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Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,
storia militare, sicurezza e tecnologia.
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri
di un reparto militare
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
La Marina Militare è la componente operativa marittima della difesa militare della Repubblica Italiana.
Costituisce una delle quattro forze armate italiane, insieme a Esercito Italiano, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri. A essa sono affidati il controllo e la condotta delle operazioni navali nelle acque territoriali e internazionali.
La sua storia inizia nel 1946 dopo la seconda guerra mondiale, con la nascita della Repubblica, ereditando la struttura della Regia Marina e quelle unità navali che le condizioni armistiziali e del trattato di pace lasciavano all'Italia. Dopo un'espansione dovuta anche alla cessione da parte degli Stati Uniti d'America di alcune unità navali e a un programma di costruzioni noto come "legge navale", necessario per far fronte alla minaccia proveniente dal Patto di Varsavia, a partire dalla fine del XX secolo è stato attuato un programma di ridimensionamento dovuto alla rivalutazione dei compiti della forza armata.
La sua missione, inizialmente all'interno della NATO e successivamente anche dell'Unione europea, consiste nel mantenimento di una continua e credibile presenza nell'area mediterranea, nel controllo dei mari italiani con dispositivi aeronavali e relativo supporto terrestre, nella cooperazione con le forze navali alleate, nel mantenimento di una forza di superficie e di una forza subacquea in grado di operare autonomamente, garantendosi una protezione da offese aeree, di superficie e subacquee, cui affiancare una componente anfibia in grado di svolgere limitate operazioni.
I PATTUGLIATORI POLIVALENTI D’ALTURA - Plus
E’ emerso di recente sul Web che Fincantieri e la Marina Militare italiana starebbero mettendo a punto un contratto per 2 nuovi PPA allo scopo di rimpiazzare i 2 PPA Light Plus MARCANTONIO COLONNA e RUGGIERO DI LAURIA che saranno presto trasferiti alla marina indonesiana nell’ambito del contratto annunciato in data 28 marzo 2024. La costruzione di queste 2 nuove unità, 8ª e 9ª dei PPA, quasi sicuramente nella variante Full, è prevista per il 2025.
Come noto, in data 28 marzo 2024 l'Indonesia e Fincantieri hanno firmato un contratto di vendita per 1,18 miliardi di euro per l'acquisto di 2 PPA; tale contratto prevede il trasferimento alla marina indonesiana di nave Giovanni delle Bande Nere e nave Marcantonio Colonna.
Per quanto riguarda l’Indonesia, la consegna della prima nave è prevista 6 mesi dopo il perfezionamento del contratto (a seguito di ricezione dell'acconto di pagamento), mentre la consegna della seconda 12 mesi dopo.
I Pattugliatori Polivalenti d'Altura (PPA) rientrano nel “Programma Navale" per la tutela della capacità marittima della Difesa", ex legge 147/2013 (Legge di stabilità 2014), per acquisire navi di nuova concezione - 7 navi (+ 3 previste in opzione) - per la sorveglianza e la sicurezza marittima nazionale. Le unità sono progettate in tre versioni Light, Light plus e Full. Sono navi di concezione innovativa, per sorvegliare e controllare gli spazi marittimi d'interesse nazionale, vigilare sulle attività marittime ed economiche, concorrere alla salvaguardia dell'ambiente marino, supportare operazioni di soccorso alla popolazione colpita da calamità naturali e per concorrere alla scorta di gruppi navali, navi maggiori e mercantili. Il progetto di questi nuovi pattugliatori è stato sviluppato per enfatizzare le caratteristiche di versatilità strategica già intrinseche in ogni unità navale: è stata infatti ideata una piattaforma dalle spiccate capacità adattive, grazie alle dimensioni e alle caratteristiche costruttive, che permettono di assumere diverse configurazioni d'impiego, scegliendo l'implementazione dell'allestimento modulare in base al profilo di missione.
Le unità hanno la possibilità di imbarcare equipaggiamenti vari e container per supporto in caso di calamità naturali e/o imbarcazioni tipo RHIB (rigid hullinflatable boat) o mezzi non pilotati. Il requisito duale delle unità è recepito sin dalle fasi di progetto, così come la possibilità d'integrare agevolmente nuove capacità.
Più in dettaglio, la nave sarà caratterizzata da ampi spazi dedicati all'imbarco di materiali e impianti shelterizzati, che amplieranno ulteriormente la sua capacità ospedaliera, di trasporto di aiuti umanitari e d'imbarco di sistemi specifici per operazioni antinquinamento.
Le nuove navi saranno in grado di impiegare imbarcazioni veloci tipo RHIB fino a una lunghezza di oltre 11 metri tramite gru laterali o per mezzo di una rampa di alaggio situata a poppa. I PPA saranno costruiti, a similitudine delle FREMM, presso i Cantieri Navali di Riva Trigoso e di Muggiano.
IL PROGETTO
Lo scafo presenta una forma innovativa, che insieme al nuovo rostro prodiero, punta ad ottimizzare la spinta idrodinamica allo scopo di soddisfare requisiti prestazionali molto sfidanti, pur mantenendo un moderato impatto ambientale e garantendo l'economicità di gestione. Le navi presenteranno due zone ad alta modularità, una di centro nave e l'altra di poppa. La prima presenterà una gru Davit con due braccia dispiegabile per il trasporto, il lancio ed il recupero di imbarcazioni lunghe fino a 11 metri e pesanti fino a dieci tonnellate, e una gru centrale per container fino a venti tonnellate. Questa zona presenterà una capacità di carico fino a otto container ISO 1C, per 120 t massime complessive. La seconda zona modulare invece potrà fungere da bacino per mezzi delle forze speciali, da magazzino pallettizzato, da comparto sanitario, da comparto alloggi (30 posti più un'area igiene) o come zone USV e ROV più cittadella di comando. Adiacente a questa zona sarà presente in modo predefinito una rampa per il lancio ed il recupero di un veicolo anfibio di tipo RHIB di massimo 11 metri. La zona plancia presenta una moderna ed innovativa forma, molto simile a quella di un elmo, assicurando un ampio raggio di visibilità nonché un elevatissimo grado tecnologico, essendo in questa riuniti tutti i sistemi di controllo, di autodifesa ed attacco, navigazione e propulsione.
Elettronica
L'intero sistema elettronico è stato realizzato da Leonardo, che fornisce un Combat Management System di nuova generazione ad architettura aperta, modulare e riconfigurabile, progettato per essere un sistema C4I completo, con accesso ai servizi di rete della Coalizione così come a quelli Strategici Nazionali.
Nella plancia è stato previsto un innovativo sistema denominato “cockpit” realizzato insieme a Fincantieri, che consentirà per la prima volta la gestione integrata delle operazioni relative sia alla conduzione della nave sia al sistema di combattimento, con un numero ridotto di addetti, grazie anche all’impiego di tecnologie di realtà aumentata.
Esso comprende un radar AESA 3D Kronos Dual Band, composto da quattro facce fisse. Ognuna di esse comprende a sua volta due pannelli radar, uno in banda C (per la sorveglianza e il tracciamento aerei a medio-lungo raggio e per la sorveglianza e il tracciamento anti-missile balistico, oltre che per la guida dei missili superficie-aria del sistema SAAM-ESD) ed uno in banda X (per la sorveglianza di superficie e per la sorveglianza e il tracciamento aerei a corto raggio). La variante Full sarà equipaggiata col sistema completo, la Light+ avrà solo i pannelli in banda C e la Light avrà solo quelli in banda X.
IL RADAR AESA 3D Kronos Dual Band DI LEONARDO
Il nuovo sistema radar fisso AESA (Active Electronically Scanned Array) a quattro facce e doppia banda è adatto per l'installazione su varie piattaforme navali e garantisce prestazioni di sistema superiori indipendentemente dalla minaccia aerea e di superficie, compresi i missili balistici. La riconfigurabilità delle attività e l'allocazione dinamica consentono contemporaneamente sorveglianza, tracciamento dedicato, guida missilistica, supporto al fuoco e attacco elettronico in tutte le direzioni.
E’ un radar multifunzione in banda X e C, combina due architetture radar AESA: il KRONOS Quad con quattro pannelli fissi in banda C e il KRONOS StarFire con quattro pannelli fissi in banda X. Entrambi i radar AESA sono progettati con architettura scalabile, infatti il numero di TRM è fisso in base alle prestazioni richieste.
È supportato da un gestore di sistema in grado di integrare tutte le funzioni disponibili associate all'esecuzione di diversi compiti, come controllo del fuoco, ricerca e tracciamento, guida missilistica e molto altro. I pannelli fissi AESA sono coordinati dal gestore del sistema per ridurre al minimo le interferenze elettromagnetiche e per consentire la più efficace copertura dell'intero volume di sorveglianza a 360° x 90°.
Il sistema può essere integrato nell'albero di qualsiasi nave da guerra o fornito come soluzione UNIMAST chiavi in mano. Il radar a doppia banda è stato progettato per eseguire simultaneamente la difesa contro la minaccia aerea (ABT) e contro i missili balistici di teatro (TBM), combinata con capacità di controllo del fuoco su bersagli multipli e capacità avanzate di contromisure elettroniche (ECCM) basate sull'uso di entrambi i C Sensore in banda X e in banda X. È stato scelto da diverse marine per garantire capacità di difesa e sorveglianza aerea navale e navale, essendo in grado di fornire il tracciamento di bersagli multipli, la trasmissione missilistica up-link e l'inizializzazione istantanea della traccia. Esegue un controllo preciso ed efficace delle emissioni di potenza. Richiede una manutenzione molto semplice, sfruttando l'esperienza di Leonardo ed è inoltre in grado di garantire elevata affidabilità e grazioso degrado. Tutte le sue attività all'interno della nave vengono eseguite secondo MIL-STD-1742G.
ALTRI SENSORI IMBARCATI
Le unità saranno equipaggiate anche con il radar in banda X per la ricerca aerea e di superficie SPS-732 (RAN 30X/I).
Altre sensori sono: un radar per il controllo del fuoco NA-30S MK2, due radar in banda X e Ka per la navigazione, un sistema IRST (InfraRed Search and Track), sensori per il riconoscimento amico/nemico (IFF, Identification Friend and Foe) e due antenne SATCOM, una a due bande ed una a tre.
In campo ASW i PPA saranno dotati di un sonar trainato, sia attivo sia passivo, a bassa-medio frequenza a profondità variabile ATAS e di un sonar trainato Black Snake, progettato per la scoperta e la classificazione di siluro nemici in arrivo.
Leonardo fornirà anche il Diver Detection Sonar, l'Underwater Telephone e il Bathy Thermpograph Unit.
ARMAMENTO
L'armamento di base, comune a tutte e tre le versioni sarà costituito da: un cannone (a prua) OTO Melara 127/64 munito del munizionamento Vulcano e da un cannone (sull'aviorimessa di poppa) OTO Melara 76/62, del tipo sovraponte, munito di munizionamento Davide/Strales e con predisposizione per il Vulcano.
Sempre sull'aviorimessa di poppa, troveranno posto 2 mitragliere a controllo remoto Oto Melara / Oerlikon KBA 25/80 e 2 lanciarazzi ODLS-20 per le contromisure AAW e ASW.
IL CANNONE LEONARDO-OTO 127/64 LW
Il cannone Leonardo da 127mm/64 LW costruito dalla OTO Melara, prodotto sin dal 2005 ed entrato in servizio nel 2012, è il successore dell'Otobreda 127/54 Compatto.
Destinato all'installazione su navi di medie e grandi dimensioni, il suo sistema di caricamento lo rende compatibile per l'installazione anche in spazi ristretti; il cannone è di tipo polivalente a fuoco rapido e il suo principale compito è di combattimento navale e di appoggio e come compito secondario la lotta antiaerea.
Il vecchio 127/64 Compatto è in uso sulle nuove fregate italo-francesi Classe Bergamini (FREMM), sulle fregate tedesche Classe F-125 e sulle fregate classe Thaon di Revel.
Il cannone può usare il sistema di munizionamento Vulcano con proiettili aventi la caratteristica di possedere una gittata estesa rispetto al munizionamento tradizionale dello stesso calibro e per alcune versioni un sistema di guida che consente attacchi di precisione contro bersagli navali o terrestri. Lo stesso proiettile può essere sparato da calibri diversi (127 mm e 155 mm) in quanto risulta essere sottocalibrato e camerato tramite dei distanziali a perdere nello stesso modo dei proiettili APFSDS, la denominazione precisa per questo tipo di munizioni è HEFSDS (High Explosives Fin Stabilized Discarding Sabot) cioè proiettile ad alta esplosività, stabilizzato ad alette, ad abbandono d'involucro.
IL CANNONE LEONARDO-OTO 76/62 SOVRAPONTE
Seguendo gli ultimi sviluppi tecnologici e per far fronte alle minacce in continua evoluzione, Leonardo-OTO Melara propone oggi l’ultima iterazione del più venduto – ad oltre 60 paesi – sistema d’artiglieria navale di medio calibro rappresentato dalla famiglia Compatto/Super Rapido da 76/62 mm.
La nuova arma navale multiruolo è destinata al supporto di fuoco di precisione contro-costa, passando attraverso la difesa antimissile e asimmetrica della nave.
L'OTO Melara 76/62 è un cannone multiruolo progettato e prodotto dalla Società italiana Leonardo-Finmeccanica (precedentemente da OTO Melara, confluita nel gruppo il 31 dicembre 2015).
Il cannone è caratterizzato da una cadenza di tiro molto elevata, soprattutto nella versione Super Rapido (120 colpi al minuto), che lo rende particolarmente adatto per la difesa antiaerea e anti-missile e per la difesa di punto, anche se, visto il suo calibro, può essere usato anche in altri ruoli come il bombardamento navale e costiero. Il cannone è dotato di munizionamento convenzionale, che varia a seconda del tipo di impiego e la sua polivalenza di usi è data anche dalla gran quantità di tipi di munizionamento che vanno dall'incendiario al perforante, fino ai proiettili a frammentazione con spoletta di prossimità. L'intero sistema è inoltre molto compatto ed è quindi installabile anche su navi di piccole dimensioni come le corvette o le vedette costiere, oltre ad essere completamente controllabile da remoto. Recentemente è stato aggiunto il nuovo munizionamento guidato DART. Questo cannone ha rappresentato un notevole successo commerciale, essendo stato adottato da 53 marine: l'ultimo importante successo è stato lo scalzare il cannone navale da 100 mm della marina francese nel progetto Orizzonte. E’ stato da tempo ultimato lo sviluppo è anche il sistema guidato anti-missilistico Davide, in pratica si tratta di missili senza motore (proietti) DART, decalibrati rispetto al cannone, che possono correggere la loro traiettoria per controbattere le manovre del missile bersaglio e intercettarlo. Si tratta di un sistema di difesa anti missile delle navi a corto/cortissimo raggio, basato sull'impiego delle nuove centrali di tiro multisensore degli impianti da 76/62 Super Rapido, capace di sparare una munizione guidata e quindi di correggerne la rotta anche in volo indirizzandola sull'obiettivo.
La tecnologia sviluppata dalla Oto Melara sarà montata per la prima volta sulle fregate multimissione italiane del programma italo-francese FREMM.
Il sistema Davide/Strales abbinato al sistema di controllo di tiro Dardo-F, che controlla sia il bersaglio che il proiettile, è installabile anche sulle vecchie torrette con poche modifiche, mediante l'aggiornamento del firmware di controllo, l'aggiunta del radar di guida in banda Ka e scudo stealth. La torretta mediante il radar produce quattro fasci che vengono proiettati sul bersaglio e il proiettile viene radiocomandato nella sua direzione in modo tale che rimanga all'interno dei fasci. I proiettili DART sono un sottocalibro da 42 mm e grazie ad un adattatore raggiungono i 76 mm del calibro del cannone, hanno delle alette canard che gli permettono di manovrare e la sezione di coda ha sei pinne fisse e il ricevitore radio.
All'inizio dell'estate del 2008 NAVARM ha richiesto l'aggiornamento di un cannone al sistema Davide/Strales proveniente da un pattugliatore classe Cigala Fulgosi. Le prove sono state effettuate con successo presso il Poligono Interforze di Salto di Quirra nel marzo 2009 e hanno visto lo sparo contro bersagli a 8 km di due proiettili singoli e di una raffica da tre proiettili, che è quella attualmente nell'impiego antimissile. Il sistema dopo essere stato testato sul pattugliatore Comandante Foscari con prove di tiro con le nuove munizioni guidate in accoppiamento con il radar NA-25X, dopo aver terminato le prove è rimasto pienamente funzionante a bordo della nave.
I MISSILI ANTI-AEREI E ATBM MBDA ASTER
Le unità potranno poi vantare un impianto missilistico di ultima generazione VLS Sylver A-50 per il lancio in verticale di 16 missili Aster 15, Aster 30 e Aster 30 B1NT, già implementato nelle versioni Light+ e Full, mentre nel caso della versione Light vi sarà solo la predisposizione per una loro possibile installazione.
La modifica dell'Aster 30 Block 1NT consiste in un nuovo seeker operante in banda Ka e in un nuovo controller dell'arma, mantenendo le stesse dimensioni, la stessa massa e lo stesso booster con estensione del dominio della difesa aerea. L'attuale missile Aster 30 Block 1 con seeker in banda Ku consente di neutralizzare minacce balistiche a 600 km di distanza (classe Scud).
Il seeker dell’Aster 30 Block 1NT in banda Ka porta un aumento del raggio di acquisizione del bersaglio, acquisizione di bersagli con sezione radar inferiore, risoluzione angolare più sottile per una maggiore precisione nella localizzazione del bersaglio, un aumento della probabilità di impatto diretto, aumento dell'impronta delle aree difese, piena compatibilità e interoperabilità con i sistemi terrestri e navali. Tutte queste caratteristiche comportano un cambiamento radicale nelle capacità: l’Aster 30 Block 1NT copre l'intero dominio di minaccia SRBM (Short Range Ballistic Missile) e l'ingresso nel dominio MRBM (Medium Range) fino a 1.500 km di distanza. Il sistema è ora in grado di affrontare missili balistici tattici con testate separabili. L'uso combinato di Aster in banda Ku e Ka fornirà una maggiore resistenza alle contromisure elettroniche. L'attuale contratto Aster 30 Block 1NT copre lo sviluppo della nuova munizione, l’aggiornamento del sistema SAMP/T per consentire l'uso combinato dell'Aster 30 Block 1 e dell'Aster 30 Block 1NT. Questo nuovo programma offre ulteriori potenzialità grazie al concetto di famiglia di sistemi. Attualmente, l'Aster 30 è il missile dei sistemi PAAMS sulle fregate francesi e italiane e del sistema Sea Viper sui DDG Type 45 della Royal Navy, dedicato alla missione di guerra antiaerea.
La Marina Militare Italiana ha scelto i sistemi Aster basati sull'Aster 30 Block 1NT per 5 navi dei suoi nuovi PPA (Pattugliatori Polivalenti d’Altura).
La Royal Navy ha intrapreso studi di fattibilità e prove per estendere la capacità del Sea Viper per far fronte alla minaccia emergente degli ASBM (missili balistici antinave).
I MISSILI ANTI-NAVE - LAND ATTACK TESEO Mk-2 Evolved
Tutte le versioni avranno la predisposizione per un sistema di 4 lanciatori binati per il lancio di 8 missili anti-nave e land attack OTOMAT TESEO Mk-2 Evolved.
Il sistema d'arma di nuova generazione Teseo Mk2/E è la risposta alla necessità operativa di applicazioni a bordo di navi, affrontando l'evoluzione delle minacce con un orizzonte temporale di vent'anni e più. Basato sul vecchio Teseo Mk2/A, il nuovo missile incarna tecnologie all’avanguardia e un doppio ruolo completo negli scenari marittimi e terrestri:
- Peso: 700kg (inizio fase di crociera);
- Lunghezza: < 5 m (< 5,5 m nel contenitore di lancio);
- Autonomia: > 350 km.
Il nuovo Teseo Mk2/E rappresenta un punto di riferimento evolutivo per tutti i missili antinave a lungo raggio, aggiungendo la capacità di operare contro bersagli nelle profondità della terra, riducendo il tempo di reazione a pochi secondi in condizioni completamente controllate, dalla preparazione della missione all'ingaggio del bersaglio. Il TESEO MK2/E integra una sezione di testa homing dual-mode all'avanguardia che include sia il nuovo cercatore RF coerente con funzionalità ECCM che il sensore EO per un impegno ad alta precisione, per bersagli marittimi e terrestri. Include un'innovativa pianificazione della missione che fornisce un tempo di reazione rapido con una soluzione di fuoco automatico, mentre i parametri della missione pianificata sono regolabili dall'operatore del sistema d'arma in base all'immagine tattica in tempo reale. Può contare su un sistema di collegamento dati bidirezionale per il controllo della missione fino alla fine dell'ingaggio, per consentire l'aggiornamento e la riassegnazione dei bersagli e l'interruzione della missione.
Esegue un'elevata velocità di crociera subsonica e una manovrabilità terminale ad alti G con una portata effettiva superiore a 350 km a livello del mare. È dotato di un sistema INS/GPS integrato completamente autonomo e di un sistema di navigazione radio-altimetrica con capacità di scrematura del mare e volo terrestre auto-adattati. Fornisce effetti letali attraverso un'efficace testata scalabile, semi-perforante/ad alto potenziale esplosivo.
Il contratto per lo sviluppo del missile antinave Teseo Mk2/E è stato firmato nel novembre 2020 ed è iniziato nel gennaio 2021. Sono 4 requisiti chiave delineati dalla Marina Militare Italiana: estensione della gittata, piena controllo della missione dal lancio alla fase finale dell'ingaggio; maggiore capacità nello scenario Anti-Surface Warfare (ASuW), in particolare in relazione alla guida terminale e all’ingaggio ad alta precisione, e maggiore capacità di attacco terrestre con effetti scalabili.
Il pacchetto letale del TESEO MK2 Evolved con la testata scalabile consente agli operatori di scegliere il tipo di effetto che desiderano che il missile abbia: se semi-perforante o ad alto esplosivo. Le nuove tecnologie che aiutano ad aumentare la precisione nelle fasi terminali dell’ingaggio. Il cercatore di nuova generazione basato su AESA (Active Electronically Scanned Array) con funzionalità ECCM (Electronic Counter-Counter Measure), in combinazione con il sensore EO, facilita l'ingaggio ad alta precisione sia per bersagli marini che terrestri. MBDA Italia è l'appaltatore principale e l'autorità di progettazione del nuovo ricercatore, mentre Leonardo contribuisce allo sviluppo dell'antenna AESA nell'ambito dell'integrazione complessiva di MBDA. Il sensore EO installato come parte del pacchetto di guida del terminale è un laser semi-attivo (SAL), che consente un impegno altamente preciso con il supporto di terze parti sia di obiettivi terrestri che litorali, riducendo quindi considerevolmente potenziali danni collaterali. Il sistema è dotato del sistema di navigazione INS/GPS integrato e completamente autonomo con altimetro radar, l’introduzione del collegamento dati bidirezionale satellitare consente all’operatore di mantenere il controllo del missile fino all’ultima fase dell’ingaggio e può scegliere di riprogrammare il missile o interrompere la missione fino all'ultima fase del volo del missile.
Le caratteristiche del sistema Teseo Mk2/E riflettono in modo molto accurato le preoccupazioni della Marina Militare Italiana in quanto la non prevista guerra russa all’Ucraina ha posto in risalto il ritorno verso scenari ad alta intensità e l’utilizzo delle capacità navali per colpire obiettivi terrestri dal mare. Il Teseo Mk2/Evolved avrà un raggio d’azione superiore ai 350 km al livello del mare, caratteristica resa possibile dal telaio in composito più leggero che consente di trasportare più carburante nonostante la lunghezza inferiore del nuovo sistema. L’adeguamento del sistema di lancio per le navi FREMM e la classe Horizon sarà minimo: l’antenna e il trasmettitore verranno completamente riutilizzati, così come le rampe. L'aggiornamento includerà una console completamente nuova per poter gestire tutte le nuove funzionalità del sistema, oltre ad aggiornamenti software minori dell'unità di interfaccia missilistica per la gestione delle armi. Al momento non sarebbero previsti piani per l'impiego dell'Mk2/Evolved sui sottomarini AIP U-212 NFS. Sarà possibile definire diverse evoluzioni del sistema con clienti attuali e potenziali, compresa la possibilità di un sistema di lancio verticale. Il nuovo missile TESEO EVO è dotato di un unico booster coassiale che consente al sistema di ridurre le sue dimensioni con superfici di controllo di volo ripiegate all'interno del contenitore; il nuovo missile è stato concepito per essere lanciato anche verticalmente, facilitando il futuro potenziale dispiegamento da VLS. La consegna iniziale dei sistemi sembra programmata per il prossimo 2027.
I SILURI, CHAFF & FLARE ED ELICOTTERI IMBARCATI
Per quanto riguarda la capacità silurante nelle versioni Light e Light+ sarà presente la predisposizione per 2 lanciatori trinati per siluri da 324mm MU-90 Impact, mentre nella versione Full essi saranno già implementati.
Sulle PPA versione Full saranno installati due lanciatori ODLS 20 (OTO Decoy Launching System) a controllo remoto il cui ruolo principale è fornire alla nave una difesa passiva dai radar e dai missili dotati di seeker IR, ma anche decoy ASW, (nelle altre due versioni vi sarà solo la predisposizione per la loro installazione).
Importante infine, la presenza di un Hangar e un ponte di volo per 2 elicotteri NH90 o un AgustaWestland AW101.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, dott. Giorgio Arra, Leonardo, MBDA, Navalnews, Forumfree, Wikipedia, You Tube)