venerdì 3 aprile 2020

Stelio Frati (Milano, 1919 – Milano, 14 maggio 2010) è stato un ingegnere aeronautico, progettista e accademico italiano.


Stelio Frati (Milano, 1919 – Milano, 14 maggio 2010) è stato un ingegnere aeronautico, progettista e accademico italiano.

Biografia

Fin da giovane Frati si appassionò all'aviazione. Aeromodellista di talento, nel 1940 divenne campione italiano nel volo libero propulso. Uno dei suoi modelli rimase in volo per due ore e mezzo senza radiocomando. Nel 1938, si iscrisse al Politecnico di Milano, che ancora non aveva un Dipartimento di Aeronautica, ma ospitava il Centro Studi Ed Esperienze per il Volo a Vela (CVV).




Dall'aeromodellismo alla costruzione di aeromobili

Stelio Frati quindi partecipò allo sviluppo di diversi alianti progettati dal CVV. Lavorò anche alla bomba volante Assalto Radioguidato, grande monoplano propulso da un motore radiale che doveva essere fatto decollare da un pilota. In quota il pilota avrebbe dovuto espellere il tettuccio, uscire ed lanciarsi con il paracadute, e la bomba sarebbe poi stata radiocontrollata verso l'obiettivo da un aereo guida. Destinata ad attaccare i convogli navali alleati nel Mar Mediterraneo, questa macchina fu costruita in 5 esemplari di cui 2 testati in volo, ma non fu mai utilizzata in operazioni belliche.
Stelio Frati si laureò in Ingegneria Meccanica nel 1943 e lasciò il Politecnico di Milano per tornarvi nel 1944 come assistente al Dipartimento di Aeronautica, da poco istituito. Per 10 anni egli avrebbe insegnato, pur continuando il suo percorso professionale. Gradualmente Frati divenne un progettista indipendente, disegnando aerei di cui avrebbe venduto i diritti di produzione a vari produttori italiani. Il suo primo velivolo fu il Ditta Movo FM1 Passero, un moto aliante in grado di volare a 150 km/h con un motore di 20 CV.
Nel 1946 pubblicò il libro "L'aliante", edito da Hoepli, che rimase per anni un punto di riferimento per tutti coloro che volevano cimentarsi nella costruzione di un aliante.




Modelli di produzione esterna

Nel 1951 Frati progettò un elegante monoplano biposto in legno per addestramento e sport, l'F.4 Rondone. Il prototipo fu costruito dalla CVV mentre le unità di produzione furono realizzate dalla Aeronaut, nella versione con motore Continental C90 da 85 CV, e da Lombarda e Ambrosini con motore Walter Mikron 65 CV. Il Rondone accrebbe la reputazione Stelio Frati attraverso una serie di record internazionali, tra cui una velocità record sui 100 km alla media di 257 km/h stabilita dal pilota Inginio Guagnellini. L'F.5 era un aereo a reazione originale con configurazione in tandem a due posti. Alimentato da un motore Turboméca Palas 150 kgf, realizzato interamente in legno, era costruito secondo le tecniche del volo a vela. Fu realizzato un solo prototipo, costruito dalla Caproni nel 1952.
L'Airone F.6 era un bimotore quadriposto proposto con motori Walter Minor da 105 CV o Lycoming O-290D da 135 CV, ma l'unico prototipo, costruito da Pasotti, fu motorizzato con un Continental C90. Pasotti dovrebbe anche costruire 10 F.7, adattamento triposto dell'F.4, sempre con motore C.90, il cui prototipo fece il volo inaugurale il 10 febbraio 1954. L'F.9 Sparviero è la versione monomotore dell'Airone. Un esemplare fu costruito nel 1956 da Pasotti con un motore 8 cilindri a V Hirth da 240 CV, poi sostituito da un motore più moderno, un Lycoming GO-435-C2 da 250 CV.




L'F.8L Falco e i suoi derivati

L'F.8 Falco è stato il capostipite di una linea di velivoli biposto particolarmente sportivi. Spinto da un Continental C.90, il prototipo fece il suo primo volo 15 giugno 1955. L'F.8L è il modello di serie dotato di un'ala più grande e di un motore Lycoming con potenza variabile tra 135-160 CV a seconda del produttore. Nel 1979 questo progetto riemerse negli Stati Uniti sotto forma di un kit commercializzato per costruttori amatoriali da Sequoia Aircraft di Richmond in Virginia. Questo kit incorpora molte modifiche essendo stato ridisegnato dall'ingegnere David B.Thurston. L'F.14 Nibbio che volò il 16 gennaio 1958, era una riprogettazione a quattro posti dell'F.8L con un motore Lycoming da 180 CV, di cui furono costruiti 10 esemplari, con consegne a partire dal 1959. Il primo aereo di Stelio Frati ad utilizzare un apporto, ancorché modesto, di costruzione metallica, fu l'F.15 Picchio, il cui prototipo volò per la prima volta il 7 maggio 1959: il rivestimento in compensato era ricoperto da un sottile foglio di alluminio. Procaer avrebbe dovuto produrre 15 velivoli F-15 a tre posti con motore Lycoming da 160 CV, 54 F.15A quadriposto con Lycoming da 180 CV e 35 F.15B. Fu il primo aereo progettato da Stelio Frati ad ottenere la certificazione FAA. Costruito nel 1960, l'F.400 Cobra era un biposto a reazione derivato dal Picchio, con la stessa struttura in legno con rivestimento metallico, ma un carrello triciclo e un turboreattore Turboméca Marboré 400 kgf. Il mercato per questo tipo di dispositivo era inesistente. Il primo prototipo andò distrutto in un incidente ed il secondo prototipo, un quadriposto con motore da 480 kgf, non fu mai completato.




Transizione da costruzione in metallo

Nei primi anni 1960 divenne difficile vendere aerei in legno e Stelio Frati passò alla costruzione in metallo con notevole successo. Egli progettò l'F.250, che ricevette il suo nome perché fu equipaggiato con un motore Lycoming da 250 CV, che volò per la prima volta il 15 luglio 1964. Questo velivolo fu prodotto in serie dalla SIAI-Marchetti come SF-260.

Promavia

Stelio Frati fondò nel 1970 GeneralAvia, acquistò un laboratorio ben attrezzato, e con l'aiuto di una dozzina di dipendenti, cominciò a produrre i suoi prototipi. Il primo fu l'F.20 Pegaso, bimotore per 5 o 6 passeggeri con 2 grossi motori Continental da 300 CV. Durante lo sviluppo di un velivolo utility bimotore ad ala alta, l'SF600 Canguro, Frati riprese lo sviluppo anche dell'F.15 Picchio.Dalla metà degli anni 80 al 1992 commisionato dalla dita belga Promavia fu realizzato lo Jet squalus: Jet monomotore a 2 posti affiancati per L'addestramento piloti, con motore turbofan Garret. Uno degli ultimi velivoli disegnato da Stelio Frati fu l'F.22, ancora commercializzato da GeneralAvia. L'ultima creazione di Stelio Frati fu l'F30, che con "le sue linee sottili si inserisce direttamente nella prestigiosa linea di macchine volanti progettate dal grande ingegnere aeronautico, prodotte da Golden Avio 2 una consociata di Golden Car 3 e commercializzate in Francia da AEREAS 4. Attraverso la sua eleganza, ULM F30 Brio è un discendente degno di Cobra F.400 (in) o SF-260 ".

Curiosità

Stelio Frati fu una delle poche persone a conseguire il brevetto di volo svolgendo l'esame con un aereo di sua costruzione.

Progetti

Questo l'elenco dei progetti:
  • Ditta Movo F.M.1 Passero
  • F.4 Rondone
  • F.5
  • F.6 Airone
  • F.7 Rondone
  • F.8 Falco
  • F.9 Sparviero
  • F.14 Nibbio
  • F.15 Picchio
  • F.20 Pegaso
  • F.20TP Condor
  • F.22 Pinguino
  • F.30
  • F.200
  • F.250
  • F.260
  • SF.260
  • F.400
  • F.480
  • SF.600 Canguro (en: "Kangaroo")
  • F.1000
  • F.1300 Jet Squalus
  • F.2500
  • F.3000
  • F.3500 Sparviero
  • Aeromere F.8L America
  • Ambrosini F.4 Rondone
  • Ambrosini F.7 Rondone II
  • Aviamilano F.8L Series I Falco
  • Aviamilano F.8L Series II Falco
  • Aviamilano F.14 Nibbio
  • Aviamilano F.250 - primo prototipo con motore 187 kW (250 hp) Lycoming O-540-AID
  • Aviamilano F.260 - due prototipi con motore 194 kW (260 hp) Lycoming O-540-E4A5
  • Caproni Trento F.5
  • Ditta Movo F.M.1 Passero
  • Frati Sky Arrow
  • GeneralAvia F.15 Picchio - prototipo con Lycoming O-320 e tre posti
  • GeneralAvia F.15C - motore Continental IO-470 e tip tanks
  • GeneralAvia F.15D - F.15B con motore Franklin
  • GeneralAvia F.15E - all-metal versione del F.15B con Continental IO-520K (GeneralAvia)
  • GeneralAvia F.15F Delfino - F.15E con bubble canopy (GeneralAvia)
  • GeneralAvia F.20TP Condor
  • GeneralAvia F.22 Pinguino
  • GeneralAvia F.3500 Sparviero
  • GeneralAvia Airtruck
  • Golden Car F.30
  • Italair F.20 Pegaso
  • JSC Sokol F.15F Excalibur - F.15F costruito da JSC Sokol per HOAC
  • Laverda Super Falco Series IV
  • Pasotti F.6 Airone
  • Pasotti F.9 Sparviero
  • Piaggio 149 / Focke Wulf Piaggio 149D
  • Procaer Cobra
  • Procaer F.15A - motore Lycoming O-360 e quattro posti (Procaer)
  • Procaer F.15B - F.15A con ali diverse e serbatoi diversi (Procaer)
  • Procaer Picchio
  • Promavia F.1300 Jet Squalus
  • Sequoia F.8L Falco
  • SIAI Marchetti SF.260 - Versione serie del F.260
  • SIAI Marchetti SF.260 - F.260
  • SIAI Marchetti SF.260A - Pre serie
  • SIAI Marchetti SF.260M - Militare
  • SIAI Marchetti SF.260AM - Aeronautica Militare
  • SIAI Marchetti SF.260ML - Export per Libia
  • SIAI Marchetti SF.260W Warrior - con attacchi alari
  • SIAI Marchetti SF.260SW Sea Warrior - Guardia costiera
  • SIAI Marchetti SF.260B - Versione civile del SF-260M, 1974
  • SIAI Marchetti SF.260C - SF.260B migliorato, 1977
  • SIAI Marchetti SF.260TP - con Allison 250-B17D turboprop su SF.260C, 1980
  • SIAI Marchetti SF.260D - SF.260C con miglioramenti, 1985
  • SIAI Marchetti SF.260E - SF.260D per USAF
  • SIAI Marchetti SF.260F - con motore fuel-injected, 2010
  • SIAI Aermacchi SF.260EA - Aeronautica militare
  • Vulcanair SF.600 Canguro ("Kangaroo")
  • Waco Meteor.

English

Stelio Frati (Milan, 1919 - Milan, 14 May 2010) was an Italian aeronautical engineer, designer and academic.

Biography

From a young age Friars became passionate about aviation. A talented model airman, in 1940 he became Italian champion in free flight propelled. One of his models remained in the air for two and a half hours without radio control. In 1938, he enrolled at the Politecnico di Milano, which did not yet have an Aeronautics Department, but hosted the Centro Studi Ed Esperienze per il Volo a Vela (CVV).

From model airplanes to aircraft construction

Stelio Frati then participated in the development of several gliders designed by CVV. He also worked on the Radio Driven Assault flying bomb, a large monoplane propelled by a radial engine that had to be taken off by a pilot. At altitude the pilot would have to eject the canopy, go out and parachute in, and the bomb would then be radio controlled towards the target by a guide plane. Destined to attack the Allied naval convoys in the Mediterranean Sea, this machine was built in 5 specimens, 2 of which were tested in flight, but was never used in war operations.
Stelio Frati graduated in Mechanical Engineering in 1943 and left the Politecnico di Milano to return there in 1944 as an assistant to the recently established Department of Aeronautics. For 10 years he would teach, while continuing his professional career. Gradually Frati became an independent designer, designing aircraft whose production rights he would sell to various Italian manufacturers. His first aircraft was the Movo FM1 Passero, a glider capable of flying at 150 km/h with a 20 hp engine.
In 1946 he published the book "The Glider", published by Hoepli, which remained for years a reference point for all those who wanted to try their hand at building a glider.

External production models

In 1951 Frati designed an elegant two-seater wooden monoplane for training and sport, the F.4 Rondone. The prototype was built by CVV while the production units were built by Aeronaut, in the version with Continental C90 85 hp engine, and by Lombarda and Ambrosini with Walter Mikron 65 hp engine. The Rondone increased Stelio Frati's reputation through a series of international records, including a record speed of 100 km at the average speed of 257 km/h set by the pilot Inginio Guagnellini. The F.5 was an original two-seater tandem configuration jet aircraft. Powered by a Turboméca Palas 150 kgf engine, made entirely of wood, it was built using gliding techniques. Only one prototype was made, built by Caproni in 1952.
The Airone F.6 was a twin-engined four-seater proposed with Walter Minor engines of 105 hp or Lycoming O-290D of 135 hp, but the only prototype, built by Pasotti, was powered by a Continental C90. Pasotti should also build 10 F.7, a tri-place adaptation of the F.4, again with a C.90 engine, whose prototype made its inaugural flight on February 10, 1954. The F.9 Sparviero is the single-engine version of the Heron. An example was built in 1956 by Pasotti with a 240 hp 8-cylinder V Hirth engine, then replaced by a more modern engine, a 250 hp Lycoming GO-435-C2.

The F.8L Falco and its derivatives

The F.8 Falco was the progenitor of a line of particularly sporty two-seater aircraft. Driven by a Continental C.90, the prototype made its first flight on 15th June 1955. The F.8L is the production model equipped with a larger wing and a Lycoming engine with power ranging between 135-160 hp depending on the manufacturer. In 1979 this project resurfaced in the United States in the form of a kit marketed to amateur manufacturers by Sequoia Aircraft of Richmond, Virginia. This kit incorporates many modifications as it was redesigned by engineer David B. Thurston. The F.14 Nibbio, which flew on January 16, 1958, was a four-seater redesign of the F.8L with a 180 hp Lycoming engine, of which 10 were built, with deliveries starting in 1959. The first aircraft of Stelio Frati to use a contribution, even if modest, of metallic construction, was the F.15 Picchio, whose prototype flew for the first time on 7th May 1959: the plywood covering was covered by a thin aluminium foil. Procaer was to produce 15 three-seater F-15 aircraft with 160 hp Lycoming engine, 54 F.15A four-seater with 180 hp Lycoming and 35 F.15B. It was the first aircraft designed by Stelio Frati to obtain FAA certification. Built in 1960, the F.400 Cobra was a two-seater jet aircraft derived from the Woodpecker, with the same wooden structure with metal coating, but a tricycle trolley and a Turboméca Marboré 400 kgf turbojet. The market for this type of device was non-existent. The first prototype was destroyed in an accident and the second prototype, a four-seater with a 480 kgf engine, was never completed.

Transition from metal construction

In the early 1960s it became difficult to sell wooden aircraft and Stelio Frati switched to metal construction with considerable success. He designed the F.250, which received his name because it was equipped with a 250 hp Lycoming engine, which flew for the first time on July 15, 1964. This aircraft was mass produced by SIAI-Marchetti as the SF-260.
Promavia
Stelio Frati founded GeneralAvia in 1970, bought a well-equipped laboratory, and with the help of a dozen employees, began to produce his prototypes. The first was the F.20 Pegaso, twin-engined for 5 or 6 passengers with 2 large 300 hp Continental engines. During the development of a twin-engined utility high wing aircraft, the SF600 Kangaroo, Frati also resumed the development of the F.15 Picchio. From the mid 80's to 1992, commissioned by the Belgian finger Promavia, the Jet squalus was built: a single-engine jet with 2 seats side by side for pilot training, with Garret turbofan engine. One of the last aircraft designed by Stelio Frati was the F.22, still marketed by GeneralAvia. Stelio Frati's last creation was the F30, which with "its thin lines fits directly into the prestigious line of flying machines designed by the great aeronautical engineer, produced by Golden Avio 2 a subsidiary of Golden Car 3 and marketed in France by AEREAS 4. Through its elegance, ULM F30 Brio is a descendant worthy of Cobra F.400 (in) or SF-260 “.

Curiosity

Stelio Frati was one of the few people to obtain the flight licence by taking the exam in a plane of his own construction.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)



































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