domenica 16 ottobre 2022

L’Österreichische Luftstreitkräfte stanzia 16 miliardi di €: esiste un forte interessamento per l’F-35, M-346 Master e C-27J Spartan di Leonardo



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Numerosi aspiranti istruttori di volo militari di 5 diversi Paesi: Italia, Spagna, Stati Uniti, Francia e Austria, stanno ultimando il proprio addestramento nella base aerea del 61esimo Stormo dell’Aeronautica militare a Galatina, in provincia di Lecce. Nel settembre 2017, infatti, ha avuto inizio, presso il 212esimo Gruppo Volo della base, il corso Lead-In to Fighter Training Instructor Pilot (Lip). 


L’aereo utilizzato è il nuovo jet d’addestramento T-346A, un prodotto “Made in Italy”, realizzato da Leonardo e già utilizzato proficuamente dall’Italia, Israele, Polonia, Singapore e Azerbaigian.








L’addestramento avanzato è indispensabile per poter svolgere la funzione di istruttore di volo per la fase avanzata dell’addestramento al volo; una volta che lo avranno terminato, quindi, gli istruttori potranno insegnare ai giovani piloti militari a volare sul T-346A, attività che precede la conversione operativa per i piloti militari destinati a volare sulla linea caccia di prima linea.
Il corso sarà ultimato nel mese di giugno 2018 e si articola in circa 160 lezioni, a terra e in volo, di cui un’ottantina sui simulatori che fanno parte del sistema integrato d’addestramento; le restanti verranno effettuate in voli reali.
La partecipazione di personale estero ai corsi del 61° Stormo, una scuola dalla forte vocazione internazionale, rientra nel cosiddetto processo d’internazionalizzazione della base aerea salentina: di recente numerose altre forze aeronautiche hanno scelto di mandare i propri istruttori e allievi a Galatina: Argentina, Grecia, Kuwait, Olanda, Polonia e Singapore.
Per Austria e Francia si tratta di un passaggio al nuovo velivolo (istruttori austriaci e francesi sono presenti a Galatina già da qualche anno in virtù di accordi stipulati tra l’Italia e i due Paesi europei); per Spagna e Usa, invece, si tratta invece di una bella novità che scaturisce dai recenti progressi dell’offerta addestrativa del 61esimo Stormo che negli ultimi 10 anni è diventata un centro formativo di grande rilevanza con capacità e potenzialità di assoluto rilievo.
Tutto questo e la scelta effettuata tempo fa dai vertici dell’Aeronautica Militare Italiana, stanno per portare nuovi “frutti” per la nostra avanzatissima industria aero-spaziale.
Sempre più aeronautiche militari occidentali e NATO si stanno orientando verso l’F-35 per modernizzare le proprie forze aeree. E’ quasi certo che la prossima potrebbe essere l’Aeronautica Austriaca, che è intenzionata a sostituire i propri Eurofighter della prima serie con i velivoli stealth di Lockheed Martin. Gli addetti e gli appassionati di cose aeronautiche sanno che questa è un’opportunità anche per l’Italia, che ospita a Cameri (NO) il sito di assemblaggio degli F-35A e B Stov/L.
L’Austria potrebbe aggiungersi ai paesi europei che hanno scelto l’F-35 per modernizzare le proprie forze aeree, sostituendo a partire dal 2030 i propri Eurofighter Typhoon. La bella notizia arriva dal sito di Jane’s, che avrebbe appreso che il ministero della Difesa austriaco è stato incaricato di eseguire un’indagine conoscitiva per l’eventuale acquisto di un caccia stealth di quinta generazione per l’Österreichische Luftstreitkräfte. La possibilità segue la pubblicazione del nuovo bilancio della Difesa austriaca di inizio mese, con stanziamenti complessivi di oltre 16 miliardi di €.
La Luftstreitkräfte sarebbe in procinto di sostituire i propri datati trainer Saab 105 con 8 / 12 addestratori avanzati M-346FA di Leonardo (forse gli M-345). 
L’intenzione di Vienna sarebbe anche riportare l’addestramento dei Piloti in patria, attualmente effettuato attraverso accordi Nato in Italia e in Germania. 
Vi è l’intenzione di sostituire 3 aerei da trasporto Lockheed Martin C-130K Hercules: una delle scelte più probabili è quella del C-27J Spartan di Leonardo, soprattutto per la vicinanza dei siti produttivi e di manutenzione operativa. 




E’ notizia recente che il primo dei 18 elicotteri AW169B di Leonardo, ordinati nel 2021 grazie a uno dei primi accordi G2G redatti dal governo italiano, ha già volato e i primi due dovrebbero essere consegnati a dicembre 2022. Tutti i 18 nuovi aeromobili dovrebbero essere in servizio entro il 2029.
Oltre all’Austria, a scegliere il caccia della Lockheed Martin, nel corso degli ultimi anni, diversi Paesi hanno deciso di affidare le proprie difese aeree al caccia di quinta generazione: Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Norvegia e Danimarca sono tutti Paesi partner del programma, e tutti hanno attualmente in servizio o in fase di ordine F-35 nelle varianti A e B. Nel 2018 anche il Belgio è diventato il primo cliente europeo impegnandosi nell’acquisto di 34 velivoli; il Belgio è stato seguito due anni dopo dalla Polonia. Nel 2021 sono saliti sul carro anche Svizzera e Finlandia, seguite dalla Germania per sostituire i suoi Tornado nel ruolo di attacco nucleare tattico. Anche la Repubblica Ceca si è impegnata ad acquistare 24 F-35A e a giugno la Grecia ha presentato ufficiale richiesta per l’acquisto di 20 F-35A entro il 2028. La Spagna sta ipotizzando di dotarsi di F-35, ipotesi ventilata anche dal Portogallo. Svizzera, Finlandia, Germania e Repubblica Ceca sono tutti all’inizio del processo di acquisizione, e la Lockheed Martin ha stimato che entro il 2030 saranno dislocati in Europa oltre 550 F-35, velivoli scelti soprattutto per l’elevato livello di interoperabilità tra alleati e partner NATO. L’F-35 è attualmente impiegato in diverse missioni Nato, dal Baltico al Mediterraneo, e gli Usa schierano in Europa diversi F-35 lungo il confine orientale dell’Alleanza. Inoltre, man mano che un numero maggiori di nazioni sceglie l’F-35, le Forze armate di quei Paesi diventano sempre più interoperabili a livello di equipaggi, di addestramento e di logistica. L’F-35, inoltre, è dotato di una solida tabella di marcia per gli aggiornamenti, che assicura che il velivolo rimarrà un solido asset per la difesa dei Paesi che li possiedono nei prossimi decenni. Il riemergere di un avversario convenzionale vicino ai propri confini, la Russia, ha inoltre indotto i Paesi del continente a dare priorità alle tecnologie stealth dell’F-35, in grado di assicurare un elevato livello di sopravvivenza contro i sistemi anti-aerei e anti-missile russi.
E’ evidente che i nuovi contratti acquisiti dall’F-35 sono di estremo interesse per l’Italia, dal momento che nel nostro Paese ospita a Cameri (NO), uno dei due soli stabilimenti d’assemblaggio “Final Assembly and Check-Out - Faco”, fuori dagli Stati Uniti; l’altra, come noto, è in Giappone. 
A Cameri già vengono assemblati i velivoli destinati all’Olanda e quelli Svizzeri; con l’aggiunta anche dell’Austria, l’Italia ora si trova in una posizione privilegiata: una tendenza che porterà la FACO di Cameri a diventare l’hub principale degli F-35 europei e NATO.






F-35 A e B Stov/L

Il cacciabombardiere multiruolo F-35 è un sistema d’arma aeronautico di quinta generazione dotato di uno spettro di capacità operative tale da consentire lo svolgimento contemporaneo ed autonomo di tutte le missioni della dottrina aerotattica.
Lo stato dell’arte della tecnologia applicata alla sensoristica di bordo e la bassa osservabilità del velivolo I.R. e RADAR, sono elementi distintivi che consentono di aumentarne esponenzialmente l’efficacia operativa, garantendo non solo maggiori livelli di sopravvivenza in territori ostili, ma anche una elevata consapevolezza e conoscenza dello scenario tattico, elemento quest’ultimo, estremamente prezioso nei moderni scenari di crisi.
Le elevate capacità di scoperta, identificazione e precisione d’ingaggio, conferiscono al velivolo un potenziale di assoluto rilievo che, unito ad innovative capacità di comunicazione e condivisione real-time delle informazioni essenziali e capacità Net-Centric, fornisce al pilota una gestione del teatro d’operazione senza eguali, rendendo l’F-35 un assetto pregiato che s’inserisce perfettamente nel moderno contesto operativo.
Per queste sue peculiari caratteristiche, il velivolo F-35 è stato scelto come il sistema d’arma più idoneo per le prime linee operative di molte nazioni alleate.
La partecipazione italiana al Programma Joint Strike Fighter (JSF) inizia nel 2002, per vedere poi nel 2009 il Parlamento italiano approvare l’acquisizione dei velivoli e la realizzazione di una linea nazionale di assemblaggio e verifica finale. Da allora, il coinvolgimento crescente dell’Italia ha portato il raggiungimento di importanti milestones quali, ad esempio: il primo volo del primo velivolo assemblato in Italia (Settembre 2015), la prima trasvolata atlantica nella storia del JSF (Febbraio 2016), il primo paese Partner ad attivare una base operativa JSF al di fuori dei confini statunitensi presso il 32° Stormo di Amendola (dicembre 2016).
Il velivolo F-35 attualmente in uso all’Aeronautica Militare è quello nella variante A, Conventional Take-Off and Landing (CTOL): versione a decollo e atterraggio convenzionale. Nel corso degli anni, la Forza Armata acquisirà anche la versione B, Short Take-Off and Vertical Landing (STOVL) già in dotazione alla Marina Militare. L’F35 B è la versione a decollo corto ed atterraggio verticale per l’impiego sia su piste austere e sia su unità navali tipo LHA/LHD/CV (Amphibious Assault Ships and Aircraft Carrier).
Caratteristiche tecniche:
  • Versione A: Apertura alare: 10,6 mt - lunghezza: 15,4 mt – altezza: 4,6 mt - superficie alare: 42,7 mq - velocità massima: 1.6 mach - tangenza operativa: 15.240 mt - raggio d’azione: oltre 1100 km – impianto propulsivo: 1 turbofan Pratt & Whitney F135 da 191kN (con postbruciatore) – peso a carburante interno: oltre 8000 kg - equipaggio: 1 pilota – armamento: cannone interno, armamento di caduta a guida GPS e laser, missili aria-aria a guida radar e infrarossa.
  • Versione B: Apertura alare: 10,6 mt - lunghezza: 15,6 mt – altezza 4,6mt - superficie alare: 42,7 mq - velocità massima: 1.6 mach - tangenza operativa: 15.240 mt - raggio d’azione: oltre 800 km – impianto propulsivo: 1 turbofan Pratt & Whitney F135 da 187kN (con postbruciatore) – carburante interno: oltre 6000 kg - equipaggio: 1 pilota – armamento: cannone esterno, armamento di caduta a guida GPS e laser, missili aria-aria a guida radar e infrarossa.
Il caccia stealth F-35 è un sistema d’arma aeronautico di 5^ generazione dotato di uno spettro di capacità operative tale da consentire lo svolgimento contemporaneo ed autonomo di tutte le missioni della dottrina aero-tattica.  Lo stato dell’arte della tecnologia applicata alla sensoristica di bordo e la bassa osservabilità del velivolo (ridotta capacità di essere scoperto da RADAR ostili), sono elementi distintivi che consentono di aumentarne esponenzialmente l’efficacia operativa, garantendo non solo maggiori livelli di sopravvivenza in territori ostili, ma anche una elevata consapevolezza e conoscenza dello scenario tattico, elemento quest’ultimo, estremamente prezioso nei moderni scenari di crisi.  Le elevate capacità di scoperta, identificazione e precisione d’ingaggio, conferiscono al velivolo un potenziale di assoluto rilievo che, unito ad innovative capacità di comunicazione e condivisione real-time delle informazioni essenziali (capacità Net-Centric), fornisce al pilota una gestione del teatro d’operazione senza eguali, rendendo l'F-35 un assetto pregiato che s’inserisce perfettamente nel moderno contesto operativo.
Per le sue peculiari caratteristiche stealth, il velivolo F-35 è stato scelto come il sistema d’arma più idoneo per le prime linee operative di molte nazioni alleate considerate “affidabili” dagli Stati Uniti.
La partecipazione italiana inizia nel 2002 e approvata nel 2009 dal Parlamento italiano porta alla realizzazione di una linea nazionale di assemblaggio e verifica finale. 
Da allora, il coinvolgimento crescente dell’Italia ha portato il raggiungimento di importanti risultati: 
  • il primo volo del primo velivolo assemblato in Italia (Settembre 2015), 
  • la prima trasvolata atlantica nella storia dell'F-35 (Febbraio 2016), 
  • il primo paese Partner ad attivare una base operativa JSF al di fuori dei confini statunitensi presso il 32° Stormo di Amendola (dicembre 2016).
Il velivolo è attualmente in uso all’Aeronautica Militare è quello nella variante A, (CTOL): versione a decollo e atterraggio convenzionale. 
Il 25 gennaio del 2018 è stata consegnata al Ministero della Difesa anche la versione B, (STOVL): versione a decollo corto ed atterraggio verticale per l’impiego sia su piste austere e sia su unità navali tipo LHA/LHD/CV, LHD TRIESTE e portaerei CAVOUR e Garibaldi.
LA FACO DI CAMERI - NOVARA: la base di Cameri è attualmente sede del 1° Reparto Manutenzione Velivoli dell’Aeronautica Militare ed ha in carico la manutenzione di Tornado ed Eurofighter Typhoon.
Sino al 28 luglio 1999, anno in cui venne sciolto, fu sede del 53° Stormo Caccia.
Ogni aereo prodotto presso la FACO, oltre a riportare l’immatricolazione USAF e poi quella nazionale, viene designato con una sigla costruttiva che identifica il modello (A convenzionale, B a decollo corto ed atterraggio verticale, C la versione “ingrandita” destinata all’US Navy), la nazione alla quale l’aereo è destinato (L per l’Italia), ed un numero progressivo. Le coccarde tricolori degli F-35 italiani e le relative insegne di reparto sono a bassa osservabilità ed in stile “USAF”.

M-346 MASTER

Con oltre 50 anni di esperienza nel settore dell'addestramento, Leonardo offre le soluzioni di addestramento più avanzate e una significativa riduzione dei costi fino al 50% per un cadetto dell'Aeronautica Militare per qualificarsi come pronto a combattere su un caccia di ultima generazione.






L'M-346 Master è il più avanzato velivolo a getto per l’addestramento, progettato per avere ampie capacità di formazione, un’affidabilità a lungo termine e per svolgere attività operative a costi ridotti. Al centro di un sistema d’addestramento integrato, l'M-346 rappresenta la soluzione più moderna per addestrare la nuova generazione di piloti. Il velivolo è in servizio con le forze aeree di Italia, Repubblica di Singapore, Israele e Polonia con 72 aerei già ordinati.
L'M-346, bimotore e biposto in tandem, ha un sistema di controllo di volo Fly-By-Wire a quattro canali, sistemi principali ridondanti, avionica allo stato dell'arte con la più recente interfaccia uomo-macchina con display multifunzione (MFD) e a testa alta (HUD), comandi di tipo HOTAS (Hands on Throttle And Stick) e funzionalità per la sicurezza volo come il PARS (Pilot Activated Attitude Recovery System). Un'APU (Auxiliary Power Unit) permette di operare in autonomia.
Il sistema integrato di bordo per la simulazione all’addestramento tattico (ETTS) consente all'M-346 di emulare sensori, armi, forze simulate (CGF) e permette ai piloti di interagire in tempo reale con uno scenario tattico virtuale in un ambiente LVC - Live (aereo in volo), Virtual (simulatori) e Constructive (ETTS) , aumentando ulteriormente la flessibilità e la riduzione dei costi.
L'ampio inviluppo di volo, l'elevato rapporto spinta-peso e una manovrabilità senza eguali consentono all'M-346 di offrire un impiego simile ai velivoli da combattimento di nuova generazione, come l'Eurofighter Typhoon o l'F-35. Questo massimizza l'efficacia addestrativa e consente di ridurre le ore di volo sugli aerei di prima linea, molto più costosi, presso le unità di Conversione Operativa.
Le stime prevedono che il modello sarà costruito in oltre 600 esemplari entro il 2020, escludendo la versione da combattimento, alla quale a volte ci si riferisce con la designazione non ufficiale M-346K. Quest'ultima è un candidato alla sostituzione del caccia leggero Northrop F-5E Tiger II, diffuso in numerose aeronautiche militari nel mondo.
Sebbene questo aereo nasca come addestratore, non sarà escluso il suo impiego come cacciabombardiere leggero, come è accaduto per l'MB-339.
Il 26 aprile 2010, Alenia Aermacchi e EADS Defence and Security hanno presentato una risposta comune, basata sull'M-346 Master, alla richiesta di informazioni dell'Agenzia europea per la difesa (EDA) per il programma Advanced European Jet Pilot Training (AEJPT).
L'aereo possiede elevata manovrabilità grazie ai materiali compositi con cui è costruito, al rapporto peso/potenza minimo e alle varie soluzioni aerodinamiche adoperate. Inoltre riesce a mantenere piena maneggevolezza fino ad un angolo di incidenza di 40°; può raggiungere i 1.085 km/h ad una altezza di 1.500 m e in picchiata potrebbe raggiungere Mach 1,2. Tuttavia la struttura non è progettata per il volo supersonico per cui i due motori sono stati ridotti in potenza in modo tale che alla massima manetta il loro numero di giri sia pari a circa il 94% del valore massimo. Il velivolo è lungo 11,5 m con apertura alare di 9,72 m. L'autonomia di volo è di 1.889 km che possono diventare 2.537 km con due serbatoi esterni. Possiede comandi digitali ed è pilotabile con un joystick. È predisposto per un cannone da 20 mm DEFA. Dispone di 8 punti d'attacco subalari, rispettivamente da 1.050 kg, 550 kg, 300 kg e 150 kg (sul wingtip) e uno centrale da 600 kg. È predisposto per missili aria-aria AIM- 9L Sidewinder a guida IR, bombe Mk.82, Mk.83, Mk.84, missili aria-terra AGM-65 Maverick, contenitori per razzi da 70 mm Rockeye. Può, inoltre, essere armato con un cannone da 30 mm ed è configurabile per attacchi al suolo con bombe e missili aria-terra e antinave.
Infine il computer del Flight Control System (FCS) dell'aeromobile è stato sviluppato da Alenia SIA in collaborazione con Selex Communications, mentre il software di volo è sviluppato interamente da Leonardo.

C-27J SPARTAN

Il Leonardo C-27J Spartan è un aereo da trasporto tattico di classe media. Il C-27J è una versione avanzata e aggiornata del G.222 (C-27A nell'USAF) prodotta con sistemi e motori Rolls Royce AE 2100-D2A 4,637 SHP ciascuno, simili a quelli del C-130J Super Hercules della Lockheed Martin. Inizialmente fu prodotto in collaborazione da Alenia Aeronautica e Lockheed Martin unite sotto la sigla LMATTS (Lockheed Martin/Alenia Tactical Transport Systems). La designazione del velivolo è stata mutuata da quella dei 10 G.222 acquisiti dalla United States Air Force nel 1990 come C-27A Spartan.
Il C-27J è stato acquistato oltre che dall'Aeronautica Militare Italiana anche da quella statunitense (ove vengono impiegati, oltre che presso lo Special Operation Command dell’Esercito, anche presso la Guardia Costiera), australiana, greca, bulgara, lituana, messicana, marocchina, rumena, chadiana, peruviana, slovacca e dal Ghana. Rispetto al G.222 questo aeroplano presenta un peso massimo al decollo sensibilmente aumentato (da 28.000 kg a 31.800 kg), grazie anche alla nuova e più potente motorizzazione, pressoché identica a quella del C-130J (con eliche a scimitarra Dowty R-391), ed una suite avionica anch'essa installata sul C-130J: infatti, in fase di progettazione, è stato deciso di avere una forte intercambiabilità di parti tra i due velivoli, con un valore finale del 65%.
Il carrello di questa nuova versione è ad assetto variabile, per facilitare le operazioni di carico.
La versione ordinata dall'Aeronautica Militare è tra le più ricche, con strumentazione che comprende HUD, suite di autoprotezione che include sistemi per la difesa passiva contro missili terra-aria, sonda per rifornimento in volo.
Il C-27J è in grado di trasportare fino a 46 paracadutisti con equipaggiamento leggero o 34 completamente equipaggiati o fino ad un massimo di 60 soldati (36 barelle + 6 assistenti in configurazione MEDEVAC - evacuazione medica). L'aereo può altrimenti imbarcare fino ad 11,5 tonnellate di materiali. Il velivolo viene costruito negli stabilimenti Alenia di Torino-Caselle.
Questo aeromobile è inoltre l'unico della sua categoria in grado di effettuare vere e proprie manovre acrobatiche come looping e tonneau. Il 19 luglio 2011 con equipaggio del Reparto Sperimentale di Volo dell'Aeronautica Militare composto dai piloti maggiore Severino De Luca e maggiore Francesco Ferreri e dal tecnico primo marescialloUgo Sabeni, il C-27J Spartan è stato premiato per l'esibizione al RIAT 2011 di Fairford con i trofei As the Crow Flies per la migliore presentazione in volo e Douglas Baderper la miglior presentazione solista.
Nel luglio del 2015 Leonardo ha annunciato di aver completato i test di volo per l'installazione di winglets che comportano un aumento delle prestazioni nelle fasi di decollo per effetto dell'aumento del rapporto tra portanza e resistenza dell'ala.


….La guerra all’Ucraina ci deve insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….

La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a dare la pace per scontata:
una sorta di dono divino 
e non, un bene pagato a carissimo prezzo dopo due devastanti conflitti mondiali.  

….Basta con la retorica sulle guerre umanitarie e sulle operazioni di pace. 
La guerra è guerra. Cerchiamo sempre di non farla, ma prepariamoci a vincerla…

(Fonti: Web, Google, Askanews, Formiche, Wikipedia, You Tube)
































































 

sabato 15 ottobre 2022

L'Ucraina riceverà dalla Spagna e dalla Francia missili terra-aria Improved-Hawk, Aspide e Crotale

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Spagna e Francia hanno annunciato che forniranno entrambe sistemi di difesa aerea a terra all'Ucraina. Questo sviluppo ha avuto luogo mentre i paesi membri della NATO si precipitano collettivamente a fornire all'Ucraina capacità avanzate di difesa aerea di cui hanno bisogno per combattere attacchi come il recente lancio multiplo di missili da crociera e droni russi su Kiev e altre città ucraine.
In una conferenza stampa tenutasi di recente, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha confermato ai media che la Spagna invierà quattro sistemi di difesa aerea a medio raggio Homing All the Way Killer (HAWK) in Ucraina. Il Paese fornirà alle FF.AA. di Kiev anche i sistemi missilistici antiaerei Aspide anti aerei, sui quali 19 militari ucraini si sono addestrati dall'inizio di ottobre 2022. Il presidente francese Emmanuel Macron non ha ancora rivelato quali specifici sistemi di difesa aerea la Francia intende inviare in Ucraina, ma attualmente tutti i segnali indicano il sistema missilistico a corto raggio Crotale.
Il Ministero della Difesa spagnolo ha confermato per la prima volta la consegna a breve del sistema Aspide, attualmente utilizzato dall'aviazione spagnola; le forze ucraine dovrebbero completare il loro corso di addestramento sul sistema venerdì 14 ottobre 2022. 
Il sistema Aspide è un sistema missilistico superficie-aria italiano prodotto per la prima volta negli anni '70 da quella che allora era nota come Alenia Aeronautica e ora è Leonardo, che fa parte ora del consorzio missilistico europeo MBDA. 
Ricordando esternamente l'AIM-7 Sparrow di fabbricazione statunitense, il missile Aspide è disponibile in quattro diverse varianti, Mk.1, Mk.2, 2000 e Citedef. Sebbene non sia chiaro quale modello verrà inviato in Ucraina, la Spagna in passato ha acquistato la variante Aspide 2000 che può essere lanciata dalle versioni export del sistema di difesa aerea a corto raggio Skyguard (SHORAD) progettato dalla Oerlikon Contraves - Rheinmetall Air Defense e il sistema Spada 2000 SHORAD realizzato da dall’allora Selenia. 
Il sistema missilistico Aspide 2000 è dotato di un cercatore radar semiattivo e può ingaggiare efficacemente bersagli a una distanza massima di 15 miglia (25 km) mentre vola a velocità di Mach 4. È dotato di una testata da 35 kg a frammentazione ad alta letalità e un motore a razzo monostadio ad alta spinta.
Sebbene non ci sia stata alcuna conferma ufficiale da parte del governo spagnolo sulla consegna di missili terra-aria HAWK, in una conferenza stampa recente il presidente del Joint Chiefs of Staff, il generale Mark A. Milley, ha menzionato specificamente che HAWK è stato richiesto dall'Ucraina. La Spagna attualmente gestisce due tipi di HAWK, Fase I e Fase III, ma tutti gli HAWK sono stati sottoposti a un importante programma di miglioramento negli anni '70 che hanno ridisegnato il sistema come Improved-Hawk, o I-HAWK, che è il modo in cui viene indicato dal governo degli Stati Uniti: ”Quello che deve essere fatto qui da tutti i vari paesi che erano alla conferenza oggi è contribuire e aiutare l'Ucraina a ricostruire e sostenere un sistema di difesa antimissile aereo integrato, in particolare, i sistemi più vecchi... L'Ucraina ha chiesto HAWK o I-HAWK, come viene chiamato. Questo è un sistema di media altitudine e di medio raggio. È un sistema più vecchio, ma è abbastanza efficace”, ha affermato Milley. 
Molto prima che il sistema missilistico fosse aggiornato, l’HAWK entrò in servizio con l’US ARMY nel 1959. Conosciuto anche come MIM-23, il missile terra-aria a medio raggio HAWK della Raytheon fu introdotto come un'opzione più flessibile e mobile rispetto al MIM-14 Nike Hercules sacrificando altitudine e autonomia per dimensioni e peso ridotti. La Raytheon ha riprogettato l’HAWK nel 1971 sostituendo i sistemi radar del missile, aggiungendo contromisure elettroniche migliorate e introducendo una nuova testata tra le altre modifiche per offrire infine I-HAWK. Nel 1978, tutte le unità Hawk statunitensi avevano iniziato a utilizzare la variante migliorata. L'I-HAWK ha ufficialmente lasciato il servizio negli Stati Uniti nel 2002 nonostante non sia mai stato effettivamente utilizzato in combattimento, ma è stato anche adottato e utilizzato con vari gradi di successo in molte altre nazioni, inclusa la Spagna. Il sistema I-HAWK è disponibile in tre diverse fasi designate come da Fase I a III e, come sopra menzionato; la Spagna possiede il MIM-23B I-HAWK Fase I e Fase III. 
Le specifiche tecniche dell'I-HAWK variano tra le fasi, ma la versione migliorata nel complesso utilizza un'unità di lancio M192 e presenta una testata a frammentazione esplosiva da 163 libbre e un motore a razzo M112 con una fase di spinta e sostegno oltre al pacchetto di guida migliorato notato in precedenza. Il nuovo motore ha aumentato l'inviluppo di ingaggio dell'I-HAWK, con il missile che vanta una portata minima di poco meno di un miglio e una portata massima di poco meno di 22 miglia. 
Con l'I-HAWK Phase III è stato introdotto un nuovo Pulse Acquisition Radar (PAR) per ottimizzare l'equipaggiamento di terra del sistema missilistico da utilizzare contro bersagli a lungo raggio e ad alta quota. Il nuovo AN/MPQ-50 PAR utilizzava un indicatore digitale di bersagli mobili destinato ad aiutare a separare i bersagli dall'ingombro del terreno altrimenti distratto. La batteria di fase III dispone anche di un radar ad acquisizione continua (CWAR) designato come AN/MPQ-62 che viene montato sul proprio rimorchio mobile per acquisire la velocità radiale di un bersaglio, nonché la gamma grezza e i dati direzionali. L'inclusione di un sistema LASHE (Low-Altitude Simultaneous Hawk Engagement) è vantaggioso anche negli attacchi di saturazione in quanto consente a I-HAWK di intercettare simultaneamente più bersagli di basso livello.
Nel 2021, la Spagna ha iniziato ad aggiornare i suoi sistemi I-HAWK a quello che chiama HAWK 21. Queste modifiche includevano componenti elettronici e nuova digitalizzazione per i radar e lanciatori di tracciamento altrimenti analogici con l'intento di garantire la compatibilità del sistema con le tecnologie di nuova generazione, sebbene sia non è chiaro cosa siano. La Spagna spera anche che gli aggiornamenti hanno prolungato la vita operativa dell'HAWK fino agli anni '30 del 2000. 
Sebbene non ci sia ancora una dichiarazione ufficiale che descriva in dettaglio quali sistemi di difesa aerea e radar fornirà la Francia, la Reuters ha citato una fonte anonima che ha familiarità con il trasferimento e che ha confermato che Parigi consegnerà i sistemi di difesa aerea a corto raggio Crotale all'Ucraina nelle prossime settimane: è sicuramente un'opzione praticabile.
Nonostante non sia confermata, la consegna dei sistemi Crotale sarebbe utile per intercettare i missili a bassa quota, gli aerei e soprattutto i droni che hanno minacciato lo spazio aereo dell'Ucraina dall'inizio del conflitto. Il sistema di difesa aerea Crotale è stato sviluppato dalla società con sede in Francia ora nota come Thales Air Defense e le versioni del sistema sono attualmente in servizio con le forze armate in numerosi paesi tra cui Francia, Finlandia e Grecia.
La Francia attualmente gestisce la nuova generazione Crotale, o Crotale NG, entrata in produzione nel 1990. Questa versione è progettata con un nuovo missile VT-1 che può raggiungere velocità di Mach 3,5 e una portata di quasi sette miglia. Il missile è dotato di una testata a frammentazione e esplosione focalizzata da 28 libbre e presenta la guida del comando a linea di mira (CLOS) utilizzando sensori radar e elettro-ottici. Il sistema include un radar Doppler a impulsi in banda S in grado di eseguire funzioni di sorveglianza settoriale e dispone di un'antenna IFF (identificazione amico o nemico) integrata.
Questi nuovi trasferimenti spagnoli e francesi promessi sono arrivati dopo che gli Stati Uniti e la Germania hanno entrambi fornito in particolare i propri sistemi di difesa aerea all'Ucraina. Gli Stati Uniti hanno annunciato che i primi due National Advanced Surface to Air Missile Systems (NASAMS) sarebbero arrivati molto presto e il primo dei sistemi IRIS-T Surface-Launched-Missile (SLM) della Germania è già arrivato nel paese. Inoltre, in uno sforzo guidato dalla Germania, 14 paesi della NATO e la Finlandia hanno concordato di formare un'alleanza comune per gli appalti e il dispiegamento della difesa aerea chiamata "European Sky Shield Initiative" (ESSI) per sviluppare congiuntamente un sistema di difesa aerea utilizzando l'acquisizione comune soluzioni. Ciò includerà difese missilistiche balistiche avanzate. L'Israele Arrow 3 sarebbe stato scelto per questo ruolo.
La risposta di questi paesi della NATO è stata direttamente ispirata da una serie di attacchi missilistici a lungo raggio lanciati dalla Russia su aree civili nella capitale ucraina di Kiev e in altre città all'inizio di questa settimana. È opinione diffusa che gli attacchi siano stati intesi come vendetta per il recente attacco dell'Ucraina al prezioso ponte russo sullo stretto di Kerch che porta in Crimea - o almeno sono stati inquadrati in questo modo.
Inutile dire che l'Occidente sta evidentemente accelerando in modo massiccio le consegne dei sistemi di difesa aerea richiesti dall'Ucraina e gli alti funzionari statunitensi stanno ora parlando apertamente del loro impegno a costruire in Ucraina un sistema di difesa aerea integrato multistrato (IADS).

Il sistema missilistico francese CROTALE




Questo sistema d'arma è costituito essenzialmente dal veicolo di lancio, le apparecchiature elettroniche del sistema d'arma di per sé e naturalmente, il missile Crotale.


Per dare al mezzo una mobilità autonoma sono stati costruiti degli speciali mezzi di lancio, che hanno il compito di portare armi e sensori. Essi sono degli Hotchkiss-Brandt 4x4, leggermente blindati, con una serie di martinetti che sollevano le ruote dal terreno quando vengono messi in postazione di lancio. Questo, naturalmente, riduce la rapidità di azione, ma non è veramente importante, perché il sistema d'arma non è veramente dotato di caratteristiche campali. Infatti, il motore è elettrico, caratteristica unica per un blindato, e che non giova all'autonomia operativa e ad altre caratteristiche di mobilità complessiva. La struttura vede le ruote assai distanziate, per cui non vi è evidenza di caratteristiche di mobilità che non siano su strada ed entro distanze non elevate. Il motivo per cui questa scelta sia stata fatta non è ben noto.
I veicoli sono di 2 tipi diversi: ogni batteria ha 2 o 3 lanciamissili, e un veicolo radar di acquisizione. Questo mezzo ha un grande radar di scoperta chiamato MIRADOR IV, con portata tipica, verso aerei tattici, di 18 km. Esso ha un calcolatore digitale, cosa non trascurabile per le tecnologie degli anni sessanta-settanta, consolle visive e sistemi di collegamento dati. Essa ha potenza di elaborazione sufficiente per seguire 12 bersagli contemporanei.
I veicoli di lancio sono invece dotati di una torretta con 4 tubi di lancio per missili, dotati di una copertura protettiva anche frontale per il missile trasportato all'interno. Tra le due coppie di lancio vi è un radar di inseguimento bersaglio. Dopo avere localizzato un bersaglio, e avuta conferma che sia ostile, il veicolo radar passa tramite datalink i dati ad un veicolo-rampa, che è a sua volta dotato di varie apparecchiature, come un elaboratore digitale proprio, radar inseguimento, telecamera per l'inseguimento in caso di forti ECM e altro ancora, tra cui ovviamente anche il sistema datalink, possibile sia via cavo (800 m max.), che via radio (3 km). La prassi è di lanciare 2 missili a breve distanza, per assicurare la massima probabilità di colpirlo, visto che almeno un 5-10% delle armi lanciate malfunziona normalmente e che affrontare 2 ordigni a breve distanza l'uno dall'altro rende più probabile abbattere l'aereo.
La guida dell'arma è radiocomandata, con il radar che insegue il bersaglio e il sistema di tiro che insegue sia esso che la posizione dei missili, correggendone la posizione e portandola verso quella dell'aereo ingaggiato.
Il missile è stato designato R.440 dalla Matra, si tratta di un'arma assai snella e dalla sagoma simile a quella di una freccia, elegante anche per la colorazione: rosso chiaro per il corpo missile, nero per le superfici di controllo, metallo per la testata. Le superfici di controllo del missile sono 4 cruciformi a prua, con struttura a doppio delta, mentre per il controllo di stabilità vi sono altrettante alette a poppa, più grandi, con le estremità retrattili per consentire di alloggiare il missile dentro tubi di lancio abbastanza compatti.
Il peso è di 85 kg, inclusi i 15 per la testata, con spoletta di prossimità. Il motore, invece, ha struttura monostadio, come i missili aria aria, che permette in pochi secondi lancia l'arma a mach 2,3.
La portata effettiva merita una considerazione a parte, che dimostra quanto, nel caso dei missili, essa sia dipendente dalle condizioni anche quando una di queste, la velocità del lanciatore (=0), è prestabilita. Contro un bersaglio in volo a mach 1,2 si possono arrivare 8500 m e una quota di 3000 m, ma contro altri tipi la portata è diversa:
  • contro bersagli a 200 m/s (verosimilmente in avvicinamento), 12 km
  • contro elicotteri o bersagli non manovranti: 13 km
  • contro bersagli a pelo d'acqua: 6,5 km.
In ogni caso la gittata minima nominale è di 700 m, anche se la portata minima effettiva è verosimilmente maggiore di 1 km.

IL SISTEMA ANTI-AEREO STATUNITENSE Raytheon MIM-23 HAWK




Il Raytheon MIM-23 HAWK è un missile terra-aria (SAM - Surface-to-Air Missile) di fabbricazione statunitense. Il termine "HAWK", è traducibile dall'inglese in Falco, ed è l'acronimo di Homing All the Way Killer. 


Si tratta di un missile SAM a medio raggio con guida radar semi-attiva, entrato in servizio nel 1960 e da allora numerose volte aggiornato. È un'arma simile al sovietico SA-3 Goa ma con un apparato di guida più simile all'SA-6 Gainful. In servizio ha avuto molto successo, tanto che a metà anni ottanta ne erano stati costruiti circa 40.000 e la produzione avrebbe avuto luogo ancora per qualche anno almeno.
Nonostante sia stato radiato dagli Stati Uniti nel 1997, è ancora in uso in diverse parti del mondo.
Il missile Hawk ha un corpo cilindrico slanciato e quattro lunghe ali a delta, che si estendono dal corpo centrale fino alla coda di barca leggermente affusolata. Ogni aletta ha una superficie di controllo del bordo del sentiero.
Il MIM-23A è lungo 5,08 metri, ha un diametro del corpo di 0,37 metri, un'apertura alare di 1,21 metri e pesa 584 chilogrammi al lancio con una testata HE da 54 chilogrammi. Ha una portata minima di ingaggio di 2 chilometri, una portata massima di 25 chilometri, un'altitudine minima di innesto di 60 metri e un'altitudine massima di ingaggio di 11.000 metri.
Le versioni da MIM-23B a M sono lunghe 5,03 m, hanno un diametro del corpo di 0,37 me, con una testata più grande di 75 kg, con un peso di 638 kg al lancio. Un motore migliorato, con un peso totale di 395 kg di cui 295 kg di propellente, aumenta la portata massima delle versioni da MIM-23B a M a 35 km e l'altezza massima di ingaggio a 18.000 m. La portata minima è ridotta a 1,5 km. Il MIM-23B ha una velocità di picco di circa 500 m/s. Il missile è dotato sia di fusibili di prossimità in radiofrequenza che di fusibili di impatto. Il sistema di guida utilizza un ricercatore radar semiautomatico in banda X in CW mono-pulse semiautomatico. Il missile può manovrare a 15 g. Negli anni '70, la NASA ha usato i missili Hawk in eccedenza per creare il razzo denominato Nike Hawk.
Hawk basico: MIM-23A
Il missile originale usato con il sistema utilizzava una testata da 54 chili che produceva circa 4.000 frammenti da 8 grammi che si muovevano a circa 2.000 metri al secondo in un arco di 18 gradi.
I-Hawk: MIM-23B
Il MIM-23B utilizzava una testata frammentata più grande da 74 kg, un sistema di guida più piccolo e migliorato e un nuovo motore a razzo M112. La nuova testata produceva circa 14.000 frammenti da 2 grammi in un arco di 70 gradi molto più grande. Il motore del razzo M112 aveva una fase di spinta di 5 secondi e una fase di lancio di 21 secondi. Il peso totale dei motori era di 395 kg di cui 295 kg di propellente. Questo nuovo motore migliorava l'ingaggio da 1,5 a 40 km in alta quota, e da 2,5 a 20 km a bassa quota; l'altezza minima di ingaggio era di 60 metri. Il missile fu reso operativo nel 1971. Tutte le unità statunitensi si erano convertite a questo standard nel 1978.

SISTEMA ANTI-AEREO ITALIANO SKYGUARD ASPIDE




L'Oerlikon Skyguard è un sistema di difesa aerea prodotto dalla società tedesca Rheinmetall Defense. Il primo sviluppo era una collaborazione congiunta tra Oerlikon Contraves of Switzerland e Raytheon Company of the United States.



Il sistema combina due sistemi collaudati, il sistema di controllo del fuoco Skyguard, utilizzato per controllare i cannoni antiaerei trainati Oerlikon Contraves binati della serie GDF da 35 mm e il missile Raytheon AIM-7E/AIM-7F/AIM-7F/AIM-7M Sparrow superficie-aria. 
Le unità di fuoco Skyguard e Skyguard III, collegabili in rete, implementano il concetto di difesa aerea a più livelli utilizzando due cannoni da 35 mm per la difesa aerea a distanza ravvicinata e due lanciamissili, che fungono da braccio esteso. Il sistema di difesa aerea comprende un'unità radar di tiro e di ricerca, fino a tre lanciamissili a 4 celle e due cannoni binati da 35 mm. 
La batteria Skyguard utilizza i missili Sparrow o Aspide. 
La tecnologia di difesa aerea Skyguard, impiegata da oltre 40 paesi in tutto il mondo, è chiaramente all'altezza delle aspettative di ogni utilizzatore. 
Con la sua collaudata tecnologia Skyshield 35mm, Rheinmetall ha stabilito uno standard internazionale di eccellenza insuperabile, in particolare quando si tratta di difendere luoghi abitati, infrastrutture civili critiche come centrali elettriche, dighe e piattaforme petrolifere dalle minacce terroristiche. 
I sistemi radar e i cannoni possono essere distribuiti e reimpiegati su piattaforme mobili in breve tempo, in linea con l'evoluzione delle esigenze della missione. In futuro, inoltre, oltre al cannone automatico da 35 mm, sarà possibile equipaggiare questi sistemi con altri missili antiaerei e laser ad alta energia.
L'Oerlikon Skyguard 1 utilizza due cannoni antiaerei Oerlikon Twin GDF007 35mm che possono essere abbinati a due lanciamissili terra-aria (Sparrow, Aspide, SAHV-IR o Adats). Il cannone binato antiaereo da 35 mm è l'arma utilizzata per la difesa aerea a breve raggio contro caccia, bombardieri ed elicotteri. Può essere utilizzata anche contro bersagli aerei non pilotati come droni, missili da crociera, dispenser, missili guidati e bombe guidate. Il cannone Oerlikon 35mm è controllato da un'unità di controllo del fuoco (FCU), e può anche essere azionato da un mitragliere in modo autonomo.
Il sistema di difesa aerea Skyguard può anche utilizzare il missile Raytheon AIM-7E/AIM-7E/AIM-7F/AIM-7M Sparrow. Il lanciatore quadrinato è montato sul carrello dell'Oerlikon Contraves, un sistema di cannoni antiaerei trainati GDF da 35 mm e i missili sono sparati attraverso le coperture. Due colpi sono montati su ogni lato della posizione dell'operatore con l'antenna illuminatore montata sulla parte anteriore del lanciatore.
Un altro missile utilizzato con il sistema di difesa aerea Skyguard è l'Aspide. Questo è simile allo Skyguard/Sparrow ma utilizza il lanciatore Aspide quadruplo di Leonardo utilizzato nel sistema di difesa aerea Spada in servizio con l'Italia e la Thailandia. Anche Cipro ha acquistato il sistema Skyguard/Aspide immettendo in servizio operativo 12 sistemi. 


….La guerra all’Ucraina ci deve insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….

La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a dare la pace per scontata:
una sorta di dono divino 
e non, un bene pagato a carissimo prezzo dopo due devastanti conflitti mondiali.  

….Basta con la retorica sulle guerre umanitarie e sulle operazioni di pace. 
La guerra è guerra. Cerchiamo sempre di non farla, ma prepariamoci a vincerla…

(Fonti: Web, Google, Thedrive, Wikipedia, You Tube)