lunedì 28 gennaio 2019

90 NUOVI EUROFIGHTER PER LA LUFTWAFFE?



Il consorzio Eurofighter migliorerà i motori e i sistemi dei suoi velivoli da combattimento del Typhoon nell'ambito di un'offerta per sostituire la flotta tedesca di Panavia Tornado e sostenere gli sforzi per vendere ulteriori velivoli ad altri paesi europei.
Nel 2018, Airbus ed Eurofighter hanno presentato al Ministero della Difesa tedesco un'offerta per sostituire i 90 Tornado tedeschi che saranno progressivamente sostituiti a partire dal 2025.


L'amministratore delegato di Eurofighter, intervenendo al salone aeronautico ILA di Berlino del 25 aprile scorso, ha dichiarato che il consorzio intende aumentare la spinta del motore Eurojet EJ200 del Typhoon di "circa il 15%", al fine di aumentare il carico utile e l'autonomia. Il Typhoon EF2000 è propulso da una coppia di motori con una spinta di oltre 60kN.


L'aggiornamento includerà anche funzionalità aggiuntive per il radar a scansione elettronica attiva Euroradar Captor-E AESA, in sviluppo a far data dal 2014.
Il nuovo radar Captor-E come un "vero e proprio game changer" in grado di tracciare contemporaneamente più bersagli aerei e terrestri.
L'Eurofighter rappresenta una scelta "perfetta" e "logica" per la Germania, perché il paese ha in servizio 130 Typhoon e le economie di scala consentirebbero risparmi sia in termini di introduzione della flotta che di costi per ora di volo: l’acquisizione di questo tipo sarebbe anche "la soluzione meno rischiosa”.


Il Typhoon così aggiornato potrà effettuare ogni missione attualmente svolta dai Panavia Tornado per ruoli che includono anche l'attacco al suolo di precisione e la guerra elettronica. Oltre ai vantaggi per la Germania, la scelta del bimotore sarebbe anche la "scelta giusta per l'Europa", perché la produzione sosterrebbe l'industria aerospaziale di difesa della regione come "ponte naturale", fino a quando non sarà ultimato un futuro programma di caccia europeo di 5^ o 6^ generazione “sthealt”.
Francia e Germania hanno già preso ufficialmente accordi ad alto livello per sviluppare un futuro sistema aereo da combattimento che dovrà entrare in servizio intorno al 2040.
Le tecnologie in sviluppo per l’ultimo upgrade dell’Eurofighter andranno di pari passo con le tecnologie che saranno utilizzate nel futuro programma europeo di caccia - con o senza equipaggio".



A tal proposito ci si aspetta che l'Eurofighter rimanga in produzione fino a tutto il 2030, rimanendo in servizio fino al 2060 circa.
Il consorzio intravede il potenziale per vendere ulteriori 300 velivoli aggiuntivi con le forze aeree di Bulgaria, Finlandia, Polonia e Svizzera.
Dei circa 620 velivoli ordinati, oltre 536 risultano già consegnati.
La Finlandia sta valutando l'acquisto di 64 velivoli, mentre la Svizzera deve decidere entro il 2019 su un ordine di 30-40 unità.
Il governo bulgaro sta valutando un ordine per almeno otto unità, mentre la Polonia non ha ancora stabilito il suo reale futuro fabbisogno di caccia-bombardieri moderni.

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Interpretazione futuristica del futuro Eurofighter!











































Il clone del missile statunitense “Sidewinder” è il K-13 o R-3, noto in occidente come AA-2 Atoll



Il clone del missile statunitense “Sidewinder” è il K-13 o R-3, noto in occidente come AA-2 Atoll (designazione NATO); è un missile aria-aria AAM (Air to Air Missile) di fabbricazione sovietica.

L'R-3 viene prodotto in Cina come PL-2, PL-3 e PL-5, ed in Romania come A-91.




Specifiche tecniche (R-13M / R-3R):
  • Lunghezza (R-13M) 2.830 mm; (R-3R) 3.420 mm;
  • Apertura alare: 530 mm;
  • Diametro: 127 mm;
  • Peso di lancio: (R-13M) 75 kg; (R-3R) 93 kg;
  • Velocità: Mach 2.5;
  • Raggio d’azione: da 0,9 a 7 km max, 2 km effettivi;
  • Guida: (R-13M) homing infrarosso; (R-3R) SARH;
  • Testa di guerra: SB03 11,3 kg;
  • Carica esplosiva: 5,3 kg di TGAF-5 (40% TNT, 40% RDX, 20% polvere di alluminio) (R-3R).
  • Ogiva infrarossi: fusibile di prossimità tipo 428 e fusibile di contatto I-107 (R-3R).





Sviluppo

Il K-13 (la sigla K deriva dal termine kompleks, complesso), anche designato come oggetto 310, fu sviluppato a partire dal 1958 ed entrò in servizio nel 1960. Il missile si basava interamente sul progetto del AIM-9 Sidewinderstatunitense. Varie fonti riportano che un esemplare di AIM-9B praticamente integro cadde in mani sovietiche quando un MiG-17 cinese venne colpito durante la seconda crisi dello Stretto di Taiwan, senza che l'arma esplodesse, da un F-86 Sabre taiwanese in uno scontro aereo il 28 settembre 1958. Il missile rimase incastrato nella fusoliera del piccolo caccia e venne riportato alla base. L'ordigno venne quindi ceduto ai sovietici che lo smontarono e lo studiarono.
Una novità introdotta dal Sidewinder era quella di avere una costruzione modulare ed una semplicità che i missili sovietici precedenti non avevano.





Durante lo sviluppo, affidato all'MKB Vympel, i sovietici adottarono decine di nuove migliorie al progetto originale. La produzione di serie cominciò nel 1960, sotto il nome di R-3. In Occidente il missile venne alla luce nel 1961, quando la NATO gli assegnò il nome di Atoll (poi AA-2A per il Dipartimento della Difesa USA e Atoll-A per la NATO). Nel 1962 venne prodotto il primo R-3S (la sigla S indica ), di grande serie. L'R-3S necessitava di 22 secondi per agganciarsi al bersaglio, mentre all'R-3 ne servivano solo 11.
Furono approntate una versione da addestramento, denominata R-3U (učebnaja, addestrativa) e AA-2B Atoll-B per la NATO, che non veniva lanciata da un vettore aereo, e la versione inerte R-3P (praktičeskaja). Nel 1961 si cominciò anche a costruire una versione a guida radar semiattiva, inizialmente chiamata K-13R (od oggetto 320), successivamente entrata in servizio come R-3R nel 1966 (AA-2C Atoll-C). Vi era anche una versione chiamata RM-3V (raketa mišen, missile bersaglio) usata in addestramento come bersaglio aereo.



Verso la fine degli anni sessanta si cominciò a lavorare ad un aggiornamento sotto il nome di K-13M (od oggetto 380), introdotto in servizio poi nel 1973 come R-13M (AA-2D Atoll-D). Era un'arma comparabile allo AIM-9G Sidewinder, introduceva una nuova spoletta di prossimità radio invece che ottica, più propellente solido, una testa cercante raffreddata ad azoto, una migliore manovrabilità ed una più potente testata esplosiva. Comunque restava un missile non all-aspect, ovvero senza la possibilità di acquisire un bersaglio orientato in qualsiasi angolazione.




Storia

Per aspetto e funzionalità, è simile al missile americano AIM-9 Sidewinder da cui è stato copiato. L'ipotesi più probabile è che l'AA-2 sia stato ottenuto copiando un AIM-9B di Taiwan, bloccato nell'ugello di un MiG cinese senza esplodere, dopo uno scontro aereo durante la seconda crisi di Taiwan, nel 1958. Dopo brevissimi negoziati con Pechino, anche i sovietici ottennero senza problemi tutte le tecnologie del Sidewinder statunitense.
Anche l'Atoll AA-2 ha dato origine a copie cinesi come il PL-2 , PL-3 e PL-5.
Sebbene sia stato sostituito da missili più moderni in servizio attivo, è stato ampiamente utilizzato in molte nazioni.

Variazioni
  • R-3S: Questa è la versione standard, con una guida a infrarossi. Il suo campo di utilizzo minimo è di 1  km e il tempo di attivazione del suo sistema di guida è di 22 secondi.
  • R-3R: Questa versione, con una testa diversa e più lunga, è guidata dal radar.


UTILIZZATORI:
  •  Afghanistan
  •  Algeria
  •  Angola
  •  Bulgaria
  •  Corea del Nord
  •  Cuba
  •  Cecoslovacchia
  •  Germania dell'Est
  •  Egitto
  •  Eritrea
  •  Finlandia
  •  Indonesia
  •  Israele
  •  India
  •  Iraq
  •  Libia
  •  Polonia
  •  Romania
  •  Serbia
  •  Siria
  •  Unione Sovietica
  •  Vietnam
  •  Yemen.


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Radar ATOLL


Improved "ATOLL"


domenica 27 gennaio 2019

La FIAT Tipo 6616 è un'autoblindo leggera degli anni settanta



La FIAT Tipo 6616 è un'autoblindo leggera degli anni settanta, sviluppata sulla meccanica del veicolo trasporto truppe (APC) Fiat 6614. Essa è stata prodotta per esigenze nazionali, a differenza dell'APC, in 52 esemplari assegnati ai plotoni blindati dei battaglioni mobili dei Carabinieri, mentre almeno altri 70 esemplari furono acquistati dall'Esercito peruviano. Secondo alcune fonti furono costruite in totale 185 autoblindo Tipo 6616 (prototipi compresi) ed alcune decine sono state consegnate a Libia e Somalia agli inizi degli anni'80 del XX secolo.

Sviluppo

Nel secondo dopoguerra, nonostante la tradizione di autoblindo leggere e medie dell'esercito Italiano, nelle Forze Armate nazionali non vennero mantenuti mezzi da esplorazione corazzati, in quanto si credeva che non ve ne fosse un bisogno assoluto. Negli anni sessanta del XX secolo, comunque, le industrie FIAT e OTO MELARA iniziarono lo sviluppo di una nuova famiglia di mezzi corazzati ruotati, 4x4, che nella variante APC venne chiamata 6614, mentre la versione blindata ebbe la denominazione di 6616. Il primo prototipo del modello 6616 fu completato nel 1972, e il governo italiano emise subito un ordine per 52 esemplari da consegnare l'arma dei Carabinieri, che dovevano essere realizzati presso lo stabilimento FIAT-IVECO di Bolzano.

Tecnica

Lo scafo del veicolo era costituito da piastre di acciaio balistico saldate, inclinate per fornire la massima protezione pratica, dotate di uno spessore massimo di 8 mm. La disposizione interna dell'equipaggio, composto da 3 persone, era quella classica, con il posto di pilotaggio posto in posizione avanzata sulla sinistra e dotato di periscopi per l'osservazione sul davanti e ai lati. La torretta ospita il capocarro e il cannoniere, posti rispettivamente a sinistra e a destra, dotati di sedili regolabili, iposcopi per l'osservazione esterna e di un unico portello per l'uscita. La torretta prodotta dalla Oto Melara è armata con un cannone Rheinmetall cal. 20 mm, che ha brandeggio elettrico per un valore di 40 gradi al secondo in azimut e 25 in elevazione. L'alzo è variabile tra –5° e + 35°.  Il munizionamento disponibile comprende 400 proiettili, di cui 250 di pronto impiego e 150 di riserva, e 1000 per la mitragliatrice MG 3 cal. 7,62 mm. Ai lati della torretta sono posizionati tre lanciagranate nebbiogeni ad azionamento elettrico. Tra i sistema disponibili di serie vi è un verricello, installato anteriormente, con portata di 4.500 kg.
Il motore, posto in posizione posteriore, è un Diesel sovralimentato Fiat Modello 8062.24 da 162 CV (119,4 kW), per un rapporto peso:potenza 20:1 CV/t. La trasmissione dispone di cambio a cinque marce avanti e una indietro, con riduttore. Il mezzo è completamente anfibio, con le ruote che danno il movimento garantendo una velocità di 5 km/h, quindi idonea solo in acque calme. A differenza di altri mezzi, non necessita di una piastra frangiflutti data la forma dello scafo.

Impiego operativo

Il mezzo ha conosciuto in discreto successo di vendita, venendo esportato in Libia, Perù e Somalia. La versione armata con cannone Cockerill Mk.3 da 90 mm avrebbe potuto aiutare questo mezzo a trovare un mercato di esportazione, ma il modello non ha trovato acquirenti, nonostante il completamento, agli inizi degli anni ottanta, di un prototipo.

Italia

Assegnato inizialmente ai reparti dei Carabinieri, il modello 6616 fu usato in due esemplari dal 1º Squadrone Esplorante del 15º Gruppo Squadroni "Cavalleggeri di Lodi" della Divisione corazzata "Centauro" durante la missione di pace in Libano del 1982-1983. In termini di servizio, in Italia, la 6616 ha svolto un lavoro poco noto, trovando impiego nell'ambito della vigilanza esterna dei carceri di massima sicurezza durante il periodo del terrorismo, all'inizio degli anni novanta venne anche presa seriamente in considerazione la trasformazione del 1º Battaglione Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" in unità blindo/esplorante della Brigata paracadutisti "Folgore" con il trasferimento di tutte le 6616 al citato reparto. Alcuni esemplari di 6616 vennero schierati a Genova durante gli eventi del G8 del luglio 2001. L'autoblindo 6616 non è più in servizio con i Carabinieri e ne sono rimasti solo 3 esemplari con funzioni di gate guardian.

Perù

Tra il 1980 e il 1981 l'Esercito peruviano ha acquistato 70 esemplari armati con cannone Rheinmetall MK 20 Rh 202 da 20 mm, e due mitragliatrici Browning M1919 calibro 7,62 mm. In seguito ad un programma di ammodernamento sono stati installati due lanciatori per missili controcarro HJ-73C Hongjian (copie cinesi migliorate del sovietico AT-3 Sagger) e modernizzati i sistemi di condotta del tiro.

Versioni
  • Fiat 6616: primo prototipo con torretta monoposto tipo HS-30.
  • Fiat 6616: secondo prototipo con torretta biposto.
  • Fiat 6616A: versione di produzione con armamento su un cannone automatico Rheinmetall Mk 20 Rh-202 da 20 mm.
  • Fiat 6616: un prototipo del 1979 dotato di torretta Scorpion equipaggiata con cannone Cockerill Mk.3 da 90/36 mm.
  • Fiat 6616: un prototipo con torretta OTO T90 CKL equipaggiata con cannone Cockerill Mk.3 da 90/38 mm.
  • Fiat 6616: un prototipo con torretta H90 HS equipaggiata con cannone da 90/36 mm.
  • Fiat 6616: un prototipo con torretta OTO Breda equipaggiata con cannone T60/70 (High Velocity Gun System) da 60/70 mm.
  • Fiat 6616: un prototipo con cannone automatico Oerlikon KBA da 25 mm dotato di settore di elevazione aumentato.
Paesi utilizzatori
  •  ITALIA: Arma dei Carabinieri- 52
  •  Libia - 100
  •  Perù - 70: Esercito peruviano - 15
  •  Somalia - 30.

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