata il 13 novembre e la produzione a pieno ritmo è stata approvata il 10 dicembre. 

Il SUPERAV 8×8

Il SUPERAV 8×8 rappresenta lo stato dell'arte nel design e nelle prestazioni dei veicoli anfibi corazzati. Capace di supportare operazioni costiere in oceano aperto oltre lo Stato del Mare 3 e di condurre operazioni nave-bersaglio, il veicolo può trasportare un carico di missione di 10 t, inclusa una stazione d'arma aerea in grado di montare armi fino a 40 mm di calibro, comando e controllo avanzati suite e attrezzature di missione. Il SUPERAV 8×8 è equipaggiato con un motore FPT 6 cilindri da 700 CV, trasmissione Allison, trasmissione proprietaria di tipo H, sospensioni idropneumatiche indipendenti di tipo McPherson, ruote 16.00 R20 ed è azionato in navigazione da due eliche indipendenti. Il veicolo ha un volume della corazza sottoscocca di 18 m3 e può trasportare 13 persone a terra più conducente, mitragliere e comandante in sedili anti-esplosione. Il SUPERAV 8×8 può essere allestito secondo le specifiche del Cliente per ruoli di missione che vanno dall'APC (Armored Personnel Carrier), al CP (Command Post), IFV (Infantry Fighting Vehicle), Ambulanza, Recupero e altre varianti.
Come già evidenziato, nel settembre 2011, Iveco Defence Vehicles firmò un accordo di collaborazione con BAE Systems per offrire ai Marines statunitensi una soluzione superiore per il loro programma Amphibious Combat Vehicle (ACV), basata sulla piattaforma Iveco Defence Vehicles SUPERAV 8×8. I primi 16 prototipi furono consegnati al Corpo dei Marines nel 2017. Nei successivi 15 mesi, le aziende hanno assistito il Corpo dei Marines statunitensi nei test di sviluppo e nella valutazione operativa di questi veicoli, le cui prestazioni hanno raggiunto risultati superlativi sia in operazioni terrestri che anfibie, capacità di carico utile e protezione.
Grazie a questo esemplare lavoro di squadra, nel giugno 2018 il team BAE Systems e Iveco Defence Vehicles si è aggiudicato il contratto quadro per la consegna di circa 200 veicoli all'USMC, con la prima messa in campo prevista nel 2020. Nell'ambito di questo contratto, Iveco Defence Vehicles è Design Authority e proprietario della proprietà intellettuale per la piattaforma veicolare e fornisce il design della piattaforma corazzata anfibia 8×8, i componenti principali (powerpack, trasmissione, eliche, ecc.) e i servizi.





Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Navyrecognition, Wikipedia, You Tube)