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La Marina Militare e Fincantieri stanno studiando una nuova configurazione della fregata tipo FREMM. Si tratta di una FREMM 2.0 a tutti gli effetti, che recepisce una serie di innovazioni, a cominciare dal sovrastruttura che ospita il Dual Band Radar a facce fisse (già adottato sui PPA). La FREMM 2.0 potrebbe essere acquisita dalla stessa Marina Militare che, come noto, ha espresso da tempo l’esigenza di dotarsi di un numero ulteriore di nuove FREMM: da 2 a 6 unità (a seconda del budget disponibile).
La classe FREMM (Fregate Europee Multi Missione), sviluppata in collaborazione tra Italia e Francia, ha la sua origine nel “Programma Fregate di nuova generazione” con la definizione della Specifica Operativa Generale risalente al gennaio 2003; è composta da due sottoclassi specializzate: General Purpose (GP) ed Antisommergibile (ASW), caratterizzate da una base progettuale comune su cui si innestano diverse peculiarità di seguito descritte.
Le fregate sono realizzate in tre versioni: lotta antisommergibile (ASW - Anti Submarine Warfare), multiruolo (General Purpose) per l'attacco al suolo in profondità e il bombardamento controcosta in appoggio alle forze da sbarco, ed infine antiaerea (FREDA) solo per la Marine nationale. Tutte le versioni dispongono di un sistema di autodifesa antiaerea (AAW - Anti Air Warfare) basato sul missile Aster 15; tutte le unità italiane e le FREDA francesi avranno anche missili superficie/aria MBDA Aster 30 per la difesa antiaerea d'area. Tutte avranno un sistema di difesa antinave (ASuW - Anti Surface Warfare), basato sul missile Teseo/OTOMAT per le navi italiane e sul missile Exocet per quelle francesi.
Tutte le unità sono dotate di eliche di manovra prodiere della potenza di 1 MW, che velocizza di molto le accostate e ne agevola le manovre in spazi ristretti, ed utilizzabile anche come propulsore ausiliario in grado di generare 7 nodi di velocità massima; le navi sono inoltre progettate in classe RINA con specifiche militari (RINAMIL for FREMM ed. 2006) e rispettano le norme antinquinamento marino MARPOL. I due timoni, fuori asse rispetto alle eliche, non sono verticali ma inclinati di 9° in modo da fungere anche da alette stabilizzatrici.
Le navi erano originariamente programmate per ospitare fino a 165 membri dell'equipaggio, ma l'eliminazione di uno spazio a prora destinato ad ospitare missili a lunga gittata ha permesso di ampliare i posti fino a 200, dei quali 23 destinati alla gestione degli elicotteri, 131 (GP) o 133 (ASW) al governo della nave in tabella base ed altri 34 in tabella allargata per periodi di operatività prolungata.
Entrambe le versioni possono lanciare dei gommoni da 7 e 11 m con una gru, mentre a poppa sotto il ponte elicotteri è stato ricavato uno spazio sfruttato in modo diverso a seconda delle versioni: la ASW ospita il sonar filabile rimorchiato, mentre la GP alloca una slitta dalla quale lanciare imbarcazioni RHIB (semirigidi gonfiabili) utilizzate dal Comsubin per le operazioni speciali.
CARATTERISTICHE GENERALI:
- lunghezza: 144,6 m;
- larghezza 19,7 m;
- pescaggio massimo (in corrispondenza del bulbo) ca. 8,70 m;
- dislocamento a pieno carico: ca. 6.900 t.
SISTEMA DI PROPULSIONE
Le caratteristiche di sopravvivenza sono state ulteriormente incrementate rispetto agli standard delle unità precedenti: la distanza tra i due gruppi propulsivi è cresciuta e si aggiunge un ulteriore propulsore anteriore retrattile di emergenza, molto utile per le manovre in porto.
Il sistema propulsivo risulterebbe altamente flessibile potendo scegliere svariate configurazioni principali.
La propulsione è di tipoCODLAG (COmbined Diesel-Electric And Gas turbine) e si avvale di una turbina LM2500+G4 da 32 MW, 2 motori elettrici reversibili (Jeumont Electric), montati sugli assi, da 2,15 MW ciascuno e due eliche a passo variabile.
Diverse configurazioni, attraverso un unico riduttore di tipo “cross connected”, rendono possibili tre principali andature:
- sui motori elettrici alimentati dai generatori diesel (andatura silenziosa fino a 15.6 kts);
- sulla turbina a gas con una velocità massima di 27 nodi. In questo caso i motori elettrici possono essere trascinati dagli assi e funzionare come generatori;
- combinata su turbina gas e motori elettrici alimentati dai diesel, che consentono la possibilità di
- mantenere l’andatura massima, sia in condizioni meteo marine sfavorevoli, sia in seguito all’aumento di dislocamento dell’Unità in prossimità del periodo di fine vita.
Le Unità sono inoltre dotate di thruster azimutale retrattile, della potenza di 1 MW, per mezzo del quale sono in grado di raggiungere la velocità di 7 nodi (propulsione ausiliaria) ed essere di ausilio nelle manovre di ormeggio (elica di manovra); l’autonomia delle Unità è di 6000 miglia nautiche a 15 nodi.
Le Unità sono equipaggiate con l’innovativo impianto di governo e stabilizzazione denominato “Rudder Roll” che permette il governo e la stabilizzazione dell’Unità per mezzo dei due timoni inclinati di 9°.
Segue una sintetica descrizione delle capacità dei principali sistemi imbarcati e di quelli più innovativi come il CMS (Combat Management System), l’INS ed il sistema di gestione della piattaforma denominato SMS (Ship Management System), capace di gestire i sottosistemi di navigazione, propulsione, di controllo nave, di controllo del danno, di controllo elettrico, ausiliario, CBRN, TVCC.
SMS - Ship Management System
L’SMS è un sistema integrato di condotta nave e gestione dei sistemi di piattaforma funzionalmente costituito dall’Integrated Platform Management System (IPMS) che consente la gestione integrata dei seguenti impianti/capacità di piattaforma:
- apparato propulsivo (tramite S/S SACAM) - TAG, MM.EE.PP. (compreso il funzionamento da generatori asse), riduttore, linee asse, sistema di propulsione ausiliaria (Auxiliary Propulsion Sub-System) e ausiliari dell’ apparato motore;
- impianto elettrico (tramite S/S SACIE) - diesel generatori, generatori asse e relativi ausiliari, High Voltage Main SwitchBoard (HVMSB), Low Voltage Main SwitchBoard (LVMSB), Secondary SwitchBoard (SSB), Tertiary SwitchBoard (TSB), Distribution Board (DB), quadri presa da terra, trasformatori HV/LV (High/Low Voltage), accessori ed ausiliari;
- servizi nave relativi allo scafo e alla sicurezza (tramite S/S SACSEN);
- capacità di Damage Control, integrate nel S/S SACSEN SIC e funzionalità di On Condition Monitoring di supporto agli operatori per la gestione delle manutenzioni (p.e. tramite INS permette di interfacciarsi con il sistema informativo della logistica e manutenzione SIGAM);
- capacità di simulazione per l’addestramento degli operatori del S/S SACSEN SIC limitatamente alle funzioni della sicurezza;
- interfaccia con il sistema TVCC al fine di rendere disponibili su tutte le MFC (e su altre periferiche del sistema quali Local Operating Panel - LOP, Large Digital Screen - LDS, Conning, BODs e Portable Terminal Unit - PTU) le immagini provenienti da tutte le telecamere installate a bordo;
- Integrated Bridge System (IBS) che consente la gestione integrata dei pacchetti applicativi ARPA, ECDIS e dell’HCI del NAVS attraverso le Consolle in Plancia - nella sua funzione di SCC secondaria. Le funzionalità “Conning”, anch’esse disponibili in plancia, sono implementate invece su sistemi video dedicati (Conning Display e Bridge Overhead Display – BOD).
CONTROLLO DANNI
Per quanto attiene il controllo del danno, le FREMM sono suddivise in due Damage Control Zone (DCZ che includono due Main Vertical Zone (MVZ) ciascuna.
Ogni DCZ è completamente indipendente per quanto concerne la produzione e la distribuzione dell’energia elettrica. In ogni DCZ si trova, inoltre, un centro per la gestione della difesa passiva, dove sono presenti console dell’SMS simili a quelle presenti in Plancia e SCC (Ship Control Center), configurabili in funzione delle diverse necessità (Damage Control, o tutte le altre funzioni dell’SMS)
Come precedentemente indicato, riguardo ai Sottosistemi che rispondono al SMS, si ricorda che il S/S SACSEN-SIC (Sistema Automatico Controllo Servizi Nave Sicurezza) ha lo scopo di supportare l’operatore in tutte le fasi della gestione della sicurezza della nave ed in particolare durante le situazioni di emergenza. Al fine di intervenire tempestivamente su eventuali principi di incendio, è presente un sistema di sorveglianza detto Fire Detection System (FDS), interfacciato con il S/S SACSEN-SIC e progettato per effettuare la rilevazione tempestiva dell’incendio mediante:
- controllo delle temperature dei locali;
- rilevatori presenza di fiamma;
- rilevatori presenza di fumo.
- Le segnalazioni di allarme e di stato del sistema sono condotte in due centraline ubicate in SCC Primaria e Secondaria (Plancia).
I principali impianti antincendio presenti a bordo sono i seguenti:
- Impianti fissi e semifissi a gas NOVEC 1230
- Impianti fissi di nebulizzazione
- Impianti fissi a schiuma
- Impianti Water Mist
- Impianto Twin Agent
- N°87 stazioni antincendio
- Estintori portatili a polvere e CO2.
I principali mezzi di esaurimento sono invece così ripartiti:
- nr.1 E/P GE da 200 m3/h è installata nel locale Diesel di Pr sul deck 4
- nr.1 E/P GE da 200 m3/h è installata nel locale Ausiliari sul deck 4
- nr.1 E/P GE da 400 m3/h è installata nel locale TAG sul deck 4
- nr.1 E/P GE da 400 m3/h è installata nel locale MEP sul deck 4.
La nave è dotata, inoltre, di quattro EE/PP portatili EMU KS70N (portata 40 t/h, prevalenza 16 m, tensione 440 V, frequenza 60 Hz) distribuite una per MVZ, sono del tipo totalmente immergibile ed in caso di necessità vengono calate nel compartimento allagato della nave. Gli 11 compartimenti stagni sono asserviti da almeno un idroiettore da 15 t/h e, ove assente E/P GE, anche da almeno un idroiettore da 80 t/h.
IL COMBAT MANAGEMENT SYSTEM di LEONARDO
Per le nuove navi Leonardo, responsabile del Sistema di Combattimento completo della nave, fornisce il Combat Management System di nuova generazione ad architettura aperta, modulare e riconfigurabile, progettato per essere un sistema C4I completo con accesso ai servizi di rete della coalizione così come a quelli strategici nazionali. Nella plancia è previsto il cockpit integrato, un innovativo sistema realizzato insieme a Fincantieri, che consentirà per la prima volta la gestione integrata delle operazioni relative sia alla conduzione della nave sia al sistema di combattimento, impiegando un numero ridotto di addetti, grazie anche all’utilizzo di tecnologie di realtà aumentata.
I nuovi sistemi forniti da Leonardo includono:
- il radar di controllo del tiro multi-sensore bi banda (X e Ka) NA30S MK2, che consente la guida della munizione DART,
- il KRONOS dual band radar multifunzionale Active Electronically Scanned Array a quattro facce fisse nelle bande C e X,
- il radar di sorveglianza aerea e di superficie LPI SPS732,
- sensori IFF (Identification Friend or Foe) di nuova generazione con antenna circolare,
- e l’innovativo IRST (InfraRed Search and Track) statico, un sensore all’infrarosso per la ricerca e il tracciamento di bersagli, basato su molteplici teste ottiche non rotanti, distribuite sui quattro lati della nave per garantire una visione a 360°, senza soluzione di continuità.
Il funzionamento del Sistema di Combattimento (C/S) si basa sullo scambio di informazioni (dati) che viaggiano attraverso un’unica dorsale di distribuzione (bus) interna all’unità (INS - Internal Networking System). Tale dorsale è capace di gestire dati di diversa tipologia generati dai sensori/sottosistemi (moduli) che compongono il C/S. Tale sistema di networking integrato (INS) è il principale artefice dell’elevato grado d’integrazione dello stesso C/S.
Tutti i moduli del C/S sono gestiti dal Combat Management System (CMS), unità di Comando e Controllo (C2) che funziona anche quale interfaccia uomo-macchina per mezzo delle MultiFunctional Console (MFC). Soltanto il sistema missilistico TESEO Mk2Evo e MILAS, benché interfacciato con il CMS, é gestito da console dedicata situata in CIC.
Le modalità di gestione di un S/S da parte del CMS sono di due tipi:
Controllo tattico: rappresentato dai comandi elaborati dal CMS per l’utilizzo delle funzionalità tra i vari S/S e il loro coordinamento in base al tipo di missione ed alle condizioni di scenario.
Controllo operativo:rappresentato dai comandi di gestione trasmessi al S/S attraverso la sua interfaccia Uomo-Macchina (HCI). Tale controllo può essere esercitato attraverso le MFC o tramite console/pannelli dedicati di apparato (con livelli di operatività eventualmente diversi). In quest’ottica sono disponibili diverse forme di configurazione di ciascun S/S, intendendo, in generale come “configurazione” il livello di integrazione delle specifiche funzionalità dei/del S/S con quelle dell’intero Sistema di Combattimento.
In particolare, sono definiti tre tipi di configurazione d’impiego dei S/S:
- Integrata: il S/S opera sotto il controllo tattico del CMS, attraverso il segmento C2S (Command and Control System) composto essenzialmente dai calcolatori tattici. Il controllo operativo del S/S è esercitato attraverso le console MFC del CMS o tramite console dedicata situata in CIC (es. TESEO). Lo scambio dati con il resto del C/S avviene tramite INS.
- Autonoma: il S/S opera fuori dal controllo tattico del CMS. Di conseguenza i dati da esso processati non sono disponibili presso le altre console CMS. Il controllo operativo del S/S è esercitato attraverso le console MFC del CMS o, dove applicabile, tramite console di apparato. Operare fuori dal c.d. controllo tattico del CMS rappresenta una condizione di degrado rispetto alle condizioni di configurazione INTEGRATA. A tal proposito è da evidenziare la possibilità per il segmento C2S del CMS di scollegare funzionalmente tra loro i calcolatori tattici per permettere ad alcuni di essi di operare in configurazione autonoma con i soli collegamenti funzionali del S/S che ne necessita.
I calcolatori che hanno questa capacità sono quelli di:
- C2 NSFS (Naval Surface Fire Support) che può operare in configurazione autonoma con il S/S IVS;
- C2 ASW che può operare in aggregazione con ISS, OAS/MAS, TLS; MDLP che può operare in configurazione autonoma per la gestione dei link tattici.
- Configurazione locale: il S/S opera in modo isolato rispetto al CMS. Il controllo operativo del S/S è esercitato attraverso console/pannelli dedicati. Lo scambio dati avviene tramite bus dati interni, pertanto la rete INS, anche se disponibile, non viene utilizzata.
All’interno di ogni configurazione, a seconda del livello di intervento richiesto all’operatore nell’espletamento di ogni funzionalità, ogni S/S può assumere diverse modalità operative secondo le seguenti definizioni:
Sensori:
- automatico: le funzionalità sono controllate interamente dai processi automatici del SW, senza intervento dell’operatore (ad es: inizializzazione e tracciamento automatico). L’operatore può comunque intervenire per definire e modificare i parametri operativi di sistema che regolano tali processi.
- manuale: il sistema è controllato dall’operatore.
Sistemi d’arma:
- automatico: l’assegnamento dei bersagli e l’inizializzazione del fuoco sono ordinate e gestite dalla funzionalità TEWA (Threath Evaluation and Weapons Assignment) del CMS, senza intervento dell’operatore, a condizione che siano verificate le condizioni di sicurezza. L’operatore può comunque intervenire per definire e modificare i parametri di sistema che regolano tale processo automatico (parametri di dottrina, politiche di fuoco, etc).
- semi-automatico: l’assegnamento dei bersagli è effettuato automaticamente dalla funzionalità TEWA del CMS. L’operatore deve in ogni caso inizializzare o approvare l’inizializzazione del fuoco.
- manuale: sia l’assegnamento dei bersagli che l’inizializzazione dell’ingaggio e l’azione di fuoco necessitano di un’approvazione dell’operatore.
I SISTEMI RADAR AESA A FACCE PIANE
Allo stesso modo la componente radar è composta da sistemi sensoriali ad altissima tecnologia per il tracciamento, la rilevazione e la guerra elettronica.
Il Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI) è stato costituito secondo quanto previsto dall’accordo di collaborazione nel settore delle costruzioni di navi militari tra Fincantieri e Leonardo siglato nell’ottobre 2014, all’interno del quale Fincantieri agisce da interfaccia unica verso il cliente, valorizzando, al contempo, l’offerta dei prodotti di Leonardo in ambito navale. Leonardo in base all’accordo, detiene la design authority dell’intero Sistema di Combattimento.
Leonardo avrà il ruolo di prime contractor per il sistema di combattimento e svilupperà i nuovi radar multifunzionali a facce fisse bi-banda X/C, i sistemi di comunicazione integrata di ultima generazione, i nuovi sensori elettro-ottici, la nuova direzione del tiro e l’innovativo Combat Management System ad architettura aperta. Leonardo avrà anche la responsabilità di tutti i sottosistemi - inclusi quelli di nuovo sviluppo realizzati dalle società Leonardo (cannone 76mm sovraponte), WASS (cortina sonar trainata), MBDA (sistema di difesa anti-balistico) ed Elettronica (sistema di guerra elettronica) - e del supporto al ciclo di vita nei primi dieci anni (supporto logistico integrato e “in-service”).
POSSIBILE IMBARCO DEL RADAR AESA Leonardo “KRONOS Power Shield”
Il Leonardo “KRONOS® Power Shield” è un radar AESA multifunzione in banda D progettato per la sorveglianza e la difesa navale di missili balistici tattici di primo allarme.
Parte della famiglia di radar KRONOS, la caratteristica principale dell'architettura di KRONOS Power Shield è l'antenna completamente digitale basata sulla tecnologia già collaudata nei radar multifunzione AESA (Active Electronically Scanned Antenna) in servizio. Il blocco centrale dell'antenna digitale è il DAT, Digital Active Tile, che implementa una catena radar completa per ogni singolo elemento radiante, a partire dalla generazione di forme d'onda fino all'ADC a banda larga. Più di 1000 elementi radianti raggruppati in DAT forniscono un'architettura completamente distribuita e controllata a livello di singolo elemento. Ciò comporta un aumento delle prestazioni, nuove funzionalità e la possibilità di implementare un'ampia gamma di architetture di scansione radar necessarie per coprire i cavi requisiti operativi di oggi e di domani.
KRONOS Power Shield è il radar di allerta precoce scelto per le nuove flotte di difesa dai missili balistici (BMD) della Marina Militare Italiana e degli Emirati del Qatar. Il radar di allerta precoce Kronos Power Shield è completamente digitale ed è stato progettato per la sorveglianza e la difesa dai missili balistici tattici. Il nuovo sistema rappresenta un aggiornamento sostanziale e una nuova architettura del datato radar SMART-L, introducendo una serie di miglioramenti hardware, software e della modalità operativa, tra cui una nuova antenna AESA (Active Electronically Scaned Array) ad alta potenza basata su nitruro di gallio (GaN) moduli di trasmissione/ricezione (TRM), un enorme miglioramento nell'elaborazione e la forma d'onda brevettata Extended Long Range (ELR) ampiamente testata in diverse campagne ed esercitazioni, che consente il rilevamento e il tracciamento di oggetti in rapido movimento attraverso lo spazio. E’ progettato per rilevare bersagli aerei, di superficie e eso-atmosferici ad alta velocità come missili balistici e oggetti spaziali fino a una portata strumentale di circa 2.000 km.
Il nuovo radar rileva autonomamente i bersagli di tipo missilistico balistico e, dopo l'avvio rapido, la traccia di questi bersagli viene mantenuta fino allo zenit. Con le stesse dimensioni dello SMART-L e un'antenna da 9 tonn, il sistema ha una portata strumentata rispettivamente di 480 e 60 km contro bersagli aerei e di superficie, mentre la capacità di tracciamento raggiunge le 1.000 tracce. Combinando il raggio multiplo a doppio asse con la precisione monopulse istantanea in azimut ed elevazione e l'elaborazione Doppler istantanea per la copertura dell'intera gamma di azimut ed elevazione con la forma d'onda ELR brevettata, SMART-L MM è progettato per funzionare in quattro diverse modalità.
Il Kronos Power Shield, imbarcato sulla nuova LHD Trieste della Marina Militare Italiana, ha una portata strumentata rispettivamente di 400 e 1.500 km contro bersagli aerei e missili balistici.
Una caratteristica fondamentale del Kronos Power Shield è la manutenibilità: utilizzando una struttura ad antenna rotante con sportelli laterali, consente al personale di portare a termine l’eventuale manutenzione stando al coperto.
Il KRONOS Power Shield copre l'intero spettro delle capacità BMD che i moderni scenari complessi richiedono a un radar di allarme rapido (EWR):
- Difesa dai missili balistici tattici,
- Elevata velocità di trasmissione dei dati ed eccellente precisione di rilevamento per uno spunto tempestivo di missili balistici tattici (TBM) in fase discendente per la difesa d’area,
- Sorveglianza dei missili balistici tattici,
- Raggio d'azione molto esteso per la sorveglianza di vaste aree e l'allerta precoce di TBM in fase ascendente,
- Flessibilità della missione per supportare l'aggiornamento dell'immagine tattica o il cueing alla FCR per l'auto-reazione contro le minacce ABT e TBM.
CARATTERISTICHE CHIAVE:
- Nuova generazione di radar definiti dal software,
- Full Digital Rx - ADC a banda intera a livello di singolo elemento,
- Full Digital Tx - Generazione di forme d'onda a livello di singolo elemento,
- Eccellente accuratezza di tracciamento grazie al mono-pulso digitale bidimensionale basato sull'ingresso di un singolo elemento,
- Alta risoluzione di portata (banda larga) per discriminare il TBM Booster dal TBM Re-entry Vehicle,
- Avanzate capacità ECCM e soppressione di clutter/multipath per mezzo dell'Adaptive Digital Beamforming (ADBF),
- Funzionamento con antenna fissa per estendere le prestazioni del radar.
TILE ATTIVO DIGITALE - RADAR AESA COMPLETAMENTE DIGITALE DI NUOVA GENERAZIONE TRM DIGITALE:
- Generazione di forme d’onda,
- Canale RF Tx,
- HPA GaN,
- Canale RF Rx,
- ADC Full.
Nel presentare le attività di Leonardo in questo settore negli ultimi 40 anni, l’ing. De Fazio di Leonardo ha posto in evidenza come gli sviluppi tecnologici che hanno portato alla realizzazione dell’MFRA (Multi-Function Radar Active), – il radar multifunzionale con antenna rotante a scansione elettronica attiva, facente parte del noto e provato sistema SAAM-ESD (Surface-to-Air Missile – Extended Self Defence) sviluppato da MBDA ed imbarcato inizialmente sulle fregate multi-missione FREMM e successivamente in versioni evolute sulle più recenti unità della Marina Militare (PPA ed LHD) e Marine straniere – abbiano dato impulso ed accelerato l’evoluzione della produzione radaristica sia navale che terrestre per la difesa aerea e missilistica del gruppo, dando vita alla famiglia di radar Kronos.
Lo sviluppo del Kronos è stato portato a termine grazie agli sviluppi tecnologici ed agli avanzati algoritmi di tracciamento messi a punto da Leonardo; “le capacità del radar MFRA contro le minacce rappresentata da bersagli in grado di simulare in modo reale missili balistici tattici sono state testate con successo nel corso delle due importanti esercitazioni navali multinazionali della NATO dedicate alla difesa aerea e missilistica integrata (IAMD, Integrated Air Missile Defence) Formidable Shield 2017 e Formidable Shield 2019.
Tale capacità è stata finora la più importante e complessa che siamo stati in grado di dimostrare, consentendo al sistema di essere proposto per l’immediata integrazione in pacchetti per la difesa contro missili balistici tattici.
L’MFRA è stato ad oggi testato da tecnici di Leonardo e dai militari addetti delle nostre FF.A. nel corso di oltre 18 tiri reali coronati da successo contro bersagli aerei e missilistici di diversa tipologia.
La famiglia Kronos, oggi comprende radar AESA sia in banda C (la stessa del radar MFRA) che in banda X, per applicazioni sia navali che terrestri che sfruttano gli ultimi sviluppi in termini di moduli trasmettitori ricevitori (TRM) con applicazione rispettivamente della tecnologia del Nitruro di Gallio (GaN, Gallium Nitride) e Arseniuro di Gallio (GaAs, Gallium Arsenide), capacità elaborazione dati e componentistica elettronica, unitamente all’applicazione del cosiddetto “cervello del sistema radar”, meglio conosciuto come “system manager”.
Il ‘cervello del sistema radar’ che opera in tempo reale è in grado di offrire non solo capacità avanzate e d’impiego congiunto come un solo sistema radar (con ben otto facce fisse nella versione più complessa) ma anche l’integrazione funzionale con il sistema di guerra elettronica.
Sulla scorta dei fondi stanziati dalla Difesa italiana con la Legge Navale, si è consentita la messa a punto di questi radar e del ‘system manager’; tali capacità sono oggi offerte dal radar bi-banda (Dual-Band Radar) dei nuovi Pattugliatori Polivalenti d’Altura per la Marina Militare (sia nella versione PPA Full ma in quelle meno capaci PPA Light e Light Plus e dell’LHD TRIESTE) che comprende ben otto facce fisse AESA (quattro in banda C e quattro in banda X) e l’integrazione funzionale con il sistema di guerra elettronica (nel caso specifico fornito dal Gruppo Elettronica). Un complesso che ha già dimostrato funzionalità avanzate come l’impiego del radar in banda X per l’attacco elettronico ed aspetta di dimostrare le sue capacità e potenzialità in ambiente operativo.
Nell’ambito delle capacità evolutive della famiglia Kronos, è stato realizzato il nuovo radar multifunzionale per l’impiego terrestre Kronos (Grand) (Mobile) HP (High Power).
Si tratta di uno sviluppo ulteriore dell’attuale Kronos Grand Mobile con un’antenna rotante che sfrutta la più recente tecnologia GaN (con maggior potenza e banda) applicata ai TRM del radar in banda C (a quattro facce fisse) nonché gli altri sviluppi tecnologici e componentistica del sistema DBR sviluppato per l’impiego a bordo dei PPA.
Il (Grand) Kronos (Mobile) HP rappresenta il sistema radar multifunzionale e l’elemento di sviluppo e produzione nazionale che insieme agli elementi di sviluppo e produzione bi-nazionale nell’ambito del consorzio Eurosam (capo-commessa del sistema SAMP/T), rappresentati da un nuovo modulo di comando, controllo e ingaggio e a nuove versioni del missile MBDA Aster 30, costituiscono il cuore della suite per il programma di ammodernamento di mezza vita del sistema missilistico per la difesa aerea SAMP/T.
Denominato SAMP/T NG (New Generation) il sistema è destinato al Ministero della Difesa italiano (nella configurazione francese è previsto l’utilizzo del nuovo radar Thales Ground Fire) nell’ambito dello stesso programma congiunto italo-francese gestito dall’agenzia OCCAR per assicurare l’evoluzione ed il supporto futuri del sistema.
La nuova versione rappresenta un ulteriore salto tecnologico che introduzione la digitalizazione dei segnali a livello di elemento radiante e puntamento elettronico del fascio (digital beam forming) con un’architettura e TRM completamente digitali che a loro volta sfruttano la tecnologia GaN. Allo stesso tempo viene offerto un sistema mobile completamente nuovo anch’esso in banda L della medesima famiglia del radar navale Kronos Power Shield di nuovo sviluppo anch’esso completamente digitale e destinato sia alla Marina Militare che operatore estero. Si tratta del Kronos Ground Shield che copre, secondo quanto reso noto dalla stessa Leonardo, l’intero spettro di missioni per la difesa contro missili balistici (BMD, Ballistic Missile Defence).
IL NUOVO PONTE DI COMANDO “COCKPIT”, LA REALTA’ VIRTUALE ED I RADAR AESA “KRONOS DUAL BAND RADAR IN BANDA “C” e “X”
Inoltre, Leonardo e Fincantieri svilupperanno insieme l’innovativo sistema denominato “Cockpit”, che consentirà, per la prima volta, di gestire in modo integrato le operazioni relative sia alla conduzione della nave sia al sistema di combattimento, con un numero ridotto di operatori grazie alle tecniche di “realtà aumentata”.
La realtà virtuale prende forma per la prima volta in un curioso prototipo dal nome suggestivo: Sensorama. La realtà virtuale prende forma per la prima volta in un curioso prototipo dal nome suggestivo: Sensorama. Ideato nel 1957 per il cinema da Morton Heilig, il Sensorama era un affascinante macchinario in grado di riprodurre immagini stereo in 3D, vibrazioni, vento, sensazione tattile di movimento e persino dotata di un sistema per riprodurre i profumi, in modo da sollecitare anche la sensibilità olfattiva. Sono passati sessant’anni dai primi tentativi di sperimentazione della cosiddetta “realtà virtuale” e oggi questa tecnologia è entrata nelle nostre vite e, soprattutto, nei nostri ambienti di lavoro, consentendoci di immergersi completamente in un ambiente tridimensionale, di interagire ed esplorarlo, come se ci si trovasse al suo interno. Sono infatti ormai sempre più numerosi gli impieghi della realtà virtuale, in particolar modo nel campo sanitario, dallo studio di immagini diagnostiche in 3D alla simulazione di interventi complessi, passando nei settori creativi e di intrattenimento, come la progettazione di edifici e di giochi e, infine, nell’industria manifatturiera e nei servizi di manutenzione e di addestramento del personale. Ed è proprio l’industria manifatturiera uno dei maggiori utilizzatori di tecniche di realtà virtuale, soprattutto le aziende dove si investe costantemente in nuove tecnologie, con l’obiettivo di creare soluzioni innovative per progettare sistemi, velivoli, radar. Tramite queste tecnologie gli ingegneri sono in grado di realizzare dei prototipi virtuali per individuare possibili errori già nella fase progettuale, introducendo eventuali modifiche o correzioni prima di iniziare la fase di produzione, generando così un notevole risparmio economico. Altrettanto efficace l’impiego della realtà virtuale durante la fase della manutenzione, che consente la riduzione degli interventi e la rapida risoluzione di possibili conflitti o guasti. Un ponte di comando di una nave multiruolo all’interno del quale muoversi e sperimentare, attraverso la realtà virtuale, sistemi e sensori di nuova generazione: è HOPLITE (Highly OPerational Laboratory for Integration Testing and Evaluation), un innovativo “test bed navale integrato”, combinazione di prototipo fisico e virtuale, realizzato da Leonardo. Il dimostratore consente la simulazione della gestione integrata delle operazioni di conduzione della nave e del sistema di combattimento tramite un cockpit virtuale integrato per la gestione completa dell’ unità navale, nonché l’integrazione fisica e funzionale dei sensori radar, EO e di comunicazione oltre all’interazione con la sovrastruttura. All’interno della sala di comando di HOPLITE è possibile, indossando un visore con sensori giroscopici e grazie all’ausilio di tecnologie di realtà aumentata, osservare il funzionamento dei nuovi radar multifunzionali a facce fisse e a doppia banda, dei sensori di individuazione amico-nemico e all’infrarosso per la ricerca e il tracciamento dei bersagli, nonché degli avanzati sistemi di comunicazione integrata radio e satellitare. All’interno di HOPLITE troviamo il nuovo Combat Management System, caratterizzato da un’architettura aperta, modulare e riconfigurabile in base alla tipologia di missione, che rappresenta il vero e proprio centro di comando e controllo della nave.
Il sistema HOPLITE riproduce parte della sovrastruttura (Integrated Mast) delle nuove unità navali della Marina Militare italiana. Leonardo è infatti responsabile dell’intero sistema di combattimento oltre che della fornitura e integrazione di tutti i sistemi a bordo delle nuove unità che rinnoveranno la flotta nazionale. Le nuove navi sono certamente unità di concezione innovativa per sorvegliare e controllare gli spazi marittimi d’interesse nazionale, vigilare sulle attività marittime ed economiche, concorrere alla salvaguardia dell’ambiente marino, supportare operazioni di soccorso alla popolazione colpita da calamità naturali. Anche l’addestramento manutentivo ed operativo è realizzato in un ambiente virtuale immersivo denominato MORPHEUS, in cui gli operatori e i manutentori possono esercitarsi nelle procedure operative e di manutenzione, utilizzando una fedele rappresentazione virtuale degli apparati, come se operassero nell’ambiente reale.
In particolare, HOPLITE è stato realizzato dalla Divisione Elettronica Terrestre e Navale di Leonardo presso il centro di integrazione navale situato nella sede di Arco Felice (Napoli). La struttura metallica che contiene tutti i sistemi che compongono il cockpit della nave, è completamente smontabile e rivestita in pannelli realizzati in materiale composito. La realizzazione del prototipo virtuale ha consentito di effettuare tutte le validazioni ergonomiche e il corretto posizionamento dei sensori, prima di attuare scelte definitive per la realizzazione dei sistemi navali. Con una leadership più che cinquantennale e sistemi installati sulle navi di oltre 40 Marine Militari di vari paesi nel mondo, Leonardo è un player di riferimento in grado di fornire soluzioni complete per la gestione delle missioni navali che integrano più tipologie di sensori tra cui radar, sistemi elettronici e d’arma, elicotteri e velivoli anche a pilotaggio remoto. I prodotti offerti sono in grado di soddisfare tutti i requisiti adattabili a scenari di missione in continua evoluzione, per qualunque tipologia di nave, di qualunque classe e tonnellaggio: dalle piccole motovedette ai dragamine, fino alle grandi portaerei.
SONAR IMBARCATI
Tutte le unità sono dotate di un sistema Sonar integrato (ISS), comprendente un sonar attivo Thales 4110CL (BMS) nel bulbo, un Sonar ad alta frequenza per anti-collisione (OAS) che ha anche la capacità MAS di individuare mine ormeggiate/alla deriva, e telefono subacqueo (UWT). Le Unità ASW sono dotate anche di un Sonar rimorchiato a profondità variabile (TB) attivo a bassa frequenza Thales 4249 (CAPTAS 4) ed una cortina trainata multifunzione (TA), ovvero con funzioni di scoperta sommergibili e difesa antisiluro, integrata con il sistema di lancio contromisure (ASW DLS); la suddetta versione è dotata inoltre di sonar multibeam ad alta frequenza (Panoramic Echo Sounder) per batigrafia fondale, sulla verticale dell’Unità, sino a 2000 m, con capacità di discriminazione di oggetti di medie dimensioni.
LOGISTICA E MEZZI IMBARCATI
Per quanto attiene le capacità logistiche, gli standard abitativi consentono la pianificazione e la conduzione di:
- “periodi tipici” di operazione in mare della durata di 45 giorni continuativi;
- “missioni standard” della durata di sei mesi e comprendenti generalmente:
- un periodo di deployment iniziale (10-15 gg);
- due o tre “periodi tipici” in mare, separati da soste in porto di circa 5 giorni continuativi;
- un periodo di deployment finale (10-15 giorni);
- “rischieramenti standard” che comprendono una o due “missioni standard” e possono contemplare anche periodi di ripristino efficienza (soste e manutenzioni). La durata di un “rischieramento standard” è di circa nove mesi d’impiego per un totale indicativo di 5.000 ore di moto.
FLESSIBILITA’ OPERATIVA
Considerazioni relative alla flessibilità operativa hanno recentemente portato all’adozione di una modifica che ha incrementato il numero di alloggi da165 a 200. Ciò è stato principalmente realizzato con l’uso dello spazio prodiero inizialmente riservato ad un eventuale sistema missilistico Deep Strike.
Per ottenere un miglior bilanciamento delle Unità è stata effettuata una sostituzione di parte delle sovrastrutture originariamente in acciaio con lega leggera.Una serie di valutazioni basate sullo studio di Human Factor commissionato alla I.P. e su recenti esperienze di manning ridotto, sia in ambito nazionale che internazionale, hanno portato dimensionare le tabelle di equipaggiamento a 131 unità per la versione GP e 133 unità per la versione ASW (a cui va aggiunta la Sez.Elicot di 23 unità per la gestione di due velivoli). E’ inoltre stata approvato l’ampliamento della tabella di ulteriori 34 unità (c.d. Tabella allargata) teso a garantire l’elevata disponibilità operativa prevista dal requisito (ad es. per agevolare le manutenzioni ed i servizi di bordo giornalieri).
Per quanto attiene ai mezzi navali imbarcati, tutte le Unità sono dotate di sistemi di sollevamento per la messa a mare ed il recupero di un gommone da 7m e di uno da 11m. Inoltre, la versione GP è dotata di una slitta retrattile a poppetta per il rilascio rapido ed il recupero del RHIB da 11 mt a chiglia rigida in uso presso COMSUBIN.
Le operazioni di recupero/messa a mare del RHIB dalla slitta di poppa possono avvenire senza limitazioni sino a mare stato 3, mentre per lo stato 4 è consigliabile (in base agli studi industriali effettuati in vasca) avere l’Unità madre con mare in prora in modo da schermare parzialmente la poppa dalle onde.
La versione ASW ospita nello stesso spazio il sonar a profondità variabile (VDS).
Per quanto riguarda, infine, componente di volo, le navi dispongono di un hangar principale, capace di ospitare un EH-101 o un SH-90 con spazi idonei per interventi manutentivi ed un hangar secondario, dimensionato per il solo ricovero di un SH-90. Entrambi sono asserviti da Helo Handling Systems per assicurare e movimentare gli elicotteri dallo spot di atterraggio sino al ricovero completo dei velivoli. Il recente intervento di allungamento del ponte di volo consente maggiore flessibilità nell’impiego dei suddetti elicotteri in condizioni estreme.
L’AUTOMAZIONE
Oltre alla costruzione di queste unità presso i propri cantieri, Fincantieri fornirà il supporto al ciclo vita nei primi dieci anni, articolato in attività di logistica (corsi, ricambi, documentazione tecnica) durante la costruzione delle unità e ISS, In Service Support (attività manutentiva), sviluppata durante l’esercizio in post-consegna, nonché quella di componenti e macchinari navali realizzati dalla Direzione Sistemi e Componenti, quali linee d’assi, timoneria, eliche di manovra, pinne stabilizzatrici e altri impianti di movimentazione, e l’impianto di automazione e parte di forniture speciali per i PPA ad opera della controllata Seastema S.p.A.
SISTEMA ANTI AEREO E ANTI MISSILE ASTER Block II
Per ora l' Aster Block II è un semplice concetto del missile europeo MBDA. L'Aster Block II si propone di trattare con missili balistici gamma di teatro breve e medio, vale a dire una serie di fino a 3.000 chilometri di distanza. Più specificamente, l' Aster Block II si rivolge alla nuova generazione di missili di manovra. Questa minaccia non è presa in considerazione dai programmi americani, che si tratti di Patriot, THAAD o SM-3.
I russi hanno sviluppato l'SS-26 Iskander, i cinesi l'M9, i siriani l'M600 e gli iraniani il Fateh 110. Nessuno di questi missili usa nuove tecnologie. Avevamo già usato queste tecnologie per il missile pre-strategico di Hades. Questi missili hanno una particolarità. Volano nell'atmosfera, sotto i 60-70 chilometri, e quando entrano negli strati densi dell'atmosfera, 25 o 30 chilometri, acquisiscono una capacità di manovra che li rende quasi impossibili da intercettare. L'intercettazione di questi missili deve quindi essere compresa tra 25/30 e 60/70 chilometri.
Secondo l'analisi di MBDA, il THAAD non discende al di sotto dei 50 chilometri, mentre il Patriot non supera i 20-25 chilometri. Per quanto riguarda l'SM-3, si evolve nello spazio esoatmosferico.
Supponendo che il programma Aster Block II sia impegnato, dovrebbe essere associato a un radar di riserva e un radar di controllo del fuoco.
Thales ha un progetto radar GS 1500 che potrebbe fare entrambe le cose, ammesso che ci siano due unità radar per un lanciatore: una per l'acquisizione e l'altra per il controllo del fuoco. Un radar di questo tipo potrebbe contribuire alla capacità di alto livello dell'altbmd e consentire ai missili di manovra di essere processati nella fase terminale fino a una distanza di 3.000 km.
L'industria stima un PEA di circa 40 milioni di euro all'anno per cinque anni che potrebbe portare alle specifiche di un programma Aster Block II, escludendo il radar GS 1500.
Per valutare l'opportunità di tale programma, è importante sottolineare che si tratta indubbiamente di uno dei settori in cui la cooperazione europea potrebbe essere facilitata a causa della chiusura programmata, più o meno regolare, del programma. MEAD US-tedesco-italiano. I nostri alleati tedeschi e italiani si trovano quindi di fronte al problema di reinvestire al meglio le ingenti somme da loro investite in questo programma, che riguardano principalmente la tecnologia radar.
In assenza di cooperazione europea, l'India prevede inoltre di espandere la capacità di intercettazione top endo-atmosferica di missili balistici Teatro può essere, nel quadro della partnership strategica franco-indiana, in combinazione con il lavoro tecnologico del Aster Block II.
È importante notare che la capacità di missili balistici di SAMP / T è limitata ai missili della famiglia Scud. Senza l'evoluzione dell'attuale sistema, non vi sarà alcun mercato di esportazione, poiché i paesi che desiderano acquisire una capacità di missili balistici desiderano essere in grado di difendersi adeguatamente contro la futura minaccia balistica proliferante delle gamme di corto e medio raggio.
Il costo di un programma di questo tipo è molto difficile da valutare data la mancanza di specifiche e la definizione dell'obiettivo finale. Tuttavia, l'ordine di grandezza è di due miliardi di euro, con una dimensione target simile al programma SAMP / T.
La strategia MBDA sul DAMB è stata costruita sulla base di quattro fondamentali:
- Analisi approfondita della minaccia balistica, che è la più proliferante perché sarà inevitabilmente quella la cui probabilità di accadimento sarà la più alta. Questa analisi consente di definire i sistemi di difesa più appropriati.
- L'approccio americano, perché sono gli Stati Uniti che hanno irrigato il pensiero strategico sul DAMB. Non possiamo ignorare ciò che fanno gli Stati Uniti; dobbiamo quindi avvicinarci al DAMB come segue: come la Francia, gli Stati Uniti possono contribuire al DAMB in aggiunta a ciò che fanno gli Stati Uniti.
- Approfondire ciò che è già stato fatto in questo settore a livello di capacità e di livello industriale, usando un approccio incrementale per minimizzare i costi.
- L'identificazione di ciò che la Francia potrebbe fare finanziariamente e tecnicamente con altre potenze europee.
Dato il potenziale di crescita di ASTER sistemi esistenti (SAMP / T per applicazioni terrestri e PAAMS per applicazioni navali), MBDA ha studiato con i partner Safran e Thales, l'evoluzione dei propri sistemi con l'introduzione di un nuovo intercettore Alto-endoatmosferico - ASTER Block II - per coprire tutte le minacce balistiche a corto e medio raggio (SRBM e MRBM).
Il concetto di ASTER blocco di sistema 2 è stata definita per coprire lo spettro di minacce balistiche SRBM e MRBM, con o senza migliorate capacità di penetrazione, vale a dire lo SRBM e MRBM in corso e quelli di nuova generazione. È stato ottimizzato per intercettare altitudine nel campo da 20 a 70 km a garantire, tra l'altro, la distruzione di missili balistici con manovre come la SS 26, la M9 e missili Fateh 110 e questo classe tirato traiettorie tese, che evidenziano i sistemi guasto exo-atmosferica (perché le traiettorie dei missili balistici non escono abbastanza dell'atmosfera) e / o sistemi endoatmosphériques bassa (a causa di manovre).
Questo sistema ASTER BII, pur mantenendo la capacità di ASTER blocco 1 del sistema (SAMP / T per la versione terra o di futura PAAMS blocco 1 per la versione navale) in grado di gestire le minacce balistiche più probabili ", senza lasciare un buco nella racket "dei domini SRBM e MRBM.
Con la loro proliferazione, questo tipo di minaccia balistica è quindi sui teatri di operazioni esterne, o forse sul fianco sud-orientale dell'Europa, ed è per questo che il concetto del sistema ASTER Block 2 è stato definito come sistema di difesa contro i missili balistici, ma può anche essere usato come parte di una difesa territoriale, per proteggere i centri abitati e / o i siti sensibili.
Il suo posizionamento consente di rispondere a:
Una capacità di difesa autonoma, a livello nazionale / europeo, per proteggere il comando e le forze schierate in un teatro di operazioni, così come le popolazioni del paese ospitante;
Un contributo in natura per lo strato superiore del programma NATO ALTBMD per la protezione delle forze schierate interoperabilità con sistemi ad alta strato americana (SM-3 / Aegis), rafforzando il principio del comando di operazioni schierabili della NATO (BMC3 / ACCS).
Un possibile complemento ai sistemi mobili Aegis / SM-3 proposti dagli Stati Uniti per la difesa del territorio dell'Alleanza che sosterrebbe anche un maggiore sistema di comando della NATO, un'estensione di quello della NATO ALTBMD, che può essere collegato al sistema di comando PAA. In effetti, la catena di comando e impegno può essere giustificata solo a livello NATO se consente di gestire le intercettazioni con sistemi di alleati multipli; se solo gli Stati Uniti portano sistemi di intercettazione, allora il principio di una catena sotto la responsabilità operativa della NATO sarà indebolito, a vantaggio di un comando puramente americano.
Complementarità del sistema ASTER B II con SM-3: nel caso di ALTBMD e Missile Defense, il contributo con il sistema ASTER Block 2 fornisce capacità aggiuntiva:
Posizionarsi come complemento dell'SM-3, un sistema navale che intercetta esclusivamente in atmosfera esotica (atmosfera esterna). Il sistema considera ASTER block 2, tra l'altro, una serie di missili balistici non coperte dal SM-3, vale a dire lo SRBM e MRBM aventi fasi esterne atmosfera insufficienti a garantire intercettazione ESO (ad esempio traiettorie tese per missili con una autonomia inferiore a 1500 km e traiettorie di energia minima per missili con una distanza inferiore a 800 km).
Con piattaforme navali europee dotate di ASTER B2 interoperabili con piattaforme navali americane Aegis SM-3, che forniscono una copertura geografica più ampia, ma anche una migliore risposta alle minacce, in caso di attacco saturo diversi tipi di missili, ad esempio; ASTER Block 2 offre capacità navali ottimali oltre al sistema SM-3 / Aegis.
Offrendo sia un'alternativa che un complemento al THAAD, che è un sistema terrestre che intercetta ad altissimo endoatmosferico (da 40 / 50km di quota) e basso esoatmosférique. ASTER Block 2 è complementare per una gamma di bersagli la cui intercettazione può essere effettuata solo tra 20 e 40 km di altitudine. Che cosa è il caso della nuova generazione SRBM tipo SS26, cinese M9...
L’ASTER Block 2 è anche considerato complementare al THAAD perché, a differenza di quest'ultimo, la sua definizione è ottimizzata anche per un componente navale. Può essere un'alternativa a un componente terreno, perché l'ASTER block 2 e il THAAD hanno uno spazio comune di intercettazione, e, pertanto, in questo contesto, le batterie ASTER block 2 può venire a sostituire (o quantitativamente rafforzare) batterie THAAD se questi ultimi sono stati offerti in quantità insufficiente dagli Stati Uniti per garantire una copertura significativa.
Questo ulteriore sistema prevede quindi qualitativa e quantitativa complementare ai sistemi terrestri THAAD e navale e sistemi terrestri SM-3, che sono destinati ad aumentare la loro capacità di affrontare minacce IRBM e ICBM, permettendo una copertura di protezione più ampia. L’ASTER Block 2 può quindi essere considerato come un elemento di cooperazione con gli Stati Uniti.
SISTEMA MISSILISTICO antinave e contro-costa M.B.D.A. “Teseo Mk 2 / Evolved”
Nel 2021 MBDA ha confermato ai media di aver ricevuto il primo contratto di lancio per la fornitura del nuovo sistema missilistico antinave e contro-costa “Teseo Evolved” alla MM. Il Teseo Mk2 / Evo di ultima generazione affronta l'evoluzione delle minacce navali ostili con un arco di tempo di venti anni e oltre.
E’ l’erede del Teseo Mk2 / A e incarna tecnologie all'avanguardia a doppio ruolo negli scenari marittimi e costieri. Rappresenta un punto di riferimento evolutivo per tutti i missili anti-nave a lungo raggio, aggiungendo la capacità di operare contro bersagli in profondità, riducendo il tempo di reazione a pochi secondi in condizioni completamente controllate, dalla preparazione della missione all'impegno del bersaglio.
Il nuovo missile avrà:
- Peso: 700kg (inizio fase di crociera)
- Lunghezza: <5 m (<5,5 m nel contenitore di lancio)
- Raggio d’azione rivelato: > 350+500 km.
Il “Teseo MK2/Evolved” integra una sezione di guida “homing dual-mode” all'avanguardia che include una testa cercante RF coerente con capacità ECCM che il sensore EO per un impegno ad alta precisione, per obiettivi marittimi e/o terrestri.
L’arma includerà un'innovativa pianificazione della missione con un tempo minimo di reazione tramite una soluzione di lancio automatico; i parametri della missione pianificata saranno regolabili in tempo reale dall'operatore del sistema d'arma in base al quadro tattico. Potrà contare su di un sistema di data link bidirezionale per il controllo della missione fino alla fine dell'impegno, onde consentire l’aggiornamento, la eventuale riassegnazione del target e/o l’eventuale interruzione della missione d’attacco.
Il Teseo Evo utilizzerà un'elevata velocità di crociera subsonica con una manovrabilità terminale ad alto numero di G con un'autonomia effettiva superiore ai 350 km (500?) al livello del mare.
Avrà un INS / GPS integrato completamente autonomo ed un sistema di navigazione radio-altimetro con capacità “sea-skimming” autoadattata e capacità di volo terrestre. Il missile avrà un effetto letale attraverso l’utilizzo di un'efficace testata scalabile, semi-perforante / altamente esplosiva.
Il complesso Teseo Mk 2 / Evo è l’ultima evoluzione del noto sistema missilistico anti-nave OTOMAT con un missile anti-nave subsonico con motore turboreattore, tradizionalmente indicato nella Marina Militare Italiana come Teseo. Il complesso OTOMAT è stato sviluppato all'inizio degli anni '70 congiuntamente dalla società italiana OTO Melara e dalla francese Matra (ora le ex divisioni missilistiche di queste società fanno parte di MBDA), ma in realtà è stato prodotto solo in Italia presso la società OTO Melara (ora MBDA Italia) a La Spezia (dal 1974) ed è entrato in servizio con la Marina Militare Italiana, ed è stato anche ampiamente esportato. Una caratteristica speciale del complesso Teseo (con missili delle varianti OTOMAT Mk 2) era l'uso di apparecchiature di trasmissione dati per la designazione di bersagli esterni, che fornivano al missile la possibilità di essere utilizzato per un raggio significativo - fino a 180-200 km.
Dal 2007 la Marina Militare Italiana ha ricevuto il complesso Teseo Mk 2 / A con un nuovo missile OTOMAT Mk 2 Block IV con un nuovo sistema di controllo. Un ulteriore sviluppo di questo sistema è ora il complesso Teseo Mk 2 / E (Teseo Evolved), che utilizza un nuovo razzo, a volte indicato come OTOMAT Mk 2 E. La creazione del complesso Teseo Mk 2 / E è stata eseguita da MBDA Italia nell'ambito di un contratto emesso dal Ministero della Difesa italiano nel 2018 per un importo di 150 milioni di euro. Il complesso doveva entrare in servizio con la Marina Militare Italiana in base a questo contratto nel 2026.
Il complesso missilistico Teseo Mk 2 / Evo è completamente ridisegnato e dotato di un nuovo motore turboreattore della compagnia americana Williams International (apparentemente utilizzato nei missili da crociera Tomahawk), che consente di portare il raggio di tiro massimo a 360 km ( secondo alcune fonti, anche a "più di 500 km"). La struttura del missile è realizzato con l'introduzione di elementi stealth. Sul missile è stato introdotto un nuovo sistema di guida a doppio canale, che combina una nuova testa di homing radar attiva con un AFAR sviluppato da Leonardo e un sistema di homing a infrarossi di tipo IIR (secondo alcune fonti, preso in prestito dal velivolo MBDA Scalp / Storm Shadow missile da crociera), che offre la possibilità di distruzione ad alta precisione di bersagli terrestri e saranno installate anche apparecchiature di trasmissione dati a due vie, che consente di implementare il controllo missilistico sull'intero percorso di volo e la "pianificazione innovativa della missione". Anche la testata è completamente nuova. Pertanto, il missile del complesso Teseo Mk 2 / E è in realtà un missile da crociera a doppio scopo.
Nella Marina Militare Italiana, questo complesso sarà imbarcato anche sui due nuovi incrociatori - cacciatorpediniere denominati DDX previsti per il 2030. Tuttavia, è possibile che il complesso Teseo Mk 2 / Evo sarà imbarcato sui pattugliatori Paolo Thaon di Revel che dovrebbero essere messi in servizio per complessivi 10 a 16 unità. Le prime navi di questo tipo riceveranno il sistema missilistico Teseo Mk 2 / A. In futuro si prevede che il complesso Teseo Mk 2 / Evo sostituirà i sistemi Teseo Mk 2 / A su tutte le navi della flotta italiana, e sarà attivamente promosso anche per l’export.
IL CANNONE PRINCIPALE Leonardo da 127/64mm Lightweight (LW)
Il cannone navale Leonardo 127mm/64, prodotto sin dal 2005 ed entrato in servizio nel 2012, è il successore dell'Otobreda 127/54 Compatto.
Destinato all'installazione su navi di medie e grandi dimensioni e il suo sistema di caricamento lo rendono compatibile per l'installazione anche in spazi ristretti; il cannone è di tipo polivalente a fuoco rapido e il suo principale compito e di combattimento navale e di appoggio e come compito secondario la lotta antiaerea. Il cannone principale Leonardo da 127/64 LW è in uso sulle nuove fregate italo-francesi Classe Bergamini (FREMM) e sulle fregate tedesche Classe F-125. Il cannone può usare il sistema di munizionamento Vulcano con proiettili aventi la caratteristica di possedere una gittata estesa rispetto al munizionamento tradizionale dello stesso calibro e per alcune versioni un sistema di guida che consente attacchi di precisione contro bersagli navali o terrestri. Lo stesso proiettile può essere sparato da calibri diversi (127 mm e 155 mm) in quanto risulta essere sottocalibrato e camerato tramite dei distanziali a perdere nello stesso modo dei proiettili APFSDS, la denominazione precisa per questo tipo di munizioni è HEFSDS (High Explosives Fin Stabilized Discarding Sabot) cioè proiettile ad alta esplosività, stabilizzato ad alette, ad abbandono d'involucro. L'Oto Melara (ora Leonardo) 127/64 Lightweight (LW) è un cannone a fuoco rapido adatto per l'installazione su navi di grandi e medie dimensioni, destinato al fuoco di superficie e al supporto per armi da fuoco navale come ruolo principale e al fuoco antiaereo come ruolo secondario. La compattezza del sistema di alimentazione del cannone rende possibile l'installazione su imbarcazioni a sezione stretta. Il cannone può sparare tutte le munizioni standard da 127 mm (5 pollici), comprese le nuove munizioni guidate a lungo raggio Vulcano. I caricatori automatici modulari permettono di sparare fino a quattro tipi di munizioni diverse e immediatamente selezionabili; i caricatori (quattro fusti, ciascuno con un bossolo pronto al fuoco e 13 altre munizioni in magazzino) possono essere ricaricati mentre il supporto è in funzione. Un sistema di manipolazione delle munizioni è disponibile per trasportare proiettili e cariche propulsive dal deposito munizioni principale ai magazzini di alimentazione, che vengono ricaricati automaticamente. Il flusso delle munizioni è reversibile. I proiettili possono essere scaricati automaticamente dal cannone. Interfacce digitali e analogiche sono disponibili per qualsiasi sistema di gestione del combattimento, anche secondo il protocollo COBRA.
I supporti per cannoni navali da 127/64 LW includono un modulo Vulcano, che agisce in modo duplice:
- Programmatore di fusibili e sistema di guida per munizioni,
- Pianificazione ed esecuzione di missioni per l'azione di supporto al fuoco navale,
- soluzioni di tiro,
- selezione delle munizioni,
- definizione delle traiettorie e sequenze di tiro,
- calcoli balistici che tengono conto del tipo di munizioni.
IL NUOVISSIMO 76 “SOVRAPONTE”
L’evoluzione inarrestabile del 76/62, la versione “Sovraponte”, è in corso di avanzato sviluppo da parte delle maestranze italiane, il più avanzato a livello mondiale nella sua categoria, la versione ultima del cannone multi ruolo 76/62 dotato del kit Strales per l’uso delle munizioni guidate DART (Driven Ammunition Reduced Time Of Flight) e i munizionamenti di nuova generazione Vulcano.
Il cannone navale 76/62 Sovraponte è un medio calibro leggero e a fuoco rapido che offre prestazioni e flessibilità senza pari in qualsiasi ruolo di difesa aerea e anti-superficie, in particolare nella funzione anti-missilistica. È inoltre prevista la capacità di coinvolgere in modo molto efficace obiettivi di terra per prestazioni uniche multiruolo. Il 76/62 è adatto per l'installazione su navi di qualsiasi tipo e classe, comprese le piccole unità navali. Sarà disponibile un'interfaccia con un'ampia varietà di sistemi di gestione dei combattimenti navali e/o FCS/EOS, secondo gli standard digitali e analogici, compresa l'architettura aperta. La velocità di ingaggio potrà essere selezionata da scatto singolo a cottura 120 giri/min. In condizioni operative, il tempo tattico è inferiore a 3 secondi e la deviazione standard alla cottura è inferiore a 0,3 mrad, garantendo così un'eccellente precisione. Il 76/62 in tutte le sue continue evoluzioni è l'unico cannone navale di medio calibro disponibile nella capacità di fuoco prolungato, requisito fondamentale in qualsiasi scenario che preveda l'ingaggio simultaneo di più bersagli di manovra, come richiesto dagli emergenti scenari di guerra asimmetrica. Il caricamento automatico avviene tramite un caricatore girevole e il caricamento rapido avviene facilmente anche durante il tiro da parte di due addetti alla movimentazione delle munizioni. La fornitura standard include la nuova Digital Control Console (DCC) che sfrutta la tecnologia digitale per aumentare le funzioni a disposizione dell'operatore e dei manutentori.
Il 76/62SP è pronto per il funzionamento del fusibile multifunzione programmabile 3AP. Il nuovo 76/62 SR e il nuovo 76/62 SR sono dotati della flessibilità necessaria per essere equipaggiati con optional:
- Scudo Stealth Integrale per ridurre l'RCS totale della nave,
- Radar velocità muso per aggiornare l'FCS di eventuali deviazioni dai valori della tabella di range,
- Dispositivo di alimentazione multipla per la movimentazione, selezione e alimentazione automatica di qualsiasi tipo di munizione caricata,
- Sistema STRALES - un sistema di guida per il proiettile a guida DART.
L’AFFUSTO PER LA DIFESA RAVVICINATA LEONARDO “25/80”
L'affusto Oto Melara 25/80 "Spallaccia" è stato scelto come successore del vecchio affusto da 20mm, rispetto al quale il modello KBA è dotato di caratteristiche di potenza superiori, come il proiettile da 180 grammi anziché da 120, mentre la munizione nel suo complesso pesa certamente 300 grammi in più rispetto al tipo precedente. L'arma ha nervature laterali di rinforzo che servono ad aumentare la superficie a contatto con l'aria, accorgimento che aiuta a raffreddare la canna, priva di un sistema di raffreddamento ad acqua o altro liquido.
Il cannone automatico KBA da 25mm oltre ad essere più potente ha anche una cadenza di tiro quasi uguale (inferiore appena del 5%) rispetto al suo omologo da 20mm, risultando così più potente in maniera rimarchevole, ma non avendo sistemi di controllo del tiro particolarmente sofisticati è relegato alle stesse distanze di tiro e inoltre l'alzo è limitato da 60 ad appena 50 gradi, per cui esso è più idoneo al tiro contro bersagli di superficie o aerei a basse quote. Il peso è solo marginalmente maggiore, essendo di 1.050 kg senza munizionamento e di 1.200 kg pronto al fuoco. Le dimensioni sono di 1,60 m di larghezza, 3,844 metri di lunghezza e 1,8 metri di altezza massima. La cadenza tiro è di 550 proiettili al minuto e con 272 proiettili pronti al fuoco senza necessità di ricarica; la scelta tra munizioni perforanti decalibrate od esplosive consente una vasta gamma d'impiego; questo anche grazie alla portata effettiva di tiro che si attesta sui 2.000 metri. I cannoni automatici non sono asserviti ad alcuna apparecchiatura per la direzione del tiro o radar e per la mira l'operatore, che siede dietro l'affusto, si serve di un puntatore optronico, con possibilità di visione notturna, coassiale rispetto alla canna. Il cannone automatico, movimentato da servomotori, ha la possibilità di essere alimentato da fonti elettriche diversificate per motivi di ridondanza: normalmente l'alimentazione proviene dall'impianto elettrico della nave, ma in caso di necessità o di emergenza sono installate delle batterie a 24 V che consentono di avere 30 minuti di autonomia; successivamente ai 30 minuti il controllo ed i movimenti sono completamente manuali. L'Oerlikon KBA 25/80, già in servizio sulla classe Comandanti, sui pattugliatori classe Cassiopea I e Cassiopea II, sulle corvette Minerva sulla portaerei Cavour, sulla unità della classe Orizzonte e sulle nuove FREMM, può essere ormai considerato come uno standard assodato per la Marina Militare Italiana, dalla quale viene principalmente utilizzato come arma antiaerea per la difesa di punto e trova posto anche sul pattugliatore Saettia della Guardia Costiera Italiana. Il più potente cannone Oerlikon KBB da 25/92 spara la cartuccia calibro 25x184mm.
IL SISTEMADI CHAFF & FLARE “SCLAR H”
Lo SCLAR è un sistema lanciarazzi multiplo prodotto dalla Breda Meccanica Bresciana, utilizzato in genere dalle navi per il lancio di falsi bersagli come bengala e chaff. Ha un calibro da 105mm, elevabile e brandeggiabile, e può lanciare in un raggio di 10 km anche razzi esplosivi, con la celerità di tiro di un razzo al secondo. Lo SCLAR si può considerare un'arma vera e propria, sebbene i cannoni della nave possono assolvere alla funzione molto meglio di un lanciarazzi. La SCLAR ha avuto molto successo tra gli anni settanta e ottanta avendo esordito sulle Lupo e avendo trovato posto nel corso dei lavori di ammodernamento oltre che sulle unità di nuova costruzione, anche sulle unità costruite precedentemente al suo debutto, come nel caso dei cacciatorpediniere Classe Audace sugli incrociatori Classe Doria e sulla portaelicotteri Vittorio Veneto. Il lanciarazzi è stato progettato per l'accurata distribuzione di falsi bersagli per la difesa passiva della nave contro missili a guida IR e a ricerca radar. Il sistema ha la possibilità di caricare simultaneamente diversi tipi di razzi quali Chaff, flares, decoys e bengala e quella di potere selezionare automaticamente i razzi da lanciare. Grazie alla disponibilità di un gran numero di razzi, caricati in singoli contenitori sigillati ha la possibilità di ripetuti ingaggi. Altre caratteristiche sono il controllo automatico da parte della suite da guerra elettronica della nave, il pieno coordinamento con i sistemi di difesa attiva della nave, quali jamming e CIWS, e la capacità di funzionare in qualsiasi condizioni atmosferiche e in ambiente NBC.
IL LANCIA DECOY “O.D.L.S.”
Il Decoy Launching System (ODLS) è un sistema telecomandato adatto per il lancio di diversi tipi di munizioni multiuso. Il Decoy Launching System (ODLS) è un sistema telecomandato adatto per il lancio di diversi tipi di munizioni multiuso. Le versioni speciali possono sparare razzi di calibro diverso da 105 mm - 118 mm, che rappresenta la dimensione standard. L'ODLS è progettato per lo schieramento accurato di esche, fornendo così una difesa passiva per una nave contro i missili radar e di ricerca a infrarossi e può anche essere impiegato nel ruolo di bombardamento a terra. Le caratteristiche principali dell’ODLS:
- Capacità di caricare contemporaneamente diversi tipi di razzi (Chaff, IR, Illuminating);
- Selezione automatica del tipo di razzo da sparare;
- Azione di impegno continuo grazie al rapido ricaricamento delle unità di lancio;
- Controllo automatico completo da parte dell'EWS della nave;
- Funzionamento sicuro in tutte le condizioni operative;
- Nessuna penetrazione del ponte.
IL SILURO MU-90 IMPACT
Il siluro MU 90/Impact è un'arma ASW che può essere impiegata sia da unità navali da superficie che da aeromobili, destinato ad armare oltre che le navi, gli elicotteri EH101 e NH90 ed i futuri velivoli da pattugliamento marittimo della Marina Militare Italiana. Le caratteristiche tecniche ed operative avanzate, lo rendono impiegabile in qualsiasi scenario geografico, in grado di contrastare l'eventuale minaccia rappresentata dai sottomarini nelle sue diverse forme (convenzionale e nucleare) e dimensioni.
Il siluro MU90 è il frutto di una cooperazione delle amministrazioni della difesa di Italia e Francia che, nel 1991, stipularono un accordo per lo sviluppo e realizzazione di un comune sistema d'arma, sulla base di due progetti già esistenti nei rispettivi Paesi, il Murene francese e il Progetto A-290 italiano. L’arma subacquea viene prodotta dal consorzio Eurotorp, un raggruppamento europeo d'interesse economico costituito dalle ditte francesi Thales e DCNS e dall'italiana Leonardo-WASS di Livorno. L'impresa, ultimata la fase di sviluppo, è nella sua fase di produzione e questi siluri verranno utilizzati dalla marina italiana e da quella francese sulle nuove unità FREMM e Orizzonte.
Le caratteristiche principali sono: l'alta velocità, l'autonomia alla massima velocità, la resistenza alle contromisure, la versatilità d'impiego, sia a quote elevate che su bassi fondali, in ambienti acustici perturbati e molto severi, la letalità della sua carica cava anche nei confronti degli scafi più resistenti.
Queste sue elevate prestazioni, tutte verificate con appositi lanci sperimentali in mare, hanno pienamente soddisfatto le aspettative delle Marine italiana e francese, e attirato su di sé l'interesse degli addetti ai lavori a livello mondiale. Il siluro MU 90 è già stato commissionato, infatti, da numerosissime marine alleate.
Il MU90 è stato il risultato di progetti separati in Francia e in Italia a partire dagli anni '80. In Francia, un progetto sotto la direzione di Thomson Sintra ha creato il "Murène" nel 1989, mentre in Italia Whitehead ha iniziato a lavorare su un sostituto dell'A244 noto come A290. Nel 1990 iniziarono i primi tentativi di unire le due forze, processo che si concluse nel 1993 con la formazione di EuroTorp.
I francesi intendevano utilizzare il nuovo siluro sulle loro fregate, aerei Atlantique 2, elicotteri Lynx ed elicotteri NFH90. Inizialmente volevano 1000 unità, ma la fine della Guerra Fredda ha visto il loro fabbisogno ridotto a 600 nel 1991, 450 nel 2000 e infine 300 siluri nel 2008. Il progetto è costato alla Francia 1.150 milioni di euro nel 2012 a prezzi a un costo unitario di 1,6 milioni di euro, ovvero 3,8 milioni di euro inclusi i costi di sviluppo. 25 siluri all'anno dovevano essere consegnati alla Francia fino al 2014. Il MU90 è progettato per essere in grado di discriminare tra minaccia effettiva e percepita, tra cui un mini-sottomarino stazionario sul fondo, versioni note di rivestimenti anecoici e varie esche. È anche in grado di lanciare velocità fino a 400 nodi (740 km/h; 460 mph), permettendogli di essere sganciato da velivoli da pattugliamento marittimo che volano ad alta velocità o lanciarazzi. Alimentato da un getto a pompa elettrico, può funzionare a velocità "silenziosa" per evitare di rivelare la sua posizione al sottomarino, o "scattare" a velocità superiori a 29 nodi. Utilizza una testata a carica sagomata che può penetrare qualsiasi scafo sottomarino conosciuto, in particolare sovietico design a doppio scafo, pur rimanendo altrettanto micidiali in acque poco profonde dove le testate convenzionali sono meno efficaci.
Nel 1986 Francia e Italia iniziarono una collaborazione per sviluppare un missile antisommergibile basato sul missile italiano Otomat. La Francia ha abbandonato il programma, ma l'Italia ha montato il missile MBDA MILAS sui suoi cacciatorpediniere di classe Durand de la Penne e sulle fregate antisommergibile FREMM. MILAS è un missile da 800 kg (1.800 lb) che può trasportare un MU90 a 35 chilometri (19 nmi).
Il siluro leggero avanzato MU90 / IMPACT è uno sviluppo congiunto tra Leonardo Sistemi Subacquei, DCNS International e THALES (Francia). EUROTORP è l'appaltatore del siluro MU90 A LWT.
Il MU90 è un LWT spara e dimentica di calibro standard NATO (323,7 mm) di 304 kg e 2850 mm di lunghezza, progettato per contrastare qualsiasi tipo di sottomarino nucleare o convenzionale, rivestito acusticamente, ad evasione rapida, a dispiegamento attivo o passivo effettori anti-siluro. Il siluro può essere schierato da navi di superficie, velivoli ad ala fissa/rotante o missili. Predisposizioni per far fronte alle minacce SLAAM lanciate da sottomarini sono state incorporate nell'arma così come Hard-Kill (siluro anti-siluro), miniera della piattaforma continentale e capacità di lancio di sottomarini. Progettata e costruita con tecnologie eccezionali, l'arma offre capacità per qualsiasi attività in qualsiasi ambiente. Attualmente è in produzione di serie ed è entrato in servizio con le Marine francesi, italiane, tedesche, danesi e polacche ed è stato accettato dalla marina australiana.
Alimentato tramite una batteria ad acqua di mare all'ossido di alluminio e argento, che utilizza polvere di biossido di sodio disciolto come elettrolita e incorpora un avanzato sistema di ricircolo dell'elettrolita a circuito chiuso, il siluro è azionato da un motore brushless ad alto numero di giri controllato elettronicamente che aziona un multi- propulsore a getto pompa a pale che consente una velocità del siluro variabile linearmente selezionata automaticamente dalla tattica dell'arma in base alla fase operativa. Di durata estremamente lunga, l'arma funziona senza alcun degrado in profondità d'acqua superiori a 1000 me fino a 25 me mantiene la capacità di navigazione fino a 3 m.
Il ricercatore acustico avanzato è dotato di 47 raggi preformati in trasmissione e 33 in ricezione. La sua multifrequenza, l'elaborazione parallela e il funzionamento simultaneo delle modalità acustiche, consentono capacità di tracciamento multi-bersaglio, elevata distanza di ingaggio, elevate prestazioni in acque molto basse fornendo all'arma un'elevata immunità alle più avanzate contromisure anti-siluro. L'elettronica di controllo e guida ospita il software operativo e tattico, compresa l'elaborazione del segnale, l'elaborazione dei dati e le leggi di guida dei siluri. La guida del siluro è ottenuta attraverso un sistema inerziale basato sulla tecnologia ‘strap-down'. Il sistema di ricerca del siluro, abbinato al sistema di propulsione ad alta energia, garantisce distanze di ingaggio del bersaglio superiori a 15.000 m. Il bassissimo rumore irradiato, ottenuto attraverso l'utilizzo delle più moderne tecnologie pump-jet abbinate ad un'estesa selezione di parametri preimpostati del siluro, consentono un avvicinamento silenzioso al bersaglio, riducendo al minimo il raggio di allerta dei sistemi di rilevamento del sottomarino e risultando in un elevato abbattimento probabilità.
È stato dimostrato che la testata a carica di energia diretta Insensitive Munition uccide i sottomarini a doppio scafo; si accende tramite un esplosivo del tipo ad impatto che incorpora dispositivi di sicurezza indipendenti. La testata soddisfa pienamente qualsiasi requisito di sicurezza STANAG.
La sezione di esercitazione, intercambiabile con la sezione di testata, consente tiri di esercitazione dal vivo. Composto da un sistema di recupero pneumatico basato sulla tecnologia del collare gonfiabile, incorpora capacità di tracciamento subacqueo e sistema di acquisizione dati con memorie a stato solido. La sostituzione della batteria di propulsione ad acqua di mare one-shot con una batteria ricaricabile multi-accensione per prove dal vivo ridurrà ulteriormente l'LCC dell’arma.
MU90 TORPEDO PRINCIPALI CARATTERISTICHE DINAMICHE:
- Velocità minima: 29Kts;
- Velocità massima: >50Kts;
- Passo cambio velocità: 1Kts;
- Tempo di cambio velocità da max a min: 3 secondi;
- Portata: 11.000 m alla massima velocità e 23.000 alla minima velocità;
- Bande operative: 6;
- Larghezza di banda operativa: >>10KHz;
- Copertura acustica: 120°H x 70°V;
- Massimo. Rilevamento attivo Portata: >2500m;
- Navigazione con ecoscandaglio: sì;
- Obiettivi simultanei: fino a 10.
AN/ SLQ-25C NIXIE PER LA DIFESA DAI SILURI
L'AN/SLQ-25 Nixie è un tipo di contromisura elettronica rimorchiata antisiluro in uso nella United States Navy ed in varie marine della Nato. Questo sistema consiste in un generatore trainato dall'imbarcazione che, dalla prima versione AN/SLQ-25, genera rumori come quelli delle eliche o dei motori delle navi attirando le teste di ricerca acustiche verso di sé deviando così il siluro dal bersaglio reale; la versione AN/SLQ-25A invece confondeva i sensori del siluro con un emettitore di disturbo specifico, che permette di disturbare la testata di guida attiva di un siluro emettendo gli stessi impulsi del siluro (ping di ritorno) ma sfasati in modo da dare un falso ritorno doppler che faccia rilevare una posizione effettiva della nave differente da quella reale.
I più moderni AN/SLQ-25B incorporano un apparato sensore trainato per la ricerca di sottomarini e di siluri in arrivo.
Generalmente i Nixie trovano posto in coppia nella parte poppiera, ma il sistema funziona essenzialmente contro i lanci di poppa, e solo parzialmente contro quelli di lato. L'AN/SLQ-25A Nixie è un progetto completamente diverso rispetto all'AN/SLQ-25 Nixie. A parte alcuni componenti meccanici minori, non hanno parti in comune. L'AN/SLQ-25A utilizza un cavo di traino in fibra ottica (FOTC) e un verricello a doppio tamburo RL-272C da 10 cavalli. Diverse modifiche ingegneristiche hanno fatto sì che le apparecchiature COTS siano state ampiamente utilizzate nel sistema. Un programma di diagnostica può essere avviato localmente o dalla stazione di controllo remoto e testa tutte le funzioni elettroniche. L'AN/SLQ-25B include l'equipaggiamento dell'AN/SLQ-25A e incorpora un sensore a matrice trainata per rilevare i sottomarini e i siluri in arrivo. L'AN/SLQ-25B incorpora anche ulteriori esche sonar attivi ricevendo, amplificando e restituendo "ping" dal siluro, presentando un falso bersaglio più grande al siluro. Il sistema AN/SLQ-25C è un aggiornamento del sistema AN/SLQ-25A. L'AN/SLQ-25C incorpora migliori contromisure per i siluri di superficie della nave con l'aggiunta di nuove modalità di contromisura lungo un cavo di traino più lungo e più funzionale.
Tipicamente, le navi più grandi possono avere due sistemi Nixie montati sul retro della nave per consentire il funzionamento singolarmente o in coppia, mentre le navi più piccole possono avere un solo sistema.
Nell'ambito di un memorandum d'intesa congiunto tra il Regno Unito e gli Stati Uniti, il Ministero della Difesa del Regno Unito e il Ministero della Difesa degli Stati Uniti stanno promuovendo i sistemi di difesa dai siluri. Gli Stati Uniti stanno attualmente lavorando ad un programma Active Source chiamato DCL Technology Demonstrator programme e il Regno Unito ha sviluppato ed è entrato in servizio il sistema di difesa contro i siluri di superficie S2170.
Un sistema migliorato di contromisura dei siluri chiamato AN/SLQ-61 Lightweight Tow (LWT) Torpedo Defense Mission Module (TDMM) è più leggero dell'AN/SLQ-25 e ha un profilo di traino diverso, che lo rende più adatto alle piccole navi da guerra da combattimento che operano in ambienti litoranei. L'LWT è un'esca modulare, controllata digitalmente e a controllo digitale, che può difendere le navi contro il wake-homing, l'homing acustico e i siluri a guida metallica.
Il set di trasmissione di contromisure per siluri AN / SLQ-25A, comunemente indicato come Nixie, è un sistema di richiamo elettroacustico passivo utilizzato per fornire contromisure ingannevoli contro siluri acustici. L'AN / SLQ-25A impiega un proiettore acustico subacqueo alloggiato in un corpo aerodinamico che è rimorchiato a poppa su un cavo coassiale di rimorchio / trasferimento del segnale combinato. Un segnale generato a bordo viene utilizzato dal corpo rimorchiato per produrre un segnale acustico per emulare il siluro ostile lontano dalla nave. L’AN / SLQ-25A include funzionalità di contromisure ingannevoli migliorate. L'AN / SLQ-25B include capacità di contromisure ingannevoli migliorate, una LAN con display a fibra ottica, una capacità di allarme siluri e un sensore di array trainato.
I moderni richiami acustici trainati, come AN / SLQ-25 NIXIE e il più vecchio T-MK6 FANFAIR, impiegano mezzi elettronici o elettromeccanici per produrre i segnali richiesti. Il sistema fornisce un diversivo bersaglio alternativo per un siluro acustico nemico nemico stringendo sul cavo un "noise maker", a poppa della nave, che ha la capacità di produrre un rumore maggiore rispetto alla nave; deviando così il siluro in arrivo dalla nave al "pesce". Il dispositivo rimorchiato riceve la frequenza di ping dei siluri, la amplifica da 2 a 3 volte e la rimanda per attirare il siluro dalla nave. Possono essere usati in coppia o singolarmente.
Gli operatori sono addestrati a non tentare la trasmissione MC con meno di 1000 piedi di cavo di rimorchio in fibra ottica (fotc) distribuito e la trasmissione MC deve essere terminata prima di iniziare il recupero di FOTC. Nelle installazioni sottocoperta, le porte guida-cavi, se installate, devono essere chiuse ogni volta che viene pagato più di 50 piedi di cavo. Il tappetino delle porte aperte fa sì che il FOTC fuoriesca dalla puleggia e rimanga impigliato tra la puleggia e il rullo del custode, danneggiando seriamente il FOTC. Sebbene il manuale tecnico affermi che le velocità di lancio / recupero per il sistema sono comprese tra 10 e 25 nodi, si consiglia vivamente di non superare i 15 nodi. A velocità superiori a 15 nodi possono verificarsi danni al cavo di rimorchio su alcune piattaforme. (DD, DDG 994 class e CG 47 class). La procedura di erogazione di emergenza senza motore deve essere utilizzata solo in caso di perdita di energia dell'argano e la situazione tattica impone il dispiegamento del sistema di contromisure di siluro. La velocità dell'argano deve essere attentamente controllata frenando durante le operazioni di pagamento senza motore. Se non monitorato, l'argano ruoterà a una velocità estremamente pericolosa.
Il sistema AN / SLQ-25A per la difesa della siluro per navi (SSTD) è un sistema di contromisure per siluri sviluppato da SensyTech per la marina statunitense e le navi di superficie di clienti stranieri. È a controllo digitale, design modulare, sistema di richiamo di contromisura soft kill elettroacustico in grado di contrastare siluri a scia a rimbalzo, siluri a rimbalzo acustico e siluri a filo guidato.
Il Nixie introdotto negli anni '60 è stato distribuito a bordo di oltre 300 navi di superficie in tutto il mondo. Lo SLQ-25A è stato installato su navi di superficie della Marina americana come cacciatorpediniere DDG 51 e navi d'assalto anfibie LPD 17. Viene offerto a clienti stranieri attraverso il programma FMS (Foreign Military Sales). Un modello migliorato, chiamato SLQ-25B, è in fase di sviluppo.
L’SLQ-25A fornisce rilevamento attivo / passivo, posizione, identificazione della minaccia di siluri e altri bersagli acustici. Il corpo rimorchiato, l'esca che devia la minaccia dalla nave stessa, associata allo SLQ-25 si collega al sistema di gestione tramite segnali di invio del cavo in fibra ottica.
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, Wikipedia, You Tube)