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Si vis pacem, para bellum
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Il Kamov Ka-50 (in cirillico: Камов Ка-50, nome in codice NATO: Hokum) anche noto come Black Shark (in russo: Čërnaja Akula), era un elicottero d'attacco monoposto a rotori coassiali controrotanti, sviluppato negli anni ottanta dall'OKB diretto da Nikolaj Il'ič Kamov ed entrato in servizio con le Forze armate della Federazione Russa nel 1995.
Progettato per missioni di attacco contro obiettivi tattici e mezzi corazzati, la sua caratteristica configurazione monoposto, scelta per enfatizzarne prestazioni e manovrabilità, si è dimostrata essere il suo più grande limite: unico elicottero d'attacco al mondo con un solo membro d'equipaggio, il Ka-50 non si dimostrò in grado di condurre missioni in autonomia, in quanto necessitava dell'appoggio di velivoli ricognitori che sgravassero il pilota dall'onerosa attività di monitoraggio e rilevazione bersagli.
Per tali motivi, le Forze armate russe optarono di non proseguire con l'adozione del mezzo. Nel 2009 ne venne infatti sospesa la produzione, dopo soli 17 esemplari.
Al contrario, la Kamov realizzò una variante in configurazione biposto del velivolo denominata Kamov Ka-52 Alligator (in cirillico: Камов Ка-52 Аллигатор, nome in codice NATO: Hokum-B) la quale dal 2009, risolti i problemi relativi ai carichi di lavoro dell'equipaggio, è stata ufficialmente adottata dalle forze armate russe in sostituzione del Ka-50.
Storia
Il Ka-50 deriva dal prototipo V-80Sh-1, un'evoluzione studiata nel 1975 del V-60, a sua volta un progetto di elicottero armato basato sul Ka-26 civile degli anni sessanta. Nel dicembre 1977 iniziarono i lavori di sviluppo sul progetto V-80 (in russo: Vertolyet 80, in inglese: Helicopter 80) che si conclusero con il primo volo del primo prototipo '010' datato 17 giugno 1982, che fu emulato nel 1983 da un secondo prototipo, numerato '011'.
Su ordine del consiglio dei ministri dell'allora Unione Sovietica, il 14 dicembre 1987 venne autorizzata la realizzazione di un primo esemplare di serie e dopo una serie di test di valutazione sulle prestazioni in volo e sui sistemi di bordo, il governo sovietico ordinò un primo lotto di elicotteri nel 1990. Il modello fu presentato in pubblico come Ka-50 nel marzo 1992 ad un convegno aeronautico nel Regno Unito ed entrò in servizio nel 1995.
Caratteristiche
Il Ka-50 è stato progettato per essere piccolo, veloce e agile, con lo scopo di ottenere la massima capacità possibile di sopravvivenza e efficacia sul campo di battaglia.
La ricerca del massimo risparmio possibile in peso e dimensioni, pur di ottenere la massima velocità e agilità possibile, ha portato a progettare l'elicottero con un solo pilota, unico caso tra gli elicotteri d'attacco. La Kamov, dopo un approfondito studio sull'impiego degli elicotteri in Afghanistan e altre zone di guerra, affermò di essere giunta alla conclusione che la tipica missione di attacco, descritta come strutturata nella maggioranza dei casi in un avvicinamento a bassa quota, salita per l'acquisizione del bersaglio e sparo con le armi di bordo, non richiederebbe contemporaneamente attività di navigazione, manovra e gestione dell'armamento al pilota. Con questa convinzione, l'ufficio progetti teorizzò che un solo pilota, se dotato di sistemi ben armonizzati ed efficaci, sarebbe in grado di condurre una missione bellica interamente da solo. È tuttora una questione controversa se nella realtà i piloti dello Squalo Nero siano sottoposti a uno sforzo eccessivo a causa dell'elevato carico di lavoro.
All'epoca la configurazione con singolo pilota per un elicottero d'attacco era considerata talmente poco praticabile dagli osservatori della NATO da suggerire una tecnica di inganno alla Kamov: i primi due prototipi di Ka-50 avevano dei falsi finestrini dipinti. L'artificio ottenne perfettamente il suo scopo e i primi resoconti sul modello redatti nel mondo occidentale furono infatti largamente inaccurati.
Rotori coassiali
A similitudine di altri elicotteri Kamov, l'Hokum utilizza un caratteristico sistema con due rotori coassiali controrotanti che eliminano la necessità di un rotore di coda e aumentano notevolmente le capacità acrobatiche dell'elicottero. Il Ka-50 è infatti in grado di effettuare looping, tonneau e il "funnel": una manovra di mitragliamento circolare, nella quale l'elicottero mantiene l'allineamento verso l'obiettivo pur volando in circolo e cambiando quota e velocità durante la manovra.
Utilizzando due rotori è possibile limitarne il diametro a parità di spinta generata. Come conseguenza rotori più piccoli hanno una minore velocità dell'estremità delle pale rispetto ai rotori singoli più grandi. Poiché la velocità della estremità della pala che avanza lungo la direzione del moto è la principale causa di limitazione della velocità massima degli elicotteri, la configurazione a rotori coassiali consente velocità di punta maggiori rispetto a quelle di elicotteri più convenzionali, tipo lo Hughes AH-64 Apache.
L'eliminazione del rotore di coda, inoltre, fornisce un supplemento di potenza disponibile, poiché normalmente gli organi meccanici necessari sottraggono fino al 30% della potenza dei motori. Un ulteriore vantaggio rispetto alla soluzione con rotore principale unico è costituito dal fatto che l'albero di trasmissione e la scatola di ingranaggi posteriori sono frequentemente causa di perdita degli elicotteri in combattimento. L'intera trasmissione dello Squalo Nero presenta un bersaglio relativamente piccolo al fuoco delle armi da terra e la Kamov sostiene che il sistema di rotori è progettato per resistere a colpi di armi calibro 23 mm, come il resto dell'elicottero.
Come vantaggio supplementare, con due rotori identici controrotanti la compensazione naturale tra le coppie di rotazione dona al Ka-50 la caratteristica di essere marcatamente più immune, rispetto ad altri modelli, nei confronti delle variazioni di direzione e intensità del vento e di avere la maggior velocità di virata in tutte le condizioni di volo e di velocità possibili rispetto agli altri elicotteri.
Seggiolino eiettabile
Per migliorare la capacità di sopravvivenza del pilota, il Ka-50 è dotato di un seggiolino eiettabile NPP Zvezda K-37-800, caratteristica unica per un elicottero. All'atto dell'espulsione, prima che il razzo spinga fuori il sedile dall'abitacolo, le pale del rotore vengono fatte staccare da una carica esplosiva nel mozzo, così come accade per il tettuccio.
Il primo prototipo di Ka-50 fu soprannominato "оборотень" (oborotenʹ - lupo mannaro), ma il nome ufficiale scelto dalla Kamov è "Чёрная акула", (Čërnaja akula - Squalo Nero). Lo sviluppo dell'elicottero venne portato avanti in tempo record, grazie alla politica rivelatasi valida da parte della Kamov di distaccare propri ingegneri di raccordo tecnico presso i fornitori di componenti principali e presso i subfornitori.
La riduzione delle spese militari conseguente al collasso dell'Unione Sovietica causò un taglio di fondi al programma, che non fece in tempo a entrare nella fase di piena produzione e quindi sono stati prodotti relativamente solo pochi esemplari dell'Hokum.
La produzione fu riavviata nel 2006. In seguito, verso la fine del 2008, è stato annunciato che solo 5 esemplari in più verranno prodotti e che la produzione verrà riconfigurata per produrre esclusivamente il più adattabile ed evoluto Ka-52.
Versioni
- Ka-50: versione standard.
- Ka-50S: versione con visore notturno Rubicon-N ed avionica migliorata. Prodotto in un unico esemplare, (n. 1420-355) ha effettuato il primo volo il 4 marzo 1997.
- Ka-50N: versione con capacità di navigazione notturna, conferitagli dal sistema FLIR Samshit-50T montato sulla prua.
- Kamov Ka-50-2 "Erdogan": versione biposto progettata in collaborazione con la Israel Aircraft Industries destinata al mercato turco.
- Kamov Ka-52: versione biposto ognitempo del Ka-50 progettata per far fronte alle necessità di coordinamento tra unità, rilevazione bersagli, comunicazioni con le truppe di terra. Il Ka-52 ha l'85% delle parti in comune con il Ka-50.
Utilizzatori
- RUSSIA - Voenno-vozdušnye sily Rossijskoj Federacii - 12 esemplari di serie consegnati (sui 17 realizzati). 6 Ka-50 in servizio attivo al 2011 ed utilizzati come addestratori. Al 2018, il Ka-50 non risulta più operativo.
Specifiche (Ka-50) - Caratteristiche generali:
- Equipaggio: 1
- Lunghezza: 16 m (52 piedi 6 in)
- Altezza: 4,93 m (16 piedi 2 pollici)
- Peso a vuoto: 7.700 kg (16.976 lb)
- Peso lordo: 9.800 kg (21.605 libbre)
- Peso massimo al decollo: 10.800 kg (23.810 libbre)
- Motori: 2 × motori turboalbero Klimov VK-2500, 1.800 kW (2.400 shp) ciascuno
- Diametro del rotore principale: 2 × 14,5 m (47 piedi 7 in)
- Area del rotore principale: 330,3 m2 (3.555 piedi quadrati) rotori principali a 3 pale controrotanti.
Prestazioni
- Velocità massima: 315 km/h (196 mph, 170 kn)
- Velocità di crociera: 270 km/h (170 mph, 150 kn)
- Non superare mai la velocità: 350 km/h (220 mph, 190 kn)
- Autonomia: 545 km (339 miglia, 294 miglia)
- Raggio d’azione: 470 km (290 miglia, 250 nmi)
- Autonomia trasferimento: 1.160 km (720 mi, 630 nmi)
- Tangenza di servizio: 5.500 m (18.000 piedi)
- Velocità di salita: 12 m/s (2.400 ft/min)
- Caricamento del disco: 30 kg/m2 (6,1 lb/sq ft)
- Potenza/massa: 0,33 kW/kg (0,20 CV/lb).
Armamento
- 1 × cannone mobile semirigido da 30 mm Shipunov 2A42 (460 colpi in totale, doppia alimentazione AP o HE-Frag)
- Punti d’attacco: 6 × punti rigidi sotto l'ala, più 2 sulle punte delle ali per contromisure o missili aria-aria con una capacità di 2.000 kg, con disposizioni per trasportare combinazioni di:
- Razzi: razzi S-8 da 80 × 80 mm e razzo S-13 da 20 × 122 mm, 4 × missili aria-aria Igla
- Missili: 2 × APU-6 Rack missili, in grado di ospitare un totale di 12 × 9K121 missili anticarro Vikhr, 2 × LMUR
- Bombe: 4 bombe da 250 kg (550 libbre) o bombe da 2 × 500 kg (1.100 libbre),
- Altro: Pod cannone UPK-23-250 da 23 mm (240 colpi ciascuno), serbatoi di carburante esterni da 500 L (130 US gal).
- Due POD sulle estremità alari con distributori di contromisure, 4 distributori UV-26 ciascuno (totale di 32 cartucce di chaff/flare).
Si vis pacem, para bellum
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.
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Ripensare la guerra, e il suo posto
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per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo:
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni,
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.
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