lunedì 24 febbraio 2020

IL 2020 ANNO CRUCIALE PER LA SCELTA DEFINITIVA DELLE NUOVE "FFG" DELL'US NAVY


“FFG(X)” è la designazione di una classe di fregate multimissione lanciamissili guidati per la Marina Militare degli Stati Uniti, da appaltare a partire dal 2020, da costruire dopo le unità da combattimento modulare litorale (LCS). 




Il 2020 si prospetta come un anno cruciale per il programma FFG della US Navy.

Il 2020 sarà un grande anno per la Marina degli Stati Uniti e la sua ricerca di una Fregata del futuro (FFG[X]) per fornire alla forza un’unità combattente di superficie armata e interoperabile per integrare la flotta di superficie esistente e le capacità navali alleate.
Le crescenti preoccupazioni sulla capacità di combattimento e sulla capacità di sopravvivenza delle navi da combattimento litoranee classe Freedom e Independence (Littoral Combat Ships - LCS) hanno spinto la Marina degli Stati Uniti a perseguire un a nuova classe di unità combattenti di superficie, multi-missione, altamente capaci di integrarsi con la Marina degli Stati Uniti e con i gruppi di combattimento di superficie alleati. 



Come parte della richiesta di informazioni (RFI), la Marina degli Stati Uniti si aspetta che l'FFG(X) fornisca una piattaforma capace, robusta incassatrice ed economica, con un prezzo unitario previsto di 950 milioni di dollari (1,32 miliardi di dollari) e in grado di "aggregarsi in gruppi di attacco e gruppi di azione di superficie guidati da Large Surface Combatant, ma anche di possedere la capacità di difendersi in modo robusto durante la conduzione di operazioni indipendenti mentre è connesso e contribuisce alla rete tattica della flotta".



La Marina degli Stati Uniti prevede che il programma FFG(X) fornirà 20 navi capaci di molteplici parametri di missione, tra cui:  
  • Distruggere navi di superficie all'orizzonte; 
  • Rilevare sottomarini nemici;
  • Navi scorta convogli;
  • Impiegare sistemi di guerra elettronica attiva e passiva;
  • Difendersi dagli attacchi delle piccole imbarcazioni (barchini). 

L’US NAVY è interessata a che l'FFG(X) fornisca ai Comandanti della Flotta una risorsa unica nel suo genere per raggiungere determinati obiettivi di controllo del mare ed eseguire operazioni di sicurezza marittima, facilitando al tempo stesso l'accesso in tutti i settori a sostegno delle operazioni di gruppo d'attacco e delle operazioni della flotta aggregata. 
Nell'ambito della fornitura di queste capacità richieste, la Marina degli Stati Uniti ha richiesto che l'imbarcazione sia in grado di supportare e/o incorporare capacità chiave, tra cui: 
  • Un radar fisso, a ripetizione di fase;
  • un sistema di combattimento "derivato dall’ Aegis" (COMBATSS-21);
  • Capacità di ospitare un singolo elicottero Seahawk MH-60R; 
  • Cannoni Mk.110 da 57mm;
  • Integrazione del sistema dei cannoni principali Mk 110 57mm; 
  • sistemi di difesa missilistica SeaRAM anti nave; 
  • Predisposizioni per un sistema aereo senza equipaggio MQ-8C Firescout. 

Per evitare l'aumento dei prezzi, della ricerca e dei costi di sviluppo, la Marina degli Stati Uniti ha cercato di ottenere offerte da un gruppo di cinque costruttori navali affermati, fornendo varianti evolute di progetti di fregate collaudate attualmente in funzione con le forze statunitensi o alleate in tutto il mondo. 
L'interoperabilità con gli alleati, tra cui Australia, Canada, Regno Unito e Italia è un obiettivo fondamentale per la realizzazione del programma FFG(X) con l'obiettivo di integrare un "sistema di combattimento comune" o un sistema di combattimento interoperabile. 



I contendenti per il progetto includono:
  • Austal USA - Fregata di Classe Indipendence: Una variante modificata della Independence Class LCS, che incorpora sistemi missilistici anti nave aggiuntivi, un ponte di volo accorciato e sistemi di lancio verticale Mk 41 opzionale (VLS) per superare il minimo richiesto dalla richiesta della Marina degli Stati Uniti. 
  • Lockheed Martin - Fregata classe Liberty: Basata sulla Freedom Class LCS in servizio, la variante Freedom Class incorpora un'architettura comune al combattente di superficie multi-missione della Royal Saudi Navy, che include otto Mk 41 VLS, radar avanzati per la ricerca aerea e capacità di combattimento potenziate. 
  • Industrie Huntington Ingalls - Fregata di pattuglia (PF4501 e PF4921): Due varianti aggiornate basate sul design del National Security Cutter (NSC) attualmente in funzione con la Guardia Costiera degli Stati Uniti. La variante evoluta comprende un Mk 56 VLS a 12 celle Mk 56 VLS, due sistemi di lancio a quadriciclo e l'incorporazione del radar di difesa aerea SPY-1F. La variante PF4921 è stata esposta incorporando il sistema radar CEAFAR progettato e prodotto in Australia. 
  • Fincantieri Marine Group - FREMM Multipurpose Frigate: Basato sul programma congiunto fregata polivalente italo/francese, incorpora capacità specifiche per gli Stati Uniti, tra cui il sistema di cannoni Mk 41 VLS e Mk 110 con il sistema derivato Aegis COMBATSS-21. 
  • General Dynamics/Navantia - F-100 Frigate: La base per i cacciatorpediniere della Royal Australian Navy Hobart Class Air Warfare Destroyers, il design dell'F-100 offre un design comune attualmente in servizio con la Spagna e l'Australia e incorpora il sistema di combattimento completo SPY-1D Aegis Aegis, combinato con un cannone navale Mk 45 Mod 4 da cinque pollici e VLS a 48 celle.       



L'attenzione su una piattaforma collaudata rivela il desiderio della Marina degli Stati Uniti di evitare lo "sticker shock" ottenendo il design corretto nelle prime fasi del programma e fornisce anche opportunità per l'industria australiana e italiana.
L'esperienza australiana sviluppata durante tutta la fase di progettazione, costruzione e integrazione dei cacciatorpediniere australiani della classe Hobart, combinata con l'esperienza tecnica nei sistemi radar phased-array sotto forma di CEA Technologies e i sistemi radar CEAFAR che serviranno come base per il futuro sistema radar delle fregate della Royal Australian Navy, si basa sull'attenzione della Marina statunitense nel fornire tecnologie e sistemi collaudati per ridurre al minimo l'introduzione di unità, il superamento dei costi e la fornitura di capacità.   
Le tecnologie phased array di CEA forniscono prodotti phased array modulari e scalabili adatti all'uso in ambienti marittimi e terrestri. Il radar phased array attivo CEAFAR fornisce una capacità di formazione del fascio digitale multifunzionale in grado di eseguire la ricerca di volumi 3D, la ricerca di superficie, il supporto per il controllo del fuoco, la classificazione dei bersagli in ambienti esigenti, ingombri e jamming.
L'Australia ha recentemente utilizzato la valutazione del sistema di combattimento e le operazioni di test missilistico per l'HMAS Hobart con la Marina degli Stati Uniti per dimostrare la capacità della piattaforma evoluta F-100 Frigate, i componenti e le capacità chiave specifiche australiane e la capacità della nave di operare senza soluzione di continuità come parte di un gruppo tattico della Marina degli Stati Uniti attraverso la capacità di ingaggio cooperativo.
La Marina statunitense prevede di acquistare la prima FFG(X) nel 2020 con la prima nave che dovrà essere in servizio dal 2024, e la richiesta di proposta (RFP) che sarà fatta nel 2020 a seguito della definizione finale delle specifiche per il programma FFG(X).



L’FFG DI FINCANTIERI MARINETTE MARINE PRESENTATA  ALL’US NAVY

Di recente il cacciatorpediniere statunitense USS Gonzalez (DDG 66) e la fregata italiana ITS Alpino (F 594) hanno navigano congiuntamente: la fregata FREMM della Marina Militare Italiana ITS Alpino (F594) è arrivata a Norfolk, in Virginia, per il suo tour nordamericano che ha aiutato Fincantieri, e l'industria italiana, a presentare il design della fregata FREMM che Fincantieri sta offrendo per la prossima fregata della US Navy, chiamata FFG(X).
L’Alpino è arrivata a Norfolk Station Norfolk e prima di effettuare il primo scalo portuale del suo tour in Nord America, la fregata si è incontrata in mare con il cacciatorpediniere della Us navy USS Gonzalez (DDG 66) per effettuare operazioni combinate. Lo scambio di vedute è stato molto vantaggioso sia per l'equipaggio del Gonzalez che per l’Alpino, dando una rara visione della reciproca routine quotidiana. L’esercitazione congiunta è stata un'opportunità inestimabile per i due partner della NATO.
Oltre all'esercizio di passaggio, il Gonzalez e l’Alpino hanno svolto una visita, a bordo, esercitazioni di ricerca al largo della costa della Virginia, permettendo ad entrambi gli equipaggi di acquisire familiarità e competenza nelle manovre tattiche e nelle comunicazioni.
La tecnologia di nave Alpino e l'SH-90, sono stati fantastici da ammirare da vicino, ha detto Caitlin N. Cannon, specialista delle operazioni di prima classe Caitlin N. Cannon.
Dopo il suo soggiorno a Norfolk, nave Alpino visiterà Baltimora, New York City e Boston. Il viaggio è stato progettato sia per migliorare la cooperazione tra la marina statunitense e quella italiana, sia per sottolineare i potenziali benefici delle nuove fregate di Fincantieri-Marinette-Marine per la marina statunitense.
L'ITS Alpino dispone di 16 celle del Vertical Launch System (VLS) che possono essere aggiornate a 32, possono ospitare due elicotteri e possono combattere le minacce sottomarine, di superficie e aeree.
Commentando l'arrivo della fregata a Norfolk, il vice ammiraglio in pensione Richard Hunt e il chief strategy officer di Fincantieri Marinette Marine ha detto: "L'ITS Alpino dimostra la comprovata versatilità e capacità delle fregata classe FREMM. Fornisce una piattaforma superiore per la competizione FFG(X) della Marina degli Stati Uniti e può fornire grandi capacità di combattimento per la nostra Marina nel breve termine e oltre. Contribuirà alla difesa dell'America e dei nostri alleati".
"La tecnologia all'avanguardia dell'ITS Alpino fornisce le capacità necessarie affinché l'FFG(X) sia altamente letale e allo stesso tempo affidabile e confortevole per i marinai che la gestiscono", ha aggiunto Charles Goddard, ex PEO Ships della US Navy Navy e attuale vicepresidente senior del Fincantieri Marine Group. "Il design del FREMM gli permetterà di crescere nel corso della sua durata di servizio con la Marina Militare degli Stati Uniti con costi di aggiornamento limitati. Questa nave è una meraviglia tecnica".

Fincantieri è una delle cinque società selezionate dalla US Navy per sviluppare progetti concettuali per la fregata FFG(X).
Il progetto delle nuove FFG(X) fu resa nota dal Dipartimento della difesa degli Stati Uniti (RFI) il 10 luglio 2017. La Marina Militare degli Stati Uniti selezionò inizialmente cinque costruttori navali per trasformare i loro progetti in un progetto prospettico per proporre le future venti fregate FFG(X).




Il design

L'intenzione della Marina degli Stati Uniti di ordinare la primo FFG(X) nel 2020 non lascia abbastanza tempo per sviluppare un design completamente nuovo. Di conseguenza, la Us Navy intende che il progetto della FFG(X) sia una versione modificata di un progetto di nave "madre" esistente. 
La RFI afferma: "È previsto un concorso per la FFG(X) per prendere in considerazione i progetti madre esistenti per un piccolo combattente di superficie che può essere modificato per soddisfare i requisiti specifici di capacità prescritti dalla Marina degli Stati Uniti".
La Marina degli Stati Uniti vorrebbe una fregata in grado di tenere il passo con la velocità di crociera delle portaerei e di avere sensori collegati in rete con il resto della flotta per ampliare il quadro tattico complessivo a disposizione dei gruppi navali. 
La FFG(X) normalmente dovrà aggregarsi in gruppi di attacco e gruppi d'azione di superficie guidati da Large Surface Combatant, ma dovrà possedere anche la capacità di difendersi autonomamente durante lo svolgimento di operazioni indipendenti mentre è collegata e contribuisce alla griglia tattica della flotta.
Nel gennaio 2019 la US Navy ha annunciato che la nuova fregata avrà un minimo di 32 celle del Vertical Launch System Mark 41 a bordo della nave per missioni di autodifesa o di scorta.
La marina americana vorrebbe che la nave fosse in grado di farlo:
  • Distruggere le navi di superficie sopra l'orizzonte,
  • Rilevare i sottomarini nemici,
  • Difendere le navi in convoglio,
  • Impiegare sistemi di guerra elettronica attiva e passiva,
  • Difendersi dagli attacchi di piccole imbarcazioni.

Sviluppo

La Marina vuole procurarsi la prima FFG(X) nel FY2020, 18 al ritmo di due all'anno nel FY2021-FY2029, e l’ultima nel FY2030. Il bilancio proposto dalla Us Navy per l'anno FY202020 richiede 1.281,2 milioni di dollari per l'acquisto della prima FFG(X). La presentazione del bilancio FY2020 della Marina Militare statunitense mostra che le navi successive della classe sono stimate costare circa 900 milioni di dollari cadauna.

Contendenti

Inizialmente sei costruttori navali da tutto il mondo occidentale hanno presentato proposte concettuali al programma FFG(X). Il 16 febbraio 2018 la Marina degli Stati Uniti ha annunciato di aver selezionato da queste proposte cinque costruttori navali, ai quali sono stati erogati 15 milioni di dollari cadauno per la produzione dei progetti concettuali. Questi costruttori navali erano: 
  • Austal USA, 
  • Fincantieri Marine Group, 
  • General Dynamics, 
  • Huntington Ingalls Industries,
  • Lockheed Martin. 

Atlas North America ha presentato la MEKO A-200 ma non è stata selezionata. I progetti delle navi di questi cinque costruttori navali saranno valutati dalla US NAVY e forniranno le specifiche finali che saranno utilizzate per la richiesta di proposta FFG(X) nel 2019 e per l'aggiudicazione di un contratto nel 2020. Il 28 maggio 2019, Lockheed Martin si è ritirato dal concorso ma è stata selezionata per il sistema radar principale e per il sistema operativo di combattimento che sarà installato sulle unità che si aggiudicheranno il contratto.
Per soddisfare gli elevati standard di sopravvivenza prerogativa della Marina Militare degli Stati Uniti, il progetto della fregata FREMM è stato fortemente irrobustito con oltre 300 tonnellate di acciaio e altri materiali compositi.
Le navi della Marina degli Stati Uniti sono costruite per restare a galla nonostante eventuali “colpi a segno”: ciò è possibile al costo di acciaio extra. Nel caso delle FREMM di Fincantieri, significava aggiungere centinaia di tonnellate di acciaio, ha detto l'ammiraglio in pensione Rick Hunt, ex capo della Naval Surface Force Pacific che ora lavora per l'azienda italiana. "Abbiamo fatto, come tutti i concorrenti, incontri mensili di scambio tecnico con il governo per assicurarci di essere il più possibile conformi alla progettazione dettagliata e alla costruzione", ha detto. "Una delle cose su cui la Marina non si sarebbe dovuta muovere, e noi eravamo d'accordo, era la robustezza della nave. Così abbiamo aggiunto circa 300 tonnellate di acciaio al progetto della FREMM".
Portare la nave all'altezza degli elevati standard di robustezza del Naval Sea Systems Command è sempre stata una conclusione scontata per questa competizione, ma fare tesoro di tutto ciò che l'acciaio spinge le scelte di progettazione, specialmente quando la Marina sta facendo del suo meglio per ottenere una fregata altamente performante per meno di 1 miliardo di dollari.

La FREMM di Fincantieri è in concorrenza con altre tre offerte: 

  • La variante F-100 di General Dynamics Bath Iron Works e Navantia, che equivale grosso modo a un piccolo cacciatorpediniere di classe Burke di Arleigh; 
  • una versione modificata e armata del National Security Cutter di Huntington Ingalls Industries; 
  • la versione per fregata di Austal USA della sua nave da combattimento LCS classe Independence con scafo in alluminio.
  • La versione di Lockheed Martin della FFG(X), una variante a doppia vite della sua LCS di classe Freedom, è uscita dalla competizione a maggio. 

Per quanto riguarda il progetto FREMM, il peso in più erode in parte dello spazio extra sulla nave e la sua spaziosità, che è una delle caratteristiche distintive della piattaforma. L'acciaio in più sta entrando nella protezione balistica e nel modo in cui sono disposti gli spazi, quasi come un DDG; la compartimentazione, la robustezza della nave ed i requisiti degli Stati Uniti sono diversi dagli standard europei. Ciò che non è stato compromesso è stata la modularità della nave, che crea rotte per l'ingresso e l'uscita delle principali attrezzature dallo scafo in modo che la sostituzione dei principali componenti del motore o dei computer non richieda l'apertura di un varco nelle strutture della nave. Anche i vani di attracco sono gli stessi: cabine da quattro a sei persone con docce private per ogni stanza.
Nel complesso, il progetto della variante delle FREMM su cui si sta lavorando è forse meno spaziosa della sua controparte europea, ma mantiene molto spazio e capacità extra per gli aggiornamenti del sistema di potenza e propulsione nei futuri aggiornamenti o retrofit.
Il progetto FREMM ha l'ulteriore capacità di supportare l’importante ruolo di dirigere la guerra aerea e potrebbe, con una potenza elettrica extra, supportare un più grande radar AESA completo di 37 moduli array, invece dei nove attuali che è nei requisiti iniziali delle FFG(X).

Relazione al Congresso sul programma della US Navy Frigate FFG(X), 18 ottobre 2019.


“””””””Il seguente è il rapporto del Servizio di ricerca del Congresso del 10 ottobre 2019, Programma Fregate Navy (FFG-X): Contesto e questioni per il Congresso.
Il programma FFG(X) è un programma della Marina per costruire una classe di 20 fregate a missili guidati (FFG). La Marina vuole procurarsi il primo FFG(X) nel FY2020, il prossimo 18 al ritmo di due all'anno nel FY2021-FY2029, e il 20 nel FY2030. Il bilancio proposto dalla Marina Militare per l'anno FY2020 richiede 1.281,2 milioni di dollari per l'acquisto del primo FFG(X). La presentazione del bilancio FY20202020 della Marina Militare mostra che le navi successive della classe sono stimate dalla Marina militare a costare circa 900 milioni di dollari l'anno successivo.
La Marina Militare intende costruire la FFG(X) in una versione modificata di un approccio di progettazione navale esistente, un approccio chiamato "parent-design approach". Il progetto madre potrebbe essere un progetto di nave statunitense o un progetto di nave straniera. Almeno quattro gruppi industriali sarebbero in competizione per il programma FFG(X). Due di questi team propongono di costruire i loro progetti FFG(X) presso i due cantieri che hanno costruito le Littoral Combat Ships (LCS) per la Marina-Austal USA di Mobile, AL, e Fincantieri/Marinette Marine (F/MMM) di Marinette, WI. Gli altri due gruppi propongono di costruire i loro progetti FFG(X) presso General Dynamics/Bath Iron Works, di Bath, ME, e Huntington Ingalls Industries/Ingalls Shipbuilding di Pascagoula, MS.
Il 28 maggio 2019, è stato riferito che un quinto gruppo industriale interessato al programma FFG(X) aveva informato la Marina il 23 maggio 2019, che aveva deciso di non presentare un'offerta per il programma. Questo quinto team del settore, come uno degli altri quattro, avrebbe proposto di costruire il suo progetto FFG(X) a F/MM.
Il 20 giugno 2019, la Marina ha pubblicato la sua richiesta di proposte (RFP) per il contratto di Detail Design and Construction (DD&C) per un massimo di 10 navi del programma FFG(X) (la nave principale più 9 navi opzionali). Le risposte alla RFP devono pervenire entro il 22 agosto 2019. La Marina prevede di aggiudicare il contratto nel luglio 2020”””””””””.

Il programma FFG(X) presenta diverse potenziali questioni di supervisione per il Congresso, tra cui le seguenti:
  • se approvare, respingere o modificare la richiesta di finanziamento FY2020 della Marina Militare per il programma;
  • se la Marina ha definito in modo appropriato il costo, le capacità e il margine di crescita del FFG(X);
  • l'intenzione della Marina Militare di utilizzare un approccio di parent-design per il programma FFG(X) piuttosto che sviluppare un design completamente nuovo (cioè, clean-sheet) per la nave;
  • costi, tempi e rischi tecnici nel programma FFG(X);
  • l'opportunità di procurarsi ulteriori LCS nell'anno fiscale 2020 come copertura contro potenziali ritardi nel programma FFG(X);
  • i potenziali impatti industriali dell'FFG(X) per i cantieri navali e le imprese fornitrici;
  • se costruire FFG(X) in un unico cantiere, come previsto dal piano di base della Marina, o in due o tre cantieri;
  • l'impatto potenziale sul numero richiesto di FFG(X) di un possibile cambiamento nell'architettura delle forze di superficie della Marina; e
  • l'impatto potenziale sul programma FFG(X) di utilizzare una o più risoluzioni continue (CR) per finanziare le operazioni del Dipartimento della Difesa (DOD) per almeno una parte dell'anno fiscale 2020.
La cordata guidata dalla nostra Fincantieri, secondo le ultime rilevazioni ed umori in ambito US NAVY, godrebbe di ottime possibilità per vincere questa importantissima gara.

Attualmente 10 fregate FREMM sono in allestimento o sono in servizio presso la Marina Militare italiana e hanno completato con successo missioni multiruolo in tutto il mondo. Le unità della classe FREMM furono anche state selezionate in Australia per la fase finale della gara SEA5000, che prevedeva l'acquisizione di 9 fregate nella ASW per la Marina australiana.
Come già evidenziato in precedenza, per adeguare e rendere la versione FREMM conforme agli standard progettuali statunitensi, Fincantieri Marinette Marine collabora con Gibbs & Cox e Trident Maritime Systems; le due società hanno sviluppato una unità navale che, in caso di aggiudicazione della gara, sarà costruita presso i cantieri statunitensi di Fincantieri, dove negli ultimi nove anni l'azienda ha formato una forza lavoro altamente specializzata, avvalendosi di una solida catena di fornitori e competenze nella costruzione di navi secondo i requisiti della US Navy.
È un onore per noi vedere il modello FREMM selezionato dalla US Navy in quanto progetto moderno, tecnologicamente avanzato, una nave già in servizio e well-proven, a elevate prestazioni, che più si avvicina ai requisiti del nuovo programma statunitense. Questo contratto, che segue la selezione del progetto FREMM per la fase finale della gara in Australia, conferma la nostra leadership globale nella progettazione e costruzione delle navi più tecnologicamente avanzate, nonché la nostra capacità di innovarci continuamente.

SISTEMA DI COMBATTIMENTO E RADAR AESA LOCKHEED MARTIN PER LE FFG

Lockheed Martin si è aggiudicata un contratto, del valore di 7 milioni di dollari, per l'integrazione di sistemi di combattimento navale e test sulle nuove fregate lancia missili FFG(X) della US NAVY.
Lockheed Martin si è aggiudicata l'appalto per l'integrazione di sistemi di combattimento sulle fregate FFGX dalla US Navy Designs of the FFG(X) dai quattro contendenti alla RFP emessa dalla US Navy.
Questo contratto comprende opzioni che, se esercitate, porterebbero il valore cumulativo di questo contratto a circa 125 milioni di dollari USA.
I lavori appaltati nell'ambito di questo contratto comprendono: 
  • il supporto ingegneristico per l'integrazione di sistemi di combattimento (CS);
  • la pianificazione dei test, 
  • l'esecuzione di un programma di test e integrazione di navi CS in mare, 
  • il supporto ingegneristico post-consegna ai team di test governativi, i servizi di ingegneria per l'integrazione sulle navi,
  • lo sviluppo di documenti del programma di test per navi FFG(X).
FFG (X) è la designazione tecnica di una classe di fregate missilistiche guidate multimissione per la Marina Militare degli Stati Uniti, da immettere nella flotta a far data dal 2020, come integrazione delle fregate modulari “LITTORAL”. 
Per le FFG (X) fu annunciata una Richiesta di informazioni del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti il 10 luglio 2017. 
La US Navy ha selezionato cinque costruttori navali per far evolvere i loro progetti in un design prospettico per l’acquisto di venti fregate missilistiche guidate FFG (X). 

Panoramica della classe:
  • Nome: FFG (X)
  • operatori: US NAVY
  • Precedute da: fregate LIBERTY e INDIPENDENCE (attualmente in fase di rimodernamento; Classe Oliver Hazard Perry (ultima classe FFG);
  • Unità previste: 20.
  • Caratteristiche generali:
  • Genere: Fregata missilistica anti aerea e antisom;
  • Imbarcazioni trasportate: 2x Gommoni con scafo rigido
Sensori e sistemi di elaborazione dati:
  • COMBATSS-21 Combat Management System (derivato);
  • Enterprise Air Surveillance Radar (EASR);
  • AN / SPS-73 (V) 18 - Radar di ricerca superficie di prossima generazione;
  • Sonar di array rimorchiato leggero AN / SLQ-61;
  • AN / SQS-62 Sonar;
  • AN / SQQ-89F sistema di combattimento sottomarino / anti-sottomarino;
  • Capacità di coinvolgimento cooperativo.
Armamento: VLS Mk 41 con missili STANDARD  Block 2 e / o;
  • Planned SM-2 Block 3C ;
  • Cannone Leonardo 76/62 Sovraponte (?) o Bae Systems 57/70;  Missili anti nave e contro costa stealth NSM Kongsberg);
  • Lanciamissili Mk 49;
  • Varie mitragliatrici; M2
Aeromobili Imbarcati: 1x elicottero SEAHAWK e RUAV MQ-8C Firescout.

L'intenzione della US Navy di acquistare la prima FFG (X) nel 2020 non consente tempo sufficiente per sviluppare un design completamente nuovo; di conseguenza, la US NAVY intende che il progetto di FFG (X) sia una versione modificata di un progetto di nave già esistente e messa a punto. 
L'RFI afferma: "Una competizione per FFG (X) è prevista per considerare i progetti di navi già esistenti per una nave combattente di superficie che può essere modificata per soddisfare i requisiti di capacità specifici prescritti dalla Marina USA." 
La US Navy vuole una fregata che possa tenere il passo con le portaerei e avere sensori collegati in rete con il resto della flotta per espandere il quadro tattico complessivo a disposizione del gruppo. "L'FFG (X) normalmente si aggrega in gruppi di battaglia e gruppi di superficie, ma possiede anche la capacità di difendersi efficacemente durante lo svolgimento di operazioni indipendenti mentre è connesso e contribuisce alla griglia tattica della flotta." 
Nel gennaio 2019 la US Navy annunciò che la nuova fregata avrebbe dovuto avere un minimo di 32 celle Mark 41 Vertical Launch System imbarcate per la guerra anti-aerea per le missioni di autodifesa o di scorta. 

La US Navy intende aggiudicare il contratto per il primo FFG (X) entro il 2020. 

Ne acquisterà una nel 2020 e una nel 2021, seguito da due ogni anno dopo, per una classe complessiva di 20 unità.  La US Navy desidera che la nuove fregate abbiano un costo medio di approvvigionamento unitario non superiore a $ 950 milioni ciascuna (valori del 2018. 

ENGLISH

FFG(X) is the notional designation of a class of multimission guided-missile frigates for the United States Navy, to be contracted from 2020, as a follow-on to the modular littoral combat ship. The FFG(X) was announced in a United States Department of Defense Request For Information (RFI) on 10 July 2017. The U.S. Navy has selected five shipbuilders to evolve their designs into a prospective design for the proposed twenty FFG(X) guided-missile frigates.

ENGLISH

2020 shaping up as a big year for US Navy Future Frigate program

2020 will be a big year for the US Navy and its pursuit of a Future Frigate (FFG[X]) to provide the force with an up-armed, interoperable surface combatant to complement the existing surface fleet and allied naval capabilities.
Growing concerns about the combat capability and survivability of the Freedom and Independence Class Littoral Combat Ships (LCS) has prompted the US Navy to pursue a new, multi-mission, highly capable surface combatant capable of integrating with US Navy and allied surface battlegroups. 
As part of the request for information (RFI), the US Navy expects the FFG(X) will provide a capable, survivable and cost-effective platform, with an expected unit price of US$950 million ($1.32 billion) and capable of "aggregating into strike groups and Large Surface Combatant led surface action groups but also possess the ability to robustly defend itself during conduct of independent operations while connected and contributing to the fleet tactical grid".

The US Navy expects the FFG(X) program will deliver 20 vessels capable of multiple mission parameters, including:  
  • Destroy surface ships over the horizon; 
  • Detect enemy submarines;
  • Defence convoy ships;
  • Employ active and passive electronic warfare systems; and
  • Defend against swarming small boat attacks. 
  • "The Navy is interested in the FFG(X) to provide Combatant and Fleet Commanders a uniquely suitable asset to achieve select sea control objectives and perform maritime security operations while facilitating access in all domains in support of strike group and aggregated fleet operations," the RFI explains. 

As part of delivering these requested capabilities, the US Navy has mandated that the successful vessel be capable of supporting and/or incorporating key capabilities, including: 
  • A fixed, phased-array radar;
  • An 'Aegis derivative' combat system (COMBATSS-21);
  • Capacity to accommodate a single MH-60R Seahawk helicopter; 
  • Four cannister-launched over-the-horizon weapons;
  • Integration of the Mk 110 57mm main gun system; 
  • SeaRAM anti-ship missile defence systems;
  • Accommodation for an MQ-8C Firescout unmanned aerial system. 

In order to avoid price, research and development cost increases, the US Navy has sought tenders from a group of five established shipbuilders delivering evolved variants of proven frigate designs currently in operation with US or allied forces around the world. 

Interoperability with allies including Australia, Canada and the UK is a core focus for delivering the FFG(X) program with a focus on integrating either a 'common combat system' or an interoperable combat system. 

The design contenders include:

Austal USA - Independence Class Frigate: A modified variant of the Independence Class LCS, incorporating additional anti-ship missile systems, a shortened flight deck and optional Mk 41 vertical launch systems (VLS) to exceed the minimum required by the US Navy's request. 
Lockheed Martin - Freedom Class Frigate: Based on the in-service Freedom Class LCS, the Freedom Class variant incorporates a common architecture to the Royal Saudi Navy's multi-mission surface combatant, which includes eight Mk 41 VLS, advanced air search radars and enhanced combat capabilities. 
Huntington Ingalls Industries - Patrol Frigate (PF4501 and PF4921): Two upgraded variants based on the National Security Cutter (NSC) design currently in operation with the US Coast Guard. The evolved variant includes a 12-cell Mk 56 VLS, two quad launch systems and incorporation of the SPY-1F air-defence radar. The PF4921 variant has been displayed incorporating the Australian designed and manufactured CEAFAR radar system. 
Fincantieri Marine Group - FREMM Multipurpose Frigate: Based on the joint Italian/French multipurpose frigate program, it incorporates US-specific capabilities including the Mk 41 VLS and Mk 110 gun system with Aegis derivative COMBATSS-21 system. 
General Dynamics/Navantia - F-100 Frigate: The basis for the Royal Australian Navy's Hobart Class Air Warfare Destroyers, the F-100 design delivers a common design currently in service with Spain and Australia and incorporates the full SPY-1D Aegis combat system, combined with a five-inch Mk 45 Mod 4 naval gun and 48-cell VLS.       

The focus on a proven platform reveals the US Navy's desire to avoid "sticker shock" by getting the design correct in the early-stages of the program and also provides opportunities for Australian and Italian industry.

Australian expertise developed throughout the design, build and integration phase of Australia's Hobart Class destroyers, combined with technical expertise in phased-array radar systems in the form of CEA Technologies and the CEAFAR radar systems that will serve as the basis of the Royal Australian Navy's future Hunter Class frigates' radar system, build on the US Navy's focus on delivering proven technologies and systems to minimise unit introduction, cost overruns and capability delivery.   

CEA’s phased array technologies provide modular and scalable phased array products suitable for use in the maritime and land environments. The CEAFAR active phased array radar provides a multi function digital beam forming radar capability able to perform 3D volume search, surface search, fire control support, target classification in demanding, cluttered and jamming environments.

Australia recently used combat system evaluation and missile testing operations for the HMAS Hobart with the US Navy to demonstrate the capability of the evolved F-100 Frigate platform, key Australian-specific components and capabilities and the capability of the vessel to operate seamlessly as part of a US Navy battlegroup through the co-operative engagement capability.

The US Navy expects to purchase the first FFG(X) in 2020 with the first vessel expected to be in service from 2024, and the request for proposal (RFP) to be made in 2020 following the final definition of specifications for the FFG(X) program.

FINCANTIERI MARINETTE MARINE FFG FOR US NAVY

Recently the US destroyer USS Gonzalez (DDG 66) and the Italian frigate ITS Alpino (F 594) sailed together: the Italian Navy ITS Alpine frigate FREMM (F594) has arrived in Norfolk, Virginia, for its North American tour which helped Fincantieri, and Italian industry, to present the design of the FREMM frigate that Fincantieri is offering for the next US Navy frigate, called FFG(X).
The Alpino arrived at Norfolk Station Norfolk and before making the first port call on its North American tour, the frigate met at sea with the US Navy USS Gonzalez (DDG 66) destroyer to carry out combined operations. The exchange of views was very beneficial for both the Gonzalez crew and the Alpino, giving a rare insight into each other's daily routine. The joint exercise was an invaluable opportunity for the two NATO partners.
In addition to the passage exercise, the Gonzalez and the Alpino visited on board research exercises off the Virginia coast, allowing both crews to become familiar and competent in tactical maneuvers and communications.
The Alpino ship technology and the SH-90 were fantastic to watch up close, said Caitlin N. Cannon, first class operations specialist Caitlin N. Cannon.
After her stay in Norfolk, Alpine ship will visit Baltimore, New York City and Boston. The trip is designed both to improve cooperation between the U.S. and Italian navies and to highlight the potential benefits of Fincantieri-Marinette-Marine's new frigates for the U.S. Navy.
The ITS Alpino has 16 Vertical Launch System (VLS) cells that can be upgraded to 32, can accommodate two helicopters and can combat underwater, surface and airborne threats.
Commenting on the frigate's arrival in Norfolk, retired Vice Admiral Richard Hunt and Fincantieri Marinette Marine's chief strategy officer said: "The Alpine ITS demonstrates the proven versatility and capability of the FREMM class frigate. It provides a superior platform for the US Navy's FFG(X) competition and can provide great combat capabilities for our Navy in the short term and beyond. It will contribute to the defense of America and our allies.
"The cutting-edge technology of the Alpine ITS provides the capabilities necessary for the FFG(X) to be highly lethal yet reliable and comfortable for the sailors who operate it," added Charles Goddard, former PEO Ships of the U.S. Navy and current Senior Vice President of Fincantieri Marine Group. "The FREMM's design will allow it to grow during its lifetime of service with the U.S. Navy with limited upgrade costs. This ship is a technical marvel".
Fincantieri is one of five companies selected by the US Navy to develop conceptual designs for the FFG(X) frigate.

Design

The U.S. Navy’s intention to buy the first FFG(X) in 2020 does not allow enough time to develop a completely new design for the FFG(X). Consequently, the Navy intends for the design of the FFG(X) to be a modified version of an existing "parent" ship design.[3]:8 The RFI says, "A competition for FFG(X) is envisioned to consider existing parent designs for a Small Surface Combatant that can be modified to accommodate the specific capability requirements prescribed by the U.S. Navy."
The U.S. Navy wants a frigate that can keep up with the aircraft carriers and have sensors networked in with the rest of the fleet to expand the overall tactical picture available to the group. “The FFG(X) will normally aggregate into strike groups and Large Surface Combatant led surface action groups but also possess the ability to robustly defend itself during conduct of independent operations while connected and contributing to the fleet tactical grid.”
In January 2019 the U.S. Navy announced that the new frigate will have a minimum of 32 Mark 41 Vertical Launch System cells aboard the ship for primarily anti-air warfare for self defense or escort missions.

The U.S. Navy would like for the ship to be able to:
  • Destroy surface ships over the horizon,
  • Detect enemy submarines,
  • Defend convoy ships,
  • Employ active and passive electronic warfare systems,
  • Defend against swarming small boat attacks.

Development

The Navy wants to procure the first FFG(X) in FY2020, the next 18 at a rate of two per year in FY2021-FY2029, and the 20th in FY2030. The Navy’s proposed FY2020 budget requests $1,281.2 million for the procurement of the first FFG(X). The Navy’s FY2020 budget submission shows that subsequent ships in the class are estimated by the Navy to cost roughly $900 million each in then-year dollars.

Contenders

Six shipbuilders submitted proposals for conceptual designs to the U.S. Navy FFG(X) Frigate program. On 16 February 2018 the U.S. Navy announced that from these proposals they had selected five shipbuilders and awarded them each $15 million contracts to produce conceptual designs for the FFG(X). These shipbuilders were Austal USA, Fincantieri Marine Group, General Dynamics, Huntington Ingalls Industries, and Lockheed Martin. Atlas North America submitted the MEKO A-200 but was not selected for a conceptual design contract. Ship designs from these five shipbuilders will be evaluated by the U.S. Navy and inform the final specifications that will be used for the FFG(X) request for proposal in 2019 and a contract award in 2020.
On May 28, 2019, Lockheed Martin withdrew from the competition.

FFG(X) contenders:
  • Austal U.s.a. (Austal frigate);
  • Fincantieri Marine Group USA (FREMM);
  • General Dynamics (Navantia F100 Frigate);
  • Huntington Ingalls Industries (Patrol frigate - National Security Cutter).

Fincantieri’s FREMM frigate design bulks up for the US FFG(X) competition

WASHINGTON — To meet the U.S. Navy’s famously high survivability standards, the FREMM frigate design has had to hit the gym and pack on hundreds of thousands of pounds of muscle in pursuit of wining the Navy’s FFG(X) competition.
U.S. Navy ships are built like linebackers: able to take hit upon hit and stay in the game. But that comes at the cost of extra steel. And in the case of Italian shipbuilder Fincantieri’s FREMM, it meant adding hundreds of tons of steel, said retired Adm. Rick Hunt, a former head of Naval Surface Force Pacific who now works for the Italian company.
“We did, like all the competitors, monthly technical exchange meetings with the government to make sure we were as compliant as possible going into detailed design and construction,” he said. “One of the things that the Navy wasn’t going to budge on, and we agreed, was the toughness of the ship. So we added about 300 tons of steel on the design for the FREMM.”
Bringing the ship up to Naval Sea Systems Command’s high standards for toughness was always a foregone conclusion for this competition, but packing on all that steel drives choices into the design, especially when the Navy is trying its best to get a highly capable frigate for less than $1 billion.
Fincantieri’s FREMM is competing alongside three other offerings: General Dynamics Bath Iron Works and Navantia’s F-100 variant, which is roughly equivalent to a small Arleigh Burke-class destroyer; a modified, up-gunned version of the National Security Cutter from Huntington Ingalls Industries; and Austal USA’s frigate version of its aluminum-hulled Independence-class littoral combat ship.

Lockheed Martin’s version of the FFG(X), an up-gunned, twin-screw variant of its Freedom-class LCS, was pulled from the competition in May.
As for the FREMM, the extra weight eats into some of the extra space on the ship — its spaciousness is one of the defining characteristics of the platform.

“[The extra steel is] going into scantling, ballistic and frag protection, the way the spaces are laid out: We’re as compliant as a DDG. That’s a lot of steel. The compartmentation, the toughness of the ship, the U.S. requirements that are different from the European ships — we moved around some of that extra space; it gets classified very quickly.”
What hasn’t been compromised has been the modularity of the ship that creates routes for major equipment to be brought in and out of the hull so that replacing, for example, major engine or computer components doesn’t require cutting a hole in the ship, Hunt said.
The berthing compartments are also the same: four- to six-person staterooms with private showers for each room.
“The most you’ll see in normal steaming is four, it’s officer quality," Hunt said. "And that was a fight: That was a back-and-forth with big Navy and again an area that we came to an agreement on, and we’re holding do that.”

Overall, the design they are working on is perhaps less roomy than its European counterpart, but it does maintain a lot of extra space and capacity for upgrades to the power and propulsion system in future FFG(X) blocks or with retrofit upgrades, Hunt said.
For example, FREMM has the additional capacity to support an air warfare commander role, Hunt said, and could, with extra electrical power, support a larger 37-radar module assembly phased array instead of the nine-RMA array that’s in the FFG(X) requirements.
“Be flexible in what you do right now, surge to more capacity as soon as we get that [requirement] and be able to grow the ship in lot changes should you need something even greater in the future,” Hunt said.

Report to Congress on U.S. Navy Frigate FFG(X) Program, 18 october 2019


The following is the Oct. 10, 2019 Congressional Research Service report, Navy Frigate (FFG-X) Program: Background and Issues for Congress.
The FFG(X) program is a Navy program to build a class of 20 guided-missile frigates (FFGs). The Navy wants to procure the first FFG(X) in FY2020, the next 18 at a rate of two per year in FY2021-FY2029, and the 20th in FY2030. The Navy’s proposed FY2020 budget requests $1,281.2 million for the procurement of the first FFG(X). The Navy’s FY2020 budget submission shows that subsequent ships in the class are estimated by the Navy to cost roughly $900 million each in then-year dollars.
The Navy intends to build the FFG(X) to a modified version of an existing ship design—an approach called the parent-design approach. The parent design could be a U.S. ship design or a foreign ship design. At least four industry teams are reportedly competing for the FFG(X) program. Two of the teams are reportedly proposing to build their FFG(X) designs at the two shipyards that have been building Littoral Combat Ships (LCSs) for the Navy—Austal USA of Mobile, AL, and Fincantieri/Marinette Marine (F/MM) of Marinette, WI. The other two teams are reportedly proposing to build their FFG(X) designs at General Dynamics/Bath Iron Works, of Bath, ME, and Huntington Ingalls Industries/Ingalls Shipbuilding of Pascagoula, MS.
On May 28, 2019, it was reported that a fifth industry team that had been interested in the FFG(X) program had informed the Navy on May 23, 2019, that it had decided to not submit a bid for the program. This fifth industry team, like one of the other four, reportedly had proposed building its FFG(X) design at F/MM.
On June 20, 2019, the Navy released its Request for Proposals (RFP) for the Detail Design and Construction (DD&C) contract for up to 10 ships in FFG(X) program (the lead ship plus 9 option ships). Responses to the RFP are due by August 22, 2019. The Navy plans to award the contract in July 2020.

The FFG(X) program presents several potential oversight issues for Congress, including the following:
  • whether to approve, reject, or modify the Navy’s FY2020 funding request for the program;
  • whether the Navy has appropriately defined the cost, capabilities, and growth margin of the FFG(X);
  • the Navy’s intent to use a parent-design approach for the FFG(X) program rather than develop an entirely new (i.e., clean-sheet) design for the ship;
  • cost, schedule, and technical risk in the FFG(X) program;
  • whether any additional LCSs should be procured in FY2020 as a hedge against potential delays in the FFG(X) program;
  • the potential industrial-base impacts of the FFG(X) for shipyards and supplier firms;
  • whether to build FFG(X)s at a single shipyard, as the Navy’s baseline plan calls for, or at two or three shipyards;
  • the potential impact on required numbers of FFG(X)s of a possible change in the Navy’s surface force architecture; and
  • the potential impact on the FFG(X) program of using one or more continuing resolutions (CRs) to fund Department of Defense (DOD) operations for at least some portion of FY2020.

(Web, Google, defenceconnect, Wikipedia, You Tube)






























domenica 23 febbraio 2020

Il Grumman F6F Hellcat


Il Grumman F6F Hellcat fu sviluppato come caccia standard della Marina statunitense nella seconda guerra mondiale. Entrò in servizio nel 1943 e rimase il velivolo più importante dell'US Navy sino alla fine del conflitto.




Storia

Durante il precedente programma del Grumman F4F Wildcat la Grumman giunse alla concezione dell'ala monoplana, nonostante in origine anche questo aereo fosse biplano. Tuttavia in pochi anni il progresso aeronautico fece capire che il nuovo prodotto delle "Grumman Ironworks" ("Ferriere Grumman", per via della robustezza delle macchine prodotte) doveva essere potenziato. Dopo aver tentato di riprogettare il velivolo con motorizzazioni più potenti da 1.400-1.700 CV ci si accorse che gli obiettivi erano così difficili da raggiungere che si preferì ripartire con un progetto nuovo. Tra la metà del 1941 e un anno dopo il disegno fu aggiustato in ogni dettaglio e il prototipo decollò poco dopo la battaglia delle Midway. Le opzioni erano diverse, come quella con il motore da 1.700 CV, ma dopo i colloqui con i piloti i progettisti arrivarono alla conclusione che era necessario il motore più potente disponibile. Il prototipo giunse alla produzione di serie in maniera estremamente veloce e alla fine del 1942 10 aerei erano stati consegnati.




Progettazione e caratteristiche

L'Hellcat aveva una struttura robusta, dal peso di circa 4.000 chili a vuoto, il doppio dei primi Wildcat; il rapporto potenza-peso non era pari al predecessore, e anche il carico alare, oltre 182 chili per metro quadro, era di molto superiore.
La struttura era convenzionale, con l'ala bassa, la maggiore originalità del progetto, con una struttura trilongherone e 5 sezioni differenti, di cui le due esterne ripiegabili. Le superfici di coda, molto squadrate, erano metalliche rivestite in tela.
L'apparecchio originale era da superiorità aerea e caccia di scorta; il suo tempo di salita a 7.600 m era di circa 15 minuti, piuttosto elevato, mentre l'autonomia senza carico bellico, grazie ai quasi 900 litri, era di circa 1.700 km, oltre 2.600 con serbatoio aggiuntivo. Il tutto a velocità "economiche" di circa 270 km/h, tanto che l'autonomia oraria arrivava a circa 10 ore.
Il motore R-2.800 disponeva di turbocompressore e dispositivi ad iniezione d'acqua per ottenere in potenza aggiuntiva circa il 10% del valore nominale. Blindature per 96, poi 110 chili, furono installate nei punti vitali (posto di pilotaggio e circuito dell'olio) mentre il serbatoio era autostagnante ma non pressurizzato.
L'armamento era di 6 mitragliatrici Browning M2 con 2.400 colpi. Inizialmente non erano previsti armamenti per l'attacco al suolo, solo un serbatoio aggiuntivo. In seguito furono installati agganci per bombe da 227–454 kg.
Il velivolo inoltre era dotato di radiogoniometro, apparato radio ricetrasmittente di elevata potenza ed elica metallica tripala a giri costanti.




Impiego

Durante la guerra

Giunto ai reparti all'inizio del 1943, l'Hellcat ebbe il suo battesimo del fuoco alle isole Marcus nell'agosto. In quel periodo molte portaerei statunitensi erano state distrutte e quelle nuove stentavano ad entrare in servizio, e il velivolo predecessore aveva troppe difficoltà a battersi alla pari con i giapponesi, in servizio adesso in modelli migliorati.
Il nuovo caccia fu prodotto in 2.545 esemplari durante il 1943, 6.139 nel 1944 e 3.578 nel 1945. L'Hellcat sostituì il Wildcat dapprima sulle portaerei maggiori, poi anche su quelle di scorta e leggere. Le missioni all'inizio si rivelarono piuttosto difficili dato che gli avversari sui caccia Mitsubishi A6M "Zero" erano ancora temibili e sufficientemente esperti. Tuttavia in pochi mesi l'esperienza, il livello d'addestramento oltre che la superiorità tecnica passarono tutte dalla parte statunitense. Nel 1944 alcune terribili battaglie tolsero ai giapponesi ogni speranza di arginare gli americani. La prima fu l'incursione sulla potente base di Truk.
Quando si tennero test comparativi con uno Zero 52 catturato, essi rivelarono che l'Hellcat era più veloce dello Zero a ogni quota. Inoltre lo superava (di poco) in cabrata al di sopra dei 4.200 metri e aveva una velocità di rollio superiore a velocità maggiori dei 378 km/h. Il caccia giapponese poteva facilmente superare in virata l'Hellcat a basse velocità e aveva una velocità ascensionale leggermente superiore a quote inferiori ai 4.200 metri. Il rapporto sui test concludeva: “Non ingaggiare duelli con lo Zero 52. Non seguirlo in un looping o in un half-roll. In caso di attacco, utilizzare la vostra superiore potenza e velocità per impegnare combattimento nel momento più favorevole. Per fuggire da uno Zero 52, compiere una rovesciata e scendere in picchiata con una veloce virata.”
Nel giugno di quell'anno, gli Stati Uniti sconfissero ancora il Giappone nella Battaglia del Mare delle Filippine, passata alla storia come "Il tiro al tacchino delle Marianne". I nipponici persero 400 aeroplani e 3 portaerei anche se solo una fu affondata dagli aerei americani (le altre da sommergibili). Furono gli Hellcat a causare i danni maggiori: distrussero la maggior parte degli aerei, abbattuti mentre cercavano in varie ondate di raggiungere le formazioni americane, forti di almeno 9 portaerei principali (contro le 5 avversarie).
Il potere aereo giapponese basato a terra combinato con quello navale avrebbe potuto essere sufficiente per controbilanciare quello statunitense, ma la flotta americana non fu scoperta in tempo utile per poterla contrattaccare e gli aerei attaccarono gli aeroporti giapponesi bombardando le loro installazioni fino a distruggerle quasi totalmente. Anche in questa azione iniziale gli Hellcat ottennero numerosissime vittorie. A quel punto rimasero solo gli aerei sulle portaerei, ma due di queste furono silurate dai sottomarini, tra cui la Taiho, l'unica portaerei giapponese dotata di ponte di volo corazzato (che in questo caso, a differenza di quanto sarebbe avvenuto con i bombardieri in picchiata a Midway, non servì altro che a zavorrarla). Gli aerei giapponesi attaccarono inizialmente fuori dal raggio d'azione USA, ma individuate al radar, le 4 ondate furono abbattute una dietro l'altra.
L'enorme sproporzione tra perdite americane (una ventina di aerei) e giapponesi (circa 350) provò la superiorità degli F6F sui caccia A6M avversari, oltretutto aggravata dall'addestramento insufficiente, da scorte di carburante troppo limitate per consentire un buon grado di preparazione, sia perché quasi tutti i più esperti piloti da caccia della Marina erano caduti in battaglia. Aver logorato gli stormi da combattimento in azioni belliche combattute sopra Rabaul e Guadalcanal, senza usarli dalle portaerei per eseguire attacchi strategici lasciò i giapponesi con un buon numero di portaerei ancora disponibili ma senza più piloti esperti.
Uno dei più famosi assi giapponesi degli Zero, Saburō Sakai, nel libro di memorie "Samurai. Caccia zero" descrive il ritorno in volo da Guadalcanal alla base di Rabaul in gravi condizioni fisiche (accecato da un occhio, colpito dai mitraglieri di una formazione di SBD Dauntless che aveva scambiati per caccia e attaccato da dietro). In quel caso lo Zero dimostrò di essere tutt'altro che fragile nell'incassare colpi, ma molti altri piloti giapponesi non erano stati altrettanto fortunati.
Il Mitsubishi A6M era eccellente ma l'Hellcat era superiore. Avrebbe potuto combattere, essendo migliore dell'originario A6M2 e anche dell'A6M3, con una buona superiorità complessiva sul Grumman F4F Wildcat, ma l'Hellcat aveva una superiorità considerevole su entrambi in velocità, potenza di fuoco e corazzatura. Lo Zero, anche nel modello A6M5, mancava pressoché totalmente di armature protettive e solo a seguito di ulteriori miglioramenti si impiegò quest'accortezza tecnica. Nella battaglia aerea gli Hellcat furono aiutati, oltre che dalla superiorità tecnica ed addestrativa, da un sistema che oggi si definisce C3 (comando, controllo, comunicazioni), basato sui radar delle navi statunitensi ed un efficace collegamento radio tra aerei e controllori navali.
Già più difficile per gli americani fu contrattaccare le portaerei giapponesi, rimaste quasi senza aerei. L'attacco ne distrusse una e ne danneggiò altre ma, oltre alla ventina di apparecchi persi in questa missione, altri 80 circa caddero al rientro quando, a corto di carburante, si ritrovarono a volare al buio. L'ammiraglio Chester Nimitz fece accendere le luci sui ponti, aiutando molti aviatori a ritrovare le navi; la decisione non fu un granché pericolosa perché gli aerei giapponesi basati a terra erano ormai fuori causa, ma dimostrò la supremazia raggiunta in quello scontro, perché l'organizzazione e la tecnologia americane ridussero il peso della casualità negli eventi, avendo sotto controllo ogni aspetto della battaglia.
Gli Usa acquisirono il controllo di Saipan e da qui poterono colpire con i bombardieri strategici Boeing B-29 Superfortress anche il territorio metropolitano giapponese. A quel punto non ci furono speranze residue per i giapponesi di battere gli Stati Uniti; questo significava che non esistevano modi di poter riprendere l'iniziativa nel Pacifico.
Gli Hellcat combatterono come caccia e cacciabombardieri durante lo sbarco statunitense nelle Filippine. Furono poi usati l'anno successivo per attaccare Iwo Jima, Okinawa (durante la quale furono equipaggiati con i razzi Tiny Tim, una delle poche occasioni in cui quest'arma fu usata) e persino la baia di Tokyo.
Contrastare i caccia giapponesi, come anche i bombardieri, non sarebbe stato però il problema principale, perché i kamikaze divennero, specie a Okinawa, una minaccia continua. Per affrontarli gli Hellcat erano un po' troppo lenti e gli F4U Corsair ormai operativi cominciarono sempre più a sostituirli.
Durante la guerra il Grumman Hellcat ottenne oltre 6.000 vittorie in circa 2 anni, contro le 2.130 accreditate ai Corsair, e le 905 dei Wildcat a tutto il 1943.
Gli Hellcat combatterono anche nella Royal Navy con 254 esemplari della serie F-3 e 985 della F-5.




Dopo la guerra

Nel dopoguerra gli Hellcat, robusti e agili, erano ormai obsoleti, e questo ne provocò la sostituzione rapida, come accadde ai Republic P-47 Thunderbolt, ai Corsair e al nuovissimo Bearcat. All'orizzonte erano già jet come Grumman Panther e il Republic F-84 Thunderjet.
Durante la guerra di Corea, gli aerei ancora disponibili furono usati come "kamikaze" senza pilota radioguidati, equipaggiati con 3 bombe senza impennaggi di coda da 1.000 libbre, una sotto la fusoliera, le altre sotto le ali, contro obiettivi di alto livello come i ponti.
Altri Hellcat furono usati come aerobersagli, dipinti in colore antimimetico standard arancione, utili per lo sviluppo dei cannoni e soprattutto dei missili antiaerei navali.

Versioni:
  • F6F-1 ed F6F-2: versioni basiche che differiscono nella motorizzazione
  • F6F-3: variante basica da caccia che forniva da supporto a tutta la successiva evoluzione del modello.
  • F6F-5: era un miglioramento più orientato all'attacco e alle missioni offensive: nonostante il peso maggiore delle installazioni e della corazzatura, era leggermente più veloce del precedente, grazie all'adozione, già con gli ultimi lotti dell'F-3, del motore con superpotenza ad iniezione di acqua che incrementava del 10% per brevi periodi la potenza erogabile. Corazzatura aumentata, armi per 900 chili, serbatoio aggiuntivo. Talvolta 2 delle armi alari furono sostituite da cannoni calibro 20 mm.

Entrambe le versioni diedero luce anche alla specialità da caccia notturna imbarcata, con un radar contenuto in posizione asimmetrica nel bordo d'entrata di un'ala e uno schermo radar nell'abitacolo. Il velivolo aveva ovviamente maneggevolezza e prestazioni inferiori, anche per via del radome, la cupola protettiva che conteneva il radar, molto voluminoso. A parte questo, la macchina si dimostrò efficace, stabile a sufficienza per consentire la sicurezza di volo nonostante il carico asimmetrico. L'F6F-3N non era comunque maturo, e il successivo F6F-5N era meglio riuscito e con prestazioni migliori.




Operatori:
  • Francia - Marine nationale
  • Regno Unito - Royal Navy
  • Stati Uniti - United States Navy - United States Marine Corps
  • Uruguay - Armada Nacional.





ENGLISH

The Grumman F6F Hellcat is an American carrier-based fighter aircraft of World War II. Designed to replace the earlier F4F Wildcat and to counter the Japanese Mitsubishi A6M Zero, it was the United States Navy's dominant fighter in the second half of the Pacific War, outdueling the faster Vought F4U Corsair, which had problems with carrier landings.
Powered by a 2,000 hp (1,500 kW) Pratt & Whitney R-2800 Double Wasp, the same powerplant used for both the Corsair and the United States Army Air Forces (USAAF) Republic P-47 Thunderbolt fighters, the F6F was an entirely new design, but it still resembled the Wildcat in many ways. Some military observers tagged the Hellcat as the "Wildcat's big brother".
The F6F made its combat debut in September 1943, and was best known for its role as a rugged, well-designed carrier fighter, which was able to outperform the A6M Zero and help secure air superiority over the Pacific theater. A total of 12,275 were built in just over two years.
Hellcats were credited with destroying a total of 5,223 enemy aircraft while in service with the U.S. Navy, U.S. Marine Corps, and Royal Navy Fleet Air Arm. This was more than any other Allied naval aircraft. Postwar, the Hellcat was phased out of front-line service, but remained in service as late as 1954 as a night fighter.

Design and development

XF6F

Grumman had been working on a successor to the F4F Wildcat since 1938 and the contract for the prototype XF6F-1 was signed on 30 June 1941. The aircraft was originally designed to use the Wright R-2600 Twin Cyclone two-row, 14-cylinder radial engine of 1,700 hp (1,300 kW) (the same engine used with Grumman's then-new torpedo bomber under development), driving a three-bladed Curtiss Electric propeller. Instead of the Wildcat's narrow-track, hand-cranked main landing gear retracting into the fuselage that it had inherited, little changed in design from the 1931-debuted Grumman FF-1 fighter biplane, the Hellcat had wide-set, hydraulically actuated landing gear struts that rotated through 90° while retracting backwards into the wings, but with full wheel doors fitted to the struts that covered the entire strut and the upper half of the main wheel when retracted, and twisted with the main gear struts through 90º during retraction. The wing was mounted lower on the fuselage and was able to be hydraulically or manually folded, with each panel outboard of the undercarriage bay folding backwards from pivoting on a specially oriented, Grumman-patented "Sto-Wing" diagonal axis pivoting system much like the earlier F4F, with a folded stowage position parallel to the fuselage with the leading edges pointing diagonally down.
Throughout early 1942, Leroy Grumman, along with his chief designers Jake Swirbul and Bill Schwendler, worked closely with the U.S. Navy's Bureau of Aeronautics (BuAer) and experienced F4F pilots, to develop the new fighter in such a way that it could counter the Zero's strengths and help gain air command in the Pacific Theater of Operations. On 22 April 1942, Lieutenant Commander Butch O'Hare toured the Grumman Aircraft company and spoke with Grumman engineers, analyzing the performance of the F4F Wildcat against the Mitsubishi A6M Zero in aerial combat. BuAer's Lt Cdr A. M. Jackson directed Grumman's designers to mount the cockpit higher in the fuselage. In addition, the forward fuselage sloped down slightly to the engine cowling, affording the Hellcat's pilot good visibility.

Change of powerplant

Based on combat accounts of encounters between the F4F Wildcat and A6M Zero, on 26 April 1942, BuAer directed Grumman to install the more-powerful, 18-cylinder Pratt & Whitney R-2800 Double Wasp radial engine – already powering Chance Vought's Corsair design since its own beginnings in 1940 – in the second XF6F-1 prototype. Grumman complied by redesigning and strengthening the F6F airframe to incorporate the 2,000 hp (1,500 kW) R-2800-10, driving a three-bladed Hamilton Standard propeller. With this combination, Grumman estimated the XF6F-3s performance would increase by 25% over that of the XF6F-1. The Cyclone-powered XF6F-1 (02981) first flew on 26 June 1942, followed by the first Double Wasp-equipped aircraft, the XF6F-3 (02982), which first flew on 30 July 1942. The first production F6F-3, powered by an R-2800-10, flew on 3 October 1942, with the type reaching operational readiness with VF-9 on USS Essex in February 1943.

Further development

The F6F series was designed to take damage and get the pilot safely back to base. A bullet-resistant windshield and a total of 212 lb (96 kg) of cockpit armor was fitted, along with armor around the oil tank and oil cooler. A 250 US gal (950 l) self-sealing fuel tank was fitted in the fuselage. Standard armament on the F6F-3 consisted of six .50 in (12.7 mm) M2/AN Browning air-cooled machine guns with 400 rounds per gun. A center-section hardpoint under the fuselage could carry a single 150 US gal (570 l) disposable drop tank, while later aircraft had single bomb racks installed under each wing, inboard of the undercarriage bays; with these and the center-section hard point late model F6F-3s could carry a total bomb load in excess of 2,000 lb (910 kg). Six 5 in (127 mm) high-velocity aircraft rockets (HVARs) could be carried – three under each wing on "zero-length" launchers.
Two night fighter subvariants of the F6F-3 were developed; the 18 F6F-3E's were converted from standard-3s and featured the AN/APS-4 10 GHz frequency radar in a pod mounted on a rack beneath the right wing, with a small radar scope fitted in the middle of the main instrument panel and radar operating controls installed on the port side of the cockpit. The later F6F-3N, first flown in July 1943, was fitted with the AN/APS-6 radar in the fuselage, with the antenna dish in a bulbous fairing mounted on the leading-edge of the outer right wing as a development of the AN/APS-4; about 200 F6F-3Ns were built. Hellcat night fighters claimed their first victories in November 1943. A total of 4,402 F6F-3s was built through until April 1944, when production was changed to the F6F-5.
The F6F-5 featured several improvements, including a more powerful R-2800-10W engine employing a water-injection system and housed in a slightly more streamlined engine cowling, spring-loaded control tabs on the ailerons, and an improved, clear-view windscreen, with a flat armored-glass front panel replacing the F6F-3's curved plexiglass panel and internal armor glass screen. In addition, the rear fuselage and tail units were strengthened, and apart from some early production aircraft, the majority of the F6F-5's built were painted in an overall gloss sea-blue finish. After the first few F6F-5s were built, the small windows behind the main canopy were deleted. The F6F-5N night-fighter variant was fitted with an AN/APS-6 radar in a fairing on the outer-starboard wing. A few standard F6F-5s were also fitted with camera equipment for reconnaissance duties as the F6F-5P. While all F6F-5s were capable of carrying an armament mix of one 20-mm (.79-in) M2 cannon in each of the inboard gun bays (220 rounds per gun), along with two pairs of .50-in (12.7-mm) machine guns (each with 400 rounds per gun), this configuration was only used on later F6F-5N night fighters. The F6F-5 was the most common F6F variant, with 7,870 being built.
Other prototypes in the F6F series included the XF6F-4 (02981, a conversion of the XF6F-1 powered by an R-2800-27 and armed with four 20-mm M2 cannon) which first flew on 3 October 1942 as the prototype for the projected F6F-4. This version never entered production and 02981 was converted to an F6F-3 production aircraft. Another experimental prototype was the XF6F-2 (66244), an F6F-3 converted to use a Wright R-2600-15, fitted with a Birman-manufactured mixed-flow turbocharger, which was later replaced by a Pratt & Whitney R-2800-21, also fitted with a Birman turbocharger. The turbochargers proved to be unreliable on both engines, while performance improvements were marginal. As with the XF6F-4, 66244 was soon converted back to a standard F6F-3. Two XF6F-6s (70188 and 70913) were converted from F6F-5s and used the 18-cylinder 2,100 hp (1,566 kW) Pratt and Whitney R-2800-18W two-stage supercharged radial engine with water injection and driving a Hamilton-Standard four-bladed propeller. The XF6F-6s were the fastest version of the Hellcat series with a top speed of 417 mph (671 km/h), but the war ended before this variant could be mass-produced.
The last Hellcat rolled out in November 1945, the total production being 12,275, of which 11,000 had been built in just two years. This high production rate was credited to the sound original design, which required little modification once production was under way.

Operational history

U.S. Navy and Marines

The U.S. Navy much preferred the more docile flight qualities of the F6F compared with the Vought F4U Corsair, despite the superior speed of the Corsair. This preference was especially noted during carrier landings, a critical success requirement for the Navy, in which the Corsair was fundamentally flawed in comparison. The Corsair was thus released by the Navy to the Marine Corps, which without the need to worry about carrier landings, used the Corsair to immense effect in land-based sorties. The Hellcat remained the standard USN carrier-borne fighter until the F4U series was finally cleared for U.S. carrier operations in late 1944 (the carrier landing issues had by now been tackled largely due to use of Corsair by the Royal Navy Fleet Air Arm). In addition to its good flight qualities, the Hellcat was easy to maintain and had an airframe tough enough to withstand the rigors of routine carrier operations. Like the Wildcat, the Hellcat was designed for ease of manufacture and ability to withstand significant damage.
The Hellcat first saw action against the Japanese on 1 September 1943, when fighters off USS Independence shot down a Kawanishi H8K "Emily" flying boat. Soon after, on 23 and 24 November, Hellcats engaged Japanese aircraft over Tarawa, shooting down a claimed 30 Mitsubishi Zeros for the loss of one F6F. Over Rabaul, New Britain, on 11 November 1943, Hellcats and F4U Corsairs were engaged in day-long fights with many Japanese aircraft including A6M Zeros, claiming nearly 50 aircraft.
When trials were flown against a captured A6M5 model Zero, they showed that the Hellcat was faster at all altitudes. The F6F out-climbed the Zero marginally above 14,000 ft (4,300 m) and rolled faster at speeds above 235 mph (378 km/h). The Japanese fighter could out-turn its American opponent with ease at low speed and enjoyed a slightly better rate of climb below 14,000 ft (4,300 m). The trials report concluded:
Do not dogfight with a Zero 52. Do not try to follow a loop or half-roll with a pull-through. When attacking, use your superior power and high speed performance to engage at the most favorable moment. To evade a Zero 52 on your tail, roll and dive away into a high speed turn.
Hellcats were the major U.S. Navy fighter type involved in the Battle of the Philippine Sea, where so many Japanese aircraft were shot down that Navy aircrews nicknamed the battle the "Great Marianas Turkey Shoot". The F6F accounted for 75% of all aerial victories recorded by the U.S. Navy in the Pacific. Radar-equipped Hellcat night fighter squadrons appeared in early 1944.
A formidable opponent for the Hellcat was the Kawanishi N1K, but it was produced too late and in insufficient numbers to affect the outcome of the war.

Sortie, kill, and loss figures

U.S. Navy and Marine F6F pilots flew 66,530 combat sorties and claimed 5,163 kills (56% of all U.S. Navy/Marine air victories of the war) at a recorded cost of 270 Hellcats in aerial combat (an overall kill-to-loss ratio of 19:1 based on claimed kills). Claimed victories were often highly exaggerated during the war. Even so, the aircraft performed well against the best Japanese opponents with a claimed 13:1 kill ratio against the A6M Zero, 9.5:1 against the Nakajima Ki-84, and 3.7:1 against the Mitsubishi J2M during the last year of the war. The F6F became the prime ace-maker aircraft in the American inventory, with 305 Hellcat aces. The U.S. successes were not just attributed to superior aircraft – from 1942 onwards, they faced increasingly inexperienced Japanese aviators and had the advantage of increasing numerical superiority. In the ground-attack role, Hellcats dropped 6,503 tons (5,899 tonnes) of bombs.
The U.S. Navy's all-time leading ace, Captain David McCampbell, scored all his 34 victories in the Hellcat. He once described the F6F as "... an outstanding fighter plane. It performed well, was easy to fly, and was a stable gun platform, but what I really remember most was that it was rugged and easy to maintain."
During the course of World War II, 2,462 F6F Hellcats were lost to all causes – 270 in aerial combat, 553 to antiaircraft ground and shipboard fire, and 341 due to operational causes. Of the total figure, 1,298 were destroyed in training and ferry operations, normally outside of the combat zones.

British use

The British Fleet Air Arm (FAA) received 1,263 F6Fs under the Lend-Lease Act; initially it was known as the Grumman Gannet Mark I. The name Hellcat replaced it in early 1943 for the sake of simplicity, the Royal Navy at that time adopting the use of the existing American naval names for all the U.S.-made aircraft supplied to it, with the F6F-3 being designated Hellcat F Mk.I, the F6F-5, the Hellcat F Mk.II and the F6F-5N, the Hellcat NF Mk.II.They saw action off Norway, in the Mediterranean, and in the Far East. Several were fitted with photographic reconnaissance equipment similar to the F6F-5P, receiving the designation Hellcat FR Mk.II. The Pacific War being primarily a naval war, the FAA Hellcats primarily faced land-based aircraft in the European and Mediterranean theaters, and as a consequence experienced far fewer opportunities for air-to-air combat than their USN/Marines counterparts, nevertheless, they claimed a total of 52 enemy aircraft kills during 18 aerial combats from May 1944 to July 1945. 1844 Naval Air Squadron, on board HMS Indomitable of the British Pacific Fleet was the highest scoring unit, with 32.5 kills.
FAA Hellcats, as with other Lend-Lease aircraft, were rapidly replaced by British aircraft after the end of the war, with only two of the 12 squadrons equipped with the Hellcat at VJ-Day still retaining Hellcats by the end of 1945.These two squadrons were disbanded in 1946.

Postwar use

After the war, the Hellcat was succeeded by the F8F Bearcat, which was smaller, more powerful (powered by uprated Double Wasp radials) and more maneuverable, but entered service too late to see combat in World War II.
The Hellcat was used for second-line USN duties, including training, Naval Reserve squadrons, and a handful were converted to target drones. In late 1952, Guided Missile Unit 90 used F6F-5K drones, each carrying a 2,000 lb (910 kg) bomb, to attack bridges in Korea; flying from USS Boxer, radio controlled from an escorting AD Skyraider.
The French Aéronavale was equipped with F6F-5 Hellcats and used them in Indochina. These were painted in Gloss Sea Blue, similar to post-World War II US Navy aircraft until about 1955, but have a modified French roundel with an image of an anchor.
The Uruguayan Navy also used them until the early 1960s.
The F6F-5 subtype also gained fame as the first aircraft used by the U.S. Navy's Blue Angels official flight demonstration team at its formation in 1946.

Variants:
  • XF6F prototypes
  • XF6F-1 First prototype, powered by a two-stage 1,600 hp (1,193 kW) Wright R-2600-10 Cyclone 14 radial piston engine.
  • XF6F-2 The first XF6F-1 prototype revised and fitted with a turbocharged Wright R-2600-16 Cyclone radial piston engine. R-2600 replaced by turbocharged R-2800-21.
  • XF6F-3 Second prototype fitted with a two-stage supercharged 2,000 hp (1,491 kW) Pratt & Whitney R-2800-10 Double Wasp radial piston engine.
  • XF6F-4 One F6F-3 fitted with a two-speed turbocharged 2,100 hp (1,566 kW) Pratt & Whitney R-2800-27 Double Wasp radial piston engine.
  • XF6F-6 Two F6F-5s that were fitted with the 2,100 hp (1,566 kW) Pratt & Whitney R-2800-18W radial piston engine, and four-bladed propellers.

Series production:
  • F6F-3 (British designation Gannet F. Mk. I, and then later, renamed Hellcat F. Mk. I, January 1944) - Single-seat fighter, fighter-bomber aircraft, powered by a 2,000 hp (1,491 kW) Pratt & Whitney R-2800-10 Double Wasp radial piston engine.
  • F6F-3E Night fighter version, equipped with an AN/APS-4 radar in a fairing on the starboard outer wing.
  • F6F-3N Another night fighter version, equipped with a newer AN/APS-6 radar in a fairing on the starboard outer wing.
  • F6F-5 Hellcat (British Hellcat F. Mk. II) Improved version, with a redesigned engine cowling, a new windscreen structure with an integral bulletproof windscreen, new ailerons and strengthened tail surfaces; powered by a 2,200 hp (1,641 kW) Pratt & Whitney R-2800-10W (-W denotes Water Injection) radial piston engine.
  • F6F-5K Hellcat A number of F6F-5s and F6F-5Ns were converted into radio-controlled target drones.
  • F6F-5N Hellcat (British Hellcat N.F. Mk II) Night fighter version, fitted with an AN/APS-6 radar. Some were armed with two 20 mm (0.79 in) AN/M2 cannon in the inner wing bays and four 0.50 in (12.7 mm) M2 Browning machine guns in the outer.
  • F6F-5P Hellcat Small numbers of F6F-5s were converted into photo-reconnaissance aircraft, with the camera equipment being fitted in the rear fuselage.
  • Hellcat FR. Mk. II This designation was given to British Hellcats fitted with camera equipment.
  • FV-1 Proposed designation for Hellcats to be built by Canadian Vickers; cancelled before any built.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)