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martedì 6 agosto 2024

US STRATEGIC AIR COMMAND: il Rockwell B-1 Lancer è un bombardiere strategico supersonico statunitense quadrireattore e quadriposto.







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Quanto sono veloci i B-1B LANCER dell’US Air Force?

Il B-1B Lancer, il bombardiere più veloce nell'inventario dell’US Air Force è in grado di raggiungere velocità di Mach 1,2, o oltre 900 miglia all'ora a livello del mare.
Questa velocità supersonica è particolarmente impressionante data la capacità del B-1B di trasportare un enorme carico utile di 75.000 libbre e una capacità di carburante di 265.274 libbre, con un peso massimo al decollo di 477.000 libbre.
Alimentato da quattro motori turbofan General Electric F101 con afterburning, il B-1B ha stabilito quasi 50 record mondiali di velocità, carico utile e autonomia dalla sua introduzione in servizio.
I bombardieri non sono tipicamente associati alle alte velocità. Raramente sono veloci e sono progettati principalmente per attaccare i bersagli ostili. Di conseguenza, devono ospitare armamentario diversificato, che richiede una grande cellula. Ma questo è correlato alle basse velocità.
Il B-52 Stratofortress è un esempio: bruto ingombrante munito di otto motori, può colpire a 650 miglia all'ora. Il B-2 Spirit, nel frattempo, un bombardiere costruito intorno alle caratteristiche stealth, ha una velocità massima classificata da qualche parte nell'alta gamma subsonica - ancora una volta, non molto più veloce di un Airbus da trasporto civile.
Un bombardiere nell'inventario degli Stati Uniti, tuttavia, vola a velocità supersonica: il B-1B Lancer: è il bombardiere più veloce nell'inventario degli Stati Uniti. 
Certo, Mach 1.2 non è certo paragonabile a quella dei caccia di quarta e quinta generazione, che possono volare oltre Mach 2. Ma i caccia non hanno il compito di trasportare un carico utile di 75.000 libbre o una capacità di carburante di 265.274 libbre. Lo stesso Lancer pesa circa 190.000 libbre, con un peso massimo al decollo di 477.000 libbre. Questo è un aereo pesante, che rende la velocità Mach 1.2 più impressionante di quanto implichi la cifra della sua velocità effettiva.
Il B-1B detiene quasi 50 record mondiali per velocità, carico utile, autonomia e tempo di salita nella sua classe; la configurazione mista ala/corpo del B-1B, le ali a geometria variabile e i motori muniti di post-combustione, si combinano per fornire lunga distanza, manovrabilità e alta velocità migliorando al contempo la sopravvivenza.
Il motore turbofan con post-combustione che consente le prestazioni esemplari del B-1B è il General Electric F101. In modalità di postcombustione completa, l'F101 può fornire oltre 30.000 libbre di potenza. È stato il primo motore della General Electric progettato specificamente per il programma che sarebbe diventato il B-1. Un F101 è stato utilizzato sperimentalmente in un F-16 Fighting Falcon durante i primi anni '80, e quell'esperimento ha dato origine all'F110 di GE, un derivato dell'F101 che alimenta jet da combattimento come l'F-15E Strike Eagle e l'F-14D Tomcat.
L'F-101 è stato anche il punto di partenza per quella che sarebbe diventata la serie CFM56 di GE, un motore turbofan che sarebbe stato utilizzato per piattaforme di aviazione commerciale tra cui l'Airbus A320 e il Boeing 737.





I bombardieri B-1B Lancer dell'Air Force hanno da poco iniziato a volare con un nuovo tipo di pilone esterno che sarà in grado di ospitare una vasta gamma di munizioni, tra cui armi più grandi e missili da crociera ipersonici. Il test del pilone modulare adattabile di carico, o LAM, riflette la continua importanza del B-1 per l'US Air Force. Anche se il suo ritiro è ora pianificato, il bombardiere rimane prezioso, soprattutto per la sua capacità di trasportare carichi utili grandi e diversi su lunghe distanze ed è stato destinato come piattaforma di prova di armi ipersoniche.
Il 412th Test Wing, presso la Edwards Air Force Base, in California, ha testato il LAM progettato dalla Boeing,  previsto per "rimuovere i vincoli tradizionali delle armi". Il nuovo pilone ha volato attaccato a un B-1B assegnato al 419th Flight Test Squadron dell'ala.

Nelle foto del 7 e del 15 febbraio 2024, un aereo di prova B-1B è visto con un singolo pilone LAM montato sotto la fusoliera anteriore, approssimativamente adiacente all'inizio della radice dell'ala. Sembra essere caricato con una munizione di attacco diretto congiunto (JDAM)  inerte da 2.000 libbre. Questo sembra essere esattamente nella stessa posizione utilizzata dal B-1 quando si trasporta l'AN/AAQ-33 Sniper Advanced Targeting Pod.










L'Air Force ha spiegato che "il pilone unico è progettato per trasportare una varietà di armi standard ed emergenti con una transizione senza soluzione di continuità, consentendo la massima agilità e rafforzando anche l'infrastruttura di prova delle armi. Mentre il B-1B è stato scelto a causa della disponibilità degli aeromobili a Edwards, il LAM può essere modificato per l'utilizzo su di una varietà di altri velivoli, se necessario".

Il B-1B ha servito in modo ammirevole per quasi 40 anni, ma è previsto un ritiro imminente. 

Insieme al subsonico e furtivo B-2 Spirit, il B-1B sarà gradualmente eliminato a favore del prossimo B-21 Raider, che è attualmente in fase di test di volo iniziali. Il B-21 si basa sulla configurazione dell'ala volante B-2 e non avrà velocità massima supersonica, il che significa che una volta che il B-1B sarà ritirato, l'Air Force sarà senza un'opzione di bombardiere supersonico.
È l'ultimo dei bombardieri statunitensi della guerra fredda ed è stato inizialmente sviluppato come bombardiere da Mach 2 ad alta quota e ridotta segnatura radar (circa un decimo di quella del B-52); poi è stato riprogettato nella convinzione che i bombardieri ad alta quota fossero diventati impraticabili con le difese dell'Unione Sovietica ("Rockwell International"); passando alla missione della penetrazione a bassa quota e velocità transoniche.
Con la sua autonomia elevata e la capacità di trasportare fino a 40 tonnellate teoriche di carico, è stato reso un bombardiere strategico per missioni di interdizione. Il suo principale problema, oltre alla difficoltà di messa a punto dell'impiantistica, è stata la necessità di diminuire le distanze di lancio rispetto al bersaglio, dato che i missili a lunga gittata ALCM (incl. "Tomahawk") sono stati dati in carico ai più vecchi B-52. Per i B-1B sono disponibili solo gli SRAM e le bombe a caduta libera.

Sviluppo

Il progetto del B-1 nacque in risposta al requisito Advanced Manned Strategic Aircraft (AMSA) emesso dall'USAF nel 1965 per sostituire il Boeing B-52 Stratofortress. Dopo varie incertezze, soprattutto dovute alla perplessità che dei bombardieri potessero ancora contribuire al dispiegamento delle forze nucleari accanto a ICBM e SLBM, nel 1970 venne assegnato alla Rockwell International per l'avvio del programma, ora ufficialmente battezzato B-1A. Ai tre prototipi costruiti nel 1974 se ne aggiunse un quarto nel 1976. A quell'epoca, l'USAF era intenzionata a mettere in linea col SAC (Strategic Air Command) ben 240 velivoli.
La dottrina d'impiego prevedeva la penetrazione dello spazio aereo sovietico ad alta velocità (possibilmente 2 Mach) e ad alta quota. Il B-1A era quindi dotato di ali e prese d'aria a geometria variabile, nonché una grande quantità di carburante per poter sostenere per periodi prolungati gli alti consumi richiesti per andare ad alta velocità.
In realtà, varie perplessità rimanevano nei vertici USAF e nel Congresso sulle capacità del B-1A di penetrare le difese integrate dell'URSS, specie dopo che nel 1976 Viktor Belenko, pilota disertore russo, rivelò che la V-VS stava per mettere in campo il successore del MiG-25. Era il periodo della paranoia del "Foxbat", capace di prestazioni eccezionali, e del suo successore (poi concretizzatosi nel MiG-31 "Foxhound") con capacità look-down/shoot-down, grazie a un radar a scansione elettronica, sembravano rendere la missione del costruendo bombardiere statunitense quasi impossibile.
Nel 1977 il Presidente Carter decise quindi di annullare il progetto del B-1A, puntando piuttosto sui nuovi missili da crociera lanciati da velivoli (ALCM), nella fattispecie dai B-52. A quell'epoca inoltre probabilmente già si pensava ad un bombardiere stealth (che sarebbe diventato il B-2), quindi lo stop al programma non metteva in discussione la dottrina dell'USAF, bensì solo le prestazioni del B-1A. Comunque i collaudi in volo dei quattro prototipi proseguirono.
Con la salita alla Casa Bianca di Ronald Reagan nel 1981, si ebbe una nuova corsa agli armamenti, giustificata secondo l'amministrazione americana anche da una serie di iniziative sovietiche (Angola nel 1975, invasione dell'Afghanistan nel 1979), nonché dallo svilupparsi di nuove aree di crisi impreviste (Iran). Di fatto il solo B-52 sembrava inadeguato a fornire una risposta in aree di crisi lontane. Inoltre veniva data una nuova enfasi agli armamenti convenzionali, poiché il semplice possesso di armi nucleari, da solo, non poteva risolvere crisi di carattere regionale, come già la guerra di Corea e del Vietnam avevano dimostrato (l'URSS invece lo stava apprendendo in Afghanistan).
Nel 1981 quindi si passò ad uno studio di possibili piattaforme da immettere in servizio entro gli anni novanta. Scartata una variante dell'FB-111, ci si concentrò su una versione evoluta del B-1A. Ritenendo (probabilmente a torto) che le difese sovietiche incentrate su nuove piattaforme AWACS e MiG-31 "Foxhound" fossero impenetrabili ad alta quota, prese piede l'idea di usare l'aereo della Rockwell International per penetrazioni a bassa quota (circa 60 m) ed alta velocità (0,9 Mach). A queste andavano aggiunte caratteristiche di "invisibilità" assai spinte per rendere complicata l'individuazione del bombardiere. Questa nuova evoluzione venne denominata B-1B.
Di fatto, il B-1B è solo esternamente simile al B-1A. La sua sezione radar equivalente (in inglese Radar Cross Section RCS), è pari a 1/100 di quella del bombardiere annullato da Carter nel 1977. Pur restando la configurazione con ali a geometria variabile, esse furono studiate per il volo a bassissima quota. Ugualmente, le prese d'aria dei motori furono rese fisse, a tutto vantaggio di una minore visibilità radar ma a discapito delle prestazioni velocistiche, che in quota scendevano a "soli" 1,25 Mach.
La produzione di 100 velivoli iniziò nel 1984, e il primo B-1B di serie arrivò alla Dyess Air Force Base il7 luglio 1985. Il costo unitario è stato calcolato in 283,1 milioni di dollari (dati del 1998). L'ultimo esemplare di serie fu consegnato il 2 maggio 1988.
Nonostante i vari aggiornamenti subiti, il velivolo non ha mai raggiunto le prestazioni del Tupolev Tu-160.
Il 17 febbraio 2021 è iniziato il ritiro (concluso il 24 settembre dello stesso anno) di 17 dei 62 B-1B in organico, che ha ridotto la flotta a 45 esemplari.

Impiego operativo

Il B-1 entrò ufficialmente in servizio il 1º ottobre 1986. Progettato espressamente per svolgere missioni di bombardamento nucleare, non prese parte alla prima guerra del Golfo. Fu però successivamente utilizzato nel 1998 contro l'Iraq e l'anno successivo contro la Serbia. Nel 2001, durante una missione notturna in Afghanistan, un B-1 è precipitato nell'Oceano Indiano a 30 miglia dalla base navale americana nell'isola di Diego Garcia.

Descrizione tecnica

Struttura

Il B-1 si presenta come un velivolo snello con ala a geometria variabile, spinto da quattro motori posti in due gondole sotto le ali. Partendo dal muso, troviamo due superfici canard, regolate automaticamente, per aiutare i piloti nella conduzione del velivolo. Seguono le due semiali principali, la cui parte mobile è incernierata molto vicino alla fusoliera. Il bordo d'attacco è stato rinforzato, a seguito di un tragico incidente in cui un velivolo andò perduto dopo aver urtato dei volatili. Si possono scegliere ben cinque posizioni per le ali: a 15°, a 25°, a 45°, a 55° e infine a 67,5°.



Propulsione

La propulsione è assicurata da quattro motori General Electric F101-GE102, versione adatta alle basse quote del motore originariamente previsto per il B-1A. Capostipite dell'F110 e presente, senza postbruciatore, anche sul B-2, l'F101 è un turbofan bialbero, dotato di una ventola a due stadi, azionata da una turbina anch'essa bistadio, e da nove stadi ad alta pressione, azionati da una turbina monostadio. La spinta, con postbruciatore inserito, è pari a 30000 libbre, ovvero 133,4 kN. Il rapporto di compressione è di 26,8:1.
Il Lancer può trasportare ben 114 490 litri di combustibile, che gli garantiscono un'autonomia di oltre 12000 km. Inoltre, può trasportare anche un serbatoio ausiliario interno, capace di ulteriori 10 515 litri.

Armamento

Il B-1B è dotato di tre stive lunghe circa 5,5 metri, due contigue davanti ai motori più una posteriore, nelle quali possono trovare alloggio missili cruise AGM-86, AGM-69 SRAM (fino a 24), bombe nucleari B-61 e B-83, nonché, a partire dagli anni '90, quasi tutto il carico di caduta convenzionale presente nell'arsenale USAF, comprese le JDAM.
I missili cruise trasportabili internamente sono solo 8, altri 12 si possono agganciare all'esterno, questo perché la missione principale del Lancer era (ed è) la penetrazione dello spazio aereo nemico, mentre il vettore previsto per gli AGM-86 era il B-52H (12 ordigni). Come carico convenzionale si va dalle 84 bombe Mk.82 da 500 libbre (227 kg), alle 24 Mk.84 da 2000 libbre (907 kg) o penetratori BLU-109, entrambe con kit di guida JDAM.
Complessivamente, l'aereo può imbarcare nelle tre stive fino a 34000 kg di bombe. In pratica, considerando i tipi di ordigni in dotazione all'USAF, il carico massimo utilizzabile è di 29000 kg. Comunque, l'aereo possiede anche dei punti d'aggancio esterni per ulteriori 22680 kg, ma questi non vengono mai usati.
Tra il novembre 2007 e il marzo 2011, la capacità nucleare del Lancer è stata rimossa in conformità con il Trattato di riduzione delle armi strategiche (START), che ha limitato la flotta all’uso delle sole armi convenzionali.

Specifiche (B-1B) - Caratteristiche generali:

  • Equipaggio: 4 (comandante dell'aereo, pilota, ufficiale dei sistemi offensivi e ufficiale dei sistemi difensivi)
  • Lunghezza: 146 piedi (45 m)
  • Apertura alare: 137 piedi (42 m)
  • Alare spazzata: 79 piedi (24 m) spazzata
  • Altezza: 34 piedi (10 m)
  • Superficie dell'ala: 1.950 piedi quadrati (181 m2)
  • Confolo: NACA69-190-2
  • Peso a vuoto: 192.000 libbre (87.090 kg)
  • Peso lordo: 326.000 libbre (147.871 kg)
  • Peso massimo al decollo: 477.000 libbre (216.364 kg)
  • 4 × motori turbofan di post-combustione General Electric F101-GE-102, 17.390 lbf (77,4 kN) di spinta ciascuno asciutto, 30.780 lbf (136,9 kN) con postbruciatore.

Prestazioni:
  • Velocità massima: 721 kn (830 mph, 1.335 km/h) ad un'altitudine di 40.000 piedi (12.000 m); 608 kn (1.126 km/h) a 200-500 piedi (61-152 m)
  • Velocità massima: Mach 1,25
  • Autonomia: 5.100 nmi (5.900 mi, 9.400 km) con un carico dell'arma di 37.000 libbre (16.800 kg). La portata massima è di 6.500 nmi (12.000 km).
  • Raggio d’azione: 2.993 nmi (3.444 mi, 5.543 km)
  • Tangenza: 60.000 piedi (18.000 m)
  • Velocità di salita: 5.678 ft/min (28,84 m/s)
  • Carico dell'ala: 167 lb/sq ft (820 kg/m2)
  • Spinta/peso: 0,38 al peso lordo.

Armamento:

Punti rigidi: 6 punti rigidi esterni per ordigni[c]con una capacità di 50.000 libbre (23.000 kg), con disposizioni per trasportare combinazioni di:
  • Missili: AGM-154 Arma di stallo congiunto (JSOW) - AGM-158C Missile antinave a lungo raggio (LRASM) - AGM-158 Joint Air-Surface Standoff Missile (JASSM) - AGM-183 Arma di risposta rapida lanciata in aria (ARRW). In precedenza si potevano trasportare bombe nucleari B61 o B83.



Avionica:
  • 1× AN/APQ-164 radar array a scansione elettronica passiva passiva offensiva lungimirante
  • 1× ricevitore di allarme radar AN/ALQ-161 e apparecchiature di incestamento difensivo
  • 1× sistema di gestione difensiva AN/ASQ-184
  • 1x Sniper Advanced Targeting Pod (opzionale).

Bombe:
  • 84 Mk-82 AIR inflatable retarder general purpose bombs
  • 81 Mk-82 low drag general purpose bombs
  • 84 Mk-62 Quickstrike sea mines
  • 24 Mk-65 mine navali
  • 30 CBU-87/89/CBU-97 Cluster Bomb Units (CBU)
  • 30 CBU-103/104/105 Wind Corrected Munitions Dispenser
  • 24 GBU-31 JDAM GPS guided bombs
  • 15 GBU-38 JDAM GPS guided bombs (Mk-82 general purpose warhead)
  • 24 Mk-84 general purpose bombs
  • 96 or 144× GBU-39 Small Diameter Bomb GPS guided bombs (not fielded on B-1 yet)
  • 24 B61 thermonuclear variable-yield gravity bombs
  • 24 B83 nuclear bomb.

Avionica

La cabina di pilotaggio riflette l'impostazione anni '70 del velivolo, con molti "orologi" (strumenti analogici) e niente Head-Up Display (HUD). L'equipaggio è composto da comandante, pilota, offensive system officer (OSO) e difensive system officer (DSO). Comandante e pilota dispongono di una barra di comando analoga a quella usata sui caccia, al posto dei classici volantini.
L'avionica del B-1B è quanto di più sofisticato ci fosse all'epoca. Il radar d'attacco è un AN/APQ-164, con antenna a scansione elettronica, e con una spazzata di oltre 10 miglia, permette il volo automatico da 2000 piedi a meno di 200 piedi. È possibile attivare anche dei modi speciali per seguire il terreno, come in caso di presenza di pioggia o di forti difese antiaeree.
Per la navigazione, il B-1B si avvale di un sistema astrale NAS-26, radar Doppler AN/APN-218 e radar altimetrico AN/APN-224. 
Il sistema difensivo è invece incentrato sul potente ALQ-161, che funge sia da ESM (Electronic Support Measures) che da ECM (contromisure elettroniche). Dotato di ben 67 antenne fra trasmittenti e riceventi disposte su tutto il velivolo, ha una potenza di picco di 120 kW e pesa quasi 2500 kg. Quando venne introdotto il sistema fu criticato e qualche problema l'ha dato, principalmente dovuto al fatto che era (ed è) assai sofisticato. In ogni caso l'ALQ-161 era stato ideato per il B-1A, cioè per la penetrazione ad alta quota, e di conseguenza la potenza disponibile per la penetrazione a bassa quota è assai eccedente le necessità. Inoltre un aereo che vola a circa 60 m di quota rimane difficile da individuare.
Il computer principale del B-1 è l'IBM AP-101, che è stato utilizzato anche sull'orbiter dello Space Shuttle e sul bombardiere B-52. Il computer è programmato con il linguaggio di programmazione JOVIAL.  L'avionica offensiva del Lancer include il set radar array passivo a scansione elettronica passivo offensivo AN/APQ-164 Westinghouse (ora Northrop Grumman) con sterzo elettronico (e un'antenna fissa puntata verso il basso per una ridotta osservabilità radar ad apertura sintetica), radar, indicazione bersaglio in movimento a terra (GMTI) e modalità radar altimetro, navigazione Doppler e una suite di navigazione inerziale. L'aggiornamento B-1B Block D ha aggiunto un ricevitore GPS (Global Positioning System) a partire dal 1995.
L'elettronica difensiva del B-1 include l'equipaggiamento di avvertimento radar Eaton AN/ALQ-161A  che ha tre serie di antenne: una alla base anteriore di ogni ala e la terza rivolta all'indietro nel radome di coda.  Anche nel radome di coda c'è il sistema di allarme di avvicinamento missilistico AN/ALQ-153 (radar pulse-Doppler).  L'ALQ-161 è collegato a un totale di otto distributori di flare AN/ALE-49 situati in cima dietro il baldacchino, che sono gestiti dal sistema di gestione avionica AN/ASQ-184.  
Ogni distributore AN/ALE-49 ha una capacità di 12 flare MJU-23A/B. Il flare MJU-23A/B è uno dei più grandi razzi di contromisura infrarossa al mondo con un peso di oltre 3,3 libbre (1,5 kg).  Il B-1 è stato anche equipaggiato per trasportare il sistema di esche trainato ALE-50.
Aiutando la sopravvivenza del B-1 anche il suo RCS relativamente basso. Anche se non è tecnicamente un aereo stealth, grazie alla struttura dell'aereo, ai percorsi di aspirazione a serpentina e all'uso di materiale assorbente radar, il suo RCS è circa 1/50 di quello del B-52 di dimensioni simili. Si tratta di circa 26 ft2 o 2,4 m2, paragonabile a quello di un piccolo aereo da combattimento.
Il B-1 detiene 61 record mondiali FAI per velocità, carico utile, distanza e time-to-climb in diverse classi di peso degli aeromobili. Nel novembre 1993, tre B-1B hanno stabilito un record a lunga distanza per l'aereo, che ha dimostrato la sua capacità di condurre lunghezze di missione prolungate per colpire in qualsiasi parte del mondo e tornare alla base senza fermate.La National Aeronautic Association ha riconosciuto il B-1B per aver completato uno dei 10 voli record più memorabili del 1994.

Aggiornamenti

Il B-1 è stato aggiornato dalla produzione, a partire dal "Conventional Mission Upgrade Program" (CMUP), che ha aggiunto una nuova interfaccia per armi intelligenti MIL-STD-1760 per consentire l'uso di armi convenzionali guidate di precisione. Il CMUP è stato consegnato attraverso una serie di aggiornamenti:
Il blocco A era il B-1B standard con la capacità di fornire bombe a gravità non di precisione.
Il blocco B ha portato un radar di apertura sintetica migliorato e aggiornamenti al sistema di contromisure difensive ed è stato messo in campo nel 1995.
Il blocco C ha fornito una "capacità" per la consegna di un massimo di 30 unità di bombe a grappolo (CBU) per sortita con modifiche apportate a 50 porta-bombe.
Il blocco D ha aggiunto una "capacità di precisione" tramite armi e sistemi di targeting migliorati e ha aggiunto capacità avanzate di comunicazione sicura.  La prima parte dell'aggiornamento delle contromisure elettroniche ha aggiunto Joint Direct Attack Munition (JDAM), il sistema di esche rimorchiate ALE-50 e radio anti-jam.
Il blocco E ha aggiornato i computer avionici e ha incorporato il Wind Corrected Munitions Dispenser (WCMD), l'AGM-154 Joint Standoff Weapon (JSOW) e l'AGM-158 JASSM (Joint Air to Surface Standoff Munition), migliorando sostanzialmente la capacità del bombardiere. Gli aggiornamenti sono stati completati nel settembre 2006.
Il blocco F utilizza il Defensive Systems Upgrade Program (DSUP) per migliorare le contromisure elettroniche e le capacità dell'aereo, ma è stato annullato nel dicembre 2002 a causa di superamenti dei costi e ritardi.
Nel 2007, il pod di targeting Sniper XR è stato integrato nella flotta B-1. Il pod è montato su un punto rigido esterno sul muso dell'aereo vicino al vano bomba di prua.  A seguito di test accelerati, il pod Sniper è stato schierato nell'estate 2008.  Le future munizioni di precisione includono la bomba di piccolo diametro.
L'USAF ha iniziato la modifica Integrated Battle Station (IBS) nel 2012 come combinazione di tre aggiornamenti separati quando ha realizzato i vantaggi di completarli contemporaneamente; il Fully Integrated Data Link (FIDL), la Vertical Situational Display Unit (VSDU) e il Central Integrated Test System (CITS).  FIDL consente la condivisione elettronica dei dati, eliminando la necessità di inserire le informazioni tra i sistemi a mano.  VSDU sostituisce gli strumenti di volo esistenti con display a colori multifunzione, un secondo display aiuta con l'evasione e il targeting delle minacce e funge da display di backup. Il CITS ha visto un nuovo sistema diagnostico installato che consente all'equipaggio di monitorare oltre 9.000 parametri sull’aereo. Altre modifiche sono la sostituzione dei due sistemi di navigazione inerziale giroscopica di massa rotante con sistemi giroscopici laser ad anello e un'antenna GPS, la sostituzione del radar APQ-164 con l'array a scansione elettronica attiva Scalable Agile Beam Radar – Global Strike (SABR-GS) e un nuovo indicatore di di atteggiamento.  Gli aggiornamenti IBS sono stati completati nel 2020.
Nell'agosto 2019, l’US Air Force ha presentato una modifica al B-1B per consentirgli di trasportare più armi internamente ed esternamente. Usando la paratia mobile in avanti, lo spazio nella baia intermedia è stato aumentato da 180 a 269 pollici (da 457 a 683 cm). Espandere la baia interna per utilizzare il Common Strategic Rotary Launcher (CSRL), oltre a utilizzare sei degli otto punti rigidi esterni che erano stati precedentemente inutili per rimanere in linea con il nuovo trattato START, aumenterebbe il carico di armi del B-1B da 24 a 40. La configurazione gli consente anche di trasportare armi più pesanti nella gamma di 5.000 libbre (2.300 kg), come i missili ipersonici; l'AGM-183 ARRW è previsto per l'integrazione sul bombardiere. In futuro l'HAWC potrebbe essere utilizzato dal bombardiere che, combinando sia il trasporto di armi interno che esterno, potrebbe plausibilmente portare il numero totale di armi ipersoniche a 31.

Versioni

B-1A


Il B-1A fu la prima versione, era dotata di prese d'aria variabili e una velocità massima di 2,2 Mach. Vennero realizzati quattro prototipi, ma non entrò mai in produzione.

B-1B


Il B-1B è una versione rimodernata del B-1A, essenzialmente ha una sezione radar ridotta e una velocità massima di 1,25 Mach. È stata pensata principalmente per gli attacchi a bassa quota. Sono stati prodotti un totale di 100 B-1B.

B-1R


Il B-1R è stato un aggiornamento proposto nel 2004 dei già esistenti B-1B. Avrebbe avuto dei radar avanzati, capacità di lanciare missili aria-aria e nuovi motori Pratt & Whitney F119. Questa variante avrebbe raggiunto di nuovo una velocità massima di 2,2 Mach ma un'autonomia ridotta del 20%. I piloni esterni già esistenti sarebbero stati modificati per poter trasportare altri tipi di armi. Riguardo la difesa aria-aria, sarebbe stato imbarcato un nuovo radar AESA e alcuni piloni possono essere modificati per lanciare missili aria-aria.

Utilizzatori:
  • Stati Uniti - United States Air Force - 100 B-1B consegnati tra il 7 luglio 1985 e il 2 maggio 1988. Il 17 febbraio 2021 è iniziato il ritiro di 17 dei 62 B-1B in organico che, al settembre 2021, ha ridotto la flotta a 45 esemplari.






Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Nationalinterest, Wikipedia, You Tube)








































 

martedì 30 luglio 2024

Immersa nel profondo del Nevada Test and Training Range dell’US Air Force, la struttura remota e altamente classificata nota come “Area 51” è il cuore dei programmi aerei statunitensi segreti da più di 50 anni.








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Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
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di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
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senza mai darli per scontati.
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là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.






La conoscenza da parte del grande pubblico della segreta “Area 51” è stata svelata ufficialmente nel 2013, quando un documento redatto da due storici della CIA nel 1992 è stato desecretato. 
Il documento è il primo a svelare esplicitamente l'area (il cui nome in precedenza veniva sempre occultato con una riga in neretto) e a indicarla chiaramente su di una mappa. In tale documento si trova la conferma che in questo luogo sono stati condotti diversi programmi per testare aerei militari segreti e velivoli-spia che sorvolarono più volte l'Unione sovietica durante la Guerra Fredda.






LA NASCITA

Nel 1955, alcuni funzionari della CIA in cerca di un luogo in cui fare esperimenti su un nuovo tipo di velivolo militare da ricognizione strategica (l'U-2) sorvolarono quella che sembrava una vecchia pista aerea abbandonata nei pressi del lago salato Groom Lake, cioè il letto prosciugato di un antico lago salato. L'area, era un vecchio poligono di tiro utilizzato per addestramenti durante la Seconda Guerra Mondiale, e si trovava a 160 km da Las Vegas e confinava con il Nevada Test Site, un sito dove furono condotti oltre 700 test atomici dell'Autorità per l'Energia Nucleare statunitense: era talmente pericolosa e isolata che nessuno si sarebbe spinto fino a lì: perfetta per testare tecnologie militari segrete e addestrare i piloti.
Le origini del nome del terreno di proprietà della Nellis Air Force Base (una base militare statunitense che controlla un'area di 1,2 milioni di ettari e 12.959 km quadrati di spazio aereo ristretto) non sono chiarissime: si pensa che derivi dal sistema di numerazione a griglia usato dall'Autorità per l'Energia Nucleare, che già possedeva una vasta area del Deserto del Nevada dove venivano compiuti test nucleari nei primi anni '50.
Il nome asettico e burocratico doveva passare il più possibile anonimo, e per rendere il luogo più appetibile agli addetti ai lavori fu scelto anche il termine eccentrico di “Paradise Ranch”.
Curiosamente, questa seconda denominazione è stata nel tempo offuscata dalla prima, più criptica.
Questa base aerea clandestina, conosciuta in alcuni ambienti ufficiali come Homey Airport o semplicemente come Groom Lake, si trova nascosta all'interno di circa 2,9 milioni di acri di territorio vuoto, montuoso e controllato dai militari che lo stesso Dipartimento della Difesa descrive come "uno spazio di battaglia flessibile, realistico e multidimensionale per condurre lo sviluppo di tattiche di prova e l'addestramento avanzato".
Le piste tentacolari e le strutture hangar sovradimensionate dell'Area 51 non sono solo lontane dagli occhi indiscreti del mondo esterno, ma esistono dietro molteplici veli sovrapposti di precauzioni di sicurezza, sistemi e personale.

IL MODO PER ACCEDERVI

Questa installazione è così strettamente sorvegliata che l'unico modo per accedervi è volare dall'aeroporto internazionale Harry Reid di Las Vegas, circa 82 miglia a sud, a bordo di uno degli aerei turboelica Boeing 737-66Ns o Beechcraft appositamente equipaggiati che effettuano 10 voli di andata e ritorno dall'Area 51 ogni giorno per i pendolari. Per coloro che non hanno un nulla osta di sicurezza attivo e un buon motivo per visitare, il meglio che puoi fare è dare un'occhiata alle piste lunghe 2,3 miglia attraverso potenti binocoli in cima a Tikaboo Peak, una montagna a circa 26 miglia dalla base.
La posizione remota dell'Area 51, il terreno difficile e la sicurezza militare sono stati più che sufficienti per tenere a bada gli occhi indiscreti del pubblico quando la base è stata originariamente costruita negli anni '50. Tuttavia, l'avvento dei satelliti spia negli anni successivi ha concesso agli avversari i mezzi per scrutare dallo spazio e direttamente in alcuni dei programmi di difesa più avanzati, strategicamente preziosi e Top Secret degli Stati Uniti.
Ufficialmente, il governo degli Stati Uniti non ha riconosciuto l'esistenza dell'Area 51 fino al 2013, ma ufficiosamente la base era una sorta di segreto aperto fin dall'inizio. Quindi, quando l'Unione Sovietica ha lanciato i loro primi satelliti spia "Zenit" nei primi anni '60, scattare foto di Groom Lake è diventato rapidamente tra i loro principali compiti di foto-ricognizione.
Di conseguenza, mentre l'Area 51 potrebbe essere nota per il suo ruolo nello sviluppo di alcune delle tecnologie militari più avanzate del pianeta, gli uomini e le donne spesso non accreditati ma comunque laboriosi che lavorano lì hanno rapidamente trovato diversi modi low-tech per mitigare, offuscare e persino ingannare i loro spettatori sovietici.

LA NASCITA DEL VELIVOLO SPIA U-2

Il 4 settembre 1949, un B-29 Superfortress che era stato appositamente modificato per un ruolo di ricognizione meteorologica (noto come WB-29) tornò da un volo di routine al largo della costa della Siberia con campioni d'aria che mostravano livelli anomalamente alti di detriti radioattivi nell'aria - abbastanza alti, che l'unica spiegazione logica fosse la detonazione della nuova arma nucleare sovietica. La detonazione, come avrebbero appreso i funzionari dell'intelligence americana, era di un'arma di circa 20-kiloton che l'esercito sovietico aveva preso per chiamare First Lightning.
Con i ricordi di Pearl Harbor recenti, l'apparato di difesa americano andò in allerta, affannandosi per raccogliere tutte le informazioni che poteva sul fiorente programma di armi nucleari sovietiche e sulla possibilità che gli Stati Uniti potessero essere colti di sorpresa ancora una volta.
La sfida, tuttavia, è stata accresciuta dal rapido avanzamento delle difese aeree sovietiche, che erano già in grado di abbattere qualsiasi aereo da ricognizione americano che invadeva il loro territorio. Per superare questa sfida, Kelly Johnson di Lockheed propose un nuovo aereo, liberamente basato sull'ancora sperimentale F-104 Starfighter, ma con ampie ali simili ad un aliante che gli consentivano di navigare ad altitudini superiori ai 70.000 piedi. Il progetto, noto all'epoca come CL-282, alla fine sarebbe diventato l'U-2.
Mentre i lavori su questo nuovo aereo spia ad alta quota progredivano nell'aprile 1955, l'alto ufficiale della CIA Richard Bissell, il colonnello dell'Air Force Osmund Ritland, il pilota collaudatore della Lockheed Tony LeVier e lo stesso Johnson decisero di cercare una posizione che potesse ospitare le lunghe piste che l'aereo avrebbe richiesto, pur essendo abbastanza remoto da mantenere l'estremo livello di segretezza del programma. Dal loro punto di vista in un piccolo aereo Beechcraft che volava in alto sopra il deserto del Nevada, il gruppo aveva individuato quella che sembrava essere una pista di atterraggio abbandonata nell'angolo nord-est di un tratto di terra che sapevano essere il Nevada Proving Ground della Atomic Energy Commission (AEC).
Il gruppo cercò l'atterraggio sulla pista stessa, ma LeVier alla fine scese di mettere il Beechcraft su un letto di lago asciutto adiacente con un po' di buona fortuna. Quello che pensavano fosse una pista di atterraggio abbandonata era proprio questo, avendo visto l'uso come parte di un campo di poligono per i piloti durante la seconda guerra mondiale. Ma negli anni di disuso intermedi, uno strato di polvere sciolta fino alla caviglia aveva coperto l'intera pista. Se LeVier avesse tentato di atterrare nella fanghiglia del deserto secco, avrebbe potuto finire in un disastro, con la mente dietro la moderna aviazione militare e uno stuolo di alti funzionari della Difesa tutti uccisi in un incidente così remoto, sarebbero potuti essere passati giorni prima che i loro corpi fossero stati scoperti.
Ma nonostante la polvere, l'intero gruppo rapidamente concordò che questo desolato tratto di saline sarebbe stato il luogo perfetto per testare i nuovi aerei altamente classificati, anche se presto si resero conto che le saline da sole non sarebbero state sufficienti per i test degli aerei. Nella rara occasione in cui la pioggia attraversava l'area, il deflusso dalle montagne vicine inondava il letto secco del lago, rendendo impossibile il decollo o l'atterraggio. Ciò aveva fatto guadagnare all'installazione remota uno dei suoi primi soprannomi non ufficiali: Watertown Strip.
Per superare questo ostacolo, una pista sopraelevata e pavimentata di 5.000 piedi venne costruita accanto ad una serie di hangar temporanei e strutture per officine nei tre mesi successivi in preparazione dei test dell’U-2.
Ma con il sole accecante, poca ombra e temperature in aumento, Johnson aveva escogitato un nuovo nome per la loro nuova base segreta, Paradise Ranch, in parte, perché sperava che avrebbe aiutato a vendere la posizione al personale Lockheed incaricato di lavorare là fuori.

Sulle mappe AEC, tuttavia, la posizione aveva un titolo numerico meno descrittivo: “Area 51”

Nel 1959, l'aereo spia U-2 era già in servizio da quattro anni, ma Johnson sapeva che la sua altitudine estrema non lo avrebbe protetto dalle difese aeree sovietiche per sempre. Come tale, aveva già preparato una dozzina di progetti su di un nuovo velivolo destinato a sostituire l'U-2; un velivolo da alta quota con velocità che nessun aereo aveva mai raggiunto prima. Chiamò questo nuovo concept “Archangel” e aveva abbreviato la sua dodicesima versione in A-12.
Il nuovo aereo spia di Kelly Johnson avrebbe attraversato il cielo a tre volte la velocità del suono utilizzando nuovi elementi di progettazione rivoluzionari: sistemi di guerra elettronica e persino i primi rivestimenti assorbenti le onde radar per complicare ulteriormente le cose per le difese aeree sovietiche.
Tuttavia, le strutture dell'Area 51 erano tutt'altro che sufficienti a sostenere i test di questo nuovo aereo innovativo: gli spruzzi di strutture della struttura avevano offuscato la linea tra temporaneo e permanente, con solo spazio sufficiente per circa 150 persone per lavorare al chiuso in condizioni estremamente anguste.

Nel settembre 1960, quattro mesi dopo che il primo U-2 era stato abbattuto dall'Unione Sovietica, si iniziò a preparare l'Area 51 per una nuova era nei test dell'aviazione ad alte prestazioni.

La precedente pista di asfalto da 5.000 piedi non era solo troppo corta, ma non poteva nemmeno sostenere il peso dei nuovi prototipi dell’A-12, quindi il primo ordine del giorno era quello di posare ben 25.000 iarde di cemento per stabilire una nuova pista di 8.500 piedi. Questo compito monumentale fu completato in soli otto giorni.
Tre hangar in eccedenza e oltre 100 edifici abitativi della Marina statunitense in eccedenza vennero smantellati da altre località, spediti e riassemblati nell'Area 51 per il personale della struttura, integrando e migliorando le strutture esistenti. Poco dopo, fu costruito un parco di serbatoi di carburante da 1,32 milioni di galloni per rifornire i vari aerei che volavano fuori dalla struttura.
Johnson e i suoi partner dell’US Air Force e della CIA ora avevano una struttura all'avanguardia per testare i loro nuovi programmi segreti, lontani dagli spettatori che si nascondevano, ma i loro giorni di nascondersi all'aperto erano già contati.
Meno di due anni dopo, il 26 aprile 1962, l'Unione Sovietica lanciò il suo primo satellite spia di successo, lo Zenit 2, e mentre questa prima incursione sovietica nello spionaggio orbitale fu in orbita solo per tre giorni, gli Stati Uniti sapevano che era solo una questione di tempo prima che il Cremlino iniziasse a scattare foto della base aerea segreta.
Quello stesso mese, il National Reconnaissance Office (NRO) preparò un documento che invitava gli Stati Uniti a utilizzare i suoi aerei spia U-2 o anche il satellite spia americano (ancora classificato) chiamato CORONA, per fotografare la base e valutare quale intelligence i sovietici avrebbero potuto essere in grado di ricavarne dalle altitudini orbitali.
"Senza consigliare agli interpreti fotografici quale fosse l'obiettivo, fu chiesto loro di determinare quale tipo di attività venisse condotta nel sito fotografato".
Allo stesso tempo, gli analisti dell'intelligence statunitense avevano iniziato a tracciare i percorsi orbitali dei satelliti sovietici per fornire al personale dell'Area 51 un preavviso di quando sarebbero stati sopra la struttura.
"Nelle nostre riunioni mattutine di sicurezza, ci avrebbero dato un elenco dei satelliti che i sovietici avevano in volo, e sapevamo il programma esatto di quando sarebbero venuti", ha spiegato l'ex specialista di volo radar e ipersonico dell'Area 51 Thornton "T.D". Barnes nel 2011. "Era come un programma di autobus, e ci diceva anche se si trattava di un satellite a infrarossi o di che tipo era".
Il personale dell'Area 51 come Barnes ha presto iniziato a chiamare i satelliti spia sovietici "bidoni di cenere" - un soprannome dispregiativo destinato a tracciare somiglianze tra le risorse orbitali e il vernacolo comune per i bidoni della spazzatura all'epoca.
Di solito, c'era abbastanza preavviso di un satellite spia sopra la testa per liberare semplicemente la linea di volo, infilando aerei segreti sotto l’hangar e tende da sole per bloccare la vista del satellite spia sovietico.
"Questo aveva reso il lavoro molto, molto difficile", ha ricordato Jim Freedman, che ha lavorato come responsabile degli appalti presso l'Area 51 insieme a Barnes. "Per iniziare a lavorare sull'aereo e poi doverlo rimettere nell'hangar e poi tirarlo fuori e poi metterlo dentro e poi tirarlo fuori - diventa una bella seccatura""."
Ma quando Barnes e i suoi colleghi ricevettero un avvertimento tardivo, trovarono il modo di improvvisare, costruendo semplici strutture simili ad una tenda su pali che chiamavano "hoot and scoot sheds" che potevano rapidamente erigere su di un velivolo per nasconderlo alle telecamere sovietiche.
Tuttavia, come è sempre il caso di questi giochi tra il gatto e il topo, l'Unione Sovietica aveva continuato a cercare modi per raccogliere informazioni utili dall'orbita low-earth. Un rapporto della CIA del 1964 sugli sforzi di ricognizione sovietica sosteneva che almeno il 20% di tutti i finanziamenti destinati ai programmi spaziali sovietici all'epoca era specificamente incentrato sulla costruzione e sul lancio di satelliti spia di fascia alta. Dei 16 satelliti totali che i sovietici hanno lanciato tra il 1962 e il 1964, la CIA ha valutato che quattro erano sicuramente satelliti di spionaggio, altri otto probabilmente lo erano, e solo quattro erano probabilmente destinati a compiere la missione scientifica divulgata pubblicamente dall'Unione Sovietica.
Tra la lunga lista di miglioramenti che i sovietici avevano aggiunto a questi osservatori in testa c'erano i sensori a infrarossi che avevano consentito ai loro analisti di conoscere la forma complessiva degli aerei americani che erano stati lasciati sulla pista sotto il sole abbagliante del Nevada, anche dopo che erano stati spostati in hangar per nascondersi dal satellite mentre passava.
“È come un parcheggio. Dopo che tutte le auto sono sparite, puoi ancora vedere quante erano parcheggiate lì (tramite gli infrarossi) a causa della differenza di temperatura del suolo", ha spiegato Barnes.
Ciò ha rappresentato una sfida unica per il personale che lavorava nell'Area 51, che non poteva evitare di parcheggiare gli aerei sulla linea di volo mentre conducevano ispezioni pre-flight e simili. 

Quindi, se non potevano nascondere le ombre infrarosse dei loro velivoli più segreti, decisero di infangare le acque visive dando agli analisti sovietici un eccesso di progetti di aerei da analizzare.

Barnes e i suoi colleghi dell'Area 51 avevano raccolto enormi fasce di cartone e altri materiali banali e le avevano accuratamente tagliate e realizzate nella silhouette di una sorta di nuovo aereo estremamente esotico. Per farli sembrare il più realistici possibile, trascinavano persino i riscaldatori portatili sulla linea di volo e li facevano funzionare proprio dove sarebbero stati presenti i motori dei loro aerei di cartone. Poi, poco prima che un satellite spia sovietico fosse passato sopra la loro testa, trascinavano rapidamente tutto il cartone, i riscaldatori e qualsiasi altra cosa usassero in un hangar vicino, lasciando nient'altro che l'ombra infrarossa dei loro bombardieri di cartone per gli analisti sovietici.

"Abbiamo davvero giocato con i satelliti a infrarossi", ha ricordato Barnes.

Questo gioco di cat-and-mouse continua fino ad oggi. Nel 2022 sono state pubblicate foto satellitari commerciali dell'installazione che mostravano un aereo dall'aspetto molto insolito parcheggiato sulla pista di fronte al nuovo hangar della struttura. L'aereo, tuttavia, era in qualche modo oscurato da quella che certamente sembrava essere un'iterazione aggiornata dei capannoni "hoot and scoot" impiegati da Barnes and Co. negli anni '60.






Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Focus, SANDBOXX, Wikipedia, You Tube)