mercoledì 5 dicembre 2018

Fregate Bergamini, Fasan, Margottini e Rizzo



La classe Carlo Bergamini della Marina Militare italiana era composta da quattro unità, inizialmente classificate come corvette veloci e successivamente classificate fregate. Sono state le prime unità di scorta al mondo a poter imbarcare e ricoverare un elicottero antisommergibile.




Il disegno della parte immersa della prua era conforme allo stile degli anni quaranta, con un arrotondamento pronunciato, mentre la poppa era squadrata invece che affusolata, secondo una concezione ancora attuale. La propulsione era motori diesel con le sale motori che scaricano su un unico fumaiolo. 
Questa classe era concepita inizialmente per il supporto ad un elicottero leggero con un piccolo hangar telescopico, costituito da una gabbia in tela con una intelaiatura scorrevole che, quando estesa, occupava parte del ponte e veniva ripiegata durante le operazioni di volo. In esso poteva trovare alloggio un elicottero leggero, inizialmente era l'AB 47J e successivamente l'Agusta A106, all'epoca sperimentale. Abortito il progetto A106, le unità imbarcarono gli Agusta-Bell AB212 in configurazione antisommergibile. 
L'armamento originario era costituito da tre cannoni da 76/62mm tipo MMI, un lanciabombe anti- sommergibili e sei tubi lanciasiluri in due impianti tripli. Successivamente il cannone poppiero venne rimosso per permettere l'allungamento del ponte di volo dell'elicottero. 
Le quattro unità portavano i nomi di altrettanti famosi marinai della Regia Marina decorati di Medaglia d'oro al valor militare e sono state costruite a Castellammare di Stabia e a Monfalcone. 

Carlo Bergamini (F 593) 

Unità capoclasse è stata costruita nei cantieri Cantieri Riuniti dell'Adriatico di Monfalcone. Lo scafo è stato impostato il 19 luglio 1959 e la nave varata il 16 giugno 1960 e completata il 23 giugno 1962 è stata in servizio nella Marina Militare Italiana sino al 1983 quando venne posta in disarmo. 
La nave portava il nome dell'ammiraglio Carlo Bergamini comandante nella Squadra Navale morto nell'affondamento della Roma il 9 settembre 1943 giorno seguente l'armistizio. Il motto della nave era: Fortiter ac fedeliter (fortemente e fedelmente). 

Virginio Fasan (F 594) 

Costruita negli stabilimenti Navalmeccanica di Castellammare di Stabia, il suo scafo venne impostato il 6 marzo 1960 e l'unità varata il 9 ottobre dello stesso anno completata il 10 ottobre 1962, è stata in servizio nella Marina Militare Italiana sino al 1990, quando venne posta in disarmo. 
L'unità portava il nome del Capo Meccanico di 3ª Classe pluridecorato Virginio Fasan, morto nell'affondamento del cacciatorpediniere Vivaldi nei fatti che seguirono l'armistizio dell'8 settembre 1943. Il motto della nave era: In aleis strenua in pugna invicta ("Valorosa nei rischi, invincibile in battaglia"). 

Carlo Margottini (F 595) 

Costruita nel Cantiere navale di Castellammare di Stabia, il suo scafo venne impostato il 26 maggio 1957 e l'unità varata il 12 giugno 1960 e completata il 5 maggio 1962, è stata in servizio nella MMI sino al 1988, quando venne posta in disarmo. 
La nave portava il nome del Capitano di Vascello Carlo Margottini, pluridecorato, morto il 12 ottobre 1940 in azione nel canale di Sicilia al largo di Capo Passero al comando del cacciatorpediniere Artigliere nel corso di uno scontro notturno. Il motto della nave era: Per undas ad hostem (per i mari in cerca del nemico). 

Luigi Rizzo (F 596) 

Costruita a Castellammare di Stabia, il suo scafo venne impostato il 26 maggio 1957 e la nave, varata il 3 marzo 1960 e completata il 15 dicembre 1961, è stata nel 1980 la prima unità della classe ad essere posta in disarmo. 
La nave portava il nome del Capitano di Corvetta Luigi Rizzo, comandante di MAS, decorato con due Medaglie d'oro al valor militare nel corso della prima guerra mondiale, autore della beffa di Buccari e dell'affondamento delle corazzate Wien e Szent Istvan. Il motto della nave era: In hoc nomine victoria (in questo nome è la vittoria).

(Web, Google, Wikipedia)























































Fregate classe CENTAURO




La classe Centauro, costituita da 4 unità: Canopo, Centauro, Cigno e Castore;  è stato un tipo di fregate della Marina Militare costruite in Italia all'inizio degli anni cinquanta.

La costruzione di queste unità avvenne nell'ambito del programma di ammodernamento del 1950 e la costruzione dell'unità capoclasse iniziò il 17 maggio 1952 impostata nei Cantieri Ansaldo di Livorno, mentre 2 giorni prima, il 15 maggio, sullo scalo dei Cantieri Navali di Taranto era avvenuta la posa del primo troncone prefabbricato del Canopo.

Il Centauro venne varato il 4 aprile 1954 ed il Canopo il 2 febbraio 1955.



Alla fine del 1953 vennero ordinate ai cantieri italiani dagli Stati Uniti altre due unità gemelle da costruire nell'ambito del MDAP per conto della NATO. Le due unità classificate DE 1020 e DE 1031 al termine dei lavori vennero assegnate all'Italia e ribattezzate rispettivamente Cigno e Castore. Le quattro unità vennero consegnate quasi contemporaneamente alla Marina Militare e le prime tre inizialmente classificate come "avviso scorta" vennero riclassificate fregate a partire dal 10 aprile 1957, con decreto P.R. 13 maggio 1957, mentre il Castore iscritto nei quadri del naviglio militare il 14 luglio 1957 entrò in servizio direttamente come fregata.




Caratteristiche



Lo scafo aveva il ponte di coperta continuo, con ampio cavallino, una prora a cutter e poppa stretta, a specchio inclinato, affilata e leggermente tondeggiante. La compartimentazione dello scafo era a paratie stagne che dividevano fra loro i vari locali. lo scafo aveva i bordi arrotondati ed era completamente privo di oblò, cosa che ha rendeva più resistenti le murate evitando anche l'ingresso all'interno di eventuali nebbie radioattive dovute ad esplosioni nucleari. All'estremità della prora era presente un argano elettrico per la manovra delle due ancore.

Le sovrastrutture erano costituite da un castello centrale spostato verso proravia che proseguiva verso poppa in una lunga e larga tuga che era sormontato da una costruzione a due piani con i due fumaioli disposti in maniera simmetrica rispetto alla prora ed alla poppa. A poppavia del primo fumaiolo c'era un grande albero a tripode che sosteneva le antenne dei radar, mentre nella struttura a poppavia del secondo fumaiolo era presente un altro albero più piccolo che sarebbe stato successivamente rimosso.

I principali locali di comando, per il governo della nave sia in navigazione che in combattimento erano ubicati nella sovrastruttura principale. Nella parte anteriore il ponte comando con la plancia, al cui interno, al centro, c'era la timoneria principale, dietro cui al piano superiore c'erano la COC (Centrale Operativa di Combattimento) e la stazione radar. Al piano inferiore, sotto il ponte di comando c'era la AS-SIOC (la centrale Antisom Servizio Informazioni Operazioni Combattimento) e più a poppavia la stazione R.T. principale. La centrale di tiro di tiro principale era ubicata a centro nave sotto coperta, mentre una stazione di tiro secondaria trovava posto nella piccola tuga posta a poppavia del secondo fumaiolo.

Tutti i locali erano dotati di impianto di circolazione dell'aria e di condizionamento.

Propulsione

L'apparato motore era costituito da due gruppi di turbine a vapore Ansaldo alimentati da due caldaie Foster Wheeler, la cui temperatura di esercizio era di 410 °C e la pressione di 43atm, ed ogni gruppo aveva una turbina ad alta pressione per l'andatura di crociera e di una turbina di bassa pressione per la marcia indietro. La potenza complessiva sviluppata dall'apparato motore era di 22.000 HP che consentivano una velocità massima di 26 nodi. I due gruppi, indipendenti fra loro, agivano ognuno sull'asse di un'elica mediante ingranaggi di riduzione ed erano ubicati in due compartimenti stagni separati e contigui. Il gruppo più a proravia agiva sull'elica di dritta e i bruciatori della caldaia di alimentazione che sfogavano nel fumaiolo prodiero. Il gruppo di sinistra, analogo al precedente, sfogava nel fumaiolo poppiero. A centro nave c'era la centrale elettrica principale che alimentava tutti i circuiti di bordo mediante 3 gruppi elettrogeni di diesel-alternatori Mayback, che erogavano 200Kw di potenza complessiva.

Elettronica di bordo

Le unità della classe erano dotate di apparecchiature radar ed ecogoniometriche di notevole sensibilità i cui dati venivano elaborati dalla COC, dalla centrale di tiro. All'entrata in servizio le apparecchiature elettroniche di scoperta presentavano delle diversità tra le unità: Centauro e Canopo avevano un radar di scoperta aeronavale AN/SPS6C di costruzione americana che aveva 250 Km di copertura, mentre Cigno e Castore avevano un radar Microlambda di fabbricazione nazionale e solo nel 1960 l'apparecchiatura è stata uniformata, con le quattro che vennero dotate del radar AN/SPS6C americano.

Oltre al radar di scoperta aerea (AN/SPS6C) le unità montavano un radar di scoperta di superficie (AN/SPQ2A/B) di costruzione nazionale, il cui raggio di azione era di circa 60 km.

Il sonar AN/SQS-11A di costruzione americana era ad alta frequenza, a scafo, montato verso prora all'interno di un bulbo carenato. Dopo i lavori di ristrutturazione vi era un ulteriore sonar di scoperta AN/SQS36 americano con una portata di 32.000 yds a media frequenza.   In una esercitazione Nato (iles d'or) nel 1971 un operatore ECG ha battuto un contatto di prora a 7.200 yards; il Datum poi verificato è risultato essere la portaerei francese Arromanches.   Le propagazioni sonore erano ottime essendo novembre e la temperatura dell'acqua molto bassa.

Armamento

L'armamento principale era costituito da quattro cannoni Oto Melara da 76/62mm in due torri binate a canne sovrapposte, derivato dal tipo SMP3 singolo imbarcato sulle Albatros, la cui frequenza di tiro era di 60 colpi al minuto, che però non avendo dato i risultati sperati non sarebbe stato imbarcato su nessun'altra unità. Rispetto al modello singolo imbarcato sulle corvette Albatros, le torri delle Centauro erano a caricamento completamente automatico e continuo, consentendo così una più elevata cadenza di tiro.

L'armamento antiaereo era costituito da quattro mitragliere Bofors da 40/70 mm in due impianti binati posti a destra e sinistra della tuga centrale a poppavia del secondo fumaiolo; le Centauro furono le ultime unità a montare questi cannoni. L'armamento antiaereo era completato da due lanciarazzi tripli da 105mm montati sul cassero centrale, uno per lato a proravia del ponte di comando.

L'armamento antisommergibile all'entrata in servizio, era composto da un lanciabombe antisommergibile (lanciabas) trinato lungo tipo Menon da 305mm, derivato dal modello simile Limbo inglese, posto a prora sul cassero a poppavia della torre principale e da quattro lanciabas Menon corti, disposti due per lato in coperta a centro nave.

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