sabato 4 aprile 2020

MARINA MILITARE ITALIANA: a breve il contratto per i nuovi sottomarini "U 212 NFS"



Il contratto per i nuovi “U212 NFS” comporterà uno stanziamento complessivo di 2,3 miliardi di euro, dei quali risulterebbero stanziati i primi 809: il progetto ha da tempo ricevuto la prescritta autorizzazione parlamentare. 



L’U-212 NFS è derivato direttamente dall’U-212 A -attualmente in servizio nella M.M. i quattro unità. E’ strategico perché segna il “ritorno” della cantieristica nazionale alla progettazione di sottomarini allo stato dell’arte. 
Gli N.F.S., pertanto, potranno essere esportati, e ciò garantirà il consolidamento e la crescita del polo nazionale della subacquea. 



Caratteristiche tecniche:
  • lunghezza di 1,5 m in piu’ rispetto a quella dell’U-212A, 
  • un maggiore contenuto industriale italiano, 
  • batterie ioni-litio al posto delle tradizionali batterie al piombo, 
  • una suite di guerra elettronica evoluta, 
  • importanti capacità di ascolto ed intercettazione delle comunicazioni, 
  • missile land-attack per lo strike in profondità (lo MBDA Scalp Naval?).



E’ notorio che la nostra MM, e con lei tutte le principali Marine del globo, si stanno orientando verso la propulsione “Hybrid AIP” in quanto si ricercano unità sottomarine che garantiscano un'autonomia in immersione quanto più lunga possibile in mancanza (volenti o nolenti) di SSN. 
L'autonomia in immersione è alla base del moderno concetto d'impiego degli SSK che risponde non più ai sommergibili classici della II GM ma al concetto di sottomarino, un mezzo cioè che - per quanto possibile - deve restare sempre occulto e svolgere la propria missione in modo occulto. 
Una grande autonomia in immersione è anche un modo per esercitare un concreto Sea Denial, anche davanti a Paesi dotati di SSN.



La classe U-212 è una classe di sottomarini di progettazione tedesca. I battelli di questa classe realizzati in Italia su licenza per la Marina Militare, Salvatore Todaro (S 526), Scirè (S 527), Pietro Venuti (S 528) e Romeo Romei (S 529) sono anche indicati come classe Todaro, dal nome della prima unità.



Il programma, iniziato nel 1994 nell'ambito del German Submarine Consortium, ha portato alla realizzazione di sei unità per la marina tedesca e, in Italia, dei due battelli Todaro e Scirè, consegnati da Fincantieri rispettivamente nel 2006 e nel 2007, con opzione per altri due sottomarini, Venuti e Romei già da tempo consegnati alla flotta.
I sottomarini italiani sono leggermente diversi da quelli tedeschi, in quanto destinati ad operare nel Mediterraneo e non nel mare del Nord e nel Baltico come quelli tedeschi; essi costituiscono il tipo U-212A.
I battelli tipo U-212 sono l'ultimo modello di sottomarini diesel-elettrici tedeschi e sono tra i migliori a livello mondiale. Il loro progetto non deve quasi nulla ai precedenti, che sostanzialmente erano "ingrandimenti" del disegno originario, potenziato via via, della prima classe di sottomarini tedeschi postbellici, la classe 204. Molto compatti, silenziosi, dotati di propulsione subacquea AIP, gli U-212 sono stati venduti a Germania ed Italia, la quale ha abbandonato la sua tradizione di costruttrice autonoma di sottomarini dopo il fallito progetto S-90, successore dei Sauro, optando per un programma comune con la Germania. 
I sottomarini U-212 sono unità di medie dimensioni e nella loro costruzione sono state impiegate tecnologie innovative, che permettono prestazioni molto avanzate. Lo scafo, realizzato in materiale amagnetico, ha concezioni stealth con notevole riduzione della segnatura acustica, ottenuta anche grazie all'impiego di celle a combustibile, nelle quali l'idrogeno e l'ossigeno vengono fatti reagire per produrre energia elettrica; è, questo, un sistema innovativo per la generazione di energia, che garantisce un'autonomia in immersione da tre a quattro volte superiore a quella dei sistemi a batteria e che può trovare applicazione in molteplici settori.
I battelli U-212 sono sottomarini d'attacco, progettati per affrontare sia unità subacquee, che di superficie e sono in grado di sbarcare sotto costa reparti d’incursori del Com.Sub.In.
I battelli italiani si sono già distinti per le loro qualità tecniche nell'ambito di alcune campagne addestrative multinazionali, soprattutto in Atlantico, dove hanno operato al fianco dei sottomarini a propulsione nucleare della US Navy. 
Nel corso del 2009 lo Scirè ha partecipato alle esercitazioni congiunte con la US Navy JTFEX (Joint Task Force Exercise) e CONUS '09. 
Nel 2008 il Todaro ha svolto una campagna addestrativa oltre Atlantico, prendendo parte, insieme con sottomarini a propulsione nucleare della US Navy, alle esercitazioni JTFEX (Joint Task Force Exercise), tra le più importanti esercitazioni multinazionali nel settore subacqueo; con quella crociera da 15000 miglia il Todaro è stato il primo sottomarino italiano a raggiungere gli Stati Uniti.
Il 9 dicembre 2009 si è svolta, sempre presso il cantiere navale di Muggiano, la cerimonia del taglio della prima lamiera del primo della seconda coppia dei sottomarini U212A della Marina Militare italiana. I battelli sono stati commissionati dalla direzione generale degli armamenti navali. Il primo dei sottomarini della seconda coppia, il Venuti, è stato consegnato il 6 luglio 2016, mentre il secondo, il Romeo Romei, è stato varato il 4 luglio 2015 ed è stato consegnato alla Marina Militare nel 2017.
Attualmente la flotta subacquea italiana è composta da quattro battelli classe Todaro e dagli ultimi quattro della classe Sauro. Ma altre due unità sono state finanziate dal Governo nel 2018, nell'ambito del progetto Near Future Submarine (NFS): con esse il totale degli U-212 italiani salirà a sei. Le prime due unità del programma di rinnovamento della componente subacquea nazionale sostituiranno due dei quattro battelli della classe Sauro ancora in linea, con la possibilità di sostituire anche i due rimanenti con un ulteriore lotto di U-212 NFS portando il totale dei nuovi battelli ad 8, come previsto dalle “Linee di indirizzo strategico 2019-2034 della Marina Militare").
Nel febbraio 2020 è stato confermato lo stanziamento di fondi per l'acquisto degli ulteriori due esemplari, che entro il 2025 porterà la Marina ad avere 8 battelli U-212, di cui quattro nella versione NFS.



Gli U-212 Nfs

I nuovi U-212 Nfs differiranno leggermente dai precedenti: 
  • saranno leggermente più lunghi, questo per fare spazio a nuove celle a combustibile che potrebbero così aumentare la potenza complessiva del sistema di propulsione e quindi offrire spunti di velocità massima più elevati, ma anche per alloggiare un’antenna in più per fornire nuove capacità di guerra elettronica Ecm-Eccm.
  • Avranno un maggiore contenuto industriale italiano. Per esempio i sistemi per la guerra elettronica, comprendente anche la parte Cems, sarà di Elettronica. La propulsione sarà ancora di tipo Aip, basata sempre sulle celle Pem della Siemens, ma con batterie agli ioni-litio di produzione italiana piuttosto che con batterie al piombo-acido.
  • Agli Nfs verrà inoltre applicato allo scafo un nuovo rivestimento in fluoro-polimero che riduce le incrostazioni e la resistenza idrodinamica attraverso regolazioni al design della prua. Grazie alle nuove batterie, alla vernice a base di “metamateriali”, al nuovo disegno della prua ed ai miglioramenti alle celle a combustibile, l’autonomia dei nuovi battelli sarà molto incrementata.
  • I sistemi di combattimento i nuovi sommergibili saranno progettati per essere in grado di lanciare missili mare-mare e mare-terra (Mbda Scalp Naval?), facendone quindi a tutti gli effetti delle unità multiruolo. 
  • Le nuove unità saranno in grado di operare a stretto contatto con gli incursori del Comsubin e potranno utilizzare veicoli a pilotaggio remoto o autonomo Auv e Uuv.

Gli U212 già oggi garantiscono una autonomia in immersione che gli consente di operare per almeno due settimane senza venire allo snorkel; si tratta di un valore circa 6 - 7 volte superiore a quello che poteva fare un sommergibile convenzionale senza AIP. 
Per sottomarini di quelle dimensioni due o tre settimane continuative in mare sono con tutta probabilità il massimo sostenibile dall'equipaggio e sono ritenute sufficienti per l'espletamento della stragrande maggioranza delle operazioni in un bacino ristretto come il Mediterraneo.
Dimensioni più generose con conseguente aumento dell'autonomia in immersione sono utili per marine che operino in teatri più ampi dove diversi giorni di navigazione occulta sono necessari anche solo per raggiungere l'area di operazione: Giappone, India e in futuro Australia si doteranno di SSK-AIP che possano garantire quelle maggiori prestazioni. Germania e Norvegia, forse con un occhio alle future rotte artiche, hanno probabilmente considerato di dover operare nell'Atlantico Settentrionale e nel Mare del Nord.
Dimensioni più generose non aggiungono nulla alla soluzione del fondamentale problema cinematico che rende un SSK drammaticamente inferiore ad un SSN; le differenze di velocità sia di spunto che soprattutto di crociera, renderebbero nella maggior parte dei casi impossibile per l'SSK raggiungere una posizione nel cerchio di lancio che possa permettere di colpire il sottomarino ostile; semplificando, si deve raggiungere una posizione tra gli 80 ed i 45° di prora rispetto alla rotta del nemico e per fare questo bisogna essere più veloci.
L'SSK-AIP dopo aver pattugliato magari per giorni davanti ad una base di SSN ostili si troverebbe nella stessa drammatica, frustrante ed irrisolvibile situazione di inferiorità nella quale si trovavano i sommergibili della II GM nell'attaccare non solo navi da guerra ma addirittura convogli di navi mercantili.
L'SSK-AIP potrà aver ragione di un SSN solo in condizioni particolari e favorevoli e molto spesso in concorso con altri mezzi navali ed aerei.
L'autonomia in immersione  di un sottomarino AIP è molto vicina vicina ai 30 giorni: è notorio che la traversata dello Scirè oltre Atlantico nel 2009 dalle Azzorre alla costa statunitense fu eseguita in immersione per 18 giorni ad una velocità media di 5.5-6 nodi. Le nuove celle a combustibile più piccole e potenti permettono di installarne di più nello stesso spazio e questo permetterebbe di generare con le sole celle a combustibile sufficiente potenza per progredire a 10-12 nodi senza l'ausilio delle batterie che essendo al litio ferro hanno un volume ed un peso di un terzo delle attuali perciò se ne potrebbero installare 3 volte tante; accoppiate ad un motore/ generatore di una potenza adeguata permetterebbero spunti di velocità importanti. 
Le maggiori dimensioni degli U212 NFS permetterebbero di caricare più combustibile permettendo all'unità di poter operare a lungo raggio anche in oceano, dando all'equipaggio una migliore abitabilità, più vettovagliamenti e più armi, mentre in Mediterraneo, potrebbero operare a velocità di crociera più elevate.
Le operazioni dei nostri futuri NFS non dovranno per forza esser circoscritte al solo Mediterraneo. 

Un progetto da 2,3 miliardi di euro: l’unità capoclasse partirà subito e sarà affiancata da simulatori e sistemi logistici.

Il 2020 (COVID permettendo) sarà l'anno più produttivo per il cantiere spezzino del Muggiano dove ripartirà la costruzione di sottomarini. 
Dopo molti annunci, è arrivata la tanto attesa conferma del via al programma per riavviare la costruzione di due - quattro, nuovi U212 NFS per la Marina militare italiana. 
Sarà un vero punto di svolta per il programma di rinnovamento della componente subacquea della Marina e una importante notizia per Fincantieri che in questo modo può rimettere in funzione la linea di produzione dei sottomarini, grazie ad una capacità costruttiva che oramai a livello mondiale.
I ministeri del Tesoro, della Difesa e dello Sviluppo Economico (Mise) si sono infatti accordati sulla stesura di una convenzione che assicura la copertura finanziaria dei principali e più attesi programmi di rinnovamento delle forze armate, ma in particolare sono stati determinati gli attesi fondi, approvati anche dalla Corte dei Conti, per la costruzione, proprio da parte di Fincantieri al Muggiano, di quattro nuovi sottomarini di tipo U-212 Nfs (Near Future Submarine). 
Il progetto vale 2,3 miliardi di euro complessivamente, vede una prima copertura di 1,3 miliardi per due unità. Il piano prevede così una soluzione in tranche, del tipo “1+1+2”, in cui il primo battello, la cui costruzione dovrebbe partire subito, sarà anche affiancato, sempre nel lotto di acquisizione previsto, da un simulatore e dai sistemi di supporto logistico, insomma un pacchetto completo.
L'attesa di questo passaggio era iniziata nel marzo del 2018 quando dal ministero della Difesa era arrivato il via libera con la firma del contratto di acquisizione di due U-212 Nfs che erano stati inseriti nel documento programmatico pluriennale della Difesa 2018-2020, poi compresi nei 7,2 miliardi di euro di investimenti sbloccati nel giugno successivo di concerto con il Mise. 
Un percorso che potrebbe essere presto riproposto aumentando il numero di vascelli da due a quattro: si tratta di risolvere il vuoto che si sta creando con la dismissione dei vecchi sottomarini classe Sauro di terza e quarta serie Pelosi, Prini, Longobardo e Gazzana Priaroggia, prevista attorno al 2025.
Le risorse finanziarie attivate dal Mise sfruttano il fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del paese. I tre dicasteri hanno raggiunto l’intesa sulla prima delle due convenzioni per il piano di acquisto.
I nuovi U212 NFS sono una miglioria della attuale classe Todaro che vede in servizio quattro unità: il Todaro, lo Sciré, il Pietro Venuti ed il Romeo Romei. A questo punto si deve solo attuare l'iter delle pratiche amministrative che porteranno alla firma del contratto tra la Marina Militare e Fincantieri, intanto però sarà necessario programmare anche una “riattivazione” della linea di produzione al Muggiano con oggettive ottime ricadute occupazionali.

ENGLISH

ITALIAN MILITARY MARINA: the contract for U212 NFS submarines will be signed soon

The programme has a total financial burden of EURÂ 2.3Â billion, of which the first EURÂ 809Â million has been allocated at the moment, according to the PLRÂ 2019, and has long received parliamentary approval. The U-212 NFS project is derived from the U-212 A project (in the photo) and is strategic as it marks Italy's "return" to the sovereign design of the submarine weapon system. The boats, therefore, will be able to be exported, while the order will guarantee considerable returns in terms of employment and technology, guaranteeing the consolidation and growth of a national diving pole. From a technical-operational point of view, the U-212 NFS should have a length of 1.5 m more 'than that of the U-212A, a greater Italian industrial content, ion-lithium batteries instead of traditional lead batteries, a suite of advanced electronic warfare, with important listening and interception of communications, and a land-attack missile for deep strike that could be the Scalp Naval.
Italian state shipyard Fincantieri and its French counterpart Naval Group signed a long-planned deal in June to create a joint venture to build and market naval vessels, with a “European patrol corvette” in the works.
But away from the limelight, Italy’s long-standing cooperation with Germany’s naval industry to build submarines is picking up speed with news that Fincantieri will build four more U-212 submarines for the Italian Navy under license from Thyssenkrupp Marine Systems.
With four already in service, that will bring to a total of eight the U-212 boats Italy has built in partnership with Germany, and the next batch is expected to be an updated version.
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Known as the U-212A Near Future Submarine, or NFS, the next four subs will feature a large amount of new technology supplied by Italian industry, further blending Italian and German know-how and proving that integration of the European naval industry is not just an Italo-French affair.
“The main design is similar to the earlier submarines to keep logistics costs down, but there has been a lot of work with Italian industry on upgrading capabilities, which will also help improve the country’s industrial base,” an Italian defense source said.
This year’s Italian defense budget, which was published this month, claims the overall cost of four NFS vessels will be €2.35 billion (U.S. $2.65 billion), while the source said the contract with Fincantieri for the first pair would be signed by year’s end.
The signing would put an end to French reports that Naval Group is informally pitching its Scorpene attack submarine to Italy in hopes Rome considers switching from the U-212.
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The U-212’s reputation is based on its air-independent propulsion system, which is powered by hydrogen and oxygen fuel cells and allows lengthy spells underwater as well as extremely quiet passage.
The AIP system remains in the NFS version, but Italian industry has been called in to develop a new lithium-ion battery rather than a lead-acid one. “It’s 100 percent Italian, it has taken three years of research and development to perfect, and it is better-performing than previous batteries,” the source said. “Italy will be the first navy in Europe to adopt lithium ion.”
A new fluoropolymer coating for the hull, which reduces encrustation to cut down on drag, is also being applied, while the hydrodynamics of the vessel is being improved through adjustments to the design of the bow.
“Thanks to the battery, the paint, the bow and improvements to the fuel cells, the autonomy of the new submarine will be greater,” the source said.
The NFS will be slightly longer, in part to accommodate an extra antenna to provide electronic warfare capability, while all antennas will be raised using electric systems instead of hydraulics — with the update provided by Italian firm Calzoni.
The Italian Navy is considering Italian-built options for a new combat management system and electronic warfare capabilities, while the new subs will be designed to be able to fire missiles from their torpedo tubes.
The source said a new emergency surfacing system will be Italian — not German, as with the previous subs.
With the first NFS due in service in 2025, Italy will be able to retire its older, Sauro-class submarines, while keeping its fleet at eight subs, which is Italy’s national requirement for its underwater fleet.
“The aim of involving Italian industry on the NFS was to boost the possibility that Italy can now export systems built for submarines, starting with the battery,” the source said.

(Web, Google, Forumfree, RID, Defensenews, Wikipedia, You Tube)



































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