giovedì 9 maggio 2024

KRIEGSMARINE 1941: il dispositivo FuMO 21 (Funkmess-Ortung, "Ricercatore di radiodirezione, raggio attivo”), venne progettato nel 1941 come radar di ricerca per la Kriegsmarine della Germania nazista.






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storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.



La Kriegsmarine

La Kriegsmarine /ˈkʀiːksmaˌʀiːnə/ (in tedesco: Marina da Guerra) era il nome della Marina militare tedesca durante la seconda guerra mondiale, erede della Kaiserliche Marine.
Il trattato di Versailles aveva imposto rigorosi limiti alla marina tedesca e le aveva proibito la progettazione e realizzazione di sommergibili, portaerei, aerei navali e artiglieria costiera pesante; il dislocamento delle nuove navi non poteva superare le 10.000 tonnellate. Ma il 18 giugno del 1935 fu firmato il trattato navale anglo-tedesco che, pur limitando la forza della marina tedesca al 35% di quella inglese, permetteva alla Germania di avere sommergibili e altri tipi di navi che il trattato di Versailles le aveva proibito.
Nel 1937 ebbe così inizio un ambizioso piano di costruzioni navali (piano Z) e al settembre del 1939 la marina tedesca contava 3 corazzate tascabili, 2 incrociatori pesanti, 6 incrociatori leggeri, 22 cacciatorpediniere, 20 torpediniere e 59 U-Boot. Nel corso del conflitto entrarono in servizio le corazzate Tirpitz e Bismarck, l'incrociatore pesante Prinz Eugen, le navi da battaglia veloci Scharnhorst e Gneisenau e altri 15 cacciatorpediniere.
Alla fine della guerra, la marina militare tedesca subì un forte ridimensionamento dovuto alle limitazioni imposte ai paesi sconfitti. Il riarmo e la riorganizzazione nell'ambito NATO in funzione anti sovietica avverrà dal 1956 con il nome di Bundesmarine.

Sistemi radar imbarcati della Kriegsmarine

In relazione ai radar navali, i tedeschi miser a punto: 
  • il Seetakt del '36 da 6-10 miglia di portata; 
  • il FuMo 21 del '39 con portata di 10 miglia su bersagli di superficie e 60 km aerei, antenna da 2x4 m; 
  • il FuMO 22 del '40 per la scoperta di superficie (13 mg) e aerei per le navi da battaglia; 
  • il FuMO 24 del '41 con portate da 12 miglia e 80 km per caccia e incrociatori leggeri, antenna rotante; 
  • il FuMO29 del '42 con impiego da sommergibili con portata di 2,5-3,5 miglia e antenne fisse sulla torretta; 
  • il FuMO 61 de l'42 con portata di 4-6 miglia, ma con antenna rettangolare; 
  • il FuMO63 de l'43 da 7-12 mg e 50 km su aerei, per caccia e torpediniere, con antenna rettangolare da 1,5x1,6 m.

Non mancarono poi i sistemi ECM passivi: per esempio, i ricevitori radar passivi che vennero ampiamente usati anche dai sommergibili, e che consentivano d'immergersi in tempo quando venivano rilevati i segnali radar; ma quando vennero messi a punto i radar centimetrici questi intercettatori passivi vennero posti fuori gioco, e solo verso la fine della guerra fu possibile riequibilibrare tale mancanza, ma, oramai, era troppo tardi.

Attività produttiva relativa ai radar tedeschi

I Wurzburg vennero completati in 6.000 esemplari, più 2.000 nel tipo ingrandito 'Riese' (FuG 65). La guerra aerea notturna, con lo sfondo della Germania in fiamme, costò caro ai britannici: i soli caccia tedeschi rivendicarono 7.400 vittorie e altre ancora vennero ottenute dalla Flak. La capacità dei cacciatori tedeschi, i cui 'assi' arrivarono fino a 121 vittorie, nonostante la macchinosità delle tecniche d'intercettazione della prima parte della guerra. Purtroppo per loro, del resto, i bersagli non mancavano. La RAF attaccò Berlino con oltre 9.100 sortite tra il tardo 1943 e la primavera del 1944, perdendo 497 aerei in azione e altri 72 in atterraggio (per i danni subiti). Quando attaccarono Norimberga nel 30-31 marzo 1944, ben 781 aerei britannici ottennero solo risultati di ridotto valore, ma in compenso 94 di essi vennero persi in azione e altri 14 al rientro, più dozzine danneggiati: il più grande massacro di bombardieri (e dei relativi equipaggi) della storia. In tutto la RAF perse oltre 7.950 aerei durante tutti i raid notturni, pari al 2,6% delle perdite, mentre i 1089 velivoli perduti in azioni diurne erano l'1,2% delle sortite eseguite. L'industria elettrotecnica tedesca usò fino al 50% delle risorse disponibili nei sistemi radar, e fu un investimento pagante. La presenza di soli 6 stormi da caccia notturna non era sufficiente per tutto, ma triplicando le forze la RAF sarebbe stata costretta, come diceva il gen Kammhuber, a cessare le sue incursioni.
La predilezione di Hitler fu invece per i cannoni antiaerei, assai meno efficaci dei caccia nella difesa del Reich. I caccia notturni comunque non fecero che aumentare: 490 il marzo del '44, 539 nel giugno, ben 1055 di cui il 55% operativo a dicembre. Ancora nel marzo 1945, complice lo scarso numero di caccia notturni al seguito dei bombardieri, fu possibile infliggere perdite non indifferenti al Bomber Command, che fu a quel punto tentato di usare i propri bombardieri solo di giorno con la scorta dei P-51 Mustang oramai assicurata. La potenza dei caccia notturni tedeschi è poi meglio valutabile se si considera che erano macchine molto pesanti e moderne, molto più costose dei caccia monoposto. Ma nel dicembre 1944 era troppo tardi, tale forza doveva essere diciamo disponibile molti mesi prima. Inoltre fu possibile ottenerla eliminando praticamente ogni produzione di bombardieri, almeno nel campo dei vecchi velivoli Ju 88, il che ovviamente significava mettere la LuftWaffe totalmente sulla difensiva, perdendo l'iniziativa. Se i Tedeschi avessero affrontato con maggiore convinzione la produzione dell'He 219 e del Me 262B le cose tuttavia si sarebbero ancora potute raddrizzare, almeno entro certi limiti. Gli esiti della guerra non erano ancora totalmente compromessi fino almeno a metà del '44, con la doppia azione dello sbarco di Normandia e dell'Operazione Bagration dei Sovietici ad Est.
La storia dei radar tedeschi non è andata molto avanti dopo la guerra, perché differentemente da altri settori, gli Alleati erano in una condizione di superiorità tecnologica, pur con un minor numero di tipi sviluppati. Ma si ricorda almeno un impiego che i Wurzburg, naturalmente nel tipo 'Riese', hanno potuto continuare nel dopoguerra. Forse non sorprenderà dato l'aspetto, ma essi sono stati talvolta convertiti per scopi ben diversi, ovvero in radiotelescopi! 
E così le antenne nate per trovare nel buio i bombardieri della RAF, hanno talvolta continuato ad osservare il cielo, ma per scoprire nuovi mondi nel profondo del cosmo.


L’ANTENNA RADAR FuMO-21

Il FuMO 21 (Funkmess-Ortung, "Ricercatore di radiodirezione, raggio attivo") fu progettato nel 1941 come radar di ricerca per la Kriegsmarine della Germania nazista, adatto per navi di dimensioni comprese tra incrociatori leggeri e torpediniere di grandi dimensioni. 
Designato per la prima volta FMG 39G(gL), ricevette la sua designazione finale quando la Kriegsmarine revisionò il suo sistema di nomenclatura radar intorno al 1943. Deriva dal precedente radar di ricerca Seetakt e aveva un'antenna 2 m × 4 m (6 piedi 7 pollici × 13 piedi 1 pollici) di dimensione.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)




IL CACCIATORPEDINIERE LEGIONARIO DELLA REGIA MARINA ITALIANA.












 

mercoledì 8 maggio 2024

Forze di difesa israeliane (in ebraico: צבא ההגנה לישראל - צה״ל Tsvá haHaganá leYisraél – Tsáhal, "l'armata di difesa d'Israele": l’Achzarit (in ebraico: אכזרית) è un Infantry Fighting Vehicle (veicolo da combattimento della fanteria) corazzato israeliano






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La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
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E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.




Le forze di difesa israeliane (in ebraico: צבא ההגנה לישראל - צה״ל Tsvá haHaganá leYisraél – Tsáhal, "l'armata di difesa d'Israele", nota per l'abbreviazione Tsahal

In arabo: الجيش الدفاع الإسرائيليا، تْسْاهَل al-Jayš ad-Difā’i al-’Isrā’īli, Tśāhal; in inglese: Israel Defense Forces – IDF) sono l'insieme delle forze armate (esercito, marina ed aviazione) dello Stato d'Israele.


Fondate nel 1948 «per difendere l'esistenza, l'integrità territoriale e la sovranità dello Stato di Israele» e «proteggere gli abitanti di Israele e combattere ogni forma di terrorismo che minacci la vita quotidiana», le forze armate israeliane organizzarono, sostituirono e fusero tra loro le varie organizzazioni armate come la Haganah e la sua sezione operativa chiamata Palmach, di cui facevano parte anche ex-membri della Brigata ebraica (che combatté sotto bandiera britannica durante la seconda guerra mondiale), Etzel (o Irgun) e Lehi, a cui sino alla fine della guerra di indipendenza del 1948, fu concessa una vigilata libertà d’azione. Tutti i rami della Tsahal sono subordinati all'unico capo di stato maggiore generale. Il capo di stato maggiore generale (רמטכ"ל Ramatkál) è l'unico ufficiale di servizio avente il rango di tenente generale (רב אלוף Rav Alúf) e riferisce direttamente al ministro della Difesa e indirettamente al primo ministro d'Israele e al gabinetto di governo. I capi del personale sono formalmente nominati dal governo, su indicazione del ministero della Difesa, per tre anni, ma il governo può votare per estendere il loro servizio a quattro anni, e in rare occasioni anche fino a cinque.

L’I.F.V. Achzarit (in ebraico: אכזרית)

L'esercito e l'industria israeliani un po’ di tempo fa misero a punto una modifica piuttosto massiccia di un veicolo da trasporto pesantemente corazzato basato sui carri armati medi sovietici T-55 che l'IDF aveva catturato agli eserciti arabi. 


Questi veicoli da combattimento sono utilizzati ancora oggi dalle forze di difesa israeliane.
È sorprendente che gli eserciti sovietico e russo, avendo esperienza di 9 anni di operazioni di combattimento in Afghanistan, e poi l'esperienza di combattimento urbano a Grozny, non abbiano avuto l'idea di creare un enorme veicolo corazzato cingolato pesante.
C'erano tutti i prerequisiti per questo: esperienza di combattimento reale, capacità industriali ed enormi scorte di carri armati T-54/55 e  T-62 nelle basi di stoccaggio.
L'apparizione di mezzi corazzati così pesanti può salvare la vita di migliaia di soldati in condizioni di combattimento. Inoltre, una tale tecnica sarebbe apparsa prima dei test decennali dei recenti IFV Bumerang e dei Kurganets.
L' Achzarit divenne quindi il primo veicolo da trasporto truppe pesantemente corazzato al mondo. L'emergere di questa tecnica è dovuta a due ragioni:
  • in primo luogo, l'approccio cauto di Israele nell'utilizzo di tutte le armi disponibili; 
  • in secondo luogo, la necessità di proteggere la fanteria dalle armi moderne. In Israele la vita del soldato viene messa al di sopra della sicurezza dell’equipaggiamento militare.

L'esperienza israeliana, compreso il conflitto Israele-Libano del 1982, ha dimostrato che i carri armati che l'esercito israeliano ha cercato di utilizzare come mezzi corazzati per il trasporto di personale si sono rivelati molto resistenti alle munizioni a grappolo anticarro.
Sulla base di ciò, già negli anni '80, Israele iniziò ad attuare il concetto di creare mezzi cingolati pesantemente corazzati basati su vari MBT oramai obsoleti. Pertanto, all'ordine del giorno apparvero le scorte di carri armati medi T-54/55 catturati.
Dal 1988 al 2011, in Israele circa 500 carri armati sono stati trasformati in veicoli corazzati. Più di 100 di questi veicoli corazzati da trasporto truppe, creati sulla base del T-55, continuano a rimanere in servizio, nonostante la comparsa di veicoli corazzati pesanti specializzati, basati sul carro armato principale Merkava. Stiamo parlando dell’IFV corazzato Namer con una massa di combattimento di 60 tonnellate.
I veicoli corazzati da trasporto truppe Achzarit rimangono ancora in servizio e vengono utilizzati attivamente negli ambienti urbani. Sono più efficaci laddove gli APC  M113 sono vulnerabili a causa dell'uso massiccio di lanciarazzi anticarro da parte del nemico.
Esternamente, tutti gli APC Achzarit sono carri armati T-54/55 dai quali è stata rimossa la torretta. Anche il motore e la trasmissione sono stati modificati. Le varianti Mk.1 erano dotate di un nuovo motore diesel General Motors più compatto da 650 HP e il motore Mk.2 è stato portato a 850 HP.
L'installazione di un nuovo motore più compatto ha permesso di liberare spazio tra il lato di tribordo del veicolo da combattimento e la centrale elettrica. Dietro, a tribordo, appare una rampa corazzata posteriore.
Questa porta ha un design unico che permette di aumentare l'apertura grazie a un meccanismo di sollevamento di parte del tetto quando la porta viene aperta. Ciò consente al militare di uscire più velocemente e tornare indietro per entrare nel veicolo da combattimento senza subire danni.
Lo scafo del carro armato stesso è stato notevolmente riequipaggiato, inserendo al suo interno un vero e proprio compartimento militare per 7 persone. Altre tre persone compongono l'equipaggio del veicolo da combattimento: il pilota, l'operatore delle armi e il comandante.
Dopo aver rimosso la torre, il peso dei carri armati raggiunse le 27 tonnellate, ma il peso totale dell’ Achzarit era di 44 tonnellate. Quasi tutto l'aumento di peso è stato speso per armature aggiuntive per i veicoli corazzati, compresa l'installazione di armature combinate e protezione dinamica.
Come armamento l’Akhzarit utilizza torrette telecomandate con mitragliatrici da 7,62 mm e da 12,7 mm.








Achzarit (in ebraico: אכזרית) è un Infantry Fighting Vehicle (veicolo da combattimento della fanteria) corazzato israeliano  

L'Achzarit (in ebraico: אכזרית) è un mezzo corazzato israeliano. Più precisamente si tratta di un IFV cioè Infantry Fighting Vehicle (veicolo da combattimento della fanteria) di cui rappresenta il modello pesante attualmente in servizio. L'Achzarit è un mezzo molto originale. Si tratta, in realtà, di uno scafo di un T-55 di preda bellica ampiamente modificato. 
Le modifiche hanno comportato:
  • la rimozione della torretta;
  • la sostituzione del motore con uno più compatto;
  • l'installazione di un portellone posteriore (resa possibile dai minori ingombri del motore).

Il risultato è un IFV pesantemente protetto il cui peso è di 44 tonnellate (contro le 36 del T-55).

Storia

La necessità di un simile mezzo emerse in seguito all'operazione pace in Galilea, durante la quale si contarono numerose perdite a carico della fanteria meccanizzata. Queste perdite erano imputabili alla scarsa protezione dei mezzi in dotazione, principalmente APC M113 il cui peso in ordine di combattimento è di sole 12-13 tonnellate.
Si decise quindi di sfruttare lo scafo di vecchi MBT per mettere a punto un nuovo veicolo per la fanteria meccanizzata e per il genio.
Furono impiegati sia scafi di vecchi Centurion (da cui nacquero il Nagmashot, il Nakpadon e il Puma) sia dei numerosi T-55, in possesso di Israele come preda bellica dei vari conflitti arabo-israeliani, da cui nacque, appunto, l'Achzarit.
Le peculiari caratteristiche dell'Achzarit lo hanno reso idoneo non solo per lo scenario per cui era stato progettato (guerra corazzata convenzionale) ma anche per gli scenari di guerra asimmetrica nei quali Israele si è trovato coinvolto negli ultimi decenni.
Questi scenari contemplano il confronto militare con delle forze, quelle palestinesi, che non schierano un vero e proprio esercito quanto unità di guerriglia, in grado di sferrare attacchi a sorpresa utilizzando ordigni esplosivi improvvisati (IED, improvised explosive devices) o lanciarazzi spalleggiabili controcarro (tra cui i diffusissimi RPG-7). Dinanzi a queste minacce, l'Achzarit garantisce un livello di protezione impossibile da raggiungere per gli APC tradizionali.
L'Achzarit si basa sui carri armati T-54/T-55 di costruzione sovietica, a cominciare da quelli catturati agli eserciti arabi durante le guerre arabo-israeliane. Per fare spazio ad un compartimento per le truppe, furono rimosse la torretta da otto tonnellate e mezzo, la sovrastruttura originale del telaio e il motore montato trasversalmente. L'armatura reattiva non esplosiva è stata installata sullo scafo originale. Il primo modello dell'Achzarit entrò in servizio nel 1988.

Protezione

L'Achzarit può resistere sia a cariche sagomate che a proiettili perforanti che distruggerebbero gli IFV convenzionali. I produttori affermano che il mezzo può resistere a ripetuti colpi APFSDS da 125 mm sul suo arco frontale. Con 44 tonnellate, la macchina è eccezionalmente pesante. Il fatto che 14 tonnellate del peso del veicolo siano costituite da un'ulteriore armatura composita speciale e avanzata, dà qualche indicazione sul suo elevato grado di protezione.

Armi

È armato con tre mitragliatrici da 7,62 mm, inclusa una Rafael Overhead Weapons Station, una mitragliatrice controllata dall'interno della cabina, sviluppata dalla Rafael Advanced Defense Systems. Come lezione della Seconda Intifada, una torretta di vetro balistico fu installata su di uno dei portelli per consentire al comandante di vedere fuori senza essere esposto al fuoco di armi leggere e alle schegge.
Diversi Achzarit in servizio sono stati aggiornati con una stazione per armi telecomandate Samson da 12,7 mm al posto della stazione per armi sopraelevata Rafael standard da 7,62 mm.
È stata costruita anche una versione con RCWS-30. 

Operazioni

A causa della sua armatura pesante, l'Achzarit è talvolta chiamato APC Pesante (HAPC).
Gli APC Achzarit hanno preso parte all'operazione Rainbow a Rafah , dopo che un APC M113 relativamente leggero venne distrutto in una imboscata. Gli APC Achzarit sono stati coinvolti anche nella guerra di Gaza (2008-2009) e in quella ancora in corso.





Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
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(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Bulgarianmilitary, Wikipedia, You Tube)



































 

martedì 7 maggio 2024

BUNDESMARINE 1962 - 2015: i Type 206 sono una classe di sottomarini diesel-elettrici (U-boat) sviluppati dalla Howaldtswerke-Deutsche Werft (HDW).







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senza mai darli per scontati.
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là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.




I Type 206 sono una classe di sottomarini diesel-elettrici sviluppati dalla Howaldtswerke-Deutsche Werft (HDW). Il design è basato sulla precedente classe di sottomarini Type 205. Questi piccoli e agili sottomarini furono costruiti durante la Guerra Fredda per operare nelle acque poco profonde del Mar Baltico e attaccare le navi del Patto di Varsavia in caso di scontro militare. Gli scafi a pressione furono costruiti in acciaio amagnetico per contrastare la minaccia delle mine navali magnetiche e rendere più difficile il rilevamento con i sensori MAD. Il profilo e le basse emissioni hanno consentito ai sottomarini durante le esercitazioni di violare le difese delle forze avversarie ben protette come le formazioni di portaerei. 











Programma

Dieci sottomarini Tipo 205 furono costruiti tra il 1962 e il 1968 con scafi costruiti con un nuovo acciaio amagnetico. Le prime unità, tuttavia, soffrivano di crepe dovute alla tensocorrosione e fu avviato un programma urgente per sviluppare un nuovo acciaio che superasse questi problemi, che all'epoca ricevettero notevole pubblicità negativa. Il nuovo acciaio austenitico altoresistenziale, amagnetico, presentava una maggiore elasticità e una buona resistenza dinamica, e si è rivelato molto soddisfacente in servizio, superando ampiamente i dubbi sollevati dai primi problemi, pur non essendo mai stato scelto dalle numerose esportazioni di IKL clienti e quindi rimane unico per i sottomarini della Marina tedesca. Successivamente, il Tipo 206 fu progettato dall'Ingenieur Kontor Lübeck (IKL) nel 1964-65 e il 7 giugno 1969 fu effettuato un ordine di produzione per otto dalla HDW di Kiel e dieci dalla Nordseewerke di Emden.
Dei 18 sottomarini costruiti per la Bundesmarine (Marina della Germania occidentale), 12 furono modernizzati all'inizio degli anni '90 e furono ribattezzati Tipo 206A; gli altri sono stati radiati. L’attuale Marina tedesca ha inizianto a smantellare alcuni 206A, con la messa in servizio dei nuovi sottomarini Tipo 212. Nel giugno 2010 il Ministero della Difesa ha annunciato che tutte e sei le navi rimanenti sarebbero state immediatamente ritirate dal servizio attivo e dismesse entro la fine del 2010 per ridurre i costi. Ad oggi, non sono più in servizio sottomarini type 206 con la Marina tedesca. 
Una variante leggermente modificata del Type 206 (che include la caratteristica cupola, o rigonfiamento, nella parte anteriore dell’unità), il sottomarino di classe Gal per la Marina israeliana è stato costruito secondo le specifiche israeliane come Vickers Type 540 nel Regno Unito anziché in Germania per ragioni politiche. Furono costruite tre di queste imbarcazioni, la prima commissionata nel 1976. Quando la marina israeliana ricevette i suoi nuovi sottomarini di classe Dolphin (anch'essi costruiti dalla HDW), i Gal furono ritirati. Nel 2006, uno era stato demolito e due erano stati inviati alla HDW nel tentativo di trovargli un acquirente. Quando non fu trovato alcun acquirente, uno dei sottomarini fu restituito a Israele per essere esposto nel Museo navale e dell'immigrazione clandestina.

Ammodernamento

Un'importante modernizzazione di mezza età è stata condotta su dodici di questi sottomarini, le unità interessate ora sono ufficialmente designate Tipo 206A. I lavori iniziarono a metà del 1987 e furono completati nel febbraio 1992, essendo eseguiti da Nordseewerke, Emden; questo aggiornamento includeva:
  • il sonar STN Atlas DBQS-21D; 
  • nuovi periscopi; 
  • un nuovo sistema di controllo delle armi (LEWA);
  • il sistema ESM è stato sostituito e installata la navigazione GPS; 
  • i sottomarini ricostruiti sono armati con nuovi siluri (Seeaal); 
  • il sistema di propulsione è stato completamente rinnovato e sono stati apportati miglioramenti agli alloggi.

Dopo il suo smantellamento, l'U21 ha avuto una storia in continua evoluzione: prima avrebbe dovuto essere venduto all'Indonesia come Cundamani. Questi piani furono abbandonati e l'U21 sarebbe stato demolito a Itzehoe, se HDW non lo avesse accettato per un museo aziendale pianificato a Kiel. Questo museo non si è concretizzato e l'U21 è stato donato alla città di Eckernförde e lì rimorchiato. Per un breve periodo funzionò come attrazione turistica/museo della tecnologia, ma a causa della politica locale fu venduto come rottame e smantellato.
Anche gli U13, U14, U19 e U20 dovevano essere venduti all'Indonesia. I loro nomi sarebbero stati Nagarangsang, Nagabanda, Bramastra e Alugoro. 
Nel febbraio/marzo 2010 gli U26, U28 e U30 furono rimorchiati dal rimorchiatore polacco Ikar a ’s-Gravendeel, nei Paesi Bassi, per essere demoliti. 
Gli U17 e gli U26 visitarono New York City per la Fleet Week nel 1992.

Export

La Marina indonesiana intendeva acquisire cinque sottomarini Tipo 206 nel 1997 per integrare la sua flotta sottomarina, allora era composta da due sottomarini di classe Cakra (Tipo 209/1300).  Il 25 settembre 1997, la Marina indonesiana ha preso in consegna due sottomarini Type 206 e ha pianificato di rimontarli, seguiti da altri tre sottomarini. Poi, nel giugno 1998, l’Indonesia rimase a corto di fondi e il programma di appalti fu annullato. Alle navi erano già stati assegnati i nominativi e i numeri distintivi dalla Marina indonesiana al momento della cancellazione. 
La Marina colombiana ha acquistato quattro sottomarini Tipo 206A dismessi per potenziare la sua forza sottomarina. Due sottomarini, denominati Intrépido (ex U23) e Indomable (ex U24) sono stati commissionati alla Marina colombiana il 28 agosto 2012. Due sottomarini (ex U16 ed ex U18) sono stati acquistati per essere cannibalizzati per pezzi di ricambio. Il 5 dicembre 2015, l'Intrépido e l'Indodomable sono entrati in servizio attivo dopo una lunga ristrutturazione in Germania. 




Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)