lunedì 16 settembre 2024

USAF 1950 - 1982: il North American F-100 Super Sabre, soprannominato amichevolmente hun dai suoi piloti, era un monomotore a getto ad ala a freccia impiegato nei ruoli di aereo da caccia-cacciabombardiere prodotto dall'azienda statunitense North American Aviation negli anni cinquanta ed impiegato principalmente dall'USAF, specialmente durante la guerra del Vietnam.





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È stato il primo caccia statunitense a raggiungere il regime supersonico in volo orizzontale, primato mondiale che contese al sovietico MiG-19, ed il primo caccia della "Century Series" sebbene non fosse un progetto totalmente originale: derivava prevalentemente dalle ultime versioni del FJ Fury, dotato di un motore di maggiori capacità di spinta.
L'F-100 era un aereo assai complesso, afflitto da vari problemi tecnici, ma costituì per piloti ed ingegneri una preziosa esperienza nel progettare macchine supersoniche sofisticate e leggere, con scocca in alluminio. Prodotto in oltre 2.000 esemplari, volò per la prima volta nel 1953 e gli ultimi esemplari vennero radiati negli anni ottanta.
Venne impiegato anche nelle aeronautiche militari di Danimarca, Taiwan e Turchia.



Sviluppo

Visto il successo dell'F-86 Sabre, la North American il 3 febbraio 1949 iniziò il progetto di un nuovo caccia diurno che avrebbe dovuto esserne il successore, con prestazioni superiori, in particolare velocità supersonica in volo orizzontale. Questo progetto venne inizialmente denominato Sabre 45, numero che richiamava l'angolo di freccia delle ali.
Il 25 agosto 1950 il progetto Sabre 45 venne presentato all'USAF che però lo respinse, all'epoca si pensava infatti che il Sabre fosse superiore a qualunque caccia nemico, quindi l'USAF non riteneva necessario un nuovo caccia di prestazioni (e costo) superiori.
Nel novembre 1950 entrarono in azione in Corea i MiG-15, il mese successivo l'USAF inviò gli F-86A.
I Sabre ottennero eccellenti risultati contro i MiG-15, che però si rivelarono superiori per alcuni aspetti, come rapporto spinta-peso e potenza di fuoco.


Il prototipo



Per questo motivo il 19 gennaio 1951 la North American decise di proseguire il progetto, migliorato e denominato NA-180.
Il nuovo caccia avrebbe avuto un armamento costituito da cannoni da 20 mm come i caccia della US Navy, nettamente più potenti delle mitragliatrici da mezzo pollice (1,27 cm) usate dai Sabre ed altri caccia dell'USAF come l'F-84 Thunderjet.
Il 14 maggio 1951 la North American presentò il progetto NA-180 all'USAF che ne approvò il finanziamento.
Il mockup venne valutato il 7 luglio 1951 e, dopo molte modifiche, il 30 novembre il progetto venne accettato. Il sette dicembre 1951 l'USAF assegnò al nuovo caccia la denominazione ufficiale di F-100 ordinando, il 3 gennaio 1952, due prototipi YF-100, seguiti da 23 aerei di serie F-100A il mese successivo ed altri 250 in agosto.
Il primo YF-100A (52-5754) compì il primo volo il 25 maggio 1953 con il capo pilota collaudatore della North American George Welch ai comandi, con sette mesi d'anticipo sul programma. Il prototipo raggiunse la velocità di Mach 1.05, anche se usava ancora un motore Pratt & Withney XJ57-P-1 da 3.860 kg di spinta.
Il secondo YF-100A (52-5755) volò per la prima volta il 14 ottobre 1953, mentre il primo F-100A di serie volò per la prima volta il 29 ottobre, giorno in cui il primo prototipo stabilì il primato mondiale di velocità con 1.215,295 km/h pilotato dal Col. Frank. K. ”Pete” Everest.
La valutazione operativa dell'USAF rivelò che l'aereo aveva prestazioni superiori a tutti i modelli in servizio, ma aveva diversi difetti. Uno dei problemi più seri era una limitata stabilità in imbardata per cui in alcune condizioni di volo si verificava un accoppiamento inerziale che rendeva l'aereo improvvisamente instabile e quindi incontrollabile per il pilota. A volte le sollecitazioni meccaniche in questa situazione erano tali da spezzare la struttura stessa dell'aereo, come si verificò in un incidente in cui rimase ucciso il collaudatore Welch durante un volo di collaudo di uno dei primi F-100A (52-5764) il 12 ottobre 1954.
Un altro problema era legato alla manovrabilità dell'aereo ad elevati angoli d'attacco ed era dovuto alle ali a freccia con apertura relativamente ridotta: riducendo la velocità, le estremità alari entravano in stallo e l'aereo cabrava bruscamente arrivando anche a ruotare più volte in maniera incontrollabile. Questo fenomeno è un particolare tipo di stallo tipico degli aerei ad elevata freccia alare noto come “pitch-up” per il suo effetto o anche “Sabre dance” perché osservato inizialmente sull'F-86 Sabre.
Il 26 febbraio 1955 il collaudatore della North American George Smith fu costretto a lanciarsi da un F-100A in volo a velocità supersonica, riuscendo a salvarsi.
Nonostante gli inconvenienti, i ritardi nello sviluppo del F-84F Thunderstreak costrinsero l” USAF ad ordinare la produzione di serie dell'F-100A. Venne anche chiesto lo sviluppo di una nuova versione da impiegare come cacciabombardiere in grado di eseguire missioni anche di bombardamento nucleare con la tecnica del bombardamento in cabrata.
Aerei equivalenti della stessa epoca erano il Mig-19 Farmer ed il Dassault Super Mystère.
Oltre al nome ufficiale Super Sabre era noto nell'USAF col nome ufficioso di “Hun” (unno) come gioco di parole abbreviando la parola “Hundred” (cento).
Negli anni cinquanta vennero progettati altri aerei supersonici siglati con numeri successivi al cento, che assieme al Super Sabre vengono a volte indicati collettivamente come “serie 100” o “Century series”. Questi aerei sono il McDonnell F-101 Voodoo, il Convair F-102 Delta Dagger, il Lockheed F-104 Starfighter, il Republic F-105 Thunderchief ed il Convair F-106 Delta Dart.
Sono stati prodotti complessivamente 2.294 F-100 Super Sabre, compresi i due prototipi.

Tecnica

L'F-100A era un monoreattore monoposto ad ala bassa a freccia di 45 gradi. L'aereo fu il primo caccia supersonico americano costruito con ampio uso di leghe di titanio per la struttura, in particolare la fusoliera posteriore.
L'ala dell'F-100A aveva slat su tutta la lunghezza dei bordi d'attacco alari, mentre nella parte esterna dei bordi d'uscita c'erano gli alettoni.
Sotto ogni semiala era presente un pilone per serbatoi esterni, il carico totale era di 2 270 kg.
Gli impennaggi di coda erano di tipo tradizionale con piani di coda interamente mobili posti nella parte inferiore della fusoliera posteriore. Il carrello era triciclo con carrelli principali a ruota singola rientranti nelle ali e carrello anteriore a ruota doppia rientrante nel muso.
L'F-100 era dotato di un aerofreno ventrale e di un paracadute frenante da 4,9 m di diametro. La cabina del pilota aveva il tettuccio apribile verso l'indietro, il sedile era eiettabile.
Il motore era un turboreattore Pratt & Whitney J57-P-7 da 6 720 kg di spinta con postbruciatore. La presa d'aria era frontale di forma ovale.
La capacità dei serbatoi interni era di 2 812 litri, più due serbatoi esterni da 1 040 litri l'uno montati nei piloni alari.
L'F-100A era dotato di un radar AN/APG-30 con antenna posta all'interno della presa d'aria frontale in alto.
L'armamento fisso era costituito da quattro cannoni Pontiac M39 da 20 mm che sparavano 1 200 colpi al minuto posti sotto al muso, davanti al carrello anteriore.

Livree

USAF - La colorazione degli F-100 era inizialmente in metallo naturale, cioè gli aerei non venivano verniciati oppure veniva usato un colore argento su tutto l'aereo. A partire dal 1965 nel Sud-est asiatico venne introdotta una colorazione usata per la maggior parte dei caccia ed aerei d'attacco al suolo con le superfici superiori e laterali a chiazze di marrone FS30219, verde FS34079 e verde FS34102 e grigio chiaro FS36622 per tutte le superfici inferiori. La stessa colorazione venne poi adottata dall'USAF in tutto il mondo. A fine anni 70 si è passati ad una colorazione con gli stessi colori ma “wrap-around” cioè estesa a tutto l'aereo.




Utilizzatori

Oltre che dall'USAF il Super Sabre fu utilizzato dalle seguenti forze aeree:

Danimarca

Flyvevåbnet - 17 F-100D e 3 F-100F biposto ordinati a maggio 1958, con i primi esemplari entrati in servizio a maggio 1959. Ulteriori 31 F-100D e 7 F-100F furono ordinati nel 1960. Per compensare le perdite avvenute tra il 1959 e il 1974 di 21 F-100D e cinque TF-100F, nel 1973 furono consegnati ulteriori 14 F-100F. L'ultimo F-100 danese venne radiato nell'agosto del 1982, e molti vennero venduti alla Turchia.

Francia

L'Armée de l'air ricevette 85 F-100D e 15 F-100F a partire dal primo maggio 1958. I Super Sabre francesi erano assegnati alla 4th Allied Tactical Air Force della NATO su basi francesi in Germania. Nel 1960 i Super Sabre francesi vennero impiegati durante la guerra in Algeria partendo da basi in Francia. All'uscita della Francia dalla NATO nel 1967 i Super Sabre francesi vennero trasferiti dalle basi in Germania a quelle in Francia precedentemente usate dall'USAF. Negli anni 70 i Super Sabre vennero sostituiti dai SEPECAT Jaguar, gli ultimi vennero radiati nel 1978.

Taiwan

La Republic Of China Air Force ricevette il primo F-100A nell'ottobre 1958, seguito da altri 15 l'anno successivo e 65 nel 1960. Nel 1961 vennero consegnati quattro ricognitori RF-100A, privi di armamento. In seguito la ROCAF ricevette altri 38 F-100A ex-Air National Guard, arrivando quindi ad un totale di 118 aerei. Gli F-100A della ROCAF vennero aggiornati con ricevitore d'allarme radar AN/APS-54, la nuova deriva ingrandita dell'F-100D e la possibilità di impiegare missili AIM-9 sidewinder. Alcuni F-100 vennero persi durante missioni di ricognizione sulla Cina. Gli ultimi F-100A vennero radiati nel 1979.

Turchia

A partire dall'ottobre 1958 l'aeronautica militare turca (Turk Hava Kuvvetleri) ricevette 206 F-100 delle versioni C, D e F, molti ex-USAF, alcuni ex-danesi. Nel 1974 i Super Sabre turchi vennero utilizzati durante l'Operazione Attila, cioè l'invasione della parte settentrionale di Cipro iniziata il 20 luglio. Gli ultimi F-100 turchi vennero radiati nel 1982.

Esemplari attualmente esistenti

Oltre a diversi Super Sabre in diversi musei e basi aeree negli USA, un F-100D (numero di serie 54-1174) si trova al Midland Air Museum a Coventry, in Inghilterra.

Caratteristiche generali:
  • Equipaggio: 1
  • Lunghezza: 50 piedi (15 m)
  • Apertura alare: 38 piedi 9 in (11,81 m)
  • Altezza: 16 piedi 2,75 in (4,9467 m)
  • Superficie alare: 400 piedi quadrati (37 m2)
  • Proporzioni: 3,76
  • Alifito: NACA 64A007
  • Coefficiente di resistenza a sollevamento zero: CD0.0130
  • Area di trascinamento: 5,0 piedi quadrati (0,46 m2)
  • Peso a vuoto: 21.000 libbre (9.525 kg)
  • Peso lordo: 28.847 libbre (13.085 kg)
  • Peso massimo di decollo: 34.832 libbre (15.800 kg)
  • Potenza: 1 × Pratt & Whitney J57-P-21/21A motore turbogetto post-combustione, 10.200 lbf (45 kN) spinta a secco, 16.000 lbf (71 kN) con postbruciatore.

Prestazioni:
  • Velocità massima: 924 mph (1.487 km/h, 803 kn)
  • Velocità massima: Mach 1.4
  • Autonomia: 1.995 miglia (3.211 km, 1.734 miglia nn)
  • Tangenza: 50.000 piedi (15.000 m)
  • Rateo di salita: 22.400 ft/min (114 m/s)
  • Carico dell'ala: 72,1 lb/sq ft (352 kg/m2)
  • Spinta/peso: 0,55.

Armamento:
  • Cannoni: 4× 20 mm (0,787 in) M39A1 cannone revolver ciascuno con 200 colpi per cannone
  • Punti d'attacco: 6 con una capacità di 7.040 libbre (3.190 kg), con disposizioni per trasportare combinazioni di:
  • Missili: 4× AIM-9 Sidewinder o
  • 2× AGM-12 Bullpup o
  • 2× o 4× LAU-3/A dispenser per razzi non guidato da 2,75" (70 mm)
  • Bombe: bombe convenzionali o bombe nucleari Mark 7, Mk 28, Mk 38 o Mk 43.

Avionica:
  • Minneapolis-Honeywell MB-3 pilota automatico
  • Sistema di bombardamento a bassa quota AN/AJB-1B
  • Avviso radar posteriore AN/APR-26.




Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)




























 

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