venerdì 3 aprile 2020

La capacità sottomarina segreta della Marina Militare Italiana


La capacità sottomarina segreta della Marina Militare Italiana

L'esercitazione Dynamic Manta della NATO ha preso il via nel Mediterraneo a febbraio. Una delle fotografie pubblicate, di un sottomarino italiano classe U212A, mostra qualcosa di particolarmente interessante. Non è evidente ad un occhio non allenato, ma sul dorso sono visibili 9 blocchi grigi. 


Questi ci confermano qualcosa sulla capacità di missione segreta del sottomarino: sono certamente gli attacchi di “midget” del G.O.I. di Com.Sub.In, una delle capacità più gelosamente custodite dalla Marina Militare italiana: i mini sottomarini delle forze speciali. La Marina Militare Italiana è molto riservata su queste capacità, per cui è necessaria una certa quantità di ricostruzioni storiche e logiche.
La Marina Militare Italiana può affermare di aver inventato l'arte moderna dei sommozzatori delle forze speciali. 
Anche nella prima guerra mondiale gli incursori della Regia Marina affondavano le corazzate con i cosiddetti "siluri umani". 
Poi, nella seconda guerra mondiale, hanno avuto alcuni successi, che ne hanno fatto seguire numerosi altri. 
Questa attenzione continuò durante la Guerra Fredda e oltre, ma è coperta da una grande segretezza. 


L'unità navale delle Forze Speciali, il COMSUBIN, lavorò - tra gli altri - a stretto contatto con l'SBS britannico, il Commando Hubert francese ed i SEAL della Marina degli Stati Uniti. 
I consulenti italiani hanno avuto un impatto significativo anche sulle capacità israeliane e sudafricane, fornendo mini-sottomarini ed il fondamentale addestramento. 
Molti appassionati del settore conoscono nei minimi dettagli o quasi i mini-sottomarini “midget” utilizzati dai SEAL dell’Us Navy, ma i mezzi speciali utilizzati dalla Marina Militare Italiana sono praticamente sconosciuti.
L'oscurità non li rende però meno capaci. Infatti, si mormora che i mezzi insidiosi italiani siano in genere circa 10 anni avanti rispetto a tutti gli altri. Quanto questo sia vero oggi può solo essere ipotizzato: di certo è che sono di altissimo livello.
L’attacco visibile in foto sul sottomarino classe U212A è molto probabilmente una culla preposta al traporto di un mini-sottomarino conosciuto come “Swimmer Delivery Vehicle” o SDV che può trasportare verosimilmente almeno 6 incursori subacquei del “G.O.I.”. 
Il mezzo insidioso è molto verosimilmente costruito dalla società CABI Cattaneo di Milano, Italia, ma le informazioni disponibili sono molto scarse ed esistono poche foto attendibili. 
E' lecito supporre che i mezzi insidiosi incorporino tecnologie che li distinguono dagli altri SDV.


Un'altra possibilità è che gli attacchi siano per un hangar delle Forze Speciali, noto come “dry deck shelter” (DDS) che può trasportare imbarcazioni o diversi veicoli a propulsione subacquea (DPV). Si pensa che la Marina Militare Italiana utilizzi l'hangar CABI Cattaneo “Deep Guardian” ed i “Rotinor Blackshadow 730 DPV”.
Queste capacità delle Forze Speciali danno alla Marina Militare Italiana un raggio d'azione molto ampio in tutto il Mediterraneo e oltre. Gli incursori del Co.Sub.In, sono altamente addestrati e possono essere sbarcati in modo occulto presso le coste o le infrastrutture strategiche ostili. E’ notorio alla grande stampa che alcune forze speciali italiane operano  nel Nord Africa devastato dalla guerra. 
Le capacità dei mezzi insidiosi italiani sono il “TOP” in ambito mondiale, ma il velo di segretezza che li caratterizza fa sì che non ricevano l’attenzione che ampiamente meritano.



ENGLISH

Secret Submarine Capability Shown In NATO Photo

NATO’s Dynamic Manta exercise kicked off in the Mediterranean in February. One of the photographs released, of an Italian submarine, shows something particularly interesting. It is not obvious to the untrained eye, but on its back are 9 grey blocks. These tell us something about the submarine’s covert mission capability. They are attachments for one of the Italian Navy’s most differentiating capabilities: special forces mini-subs. The Italian Navy is very secretive about these capabilities, so a certain amount of informed guesswork is needed.
The Italian Navy can claim to have invented the modern art of special forces frogmen. Even in World War One they were sinking battleships using ‘human torpedoes’. Then in World War Two they had some dramatic successes, which caused others to follow. This focus continued during the Cold War and beyond but is veiled in great secrecy. The naval Special Forces unit, COMSUBIN, worked closely with Britain’s SBS, France’s Commando Hubert and the U.S. Navy SEALs among others. Italian consultants also had a significant impact on Israeli and South African capabilities, supplying mini-subs and training. But while many readers will be aware of the mini-subs used by the U.S. Navy SEALs, Italy’s designs are virtually unknown.
Obscurity doesn’t make them less capable however. In fact the Italian designs are generally said to be about 10 years ahead of everyone else. How true this is today can only be speculated about, but they are certainly top tier.
The attachment on the submarine are most likely for a cradle to carry a mini-sub. This is known as a Swimmer Delivery Vehicle (SDV) and can carry at least 6 divers. It is built by CABI Cattaneo of Milan, Italy, but very little information is available and there are no reliable photos. It is a fair guess that it incorporates technologies which set it apart from other SDVs.
Another possibility is that the attachments are for a Special Forces hangar, known as a dry deck shelter (DDS). This can carry boats or several diver propulsion vehicles (DPVs). The Italian Navy is thought to use the CABI Cattaneo of Milan ‘Deep Guardian’ hangar and Rotinor Blackshadow 730 DPVs.
These Special Forces capabilities give the Italian Navy very long reach in the Mediterranean. The highly trained COMSUBIN commandos can be landed covertly on foreign shores. For example there have been rumors of Italian Special Forces operating in war-torn North Africa. Whether submarines have been involved, the capabilities of Italian boats are worthy of a lot more attention than they get.

(WEB, GOOGLE, FORBES, H I Sutton, WIKIPEDIA, YOU TUBE)

























































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