venerdì 12 febbraio 2021

La MG4 è una mitragliatrice leggera progettata e sviluppata dalla società tedesca Heckler & Koch


La MG4 è una mitragliatrice leggera progettata e sviluppata dalla società tedesca Heckler & Koch. La mitragliatrice era inizialmente conosciuta come MG43 prima della sua adozione da parte della Bundeswehr.
La Heckler & Koch MG4 (nota anche come HK123 ) è una mitragliatrice leggera da 5,56 mm alimentata a cinghia progettata e sviluppata dal produttore tedesco di armi da fuoco Heckler & Koch. L'arma è stata sviluppata alla fine degli anni '90 ed è stata vista pubblicamente per la prima volta nel settembre 2001. È stata selezionata per sostituire la mitragliatrice per uso generale MG3 da 7,62 mm nella Bundeswehr a livello di supporto di squadra; completerà l'MG3 in altri ruoli. L'MG4 sarà anche l'armamento secondario del nuovo Puma veicolo da combattimento di fanteria. Nel complesso, è progettato per essere leggero, fornire la massima sicurezza all'utente e funzionare in modo affidabile in condizioni avverse utilizzando un'ampia gamma di munizioni di diversi produttori, senza la necessità di regolare il sistema del gas. La mitragliatrice era inizialmente conosciuta come MG43 prima della sua adozione da parte della Bundeswehr.

Dettagli del design

L'MG4 è una mitragliatrice leggera a gas raffreddata ad aria, alimentata a cinghia con un otturatore rotante bloccato positivamente ed è in qualche modo simile nel concetto alla mitragliatrice leggera Belga Minimi. I meccanismi di sicurezza sulla mitragliatrice includono una sicurezza manuale incorporata nel selettore della modalità di fuoco; impostando la leva selettrice in posizione "sicura" si blocca meccanicamente il grilletto e si blocca l'otturatore in posizione armata. Quando l'otturatore non viene ritirato completamente, lo sparo accidentale è impedito da un meccanismo automatico integrato che impedisce all'otturatore di spostarsi in avanti. Inoltre, il percussore non può raggiungere il primer della cartuccia finché la cartuccia non è stata completamente camerata.
La mitragliatrice è alimentata da un nastro disintegrabile e viene eseguita in due fasi dall'alto a sinistra utilizzando un meccanismo a nottolino potenziato. Come sulla famiglia di mitragliatrici MG42, le maglie vengono espulsa a destra ed i bossoli vengono espulsi verso il basso, sebbene l'espulsione laterale a destra sia un'opzione.
L'MG4 ha una canna a cambio rapido forgiata a martello che può essere sostituita in sicurezza a caldo senza la necessità di guanti protettivi; la maniglia di trasporto funge da presa per il cambio della canna. Il gruppo della canna pesa 1,80 kg (3,97 libbre). Per ridurre la lunghezza complessiva dell'arma per il trasporto, il calcio può essere piegato sul lato sinistro del ricevitore. Con il calcio piegato, l'MG4 rimane completamente utilizzabile. Un kit per la pulizia del campo è contenuto nel calciolo. L'MG4 tiene conto dello spostamento zero tra il gruppo otturatore rendendo la vista frontale dei gruppi regolabile meccanicamente. Nella sua forma standard, l'MG4 è dotata di mirini in ferro di tipo chiuso con impostazioni di portata fino a 1.000  m (1.094  yd) in 100  m (109  yd) incrementali. L'elemento del mirino pieghevole è montato sul gruppo della canna ed è regolabile meccanicamente sia in deriva che in elevazione. Il raggio della linea di mira è di 602 millimetri (23,7 pollici). Mirini ottici o notturni o puntatori laser possono essere montati su una lunghezza della guida Picatinny MIL-STD-1913 situata sul coperchio del serbatoio di alimentazione del ricevitore. I modelli della Bundeswehr sono dotati di mirini telescopici con ingrandimento 3 ×.
Viene fornito un bipiede pieghevole del peso di 0,70 kg (1,54 libbre). Le interfacce di supporto sono integrate nel ricevitore per consentire a MG4 di essere montato sul treppiede USA standard M122A1 per una maggiore precisione e stabilità.

Varianti

MG4 (HK123)

La mitragliatrice leggera Heckler & Koch MG4 (HK123) è camerata in una cartuccia NATO da 5,56 × 45 mm ed è stata adottata dalla Bundeswehr.

MG4E (HK123E)

Una variante di esportazione dell'MG4 è stata leggermente modificata ed è leggermente più leggera. La lettera "E" nella designazione sta per "Export". Ha un gruppo a recupero di gas diverso che riduce la velocità di fuoco ciclica. Nel 2007, l'esercito spagnolo ha adottato questa variante come mitragliatrice leggera standard. L'esercito spagnolo ha ordinato 1.800-2.000 di queste mitragliatrici leggere.

Arma da veicolo MG4 (arma da veicolo HK123)

Una variante dell'MG4 è configurata per l'uso come veicolo o mitragliatrice coassiale. Manca un calcio, tacca di mira, deflettore del bossolo, paramano e supporto per bipiede. Può essere dotata di dispositivo di sparo a distanza e leva selettrice di sicurezza / fuoco. Può anche essere montata per uso manuale.

MG4K (HK123K)

E’ una variante dell'MG4 con una canna più corta.

MG4KE (HK123KE)

Una variante da esportazione dell’MG4K.

MG4 A3

Una variante modernizzata dell'esercito tedesco in fase di test che introduce elementi Heckler & Koch MG5 come l'ottica Hensoldt ZO 4 × 30 Intermediate Targeting Optic combinata con un punto rosso come mirino ottico diurno con ingrandimento 4 × per promuovere la precisione del fuoco. Come l'MG5, l'MG4 A3 utilizza una finitura superficiale marrone-verde RAL 8000.

Derivata MG5 (HK121)

La mitragliatrice per uso generale Heckler & Koch MG5 (HK121) è camerata per una cartuccia NATO da 7,62 × 51 mm. È stata adottata dalla Bundeswehr come mitragliatrice standard per uso generale. L'MG5 è fortemente basata sull'MG4, tuttavia ci sono solo poche parti intercambiabili a causa delle mitragliatrici che hanno calibri diversi e delle loro differenze di dimensioni.

Utenti:
  • Albania : arma di supporto leggero standard delle Forze albanesi;
  • Brasile : uso limitato sull'esercito brasiliano ;
  • Estonia : utilizzato da ESTSOF. 
  • Germania : arma standard di supporto a livello di plotone dell'esercito tedesco, adottata nel 2005 ;
  • Malaysia : Utilizzato dalla tattica delle forze speciali PASKAL della Royal Malaysian Navy, adottato nel 2006. 
  • Portogallo 
  • Spagna : ordinate 1.800-2.000 mitragliatrici MG4E nel 2007 e le consegne dovrebbero continuare nei prossimi quattro anni. LMG standard per l' esercito spagnolo, di solito dotata di mirino ACOG . 
  • Turchia Air Force MAK SF;
  • Mitragliatrice leggera standard dell'Arabia Saudita.

Curiosità

L'MG4 compare nei videogiochi Call of Duty: Modern Warfare 2 e Battlefield 4

ENGLISH

The Heckler & Koch MG4 (also known as the HK123) is a belt-fed 5.56 mm light machine gun designed and developed by German firearm manufacturer Heckler & Koch. The weapon was developed in the late 1990s and was first seen publicly in September 2001. It has been selected to replace the 7.62 mm MG3 general-purpose machine gun in the Bundeswehr at the squad support level; it will complement the MG3 in other roles. The MG4 will also be the secondary armament of the new Puma infantry fighting vehicle. Overall, it is designed to be light, provide maximum safety to the user and function reliably under adverse conditions using a wide range of ammunition from different manufacturers, without the need to adjust the gas system. The machine gun was initially known as the MG43 prior to its adoption by the Bundeswehr.

Design details

The MG4 is an air-cooled, belt-fed gas-operated light machine gun with a positively locked rotary bolt and is somewhat similar in concept to the Belgian Minimi light machine gun. Safety mechanisms on the machine gun includes a manual safety incorporated into the fire mode selector toggle; setting the fire selector lever on the "safe" position blocks the trigger mechanically and locks the bolt in the cocked position. When the bolt is not pulled back completely, accidental firing is prevented by an integral, automatic mechanism that prevents the bolt from traveling forward. In addition, the firing pin cannot reach the cartridge primer until the cartridge has been fully chambered.
The machine gun is fed from a disintegrating belt and is carried out in two stages from the top left using an enhanced pawl mechanism. As on the MG42 family of machine guns, the belt is expelled to the right and spent cases are ejected downwards, although sideways ejection to the right is an option.
The MG4 has a hammer-forged quick-change barrel that can be safely exchanged when hot without the need for protective gloves; the carrying handle serves as the barrel change grip. The barrel assembly weighs 1.80 kg (3.97 lb). To reduce the overall length of the weapon for transport, the butt stock can be folded to the left side of the receiver. With the buttstock folded the MG4 remains fully operable. A field cleaning kit is housed within the stock. The MG4 takes zero shifts between barrel assemblies into account by making the front sight of the assemblies mechanically adjustable. In its standard form, the MG4 is equipped with closed type iron sights with range settings up to 1,000 m (1,094 yd) in 100 m (109 yd) increments. The folding front sight element is mounted on the barrel assembly and is adjustable mechanically for both windage and elevation. The sight line radius is 602 millimeters (23.7 in). Optical or night sights or laser pointers can be mounted on a length of MIL-STD-1913 Picatinny rail located on the receiver feed tray cover. Bundeswehr models are equipped with telescopic sights with 3× magnification.
A folding bipod weighing 0.70 kg (1.54 lb) is provided. Supporting interfaces are integrated into the receiver to allow the MG4 to be mounted on the standard American M122A1 tripod for increased accuracy and stability.

Variants

MG4 (HK123)

The Heckler & Koch MG4 (HK123) light machine gun is chambered in 5.56×45mm NATO cartridge and has been adopted by the Bundeswehr.

MG4E (HK123E)

An export variant of the MG4 that has been slightly modified and is slightly lighter. The letter "E" in the designation stands for "Export". It has a different gas assembly that reduces the cyclic rate of fire. In 2007, the Spanish Army adopted this variant as their standard light machine gun. The Spanish Military of Defence ordered 1,800–2,000 of these light machine guns.

MG4 Vehicle Weapon (HK123 Vehicle Weapon)

A variant of the MG4 configured for use as a vehicle or coaxial machine gun. It lacks a buttstock, rear sight, cartridge case deflector, handguard, and bipod mount. It can be fitted with a remote firing device and safety/fire selector lever. It can also be fitted for dismounted use.

MG4K (HK123K)

A variant of the MG4 with a shorter barrel.

MG4KE (HK123KE)

An export variant of the MG4K.

MG4 A3

A German Army modernized variant under test that introduces Heckler & Koch MG5 elements such as being fitted with the Hensoldt ZO 4×30 Intermediate Range Targeting Optic combined with a red dot as optical day sights with 4× magnification to promote accuracy of fire. Like the MG5 the MG4 A3 uses a RAL 8000 green brown surface finish.

MG5 (HK121) derivative

The Heckler & Koch MG5 (HK121) general-purpose machine gun is chambered in 7.62×51mm NATO cartridge. It has been adopted by the Bundeswehr as their standard general-purpose machine gun. The MG5 is heavily based on the MG4, however there are only few parts that are interchangeable due to the machine guns having different calibers and their size differences.

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Il MiG 1.44/1.42 (Микояна и Гуревича МиГ 1.44, codice NATO: Flatpack) noto anche come Object 1.44 o più raramente 1.42

Il MiG 1.44/1.42 (in cirillico: Микояна и Гуревича МиГ 1.44, nome in codice NATO: Flatpack) noto anche come Object 1.44 o più raramente 1.42, è stato un dimostratore tecnologico di un caccia da superiorità aerea di 5ª generazione di fabbricazione russa, sviluppato negli anni novanta dalla Mikoyan Gurevich.


Conosciuto anche come MiG-MFI (in cirillico МиГ-МФИ), ha effettuato il primo volo nel febbraio 2000 ma non è mai entrato in servizio, rimanendo allo stadio di prototipo. Si ritiene che l'esperienza maturata con la progettazione del MiG 1.44 abbia contribuito a sviluppare le conoscenze dell'industria aerospaziale russa sulle tecnologie stealth, poi applicate sui futuri velivoli.


Storia

Sviluppo

Concepito per competere con l'F-22 Raptor statunitense, il Mikoyan 1.44 aveva caratteristiche strutturali ed operative molto simili a quelle degli altri caccia occidentali di ultima generazione, come una moderna avionica, ugelli direzionabili e una velocità di crociera supersonica. L'1.44, però, venne utilizzato solo come dimostratore tecnologico utilizzato in seguito come base di partenza per la costruzione di nuovi velivoli e non come un caccia in servizio attivo.
Il governo russo cancellò il programma MFI nel 1997 a causa degli elevati costi di produzione per ciascuna unità ($ 70 milioni). Lo sviluppo continuò e il velivolo compì il suo primo volo il 29 febbraio 2000 con altre due prove di volo confermate per il 2001. Dopo la sua definitiva cancellazione il programma dell'MFI venne sostituito dallo sviluppo del PAK FA (Perspektivnyi Aviatsionnyi Kompleks Frontovoi Aviatsyi - Prospective Air Complex for Tactical Air Forces), il cui risultato dovrebbe portare alla costruzione di un velivolo in grado di svolgere un ruolo simile a quello dell'F-22 ma con costi di produzione ed esercizio simili a quelli di un F-35 Lightning II.


Coinvolgimenti nel Programma PAK FA

Nel 2001, l'India accettò di partecipare ad una joint-venture assieme alla Russia per completare lo sviluppo del PAK FA. Sia la Mikoyan-Gurevich che la Sukhoi proposero dei prototipi ai Ministeri della Difesa di entrambe le nazioni: MiG presentò una versione aggiornata del Progetto 1.44, ma il Ministro della Difesa della Federazione Russa scelse il gruppo di progettazione Sukhoi per lo sviluppo e la produzione del nuovo caccia. I gruppi di MiG-MAPO e di Yakovlev sono nominati nel programma quali sviluppatori secondari: il futuro PAK FA utilizzerà un'evoluzione dei motori Lyulka AL-41F.



Descrizione tecnica

Il MiG 1.44 è un velivolo monoposto da superiorità aerea, con ali a delta impuro, con doppio timone di coda, canard anteriori controllate col fly-by-wire ed una presa d'aria rettangolare posta sotto la fusoliera, elementi che lo fanno molto assomigliare al caccia europeo del consorzio Eurofighter, EF-2000 Typhoon.
È propulso da due Lyulka AL-41F con postbruciatori, ognuno in grado di erogare una potenza di circa 39,340 lbs. No. Gli ugelli sono mobili, sia sull'asse verticale che su quello orizzontale per aumentarne la manovrabilità in combattimento. Questo velivolo, il cui peso è stimabile attorno ai 35.000 kg, è accreditato di una teorica velocità massima di Mach 2.5, e di una velocità di crociera supersonica. Il carrello è posto sotto le ali e sotto il muso.
L'avionica del 1.44 è stata progettata secondo gli standard occidentali:
  • HUD (Head-up Display)
  • Radar Doppler con antenna a scansione passiva.
Il radar è collegato ad un sistema di puntamento che permette al caccia di agganciare e seguire venti bersagli diversi allo stesso tempo. Comunque non c'è alcuna fonte affidabile che possa confermare la competitività di questo radar con l'AN/APG-77, che equipaggia l'F-22 Raptor, nel combattimento aereo BVR (Beyond visual Range) cioè oltre il campo visivo.


Il Mig 1.44 nei media

Il Mig 1.44 è tra i velivoli disponibili nel videogioco Tom Clancy's H.A.W.X. (Scaricabile tramite DLC). Inoltre, fa la sua comparsa anche nella serie di Ace Combat (a partire da Ace Combat: Squadron Leader) e in Deadly Skies III.


Utilizzatori:
  • Russia - Vozdušno-kosmičeskie sily.




ENGLISH

The Mikoyan Project 1.44/1.42 (Russian: Микоян МиГ-1.44; NATO reporting name: Flatpack) was a technology demonstrator developed by the Mikoyan design bureau. It was the Soviet Union's answer to the U.S.'s Advanced Tactical Fighter (ATF), incorporating many fifth-generation jet fighter aspects such as advanced avionics, stealth technology, supermaneuverability, and supercruise. The design's development was a protracted one, characterised by repeated and lengthy postponements due to a chronic lack of funds; the MiG 1.44 made its maiden flight in February 2000, nine years behind schedule, and was cancelled later that year.

Development

Preliminary design

The MiG 1.44 had its origins in the early 1980s, when the U.S. Air Force began developing a fighter under the Advanced Tactical Fighter (ATF) project, which would result in the supermanueverable and stealthy, albeit costly, Lockheed Martin F-22 Raptor. Consequently, the Soviet government tasked its fighter design bureaux the job of developing a fighter with which to counter the American threat, and replace the Sukhoi Su-27. Mikoyan occupied itself with two concurrent projects, one of which focused on a heavy multi-role design designated MFI (Mnogofunksionalni Frontovoy Istrebitel, "Multifunctional Frontline Fighter"), the other a light tactical fighter named LFI (Lyogkiy Frontovoy Istrebitel, "Light Frontline Fighter"). To minimise costs, both designs were to share as many components as possible.
However, as the research and development phase for the two projects progressed, costs escalated due to the complexity normally associated with advanced aircraft projects. As a result, the Soviet government created the Combined Task Programme in 1983 with the aim of maximising efficiency and developing technologies to be used for all classes of aircraft. Mikoyan became the primary contractor for the programme, the importance of which was illustrated with its inclusion into the Soviet five-year economic plan. The design bureau soon formulated initial specifications for the new fighters.
Mikoyan proceeded with the preliminary design of both the MFI and LFI with participation from numerous institutions, which assisted in the progressive definition of the designs. TsAGI (Tsentralniy Aerogidrodinamicheskiy Institut, "Central Aero- and Hydrodynamic Institute") was responsible for collecting wind tunnel test results, which, along with theoretical studies, were vital during this phase of development. The institution recommended that Mikoyan include canards for the MFI, since it offers great agility and lift, the latter important as the MFI was a statically unstable design. The delta wings then had a wing leading edge sweep of 40–45°. During this period, engineers undertook unprecedented wind tunnel testing to refine the MFI's aerodynamics and verify its radar cross-section (RCS).
The MFI would have a variable engine intake ramp located under the front fuselage, reminiscent of the Eurofighter Typhoon; this was particularly important with the nature of the aircraft, since it allows for sustained air flow into the engine during sudden manoeuvres. As for the engine themselves, research was conducted on thrust vectoring, allowing for markedly improved manoeuvrability and short take-off and landing performance. Besides the mechanical and aerodynamic aspects of the design, engineers investigated hundreds of issues to refine the layout and specifications. In 1987, Mikoyan and the associated institutions submitted the MFI and LFI proposals for review.

Full-scale development

While both MFI and LFI designs passed critical review, due to budgetary constraints, Mikoyan shelved the latter to free up funds for the development of the MFI, which had by then been redesignated Isdeliye (item) 1.42. Under the leadership and coordination of Chief Project Engineer Gheogiy A. Sedov, Mikoyan embarked on major design effort. Because the LFI was shelved, 1.42 had by then assumed the multi-role approach, meaning that it had to fulfill both air-to-air and air-to-ground missions. TsAGI was still a part of the design effort, having tested radio-controlled models for research into stability and handling characteristics, particularly at high angles of attack. It was later confirmed that the 1.42 is still controllable at angles of attack of up to 60°.
By now the specifications were being firmed. Engineers from various establishments had settled on a definite design, having refined the flight-control software, verified all wind tunnel test results, and checked important systems using test rigs and modified aircraft. In 1988, Mikoyan was issued a specific operational requirement for the 1.42. Three years later, the design passed the Soviet Air Force's critical review. This paved the way for the construction of a flyable technology demonstrator, and so Mikoyan issued specifications to specialised factories tasked with such roles.
The technology demonstrator, bearing the designation 1.44, would be used to verify the aerodynamic layout and flight control system of the design. Construction of it was halfway when the collapse of the Soviet Union brought a halt to further funding. Inevitably the scheduled first flight of the almost-complete aircraft slipped indefinitely. However, full-scale mock-ups and sections of the 1.44 were built in support of static tests, while factories were gearing up for the construction of prototypes. Mikoyan lobbied the government to declassify the project so it could display the aircraft at various air shows. In June 1995, MiG's Deputy General Designer Anatoliy Belosvet announced that the prototype could be displayed at that year's MAKS Airshow; in the end, the government refused. The company tried in 1997, to no avail.

Testing and cancellation

In early 1994, the incomplete aircraft was transported to Zhukovsky Airfield, where it would undertake flight tests. Ground tests began later that year, culminating in the first high-speed runs with Mikoyan's Chief Test Pilot Roman Taskayev at the controls. As the test programme's tempo increased, the programme was postponed as the design bureau did not have sufficient funds to purchase the remaining components still missing on the demonstrator. This would be the main factor in the indefinite postponement of the programme for the next few years. In 1997, the Russian government cancelled production of the design due to its unacceptably high unit cost. Mikoyan was financially insecure, resulting with the change in the management during the years leading up to 2000; this opened up other sources of funds.
The change in the company's management also brought many changes. In late 1998, the Russian government revealed the existence of the project. On 24 December 1998, the Nezavisimaya Gazeta published a brief article on the fighter, accompanied by several photos. During 1999, final preparations were made for first flight. The aircraft was finally completed. It underwent ground tests, including high-speed taxis during which the aircraft was rotated. On 12 January 1999, the 1.44 was officially rolled out in the presence of top-ranking Russian military and government personnel, international journalists and other dignitaries. Until then, the status of the 1.44 was largely a secret; the previous day, however, Aviation Week & Space Technology published a photo taken from the roof of the hangar in which the demonstrator was parked.
On 29 February 2000, the aircraft performed its first flight at the hands of Vladimir Gorboonov. During the 18-minute flight, the 1.44 reached a maximum height of 1,000 m (3,300 ft) and reached speeds of 600 km/h (370 mph). The aircraft touched down at 11:43 am Moscow Time, amid tight security. Gorboonov later described the aircraft as docile. After the 22-minute second flight on 27 April, engineers probably uncovered some problems, since there were no reported flights thereafter. The programme has since been cancelled, with the sole prototype known residing at Gromov Flight Research Institute, it was later restored/refurbished and was displayed at MAKS 2015.

Design

The MiG MFI was a delta wing, twin-tailed, fifth-generation air superiority/strike fighter design that incorporated advanced technology to theoretically give the aircraft excellent stealth and fighting attributes. It featured a close-coupled canard layout which, when working with the vectorable engines, gave the aircraft remarkable maneuverability. The aircraft had a tricycle landing gear system, with a single, dual-wheel landing gear in the front, and two single wheels in the rear. The MFI had relaxed stability and was controlled by a fly-by-wire flight control system. Mikoyan made use of weight-saving materials in the construction of the aircraft, with aluminium-lithium alloys making up 35% of the empty weight, steel and titanium alloys (30%), composites (30%) and others (5%).
The MiG MFI was unconventional in its layout, in an effort to improve in-flight efficiency and stealth characteristics. Efforts were made to minimise surface-area, possibly to reduce drag. The wings were of delta planform, with leading-edge sweep at 52°. At the tips were dielectric fairings which housed electronic countermeasures/electronic support measures. The wings had full-span leading-edge flaps. The canards, meanwhile, had a leading-edge sweep of 58°, and had prominent dogtooth which improved airflow over the wings at high alpha (angles of attack). Russian aviation experts claim that the unorthodox design, use of radar-absorbent materials (RAM), and internally mounted weapons, gave an radar cross-section (RCS) of less than 0.3 m2 (3.2 sq ft), comparable to that of the F-22 Raptor. The RCS falls to 0.001 m2 (0.011 sq ft) with the use of a plasma shield.
Two Lyul'ka Saturn AL-41F afterburning turbofans produced 177 kN (40,000 lbf) of thrust, giving the MFI a top speed of Mach 2.35. The engines also allowed the jet to supercruise. The axisymmetrical engines could be vectored in both pitch and yaw planes. The nozzle's inner petals were lined with ceramic tiles to reduce infrared signature. The engines, through serpentine ducts covered in RAM, were fed by a double intake ramp with a splitter plate underneath the front fuselage. Weapons and fuel drop tanks could be carried under the wings as well.
The fighter is equipped with a glass cockpit and features a Pulse-Doppler radar. The N014 radar, with a range of 420 km (260 mi) and target detection from 250 km (160 mi) to one metre (3.3 ft), was able to track up to 40 targets and shoot against 20. The radar system has a passive electronically scanned array antenna and is linked to a fire-control system. The 1.42/1.44 fighter is believed to have evolved into the Mikoyan LMFS fifth-generation light fighter project.
Some Russian military analysts believe that the Chinese fifth generation Chengdu J-20 drew heavy inspiration from or was fundamentally based on the MiG 1.44, citing similarities in its canards, tail section, and "duck like" aerodynamic design.

Variants:
MiG 1.42: Primary version for production; performance was to be better than that of the 1.44. NATO assigned it the code name "Foxglove".
MiG 1.44: Demonstrator prototype with failed upgrades; 1 was built. NATO assigned it the code name “Flatpack".

Specifications (Project 1.42/44)

General characteristics:
  • Crew: 1
  • Length: 19 m (62 ft 4 in)
  • Wingspan: 15 m (49 ft 3 in)
  • Height: 4.5 m (14 ft 9 in)
  • Empty weight: 18,000 kg (39,683 lb)
  • Gross weight: 28,000 kg (61,729 lb)
  • Max takeoff weight: 35,000 kg (77,162 lb)
  • Powerplant: 2 × Lyulka AL-41F afterburning turbofan engines, 176 kN (40,000 lbf) with afterburner.

Performance:
  • Maximum speed: 2,760 km/h (1,710 mph, 1,490 kn)
  • Maximum speed: Mach 2.24
  • Range: 4,000 km (2,500 mi, 2,200 nmi)
  • Service ceiling: 17,000 m (56,000 ft)
  • Thrust/weight: 1.09

Armament:
  • Guns: 1 × 30 mm Gryazev-Shipunov GSh-30-1 autocannon with 250 rounds
  • Missiles:
  • R-77 air-to-air missiles
  • R-73 AAMs
  • R-37 AAMs.

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LE FUTURE UNITA’ NAVALI E.P.C.: “European Patrol Corvette” e tredici nuovi progetti della cooperazione strutturata permanente “PESCO”


Il Consiglio dell'Unione europea ha di recente scelto Naviris per l’European Patrol Corvette e tredici nuovi progetti della cooperazione strutturata permanente “Pesco”.

LE FUTURE UNITA’ NAVALI E.P.C.: “European Patrol Corvette”

Da notizie apparse sui media, NAVIRIS e la spagnola NAVANTIA hanno firmato un Memorandum of Understanding finalizzato all’ampliamento della cooperazione industriale nell’ambito del programma European Patrol Corvette (EPC), la più importante iniziativa navale nell’ambito della Permanent Structured Cooperation (PESCO). 
La EPC sarà una nave: 
  • smart, 
  • innovativa, 
  • economicamente accessibile, 
  • sostenibile, 
  • interoperabile 
  • e flessibile per soddisfare i requisiti dettati dal contesto mondiale evoluto del 21° secolo. 

L’EPC sarà un’unità di superficie pronta a svolgere missioni diversificate, finalizzate principalmente a migliorare la conoscenza dello scenario marittimo, la superiorità di superficie e la power projection. 
La nave avrà: 
  • una lunghezza di circa 100 m 
  • e un dislocamento di 3000 t, 
  • e potrà sostituire nel prossimo futuro (a partire dal 2027) diverse classi di navi, dai pattugliatori alle fregate. 

I requisiti di progettazione saranno modulari adattabili alle esigenze delle marine europee. L’ambizione del progetto, a cui hanno aderito finora quattro nazioni:
  • Italia come coordinatore, 
  • Francia, 
  • Spagna 
  • e Grecia, 
è di includere altri partner europei per integrare la base tecnologica, che è determinata dai requisiti della delle singole nazioni partecipanti, nonché dalle linee guida strategiche della Commissione Europea.

Su richiesta italiana, il programma è entrato nella Pesco. Si punta a progettare e sviluppare un prototipo della corvetta europea destinata a missioni multiruolo e di pattugliamento. La connotazione italo-francese del progetto richiama l’Airbus dei mari, l’obiettivo a cui punta l’intesa tra Fincantieri e Naval Group. Di recente le due aziende hanno svelato il nome della joint venture paritetica: Naviris. L’obiettivo è coordinare le attività di export, di ricerca e sviluppo e di acquisizioni. Certo, se il lato militare procede spedito, quello civile è ancora alle prese con l’antitrust europeo, visto che la Commissione ha deciso di avviare un indagine approfondita sull’operazione di acquisizione degli Chantiers de l’Atlantique da parte di Fincantieri.
La joint venture tra Fincantieri e Naval Group, cerca partner europei per realizzare il programma per le nuove corvette E.P.C.. La Grecia si è fatta avanti e la spagnola Novantia bussa alla porta.
Naviris, la joint venture al 50% tra Fincantieri e Naval Group, sta cercando nuovi alleati per il programma European Patrol Corvette (Epc), presentato nell’ambito della Pesco (Permanent Structured Cooperation) e approvato lo scorso mese di novembre 2019. La Pesco è un’iniziativa della Unione Europea nell’ambito della Politica di sicurezza e di difesa comune volta all’integrazione strutturale delle forze armate di 25 dei 27 stati membri. La Pesco è una cooperazione rafforzata che non richiede l’adesione di tutti gli stati membri per poter essere avviata.
Il programma Epc è l’unico in ambito Pesco sul navale militare di cui Naviris avrà la gestione e nasce con l’obiettivo di definire una piattaforma comune per corvette-pattugliatori militari di circa 3.000 tonnellate, flessibili e modulari dal punto di vista operativo in modo da adattarsi alle esigenze degli Stati che aderiranno all’Epc, a cominciare da Italia e Francia, che hanno bisogno di rimpiazzare le navi attualmente in servizio. La dotazione del Fondo europeo per la difesa è di 13 miliardi, ma per accedervi occorrono almeno tre Paesi sponsor del progetto e dunque una base industriale forte. La prima ad aderire all’Epc è stata la Grecia, poi la Spagna con Navantia.
Naviris avrà la sede principale a Genova e una controllata a Ollioules in Francia. La sua mission è quella di sviluppare progetti bilaterali di ricerca e sviluppo.
Gli Stati Maggiori della Marina Militare italiana e della Marina Francese hanno di recente avviato uno studio concettuale riguardante l’esigenza operativa comune per una nuova corvetta missilistiva, nota come EPC (European Patrol Corvette, ed in precedenza come PPX). Queste nuove unità, che andranno ad affiancare in seno alla Marine Nationale le fregate FREMM e FTI ed in seno alla MM le FREMM ed i PPA, potranno accedere ai fondi europei. L’Italia ha già presentato da tempo il progetto delle nuove corvette nel quadro della PESCO. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, le recenti indiscrezioni parlano di un dislocamento a pieno carico compreso tra le 3.000 e le 3.300 t, della presenza di un sistema missilistico di autodifesa per missili CAMM ER o MICA NG e di un sonar a profondità variabile: non sembra essere previsto il sonar di scafo con la capacità di contrasto alla minaccia ASW affidata alla cortina trainata ed all’elicottero imbarcato.

Il programma European Patrol Corvette (EPC) è destinato allo sviluppo del prototipo di una nuova classe di piattaforme militari che consenta di ospitare diversi sistemi e carichi utili, al fine di realizzare, con un approccio modulare e flessibile, un gran numero di compiti e missioni. Sarà concepita come una piattaforma comune che verrà utilizzata da diversi Paesi europei sulla base di un progetto comune che dovrà necessariamente essere adattato alle esigenze dei diversi Stati partecipanti. La maggior parte delle caratteristiche della nave porteranno alla definizione di una piattaforma comune su cui applicare requisiti specifici nazionali: la nuova piattaforma sarà sicuramente basata su di un concetto monoscafo, che consentirà di ospitare diversi sistemi d’arma e diversi carichi utili compatibili con le missioni a mano a mano assegnate alle unità che dovranno essere in grado di operare da infrastrutture portuali minori grazie ad un pescaggio inferiore a 5,5 mt. La lunghezza sarà di circa 110 metri e l’impianto propulsivo sarà incentrato su motori diesel e/o elettrici, personalizzabili in base ai requisiti di base. Sia la Francia che l’Italia hanno la futura necessità di rimpiazzare rispettivamente gli OPV e le fregate classe ‘Floreal’ nonché le piattaforme tipo ‘Aviso’ e le corvette con unità di nuova concezione, programma che potrebbe diventare il primo per nuove costruzioni gestito dalla nuova joint-venture Naviris fra Fincantieri e Naval Group.
Come già evidenziato, anche la Grecia è entrata di recente nel programma PESCO per lo sviluppo delle nuove corvette europee: la bandiera greca, infatti, è comparsa accanto a quella dell'Italia e della Francia sul sito ufficiale della PESCO.


Anche droni, oltre alle corvette ed alla difesa missilistica. 

I nuovi progetti della Pesco che vedono l’Italia protagonista coprono uno spettro piuttosto ampio del campo della Difesa. Sono stati adottati oggi dal Consiglio dell’Unione europea, riunitosi a Bruxelles per fare il punto sulla Difesa comune. Il nostro Paese conferma un buon posizionamento, anche se si nota anche l’incremento dell’attivismo francese che guadagna il primo posto per partecipazione.
I primi 17 progetti sono stati adottati a marzo del 2019. Altri 17 sono arrivati il mese di novembre successivo, portando a 34 la lista di programmi a cui aderiscono nel complesso ben 25 Paesi. L’obiettivo della Pesco, prevista dai trattati dell’Unione europea, è avviare strette collaborazioni tra membri nel settore della difesa e della sicurezza per lo sviluppo congiunto di capacità e programmi finalizzati alle rispettive Forze armate: ciò è un tassello nel più ampio progetto di Difesa europea. In quest’ultimo si inserisce anche l’Edf, il fondo che si appresta a dotarsi di 13 miliardi di euro per il periodo 2021-2027. Andranno a cofinanziare programmi nel campo della difesa.
Nella nuova lista l’Italia partecipa a quattro programmi, guidandone due. Il primo (con Francia e Romania) si chiama “European Global Rpas Insertion Architecture System”. Si tratta di un’architettura di simulazione finalizzata ad analizzare e definire le procedure per inserire e integrare i velivoli a pilotaggio remoto nel Cielo unico europeo. Prevede anche la creazione di un centro di competenza multinazionale per sviluppare una dottrina comune europea circa i sistemi non pilotati e gli assetti che li contrastano. 

Il sistema di sorveglianza dallo spazio e difesa A.B.M. “TWISTER”

E’ invece guidato dalla Francia il progetto Twister a cui l’Italia partecipa anche con Finlandia, Olanda e Spagna. Sarà un sistema di sorveglianza dallo Spazio per allerta e intercettazione delle minacce dal cielo, in particolare di quelle più sofisticate. Rientra nel contributo europeo alla difesa dai missili balistici della Nato, e sembra puntare a una completa architettura spaziale di sensori per early warning e intercettori (questi endo-atmosferici). 

Standardizzazione della difesa “N.B.C.”

C’è il progetto guidato dalla Romania a cui l’Italia partecipa con la Francia. L’acronimo è particolarmente complesso: Cbrndtr: l’obiettivo è di standardizzare l’addestramento nella difesa chimica, biologica, radiologica e nucleare. Si useranno le infrastrutture esistenti per esercitazioni pratiche volte a coprire “l’intero spettro” delle possibili minacce.

Difesa cibernetica a guida tedesca “Cyber and Information Domain Coordination Center “

Tra i nuovi programmi a cui l’Italia non partecipa ce ne sono un paio che riguardano la difesa cibernetica. A guida tedesca (con Repubblica Ceca, Ungheria, Olanda e Spagna) c’è il “Cyber and Information Domain Coordination Center”. L’obiettivo è quello di coordinare e condividere gli sforzi che i rispettivi staff militari mettono in atto nel dominio cyber. 

Cyber-security

È iberico il progetto guidato dal Portogallo con la Spagna per un “Cyber Academia and Innovation Hub”. Riguarda la formazione dei futuri esperti di cyber-security e dunque la creazione di un “ecosistema cyber-protetto” che si diffonda all’intero Vecchio continente.

MUSAS: sistema marittimo a pilotaggio remoto per il contrasto alle minacce ASW

Sempre il Portogallo guida il Musas, progetto finalizzato a sviluppare un sistema marittimo a pilotaggio remoto per il contrasto alle minacce sottomarine. Vi partecipano Francia, Spagna e Svezia, al fine di proteggere le preziose infrastrutture che si snodano sott’acqua, comprese linee di comunicazione e di approvvigionamento energetico. 

EUROSIM: addestramento tattico condiviso

Tra i progetti innovativi c’è l’Eurosim, guidato dall’Ungheria con Francia, Germania, Polonia e Slovenia. Ha l’obiettivo di creare un centro per l’addestramento tattico condiviso tra i membri. La novità è che sarà sul cloud: un network per integrare i siti di simulazione geograficamente sparsi e connetterli tutti insieme.

La Francia ha portato a trenta la partecipazione complessiva sui 47 progetti Pesco. L’Italia con la Spagna si colloca al secondo posto, partecipando a 24 progetti. Sorprende l’attivismo francese, soprattutto per la Pesco che Parigi aveva criticato per l’adesione troppo ampia che avrebbe potuto inibirne l’efficacia. Con il nuovo posizionamento sulla cooperazione strutturata permanente Parigi conferma l’intenzione di voler giocare con determinazione tutte le partite sulla Difesa. Anche perché i 13 miliardi del nuovo Fondo dipenderanno dalla nuova Direzione generale “Difesa, Industria e Spazio”.

ENGLISH

The Council of the European Union has recently selected Naviris for the European Patrol Corvette and thirteen new projects of the permanent structured cooperation 'Pesco'.

THE FUTURE E.P.C. NAVIRIS UNITS: 'European Patrol Corvette'.

According to media reports, NAVIRIS and Spain's NAVANTIA have signed a Memorandum of Understanding aimed at expanding industrial cooperation under the European Patrol Corvette (EPC) programme, the largest naval initiative under the Permanent Structured Cooperation (PESCO). 
The EPC will be a ship: 
smart, 
innovative, 
affordable, 
sustainable, 
interoperable 
and flexible to meet the requirements of the evolved global environment of the 21st century. 

The EPC will be a surface unit ready to perform diversified missions, mainly aimed at improving maritime situational awareness, surface superiority and power projection. 
The ship will have: 
a length of about 100 m 
and a displacement of 3000 t, 
and will be able to replace several classes of ships in the near future (from 2027), from patrol vessels to frigates. 

The design requirements will be modular and adaptable to the needs of European navies. The ambition of the project, in which four nations have joined so far:
Italy as coordinator, 
France, 
Spain 
and Greece, 
The ambition of the project, in which four countries have participated so far: Italy as coordinator, France, Spain and Greece, is to include other European partners to integrate the technological base, which is determined by the requirements of the individual participating countries, as well as the strategic guidelines of the European Commission.

At Italy's request, the programme entered the Pesco programme. The aim is to design and develop a prototype European corvette intended for multi-role and patrol missions. The French-Italian connotation of the project recalls the Airbus of the seas, the goal of the agreement between Fincantieri and Naval Group. The two companies recently unveiled the name of the 50-50 joint venture: Naviris. The aim is to coordinate export, research and development and acquisition activities. Of course, while the military side is progressing rapidly, the civil side is still struggling with European antitrust, as the Commission has decided to launch an in-depth investigation into Fincantieri's acquisition of Chantiers de l'Atlantique.
The joint venture between Fincantieri and Naval Group is looking for European partners to implement its programme for the new E.P.C. corvettes. Greece has come forward and the Spanish company Novantia is knocking at the door.
Naviris, the 50/50 joint venture between Fincantieri and Naval Group, is looking for new allies for the European Patrol Corvette (Epc) programme, presented under Pesco (Permanent Structured Cooperation) and approved last November 2019. Pesco is a European Union initiative under the Common Security and Defence Policy aimed at the structural integration of the armed forces of 25 of the 27 member states. ESDP is an enhanced cooperation that does not require all member states to join in order to be launched.
The Epc programme is the only one within the scope of the Pesco on naval vessels that Naviris will manage, and was created with the aim of defining a common platform for military corvettes-pilots of approximately 3,000 tonnes, flexible and modular from an operational point of view in order to adapt to the needs of the states that will join the Epc, starting with Italy and France, which need to replace the ships currently in service. The European Defence Fund has a budget of EUR 13 billion, but access to it requires at least three project sponsor countries and a strong industrial base. The first to join the EPC was Greece, then Spain with Navantia.
Naviris will have its main headquarters in Genoa and a subsidiary in Ollioules, France. Its mission is to develop bilateral research and development projects.
The Italian and French Navies have recently started a conceptual study regarding the common operational requirement for a new missile corvette, known as EPC (European Patrol Corvette, and previously as PPX). These new units, which will complement the Marine Nationale's FREMM and FTI frigates and the MM's FREMM and PPA, will be eligible for European funding. Italy presented the project for the new corvettes some time ago within the framework of PESCO. As far as the technical aspects are concerned, recent rumours speak of a full load displacement of between 3,000 and 3,300 tonnes, the presence of a self-defence missile system for CAMM ER or MICA NG missiles and variable depth sonar: hull sonar does not seem to be envisaged with the capacity to counter the ASW threat entrusted to the towed curtain and the embarked helicopter.

The European Patrol Corvette (EPC) programme is intended to develop the prototype of a new class of military platform that can accommodate different systems and payloads, in order to carry out, with a modular and flexible approach, a large number of tasks and missions. It will be conceived as a common platform to be used by several European countries on the basis of a common design that will necessarily have to be adapted to the needs of the different participating states. Most of the ship's characteristics will lead to the definition of a common platform on which specific national requirements will be applied: the new platform will certainly be based on a monohull concept, which will allow it to host different weapon systems and different payloads compatible with the missions assigned to the units, which will have to be able to operate from smaller port infrastructures thanks to a draught of less than 5.5 metres. The length will be about 110 metres and the propulsion system will be centred on diesel and/or electric engines, which can be customised according to the basic requirements. Both France and Italy have the future need to replace respectively the 'Floreal' class OPVs and frigates as well as the 'Aviso' type platforms and corvettes with newly designed units, a programme that could become the first for new construction managed by the new Naviris joint venture between Fincantieri and Naval Group.
As already mentioned, Greece has also recently joined the PESCO programme for the development of new European corvettes: the Greek flag, in fact, has appeared alongside that of Italy and France on the official PESCO website.

Also drones, in addition to corvettes and missile defence. 

The new PESCO projects in which Italy plays a leading role cover a broad spectrum of the defence field. They were adopted today by the Council of the European Union, which met in Brussels to take stock of the Common Defence. Our country confirms its good position, although we also note the increase in French activism, which gains first place for participation.
The first 17 projects were adopted in March 2019. Another 17 arrived the following November, bringing the list of programmes to 34, with a total of 25 countries taking part. The aim of the European Defence Policy (ESDP), provided for by the EU treaties, is to establish close cooperation between members in the defence and security sector for the joint development of capabilities and programmes aimed at their armed forces: this is a piece in the broader European Defence project. This is a part of the broader European Defence project. This also includes the EDF, the fund that is about to be endowed with 13 billion euros for the period 2021-2027. It will co-finance programmes in the field of defence.
In the new list, Italy participates in four programmes, leading two of them. The first (with France and Romania) is called 'European Global Rpas Insertion Architecture System'. This is a simulation architecture aimed at analysing and defining the procedures for inserting and integrating remotely piloted aircraft into the Single European Sky. It also envisages the creation of a multinational centre of competence to develop a common European doctrine on unmanned systems and the assets that counter them. 

The A.B.M. 'TWISTER' space surveillance and defence system

The Twister project, in which Italy is also involved with Finland, Holland and Spain, is led by France. It will be a space surveillance system for alerting and intercepting threats from the sky, especially the most sophisticated ones. It is part of the European contribution to NATO's ballistic missile defence, and seems to aim at a complete space architecture of early warning sensors and interceptors (these endo-atmospheric). 

N.B.C.' defence standardisation

There is the Romanian-led project in which Italy is participating with France. The acronym is particularly complex: Cbrndtr: the objective is to standardise training in chemical, biological, radiological and nuclear defence. Existing infrastructures will be used for practical exercises to cover 'the whole spectrum' of possible threats.

German-led cyber defence 'Cyber and Information Domain Coordination Center'.

Among the new programmes in which Italy is not participating are a couple of programmes concerning cyber defence. Under German leadership (with the Czech Republic, Hungary, Holland and Spain) is the Cyber and Information Domain Coordination Center. The aim is to coordinate and share the efforts of the respective military staffs in the cyber domain. 

Cyber-security

The project led by Portugal with Spain for a 'Cyber Academy and Innovation Hub' is Iberian. It concerns the training of future cyber-security experts and thus the creation of a 'cyber-protected ecosystem' that will spread to the entire Old Continent.

MUSAS: maritime remote-piloted system to counter ASW threats

Portugal is also leading Musas, a project aimed at developing a remotely piloted maritime system to counter underwater threats. France, Spain and Sweden are participating in order to protect valuable underwater infrastructure, including communication and energy supply lines. 

EUROSIM: shared tactical training

Among the innovative projects is Eurosim, led by Hungary with France, Germany, Poland and Slovenia. It aims to create a centre for shared tactical training between members. The novelty is that it will be on the cloud: a network to integrate geographically dispersed simulation sites and connect them all together.

France has increased its overall participation in the 47 Pesco projects to 30. Italy, along with Spain, is in second place, participating in 24 projects. France's activism is surprising, especially in the case of Pesco, which Paris had criticised for having too broad a membership that could have inhibited its effectiveness. With its new position on permanent structured cooperation, Paris confirms its intention to play all defence-related games with determination. This is also because the EUR 13 billion of the new Fund will depend on the new Directorate General for Defence, Industry and Space.

(Web, Google, Difesaonline, Industriaitaliana, RID, Analisidifesa, Formiche, Aereimilitari, Wikipedia, You Tube, Marina.Difesa)



























 

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