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Numerosi aspiranti istruttori di volo militari di 5 diversi Paesi: Italia, Spagna, Stati Uniti, Francia e Austria, stanno ultimando il proprio addestramento nella base aerea del 61esimo Stormo dell’Aeronautica militare a Galatina, in provincia di Lecce. Nel settembre 2017, infatti, ha avuto inizio, presso il 212esimo Gruppo Volo della base, il corso Lead-In to Fighter Training Instructor Pilot (Lip).
L’aereo utilizzato è il nuovo jet d’addestramento T-346A, un prodotto “Made in Italy”, realizzato da Leonardo e già utilizzato proficuamente dall’Italia, Israele, Polonia, Singapore e Azerbaigian.
L’addestramento avanzato è indispensabile per poter svolgere la funzione di istruttore di volo per la fase avanzata dell’addestramento al volo; una volta che lo avranno terminato, quindi, gli istruttori potranno insegnare ai giovani piloti militari a volare sul T-346A, attività che precede la conversione operativa per i piloti militari destinati a volare sulla linea caccia di prima linea.
Il corso sarà ultimato nel mese di giugno 2018 e si articola in circa 160 lezioni, a terra e in volo, di cui un’ottantina sui simulatori che fanno parte del sistema integrato d’addestramento; le restanti verranno effettuate in voli reali.
La partecipazione di personale estero ai corsi del 61° Stormo, una scuola dalla forte vocazione internazionale, rientra nel cosiddetto processo d’internazionalizzazione della base aerea salentina: di recente numerose altre forze aeronautiche hanno scelto di mandare i propri istruttori e allievi a Galatina: Argentina, Grecia, Kuwait, Olanda, Polonia e Singapore.
Per Austria e Francia si tratta di un passaggio al nuovo velivolo (istruttori austriaci e francesi sono presenti a Galatina già da qualche anno in virtù di accordi stipulati tra l’Italia e i due Paesi europei); per Spagna e Usa, invece, si tratta invece di una bella novità che scaturisce dai recenti progressi dell’offerta addestrativa del 61esimo Stormo che negli ultimi 10 anni è diventata un centro formativo di grande rilevanza con capacità e potenzialità di assoluto rilievo.
Tutto questo e la scelta effettuata tempo fa dai vertici dell’Aeronautica Militare Italiana, stanno per portare nuovi “frutti” per la nostra avanzatissima industria aero-spaziale.
Sempre più aeronautiche militari occidentali e NATO si stanno orientando verso l’F-35 per modernizzare le proprie forze aeree. E’ quasi certo che la prossima potrebbe essere l’Aeronautica Austriaca, che è intenzionata a sostituire i propri Eurofighter della prima serie con i velivoli stealth di Lockheed Martin. Gli addetti e gli appassionati di cose aeronautiche sanno che questa è un’opportunità anche per l’Italia, che ospita a Cameri (NO) il sito di assemblaggio degli F-35A e B Stov/L.
L’Austria potrebbe aggiungersi ai paesi europei che hanno scelto l’F-35 per modernizzare le proprie forze aeree, sostituendo a partire dal 2030 i propri Eurofighter Typhoon. La bella notizia arriva dal sito di Jane’s, che avrebbe appreso che il ministero della Difesa austriaco è stato incaricato di eseguire un’indagine conoscitiva per l’eventuale acquisto di un caccia stealth di quinta generazione per l’Österreichische Luftstreitkräfte. La possibilità segue la pubblicazione del nuovo bilancio della Difesa austriaca di inizio mese, con stanziamenti complessivi di oltre 16 miliardi di €.
La Luftstreitkräfte sarebbe in procinto di sostituire i propri datati trainer Saab 105 con 8 / 12 addestratori avanzati M-346FA di Leonardo (forse gli M-345).
L’intenzione di Vienna sarebbe anche riportare l’addestramento dei Piloti in patria, attualmente effettuato attraverso accordi Nato in Italia e in Germania.
Vi è l’intenzione di sostituire 3 aerei da trasporto Lockheed Martin C-130K Hercules: una delle scelte più probabili è quella del C-27J Spartan di Leonardo, soprattutto per la vicinanza dei siti produttivi e di manutenzione operativa.
E’ notizia recente che il primo dei 18 elicotteri AW169B di Leonardo, ordinati nel 2021 grazie a uno dei primi accordi G2G redatti dal governo italiano, ha già volato e i primi due dovrebbero essere consegnati a dicembre 2022. Tutti i 18 nuovi aeromobili dovrebbero essere in servizio entro il 2029.
Oltre all’Austria, a scegliere il caccia della Lockheed Martin, nel corso degli ultimi anni, diversi Paesi hanno deciso di affidare le proprie difese aeree al caccia di quinta generazione: Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Norvegia e Danimarca sono tutti Paesi partner del programma, e tutti hanno attualmente in servizio o in fase di ordine F-35 nelle varianti A e B. Nel 2018 anche il Belgio è diventato il primo cliente europeo impegnandosi nell’acquisto di 34 velivoli; il Belgio è stato seguito due anni dopo dalla Polonia. Nel 2021 sono saliti sul carro anche Svizzera e Finlandia, seguite dalla Germania per sostituire i suoi Tornado nel ruolo di attacco nucleare tattico. Anche la Repubblica Ceca si è impegnata ad acquistare 24 F-35A e a giugno la Grecia ha presentato ufficiale richiesta per l’acquisto di 20 F-35A entro il 2028. La Spagna sta ipotizzando di dotarsi di F-35, ipotesi ventilata anche dal Portogallo. Svizzera, Finlandia, Germania e Repubblica Ceca sono tutti all’inizio del processo di acquisizione, e la Lockheed Martin ha stimato che entro il 2030 saranno dislocati in Europa oltre 550 F-35, velivoli scelti soprattutto per l’elevato livello di interoperabilità tra alleati e partner NATO. L’F-35 è attualmente impiegato in diverse missioni Nato, dal Baltico al Mediterraneo, e gli Usa schierano in Europa diversi F-35 lungo il confine orientale dell’Alleanza. Inoltre, man mano che un numero maggiori di nazioni sceglie l’F-35, le Forze armate di quei Paesi diventano sempre più interoperabili a livello di equipaggi, di addestramento e di logistica. L’F-35, inoltre, è dotato di una solida tabella di marcia per gli aggiornamenti, che assicura che il velivolo rimarrà un solido asset per la difesa dei Paesi che li possiedono nei prossimi decenni. Il riemergere di un avversario convenzionale vicino ai propri confini, la Russia, ha inoltre indotto i Paesi del continente a dare priorità alle tecnologie stealth dell’F-35, in grado di assicurare un elevato livello di sopravvivenza contro i sistemi anti-aerei e anti-missile russi.
E’ evidente che i nuovi contratti acquisiti dall’F-35 sono di estremo interesse per l’Italia, dal momento che nel nostro Paese ospita a Cameri (NO), uno dei due soli stabilimenti d’assemblaggio “Final Assembly and Check-Out - Faco”, fuori dagli Stati Uniti; l’altra, come noto, è in Giappone.
A Cameri già vengono assemblati i velivoli destinati all’Olanda e quelli Svizzeri; con l’aggiunta anche dell’Austria, l’Italia ora si trova in una posizione privilegiata: una tendenza che porterà la FACO di Cameri a diventare l’hub principale degli F-35 europei e NATO.
F-35 A e B Stov/L
Il cacciabombardiere multiruolo F-35 è un sistema d’arma aeronautico di quinta generazione dotato di uno spettro di capacità operative tale da consentire lo svolgimento contemporaneo ed autonomo di tutte le missioni della dottrina aerotattica.
Lo stato dell’arte della tecnologia applicata alla sensoristica di bordo e la bassa osservabilità del velivolo I.R. e RADAR, sono elementi distintivi che consentono di aumentarne esponenzialmente l’efficacia operativa, garantendo non solo maggiori livelli di sopravvivenza in territori ostili, ma anche una elevata consapevolezza e conoscenza dello scenario tattico, elemento quest’ultimo, estremamente prezioso nei moderni scenari di crisi.
Le elevate capacità di scoperta, identificazione e precisione d’ingaggio, conferiscono al velivolo un potenziale di assoluto rilievo che, unito ad innovative capacità di comunicazione e condivisione real-time delle informazioni essenziali e capacità Net-Centric, fornisce al pilota una gestione del teatro d’operazione senza eguali, rendendo l’F-35 un assetto pregiato che s’inserisce perfettamente nel moderno contesto operativo.
Per queste sue peculiari caratteristiche, il velivolo F-35 è stato scelto come il sistema d’arma più idoneo per le prime linee operative di molte nazioni alleate.
La partecipazione italiana al Programma Joint Strike Fighter (JSF) inizia nel 2002, per vedere poi nel 2009 il Parlamento italiano approvare l’acquisizione dei velivoli e la realizzazione di una linea nazionale di assemblaggio e verifica finale. Da allora, il coinvolgimento crescente dell’Italia ha portato il raggiungimento di importanti milestones quali, ad esempio: il primo volo del primo velivolo assemblato in Italia (Settembre 2015), la prima trasvolata atlantica nella storia del JSF (Febbraio 2016), il primo paese Partner ad attivare una base operativa JSF al di fuori dei confini statunitensi presso il 32° Stormo di Amendola (dicembre 2016).
Il velivolo F-35 attualmente in uso all’Aeronautica Militare è quello nella variante A, Conventional Take-Off and Landing (CTOL): versione a decollo e atterraggio convenzionale. Nel corso degli anni, la Forza Armata acquisirà anche la versione B, Short Take-Off and Vertical Landing (STOVL) già in dotazione alla Marina Militare. L’F35 B è la versione a decollo corto ed atterraggio verticale per l’impiego sia su piste austere e sia su unità navali tipo LHA/LHD/CV (Amphibious Assault Ships and Aircraft Carrier).
Caratteristiche tecniche:
- Versione A: Apertura alare: 10,6 mt - lunghezza: 15,4 mt – altezza: 4,6 mt - superficie alare: 42,7 mq - velocità massima: 1.6 mach - tangenza operativa: 15.240 mt - raggio d’azione: oltre 1100 km – impianto propulsivo: 1 turbofan Pratt & Whitney F135 da 191kN (con postbruciatore) – peso a carburante interno: oltre 8000 kg - equipaggio: 1 pilota – armamento: cannone interno, armamento di caduta a guida GPS e laser, missili aria-aria a guida radar e infrarossa.
- Versione B: Apertura alare: 10,6 mt - lunghezza: 15,6 mt – altezza 4,6mt - superficie alare: 42,7 mq - velocità massima: 1.6 mach - tangenza operativa: 15.240 mt - raggio d’azione: oltre 800 km – impianto propulsivo: 1 turbofan Pratt & Whitney F135 da 187kN (con postbruciatore) – carburante interno: oltre 6000 kg - equipaggio: 1 pilota – armamento: cannone esterno, armamento di caduta a guida GPS e laser, missili aria-aria a guida radar e infrarossa.
Il caccia stealth F-35 è un sistema d’arma aeronautico di 5^ generazione dotato di uno spettro di capacità operative tale da consentire lo svolgimento contemporaneo ed autonomo di tutte le missioni della dottrina aero-tattica. Lo stato dell’arte della tecnologia applicata alla sensoristica di bordo e la bassa osservabilità del velivolo (ridotta capacità di essere scoperto da RADAR ostili), sono elementi distintivi che consentono di aumentarne esponenzialmente l’efficacia operativa, garantendo non solo maggiori livelli di sopravvivenza in territori ostili, ma anche una elevata consapevolezza e conoscenza dello scenario tattico, elemento quest’ultimo, estremamente prezioso nei moderni scenari di crisi. Le elevate capacità di scoperta, identificazione e precisione d’ingaggio, conferiscono al velivolo un potenziale di assoluto rilievo che, unito ad innovative capacità di comunicazione e condivisione real-time delle informazioni essenziali (capacità Net-Centric), fornisce al pilota una gestione del teatro d’operazione senza eguali, rendendo l'F-35 un assetto pregiato che s’inserisce perfettamente nel moderno contesto operativo.
Per le sue peculiari caratteristiche stealth, il velivolo F-35 è stato scelto come il sistema d’arma più idoneo per le prime linee operative di molte nazioni alleate considerate “affidabili” dagli Stati Uniti.
La partecipazione italiana inizia nel 2002 e approvata nel 2009 dal Parlamento italiano porta alla realizzazione di una linea nazionale di assemblaggio e verifica finale.
Da allora, il coinvolgimento crescente dell’Italia ha portato il raggiungimento di importanti risultati:
- il primo volo del primo velivolo assemblato in Italia (Settembre 2015),
- la prima trasvolata atlantica nella storia dell'F-35 (Febbraio 2016),
- il primo paese Partner ad attivare una base operativa JSF al di fuori dei confini statunitensi presso il 32° Stormo di Amendola (dicembre 2016).
Il velivolo è attualmente in uso all’Aeronautica Militare è quello nella variante A, (CTOL): versione a decollo e atterraggio convenzionale.
Il 25 gennaio del 2018 è stata consegnata al Ministero della Difesa anche la versione B, (STOVL): versione a decollo corto ed atterraggio verticale per l’impiego sia su piste austere e sia su unità navali tipo LHA/LHD/CV, LHD TRIESTE e portaerei CAVOUR e Garibaldi.
LA FACO DI CAMERI - NOVARA: la base di Cameri è attualmente sede del 1° Reparto Manutenzione Velivoli dell’Aeronautica Militare ed ha in carico la manutenzione di Tornado ed Eurofighter Typhoon.
Sino al 28 luglio 1999, anno in cui venne sciolto, fu sede del 53° Stormo Caccia.
Ogni aereo prodotto presso la FACO, oltre a riportare l’immatricolazione USAF e poi quella nazionale, viene designato con una sigla costruttiva che identifica il modello (A convenzionale, B a decollo corto ed atterraggio verticale, C la versione “ingrandita” destinata all’US Navy), la nazione alla quale l’aereo è destinato (L per l’Italia), ed un numero progressivo. Le coccarde tricolori degli F-35 italiani e le relative insegne di reparto sono a bassa osservabilità ed in stile “USAF”.
M-346 MASTER
Con oltre 50 anni di esperienza nel settore dell'addestramento, Leonardo offre le soluzioni di addestramento più avanzate e una significativa riduzione dei costi fino al 50% per un cadetto dell'Aeronautica Militare per qualificarsi come pronto a combattere su un caccia di ultima generazione.
L'M-346 Master è il più avanzato velivolo a getto per l’addestramento, progettato per avere ampie capacità di formazione, un’affidabilità a lungo termine e per svolgere attività operative a costi ridotti. Al centro di un sistema d’addestramento integrato, l'M-346 rappresenta la soluzione più moderna per addestrare la nuova generazione di piloti. Il velivolo è in servizio con le forze aeree di Italia, Repubblica di Singapore, Israele e Polonia con 72 aerei già ordinati.
L'M-346, bimotore e biposto in tandem, ha un sistema di controllo di volo Fly-By-Wire a quattro canali, sistemi principali ridondanti, avionica allo stato dell'arte con la più recente interfaccia uomo-macchina con display multifunzione (MFD) e a testa alta (HUD), comandi di tipo HOTAS (Hands on Throttle And Stick) e funzionalità per la sicurezza volo come il PARS (Pilot Activated Attitude Recovery System). Un'APU (Auxiliary Power Unit) permette di operare in autonomia.
Il sistema integrato di bordo per la simulazione all’addestramento tattico (ETTS) consente all'M-346 di emulare sensori, armi, forze simulate (CGF) e permette ai piloti di interagire in tempo reale con uno scenario tattico virtuale in un ambiente LVC - Live (aereo in volo), Virtual (simulatori) e Constructive (ETTS) , aumentando ulteriormente la flessibilità e la riduzione dei costi.
L'ampio inviluppo di volo, l'elevato rapporto spinta-peso e una manovrabilità senza eguali consentono all'M-346 di offrire un impiego simile ai velivoli da combattimento di nuova generazione, come l'Eurofighter Typhoon o l'F-35. Questo massimizza l'efficacia addestrativa e consente di ridurre le ore di volo sugli aerei di prima linea, molto più costosi, presso le unità di Conversione Operativa.
Le stime prevedono che il modello sarà costruito in oltre 600 esemplari entro il 2020, escludendo la versione da combattimento, alla quale a volte ci si riferisce con la designazione non ufficiale M-346K. Quest'ultima è un candidato alla sostituzione del caccia leggero Northrop F-5E Tiger II, diffuso in numerose aeronautiche militari nel mondo.
Sebbene questo aereo nasca come addestratore, non sarà escluso il suo impiego come cacciabombardiere leggero, come è accaduto per l'MB-339.
Il 26 aprile 2010, Alenia Aermacchi e EADS Defence and Security hanno presentato una risposta comune, basata sull'M-346 Master, alla richiesta di informazioni dell'Agenzia europea per la difesa (EDA) per il programma Advanced European Jet Pilot Training (AEJPT).
L'aereo possiede elevata manovrabilità grazie ai materiali compositi con cui è costruito, al rapporto peso/potenza minimo e alle varie soluzioni aerodinamiche adoperate. Inoltre riesce a mantenere piena maneggevolezza fino ad un angolo di incidenza di 40°; può raggiungere i 1.085 km/h ad una altezza di 1.500 m e in picchiata potrebbe raggiungere Mach 1,2. Tuttavia la struttura non è progettata per il volo supersonico per cui i due motori sono stati ridotti in potenza in modo tale che alla massima manetta il loro numero di giri sia pari a circa il 94% del valore massimo. Il velivolo è lungo 11,5 m con apertura alare di 9,72 m. L'autonomia di volo è di 1.889 km che possono diventare 2.537 km con due serbatoi esterni. Possiede comandi digitali ed è pilotabile con un joystick. È predisposto per un cannone da 20 mm DEFA. Dispone di 8 punti d'attacco subalari, rispettivamente da 1.050 kg, 550 kg, 300 kg e 150 kg (sul wingtip) e uno centrale da 600 kg. È predisposto per missili aria-aria AIM- 9L Sidewinder a guida IR, bombe Mk.82, Mk.83, Mk.84, missili aria-terra AGM-65 Maverick, contenitori per razzi da 70 mm Rockeye. Può, inoltre, essere armato con un cannone da 30 mm ed è configurabile per attacchi al suolo con bombe e missili aria-terra e antinave.
Infine il computer del Flight Control System (FCS) dell'aeromobile è stato sviluppato da Alenia SIA in collaborazione con Selex Communications, mentre il software di volo è sviluppato interamente da Leonardo.
C-27J SPARTAN
Il Leonardo C-27J Spartan è un aereo da trasporto tattico di classe media. Il C-27J è una versione avanzata e aggiornata del G.222 (C-27A nell'USAF) prodotta con sistemi e motori Rolls Royce AE 2100-D2A 4,637 SHP ciascuno, simili a quelli del C-130J Super Hercules della Lockheed Martin. Inizialmente fu prodotto in collaborazione da Alenia Aeronautica e Lockheed Martin unite sotto la sigla LMATTS (Lockheed Martin/Alenia Tactical Transport Systems). La designazione del velivolo è stata mutuata da quella dei 10 G.222 acquisiti dalla United States Air Force nel 1990 come C-27A Spartan.
Il C-27J è stato acquistato oltre che dall'Aeronautica Militare Italiana anche da quella statunitense (ove vengono impiegati, oltre che presso lo Special Operation Command dell’Esercito, anche presso la Guardia Costiera), australiana, greca, bulgara, lituana, messicana, marocchina, rumena, chadiana, peruviana, slovacca e dal Ghana. Rispetto al G.222 questo aeroplano presenta un peso massimo al decollo sensibilmente aumentato (da 28.000 kg a 31.800 kg), grazie anche alla nuova e più potente motorizzazione, pressoché identica a quella del C-130J (con eliche a scimitarra Dowty R-391), ed una suite avionica anch'essa installata sul C-130J: infatti, in fase di progettazione, è stato deciso di avere una forte intercambiabilità di parti tra i due velivoli, con un valore finale del 65%.
Il carrello di questa nuova versione è ad assetto variabile, per facilitare le operazioni di carico.
La versione ordinata dall'Aeronautica Militare è tra le più ricche, con strumentazione che comprende HUD, suite di autoprotezione che include sistemi per la difesa passiva contro missili terra-aria, sonda per rifornimento in volo.
Il C-27J è in grado di trasportare fino a 46 paracadutisti con equipaggiamento leggero o 34 completamente equipaggiati o fino ad un massimo di 60 soldati (36 barelle + 6 assistenti in configurazione MEDEVAC - evacuazione medica). L'aereo può altrimenti imbarcare fino ad 11,5 tonnellate di materiali. Il velivolo viene costruito negli stabilimenti Alenia di Torino-Caselle.
Questo aeromobile è inoltre l'unico della sua categoria in grado di effettuare vere e proprie manovre acrobatiche come looping e tonneau. Il 19 luglio 2011 con equipaggio del Reparto Sperimentale di Volo dell'Aeronautica Militare composto dai piloti maggiore Severino De Luca e maggiore Francesco Ferreri e dal tecnico primo marescialloUgo Sabeni, il C-27J Spartan è stato premiato per l'esibizione al RIAT 2011 di Fairford con i trofei As the Crow Flies per la migliore presentazione in volo e Douglas Baderper la miglior presentazione solista.
Nel luglio del 2015 Leonardo ha annunciato di aver completato i test di volo per l'installazione di winglets che comportano un aumento delle prestazioni nelle fasi di decollo per effetto dell'aumento del rapporto tra portanza e resistenza dell'ala.
….La guerra all’Ucraina ci deve insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a dare la pace per scontata:
una sorta di dono divino
e non, un bene pagato a carissimo prezzo dopo due devastanti conflitti mondiali.
….Basta con la retorica sulle guerre umanitarie e sulle operazioni di pace.
La guerra è guerra. Cerchiamo sempre di non farla, ma prepariamoci a vincerla…
(Fonti: Web, Google, Askanews, Formiche, Wikipedia, You Tube)