domenica 24 novembre 2019

Una bellissima giornata passata al Museo Storico della Aeronautica di Vigna di valle - Roma




Ho visitato per la terza volta al Museo storico di Vigna di Valle e sono ritornato esattamente in data 22 novembre 2019; la vera motivazione era quella di poter ammirare da vicino la “new entry: il Breguet Atlantique”. 



Per quanto concerne il Reggiane Re 2002, ho dovuto constatare che non è ancora tornato dal “profondo lifting”!



La cosa che più mi ha addolorato al termine della visita è stata il vedere il deterioramento del rivestimento in tela della carlinga dell’S79 Sparviero: sono certo che il personale addetto - come sempre ha fatto - provvederà presto a restaurarla come merita.
Da una breve chiacchierata con un amico “sottufficiale-guida” mi è stato confidato che presto verrà portato allo “stato museale” un bell’F16A proveniente dalla base di Trapani.



Il museo dell’Aeronautica Militare è situato nell’idroscalo di Vigna di Valle (Bracciano) che ha il vanto di essere il più antico di tutta Italia, sul lago di Bracciano, nella zona compresa tra i comuni di Bracciano e Anguillara.



Nel 1904 fu impiantato, nella zona in cui sorge oggi il museo, il primo Cantiere Sperimentale Aeronautico per volontà del Maggiore Mario Moris, il padre dell’Aviazione Italiana e, dal 24 Maggio 1977, data dell’inaugurazione, è stato adibito a Museo Storico.




Esso dispone di 13000 m2 di superficie espositiva al coperto ed è uno dei più grandi e affascinanti Musei dell’Aeronautica al mondo.
Insieme al Museo, voluto e realizzato dalla Forza Armata per dare collocazione al patrimonio aeronautico italiano, è presente anche un’Idroscalo, che veniva utilizzato per il volo degli idrovolanti.




L’entrata al Museo è GRATUITA e l’orario di accesso è il seguente:
  • dalle 09.00 alle 17.30 nei giorni nel periodo di Ora Solare.
  • dalle 09.00 alle 16.30 nei giorni di Ora Legale.
  • Nei giorni di Capodanno, Pasqua, Natale e nei lunedì feriali, resterà chiuso ai visitatori.




Il Museo, gestito interamente dall’Aeronautica Militare, custodisce materiale aeronautico di notevole interesse storico e documentaristico ed è una fonte che promuove la storia e la cultura aeronautica nel nostro paese, sia per quanto riguarda la scienza dell’ambito, sia per scopi didattici.(Il Museo Storico ha il compito di raccogliere, restaurare, conservare, esporre e valorizzare il materiale aeronautico di interesse storico e documentario, ed è inoltre un centro propulsore di storia e di cultura aeronautica sia sotto il profilo scientifico sia didattico che divulgativo). Il Museo Storico si occupa, tra le sue varie attività del recupero e del restauro di veivoli storici.




Il restauro avviene utilizzando materiali originali (di difficile reperibilità) che vengono assemblati con le stesse tecniche dell’epoca a cui risalgono i singoli veivoli. Il museo organizza mostre aeronautiche sia in Italia che all’estero, conferenze, proiezione di filmati, raduni, congressi e visite guidate, alle quali partecipano anche Associazioni d’Arma, sodalizi civili, scolaresche e anche singoli visitatori.
Ogni anno vengono organizzati importanti eventi culturali all’interno del Museo, quali concerti, vernissage, convegni e presentazioni editoriali. All’interno del Museo si potranno osservare numerosi velivoli (più di 60), motori, apparecchiature fotografiche, armi, apparati radioelettrici, equipaggiamenti di bordo, dipinti (Balla, Tato, Annigoni), medaglie, cimeli ed oggetti ricordo.




Visitando il Museo ci accorgiamo che si divide in Hangar, in essi possiamo vedere esemplari di aeromobili restaurati e la storia del nostro paese attraverso quella dell’Aeronautica. Gli Hangar sono “Troster”, “Velo”, “Skema”, “Badoni”.
Nell’Hangar Troster, costruito dopo la prima guerra mondiale con il pagamento dei danni di guerra dall’Austria, è la più antica struttura di questo tipo in italia, ha una superficie di circa 1200 m2 ,rivestita, nel 1925 in lamiera metallica, è situato il settore espositivo che parte dai Pionieri e arriva fino alla fine della prima guerra mondiale. Dispone di uno scivolo, sulla riva del lago di Bracciano che veniva utilizzato per gli idrovolanti. In questo Hangar sono custoditi esemplari dei seguenti velivoli: Ansaldo AC.2, Ansaldo SVA.5, Caproni Ca.36, Lohner L-127, Macchi-Hanriot HD-1, S.I.T. Blériot XI-2, SPAD S-VII (Cabruna), SPAD S-VII (Ruffo), Wright N°4.

Nell’Hangar Velo, iniziato a costruire nel 1976, serviva per collegare l’Hangar Troster e l’Hangar Badoni, esso ha una superficie di 3600 m2, i lavori furono ultimati il giorno prima dell’inaugurazione del Museo dei 200 giorni. In questo Hangar, che si occupa del settore espositivo che, dal 1928, arriva fino alla seconda guerra mondiale, sono custoditi esemplari dei seguenti velivoli: Campini-Caproni 2, Caproni Ca.100, Fiat C.29, Fiat CR.42 “Falco”, Hispano HA-132-L (Fiat CR-32), Libratore Bonomi BS.17 “Allievo Cantù”, Macchi M.39, Macchi M.67, Macchi MC.72, Macchi MC.200 “Saetta”, Nardi FN.305, SIAI S.5.
Nell’Hangar Badoni, costruito nel 1930 dalla ditta omonima, ha una superficie di 3960 m2, era utilizzato per la manutenzione ed il ricovero di grandi idrovolanti, esso era anche impiegato per rifornire gli aerei di combustibili, i quali venivano trasportati, tramite dei carrelli su dei binari, lungo la riva, verso le gru, oppure verso gli scivoli. Fu utilizzato come autorimessa fino all’anno 1959. All’interno sono custoditi esemplari dei seguenti velivoli appartenenti al periodo della seconda guerra mondiale: Cant Z.506 S “Airone”,Douglas C47-DC3 “Dakota”, Fiat G.46 (in restauro), Fiat G.55 “Centauro”, Fiat G.212, Fieseler Fi-156 “Storch”, Imam RO-37 bis “Lince” (in restauro), Imam RO-41, Imam RO-43 “Grillo” (in restauro), Macchi MC.202 “Folgore”, Macchi MC.205 “Veltro”, North American P-51 D “Mustang”, SIAI SM.79 “Sparviero”, SIAI SM.82 PW “Marsupiale”, Supermarine Spitfire MK-IXe.



Nell’Hangar Skema, ideato per aumentare lo spazio espositivo del museo che, con ritrovamenti e scambi, si andava arricchendo di materiali. Iniziato a costruire nel 1986 e ampliato nel 2009 (con la costruzione di una tettoia esterna che aumenta lo spazio espositivo di 1000 m(q)), dispone di due piani con una superficie complessiva di 4200 m2: 3200 m2 piano terra, 1000 m2 il piano superiore. I numerosi velivoli del periodo post-bellico (compresi i moderni velivoli a getto), esposti in entrambi i piani di questo hangar, sono esemplari di: Aerfer Ariete, Aerfer Sagittario I, Aermacchi MB.323, Aermacchi MB.326, Agusta Bell AB.204-B, Agusta Bell AB.47 G2, Agusta Bell AB.47 J, Canadair CL13 (F-86E) “Sabre” Mk-4, De Havilland DH-113 NF Mk.54 “Vampire”, Fiat (North American) F-86 K, Fiat G.59 4B, Fiat G.80, Fiat G.91 PAN, Fiat G.91 R, Fiat G.91 T, Fiat G.91 Y, Grumman HU-16A “Albatross”, Grumman S2F-1 “Tracker”, Lockheed F-104G “Starfighter”, Lockheed RT-33, Macchi M.416, Macchi MB.308, North American T-6G “Texan-Harvard”, Panavia Tornado ADV, Piaggio Douglas PD.808, Piaggio P.166, Republic F-84F “Thunderstreak”, Republic F-84G “Thunderjet”, Republic RF-84F “Thunderflash” (in restauro), SAI Ambrosini “Canguro Palas”, SAI Ambrosini Super S.7, Stinson L5 Sentinel.
L’Aeronautica Italiana riuscì, nel tempo, a mettere insieme e ordinare in un posto solo tutti i reperti che ne caratterizzavano la storia. Dopo vari cambi di sede, l’A.M. ha scelto, come propria sede, nel 1975, il Museo di Vigna di Valle (Bracciano).
Nel 1913 venne costituita una prima esposizione aeronautica con tutto il materiale storico raccolto, relativo all’attività aeronautica in Italia dal 1884 in poi (cioè dall’anno della costituzione della prima Sezione Aerostatica nell’ambito della Compagnia del Genio), con sede nel Castel S. Angelo a Roma, dove si trovava il Museo Storico del Genio.
Nel 1933 e, successivamente, nel 1939, i materiali esposti al museo vennero trasferiti da un centro ad un altro, entrambi a Roma, il primo sono le casermette della Batteria bassa sul Tevere, da lì il museo venne trasferito sul Lungotevere delle Vittorie.
La seconda guerra mondiale causò dei danni irreparabili ad alcuni oggetti esposti.
Nel 1950 nasce l’idea di creare un Museo Storico Aeronautico come quello degli altri Paesi del mondo, così sorgeva il dubbio di quale sarebbe stata la sede idonea.
Venne creata una prima sede del Museo Storico A.M., nel 1961, al Palazzo della Vela di Torino, preso in affitto e utilizzato dall’A.M.
Nel 1974, l’amministrazione locale decise di impiegare il palazzo per altri scopi, ora bisognava cercare una nuova sede adatta anche al mantenimento ideale dei materiali.
Una sede a Milano vicino al Museo della Scienza e della Tecnica non fu possibile, a causa degli elevatissimi costi richiesti per costruire le infrastrutture necessarie daccapo.
Così l’Aeronautica Militare decise di trasferire, presso l’aeroporto di Vigna di Valle (Bracciano), la totalità del materiale, che, nel frattempo, veniva inserito in un appena costituito Centro di raccolta e Centro Scientifico del Volo.
Ma il museo braccianese non era ancora la sede fissa, perchè intanto, le ricerche per trovare un luogo dove raccogliere ed esporre il materiale, proteggendolo dalle intemperie, continuavano, così, nel 1975, per motivi economici, si scelse di lasciare il materiale a Vigna di Valle.
Questo aeroporto aveva le caratteristiche di essere il più antico sito aeronautico in Italia, infatti, nei primi del ‘900, fu il primo Cantiere Sperimentale Aeronautico e qui si realizzò, nel 1908, il primo dirigibile militare, l’N.1, di Crocco e Ricaldoni.
Il centro conserva importanti testimonianze relative alle spedizioni polari e dispone di una biblioteca di oltre 6000 volumi oltre ad una raccolta di disegni, documenti e fotografie di interesse aeronautico. L'accesso avviene solo su prenotazione previa autorizzazione del museo.
Il Museo storico dell'Aeronautica Militare è un museo aeronautico situato a Vigna di Valle nel comune di Bracciano, presso l'omonimo lago, luogo in cui nel 1908 venne costruito e volò il primo dirigibile militare italiano ed inaugurato l'aeroporto di Bracciano-Vigna di Valle, la più antica infrastruttura aeroportuale italiana.
L'inaugurazione del museo è avvenuta il 24 maggio 1977, alla presenza del Presidente della repubblica On. Giovanni Leone e dell'ispiratore del Museo Gen. SA Giuseppe Pesce. Gestito direttamente dall'Aeronautica Militare, occupa le strutture che furono prima del Centro Sperimentale Aeronautico e quindi, fino al 1945, del Centro Sperimentale per gli idrovolanti e per l'armamento navale, poi sede di un reparto di Caccia Marittima e quindi di un gruppo di volo del soccorso aereo. Il museo, oltre ai velivoli e ai motori che rappresentano l'evoluzione dell'aeronautica in Italia, conserva importanti collezioni riguardanti apparecchiature fotografiche, apparati radioelettrici, armi, equipaggiamenti di bordo individuali e collettivi. A completamento è possibile ammirare numerosi oggetti e cimeli legati all'aeronautica gran parte dei quali provenienti da collezioni private.
Pur mantenendo un indirizzo tipicamente tecnico e storico, una parte del museo è dedicata all'influenza che ha avuto l'aviazione nell'arte figurativa, esponendo opere dei pittori futuristi Pietro Annigoni, Giacomo Balla, Tato; e pittura contemporanea come l'opera Volo PAPIER foissé di Antonio Papasso.
Tra le attività che riguardano il museo figurano quelle che sono attinenti al recupero ed al restauro di velivoli storici, anche in collaborazione con enti ed associazioni esterne, al fine di conservare il patrimonio aeronautico nazionale.

Sezioni Espositive

Il museo si sviluppa su una superficie espositiva coperta di circa 13000 m2 suddivisa in quattro hangar, oltre ad un settore esterno all'aperto:

Hangar Troster

Ospita il settore che va dagli albori dell'aeronautica sino alla fine della prima guerra mondiale. L'hangar stesso è il più antico presente in Italia ed è stato ottenuto in conto riparazione danni di guerra dall'Austria alla fine del primo conflitto mondiale. All'interno vi sono esposti reperti che risalgono ai primordi del volo come il pallone aerostatico di Garnerin del 1804 o la replica dell'elicottero sperimentale di Forlanini oltre al barchino idroplano di Crocco e Ricaldoni che servì a sviluppare le conoscenze necessarie alla costruzione del primo dirigibile militare italiano, a fianco ai primi velivoli impiegati dalle Forze armate italiane. La replica di un Wright N°4 mostra il velivolo con cui venne brevettato il primo pilota militare italiano Mario Calderara, mentre il settore che ricorda la prima guerra mondiale è dotato di un Blériot XI da ricognizione, due SPAD S.VII e un Hanriot HD.1 utilizzati da tre assi della caccia, un bombardiere Caproni Ca.36 nonché uno degli Ansaldo S.V.A.5 utilizzati per il raid su Vienna, mentre un Lohner L austro-ungarico di preda bellica e la fusoliera di un Junkers J.I tedesco rappresentano gli aerei in forza agli avversari. Per gli anni appena successivi alla guerra è esposto un Ansaldo AC.2.

Hangar Velo

Ospita principalmente i velivoli operanti a cavallo delle due guerre mondiali. Vi si trovano dunque esposti alcuni degli idrocorsa che presero parte alla Coppa Schneider quali il Fiat C.29, i Macchi M.39 e M.67 e il Macchi-Castoldi M.C.72, alcuni oggetti legati alle spedizioni polari dei dirigibili Norge ed Italia di Umberto Nobile, tra cui anche una replica a grandezza naturale della navicella del secondo, e dei reperti che vogliono ricordare le trasvolate atlantiche organizzate da Balbo. Assieme all'addestratore Caproni Ca.100 e all'aliante Bonomi B.S.17 sono esposti due dei più significativi biplani da caccia prodotti dalla FIAT: il C.R.32 impiegato dall'Aviazione Legionaria durante la Guerra civile spagnola e il successivo C.R.42 ampiamente utilizzato nel corso della seconda guerra mondiale, mentre per simboleggiare il teatro di guerra dell'Africa Orientale è presente un ricognitore IMAM Ro.37 dipinto con la livrea dell'aereo personale di Amedeo d'Aosta. In questa sezione sono inoltre esposti un idrovolante IMAM Ro.43, un Savoia-Marchetti S.56 e il Campini-Caproni CC.2 primo aereo a reazione italiano.

Hangar Badoni

Ospita i velivoli operanti nella seconda guerra mondiale e quelli del primo periodo post-bellico. L'edificio è stato costruito nel 1930 e vi sono esposti alcuni dei principali caccia di costruzione italiana del secondo conflitto mondiale quali i Macchi M.C.200, M.C.202 e M.C.205, il Fiat G.55 nonché i corrispettivi che erano in dotazione alle aviazioni degli Alleati e poi dell'Aeronautica Militare quali il Supermarine Spitfire e il North American P-51. Per quanto riguarda l'ambito dei plurimotori da bombardamento, aerosiluramento o trasporto sono presenti i Savoia-Marchetti S.M.79 e S.M.82 oltre al Douglas C-47 Skytrain, al Fiat G.212 e all'idrovolante CANT Z.506, per rappresentare gli aerei da ricognizione e da collegamento del periodo il monomotore Fieseler Fi 156 mentre per i cacciabombardieri si può ammirare un Reggiane Re.2002. Per finire per quanto riguarda i velivoli d'addestramento sono esposti un Nardi FN.305, un Fiat G.46 e un IMAM Ro.41.

Hangar Skema

Ospita i velivoli più recenti. Sono presenti gli aerei sperimentali Aerfer Ariete e Sagittario II, i caccia North American F-86 Sabre e Canadair Sabre,il Lockheed F-104 Starfighter e il più recente Panavia Tornado F3 ADV, il DeHavilland DH-113 NF Mk.54 intercettore notturno e i cacciabombardieri Republic F-84F Thunderstreak e F-84 Thunderjet, Fiat G.91R, Aeritalia G-91Y e AMX. Nel campo degli aerei da ricognizione è esposto un Republic RF-84F Thunderflash, mentre per quanto riguarda i velivoli da addestramento si possono vedere gli Aermacchi MB 323, MB 326, MB 308 e il Macchi M.416, i Fiat G.59, G.80 e G.91T, il SAI Ambrosini Super S.7, un SIAI SF.260AM, un North American T-6 Texan, un Lockheed RT-33 e uno Stinson L-5 Sentinel. Sono inoltre presenti gli elicotteri Agusta Bell AB.47 G2 e AB.47 J e un AB.204-B, l'aereo antisommergibile Grumman S-2 Tracker, l'aereo acrobatico Fiat G.91 PAN utilizzato delle Frecce Tricolori e l'aliante da record CVV 6 “Canguro Palas”. In questo settore vi sono anche alcuni oggetti che testimoniano l'impegno dell'Italia nell'astronautica, come per esempio uno spaccato del satellite SIRIO, oltre che ad alcuni esempi di missili usati dall'Aeronautica Militare.

Esposizione all’aperto

Ospita un anfibio Grumman HU-16 Albatross, un aereo da guerra elettronica Piaggio-Douglas PD-808 e un Piaggio P.166. Sono inoltre presenti vari monumenti posti a ricordo di alcuni personaggi o eventi significativi della storia aeronautica italiana quali per esempio Oreste Salomone o l'equipaggio del dirigibile Italia compresi coloro che persero la vita nel tentativo di portar loro soccorso.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)
























































































































































La tela lacerata dell'SM 79 SPARVIERO. 











mercoledì 20 novembre 2019

Ordinati i primi 10 di 136 esemplari del "CENTAURO II"



Il Ministero della Difesa italiano ha di recente ordinato i primi dieci blindati Centauro II al consorzio Iveco-Oto Melara (CIO). Questo contratto iniziale, del valore di 159 milioni di euro, include l'approvvigionamento di veicoli, attrezzature e logistica, ed è la prima tranche di un approvvigionamento pianificato di complessivi 136 veicoli.
Modernizzando la flotta di veicoli Centauro attualmente in servizio presso l'Esercito Italiano, il "Nuovo Blindo Centauro", segna un importante passo avanti rispetto al precedente Centauro I, in termini di: 
  • potenza, 
  • capacità di osservazione, 
  • mobilità, 
  • ergonomia, 
  • tiro in movimento, 
  • comunicazione, 
  • massima protezione dell’equipaggio.




Il nuovo blindato ruotato fa parte della famiglia di veicoli 8×8 Iveco utilizzati dalle brigate meccanizzate dell'Esercito Italiano, è in grado di operare in diversi scenari, dalle missioni di sicurezza nazionale alle operazioni di mantenimento della pace e di supporto, compresi tutti gli interventi che coinvolgono le Forze Armate italiane.




Con un peso lordo di 30 tonnellate, il Centauro II è dotato di un nuovo motore Iveco Vector 8V EURO III da 720 CV, con un rapporto peso/potenza in combattimento di 24 CV/t. Abbinato ad un cambio automatico a 7 marce avanti e 1 retromarcia, il veicolo utilizza un'architettura 8×8 H-drive con sospensioni idropneumatiche indipendenti, tre assi sterzanti e sistema centrale di controllo digitale della pressione dei pneumatici (CTIS); il veicolo ruotato 8x8 offre anche una mobilità superiore sui terreni accidentati. 




Il Centauro II può percorrere oltre 800 km su strada, ad una velocità massima di 105 km/h; tre assi sterzanti consentono un raggio di sterzata di 9 metri, mentre la trazione integrale consente di attraversare una trincea larga due metri, con una pendenza del 60% ed una pendenza del 30% a proprio agio.
Il contratto è stato stipulato tra i rappresentanti della Società Consortile Iveco – Oto Melara (CIO) e il Direttore degli Armamenti Terrestri, che prevede la consegna all’Esercito Italiano di una prima tranche di 10 blindo "Centauro II".
Come già evidenziato, il nuovo mezzo rappresenta una evoluzione moderna della blindo "Centauro I", in servizio nei reparti di Cavalleria di linea dell'Esercito, e acquisita alla fine degli anni ’80, molto apprezzata anche dagli eserciti stranieri, rappresenta uno dei più ambiziosi programmi militari della Difesa, che consentirà all'Esercito Italiano di dotarsi di piattaforme con più alti livelli di mobilità, sopravvivenza, oltre ad un elevato indice di digitalizzazione e protezione degli equipaggi.
La fornitura completa di 136 veicoli permetterà alla Forza Armata di rispondere alle esigenze operative e di avere mezzi all'avanguardia e più performanti rispetto alla prima versione.
Questo risultato è il frutto di una sinergia di sforzi tra i rappresentanti della Forza Armata, del Segretariato Generale e del mondo dell'Industria, che consentirà di disporre di un veicolo dalle prestazioni elevate, in grado di operare nei moderni scenari operativi, per l'assolvimento delle missioni a difesa della sicurezza nazionale e nelle operazioni di supporto e mantenimento della pace.



ENGLISH

The Italian MOD has ordered the first ten Centauro II wheeled tanks from Iveco-Oto Melara consortium (CIO). This award, worth 159 million Euro, that includes the procurement of vehicles, equipment, and logistics, is the first tranche of a planned procurement of 136 vehicles.
Modernizing the Centauro vehicle fleet currently in service with the Italian Army, the “New Blindo Centauro”, as it is called by the Italian Army marks a major step forward compared to the previous Centauro I, in terms of power, observation capability, mobility, ergonomics, firing range, communication, and maximum crew protection.
The new wheeled tank is a member of Iveco’s 8×8 family of vehicles used by the mechanized brigades of the Italian Army. Capable of operating in various scenarios, from national security missions to peace-keeping and support operations including all interventions involving the Italian Armed Forces.
At a gross vehicle weight of 30 tonnes, Centauro II is equipped with a new Iveco Vector 8V EURO III powerpack delivering over 720hp, resulting in a combat power to weight ratio of 24 hp/t. Coupled to an automatic gearbox with 7 forward and 1 reverse gears, the vehicle uses an 8×8 H-drive architecture with hydro-pneumatic, independent suspension, three steering axles, and central tire pressure digitally controlled system (CTIS) the vehicle offers superior mobility over rough terrain. Centauro II can travel over 800 km on road, at a top speed of up to 105 km/h; three steerable axles enable turning circle radius of 9 meters while the all-wheel drive enable crossing a two-meter wide trench, moving a 60% gradient, and 30% slope at ease.

(Web, Google, Wikipedia, Defense-update, You Tube)



















US ARMY - US MARINES - Comando Operazioni Speciali degli Stati Uniti (USSOCOM): il Corpo dei marines statunitensi ha raggiunto la piena capacità operativa per il fucile da “sniper” BARRETT ASR MK 22 Mod.0.

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