mercoledì 1 ottobre 2025

MARINA MILITARE ITALIANA: Leonardo ha presentato ai media la torretta navale LIONFISH 30, equipaggiata con la nuova mitragliera X-GUN da 30x173 mm.










https://svppbellum.blogspot.com/

Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.









Durante il salone denominato Seafuture 2025 a La Spezia, Leonardo ha presentato ai media la torretta navale LIONFISH 30, munita della nuova mitragliera X-GUN da 30x173 mm.


E’ il primo esemplare di serie prodotto per la Marina Militare italiana. La torretta ha un design stealth con ridotta RCS, ed è dotata di sistema di caricamento automatico con 2 box da circa 100 colpi con 2 diverse tipologie di munizionamento, per un totale di oltre 200 colpi pronti al fuoco.


L'optronica di puntamento, indipendente e auto-stabilizzata, è la JANUS-D navalizzata di Leonardo, munita di intelligenza artificiale per il calcolo balistico contro i droni C-UAV. La nuova torretta risulterebbe aver già riscosso ordinativi in Africa settentrionale, America Latina e Medioriente.



Come noto agli addetti ai lavori, è un sistema completamente nuovo, che unisce la nuova mitragliera da 30 mm X-GUN, il nuovo munizionamento ABM in sviluppo da parte di KNDS Italy (ex Simmel), e, appunto, la nuova torretta. Le prime unità ad essere equipaggiate con il nuovo sistema d'arma saranno i PXX e le FREMM EVO che fra non molto entreranno in servizio con la marina italiana.
Si starebbero studiando anche probabili applicazioni terrestri della LIONFISH 30, sia in modalità fissa che veicolare (veicoli blindati 6 x 6 o 8 x 8 o anche cingolati).
Con l’acquisizione di Breda Meccanica Bresciana, Leonardo ha completato il portafoglio di prodotti che presto andrà dal calibro 20 fino al 127 mm passando attraverso torrette navali calibro 30, 40 e 76, oltre a soluzioni terrestri, spolette intelligenti, munizioni guidate VULCANO e convenzionali.



L'X-Gun da 30 mm per applicazioni navali e terrestri rappresenta un sistema di armi elettriche all'avanguardia, completamente sviluppata da Leonardo, utilizzando tecnologie innovative e brevettate, in grado di sparare l'intera gamma di munizioni da 30×173 mm disponibili, vale a dire la Multi Fragmentation – Air Burst Munition (MF-ABM). Quest'ultima è in fase di sviluppo e qualificazione finale da parte di KNDS Ammo Italia insieme al cannone Leonardo e alla sua nuova soluzione navale.
L'arma all'avanguardia è già stata selezionata e contrattualizzata nel frattempo anche dalla Royal Canadian Navy nell'ambito del nuovo programma Canadian Surface Combatant per costruire e consegnare quindici nuove navi.
Onde consentire il passaggio al calibro 30 mm, la Marina Militare italiana ha scelto Leonardo per fornire i primi Lionfish 30 X-Gun per i PPX Offshore Patrol Vessels (OPV).
Il nuovo sistema d’arma ha la capacità di contrastare i sistemi aerei senza equipaggio (UAS) con una soluzione ITAR-Free, garantendo un'implementazione senza soluzione senza soluzione di continuità e senza restrizioni in campo internazionale.
La decisione di sviluppare la X-Gun risale al 2017 e finanziata nel 2018. La realizzazione del primo prototipo munito del tamburo o rotore, è stato elaborato da Mattia Forcina, capo dell'ingegneria meccanica nel ramo difesa; l’ing. sta guidando il team che sviluppa la X-Gun insieme ai sistemi Gatling 20 e Blaze 30.
La prima raffica con un rateo di fuoco di 200 colpi al minuto è stata effettuata nel 2019. Il lungo processo di sviluppo e qualificazione è stato interamente condotto dall'azienda e ha visto un'evoluzione graduale a causa del design e delle tecnologie innovative introdotte con la nuova arma. 

La Marina italiana dovrebbe finanziare la fase di qualificazione del cannone, la fase di progettazione, sviluppo e qualificazione del Lionfish 30.

Leonardo considera la X-Gun pronta per essere ordinata dai clienti internazionali alleati. Parallelamente alla qualificazione del cannone, Leonardo sta anche lavorando al nuovo supporto per il Lionfish 30, il cui prototipo dovrebbe essere svelato all'inizio del prossimo anno.
La X-Gun è prevista per la piena produzione e disponibilità entro il 2025, essendo già promossa sul mercato internazionale dal 2024.
La produzione della canna del cannone e di altri componenti connessi viene effettuata nello stabilimento di Leonardo a La Spezia, mentre l’assemblaggio della torretta navale Lionfish 30 sarà condotto a Brescia con componenti provenienti da diverse strutture aziendali e dalla catena di approvvigionamento.
L'X-Gun soddisfa e supera i più rigorosi standard di difesa globale, erogando i colpi 30×173 ad un rateo di fuoco di 200 colpi al minuto. Come già detto, al centro della nuova arma, c'è la camma del tamburo ad azionamento elettrico che, con la sua rotazione ha fornito un motore brushless (installato all'interno della stessa camma del tamburo), assicura tutte le operazioni. Una soluzione che riduce al minimo le parti mobili, migliorando così l'affidabilità.
La canna lunga 90 calibri incorpora scanalature per un raffreddamento ottimale durante il funzionamento, mentre il meccanismo laterale a doppia alimentazione garantisce una fornitura continua ed efficiente di munizioni. Il cannone mantiene lo stesso ricevitore, passando dall'alimentatore senza collegamento all'alimentatore collegato senza alcuna modifica, consentendo all’arma di mantenere oltre l'80% di pezzi di ricambio in comune tra le due versioni, con evidenti vantaggi logistici.
La X-Gun pesa 173 kg, di cui 78 kg del ricevitore, 60 kg per la canna e 35 kg per l'alimentatore. L'unità di controllo dell’arma aggiunge 16 kg consentendo di salvare gli ultimi dati in caso di interruzione della corrente.

La X-Gun ha una velocità di fuoco regolabile fino a 200 giri/min programmata e continua e presenta due caratteristiche chiave: 
  • la modalità cecchino; 
  • e la selezione del colpo successivo. 

Leonardo sta collaborando con KNDS Ammo Italia (ex-SIMMEL Difesa) per fornire alla X-Gun una capacità C-UAS contro i micro droni mini. La precisione è garantita da un nuovo e unico fusibile di ritardo temporale. Le nuove munizioni sono dotate di un fusibile intelligente che viene programmato tramite un’antenna del fusibile installato all'interno dell’arma, con dati forniti dal programmatore. Quest'ultimo riceve il tempo di volo prima delle informazioni sulla detonazione dal sistema di controllo del fuoco.
L'X-Gun Lionfish 30 FCS sarà in grado di sfruttare appieno un ampio database di informazioni sugli UAS grazie ad algoritmi basati sull'intelligenza artificiale (AI) che risiederà su di un sistema di supporto decisionale in fase di sviluppo e sarà disponibile come capacità di crescita. Quest'ultimo migliorerà ulteriormente l'efficienza del sistema d'arma nel tempo, grazie alle modalità di auto-apprendimento. A differenza dei sistemi convenzionali, l'innovativo fusibile sviluppato da KNDS Ammo Italia raccoglie dati sulla velocità del proiettile in tempo reale attraverso due bobine induttive passive senza contatto inserite nel freno di bocca, rendendo il sistema immune sia a inceppamenti non intenzionali che intenzionali, quest'ultimo più frequente nelle applicazioni terrestri. I dati inseriti correggono il tempo di volo perfezionando il punto di detonazione e migliorando la precisione, migliorando in ultima analisi la probabilità di colpo a segno.
La frammentazione di massa frontale dei proiettili consiste in sfere in acciaio di alta qualità, integrate dalla naturale frammentazione laterale dell'involucro cilindrico in acciaio. Le sfere formano un cono con un angolo ridotto, mentre il corpo genera frammenti che viaggiano anche in avanti a forma di cono su di un'area più ampia. Le nuove munizioni possono essere utilizzate anche in modalità detonazione, attivate all'impatto sul bersaglio ostile. Le nuove munizioni insieme al sistema di impostazione delle spolette in ritardo dovrebbero essere testate prima della fine dell'anno, completando il programma di sviluppo, mentre la qualificazione sarà condotta entro il 2025.
Insieme alla X-Gun, la torretta navale Lionfish 30 si unisce alla gamma di prodotti LIONFISH® di piccolo calibro di Leonardo, che include i modelli Ultralight da 12,7 mm, Inner Reloading e Top, nonché una versione da 20 mm. Il nuovo Lionfish 30 condivide la stessa architettura generale, elettronica e i servomeccanismi con le torrette dell'altra famiglia, offrendo vantaggi rilevanti in termini di comunanza, manutenzione, formazione e logistica. Con una massa di circa 1.600 kg senza munizioni, la torretta non penetrante e a ingombro ridotto ospita l'elettronica, i servo e il direttore elettro-ottico esterno sul lato destro mentre il caricatore di munizioni con un massimo di 200 colpi è ospitato a sinistra. Il sistema di mira è completamente stabilizzato in elevazione e azimut per mezzo di potenti servo-sistemi. Tutti i componenti sono completamente protetti da uno scudo stealth per ridurre al minimo la sezione trasversale radar e consentire il funzionamento in ambiente ostile.
Il cannone X-Gun da 30 mm ha una portata di 3.000 metri, la torretta ha un raggio di addestramento di -155° + 155° mentre l'altitudine è -20°, +70°; l’attività multi-target e tracciamento, è dotata di una telecamera diurna con una gamma di rilevamento, riconoscimento e identificazione di 9,5, 4,8 e 3 km rispetto all'obiettivo standard NATO, insieme a una telecamera IR con la stessa gamma di capacità rispettivamente di 12, 6 e 3,5 km con sensore raffreddato e un puntatore laser con una portata di 10 km.
La capacità di affrontare tutti i tipi di minacce asimmetriche è guidata da sofisticati algoritmi di Intelligenza Artificiale (AI) che eseguono analisi contestuali e ottimizzano l'impegno contro molteplici minacce simultanee. Il sistema condivide una serie di caratteristiche con altri modelli della famiglia Lionfish, inclusa la sua capacità di essere controllato a distanza tramite una console locale ad alta risoluzione, che è in grado di determinare autonomamente le coordinate di tiro stabilizzate eseguendo calcoli balistici e di traiettoria del bersaglio, o completamente controllato da una console multifunzione.




La X-Gun è stata tuttavia sviluppata come arma da utilizzare sia per applicazioni navali che terrestri 

Leonardo la offre sulla sua famiglia di torrette HITFIST per veicoli corazzati cingolati e ruotati. 
La Marina italiana ha acquistato il veicolo blindato anfibio Iveco Defence Vehicles (IDV) 8×8 VBA, di cui un certo numero di piattaforme dovrebbero ricevere la torretta senza equipaggio Leonardo equipaggiata con il cannone X-Gun da 30 x 173 mm, offrendo significativi vantaggi operativi, di manutenzione e logistici.








Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 


La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, NavalNews, Wikipedia, You Tube)

















 

martedì 30 settembre 2025

United States Army Air Forces (USAAF) 1939: il Lockheed L-133 era un progetto che utilizzava un insolito design canard ala-corpo misto; si proponeva di essere il primo caccia a reazione delle United States Army Air Forces (USAAF) durante la seconda guerra mondiale.









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Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.








Il Lockheed L-133 era un progetto esotico iniziato nel 1939 che si proponeva di essere il primo caccia a reazione delle United States Army Air Forces (USAAF) durante la seconda guerra mondiale. Il velivolo che utilizzava un design radicale sarebbe stato spinto da due turbogetti a flusso assiale; aveva un insolito design canard ala-corpo misto in grado di raggiungere 612 mph (985 km/h) in volo a livello. L'USAAF respinse la proposta del 1942, ma lo sforzo accelerò lo sviluppo del primo caccia a reazione operativo di successo dell'USAAF, il P-80 Shooting Star, che vide un servizio limitato verso la fine della guerra. Il P-80 aveva un design meno radicale con un singolo motore a reazione Allison J33 e con una coda convenzionale.






Sviluppo

La Lockheed fu la prima negli Stati Uniti ad iniziare a lavorare su di un aereo a reazione. Il progetto L-133 iniziò nel 1939 come una serie di "Progetti di carta" degli ingegneri Clarence L. "Kelly" Johnson, Willis M. Hawkins e Hall L. Hibbard. Nel 1940 ebbero inizio i lavori preliminari su di un caccia a reazione finanziato dall'azienda, che progredirono in diverse versioni sui tavoli da disegno. Nel frattempo, Lockheed stava lavorando su di un motore turbogetto L-1000 a flusso assiale con un proprio design; tale turbogetto aveva lo scopo di alimentare un progetto di caccia a reazione bimotore, il modello L-133-02-01.
Durante la seconda guerra mondiale, lo sviluppo di un caccia a reazione aveva il potenziale di portare un vantaggio decisivo nelle battaglie aeree della guerra; mentre la storia andava avanti, solo la Germania costruì un numero significativo di caccia a reazione prima della fine della guerra, ma tali velivoli raggiunsero il servizio nella Luftwaffe troppo tardi per fare la differenza.
Il 30 marzo 1942, Lockheed presentò formalmente l'L-133-02-01 all’USAAF; avrebbe dovuto essere spinto da due turbogetti L-1000 e caratterizzato da un design canard dall'aspetto futuristico con flap scanalati per migliorare la portanza; il caccia monoposto avrebbe avuto una velocità massima di 612 mph (985 km/h) in volo livellato, ma una autonomia di sole 310 miglia (500 km).
L'L-133 aveva una forma ad ala principale che era essenzialmente identica alle sezioni alari esterne del Lockheed P-38 Lightning. Per molti aspetti l'L-133 era molto in anticipo sui tempi, con caratteristiche futuristiche tra cui:
  • layout canard;
  • piano ala-corpo miscelato;
  • due motori in una posizione di fusoliera integrale a bassissima resistenza.

L'USAAF considerava l'L-133 troppo avanzato per l'epoca e non diede seguito al progetto. L'esperienza acquisita con il design servì alla Lockheed nello sviluppo del primo caccia a reazione operativo dell'USAAF, il P-80 Shooting Star. Anche se entrò nel servizio di combattimento dopo la fine della guerra, il P-80 era meno avanzato dell'L-133. Poiché l'USAAF non aveva dato il via libera al progetto L-133, i motori avanzati destinati all'L-133 ebbero lunghe pause nel loro sviluppo. La scelta del motore più conveniente per il P-80 divenne così l'Allison J33, basato sui progetti di compressori centrifughi britannici. Il P-80 era un aereo monomotore economico da costruire con un design convenzionale dell'ala e del piano di coda, non utilizzando il layout misto del corpo dell'ala e del canard dell’L-133.

Specifiche (L-133-02-01) - Caratteristiche generali:
  • Equipaggio: 1
  • Lunghezza: 48 piedi 4 in (14,73 m)
  • Apertura alare: 46 piedi 8 in (14,22 m)
  • Superficie alare: 325 piedi quadrati (30,194 m2)
  • Apparato motore: 2 × turbogetti a flusso assiale Lockheed L-1000, spinta di 5.100 lbf (23 kN) ciascuno.
  • Velocità massima: 625 mph (985 km/h, 543 kn)
  • Armamento: Cannone montato sul muso 4 × 20 mm.





Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 


La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)



























 

lunedì 29 settembre 2025

US AIR FORCE: il concept WindRunner di Radia arriva in un momento in cui il futuro delle capacità di trasporto pesanti è in discussione negli Stati Uniti, i quali cercano di dare un degno sostituto alla flotta dei velivoli da trasporto pesante C-5M Galaxy e C-17A Globemaster III.











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(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.








Una società del Colorado ha esposto di recente alla conferenza annuale dell'Air & Space Force Association un modello del nuovo velivolo da trasporto strategico che sta mettendo a punto. Anche se ancora nella sua fase di “concept”, il “WindRunner” della società Radia arriva in un momento in cui il futuro delle capacità di carico pesanti è in discussione, anche all'interno delle forze strategiche statunitensi per dare un degno sostituto alla oramai datata flotta di velivoli C-5M Galaxy e C-17A Globemaster III. 
A livello globale, la capacità di spostare carichi molto grandi e fuori misura sulle lunghe distanze per via aerea ha anche qualcosa di urgente; il sogno di Radia potrebbe essere un grande colpo e vale sicuramente la pena esaminarlo.




Il WindRunner sarà un quadrimotori, molto più grande dei due velivoli da trasporto sopra specificati; il “WindRunner” è stato originariamente progettato per trasportare le pale delle turbine eoliche lunghe 300 piedi. In altre parole, è nato con l'obiettivo di offrire una soluzione per il trasporto di carichi pesanti per i clienti commerciali. Tuttavia, Radia sostiene che quando sarà messa a punto, potrebbe essere una cellula attraente per il trasporto strategico di carri armati (MBT e VCI), elicotteri, aerei da combattimento collaborativi (CCA) e altro grande materiale bellico in luoghi vicini alla linea di combattimento, nonché booster a razzi e altri carichi fuori misura.

Un velivolo da trasporto da primato mondiale, pensato per rivoluzionare la logistica dell’energia eolica e non solo, prenderà forma anche in Puglia. 

Se tutto volgerà per il meglio, il primo volo è previsto per il 2029; nel 2030 dovrà essere consegnato il primo aereo a un cliente di lancio. Il WindRunner sarà dodici volte più grande del B-747 della Boeing, e sarà in grado di atterrare su piste non asfaltate. Ad oggi è stata completata la parte di progetto e sembrano essere stati scelti i principali fornitori, tra cui Leonardo e Magnaghi. Subito dopo l’industrializzazione si dovrà passare alla produzione di serie.
Lo afferma Giuseppe Giordo, ex ad di Alenia e oggi presidente e ad di Radia Italia. Filiale della capogruppo Usa che nasce nel 2016 per iniziativa dell’ingegnere aerospaziale del Mit e ceo, Mark Lundstrom. Il progetto iniziale si basava sull’idea di mettere le tecnologie aerospaziali al servizio della produzione dell’energia eolica che, come noto, necessita di pale molto voluminose, lunghe anche più di 200 metri, che è impossibile trasportare su strada; per tale motivo, la società Radia decise di dare inizio alla progettazione e realizzazione del velivolo WindRunner.
La statunitense Radia, secondo notizie stampa, avrebbe scelto lo stabilimento di Grottaglie (Taranto) come base europea per l’assemblaggio di una macchina costruita intorno a un’idea: rendere possibile ciò che oggi sembra logisticamente impossibile, a partire dalle pale eoliche lunghe oltre 100 metri.

DATI TECNICI:
  • Sarà lungo 109 metri; 
  • Avrà un’apertura alare di 80;
  • Capacità di trasporto: sarà in grado di trasportare carichi voluminosi che nessun cargo attuale riesce a gestire. La stiva avrà un volume più che decuplicato rispetto a un Boeing 747 e potrà imbarcare pale eoliche monoblocco da 95 a 105 metri, caricandole frontalmente a livello del suolo. 

L’obiettivo è quello di permettere alle turbine di nuova generazione di raggiungere siti remoti senza i colli di bottiglia della logistica stradale e portuale.
Sarà un velivolo progettato non per portare più peso, ma per portare più spazio e potrà operare anche su piste semi-preparate in terra battuta di 1,8 km, atterrando nelle vicinanze dei cantieri di installazione.
Come noto agli addetti ai lavori, il sito di Leonardo a Grottaglie è uno dei poli strategici italiani ed europei per la produzione di aerostrutture in materiale composito e dove si realizzano le sezioni centrale e posteriore della fusoliera del Boeing 787 Dreamliner, in un impianto all’avanguardia con circa 1.200 addetti e linee completamente automatizzate. Lo stabilimento si distingue per la capacità di lavorare grandi componenti in fibra di carbonio. Inoltre, lo sviluppo del progetto di Spazioporto di Grottaglie, punta a trasformare l’aeroporto "Marcello Arlotta" in una piattaforma per voli suborbitali e attività legate al settore spazio e droni, rafforzando il ruolo del sito come hub aerospaziale multidimensionale.
In Italia è presente un mix ideale di know-how e condizioni industriali per dare vita al progetto. Risultano già siglati accordi con Leonardo per la fusoliera, Magroup Magnaghi Aerospace per i carrelli e Aernnova, oltre a una serie di fornitori europei. Secondo le stime, circa il 70% delle componenti sarà prodotto nel continente europeo, con l’Italia al centro.
Il primo volo è previsto per il 2029, con l’avvio delle operazioni commerciali entro il 2030. Al Paris Air Show 2025, il progetto ha già attirato l’attenzione di istituzioni e aziende energetiche.
Il principale mercato sarà quello dell’energia eolica onshore, ma Radia ha firmato anche un accordo di cooperazione con il Dipartimento della Difesa statunitense per valutare l’impiego del WindRunner in ambito strategico-militare: dalla logistica a volume molto elevato al trasporto di sistemi completi senza smontaggio. Un utilizzo duale che ha alimentato il dibattito anche sulla stampa USA.
E’ evidente che per l’Italia, il progetto significa potenzialmente migliaia di posti di lavoro e investimenti per milioni di Euro. La Regione Puglia ha già avviato una serie di incontri tra i fornitori per mappare la filiera locale e attrarre aziende pronte a partecipare al programma: il calendario è serrato, la certificazione complessa e la sfida industriale senza precedenti.
Gli appassionati paragonano il WindRunner all’Antonov An-225 "Mriya" distrutto nella fasi iniziali della guerra in Ucraina dalle forze russe. Il nuovo progetto guarda soprattutto al volume ed alla versatilità. Non sarà quindi solo un "aereo gigante", ma un ponte logistico tra industria, energia e difesa, con l’Italia chiamata a giocare una partita importante.
Man mano che l'interesse cresceva e lo sviluppo progrediva, il volume senza precedenti del velivolo WindRunner ha attirato allo stesso modo i settori della difesa, aerospaziale e del carico commerciale.


Il C-17A, entrato in servizio per la prima volta nel 1995, ha una capacità di carico utile massima di circa 82 tonn, secondo la scheda informativa ufficiale dell'Air Force.


Il C-5 molto più grande, che è in servizio oramai dagli anni '70, ed è ora nella sua configurazione C-5M migliorata, può trasportare fino a 140 tonn. Ciò che è probabilmente più importante del solo peso grezzo che può sollevare, in quanto il C-5 può trasportare oggetti molto più voluminosi del C-17. E’ importante precisare che né questo aereo né il C-17 sono attualmente in produzione.
In confronto, Radia afferma che il WindRunner lungo 356 piedi, concepito per la prima volta nel 2016, sarà in grado di fornire 72,6 tonn di carico. Tuttavia, il peso del carico utile racconta solo una piccola parte della storia, suggerisce l'azienda.
Le enormi dimensioni degli aerei militari di oggi, i moderni satelliti, i sistemi missilistici e gli ospedali mobili rendono difficile il trasporto pronto per la missione e molti sistemi d'arma devono essere smontati per essere stivati a bordo di un Galaxy o di un Globemaster.
Il WindRunner, con circa 270.000 piedi cubi di spazio di carico, offre sette volte il volume di un C-5 e 12 volte il volume di un C-17 e potrà trasportare sei elicotteri Chinook C-47 pronti al volo. Il posizionamento della cabina di pilotaggio in un rigonfiamento sopra la stiva offre più spazio verticale per caricare o scaricare al suolo gli oggetti nella sua lunghissima stiva.
Il WindRunner sarà in grado di decollare e atterrare su 6.000 piedi di pista, che è piuttosto breve per un aereo così grande. Un fattore limitante, tuttavia, potrebbe essere l’autonomia. Mentre il C-17 può volare per circa 2.400 miglia con un carico pesante senza fare rifornimento, il C-5 può volare oltre il doppio di quella distanza con il carico nella stiva. Il WindRunner avrà un'autonomia di soli 1.200 miglia, secondo Radia. Quindi, la capacità di rifornimento aereo dovrà essere un prerequisito per l’utilizzo in ambito militare. Tuttavia, questo potrebbe essere uno scambio utile per la capacità di spostare facilmente carichi molto grandi mantenendo il prezzo di acquisto di aeromobili più economico possibile e gli aerorifornitori già servono pesantemente le flotte C-5M e C-17A per le missioni a lunga distanza. Potrebbe anche essere possibile estendere l'apertura alare di 261 piedi dell'aereo gigante per aumentarne l’autonomia o con l’utilizzo di serbatoi di carburante ausiliari. Radia ribadisce che la capacità di rifornimento in volo sarà aggiunta per i contratti militari, ma non per la tranche iniziale dei jet commerciali.
Mentre un mockup in scala del WindRunner era in mostra nello showroom della conferenza situato nel tentacolare Gaylord Conference Center a National Harbor, un generale dell’US Air Force era in una piccola sala riunioni due piani più in alto, parlando del futuro del trasporto strategico pesante del servizio statunitense.



L’USAF è ancora nelle prime fasi di capire di cosa ha bisogno per una piattaforma Next Generation Airlift (NGAL) che sostituirà i C-5 e i C-17. Tuttavia, l’USAF dovrà optare per una maggiore velocità e flessibilità operativa, nonché per la capacità di difendersi meglio dalle crescenti minacce quando è a terra e in volo. E’ noto che l'USAF sta attualmente cercando un aereo per sostituire sia il Galaxy che il Globemaster. Date varie considerazioni di bilancio e funzionali, è improbabile che un futuro NGAL abbia la stessa capacità di carico del C-5 Galaxy.
Tra le opzioni NGAL c'è un aeromobile con un corpo ad ala mista, o configurazione BWB. Il design potrebbe fornire maggiori capacità di sollevamento con grandi quantità di volume interno, tra gli altri vantaggi. Nel 2023, l'Air Force ha selezionato la startup dell'aviazione JetZero per progettare e costruire un dimostratore a grandezza naturale.
Probabilmente non ci sarà un aereo sostitutivo in grado di eguagliare le dimensioni del Galaxy, il che significa che l’USAF dovrà guardare all'esterno per spostare il suo carico più grande. Tuttavia, ci sono opzioni limitate in questo momento. 



C'è un piccolo numero di An-124 Condor commercialmente tracciabili, che hanno capacità di sollevamento pesante più o meno simili al C-5, disponibili oggi. L'esistente Condor progettato dai sovietici non durerà per sempre. È possibile che l'Ucraina possa rimettere in produzione il Condor in forma modernizzata, ma questa sarebbe un'impresa molto grande e non risolverà il problema dell'USAF di perdere la sua capacità organica di spostare carichi fuori misura se il singolo aereo che sostituirà il C-17 e il C-5 non sarà in grado di soddisfare la capacità di quest'ultimo di ingoiare carichi massicci.
Vale la pena notare che il più grande aereo operativo al mondo per il trasporto merci An-225 Mriya, che è una evoluzione dell'An-124, è stato distrutto dalla Russia all'inizio della sua invasione dell'Ucraina. Tale velivolo è stato per decenni l'aereo charter più pesante disponibile, sostenendo tutto, dalle guerre alle operazioni di soccorso in caso di calamità, al movimento di vagoni ferroviari e aerei.
Ciò premesso, il gigante di Radia potrebbe offrire all'USAF una nuova opzione per spostare grandi carichi, se diventa davvero un vero aereo. Mentre questa potrebbe essere più una capacità di nicchia, anche se fosse offerta solo su base contrattuale, sarebbe probabilmente un'opzione interessante per alcune missioni. Una versione militarizzata di questo aereo dovrà avere una autonomia molto più ampia, ma una piccola flotta potrebbe aiutare a colmare il vuoto lasciato dalla sostituzione dei C-5 e dei C-17. Il Pentagono è stato certamente incuriosito da concetti di sollevamento pesante molto più esotici di questo.

Radia afferma che effettuerà il primo volo del suo WindRunner entro il 2030.

La società statunitense Radia ha raccolto oltre 150 milioni di dollari fino ad oggi ed è in trattative per raccogliere ulteriori miliardi attraverso il sostegno governativo, le partnership commerciali e il capitale privato per completare lo sviluppo e la produzione del WindRunner. Di recente è stato completato lo sviluppo del “concept” e i test della galleria del vento ed ora ci si sta preparando per l'integrazione e la produzione del sistema.  WindRunner utilizza sistemi ampiamente collaudati e pronti all'uso che sono attualmente certificati e in volo oggi. L’azienda si è concentrata sulla progettazione e l'analisi digitale e ora sta procedendo verso la costruzione del velivolo su larga scala per la certificazione.
Radia "ha ricevuto lettere di intenti (LOI) da importanti clienti globali nei settori dell'energia eolica, della difesa, aerospaziale e del carico", ha aggiunto O'Connor. Tuttavia, una LOI non è un contratto per la consegna.





Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 


La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, TWZ, ADNKRONOS, IlSole24Ore, Wikipedia, You Tube)