giovedì 30 aprile 2020

New Combat Helicopter: Leonardo elicotteri AW249 NEES


New Combat Helicopter: Leonardo elicotteri AW249

L’elicottero d’attacco e ricognizione Leonardo AW249 di nuova generazione è attualmente in fase avanzata di sviluppo; sarà in grado di soddisfare le esigenze dell’Esercito italiano e di altri operatori militari alleati per i prossimi 30 anni grazie a prestazioni eccezionali, elevati livelli di sicurezza e bassi costi operativi.
L'AW249 sfrutta le tecnologie messe a punto per l’elicottero medio AW149, sarà caratterizzato quindi da sistemi tecnologici all’avanguardia e beneficerà della leadership progettuale di Leonardo. 



Il software della nuova macchina sfrutterà una architettura aperta che garantirà l’integrazione di nuovi equipaggiamenti nel corso della sua vita operativa; nuovi e più efficienti sistemi di comunicazione assicureranno l'interoperabilità con altre piattaforme dell’esercito.  Il nuovo elicottero d’attacco e ricognizione utilizzerà sistemi di missione di nuova generazione che aumenteranno notevolmente la consapevolezza della situazione esterna, riducendo nel contempo il carico di lavoro dei due piloti a beneficio della sicurezza. La macchina sarà conforme ai più rigorosi requisiti certificativi e  garantirà una notevole capacità di sopravvivenza grazie ai nuovi materiali balistici che proteggeranno la cabina di pilotaggio; inoltre, sarà dotato di un sistema di protezione avanzato e bassa rilevabilità radar ed IR.
L’aeromobile avrà un peso massimo al decollo di circa 8 tonnellate e sarà in grado di svolgere missioni di supporto aereo ravvicinato e scorta assicurerando all’equipaggio elevati livelli di sopravvivenza durante le missioni in ambiente ostile. L’utilizzo di due potenti motori allo stato dell’arte gli permetteranno di operare in tutte le condizioni ambientali e climatiche. L’AW249 sarà armato con una mitragliera da 20 mm a canne rotanti derivata da quella in dotazione all’AW129 Mangusta e sarà equipaggiabile con una vasta gamma di razzi e missili anti-carro SPIKE di progettazione israeliana.



Caratteristiche principali

Sistemi di missione per consentire il controllo di UAV in volo;
Elevata velocità e autonomia per effettuare la scorta di elicotteri multiruolo;
  • Costi operativi inferiori rispetto agli elicotteri della generazione precedente;
  • Alta tolleranza ai danni (ad es. ridondanza dei sistemi, crashworthiness, capacità della trasmissione di continuare a funzionare dopo la perdita dell’olio lubrificante, ecc.);
  • Sei stazioni alari per missili SPIKE aria-suolo, aria-aria, razzi non guidati/guidati e serbatoi di carburante supplementari.

E’ un elicottero d'attacco italiano di progettazione Leonardo, il sostituto dell’AW129 Mangusta; in passato identificato con la sigla AH249 che deriva da "Attack Helicopter", ora viene identificato con la sigla AW da AgustaWestland, il precedente nome della Divisione Elicotteri di Leonardo.

Caratteristiche e sviluppo

Per il programma di sviluppo è prevista una durata di 10 anni fino al 2025, con la consegna di 45 elicotteri entro il 2035. Il progetto deriva dall'AgustaWestland AW149, con cui condivide trasmissione, rotori e parte degli impianti. Sono richieste un'autonomia di 3 ore (rispetto alle 2h e 30 min attuali) con carico utile di 1800 kg, peso totale di 7–8 t e velocità che va dai 213 a 259 km/h. Autonomia e velocità sono necessarie anche per cooperare con l'NH-90 e il CH-47. L'elicottero dovrà avere capacità di riduzione della visibilità ai radar, anche se non stealth completo, e resistenza alla corrosione di sabbia o salsedine (anche l’AW129 Mangusta ha subito un trattamento comunque limitato per operare sulla portaerei Garibaldi). Nel luglio 2018 venne firmata una lettera d'intenti fra Leonardo ed il gruppo polacco Polska Grupa Zbrojeniowa (PGZ) che dovrebbe ampliare il mercato per l'elicottero. I requisiti del mezzo dovrebbero incorporare la variante polacca, nota localmente come "Progetto Kruk", da produrre negli stabilimenti PZL-Swidnik (elicottero da produrre e manutenere localmente).  Attualmente, con i progetti statunitensi, è l’unico nuovo elicottero d’attacco in sviluppo a livello internazionale. L’AW249 progettato da Leonardo (ex Finmeccanica) ha l’obiettivo di sostituire l’attuale flotta di elicotteri AW129 Mangusta in dotazione all’Esercito italiano: è un elicottero moderno e dotato dei più moderni sistemi di sicurezza per la protezione del’equipaggio.

IL SISTEMA DI PROTEZIONE “Leonardo MAIR”

La divisione Elettronica di Leonardo ha in corso di sviluppo avanzato un sistema di nuova generazione per la consapevolezza della situazione a infrarossi e avviso di attacco chiamato MAIR (multi-aperture infrared): il sistema è costituito da telecamere multiple distribuite operanti nello spettro IR, in grado di rilevare e tracciare automaticamente veicoli aerei e missili e di fornire immagini sferiche diurne/notturne per la consapevolezza della situazione. Sulla base della sua esperienza sviluppata nel settore della ricerca e tracciamento a infrarossi (IRST) sia con il sistema PIRATE che con la famiglia Skyward di ultima generazione applicata sia ai velivoli da combattimento che ai sistemi aerei senza pilota, Leonardo - nell'azienda con sede a Nerviano (Milano) - ha sviluppato una suite distribuita di teste sensore nello spettro IR con una duplice missione principale: fornire non solo l'avviso di lancio missilistico simultaneo multiplo, ma anche la precisione richiesta per le contromisure direzionali (DIRCM), oltre all'indicazione di fuoco ostile, nonché la consapevolezza della situazione diurna e notturna in condizioni meteorologiche o operative degradate. L'azienda ha condotto una vasta campagna con il proprio sistema iperspettrale contro una serie di obiettivi per determinare meglio la banda operativa più efficace. Secondo la roadmap di sviluppo e collaudo dell'azienda, il prototipo di MAIR dovrebbe completare le prove a terra entro il 2018 in preparazione del volo su piattaforme di prova all'inizio del 2019. Questi ultimi includono un aereo dell'aviazione generale Aspect a due posti e un elicottero commerciale, dotati rispettivamente di due piccole cialde conformi, una sopra e l'altra sotto l'aereo, ciascuna con cinque aperture per i sensori, e un certo numero di teste di rilevamento.  La suite MAIR per applicazioni elicotteristiche includerà fino a 5-6 teste a seconda dei requisiti di copertura sferica; ogni sfera pesa circa 2,5 kg, con un'unità operativa come unità master/interfacciamento con il sistema di missione di bordo, se non è richiesta la copertura video. In quest'ultimo caso viene aggiunta un'unità di controllo.  Ogni testa di rilevamento includerà anche una capacità di apertura di avvertimento laser. Oltre alle applicazioni elicotteristiche, il MAIR è stato concepito e sviluppato sia per aerei da trasporto che da combattimento, sfruttando in quest'ultimo caso tutta l'esperienza di elaborazione sviluppata con l'IRST dell’Eurofighter.  Il Ministero della Difesa italiano ha espresso un forte interesse per il sistema fin dalla sua nascita. Ad oggi il MAIR è ancora in fase di sviluppo con finanziamenti di Leonardo. L’azienda segue da vicino le esigenze delle forze armate italiane e degli utenti esteri.  Piattaforme come l’AH 249 MANGUSTA II d’attacco (New Exploration and Escort Helicopter - NESS) potrebbero essere i candidati per imbarcare e integrare il sistema a infrarossi.  Il nuovo Mangusta non sarà certo un aeromobile Stealth ma sarà utilizzato con compiti di ricognizione e a questo scopo dovrà disporre di sistemi di identificazione dei rischi e dovrà cercare di ridurre la sua traccia radar. A questo scopo l’AH-249 sarà dotato di un sistema di riduzione della traccia infrarossi (i gas di scarico delle turbine, in particolare) e un sistema di attivo contromisure elettroniche mirate a evitarne anche i tentativi di hacking in remoto. Da segnalare, inoltre, la capacità di interagire con gli UAV, sia in termini di scambio di informazioni che di gestione stessa dei droni attualmente in uso alle forze armate italiane.  Le teste di rilevamento saranno sicuramente adattabili anche per il retrofit su piattaforme con sistemi di allarme missilistico di ultima generazione.

ARMAMENTO PRINCIPALE

Come il Mangusta AH129, anche l’AW249 sarà dotato di sistema opto-elettronico di origine israeliana e del relativo armamento basato sulla famiglia di missili “SPIKE”. La israeliana Rafael Advanced Defense Systems Ltd., sta espandendo la sua famiglia di missili guidati Spike con l'introduzione di Spike ER2, un missile tattico ad ampio raggio che la compagnia posiziona per equipaggiare elicotteri d'attacco, veicoli da combattimento e barche del centro commerciale. Lo sviluppo della nuova variante dovrebbe concludersi a breve. Con un nuovo cercatore multi-sensore e un datalink, la nuova variante ER2 migliora la portata, l'agilità e le capacità di acquisizione del bersaglio di Spike-ER, consentendo a veicoli, barche e, in particolare elicotteri, di coinvolgere obiettivi da distanze più lunghe che utilizzano il terzo tecniche di targeting per parti (come gli UAV) precedentemente non disponibili per tali armi tattiche. Il missile potenziato è progettato per equipaggiare veicoli da combattimento, barche ed elicotteri da combattimento che attualmente utilizzano la variante Spike-ER. Come missile di "5a generazione", Spike ER2 presenta una serie di nuove funzionalità. Innanzitutto, per le applicazioni di lancio in superficie, la gamma è estesa da otto a dieci chilometri. Per i missili Spike ER2 lanciati da elicotteri, Rafael ora offre un'opzione per sostituire il collegamento dati in fibra ottica con un collegamento dati RF (simile allo Spike LR2), estendendo così la portata a 16 km, adattando il potenziale energetico del missile. Per operare a tali distanze, il sistema offre ora funzionalità di coinvolgimento non line-of-Sight (NLOS) come il lancio su una specifica coordinata della griglia, in cui l'operatore può designare l'obiettivo. Il nuovo missile mantiene le dimensioni, il peso (<35 kg) di Spike e la letalità. Il cercatore Spike ER2 è stato inoltre migliorato con l'introduzione di un avanzato imager multisensore comprendente un sensore IR e diurno ad alta risoluzione, che consente l'acquisizione del bersaglio a lungo raggio. Il target tracker è anche multispettrale, che esegue una continua fusione di dati sensoriali, una caratteristica importante che migliora le prestazioni del missile anche in condizioni di visibilità avverse e contro oscuranti estesi. Lo Spike è disponibile in cinque versioni:
  • Spike-SR, Short Range
  • Spike-MR, Medium Range
  • Spike-LR, Long Range
  • Spike-ER, Extended Range
  • Spike-NLOS, Non Line Of Sight.



Spike-SR

È la versione a corto raggio del missile, si tratta di un'arma a colpo singolo, lancia e dimentica, con lanciatore a perdere. Ha un peso di 9 kg ed il raggio di azione minimo è di 50 m, mentre la portata massima è di 800/1000 m. È equipaggiato di un dispositivo di guida con camera termica, del tipo non raffreddato. Un display a basso costo è connesso al lanciatore, questo permette di usare la camera termica del missile come dispositivo di puntamento che consente all'utilizzatore di non dover impiegare la più pesante ma anche più performante Unità di Comando e Lancio (Command & Launch Unit (CLU)). Il missile è in grado di essere lanciato direttamente dal suo contenitore (combustione del propellente entro il tubo di lancio), questo fa sì che sia utilizzabile anche da ambienti chiusi, tipici dei terreni urbanizzati. La testata è dotata di due cariche cave in tandem che consente al missile di ingaggiare con efficacia sia le corazze reattive (explosive reactive armour (ERA)) che i sistemi di protezione attiva (active protection system (APS)).



Spike-MR e Spike-LR

Sono le versioni intermedie con gittata massima rispettivamente di 2500 e 4000 metri, si tratta sostanzialmente dello stesso missile, uno Spike-MR può essere convertito nella versione LR aggiungendo la fibra ottica e altre modifiche minori, grazie appunto alla fibra ottica la versione LR dispone della modalità di tiro Fire, Observe and Update come spiegato precedentemente.
I missili condividono la stessa postazione di tiro formata da una camera termica, un'unità di puntamento e un treppiede. Il sistema è di facile utilizzo grazie a soli tre pulsanti: con il primo l'operatore arma il missile, con il secondo aggancia il bersaglio dopo averlo inquadrato con il dispositivo di puntamento e con il pulsante di fuoco lancia il missile. Queste versioni sono adatte a squadre anticarro appiedate o per essere installate a bordo di veicoli. I lanciatori possono anche essere interfacciati con un sistema di controllo del tiro più complesso, compreso il sistema di puntamento, questo è il caso in cui si volessero installare uno o più lanciatori Spike sulla torretta di un mezzo blindato o corazzato (come il Dardo o il VBM Freccia).



Spike-ER

Con una gittata di 8000 m la versione ER è specifica per essere utilizzata da elicotteri e UAV anche se non è precluso il normale utilizzo da parte di squadre di terra o di mezzi di vario tipo. Il missile è più grande: più lungo, ha una diametro e un peso maggiori e anche il peso della testata risulta essere incrementato e opzionalmente alle due cariche cave in tandem è possibile aggiungere una carica a frammentazione che esplode solo dopo essere penetrata in un mezzo o in un edificio/bunker, questa testata e chiamata PBF (Penetration, Blast and Fragmentation), come già spiegato la versione ER è l'unica a possedere la modalità di tiro Fire and Steer che consente di lanciare un missile senza avere precedentemente agganciato un bersaglio.



IL SISTEMA ELETTRO-OTTICO di puntamento dell’AW249

Il sistema israeliano “Toplite” è un sistema elettro-ottico di sorveglianza, puntamento e controllo delle armi basato su una testa di rilevamento stabilizzata da 60 kg e 40 cm di diametro con quattro assi cardanici e una singola linea sostituibile. Nella configurazione di base i sensori principali sono un termocamera, una telecamera, un telemetro laser, un marcatore laser e un designatore laser (opzionale). La termocamera è un'unità di terza generazione con una matrice sul piano focale che opera nella banda d'onda da 3 a 5 m, mentre la telecamera è un dispositivo CCD che fornisce immagini a colori con zoom x27. Il telemetro laser in Toplite III/EXT è un'unità di sicurezza per gli occhi che opera nella banda ottica di 1,54 m e un designatore laser è un'altra opzione, insieme ad un rilevatore di spot laser. Il sistema è dotato di rilevamento manuale o automatico dei bersagli, misurazione della distanza di tiro e direzione precisa della pistola. Il sistema può essere utilizzato con interfacce elettroniche standard Ethernet, MIL STD 1553 o RS-422 e con RS-170 e CCIR video standard. L'utilizzo di Toplite è stato ampliato per l'assistenza con i sistemi di pistole Typhoon e Mini-Typhoon da 40, 57 e 76 mm di calibro, composto da un direttore elettro-ottico e da una console operatore. Toplite funge anche da direttore e sistema radar sul Protector USV di Rafael, che fornisce il rilevamento diurno/notturno, l'identificazione e l'inseguimento dei bersagli. Toplite Multi-High Definition (MHD) Electro-Optical System (EOS) è la versione più avanzata della famiglia Toplite di sistemi ISR e di puntamento per applicazioni di bordo, marittime, terrestri, di sicurezza nazionale e di difesa. Consente capacità operative uniche, integrate da algoritmi e applicazioni di elaborazione delle immagini all’avanguardia. Le capacità combinate del sistema Toplite e le sue capacità avanzate di elaborazione delle immagini soddisfano i più avanzati requisiti operativi di Intelligence, Surveillance, Targeting & Reconnaissance (ISTAR). Il Toplite MHD EOP è una torretta multisensore, multispettrale (VIS, NIR, MWIR, MWIR, SWIR, Laser), multiuso e altamente stabilizzata che incorpora torretta giorno/notte/laser, fino a sette sensori per il rilevamento, riconoscimento, identificazione, classificazione e puntamento di bersagli/oggetti a terra, in mare e nell’aria. La famiglia di prodotti Toplite deriva dall'unità di puntamento e navigazione Litening. Beneficia quindi di tutti gli sviluppi implementati nel sistema di illuminazione leader mondiale e all’avanguardia. Il Toplite MHD EOS offre un design flessibile e intelligente per far fronte alla rapida evoluzione del mercato dei sistemi computerizzati e degli algoritmi, mantenendo il "free maintenance concept design" a livello operativo, riducendo così il sovraccarico operativo del sistema. Il progetto Toplite EOS mantiene i sensori EOP e le capacità LOS, implementando l'elaborazione delle immagini e gli algoritmi da parte di unità basate su COTS attraverso la scheda di calcolo principale e i sotto sistemi di controllo Toplite. Questo approccio offre a EOS la possibilità di affrontare facilmente gli sviluppi del mercato, con il minimo sforzo di aggiornamento in futuro.

Lo sviluppo dell’AW-249

Nel gennaio 2017 Leonardo ha firmato un contratto pluriennale con il ministero della Difesa, finalizzato a soddisfare l’esigenza dell’Esercito Italiano per la sostituzione dell’attuale flotta di elicotteri AW129, il cui ritiro dal servizio è previsto entro il 2026 dopo oltre 35 anni di attività. Per il programma di sviluppo è prevista una durata di 10 anni fino al 2025, con la consegna di 45 elicotteri entro il 2035. Il progetto deriva dall’AW149, con cui condivide trasmissione, rotori e parte degli impianti.

LA TIPOLOGIA DI VELIVOLO

L’AW249 sarà dotato di tutte le più avanzate soluzioni tecnologiche beneficiando dell’esperienza operativa accumulata dall’AW129 e del know-how di Leonardo per questa specifica tipologia di elicottero. L’AW249 sarà in grado di svolgere missioni di supporto aereo ravvicinato e scorta e assicurerà all’equipaggio elevati livelli di sopravvivenza anche durante le missioni più impegnative. Due potenti motori permetteranno all’elicottero di operare in tutte le condizioni ambientali, climatiche ed in ambienti ostili.
All’inizio del 2017 l’Esercito italiano ha ordinato i primi 4 velivoli dell’AW249; attualmente il progetto è in fase avanzata, ma non è ancora stato scelto il tipo di motore che la nuova macchina adotterà: statunitense o europea? Chissà. In pole position sembrerebbe Avio Aero, la controllata italiana del gruppo americano General Electric. Avio Aero offre il motore T700, il derivato militare del collaudato CT7, collaudatissimo ed in produzione da circa 40 anni; una parte del motore verrebbe prodotta in Italia, dove verrebbe effettuata anche la manutenzione e la logistica per trent’anni e oltre. Il concorrente europeo è il gruppo francese Safran con il nuovo turbomotore “Aneto 1k”. 
L’idea di coinvolgere Safran, al posto di Ge, è emersa tempo fa in Leonardo che vorrebbe equipaggiare con l’Aneto l’elicottero medio pesante Aw189 (civile) e la versione militare Aw149, offrendo un’alternativa europea allo statunitense CT7.



Secondo alcune fonti, il motore Safran garantirebbe prestazioni migliori rispetto al motore Usa: la potenza dichiarata è del 25% superiore al motore T700. C’è stata immediatamente una reazione preoccupata di Avio Aero e il segretario al Commercio Usa, ne ha parlato con nostri politici durante la visita negli Usa in marzo. Successivamente è partita la risposta dei francesi con Macron che ne ha parlato con il nostro presidente del Consiglio. Secondo Safran, la scelta del motore statunitense-italiano avrebbe un maggior costo di almeno 80 milioni di € per la nostra Difesa; inoltre comporterebbe un ritardo nell’entrata in servizio del nuovo elicottero di quasi due anni, con ulteriori oneri. Anche l’Esercito Italiano vorrebbe il motore francese, mentre il segretariato generale della Difesa vorrebbe il Ge-Avio.

ALTRI PAESI INTERESSATI: Polonia, Giappone e Australia

L’elicottero AW-249 da esplorazione e scorta è molto avanzato e viene sviluppato in continua collaborazione con l’Esercito Italiano. Quasi sicuramente si uniranno a questo progetto altri Paesi europei potendo accedere al Fondo europeo della Difesa.  Oltre alla Polonia, sembrerebbero interessati anche ad altri paesi quali Giappone e l’Australia. Il Giappone sta cercando di sostituire gli elicotteri d’attacco Bell AH-1 Cobra. Oltre al Viper AH-1Z di Bell, la società giapponese Mitsubishi Heavy Industries ha proposto il suo elicottero UH-60J / JA Black Hawk. Ma altri possibili competitor includono Boeing con l’AH-64E Apache e Leonardo con l’AW249 appunto. L’Australia ha emesso una “Request for information” per 29 elicotteri d’attacco in sostituzione dei 22 Tiger di Airbus da ricognizione armata a partire dal 2025, anno in cui scadrà il recente contratto di supporto firmato da Airbus e Australian Army. Alla richiesta australiana hanno risposto tutte le principali aziende elicotteristiche: Airbus,  Boeing ed anche Leonardo con l’AW-249.

I PARTNER NECESSARI PER ACCEDERE AL FONDO EUROPEO "EDF"

Come si sa, Leonardo punta ad accedere al Fondo europeo della Difesa per il bilancio 2021-2027 ma è indispensabile un terzo partner europeo. La normativa europea prevede che i progetti devono vedere la partecipazione di almeno tre soggetti giuridici, stabiliti in almeno tre differenti Stati membri (o paesi associati). Per assicurare un’applicazione effettiva di questo principio, la proposta stabilisce che almeno tre di queste aziende, stabilite in almeno due Stati membri o associati, non debbano essere soggette a un controllo effettivo, diretto o indiretto, da parte dello stesso soggetto, né debbano controllarsi a vicenda, per tutta la durata del progetto. Con l’Edf sono chiaramente in ballo ben 13 miliardi di €, di cui 4,1 miliardi per i progetti di ricerca e fino a 8,9 miliardi per i progetti di sviluppo.

(Web, Google, Wikipedia, Leonardo, RID, You Tube)

Il sistema di puntamento Rafael TOPLITE.










AW 129 Mangusta







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