sabato 19 gennaio 2019

L'Alfa Romeo A.R. 51, battezzata “Matta” dal direttore generale Alfa dell’epoca dopo averla vista in azione



L'Alfa Romeo Matta è un fuoristrada prodotto negli stabilimenti della casa automobilistica milanese Alfa Romeo tra il 1951 e il 1955.

Oltre 65 anni fa, per la precisione nel 1951, il marchio di Arese iniziò a produrre la sua prima fuoristrada in risposta alla Fiat Campagnola. Tutto nacque dal bando del Ministero della Difesa per la realizzazione di un mezzo da ricognizione, in grado di sostituire le fuoristrada lasciate dagli alleati dopo la seconda guerra mondiale e utilizzate dall’Esercito e da Polizia e Carabinieri.


Il prototipo su base Land Rover 80

Il progetto fu affidato al team guidato da Giuseppe Busso, ai tempi giovane ingegnere arrivato dalla Ferrari e destinato ad entrare nei libri di storia dell’Alfa Romeo grazie al motore “V6 Busso”. A causa del poco tempo a disposizione si decise di partire da una Land Rover 80, acquistata tramite un concessionario svizzero, modificarla nella carrozzeria – in particolar modo nel frontale - e montarle il motore “serie 1306” all’epoca dell’Alfa Romeo 1900 Berlina.
Debutto a Monza
Per rientrare nelle specifiche fornite dal Ministero furono fatte diverse modifiche, a partire dai rapporti del cambio più corti, dagli sbalzi contenuti, dalla lubrificazione a carter secco e dal blocco del differenziale. Il debutto davanti al grande pubblico dell’Alfa Romeo 1900 M - questo il nome del mezzo - avvenne sul tracciato di Monza in occasione del Gran Premio di Formula 1; guidata dal Campione in carica Nino Farina, la fuoristrada del Biscione fu fatta sfilare in testa a un corteo di auto sportive.

Il soprannome “Matta”

Dopo una serie di ulteriori prototipi, il primo esemplare tutto Alfa Romeo della 1900 M AR 51 (acronimo di Autovettura da ricognizione 1951) era pronto e stupì per le sue capacità: riuscì a salire la scalinata della Basilica di Assisi o il “Monte Stella” a Milano. Battezzata “Matta” dal direttore generale Alfa dell’epoca dopo averla vista in azione, la 1900 M non vinse la commessa del Ministero ma fu prodotta in oltre 2000 esemplari fino al 1955.



Non solo mezzo militare

La prima serie AR 51, fu destinata prevalentemente ai Ministero della Difesa, all’Arma dei Carabinieri e alla Polizia Stradale, mentre la seconda serie, prodotta dal 1954 e battezzata AR 52, fu realizzata esclusivamente per il mercato privato. Tra i prototipi costruiti, tra cui un’insolita turbina spazzaneve, spiccava la versione Giardinetta con carrozzeria chiusa, vera e propria antesignana del concetto di Suv.



65 CV di potenza, 4 marce

Quanto al motore, sotto al cofano batteva il bialbero con cilindrata di 1884 cc e potenza massima di 65 cavalli a 4400 giri/min, contro i 53 CV a 3700 giri/min. della Fiat Campagnola. La trasmissione era affidata a un cambio a quattro marce con riduttore e frizione monodisco a secco, mentre la trazione era posteriore e in caso di necessità diventata integrale grazie a un comando meccanico. Sul fronte delle sospensioni, era stato scelto uno schema a ruote indipendenti all’anteriore con bracci trasversali e barra di torsione longitudinale, mentre al retrotreno la fuoristrada Alfa Romeo montava un assale rigido con balestre longitudinali e ammortizzatori idraulici a leva. Dotata di freni a tamburo sulle quatto ruote, la Matta era in grado di raggiungere i 103,5 km/h di velocità massima.

Una fuoristrada vera

Lunga soltanto 3,52 metri, la “Matta” - grazie all’altezza minima da terra di 20,5 centimetri e a una serie di accorgimenti meccanici - aveva una capacità di guado di ben 70 centimetri. Il vero dato record arrivava dalla pendenza massima superabile, il 120% contro l’85% della Campagnola; per fare un paragone con un modello attuale, la Jeep Wrangler si ferma al 100%.



Prima nella categoria alla Mille Miglia

Grazie alle ottime doti del motore bialbero 1900, nel 1952 l’Alfa Matta partecipò all’unica edizione della Mille Miglia in cui furono ammessi veicoli militari. Guidata del tenente Antonio Costa e del maresciallo Francesco Verga, tagliò il traguardo a Brescia in meno di 17 ore con un distacco di 40 minuti sulla seconda della sua categoria. 

Nel 1949/50, il Ministero della difesa aveva indetto un bando di concorso per la realizzazione di un fuoristrada leggero per sostituire le infaticabili Jeep Willys e Ford recuperate dagli americani; parteciparono la FIAT col modello "Alpina" e l'Alfa Romeo con la "1900M".
Il bando fu vinto dalla FIAT, il cui modello in seguito fu ribattezzato "A.R.51" (autovettura da ricognizione) per non essere troppo legato al reparto degli Alpini; l'Alfa Romeo Matta, infatti costava di più a livello di produzione industriale, mentre alla FIAT avevano attinto a piene mani dalla "Fiat 1100", dalla Fiat 1400 e da altre derivate dalla grande serie per assemblare l'Alpina.
Molti pezzi del progetto "Matta" furono realizzati appositamente per il fuoristrada di Arese con conseguente aggravio dei costi di progettazione e realizzazione. Il telaio era quello del Jeep Willys (a cui si ispirava anche la concorrente FIAT) veniva mosso dal motore bialbero 4 cilindri 1884 cm³ derivato dalla berlina 1900, denominato serie 1307; la principale differenza era il carter secco con serbatoio olio separato, per garantire la lubrificazione anche con il veicolo fortemente inclinato.
Il motore era più potente del "1900" Fiat, ma più "assetato" di carburante e il costo era quasi il triplo per la "Matta" (sfiorava i 2 milioni di lire) rispetto alla Campagnola.
Il ponte posteriore è intercambiabile con quello delle Land Rover coeve, ma, a differenza del modello inglese, è dotato di sistema per il bloccaggio del differenziale.
Ne furono prodotti 6 prototipi (tra cui una Matta giardinetta, una cisterna, una diesel e perfino una versione sgombraneve), e 2059 esemplari costruiti dal 1951 fino al 1955.
A differenza degli altri veicoli prodotti dall'Alfa Romeo, risulta che i numeri di telaio punzonati sul longherone destro non riportino le classiche "stelline" che precedono e seguono il numero progressivo.
Il soprannome "Matta" fu derivato da un'abile campagna pubblicitaria, orchestrata grazie ad alcune dimostrazioni ad effetto: La Matta sale e scende la scalinata della Basilica di Assisi, il "Monte Stella" a Milano.
Giuseppe Busso, Guido Moroni, il colonnello Ferruccio Garbari furono tra i progettisti e collaudatori dei primi prototipi e della campagna pubblicitaria. La "Matta" ebbe anche una carriera sportiva: nel 1952 vinse la sua categoria (Veicoli Militari) alla Mille Miglia.

(Web, Google, Wikipedia, You tube, La Stampa)





























venerdì 18 gennaio 2019

6,5x49 mm Creedmoor e NGSAR: una nuova arma e un nuovo calibro per le Forze Armate Occidentali


A partire da quest’anno le Forze Armate statunitensi e il Comando delle Operazioni Speciali sostituiranno con il nuovo calibro 6,5x49 mm Creedmoor - a partire dalle armi da sniper -, il calibro 7,62x51 NATO; la decisione è arrivata dopo i risultati effettuati utilizzando tre diversi calibri (7,62, 6,5 e .260 Remington) su tre altrettanti fucili di precisione: l’SR-25, l’M-110 e l’Mk-20 Ssr, versione sniper dello SCAR-H.



I vertici dell'esercito statunitense sostengono che il suo nuovo fucile d'assalto sarà in grado di perforare anche il più avanzato giubbetto in kevlar-compositi.
L’Us Army prevede di mettere in campo un fucile automatico di nuova generazione (NGSAR) che sarà la prima versione di un sistema d'arma di nuova generazione, con camere di scoppio da 6,5 mm a 6,8 mm - come potenziale sostituzione dei suoi 80.000 SAW M249 a partire dagli anni 2022-2025. Il nuovo NGSAR peserà meno, sparerà più lontano, e il soldato potrà trasportare un numero maggiore di munizioni di riserva e, cosa ancora più importante, la nuova camera di scoppio della nuova arma garantirà che i proiettili possano affrontare e perforare i giubbetti antiproiettile del nemico fino e anche oltre i 600 metri di distanza.
La pressione della camera per il fucile d'assalto standard è di circa 45 KSI, ma si sta cercando di arrivare a 60 e 80 KSI. Si sta cercando di raggiungere una gittata utile di circa 600 metri e nel contempo avere effetti letali anche se il bersaglio è protetto.
Nell'udienza del Senate Armed Services Committee del 7 febbraio 2018, l'arma dimostrativa “Next Generation Squad Automatic Rifle” (NGSAR) si è rivelata essere un prototipo della società Textron. Il programma NGSW attualmente comprende il Next Generation Squad Carbine (NGSC), e un fucile mitragliatore di squadra, insieme a munizioni specializzate e a nuovi sistemi di controllo del fuoco. Mentre l’US ARMY si era precedentemente concentrato su di una carabina migliorata con una portata e precisione superiore allo standard M4 che avrebbe anche messo in camera un colpo tra 6,5 mm e 6,8 mm, il servizio ha recentemente cambiato marcia per dare la priorità ad una arma automatica di squadra NGSAR. La ragione è da ricercare nell’esperienza maturata nei deserti dell’Iraq e della Siria oltre alle montagne e ai terreni aperti dell’Afghanistan.
Negli ultimi 10 o 15 anni, l’esercito statunitense ha dato priorità agli effetti letali contro obiettivi non protetti, mentre ora si trova di fronte a probabili minacce di guerra “simmetrica” (Russia, Cina etc.…). Si ha necessità di avere effetti letali contro obiettivi protetti e requisiti di letalità a lungo raggio in luoghi come l'Afghanistan, dove si combatte dalla cima di una montagna ad un'altra cima di montagna su lunghe distanze. Il servizio sta certamente facendo degli straordinari per ottenere un sistema potente e affidabile, costruito per raggiungere un giusto equilibrio tra portata e letalità.
Ci si è resi conto che il calibro 5.56mm non ha abbastanza massa per perforare i giubbetti antiproiettile del nemico. Il 7,62 mm NATO dal canto suo ha troppa massa e non abbastanza forza propulsiva. La soluzione giusta è nella giusta via di mezzo tra le due,
Ma il vero cuore del programma NGSW è il sistema spegnifiamma, sviluppato indipendentemente.
Per il congegno di puntamento, si stanno esplorando diverse opzioni: il sistema prenderà sicuramente in considerazione le condizioni atmosferiche.
A dire dei responsabili del progetto, non saranno sostituite subito tutte le oltre 80.000  armi di squadra SAW, ma l'intento è quello di portare questa variante AR alle squadre di fanteria il più presto possibile.

In sintesi, il Creedmoor da 6,5 mm, è una cartuccia a percussione centrale introdotta da Hornady nel 2007 come modifica della .30 TC, che era basata sulla .308 Winchester. È stata sviluppata in collaborazione con Hornady Senior Ballistics Scientist, Dave Emary e Dennis DeMille, il VP di sviluppo prodotto per Creedmoor Sports, da cui il nome. 
La cartuccia è stata progettata specificamente per il tiro al bersaglio a lungo raggio, anche se sta ottenendo successo anche nella caccia sportiva. La Creedmoor da 6,5 mm ha una minore velocità d'impatto rispetto alle cartucce più lunghe: tuttavia, grazie alla sua lunghezza complessiva di 71,8 mm, è in grado di essere alloggiata in fucili a breve azione e nei fucili semiautomatici tipo AR-10.

Considerazioni progettuali

I proiettili da 6,5 mm (264"), in generale, sono noti per la loro densità di sezione e coefficienti balistici relativamente elevati, e hanno avuto successo nelle gare di tiro. Il Creedmoor da 6,5 mm è stato progettato per il tiro al bersaglio a lunga distanza e come tale accoppia un volume sensibile del bossolo (3,40 ml) all'area del foro (34,66 mm2/0,3466 cm2) con ampio spazio per il caricamento di proiettili relativamente lunghi e sottili che possono fornire una buona efficienza aerodinamica e prestazioni balistiche esterne per il diametro del proiettile. Per alcuni carichi il Creedmoor da 6,5 mm è in grado di duplicare la velocità della volata o la traiettoria del Winchester Magnum .300 generando un rinculo significativamente più basso, in base al peso del proiettile più leggero. Poiché questa cartuccia è progettata per un diametro della faccia del proiettile di .473 pollici (circa 12 mm), la conversione di un fucile a breve azione in un altro calibro (come il calibro .22-250 Remington, .243 Winchester o .300 Savage) con diametro della faccia del proiettile simile richiede generalmente poco più di un semplice cambio di canna.

Dimensioni della cartuccia

Il Creedmoor da 6,5 mm ha una capacità della cartuccia di 3,40 ml (52,5 grani H2O).
Gli statunitensi definirebbero l'angolo della spalla alpha/2 = 30 gradi. Il tasso di rigatura comune per questa cartuccia è di 203 mm (1 in 8 in), 6 scanalature, Ø terreni = 6,50 mm (0,256 in), Ø scanalature = 6,71 mm (0,264 in), larghezza del terreno = 2,29 mm (0,090 in), e il tipo di primer è un fucile grande o piccolo a seconda del produttore del bossolo.
Secondo le decisioni ufficiali del C.I.P. (Commission Internationale Permanente pour l'Epreuve des Armes à Feu Portatives), il Creedmoor da 6,5 mm può gestire fino a 435,00 MPa (63.091 psi) Pmax piezo pressione. Nei paesi regolamentati C.I.P. ogni cartuccia combo deve essere provata al 125% di questa pressione massima C.I.P. per certificare la vendita ai consumatori. Ciò significa che i bracci a camera Creedmoor da 6,5 mm nei paesi regolamentati C.I.P. sono attualmente (2018) testati a 543,80 MPa (78.872 psi) di pressione piezoelettrica PE.
La pressione media massima SAAMI (MAP) per questa cartuccia è di 62.000 psi (427,47 MPa).

Prestazioni

La Creedmoor da 6,5 mm è una cartuccia di media potenza, spesso paragonata alla .260 Remington e alla Lapua da 6,5×47 mm. L'energia da trecento iarde che utilizza proiettili Hornady SST da 129 grani è elencata da un revisore indipendente come 1.641 ft. lbs. Per il proiettile da 140 grani a 2.700 piedi al secondo (823 m/s) velocità iniziale un altro recensore riporta un MPBR per un obiettivo di 265 yards (242 m) e riporta una dichiarazione del produttore di "quasi 1.600 ft⋅lbf (2.169 J)" di energia trattenuta a 300 yards (274 m) utilizzando una canna da 24 pollici. I dati del test SAAMI confermano una velocità di 6,5 mm Creedmoor (15 piedi dalla canna) di 2.940 ft/s (896 m/s) per il proiettile da 129 grani e 2.690 ft/s (820 m/s) per il proiettile da 140 grani (che si confronta con i dati del Winchester Magnum di 2.300 (893 m/s) per un proiettile da 200 grani e 2.665 ft/s (812 m/s) per un proiettile da 210 grani). Il tiratore a lungo raggio Ray "RayDog" Sanchez ha riassunto il fucile Tubb 2000 in 6.5mm Creedmoor come "noiosamente accurato" a 1.000 yards (914 m). Egli ha affermato che la combinazione di fucile e munizioni che ha usato è stato in grado di mantenere i gruppi sub-MOA a 1.000 metri (914 m).




Uso militare

Nell'ottobre 2017, il Comando Operazioni Speciali degli Stati Uniti ha testato le prestazioni delle cartucce Creedmoor 7,62×51mm della NATO, .260 di Remington e 6,5mm di SR-25, M110A1 e Mk 20 dei fucili da cecchino. 

Il SOCOM ha determinato che il 6,5 Creedmoor ha eseguito al meglio, raddoppiando la probabilità di colpire a 1.000 m (1.094 yd), aumentando di quasi la metà della portata effettiva, riducendo di un terzo la deriva del vento e avendo meno rinculo rispetto ai proiettili NATO 7,62×51mm. 
I test hanno dimostrato che le cartucce .260 Remington e 6,5 mm Creedmoor erano altrettanto accurate e affidabili e anche il comportamento balistico esterno era molto simile. L'atteggiamento prevalente è che c'era più spazio con il Creedmoor da 6,5 mm per sviluppare ulteriormente proiettili e carichi. Poiché le due cartucce hanno dimensioni simili, è possibile utilizzare gli stessi caricatori e convertire un fucile con un cambio di canna. Questo ha portato alla sua adozione e messa in campo da parte di cecchini per operazioni speciali per sostituire la cartuccia NATO 7,62×51mm nei loro fucili da cecchino semiautomatici, prevista per l'inizio del 2019. In risposta all'adozione di SOCOM, anche il Dipartimento di Sicurezza Nazionale ha deciso di adottare tale cartuccia.
Si è tecnicamente accertato durante le prove che il proiettile in calibro 6,5x49 fornisce risultati nettamente migliori rispetto al 7,62x51: è sicuramente in grado di raddoppiare le probabilità di colpo a segno per la minore sensibilità al vento laterale e per il bassissimo rinculo.
L’esigenza di introdurre un nuovo calibro è fortemente sentita in tutti gli eserciti NATO e filo Occidentali; il proiettile standard 5,56x45 NATO ha dimostrato scarsa affidabilità in Afghanistan, mentre la cartuccia in calibro 7,62x51 offre un peso eccessivo e una scarsa controllabilità nel tiro a raffica.
Anche nel settore delle armi leggere di squadra, come la FN MINIMI, si ha l’impressione che il 5,56 sia un calibro ormai superato dalle prestazioni dei nuovi calibri Creedmoor.
Già da alcuni anni, il Corpo dei Marines degli Stati Uniti d’America, ha deciso di sostituire l’M-249 SAW con la nuova M-27 IAR (Infantry Automatic Rifle). 

E’ certamente una soluzione ponte, in attesa che venga sviluppato il programma NGSAR (Next Generation Squad Automatic Rifle) lanciato dall’U.S. Army, finalizzato a combinare l’ergonomia di un fucile d’assalto standard con la potenza di fuoco e la portata di una mitragliatrice d’appoggio con il nuovo calibro 6,5 Creedmoor.

(FONTE: WEB, GOOGLE, WIKIPEDIA, YOU TUBE)