domenica 14 dicembre 2025

FORZE ARMATE RUSSE 1995: Kamov Ka-50 (in cirillico: Камов Ка-50, nome in codice NATO: Hokum) (in russo: Čërnaja Akula), era un elicottero d'attacco monoposto a rotori coassiali controrotanti.











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Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.









Il Kamov Ka-50 (in cirillico: Камов Ка-50, nome in codice NATO: Hokum) anche noto come Black Shark (in russo: Čërnaja Akula), era un elicottero d'attacco monoposto a rotori coassiali controrotanti, sviluppato negli anni ottanta dall'OKB diretto da Nikolaj Il'ič Kamov ed entrato in servizio con le Forze armate della Federazione Russa nel 1995.
Progettato per missioni di attacco contro obiettivi tattici e mezzi corazzati, la sua caratteristica configurazione monoposto, scelta per enfatizzarne prestazioni e manovrabilità, si è dimostrata essere il suo più grande limite: unico elicottero d'attacco al mondo con un solo membro d'equipaggio, il Ka-50 non si dimostrò in grado di condurre missioni in autonomia, in quanto necessitava dell'appoggio di velivoli ricognitori che sgravassero il pilota dall'onerosa attività di monitoraggio e rilevazione bersagli.
Per tali motivi, le Forze armate russe optarono di non proseguire con l'adozione del mezzo. Nel 2009 ne venne infatti sospesa la produzione, dopo soli 17 esemplari.
Al contrario, la Kamov realizzò una variante in configurazione biposto del velivolo denominata Kamov Ka-52 Alligator (in cirillico: Камов Ка-52 Аллигатор, nome in codice NATO: Hokum-B) la quale dal 2009, risolti i problemi relativi ai carichi di lavoro dell'equipaggio, è stata ufficialmente adottata dalle forze armate russe in sostituzione del Ka-50.





Storia

Il Ka-50 deriva dal prototipo V-80Sh-1, un'evoluzione studiata nel 1975 del V-60, a sua volta un progetto di elicottero armato basato sul Ka-26 civile degli anni sessanta. Nel dicembre 1977 iniziarono i lavori di sviluppo sul progetto V-80 (in russo: Vertolyet 80, in inglese: Helicopter 80) che si conclusero con il primo volo del primo prototipo '010' datato 17 giugno 1982, che fu emulato nel 1983 da un secondo prototipo, numerato '011'.
Su ordine del consiglio dei ministri dell'allora Unione Sovietica, il 14 dicembre 1987 venne autorizzata la realizzazione di un primo esemplare di serie e dopo una serie di test di valutazione sulle prestazioni in volo e sui sistemi di bordo, il governo sovietico ordinò un primo lotto di elicotteri nel 1990. Il modello fu presentato in pubblico come Ka-50 nel marzo 1992 ad un convegno aeronautico nel Regno Unito ed entrò in servizio nel 1995.

Caratteristiche

Il Ka-50 è stato progettato per essere piccolo, veloce e agile, con lo scopo di ottenere la massima capacità possibile di sopravvivenza e efficacia sul campo di battaglia.
La ricerca del massimo risparmio possibile in peso e dimensioni, pur di ottenere la massima velocità e agilità possibile, ha portato a progettare l'elicottero con un solo pilota, unico caso tra gli elicotteri d'attacco. La Kamov, dopo un approfondito studio sull'impiego degli elicotteri in Afghanistan e altre zone di guerra, affermò di essere giunta alla conclusione che la tipica missione di attacco, descritta come strutturata nella maggioranza dei casi in un avvicinamento a bassa quota, salita per l'acquisizione del bersaglio e sparo con le armi di bordo, non richiederebbe contemporaneamente attività di navigazione, manovra e gestione dell'armamento al pilota. Con questa convinzione, l'ufficio progetti teorizzò che un solo pilota, se dotato di sistemi ben armonizzati ed efficaci, sarebbe in grado di condurre una missione bellica interamente da solo. È tuttora una questione controversa se nella realtà i piloti dello Squalo Nero siano sottoposti a uno sforzo eccessivo a causa dell'elevato carico di lavoro.
All'epoca la configurazione con singolo pilota per un elicottero d'attacco era considerata talmente poco praticabile dagli osservatori della NATO da suggerire una tecnica di inganno alla Kamov: i primi due prototipi di Ka-50 avevano dei falsi finestrini dipinti. L'artificio ottenne perfettamente il suo scopo e i primi resoconti sul modello redatti nel mondo occidentale furono infatti largamente inaccurati.

Rotori coassiali

A similitudine di altri elicotteri Kamov, l'Hokum utilizza un caratteristico sistema con due rotori coassiali controrotanti che eliminano la necessità di un rotore di coda e aumentano notevolmente le capacità acrobatiche dell'elicottero. Il Ka-50 è infatti in grado di effettuare looping, tonneau e il "funnel": una manovra di mitragliamento circolare, nella quale l'elicottero mantiene l'allineamento verso l'obiettivo pur volando in circolo e cambiando quota e velocità durante la manovra.
Utilizzando due rotori è possibile limitarne il diametro a parità di spinta generata. Come conseguenza rotori più piccoli hanno una minore velocità dell'estremità delle pale rispetto ai rotori singoli più grandi. Poiché la velocità della estremità della pala che avanza lungo la direzione del moto è la principale causa di limitazione della velocità massima degli elicotteri, la configurazione a rotori coassiali consente velocità di punta maggiori rispetto a quelle di elicotteri più convenzionali, tipo lo Hughes AH-64 Apache.
L'eliminazione del rotore di coda, inoltre, fornisce un supplemento di potenza disponibile, poiché normalmente gli organi meccanici necessari sottraggono fino al 30% della potenza dei motori. Un ulteriore vantaggio rispetto alla soluzione con rotore principale unico è costituito dal fatto che l'albero di trasmissione e la scatola di ingranaggi posteriori sono frequentemente causa di perdita degli elicotteri in combattimento. L'intera trasmissione dello Squalo Nero presenta un bersaglio relativamente piccolo al fuoco delle armi da terra e la Kamov sostiene che il sistema di rotori è progettato per resistere a colpi di armi calibro 23 mm, come il resto dell'elicottero.
Come vantaggio supplementare, con due rotori identici controrotanti la compensazione naturale tra le coppie di rotazione dona al Ka-50 la caratteristica di essere marcatamente più immune, rispetto ad altri modelli, nei confronti delle variazioni di direzione e intensità del vento e di avere la maggior velocità di virata in tutte le condizioni di volo e di velocità possibili rispetto agli altri elicotteri.

Seggiolino eiettabile

Per migliorare la capacità di sopravvivenza del pilota, il Ka-50 è dotato di un seggiolino eiettabile NPP Zvezda K-37-800, caratteristica unica per un elicottero. All'atto dell'espulsione, prima che il razzo spinga fuori il sedile dall'abitacolo, le pale del rotore vengono fatte staccare da una carica esplosiva nel mozzo, così come accade per il tettuccio.
Il primo prototipo di Ka-50 fu soprannominato "оборотень" (oborotenʹ - lupo mannaro), ma il nome ufficiale scelto dalla Kamov è "Чёрная акула", (Čërnaja akula - Squalo Nero). Lo sviluppo dell'elicottero venne portato avanti in tempo record, grazie alla politica rivelatasi valida da parte della Kamov di distaccare propri ingegneri di raccordo tecnico presso i fornitori di componenti principali e presso i subfornitori.
La riduzione delle spese militari conseguente al collasso dell'Unione Sovietica causò un taglio di fondi al programma, che non fece in tempo a entrare nella fase di piena produzione e quindi sono stati prodotti relativamente solo pochi esemplari dell'Hokum.
La produzione fu riavviata nel 2006. In seguito, verso la fine del 2008, è stato annunciato che solo 5 esemplari in più verranno prodotti e che la produzione verrà riconfigurata per produrre esclusivamente il più adattabile ed evoluto Ka-52.

Versioni

  • Ka-50: versione standard.
  • Ka-50S: versione con visore notturno Rubicon-N ed avionica migliorata. Prodotto in un unico esemplare, (n. 1420-355) ha effettuato il primo volo il 4 marzo 1997.
  • Ka-50N: versione con capacità di navigazione notturna, conferitagli dal sistema FLIR Samshit-50T montato sulla prua.
  • Kamov Ka-50-2 "Erdogan": versione biposto progettata in collaborazione con la Israel Aircraft Industries destinata al mercato turco.
  • Kamov Ka-52: versione biposto ognitempo del Ka-50 progettata per far fronte alle necessità di coordinamento tra unità, rilevazione bersagli, comunicazioni con le truppe di terra. Il Ka-52 ha l'85% delle parti in comune con il Ka-50.

Utilizzatori

  • RUSSIA - Voenno-vozdušnye sily Rossijskoj Federacii - 12 esemplari di serie consegnati (sui 17 realizzati). 6 Ka-50 in servizio attivo al 2011 ed utilizzati come addestratori. Al 2018, il Ka-50 non risulta più operativo.


Specifiche (Ka-50) - Caratteristiche generali:

  • Equipaggio: 1
  • Lunghezza: 16 m (52 piedi 6 in)
  • Altezza: 4,93 m (16 piedi 2 pollici)
  • Peso a vuoto: 7.700 kg (16.976 lb)
  • Peso lordo: 9.800 kg (21.605 libbre)
  • Peso massimo al decollo: 10.800 kg (23.810 libbre)
  • Motori: 2 × motori turboalbero Klimov VK-2500, 1.800 kW (2.400 shp) ciascuno
  • Diametro del rotore principale: 2 × 14,5 m (47 piedi 7 in)
  • Area del rotore principale: 330,3 m2 (3.555 piedi quadrati) rotori principali a 3 pale controrotanti.

Prestazioni

  • Velocità massima: 315 km/h (196 mph, 170 kn)
  • Velocità di crociera: 270 km/h (170 mph, 150 kn)
  • Non superare mai la velocità: 350 km/h (220 mph, 190 kn)
  • Autonomia: 545 km (339 miglia, 294 miglia)
  • Raggio d’azione: 470 km (290 miglia, 250 nmi)
  • Autonomia trasferimento: 1.160 km (720 mi, 630 nmi)
  • Tangenza di servizio: 5.500 m (18.000 piedi)
  • Velocità di salita: 12 m/s (2.400 ft/min)
  • Caricamento del disco: 30 kg/m2 (6,1 lb/sq ft)
  • Potenza/massa: 0,33 kW/kg (0,20 CV/lb).

Armamento

  • 1 × cannone mobile semirigido da 30 mm Shipunov 2A42 (460 colpi in totale, doppia alimentazione AP o HE-Frag)
  • Punti d’attacco: 6 × punti rigidi sotto l'ala, più 2 sulle punte delle ali per contromisure o missili aria-aria con una capacità di 2.000 kg, con disposizioni per trasportare combinazioni di:
  • Razzi: razzi S-8 da 80 × 80 mm e razzo S-13 da 20 × 122 mm, 4 × missili aria-aria Igla
  • Missili: 2 × APU-6 Rack missili, in grado di ospitare un totale di 12 × 9K121 missili anticarro Vikhr, 2 × LMUR
  • Bombe: 4 bombe da 250 kg (550 libbre) o bombe da 2 × 500 kg (1.100 libbre),
  • Altro: Pod cannone UPK-23-250 da 23 mm (240 colpi ciascuno), serbatoi di carburante esterni da 500 L (130 US gal).
  • Due POD sulle estremità alari con distributori di contromisure, 4 distributori UV-26 ciascuno (totale di 32 cartucce di chaff/flare).






Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 


La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Flight, Pinterest, Wikipedia, You Tube)





























 

sabato 13 dicembre 2025

United States Air Force 2025: di recente il primo B-52J sul quale è stato installato un radar AESA AN/APQ-188 è giunto presso la base USAF di Edwards per iniziare i test di messa a punto. Il servizio ha recentemente dichiarato che si aspetta di raggiungere la capacità operativa iniziale con il Raytheon AN/APQ-188 sul B-52J tra il periodo dal 2028 al 2030.









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Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.







United States Air Force

La United States Air Force (abbreviazioni comunemente utilizzate: U.S. Air Force, US Air Force, Air Force, USAF) è l'aeronautica militare degli Stati Uniti d'America, parte integrante delle forze armate degli Stati Uniti d'America. Rappresenta la branca dell'amministrazione militare statunitense che si occupa di guerra aerea e guerra cibernetica. L'USAF è uno degli otto "servizi in uniforme" (uniformed services) ed è nata come forza armata separata e indipendente dall'esercito il 18 settembre 1947. Attualmente rappresenta la più grande forza aerea del mondo con oltre 9.000 velivoli in servizio, basi sparse su tutto il globo e circa 329.100 uomini e donne in servizio attivo.
La prestazione complessiva fornita dall'USAF nel settembre 2019 era ufficialmente designata con tre descrizioni: Global Vigilance, Global Reach e Global Power (Viglianza Globale, Portata Globale e Potenza Globale) con 5.328 velivoli con pilota e non in servizio (3.944 USAF; 1.064 Air National Guard; e 320 Air Force Reserve); 130 missili Cruise lanciabili dal cielo, e 400 missili balistici intercontinentali. L'USAF ha 329.100 effettivi in servizio attivo, 68.703 nell'Air Force Reserve Command, e 107.100 nell'Air National Guard (dati settembre 2019). In aggiunta, l'USAF impiega 174.230 operatori civili, ed ha 57.000 membri ausiliari nella Civil Air Patrol.





Nel 2010, un più recente Posture Statement ha ridefinito la missione dell'USAF nelle seguenti azioni: operazioni di deterrenza nucleare, operazioni speciali, superiorità aerea, operazioni globali integrate di Intelligenza militare, Sorveglianza e Ricognizione (ISR), superiorità spaziale, comando e controllo, superiorità cyberspaziale, guarigione del personale, attacco globale di precisione, costruzione di rapporti di collaborazione, mobilità globale rapida, e supporto di combattimento immediato. Sin dalla seconda guerra mondiale, l'USAF ed i suoi predecessori hanno preso parte a vari conflitti in tutto il pianeta.
Il Dipartimento dell'aviazione ("Department of the Air Force") è diretto da un civile, il Segretario all'aviazione ("Secretary of the Air Force"), preposto a tutti gli affari politici ed amministrativi. Il Dipartimento dell'aviazione è una divisione del Dipartimento della difesa, diretto dal segretario della difesa. L'ufficiale più elevato nel Dipartimento dell'Aviazione è il Capo dello Stato Maggiore della Forza Aerea degli Stati Uniti (Chief of Staff of the United States Air Force), che fa parte dello Stato Maggiore Congiunto (Joint Chiefs of Staff).





Il primo B-52J sul quale è stato installato un radar AESA Raytheon AN/APQ-188 è di recente giunto presso la base USAF di  Edwards per iniziare i test di messa a punto. 

Questo evento è una pietra miliare importante e molto ritardata, una delle tante che si verificheranno quando il B-52H si trasformerà in B-52J.  Con la notizia del volo di trasferimento, dalla base di San Antonio, dove ha avuto luogo l'installazione del sistema radar modernizzato AN/APQ-188 Bomber di Raytheon, stiamo anche dando una occhiata ravvicinata (?!) a come appare il radar derivato da quello dei caccia installato nel muso del B-52. Dire che è una disposizione dall'aspetto più moderno rispetto al datato AN/APQ-166 scansionato meccanicamente è un eufemismo.
"Il volo di trasferimento di questo B-52 aggiornato segna un momento importante nei nostri sforzi per modernizzare la forza di bombardieri", ha dichiarato il segretario dell'aeronautica Troy Meink in un comunicato stampa dell'Air Force. “Questa modernizzazione del radar garantisce che il B-52 continuerà a fungere da pietra angolare della potenza aerea americana fino al futuro. Ci impegniamo a prolungare la vita di questa piattaforma vitale, consentendole di operare insieme agli aerei da combattimento ed ai bombardieri di nuova generazione.”
Il nuovo radar del BUFF deriva dall'AN/APG-79 che ha equipaggiato la maggior parte dei F/A-18E/F Super Hornet e tutti i Growler F/A-18G, così come quasi 100 F/A-18A-D Hornets ancora in servizio con l'USMC.  L’AN/APG 82 degli F-15E ed F-15EX si basa sulla tecnologia del già avanzato AN/APG-79. A questo punto, è uno dei sistemi AESA da combattimento più collaudati del Pentagono solo in base al tempo di servizio operativo ed ai numeri di produzione.

Ad ogni buon conto, le cose sarebbero andate bene nell'adattare il radar alle esigenze del B-52.

Il programma ha dovuto superare innumerevoli ostacoli, il che ha portato l'USAF a informarsi sulle alternative. Il prezzo è anche salito abbastanza in alto da innescare una revisione profonda e legalmente obbligatoria dei requisiti fondamentali del programma e delle stime dei costi. I test di volo del primo B-52 con il nuovo radar dovevano originariamente iniziare nel 2024.
Solo ottenere il nuovo radar per adattarsi fisicamente al naso del B-52 è noto per essere una delle sfide che il programma ha dovuto superare.
"L'Air Force continua a perfezionare il design del radome del sistema per affrontare i problemi di integrazione degli aeromobili. A seconda del progetto finale del radome, le prestazioni del radar potrebbero essere influenzate", ha osservato l'Ufficio del direttore dei test e della valutazione del Pentagono nel suo rapporto annuale più recente, che è stato pubblicato all'inizio di quest'anno. "L'ufficio del programma dovrebbe caratterizzare completamente le prestazioni con il progetto finale del radome per informare le tattiche di lavoro operative".
Dalle immagini che sono state rilasciate fino ad ora, la forma esterna del radome anteriore del B-52 sembra essere in gran parte invariata dopo l'installazione dell'AN/APQ-188. C'è una piccola differenza di colore visibile tra il naso e la cabina di pilotaggio.
Vale la pena notare che la variante AN/APG-79 installata nel BUFF è inclinata verso il basso. Ciò rifletterebbe il suo posizionamento unico nel B-52, fondamentalmente nel ponte inferiore di un massiccio recinto radome. La sua capacità di guardare in alto è ostacolata dalla paratia sopra di essa.
La nuova installazione radar sul B-52 viene fornita anche con "due processori display e sensori di sistema come computer di missione per integrare il radar con i sistemi B-52, insieme a due grandi touchscreen ad alta definizione da 8×20 pollici nelle stazioni Nav e Radar Nav per immagini radar, controlli e display legacy e due controller manuali simili per il funzionamento radar". "Il sistema è dotato di un raffreddamento aggiornato, che fornisce un raffreddamento a liquido per il radar e il riscaldamento dell'aria di spurgo del motore per condizioni molto fredde”.

Indipendentemente dai problemi che il programma di aggiornamento radar ha affrontato, l'USAF sembra attenersi all'AN/APQ-188 derivato da AN/APG-79. Un nuovo radar AESA è davvero un must per mantenere il B-52 rilevante per i decenni a venire.

In poche parole, dare al B-52 un moderno sistema AESA multimodale fornisce un enorme aumento delle capacità.
"In generale, i radar AESA offrono una maggiore portata, fedeltà e resistenza alle contromisure, nonché la capacità di fornire una migliore consapevolezza situazionale generale generale, rispetto ai radar scansionati meccanicamente. Gli AESA sempre più avanzati portano funzionalità aggiuntive, tra cui la guerra elettronica e il supporto alle comunicazioni (ECM - ECCM - ESM - EW).
Per il B-52, qualsiasi nuovo AESA multimodale migliorerà le capacità di acquisizione e identificazione del bersaglio del bombardiere, anche se utilizzato insieme ai pod di targeting disponibili per i bombardieri ora. I nuovi sistemi saranno utili anche quando si tratterà di guidare le armi in rete sulle lunghe distanze verso i loro obiettivi e potrebbero fornire un indicatore secondario di bersaglio in movimento a terra (GMTI) e capacità di sorveglianza radar ad apertura sintetica. L'aggiornamento del radar potrebbe aiutare a difendere i B-52 dalle minacce aria-aria, anche attraverso un migliore rilevamento degli aerei ostili in arrivo".
Al di là dei loro vantaggi tattici, gli AESA sono generalmente più affidabili, in particolare a causa della loro mancanza di parti in movimento. Senza la necessità di spostare rapidamente un parabola radar in più direzioni, mentre il velivolo è sotto vari g-load ed è scosso da turbolenze e atterraggi duri, il tempo effettivo in cui il radar è disponibile per l'utilizzo sale di molto. 

Anche la suddetta capacità di guerra elettronica secondaria non può essere sottovalutata. 

Il nuovo radar diventerà sicuramente un componente chiave e molto potente della suite di guerra elettronica aggiornata del B-52, che sarà fondamentale per la sua capacità di sopravvivere nei combattimenti futuri.
Come accennato, il posizionamento dell'AN/APQ-188 nel naso del BUFF influisce sulla sua capacità di guardare in alto. Allo stesso tempo, questo è anche più allineato con le attività aria-superficie considerando il set di missioni del B-52. Come punto di confronto, l'AN/APG-79 installato nel Super Hornet è inclinato verso l'alto. Ciò è dovuto, almeno in parte, a corrispondere alle caratteristiche di osservabilità ridotta del Super Hornet. Nel Legacy Hornet, l'array è quasi verticale, in quanto non ci sono richieste di bassa osservabilità per quella piattaforma. In tal caso, anche i problemi di spazio possono essere un problema. Il B-52 è il più invisibile possibile a un aereo, quindi l'angolo verso il basso non è chiaramente dettato dai driver di progettazione osservabile.

Il nuovo radar è solo un aspetto del programma di aggiornamento completo ora in fase di sviluppo per il B-52 che finirà nel bombardiere strategico che riceverà la designazione B-52J. 




Ancora più importante del nuovo radar è quello di sostituite i datati ed assetati turbofan TF-33 del BUFF con turbofan Rolls-Royce F-130. Tale programma è ora ben avviato, ma è anche in ritardo e al di sopra del budget, con piena capacità operativa non prevista fino al 2033. Quindi il "super BUFF" completo non volerà presto nei cieli, ma la speranza è che una volta completato, la flotta di 76 bombardieri possa rimanere affidabile e rilevante fino al 2050 almeno, servendo al fianco del B-21 Raider stealth, drasticamente più moderno.

Così com'è ora, l'US Air Force prevede di sottoporre il B-52J ad una serie di test a terra e di volo il prossimo anno. 

Un primo giro di controlli funzionali del sistema è stato condotto prima che l'aereo fosse trasportato a Edwards, secondo il comunicato di Boeing. Dopo il completamento con successo dei test a Edwards, l’US Air Force prenderà una decisione formale per quanto riguarda l'inizio della produzione in serie dei radar per l'integrazione sul resto della flotta B-52. Il servizio ha recentemente dichiarato che si aspetta di raggiungere la capacità operativa iniziale con l'AN/APQ-188 sul B-52J tra il periodo dal 2028 al 2030.
"Questa fase del programma è dedicata a farlo bene all'inizio in modo da poter eseguire il programma completo di modernizzazione del radar", ha detto Troy Dawson, vicepresidente della divisione Boeing Bombers, in una dichiarazione. Un passo importante in quella direzione è stato ora raggiunto con l'arrivo del primo B-52 per presentare l'AN/APQ-188 a Edwards. L'Air Force spera di dare finalmente il via ai test di volo del nuovo radar AN/APQ-188 per il B-52 a breve. Come già evidenziato, Il B-52 Radar Modernization Program (RMP), un elemento chiave di un piano più ampio per aggiornare profondamente i bombardieri, è stato funestato da ritardi e superamento dei costi, che hanno portato a una revisione dei suoi requisiti principali.
Il Gen. dell’USAF Andrew Gebara, vice capo dello staff per la deterrenza strategica e l'integrazione nucleare, ha fornito un aggiornamento sullo sforzo di aggiornamento del radar B-52 durante un discorso virtuale presso il Mitchell Institute for Aerospace Studies dell'Air & Space Forces Association. Raytheon è l'appaltatore principale per AN/APQ-188, un tipo di array elettronico scansionato (AESA) attivo noto anche come Bomber Modernized Radar System. L'Air Force prevede di sostituire i vecchi radar AN/APQ-166 scansionati meccanicamente dell'epoca della Guerra Fredda in ciascuno dei 76 B-52H in servizio ora con l'AN/APQ-188. Una volta ricevuti i nuovi radar, così come i nuovi motori e una serie di altri aggiornamenti , i bombardieri saranno rinominati B-52J e dovrebbero continuare a volare fino al 2050.

L'AN/APQ-188 si basa principalmente sul collaudato radar AN/APG-79, le cui versioni si trovano sui caccia F/A-18E/F Super Hornet ed EA-18G Growler in servizio con la US NAVY e altri, così come i precedenti F/A-18 Hornets per il Corpo dei Marines. Incorpora anche la tecnologia dell'AN/APG-82 degli F-15E Strike Eagles e F-15EX Eagle II.

La Raytheon ha annunciato quasi due anni fa di aver consegnato il primo radar AN/APQ-188 all’US Air Force. I test di volo avrebbero dovuto iniziare nell'anno fiscale 2024, ma sono stati poi ritardati all'anno fiscale 2026, che è iniziato il 1° ottobre di quest'anno. Questo, a sua volta, ha posticipato la tempistica prevista per raggiungere la capacità operativa iniziale dall'anno fiscale 2027 al periodo dell'anno fiscale 2028-2030.
"I funzionari del programma hanno dichiarato che le sfide relative alla qualificazione ambientale, all'approvvigionamento di parti e al software hanno contribuito a questi ritardi", secondo un rapporto di giugno del Government Accountability Office.
A gennaio, l'Ufficio del Direttore dei Test e della Valutazione (DOT&E) del Pentagono aveva anche pubblicato il suo più recente rapporto annuale sul programma di aggiornamento del radar B-52, che copre il lavoro condotto durante l'anno fiscale 2024, che ha evidenziato le sfide con l'integrazione fisica dell'AN/APQ-188 a prua del bombardiere.
I ritardi sono venuti insieme alla crescita dei costi. A maggio, l'Air Force ha rivelato pubblicamente che il prezzo del B-52 RMP era salito al punto da innescare una violazione formale dell'emendamento Nunn-McCurdy, una legge progettata per ridurre la spesa per la difesa in crescita. Ciò ha richiesto una revisione dei requisiti del programma e delle stime dei costi.
"Parte di ciò che abbiamo fatto per controllare i costi è lavorare su quali sono le cose principali di cui abbiamo bisogno su questo radar? Come forse ricorderete, stiamo acquistando un radar che è in gran parte un radar F-18 Hornet con alcune piccole modifiche. L'abbiamo fatto intenzionalmente perché è quello che c'era sul mercato in quel momento", ha detto il tenente. Gen. Gebara. "In realtà ci costerebbe di più se chiedessimo a un appaltatore di progettare il nuovo radar".
"Avendo detto questo, non significa che abbiamo bisogno di tutto su quel radar che il Hornet aveva su di esso", ha continuato. “Abbiamo un certo numero di cose minime che dobbiamo fare per poter fare la nostra missione con i B-52…”
Gebara ha aggiunto che il design dell'AN/APQ-188 "ci offre opportunità di crescita in futuro”.
A marzo, l'Air Force aveva emesso un avviso di appalto alla ricerca di nuove informazioni sulle opzioni radar per il B-52, ma il servizio in quel momento insisteva sul fatto che non stava abbandonando l'AN/APQ-188. A Gebara è stato chiesto di questo ma ha ribadito che non era a conoscenza di alcuna considerazione di un radar alternativo.
Resta da vedere come la suddetta revisione dei requisiti del B-52 RMP possa influire sulla piena scala e sull'ambito delle capacità che i nuovi radar AN/APQ-188 portano ai bombardieri, almeno inizialmente.
"In generale, i radar AESA offrono una maggiore portata, fedeltà e resistenza alle contromisure, nonché la capacità di fornire una migliore consapevolezza situazionale generale, rispetto ai radar scansionati meccanicamente. Le antenne AESA sempre più avanzate portano funzionalità aggiuntive, tra cui la guerra elettronica e il supporto alle comunicazioni.”
Lo sforzo di aggiornamento del radar non è l'unica parte del più ampio piano di modernizzazione del B-52J a soffrire di ritardi e aumenti dei costi: l’intera flotta B-52H potrebbe non essere rimotorizzata fino al 2036.
L'inizio dei test di volo dell'AN/APQ-188 è ora un passo importante nella giusta direzione per lo sforzo di aggiornamento del venerabile e indistruttibile B-52 dopo anni di battute d'arresto.











Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 


La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, TWZ, Wikipedia, You Tube)



















 

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