venerdì 17 aprile 2020

I 175 caccia Fletcher della US NAVY e le unità cedute alla M.M.: il Fante (D 561), il Lanciere (D560) e il Geniere (D 555)



La classe Fletcher era una classe navale costituita da cacciatorpediniere tipici della Marina statunitense, costruiti durante la seconda guerra mondiale. 



Nati da un'evoluzione di progetti anteguerra, ma molto più grandi e robusti, furono costruiti, in pochissimi anni, in oltre centocinquanta esemplari e rimasero in servizio in molte marine per circa cinquanta anni.
Queste nuove navi da guerra armate con cinque cannoni da 127mm in installazioni singole e una decina di armi antiaeree, più bombe di profondità e dieci siluri, erano assai più grandi e potenti delle precedenti, le prime che si potevano considerare appartenenti al periodo bellico, grazie al maggior dislocamento erano ben più capaci di offrire un piattaforma di tiro sufficientemente grande e stabile per lo stesso armamento delle unità precedenti, decisamente sovraccaricate di armamenti rispetto alla mole, e che con un armamento pesante rispetto alla loro struttura complessiva, avevano problemi di stabilità.
Rispetto alle precedenti unità Benson/Livermoore esse disponevano di uno scafo allungato di 8,53 m, più largo di 0,91 m con ponte di tipo continuo senza castello prodiero che oltre ad abbassare il centro di gravità dell'unità contribuiva a togliere punti deboli in cui gli sforzi avrebbero potuto accumularsi, specie in caso di esplosioni subacquee. L'albero maestro era stato eliminato e la nave poteva disporre di due fumaioli bassi e compatti, di dimensioni analoghe.



L'apparato propulsivo era costituito da turbine ad ingranaggi, come del resto era lo standard dell'epoca, che permetteva alla nave una velocità di circa 37 nodi, grazie alla potenza, scaricata su due assi, di ben 60.000hp, 10.000 in più dei Benson. Ogni gruppo di caldaie aveva un fumaiolo separato.



L'armamento principale era costituito da cannoni Mk 12 da 127 mm lunghi 38 calibri (L/38) in cinque torrette singole, disposte due a prua e tre a poppa, una delle quali sul ponte. Questi cannoni erano capaci di ingaggiare sia bersagli navali, sia velivoli, e disponevano di radar di controllo del tiro. L'armamento antiaereo vero e proprio inizialmente era costituito da cannoni da 28mm sostituiti nelle unità successive da tre a cinque cannoni binati Bofors da 40 mm L/56 e quattro cannoni Oerlikon da 20 mm L/70.
I cannoni Mk 38 in torrette singole totalmente chiuse, vennero utilizzati efficacemente grazie alle spolette di prossimità radar, così come anche grazie ai radar di controllo del tiro, presenti come dotazione standard. I cinque cannoni erano presenti anche sui Benson, ma il dislocamento di questi era di appena 1600 tonnellate, 600 in meno, e che era talmente eccessivo che almeno due di tali artiglierie ebbero smontati gli scudi protettivi.
Una sperimentazione tentata senza successo fu quella di installare, su quattro unità, un ricognitore leggero, al posto del terzo cannone a poppa. Questo però è stato uno dei pochissimi casi in cui un cacciatorpediniere dell'epoca ha almeno tentato di avere un velivolo a bordo, segno delle rilevanti dimensioni del progetto.



Dal febbraio 1942 vennero varati ben centosettantacinque scafi, ed al dicembre di quello stesso anno venivano già prodotte quattro navi al mese. 

Al settembre 1944 si era giunti alla fine del programma ed i Fletcher diventate le navi della categoria più diffuse a livello mondiale, combatterono pesanti scontri come quello del 1943, in cui presso l'isola di Vella Lavella, tre navi di questo tipo si scontrarono di notte con altrettante navi giapponesi. La O'Bannon fu colpita da un siluro e venne speronata dallo Chevalier, e se non fosse stato per il fatto che anche lo Yagumo fu colpito ad un certo punto un siluro l'intera formazione americana poteva essere distrutta. I giapponesi persero un caccia, come gli americani, ma riuscirono a far passare il convoglio di rinforzi che scortavano.
Altre battaglie si svolsero in altre parti del Pacifico, ma alla fine della guerra queste navi vennero impiegate maggiormente per la scorta delle flotte d'invasione sul territorio europeo e sui territori dove erano presenti guarnigioni giapponesi, in cui la maggiore minaccia era costituita dagli U-Boot tedeschi e dai Kamikaze e pertanto gli scontri diretti con le navi maggiori furono rari.
Durante il conflitto furono diciannove le unità della classe perdute, mentre altre sei pesantemente danneggiate non vennero riparate.
Nel dopoguerra i Fletcher vennero ampiamente mantenuti in servizio, spesso con ammodernamenti consistenti, sia nella flotta americana, dove via via vennero collocati in riserva, sia nelle flotte straniere, con aggiornamenti soprattutto nei sensori di scoperta e nelle artiglierie antiaeree, in particolare con tre cannoni binati da 76/50mm Mk 33, nuove armi apparse alla fine della guerra. Alla fine degli anni cinquanta tre unità della classe entrarono a far parte del Programma FRAM che consisteva nella riconversione della flotta di cacciatorpediniere alla lotta antisommergibile; le unità che entrarono nel programma FRAM vennero inizialmente dotate dell'Hedgehog, che venne rimosso, per essere sostituito da un lanciarazzi antisommergibile nella fase, detta FRAM II, nella quale nelle tre unità venne rimosso il cannone di poppa per l'installazione di un ponte di volo per un elicottero antisommergibile drone DASH. Nonostante questi ammodernamenti i Fletcher terminarono la loro carriera operativa prima delle successive e migliorate classe Allen M. Sumner e classe Gearing.
Molte furono le unità della classe che oltre al secondo conflitto mondiale presero anche parte sia alla guerra di Corea, con molte unità che erano state collocate in riserva rientrate in servizio, trentanove delle quali riammodernate, sia successivamente alla guerra del Vietnam.
Molte unità vennero cedute a partire dagli anni cinquanta a marine di nazioni amiche nell'ambito del Mutual Defense Assistance Program e ancora nel 1990 nella Marina Greca vi erano ben sei esemplari in servizio, tre in quella brasiliana e altri in quella taiwanese, solo per citarne alcuni, mentre un esemplare il cacciatorpediniere BAM Cuitlahuac ex USS John Rodgers (DD-574), trasferito alla marina messicana nel 1968, è andato in disarmo solo il 16 luglio 2002. La marina greca oltre alle unità acquistate dagli Stati Uniti, acquistò anche quattro Fletcher dismessi dalla Bundesmarine tedesca, di cui due entrati in servizio ed altri due cannibalizzati per pezzi di ricambio.



Tra le navi cedute a marine estere, il cacciatorpediniere della Marina Greca Velos, ex USS Charrette, il 23 maggio 1973, durante la dittatura dei colonnelli, fu protagonista di un clamoroso ammutinamento. La nave, al comando del Capitano Nicholaos Pappas, mentre era impegnata in una manovra coordinata NATO si ammutinò, rifiutando di ritornare in Grecia, come forma di protesta verso il governo militare.
La protesta scoppiò quando, durante un pattugliamento tra la penisola italiana e la Sardegna, il capitano e gli ufficiali ricevettero via radio la notizia che in Grecia erano stati arrestati alcuni ufficiali di marina che avevano contestato il regime. Il comandante del Velos faceva parte di un gruppo di ufficiali decisi a disobbedire al regime al potere in Grecia. Pappas convinto che l'arresto dei suoi compagni avesse negato ogni speranza di poter agire dall'interno, decise di portare la situazione del suo paese all'attenzione dell'opinione pubblica con un gesto clamoroso. Dopo aver comunicato all'equipaggio le sue intenzioni ed averne registrato l'adesione alla protesta, il comandante del Velos comunicò le sue intenzioni al quartier generale della NATO citando il preambolo dell'atto di costituzione della NATO stessa: ...tutti i governi... sono determinati a difendere la libertà, i diritti e la civiltà dei loro popoli, fondati sui principi della democrazia, della libertà individuale e del governo della legge. Lasciata la formazione fece rotta verso Roma e, ancorato il Velos di fronte a Fiumicino, un gruppo di rivoltosi prese terra a bordo di alcune lance e si diresse all'aeroporto; da lì telefonarono alle agenzie di informazione internazionale, comunicando l'ammutinamento e la decisione di tenere una conferenza stampa il giorno seguente.
L'azione del Velos produsse un notevole interesse internazionale. Il capitano, sei ufficiali e venticinque sottufficiali ottennero asilo politico in Italia, mentre quelli che decisero di rimanere a bordo una volta ritornati in Grecia avrebbero comunicato alle famiglie ed agli amici quanto era accaduto. Il Velos ritornò in Grecia il mese successivo con un nuovo equipaggio. Dopo la caduta del governo militare il comandante Pappas e gli altri ammutinati rientrarono in patria dove vennero reintegrati nei ranghi della marina.



La Marina Militare italiana acquistò tre unità di questa classe negli anni 1969-'70, allo scopo di sostituire i cacciatorpediniere della Classe Artigliere. Queste unità costituirono la classe Fante.

La classe Fante di cacciatorpediniere della Marina Militare era costituita da tre di unità appartenute alle United States Navy della classe Fletcher che l'Italia acquistò dagli USA negli anni 1969-70, allo scopo di sostituire i cacciatorpediniere della classe Artigliere. Queste unità che subirono delle modifiche rispetto all'armamento originale, essendo navi molto usurate prestarono servizio solamente per un quinquennio, tranne il Lanciere che venne subito posto in disarmo e cannibalizzato per fornire pezzi di ricambio alle altre due unità gemelle. 
Le unità acquistate erano infatti inizialmente due, l'USS Walker ribattezzata Fante (numero di matricola D 561) e il Lanciere che entrarono a far parte della Marina Militare nel giugno 1969. Le disastrose condizioni del secondo esemplare, però, spinsero ad acquistare nel gennaio 1970 una terza unità, lo USS Prichett, ribattezzata Geniere (D 555): il Lanciere, pertanto, fu riutilizzato per fornire pezzi di ricambio alle due unità gemelle.

ENGLISH

The Fletcher class was a class of destroyers built by the United States during World War II. The class was designed in 1939, as a result of dissatisfaction with the earlier destroyer leader types of the Porter and Somers classes. Some went on to serve during the Korean War and into the Vietnam War.
The United States Navy commissioned 175 Fletcher-class destroyers between 1942 and 1944, more than any other destroyer class, and the design was generally regarded as highly successful. Fletchers had a design speed of 38 knots and a principal armament of five 5" guns in single mounts with ten 21" torpedoes in two quintuple centerline mounts. The Allen M. Sumner and Gearing classes were Fletcher derivatives.
The long-range Fletcher-class ships performed every task asked of a destroyer, from anti-submarine warfare and anti-aircraft warfare to surface action. They could cover the vast distances required by fleet actions in the Pacific and served almost exclusively in the Pacific Theater of Operations during World War II, during which they accounted for 29 Imperial Japanese Navy submarines sunk. In a massive effort, the Fletchers were built by shipyards across the United States and, after World War II ended, 11 were sold to countries that they had been built to fight against: Italy, Germany, and Japan, as well as other countries, where they had even longer, distinguished careers. Three have been preserved as museum ships in the U.S. and one in Greece.

Description

The Fletcher class (named for Admiral Frank F. Fletcher) was the largest class of destroyer ordered, and was also one of the most successful and popular with the destroyer men themselves. Compared to earlier classes built for the Navy, they carried a significant increase in anti-aircraft weapons and other weaponry, which caused displacements to rise. Their flush deck construction added structural strength, although it did make them rather cramped, as less space was available below decks compared with a raised forecastle.

Design

The Fletcher-class was the first generation of destroyers designed after the series of Naval Treaties that had limited ship designs heretofore. The growth in the design was in part to answer a question that always dogged U.S. Navy designs, that being the long range required by operations in the Pacific Ocean. They were also to carry no less than five 5 in (127 mm) guns and ten deck-mounted torpedo tubes on the centerline, allowing them to meet any foreign design on equal terms. Compared to earlier designs, the Fletchers were large, allowing them to eventually absorb the addition of two 40 mm Bofors quadruple mount AA guns as well as six 20 mm Oerlikon dual AA gun positions. This addition to the AA suite required the deletion of the forward quintuple torpedo mount, a change done under the 4 April 1945 anti-kamikaze program.
Fletchers were also much less top-heavy than previous classes, allowing them to take on additional equipment and weapons without major redesign. They were fortunate in catching American production at the right moment, becoming "the" destroyer design, and only Fletcher-class derivatives, the Sumner and Gearing classes, would follow it. The first design inputs were in the fall of 1939 from questionnaires distributed around design bureaus and the Office of the Chief of Naval Operations. The design parameters were the armaments desired of the next destroyer. As such, the questions were of how many guns, torpedoes, and depth charges were seen as desirable. Also asked was at what point would the design grow large enough to become a torpedo target instead of a torpedo delivery system. The answer that came back was that five 5 in (127 mm) dual purpose guns, twelve torpedoes, and twenty-eight depth charges would be ideal, while a return to the 1500-ton designs of the past was seen as undesirable. Speed requirements varied from 35 to 38 kn (40 to 44 mph; 65 to 70 km/h), and shortcomings in the earlier Sims class, which were top heavy and needed lead ballast to correct this fault, caused the Fletcher design to be widened by 18 in (46 cm) of beam. As with other previous U.S. flush deck destroyer designs, seagoing performance suffered. This was mitigated by deployment to the Pacific Ocean, which is relatively calm.
To achieve 38 kn (44 mph; 70 km/h) with a 500-ton increase in displacement, shaft horsepower was increased from 50,000 to 60,000 compared to the previous Benson and Gleaves classes. The Fletchers featured air-encased boilers producing steam at 600 psi (4,100 kPa) and 850 °F (450 °C), with emergency diesel generators providing 80 kW of electric power. Typically, Babcock & Wilcox boilers and General Electric geared steam turbines were equipped, although other designs and manufacturers were probably used to maximize the rate of production.

Armament

The main gun armament of the Fletcher was five dual-purpose 5 inch/38 caliber (127 mm) guns in single mounts, guided by a Mark 37 Gun Fire Control System, including a Mk 12 fire control radar and a Mk 22 height-finder (both replaced by the circular Mk 25 radar postwar) linked by a Mark 1A Fire Control Computer and stabilized by a Mk 6 8,500 rpm gyroscope.
Ten 21 in (530 mm) torpedo tubes were fitted in two quintuple mounts on the centerline amidships, firing the 21-inch Mark 15 torpedo. Anti-submarine armament was two depth charge racks for 600-pound charges at the stern, augmented by six K-gun depth charge throwers for 300-pound charges amidships.
Besides the main dual-purpose guns, initial (April-May 1942) anti-aircraft armament was light; a quadruple 1.1"/75 caliber gun (located in an elevated tub between the number three and four 5"/38 caliber gun mounts), and six Oerlikon 20 mm cannons (two in front of and below the bridge, and four amidships). Beginning in June 1942, the 1.1" gun was replaced by a twin Bofors 40 mm gun mount, plus another twin mount on the fantail between the depth charge racks. In February 1943, the fantail-mounted Bofors was removed, and instead, one twin mount was placed on each side of the aft funnel, bringing the total number of 40 mm barrels to six. In 1942 and 1943, the number of Oerlikon cannons was steadily increased. Ships were often modified before leaving the shipyard with a seventh 20 mm mount in front of the bridge behind the number two 5"/38 caliber gun mount, and anywhere from one to three mounts on the flying bridge depending upon the bridge configuration of the ship. In combat, commanders often requisitioned additional guns, and some Fletchers mounted up to thirteen 20 mm cannons. In June and July 1943, two more twin Bofors mounts were added in place of the 20 mm cannons in front of and below the bridge, giving a total of ten barrels. With this modification, the Oerlikon cannons were rearranged and their number was standardized at seven; four amidships and three in a heart-shaped mount on the fantail.
Due to the increasing threat from kamikaze attacks, beginning in July 1945 some ships returning to the United States for refit received further antiaircraft modifications, replacing the forward set of quintuple torpedo tubes with a large gun platform housing two quadruple 40 mm guns (for a total of fourteen barrels). The seven single 20 mm guns were replaced with six twin mounts (four amidships and two on the fantail, rather than three as before).
Three (Pringle, Stevens, and Halford) were built with aircraft catapults, resulting in the deletion of the rear torpedo tube mount and number 3 5-inch gun mount. This alteration was not a success in service, and was not repeated. These three destroyers were later converted to the normal Fletcher-class configuration.

Service

Nineteen were lost during World War II; six more were damaged, evaluated as constructive total losses, and not repaired. Postwar, the remainder were decommissioned and put into reserve.
With the outbreak of the Korean War many were returned to active duty. During this time 39 were refitted, reducing their overall main armament and the number of torpedo tubes to accommodate other weapons. A new ahead-throwing weapon called Weapon Alpha was installed in many of the ships. Others carried trainable Hedgehogs. Eighteen ships were redesignated as escort destroyers (DDE), optimized for anti-submarine warfare; these reverted to destroyer (DD) designation in 1962.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)








































































Nessun commento:

Posta un commento