lunedì 3 dicembre 2018

RPG 7




L'RPG-7 è un'arma portatile controcarro,con una munizione che nel modello di base aveva 85mm di diametro dell'ogiva, e 40mm per il motore a razzo.



Caratteristiche

Ha una forma caratteristica, è riutilizzabile (come il Bazooka e a differenza di molti moderni razzi anticarro), dietro al tubo centrale ha un tromboncino per lo scarico dei gas a curvatura variabile, rivestito in legno, e possiede 2 impugnature, una per il grilletto, l'altra solo per controllare meglio il lanciarazzi.

Sono disponibili due sistemi di mira, uno con un elaborato reticolo che serve per dare l'anticipo giusto al tiro in caso di veicolo in movimento o di vento laterale, ed un altro (ausiliario) che calcola solo l'alzo in base alla distanza (quello del tipo sull'M72 come unico sistema). Una volta acquisito l'obiettivo e mirato, si lancia il razzo, che pesa circa la metà del lanciarazzi: 2,3 kg. Una volta fuoriuscito dal lanciatore il razzo raggiunge una velocità di quasi 300 metri al secondo, ruotando sul suo asse per stabilizzarsi, grazie alla forma delle alette. La cadenza massima di tiro è di quattro colpi al minuto.

La sua precisione è molto buona in caso di condizioni atmosferiche ideali, ma la traiettoria tende ad essere irregolare con forte vento laterale. Il razzo raggiunge il bersaglio e lo colpisce con una spoletta piezoelettrica ad impatto. La spoletta si attiva in base alla forza di impatto. Se il bersaglio è soffice o protetto da reti metalliche, spesso la testata non esplode, come in alcuni casi durante la guerra del Vietnam. Nominalmente la carica, nei modelli controcarro (poiché va tenuta presente anche l'esistenza di munizioni a frammentazione non controcarro, bensì specificamente antiuomo, come l'OG-7V), perfora 330mm di acciaio, ma in pratica, a seconda della distanza, essa può scendere anche di un terzo di tale valore. In termini di quello che si legge in un TRADOC (Training and Doctrine Command) dell'US Army, la testata può perforare 150mm a 60cm di distanza dall'esplosione e 100mm a 90 cm. I soldati trasportano in genere il lanciarazzi assieme a 3-4 razzi di carica, con 10kg di peso in totale.

La gittata contro bersagli fermi è nominalmente di 500 metri, 400 contro mezzi in movimento, ma è buona pratica limitarsi a circa la metà di tale distanza. La gittata massima è di 920 metri, poiché a tale distanza una spoletta interviene facendo esplodere il razzo, tanto che spesso, contro aerei e soprattutto elicotteri, gli RPG sono stati usati per ruolo antiaereo, con lo scopo di danneggiare grazie alle schegge delle esplosioni i velivoli a circa 1 km di distanza (più vicino, invece, si cerca il centro diretto).

Una versione interessante dell'RPG-7 è quella per truppe speciali, con la capacità di smontare in 2 parti il lanciarazzi. Altri dispositivi sono la disponibilità di eventuali sensori di visione notturna.

Utilizzo

L'RPG-7 è stato usato largamente dagli anni sessanta in poi, e molti paesi ne hanno fatto copie. Esso è un'arma di fattura elegante, potente, con molte parti fatte in legno di qualità, come il rivestimento del tubo lanciarazzi.

In azione, gli RPG hanno mostrato buone potenzialità, ma anche qualche limite. Sebbene questi lanciarazzi spesso colpissero il bersaglio, la detonazione non era sempre assicurata, causa difetti della spoletta e soprattutto la presenza di reti, sacchetti ecc. che ne inibivano il funzionamento, essendo essa piezoelettrica. Quando la perforazione avveniva, in veicoli come gli M113, il piccolo foro della carica cava trapassava spesso il veicolo senza fare molti danni, anche perché i soldati avevano l'abitudine di stare sopra il mezzo piuttosto che dentro.

In Somalia, i somali non avendo armi antiaeree spararono con gli RPG contro un UH-60 Black Hawk abbattendolo su Mogadiscio, come descritto nel film Black Hawk Down - Black Hawk abbattuto, perché gli elicotteri statunitensi erano abbastanza protetti dal fuoco delle armi leggere.

Munizioni alternative

L'aggiornamento dell'RPG è facile: nuove munizioni non hanno bisogno di fare altro che entrare nel tubo di lancio, le testate restano fuori e possono aumentare a dismisura. La munizione PG-M è molto più lunga, pesante e potente, con circa 350-400mm di perforazione. La munizione OG-7V è caratterizzata dal particolare uso prevalentemente antiuomo (non utilizzata, quindi, in funzione anticarro contro corazzati o veicoli). La PG-7VR è l'ultima e più potente delle munizioni giunte nella quarantennale storia di questo lanciatore: ha una testata a carica cava in tandem, con un calibro di ben 105mm per la maggiore e una più piccola, forse da 80mm. In tutto, esso perfora circa 650mm.

La differenza è notevole: l'RPG-7 base ha difficoltà a perforare i fianchi di carri armati dotati di pannellature laterali, sopra i cingoli, che danno una distanza dallo scafo di 70-80cm, e quindi riducono molto la possibilità della carica cava di perforare i 5-8cm di acciaio laterali. La conseguenza è che il razzo non ha che poca forza distruttiva per danneggiare gli interni dello scafo, e se l'angolo d'impatto supera i 15 gradi sulla perpendicolare della fiancata, allora sarà molto difficile superare la corazza, per non parlare della presenza dei cingoli e dei rulli guidacingoli. Contro la torretta, l'eventuale presenza di cassetti porta dotazioni sui lati della torre, combinata con lo spessore della stessa, ha anche in questo caso molte possibilità di bloccare l'RPG-7. Paradossalmente, la corazza frontale, pur essendo più inclinata e spessa, ma non spaziata, potrebbe essere più vulnerabile, ma con l'avvento delle corazzature composite anche questo finisce per diventare pressoché impossibile.

Con la PG-7VR, se non con la PG-7M e V, la possibilità di perforare la corazza laterale dei carri armati, anche dei più moderni, è assicurata fino ad almeno 40 gradi di angolo d'impatto, mentre i carri senza corazza reattiva o protezioni composite devono temere tale ordigno anche frontalmente. Si tratta dell'evoluzione di un'arma che deve stare al passo con i tempi, e i carri hanno avuto molti miglioramenti della protezione. Tuttavia questa munizione sembra ancora relativamente poco diffusa.

Tipo 69 e Tipo 69 A1

Il Tipo 69 e il derivato Tipo 69 A1 sono copie della prima versione dell'RPG-7 russo prodotte in Cina.

La versione cinese fu quella preferita dagli Afghani durante l'invasione sovietica dell'Afghanistan, in quanto più leggera e soprattutto con una maniglia di trasporto a metà del tubo lanciarazzi, che consentiva un trasporto molto agevole anche senza la tracolla.

(Web, Google, Wikipedia)












































La Fiat-SPA AS42 "Sahariana" o SPA-Viberti AS42



La Fiat-SPA AS42 "Sahariana" o SPA-Viberti AS42 è un veicolo blindato da esplorazione utilizzato dalle truppe italiane che combatterono durante la campagna del Nordafrica durante la seconda guerra mondiale, sviluppato sulla base della Autoblindo Fiat-Ansaldo.


Per contrastare le micidiali incursioni del Long Range Desert Group, il Regio Esercito richiese un veicolo veloce, bene armato e adatto ad operare nelle località desertiche per poter dare la caccia agli incursori inglesi e permettere eventuali colpi di mano. Il risultato fu una camionetta derivata dallo scafo dalla autoblindo AB41 caratterizzata da ruote di grande diametro e da un profilo laterale basso. Il telaio era caratterizzato da un passo di 3,2 m, carreggiata di 1,75 m ed altezza dal suolo di 0,35 m; la capacità di guado era di 0,7 m. La trazione era integrale ma, a differenza della blindo, solo le ruote anteriori erano sterzanti ed era abolito il secondo posto di guida. Il motore, lo stesso della AB41, era collocato al posteriore mentre all'anteriore trovava posto la ruota di scorta; sulle fiancate erano predisposti degli attacchi per 20 taniche di benzina da 20 l, su due file da 5 su ogni lato. Il serbatoio del carburante da 145 l consentiva un'autonomia di 300 km, che invece raggiungeva i 1200 km con i 400 l aggiuntivi delle taniche. Sui parafanghi anteriori vennero collocate quattro taniche d'acqua mentre su quelli posteriori trovarono posto due lamiere per le operazioni di disinsabbiamento.

Il prototipo fu presentato il 9 luglio 1942 e, in seguito all'esito estremamente positivo delle prove di valutazione, in agosto iniziò la produzione del primo lotto di 140 mezzi (anche se ne furono consegnate poche decine di esemplari). Dotata del solo sedile del conducente, accompagnato dai serventi delle armi di bordo che prendevano posto su quattro strapuntini laterali, la "Sahariana" era completamente consacrata al trasporto di uomini e materiale per le incursioni nel deserto. La sua sagoma bassa le permetteva infatti di nascondersi dietro le dune ed aspettare non vista l'arrivo del nemico e la sua grande autonomia le consentiva di inseguire le truppe avversarie per lunghi periodi.

Un secondo modello, chiamato Sahariana II o Metropolitana, entrò in servizio a 1943 inoltrato e differiva dalla Sahariana per l'assenza delle due file superiori di taniche di benzina sulle fiancate, sostituite da due grandi cassoni per le munizioni, e per la presenza di una telonatura pieghevole. Inoltre questa versione montava pneumatici Pirelli "Artiglio", adatti ai terreni continentali, a differenza del primo modello che montava le gomme da sabbia Pirelli “Libia".

Entrata in servizio nel dicembre 1942, partecipò alle fasi finali della campagna d'Africa. In particolare prestò servizio nella campagna di Libia e Tunisia, assegnata principalmente alle compagnie auto-avio sahariane del Raggruppamento sahariano "Mannerini" ed alla 103ª Compagnia arditi camionettisti del I Battaglione speciale arditi. Fu impiegata dal II Battaglione del 10º Reggimento arditi nella difesa della Sicilia e del sud d'Italia. Lo stesso reparto ed il Battaglione d'Assalto Motorizzato impiegarono le "Sahariane" e le "Metropolitane" nella difesa di Roma l'8 settembre 1943. Al momento dell'armistizio le compagnie di camionettisti furono sciolte a parte un gruppo di 46 arditi del 10º che con 7-9 AS42 venne aggregato alla 2. Fallschirmjäger-Division tedesca per cui effettuò compiti di ricognizione sui fronti russo e francese nonché in Belgio e Paesi Bassi. Alcuni mezzi furono recuperati ed impiegati anche dal Battaglione "Barbarigo" della Xª Flottiglia MAS.

Una decina di "Metropolitane" date in dotazione alla Polizia dell'Africa italiana nel dopoguerra vennero integrate nei ranghi dei Reparti Celeri e dei Reparti Mobili della Pubblica Sicurezza, per cui prestarono servizio fino a metà anni '50.

Il tipo di armamento poteva variare a seconda del modello combinando le seguenti armi:

Breda Mod.37: mitragliatrice media (usa caricatori da 24 colpi).
Solothurn S-18/1000: fucile anticarro da 20 mm (caricatori da 10 colpi).
Breda 20/65 Mod. 1935: mitragliera antiaerea da 20 mm (caricatori da 12 colpi).
Cannone 47/32 Mod 35: cannone anticarro da 47 mm.

(Web, Google, Wikipedia)