venerdì 1 maggio 2020

Fincantieri Marinette Marine si è finalmente aggiudicata la gara per la costruzione delle prime 10 FFG dell’US Navy


FMM si è finalmente aggiudicata la gara per la costruzione delle prime 10 FFG dell’US Navy con il progetto modificato ed irrobustito della fregata FREMM italiana. 



Sarà presto operativo un primo contratto del valore di 795 milioni di $, a copertura dello sviluppo e della progettazione di dettaglio già effettuata, nonché della realizzazione della nave capoclasse: in esso vi sono le opzioni per la costruzione di altre 9 unità per un valore complessivo di 5,5 miliardi di $. 
E’ da tanto che gli italiani aspettavano questa grande notizia, per l’azienda e per tutto il comparto cantieristico e della difesa italiano, in un momento contrassegnato dalla crisi del virus COVID 19 e dalla emergenza sanitaria, economica, finanziaria e lavorativa. 
Le navi verranno costruite nei cantieri Fincantieri FMM del Winsconsin; è subito chiaro il ritorno d’immagine per i cantieri italiani, di profitti, di tecnologia e progettazione, di gestione contrattuale del programma, di meccanica e di componentistica. 
A tutto questo sono altamente probabili le ripercussioni nell’export: in particolare in Asia. Per Fincantieri si tratta di un bel colpo molto ben assestato. 
Le FFG (la X è solo un ricordo), saranno presto la spina dorsale dell’US Navy assieme al futuro cacciatorpediniere che rimpiazzerà gli ottimi “ARLEIGH BURKE" e gli incrociatori “TICONDEROGA”. Le nuove fregate italo-statunitensi saranno dotate di un sistema di combattimento interamente statunitense di fornitura governativa. 
E’ notorio che il programma FFG ha in progetto la realizzazione di 20 unità: la seconda tranche di 10 unità verrà probabilmente rimessa a gara consentendo attività lavorative anche agli altri cantieri sconfitti nella durissima gara.



Inizialmente erano sei i costruttori navali di tutto il mondo occidentale che avevano presentato proposte concettuali per il programma FFG(X). Il 16 febbraio 2018 la Marina degli Stati Uniti ha annunciato di aver selezionato da queste proposte cinque costruttori navali, ai quali sono stati erogati 15 milioni di dollari cadauno per la produzione dei progetti concettuali. Questi costruttori navali erano: 
  • Austal USA, 
  • Fincantieri Marine Group, 
  • General Dynamics, 
  • Huntington Ingalls Industries,
  • Lockheed Martin. 

Atlas North America ha presentato la MEKO A-200 ma non fu selezionata. I progetti delle navi di questi cinque costruttori navali saranno valutati dalla US NAVY ed hanno fornito le specifiche finali utilizzate per la richiesta di proposta FFG(X) nel 2019 e per l'aggiudicazione di un contratto nel 2020. Il 28 maggio 2019, Lockheed Martin si è ritirata dal concorso ma è stata selezionata per il sistema radar principale e per il sistema operativo di combattimento che sarà installato sulle FFG di Marinette Marine.



Per soddisfare gli elevati standard di sopravvivenza dell’US NAVY, il progetto della fregata FREMM è stato fortemente irrobustito con oltre 300 tonnellate di acciaio e altri materiali compositi.



Le navi della Marina degli Stati Uniti sono costruite per restare a galla nonostante eventuali “colpi a segno”: ciò è possibile al costo di acciaio extra. Nel caso delle FREMM di Fincantieri, sono state centinaia di tonnellate di acciaio, ha detto l'ammiraglio in pensione Rick Hunt, ex capo della Naval Surface Force Pacific che ora lavora per l'azienda italiana. "Abbiamo fatto, come tutti i concorrenti, incontri mensili di scambio tecnico con il governo per assicurarci di essere il più possibile conformi alla progettazione dettagliata e alla costruzione", ha detto. "Una delle cose su cui la Marina non si sarebbe dovuta muovere, e noi eravamo d'accordo, era la robustezza della nave. Così abbiamo aggiunto circa 300 tonnellate di acciaio al progetto della FREMM".
Portare la nave all'altezza degli elevati standard di robustezza del Naval Sea Systems Command è sempre stata una conclusione scontata per questa competizione, ma fare tesoro di tutto ciò che l'acciaio spinge le scelte di progettazione, specialmente quando la Marina sta facendo del suo meglio per ottenere una fregata altamente performante per meno di 1 miliardo di dollari.
La FREMM di Fincantieri era in concorrenza con altre tre offerte: 
  • La variante F-100 di General Dynamics Bath Iron Works e Navantia, che equivale grosso modo a un piccolo cacciatorpediniere di classe Burke di Arleigh; 
  • una versione modificata e armata del National Security Cutter di Huntington Ingalls Industries; 
  • la versione per fregata di Austal USA della sua nave da combattimento LCS classe Independence con scafo in alluminio.

La versione di Lockheed Martin della FFG(X), una variante a della sua LCS classe Freedom, è uscita dalla competizione a maggio. 



Per quanto riguarda il progetto FREMM, il peso in più aggiunto in sede progettuale erode in parte dello spazio extra sulla nave e la sua spaziosità, che è una delle caratteristiche distintive della piattaforma. L'acciaio in più sta entrando nella protezione balistica e nel modo in cui sono disposti gli spazi, quasi come un DDG; la compartimentazione, la robustezza della nave ed i requisiti degli Stati Uniti sono diversi dagli standard europei. Ciò che non è stato compromesso è stata la modularità della nave, che crea rotte per l'ingresso e l'uscita delle principali attrezzature dallo scafo in modo che la sostituzione dei principali componenti del motore o dei computer non richieda l'apertura di un varco nelle strutture della nave. Anche i vani di attracco sono gli stessi: cabine da quattro a sei persone con docce private per ogni stanza.
Nel complesso, il progetto della variante delle FREMM su cui è lavorato è forse meno spaziosa della sua controparte europea, ma mantiene molto spazio e capacità extra per gli aggiornamenti del sistema di potenza e propulsione nei futuri aggiornamenti o retrofit.



Il progetto FREMM ha l'ulteriore capacità di supportare l’importante ruolo di dirigere la guerra aerea e potrebbe, con una potenza elettrica extra, supportare un più grande radar AESA completo di 37 moduli array, invece dei nove attuali che è nei requisiti iniziali delle FFG(X).


Fincantieri sta rinnovando i cantieri “MARINETTE MARINE” del Wisconsin (USA) per soddisfare le esigenze di produzione della futura US FFG(X) dell’US NAVY.



Per garantire che i suoi cantieri del Wisconsin possano soddisfare i requisiti della US Navy per la costruzione delle fregate lancia missili guidati (FFG(X), Fincantieri Marinette Marine (FMM) ha intrapreso un programma di espansione e revisione dei cantieri statunitensi rinnovando alcuni processi produttivi di costruzione navale.




Solo pochi mesi fa, la FMM non era sicura di potersi impegnare a produrre la FFG(X) al numero di due anni di produzione richiesto, soprattutto con il lavoro sulle Littoral Combat Ships (LCS) e le Multi-Mission Surface Combatants (MMSC) in costruzione per l'Arabia Saudita. Il cantiere Fincantieri Marinette Marine è anche l'unità di costruzione navale per le unità LCS e le fregate MMSC “Freedom-variant”. 

Lockheed Martin sarà responsabile del Sistemi di combattimento navale, della guerra antisommergibile (ASW) e della guerra elettronica (EW).

La futura FFG disporrà di:
  • un radar multifunzionale di nuova generazione a tre facce a scansione elettronica attiva EASR (Enterprise Air Surveillance Radar), 
  • un sistema di combattimento AEGIS Baseline Ten (block 10), 
  • un sistema di lancio verticale Mk 41 (VLS) per missili di difesa aerea della famiglia Standard, 
  • 4 lanciatori quadrinati per missili antinave Raythreon/Kongsberg Naval Strike Missile, 
  • un sistema di difesa di punto RAM, 
  • un cannone da 57 mm Mk 57 Gun Weapon System G(WS), 
  • sistemi di comunicazione, 
  • contromisure, 
  • capacità nel settore della guerra elettronica/information warfare.

Il sistema di lancio VLS Mk 41

Il sistema d'arma principale delle unità Aegis è rappresentato dal complesso di lancio verticale VLS Mk 41, basato su moduli di otto celle disponibili in diverse misure che possono essere combinati per dar vita a 13 differenti configurazioni per adattarsi a qualsiasi tipologia di unità navale. Le celle possono ospitare vari tipi di missili anche in combinazioni differenti. Le unità americane generalmente utilizzano un mix di missili antiaerei Standard e missili da crociera Tomahawk, ma il sistema può ospitare anche missili antisom VL-ASROC e missili antiaerei a corto raggio ESSM. Gli incrociatori classe Ticonderoga montano due sistemi Mk 41, ciascuno con 64 celle (tre delle quali utilizzate per alloggiare il sistema di ricarica) con un totale di 122 missili pronti al lancio. I missili possono essere lanciati al ritmo di uno al secondo.
Versioni principali:
  • Strike, lunga 7.6 metri, compatibile con i missili più grandi quali i Tomahawk e i missili BMD;
  • Tactical, lunga 6.7 metri, compatibile con tutti gli altri sistemi missilistici;
  • Self-Defence, lunga 5.2 metri, compatibile con sistemi missilistici di autodifesa come l'ESSM.

La Lockheed Martin ha proposto una versione avanzata del sistema di lancio, denominata ELS (Extensible Launch System), che fa uso di un unico tipo di modulo di lunghezza variabile che può ospitare qualsiasi tipo di missile e anche sistemi di contromisure. Per i futuri progetti di unità navali, l'US Navy ha scelto il sistema VLS realizzato dalla Raytheon e denominato VLS Mk 57.

Il sistema Aegis è sottoposto a un programma di costanti aggiornamenti che hanno dato vita a una serie di configurazioni migliorate denominate Baseline e distinte con una numerazione progressiva:
  • Baseline 0 era la configurazione iniziale del sistema Aegis, installata sulle prime unità classe Ticonderoga, con radar SPY-1A, rampe lanciamissili Mk 26 e elicotteri LAMPS.
  • Baseline 1 ha introdotto alcune migliorie tra cui l'integrazione del sistema sonar AN/SQS-53.
  • Baseline 2 ha integrato gli elicotteri LAMPS III, i missili Tomahawk e il sistema ASW AN/SQQ-89.
  • Baseline 3 ha introdotto il radar SPY-1B e il sistema lanciamissili VLS Mk 41.
  • Baseline 4 ha introdotto il sistema di comando CDS Mk 2 e il radar SPY-1D.
  • Baseline 5 ha integrato i missili Standard SM-2 Block III/IV, il sistema di distribuzione dati JTDS, il sistema di contromisure subacquee AN/SLQ-32(V)3.
  • Baseline 6 ha introdotto i missili ESSM Sea Sparrow e i missili Standard SM-2 Block IVA con capacità TMBD, nonché un sistema sonar antimine Kingfisher.
  • Baseline 7 ha introdotto una serie di miglioramenti e aggiornamenti distribuiti su più fasi, tra cui nuovi computer di calcolo, missili Tomahawk Block IV, contromisure elettroniche avanzate, potenziamento delle capacità di intercettazione di missili balistici.

Il radar multifunzionale di nuova generazione a tre facce a scansione elettronica attiva EASR


L'Enterprise Air Surveillance Radar o EASR è il radar di nuova generazione della Us Navy. Fornirà capacità di guerra simultanea anti-aerea e anti-superficie, protezione elettronica e controllo del traffico aereo. L'EASR è basato sulla tecnologia Radar Modular Assembly (RMA). Ogni RMA è un radar autonomo in una scatola "2x2x2" che può integrarsi tra loro per creare array di radar di varie dimensioni a seconda delle esigenze attuali.
Verranno fornite due varianti dell'EASR:
  • Variante 1: un radar a faccia singola a rotazione; Funzionalità aggiornata che sostituisce i radar di ricerca aerea AN / SPS-48 e -49; Sensore primario per l'autodifesa della nave e consapevolezza della situazione; Radar designato per LHA-8 e LX (R);
  • Variante 2 - Radar a tre facce, array fisso; Funzionalità aggiornata che sostituisce il radar di ricerca del volume AN ​​/ Spy-4; Sensore primario per autodifesa della nave, consapevolezza della situazione e controllo del traffico aereo
  • Radar designato per vettori di classe Ford CVN 78, a partire da CVN 79.

L'EASR è destinato a sostituire il radar di ricerca volumetrico della CVN 78 ed i sistemi radar AN / SPS-48 e AN / SPS-49 per numerose altre classi di navi.
Strategicamente, l'EASR è un radar prezioso perché è del 20% più piccolo dei radar che sta sostituendo, ma altrettanto capace e sensibile alle minacce in arrivo. Le sue dimensioni ridotte liberano spazio su una nave o portaerei per altre necessità. Oltre a ciò, l'EASR è in grado di funzionare in ambienti con ingombri elevati, in prossimità della terra e in presenza di interferenze elettromagnetiche. Queste capacità lo rendono un prezioso radar in aree con un'alta probabilità di interferenza. La sua resilienza informatica integrata offre anche protezione contro la possibilità di attacchi informatici durante le operazioni.


Fincantieri Marinette Marine (FMM) è stata fondata nel 1942 lungo il fiume Menominee a Marinette, nel Wisconsin, per soddisfare la crescente domanda americana di costruzione navale. 
Dagli inizi modesti con un contratto per costruire cinque chiatte di legno, FMM è diventata un costruttore navale di livello mondiale, avendo progettato e costruito oltre 1.500 navi.
La capogruppo FINCANTIERI ha recentemente completato un programma di espansione del capitale di $ 73,5 milioni per Fincantieri Marinette Marine che ha trasformato FMM in una moderna centrale navale, ora con 550.000 piedi quadrati di produzione, magazzino e spazio di ricezione, e la capacità di costruire contemporaneamente sei combattimenti costieri Spedizioni in serie. FMM impiega apparecchiature di produzione all'avanguardia controllate da computer e ha capacità di sollevamento elevate per soddisfare i requisiti più esigenti. FMM vanta alcune delle migliori menti di ingegneria e architettura navale del settore, una forza lavoro qualificata, sicura e motivata e un team di gestione fortemente concentrato sulla qualità. La società è riconosciuta a livello internazionale per le tecniche di produzione innovative e altamente efficienti, modulari, di sotto-assiemi e di catena di montaggio. Questa raffinatezza nei metodi di costruzione ha permesso a Fincantieri Marinette Marine di costruire alcune delle navi più tecnologicamente avanzate del pianeta.
La prestazione di Fincantieri Marinette Marine nei contratti governativi è impressionante. Il suo portafoglio comprende la nave da combattimento marittima della Marina statunitense, il migliorato sistema di accendino della marina, le navi da contromisure e i rimorchiatori oceanici, nonché i rompighiaccio della Guardia costiera degli Stati Uniti, le boe e le navi di risposta. A causa del suo record di consegne anticipate e con costi contrattuali, FMM ha una relazione di lunga data con la Marina degli Stati Uniti e la Guardia costiera degli Stati Uniti. Fincantieri Marinette Marine fa parte del Fincantieri Marine Group, la divisione americana degli Stati Uniti FINCANTIERI, uno dei più grandi costruttori navali del mondo con 20 cantieri navali in quattro diversi continenti e impiegando quasi 20.000 professionisti della costruzione navale.  La compagnia ha una storia che risale a 200 anni fa e una storia di produzione di oltre 7000 navi.

(Web, Google, RID, Analisi Difesa, Wikipedia, You Tube)




























giovedì 30 aprile 2020

L' Arsenal KB AK-130 è un cannone navale automatico calibro 130 millimetri (5,1 pollici).



La progettazione del cannone iniziò nel giugno 1976 da parte della società statale sovietica Arsenal KB. Fu costruito prima un cannone a canna singola designato A-217, seguito dal gemello A-218, che fu scelto a causa del suo più alto rateo di fuoco ed imbarcato sull’ SG Gorshkov. La fabbrica "Barricades" produsse i primi esemplari di pre-serie. Il cannone fu sottoposto a intese prove a fuoco sul cacciatorpediniere Project 956 per 5 anni e fu introdotto in servizio nella marina sovietica il 1° novembre 1985.


Descrizione

Le innovazioni introdotte con tale sistema includevano la cartuccia del cannone unitaria e il sistema di caricamento automatico. Il sistema ha un alto rateo di fuoco (fino a 90 RPM), al costo di un peso elevato. Il caricatore automatico consente di sparare continuamente fino allo svuotamento delle munizioni. Il sistema di controllo del fuoco ha dispositivi di correzione del tiro per sparare anche contro obiettivi costieri. Il suo alto rateo di fuoco, se dotato di adeguati tipi di proiettili, consente al cannone di fungere anche da artiglieria antiaerea. Le cartucce includono cariche con spolette di prossimità e utilizza il radar MR-184 a doppia banda che può tracciare e colpire due bersagli. La sua portata è di 75 km con una distanza di tracciamento di 40 km. Il peso del sistema è di 8 tonnellate.


Sistema di puntamento

Il sistema di guida Lev-218 (MR-184) fu sviluppato da KB Ametist sulla base di Lev-114: (MR-114 dell'AK-100). Secondo alcuni rapporti, Lev-214 (MR-104) fu utilizzato al posto dai cacciatorpediniere Progetto 956. Il sistema includeva un radar di localizzazione del bersaglio, un mirino TV, il telemetro laser DVU-2, un computer balistico, un sistema di selezione delle apparecchiature e un contro-jamming. Il sistema è in grado di ricevere la designazione del bersaglio dal sistema di rilevamento della nave, i parametri di movimento, elevare i cannoni e può regolare esplosioni di tiro e tracciare automaticamente i proiettili. Il DVU-2, insieme al software, fu sviluppato da TsNIIAG e PO LOMO, utilizzando un raggio laser autonomo stabilizzato indirettamente nel 1977.

La Marina russa usa il cannone sulle unità navali Project 956, 1144, 1164 e altri. Due torrette A-218 sono posizionate su ogni cacciatorpediniere Project 956, una a prua e sul lato di poppa prima di aggiungere un hangar per elicotteri. Il movimento della torre è limitato a 100 gradi su entrambi i lati. I cacciatorpediniere Project 956 e 956E e le loro varianti sono dotati di questa configurazione.
Sugli incrociatori di classe Slava, un singolo A-218 è installato a prua della nave. Viene fornito un settore orizzontale di 210 gradi. Gli incrociatori classe Slava sono equipaggiati con il dispositivo di modernizzazione Puma per i sistemi di guida di artiglieria (essenzialmente analogo del complesso terrestre Podacha) per obiettivi "senza scopo" centralizzati che mirano ai bersagli.
Gli incrociatori nucleari pesanti classe Kirov montano una torretta nella parte posteriore, ad eccezione delle primissime varianti che hanno 2 AK-100. La torretta ha un settore di tiro di 180 gradi. La torretta è installata su tutte le varianti, ad eccezione del primo Kirov. Nel magazzino in coperta sono immagazzinati complessivamente 440 colpi e viene installato un sistema di guida centralizzato Rus-A per l'artiglieria navale.


Cartuccia

Le cartucce utilizzate sui sistemi A-217, A-218, A-222 e A-192M sono:
  • F-44 - Tondo esplosivo, peso proiettile 33,4 kg, peso esplosivo 3,56 kg, con fuochi 4MRM.
  • ZS-44 - Round antiaereo, peso proiettile 33,4 kg, peso esplosivo 3,56 kg, con fuochi DVM-60M1.
  • ZS-44R - Round antiaereo, peso proiettile 33,4 kg, peso esplosivo 3,56 kg, con AR-32 fuze. Errore massimo consentito per i round della serie ZS: 8 m (fuze radiocomandata, missili anti-nave); 15 m (fuze radiocomandato, aereo); Peso della cartuccia: 52,8 kg. Lunghezza: 1364–1369 mm, carico unitario.

Unità navali che imbarcano l’AK-130:
  • Incrociatore classe Slava (Progetto 1164)
  • Incrociatore da battaglia di classe Kirov (Progetto 1144)
  • Cacciatorpediniere classe Sovremenny (Progetto 956)
  • Cacciatorpediniere di classe Udaloy II (Progetto 1155.1).


ENGLISH

The AK-130 is an automatic naval cannon with a caliber of 130 millimetres (5.1 in).

History

The design of the cannon began in June 1976 in KB Arsenal. A first single-barrel cannon designated A-217 was made, followed by the twin-barrel A-218, which was chosen due to its higher rate of fire and appeal to the admiral of the USSR Navy S. G. Gorshkov.
The "Barricades" factory produced the first samples. The cannon went on trial operation on the Project 956 destroyer for 5 years, and was adopted into service in the USSR on November 1, 1985.

Description

Innovations include the unitary cannon cartridge and the automatic loading system.
It has a high rate of fire (up to 90 RPM), at the cost of greater weight. The autoloader removed the need of a loader and allows for continuous firing until the ammo storage is emptied.
The fire control system has sight correction devices for bursts of falling shells and a target post for firing at coastal targets. Its high rate of fire, when provided with adequate types of shells, allows the cannon to serve as anti-aircraft artillery. The cartridges include charges with remote and radar detonators.
It uses the MR-184 radar, a dual-band radar. It can track and target two targets. Its range is 75 km with a tracking range of 40 km. System weight is 8 tons.

Guidance

The Lev-218 (MR-184) guidance system was developed by KB Ametist on the basis of Lev-114: (MR-114 from the AK-100). According to some reports, Lev-214 (MR-104) was used instead on Project 956 destroyers. The system includes a target tracking radar, a TV-sight, the DVU-2 laser rangefinder, a ballistic computer, equipment selection system and counter-jamming. The system is able to receive target designation from detection equipment on the ship, movement parameters, elevate the cannons and can adjust shooting bursts as well as track projectiles automatically. The DVU-2, along with the software, was developed by TsNIIAG and PO LOMO, using an autonomous indirectly stabilized laser beam in 1977.

Users

The Russian Navy uses the cannon on Projects 956, 1144, 1164 and others.
Two A-218 turrets are placed on every Project 956 destroyer, one each on the bow and the stern side before a tank and helicopter hangar was added. The traverse is limited to 100 degrees from either side, with 320 rounds stored in every turret. Project 956 and 956E destroyers, as well as their variants are equipped with this configuration.
On Slava-class cruisers, a single A-218 is installed at the front of the ship. A horizontal sector of 210 degrees is provided and 340 rounds are stored in the turret. Slava-class cruisers are equipped with the Puma modernization device for artillery guidance systems (essentially the analogue of the Podacha terrestrial complex) for centralized "aimless" aiming at targets.
Kirov-class heavy nuclear cruisers carry a turret mounted at the rear, except for the very early variants which have 2 AK-100s. The turret has a 180-degree sector. The turret is installed on all variants, except for the first Kirov. 440 rounds are stored, and a Rus-A centralized guidance system for naval artillery is installed.

Cartridge

Cartridges used on A-217, A-218, A-222 and A-192M systems are:
  • F-44 - Explosive round, projectile weight 33.4 kg, explosive weight 3.56 kg, with 4MRM fuze.
  • ZS-44 - Anti-aircraft round, projectile weight 33.4 kg, explosive weight 3.56 kg, with DVM-60M1 fuze.
  • ZS-44R - Anti-aircraft round, projectile weight 33.4 kg, explosive weight 3.56 kg, with AR-32 fuze.

Maximum allowed error for ZS-series rounds:
  • 8 m (radio-controlled fuze, anti-ship missiles)
  • 15 m (radio-controlled fuze, aircraft)
  • Cartridge weight: 52.8 kg. Length: 1364–1369 mm, unitary loading.

Ships with AK-130:
  • Slava-class cruiser (Project 1164)
  • Kirov-class battlecruiser (Project 1144)
  • Sovremenny-class destroyer (Project 956)
  • Udaloy II-class destroyer (Project 1155.1).

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)






















New Combat Helicopter: Leonardo elicotteri AW249 NEES


New Combat Helicopter: Leonardo elicotteri AW249

L’elicottero d’attacco e ricognizione Leonardo AW249 di nuova generazione è attualmente in fase avanzata di sviluppo; sarà in grado di soddisfare le esigenze dell’Esercito italiano e di altri operatori militari alleati per i prossimi 30 anni grazie a prestazioni eccezionali, elevati livelli di sicurezza e bassi costi operativi.
L'AW249 sfrutta le tecnologie messe a punto per l’elicottero medio AW149, sarà caratterizzato quindi da sistemi tecnologici all’avanguardia e beneficerà della leadership progettuale di Leonardo. 



Il software della nuova macchina sfrutterà una architettura aperta che garantirà l’integrazione di nuovi equipaggiamenti nel corso della sua vita operativa; nuovi e più efficienti sistemi di comunicazione assicureranno l'interoperabilità con altre piattaforme dell’esercito.  Il nuovo elicottero d’attacco e ricognizione utilizzerà sistemi di missione di nuova generazione che aumenteranno notevolmente la consapevolezza della situazione esterna, riducendo nel contempo il carico di lavoro dei due piloti a beneficio della sicurezza. La macchina sarà conforme ai più rigorosi requisiti certificativi e  garantirà una notevole capacità di sopravvivenza grazie ai nuovi materiali balistici che proteggeranno la cabina di pilotaggio; inoltre, sarà dotato di un sistema di protezione avanzato e bassa rilevabilità radar ed IR.
L’aeromobile avrà un peso massimo al decollo di circa 8 tonnellate e sarà in grado di svolgere missioni di supporto aereo ravvicinato e scorta assicurerando all’equipaggio elevati livelli di sopravvivenza durante le missioni in ambiente ostile. L’utilizzo di due potenti motori allo stato dell’arte gli permetteranno di operare in tutte le condizioni ambientali e climatiche. L’AW249 sarà armato con una mitragliera da 20 mm a canne rotanti derivata da quella in dotazione all’AW129 Mangusta e sarà equipaggiabile con una vasta gamma di razzi e missili anti-carro SPIKE di progettazione israeliana.



Caratteristiche principali

Sistemi di missione per consentire il controllo di UAV in volo;
Elevata velocità e autonomia per effettuare la scorta di elicotteri multiruolo;
  • Costi operativi inferiori rispetto agli elicotteri della generazione precedente;
  • Alta tolleranza ai danni (ad es. ridondanza dei sistemi, crashworthiness, capacità della trasmissione di continuare a funzionare dopo la perdita dell’olio lubrificante, ecc.);
  • Sei stazioni alari per missili SPIKE aria-suolo, aria-aria, razzi non guidati/guidati e serbatoi di carburante supplementari.

E’ un elicottero d'attacco italiano di progettazione Leonardo, il sostituto dell’AW129 Mangusta; in passato identificato con la sigla AH249 che deriva da "Attack Helicopter", ora viene identificato con la sigla AW da AgustaWestland, il precedente nome della Divisione Elicotteri di Leonardo.

Caratteristiche e sviluppo

Per il programma di sviluppo è prevista una durata di 10 anni fino al 2025, con la consegna di 45 elicotteri entro il 2035. Il progetto deriva dall'AgustaWestland AW149, con cui condivide trasmissione, rotori e parte degli impianti. Sono richieste un'autonomia di 3 ore (rispetto alle 2h e 30 min attuali) con carico utile di 1800 kg, peso totale di 7–8 t e velocità che va dai 213 a 259 km/h. Autonomia e velocità sono necessarie anche per cooperare con l'NH-90 e il CH-47. L'elicottero dovrà avere capacità di riduzione della visibilità ai radar, anche se non stealth completo, e resistenza alla corrosione di sabbia o salsedine (anche l’AW129 Mangusta ha subito un trattamento comunque limitato per operare sulla portaerei Garibaldi). Nel luglio 2018 venne firmata una lettera d'intenti fra Leonardo ed il gruppo polacco Polska Grupa Zbrojeniowa (PGZ) che dovrebbe ampliare il mercato per l'elicottero. I requisiti del mezzo dovrebbero incorporare la variante polacca, nota localmente come "Progetto Kruk", da produrre negli stabilimenti PZL-Swidnik (elicottero da produrre e manutenere localmente).  Attualmente, con i progetti statunitensi, è l’unico nuovo elicottero d’attacco in sviluppo a livello internazionale. L’AW249 progettato da Leonardo (ex Finmeccanica) ha l’obiettivo di sostituire l’attuale flotta di elicotteri AW129 Mangusta in dotazione all’Esercito italiano: è un elicottero moderno e dotato dei più moderni sistemi di sicurezza per la protezione del’equipaggio.

IL SISTEMA DI PROTEZIONE “Leonardo MAIR”

La divisione Elettronica di Leonardo ha in corso di sviluppo avanzato un sistema di nuova generazione per la consapevolezza della situazione a infrarossi e avviso di attacco chiamato MAIR (multi-aperture infrared): il sistema è costituito da telecamere multiple distribuite operanti nello spettro IR, in grado di rilevare e tracciare automaticamente veicoli aerei e missili e di fornire immagini sferiche diurne/notturne per la consapevolezza della situazione. Sulla base della sua esperienza sviluppata nel settore della ricerca e tracciamento a infrarossi (IRST) sia con il sistema PIRATE che con la famiglia Skyward di ultima generazione applicata sia ai velivoli da combattimento che ai sistemi aerei senza pilota, Leonardo - nell'azienda con sede a Nerviano (Milano) - ha sviluppato una suite distribuita di teste sensore nello spettro IR con una duplice missione principale: fornire non solo l'avviso di lancio missilistico simultaneo multiplo, ma anche la precisione richiesta per le contromisure direzionali (DIRCM), oltre all'indicazione di fuoco ostile, nonché la consapevolezza della situazione diurna e notturna in condizioni meteorologiche o operative degradate. L'azienda ha condotto una vasta campagna con il proprio sistema iperspettrale contro una serie di obiettivi per determinare meglio la banda operativa più efficace. Secondo la roadmap di sviluppo e collaudo dell'azienda, il prototipo di MAIR dovrebbe completare le prove a terra entro il 2018 in preparazione del volo su piattaforme di prova all'inizio del 2019. Questi ultimi includono un aereo dell'aviazione generale Aspect a due posti e un elicottero commerciale, dotati rispettivamente di due piccole cialde conformi, una sopra e l'altra sotto l'aereo, ciascuna con cinque aperture per i sensori, e un certo numero di teste di rilevamento.  La suite MAIR per applicazioni elicotteristiche includerà fino a 5-6 teste a seconda dei requisiti di copertura sferica; ogni sfera pesa circa 2,5 kg, con un'unità operativa come unità master/interfacciamento con il sistema di missione di bordo, se non è richiesta la copertura video. In quest'ultimo caso viene aggiunta un'unità di controllo.  Ogni testa di rilevamento includerà anche una capacità di apertura di avvertimento laser. Oltre alle applicazioni elicotteristiche, il MAIR è stato concepito e sviluppato sia per aerei da trasporto che da combattimento, sfruttando in quest'ultimo caso tutta l'esperienza di elaborazione sviluppata con l'IRST dell’Eurofighter.  Il Ministero della Difesa italiano ha espresso un forte interesse per il sistema fin dalla sua nascita. Ad oggi il MAIR è ancora in fase di sviluppo con finanziamenti di Leonardo. L’azienda segue da vicino le esigenze delle forze armate italiane e degli utenti esteri.  Piattaforme come l’AH 249 MANGUSTA II d’attacco (New Exploration and Escort Helicopter - NESS) potrebbero essere i candidati per imbarcare e integrare il sistema a infrarossi.  Il nuovo Mangusta non sarà certo un aeromobile Stealth ma sarà utilizzato con compiti di ricognizione e a questo scopo dovrà disporre di sistemi di identificazione dei rischi e dovrà cercare di ridurre la sua traccia radar. A questo scopo l’AH-249 sarà dotato di un sistema di riduzione della traccia infrarossi (i gas di scarico delle turbine, in particolare) e un sistema di attivo contromisure elettroniche mirate a evitarne anche i tentativi di hacking in remoto. Da segnalare, inoltre, la capacità di interagire con gli UAV, sia in termini di scambio di informazioni che di gestione stessa dei droni attualmente in uso alle forze armate italiane.  Le teste di rilevamento saranno sicuramente adattabili anche per il retrofit su piattaforme con sistemi di allarme missilistico di ultima generazione.

ARMAMENTO PRINCIPALE

Come il Mangusta AH129, anche l’AW249 sarà dotato di sistema opto-elettronico di origine israeliana e del relativo armamento basato sulla famiglia di missili “SPIKE”. La israeliana Rafael Advanced Defense Systems Ltd., sta espandendo la sua famiglia di missili guidati Spike con l'introduzione di Spike ER2, un missile tattico ad ampio raggio che la compagnia posiziona per equipaggiare elicotteri d'attacco, veicoli da combattimento e barche del centro commerciale. Lo sviluppo della nuova variante dovrebbe concludersi a breve. Con un nuovo cercatore multi-sensore e un datalink, la nuova variante ER2 migliora la portata, l'agilità e le capacità di acquisizione del bersaglio di Spike-ER, consentendo a veicoli, barche e, in particolare elicotteri, di coinvolgere obiettivi da distanze più lunghe che utilizzano il terzo tecniche di targeting per parti (come gli UAV) precedentemente non disponibili per tali armi tattiche. Il missile potenziato è progettato per equipaggiare veicoli da combattimento, barche ed elicotteri da combattimento che attualmente utilizzano la variante Spike-ER. Come missile di "5a generazione", Spike ER2 presenta una serie di nuove funzionalità. Innanzitutto, per le applicazioni di lancio in superficie, la gamma è estesa da otto a dieci chilometri. Per i missili Spike ER2 lanciati da elicotteri, Rafael ora offre un'opzione per sostituire il collegamento dati in fibra ottica con un collegamento dati RF (simile allo Spike LR2), estendendo così la portata a 16 km, adattando il potenziale energetico del missile. Per operare a tali distanze, il sistema offre ora funzionalità di coinvolgimento non line-of-Sight (NLOS) come il lancio su una specifica coordinata della griglia, in cui l'operatore può designare l'obiettivo. Il nuovo missile mantiene le dimensioni, il peso (<35 kg) di Spike e la letalità. Il cercatore Spike ER2 è stato inoltre migliorato con l'introduzione di un avanzato imager multisensore comprendente un sensore IR e diurno ad alta risoluzione, che consente l'acquisizione del bersaglio a lungo raggio. Il target tracker è anche multispettrale, che esegue una continua fusione di dati sensoriali, una caratteristica importante che migliora le prestazioni del missile anche in condizioni di visibilità avverse e contro oscuranti estesi. Lo Spike è disponibile in cinque versioni:
  • Spike-SR, Short Range
  • Spike-MR, Medium Range
  • Spike-LR, Long Range
  • Spike-ER, Extended Range
  • Spike-NLOS, Non Line Of Sight.



Spike-SR

È la versione a corto raggio del missile, si tratta di un'arma a colpo singolo, lancia e dimentica, con lanciatore a perdere. Ha un peso di 9 kg ed il raggio di azione minimo è di 50 m, mentre la portata massima è di 800/1000 m. È equipaggiato di un dispositivo di guida con camera termica, del tipo non raffreddato. Un display a basso costo è connesso al lanciatore, questo permette di usare la camera termica del missile come dispositivo di puntamento che consente all'utilizzatore di non dover impiegare la più pesante ma anche più performante Unità di Comando e Lancio (Command & Launch Unit (CLU)). Il missile è in grado di essere lanciato direttamente dal suo contenitore (combustione del propellente entro il tubo di lancio), questo fa sì che sia utilizzabile anche da ambienti chiusi, tipici dei terreni urbanizzati. La testata è dotata di due cariche cave in tandem che consente al missile di ingaggiare con efficacia sia le corazze reattive (explosive reactive armour (ERA)) che i sistemi di protezione attiva (active protection system (APS)).



Spike-MR e Spike-LR

Sono le versioni intermedie con gittata massima rispettivamente di 2500 e 4000 metri, si tratta sostanzialmente dello stesso missile, uno Spike-MR può essere convertito nella versione LR aggiungendo la fibra ottica e altre modifiche minori, grazie appunto alla fibra ottica la versione LR dispone della modalità di tiro Fire, Observe and Update come spiegato precedentemente.
I missili condividono la stessa postazione di tiro formata da una camera termica, un'unità di puntamento e un treppiede. Il sistema è di facile utilizzo grazie a soli tre pulsanti: con il primo l'operatore arma il missile, con il secondo aggancia il bersaglio dopo averlo inquadrato con il dispositivo di puntamento e con il pulsante di fuoco lancia il missile. Queste versioni sono adatte a squadre anticarro appiedate o per essere installate a bordo di veicoli. I lanciatori possono anche essere interfacciati con un sistema di controllo del tiro più complesso, compreso il sistema di puntamento, questo è il caso in cui si volessero installare uno o più lanciatori Spike sulla torretta di un mezzo blindato o corazzato (come il Dardo o il VBM Freccia).



Spike-ER

Con una gittata di 8000 m la versione ER è specifica per essere utilizzata da elicotteri e UAV anche se non è precluso il normale utilizzo da parte di squadre di terra o di mezzi di vario tipo. Il missile è più grande: più lungo, ha una diametro e un peso maggiori e anche il peso della testata risulta essere incrementato e opzionalmente alle due cariche cave in tandem è possibile aggiungere una carica a frammentazione che esplode solo dopo essere penetrata in un mezzo o in un edificio/bunker, questa testata e chiamata PBF (Penetration, Blast and Fragmentation), come già spiegato la versione ER è l'unica a possedere la modalità di tiro Fire and Steer che consente di lanciare un missile senza avere precedentemente agganciato un bersaglio.



IL SISTEMA ELETTRO-OTTICO di puntamento dell’AW249

Il sistema israeliano “Toplite” è un sistema elettro-ottico di sorveglianza, puntamento e controllo delle armi basato su una testa di rilevamento stabilizzata da 60 kg e 40 cm di diametro con quattro assi cardanici e una singola linea sostituibile. Nella configurazione di base i sensori principali sono un termocamera, una telecamera, un telemetro laser, un marcatore laser e un designatore laser (opzionale). La termocamera è un'unità di terza generazione con una matrice sul piano focale che opera nella banda d'onda da 3 a 5 m, mentre la telecamera è un dispositivo CCD che fornisce immagini a colori con zoom x27. Il telemetro laser in Toplite III/EXT è un'unità di sicurezza per gli occhi che opera nella banda ottica di 1,54 m e un designatore laser è un'altra opzione, insieme ad un rilevatore di spot laser. Il sistema è dotato di rilevamento manuale o automatico dei bersagli, misurazione della distanza di tiro e direzione precisa della pistola. Il sistema può essere utilizzato con interfacce elettroniche standard Ethernet, MIL STD 1553 o RS-422 e con RS-170 e CCIR video standard. L'utilizzo di Toplite è stato ampliato per l'assistenza con i sistemi di pistole Typhoon e Mini-Typhoon da 40, 57 e 76 mm di calibro, composto da un direttore elettro-ottico e da una console operatore. Toplite funge anche da direttore e sistema radar sul Protector USV di Rafael, che fornisce il rilevamento diurno/notturno, l'identificazione e l'inseguimento dei bersagli. Toplite Multi-High Definition (MHD) Electro-Optical System (EOS) è la versione più avanzata della famiglia Toplite di sistemi ISR e di puntamento per applicazioni di bordo, marittime, terrestri, di sicurezza nazionale e di difesa. Consente capacità operative uniche, integrate da algoritmi e applicazioni di elaborazione delle immagini all’avanguardia. Le capacità combinate del sistema Toplite e le sue capacità avanzate di elaborazione delle immagini soddisfano i più avanzati requisiti operativi di Intelligence, Surveillance, Targeting & Reconnaissance (ISTAR). Il Toplite MHD EOP è una torretta multisensore, multispettrale (VIS, NIR, MWIR, MWIR, SWIR, Laser), multiuso e altamente stabilizzata che incorpora torretta giorno/notte/laser, fino a sette sensori per il rilevamento, riconoscimento, identificazione, classificazione e puntamento di bersagli/oggetti a terra, in mare e nell’aria. La famiglia di prodotti Toplite deriva dall'unità di puntamento e navigazione Litening. Beneficia quindi di tutti gli sviluppi implementati nel sistema di illuminazione leader mondiale e all’avanguardia. Il Toplite MHD EOS offre un design flessibile e intelligente per far fronte alla rapida evoluzione del mercato dei sistemi computerizzati e degli algoritmi, mantenendo il "free maintenance concept design" a livello operativo, riducendo così il sovraccarico operativo del sistema. Il progetto Toplite EOS mantiene i sensori EOP e le capacità LOS, implementando l'elaborazione delle immagini e gli algoritmi da parte di unità basate su COTS attraverso la scheda di calcolo principale e i sotto sistemi di controllo Toplite. Questo approccio offre a EOS la possibilità di affrontare facilmente gli sviluppi del mercato, con il minimo sforzo di aggiornamento in futuro.

Lo sviluppo dell’AW-249

Nel gennaio 2017 Leonardo ha firmato un contratto pluriennale con il ministero della Difesa, finalizzato a soddisfare l’esigenza dell’Esercito Italiano per la sostituzione dell’attuale flotta di elicotteri AW129, il cui ritiro dal servizio è previsto entro il 2026 dopo oltre 35 anni di attività. Per il programma di sviluppo è prevista una durata di 10 anni fino al 2025, con la consegna di 45 elicotteri entro il 2035. Il progetto deriva dall’AW149, con cui condivide trasmissione, rotori e parte degli impianti.

LA TIPOLOGIA DI VELIVOLO

L’AW249 sarà dotato di tutte le più avanzate soluzioni tecnologiche beneficiando dell’esperienza operativa accumulata dall’AW129 e del know-how di Leonardo per questa specifica tipologia di elicottero. L’AW249 sarà in grado di svolgere missioni di supporto aereo ravvicinato e scorta e assicurerà all’equipaggio elevati livelli di sopravvivenza anche durante le missioni più impegnative. Due potenti motori permetteranno all’elicottero di operare in tutte le condizioni ambientali, climatiche ed in ambienti ostili.
All’inizio del 2017 l’Esercito italiano ha ordinato i primi 4 velivoli dell’AW249; attualmente il progetto è in fase avanzata, ma non è ancora stato scelto il tipo di motore che la nuova macchina adotterà: statunitense o europea? Chissà. In pole position sembrerebbe Avio Aero, la controllata italiana del gruppo americano General Electric. Avio Aero offre il motore T700, il derivato militare del collaudato CT7, collaudatissimo ed in produzione da circa 40 anni; una parte del motore verrebbe prodotta in Italia, dove verrebbe effettuata anche la manutenzione e la logistica per trent’anni e oltre. Il concorrente europeo è il gruppo francese Safran con il nuovo turbomotore “Aneto 1k”. 
L’idea di coinvolgere Safran, al posto di Ge, è emersa tempo fa in Leonardo che vorrebbe equipaggiare con l’Aneto l’elicottero medio pesante Aw189 (civile) e la versione militare Aw149, offrendo un’alternativa europea allo statunitense CT7.



Secondo alcune fonti, il motore Safran garantirebbe prestazioni migliori rispetto al motore Usa: la potenza dichiarata è del 25% superiore al motore T700. C’è stata immediatamente una reazione preoccupata di Avio Aero e il segretario al Commercio Usa, ne ha parlato con nostri politici durante la visita negli Usa in marzo. Successivamente è partita la risposta dei francesi con Macron che ne ha parlato con il nostro presidente del Consiglio. Secondo Safran, la scelta del motore statunitense-italiano avrebbe un maggior costo di almeno 80 milioni di € per la nostra Difesa; inoltre comporterebbe un ritardo nell’entrata in servizio del nuovo elicottero di quasi due anni, con ulteriori oneri. Anche l’Esercito Italiano vorrebbe il motore francese, mentre il segretariato generale della Difesa vorrebbe il Ge-Avio.

ALTRI PAESI INTERESSATI: Polonia, Giappone e Australia

L’elicottero AW-249 da esplorazione e scorta è molto avanzato e viene sviluppato in continua collaborazione con l’Esercito Italiano. Quasi sicuramente si uniranno a questo progetto altri Paesi europei potendo accedere al Fondo europeo della Difesa.  Oltre alla Polonia, sembrerebbero interessati anche ad altri paesi quali Giappone e l’Australia. Il Giappone sta cercando di sostituire gli elicotteri d’attacco Bell AH-1 Cobra. Oltre al Viper AH-1Z di Bell, la società giapponese Mitsubishi Heavy Industries ha proposto il suo elicottero UH-60J / JA Black Hawk. Ma altri possibili competitor includono Boeing con l’AH-64E Apache e Leonardo con l’AW249 appunto. L’Australia ha emesso una “Request for information” per 29 elicotteri d’attacco in sostituzione dei 22 Tiger di Airbus da ricognizione armata a partire dal 2025, anno in cui scadrà il recente contratto di supporto firmato da Airbus e Australian Army. Alla richiesta australiana hanno risposto tutte le principali aziende elicotteristiche: Airbus,  Boeing ed anche Leonardo con l’AW-249.

I PARTNER NECESSARI PER ACCEDERE AL FONDO EUROPEO "EDF"

Come si sa, Leonardo punta ad accedere al Fondo europeo della Difesa per il bilancio 2021-2027 ma è indispensabile un terzo partner europeo. La normativa europea prevede che i progetti devono vedere la partecipazione di almeno tre soggetti giuridici, stabiliti in almeno tre differenti Stati membri (o paesi associati). Per assicurare un’applicazione effettiva di questo principio, la proposta stabilisce che almeno tre di queste aziende, stabilite in almeno due Stati membri o associati, non debbano essere soggette a un controllo effettivo, diretto o indiretto, da parte dello stesso soggetto, né debbano controllarsi a vicenda, per tutta la durata del progetto. Con l’Edf sono chiaramente in ballo ben 13 miliardi di €, di cui 4,1 miliardi per i progetti di ricerca e fino a 8,9 miliardi per i progetti di sviluppo.

(Web, Google, Wikipedia, Leonardo, RID, You Tube)

Il sistema di puntamento Rafael TOPLITE.










AW 129 Mangusta