giovedì 30 settembre 2021

Il futuro Armored Infantry Combat System dell'Esercito Italiano

Il Consorzio IVECO-Oto Melara (CIO) ha di recente reso pubblica ai media un “rendering” del mezzo corazzato destinato al sistema di combattimento di fanteria corazzata italiana (AICS). In un'intervista alla Rivista Italiana Difesa, l’amm.re delegato di Iveco Defence Vehicles, ha confermato che lo sviluppo dell'AICS necessita di circa sei miliardi di $ per 679 veicoli, di cui 2,1 miliardi già stanziati.
Leonardo e Iveco stanno ultimando una proposta "nazionale" per il programma AICS dell'Esercito Italiano rispondendo ad una specifica esigenza dell’Esercito Italiano per un nuovo veicolo da combattimento per la fanteria o Armored Infantry Combat System. 
E’ un nuovo mezzo del quale è già stato completato uno studio di fattibilità. Questo programma, ha fatto presente in una nota Banca Akros, prevede l'acquisto di 679 veicoli per sostituire l'attuale flotta di "Dardo" e "M113". Già a marzo 2021, la tedesca Rheinmetall aveva presentato proposte (Lynx KF41), ma ora sta emergendo anche una proposta nazionale.
Chiaramente, si cercherà di ottenere il massimo in termini di impegno tecnologico per la nostra industria in termini di allestimento dei veicoli e di manutenzione, le cui attività hanno assunto una importanza pari a quella della produzione, in quanto i moderni sistemi sono sempre più sofisticati dal punto di vista digitale e, pertanto, richiedono “attenzioni” e cure sconosciute ai mezzi di vecchia generazione (analogici e meccanici).




I nuovi IFV che dovranno essere scelti dalla nostra Forza Armata:
  • dovranno condurre operazioni in varie condizioni climatiche, in collaborazione non solo con altri mezzi militari delle forze di terra ma anche con mezzi da combattimento di altre forze armate in operazioni multi-dominio sempre più diffusi; 
  • saranno dotati di sistemi elettronici avanzati che permetteranno di operare all’interno di unità miste, costituite da veicoli con e senza equipaggio;
  • saranno installati a bordo sistemi di auto diagnosi delle avarie che consentiranno al personale tecnico di risolvere rapidamente i problemi, alleggerendo la logistica, sempre più informatizzata, e le attività di manutenzione, migliorando il tasso di operatività dei mezzi da combattimento;
  • dovranno essere dotati di sistemi di protezione attiva (APS), resi indispensabili dalla minaccia portata dai missili anticarro a testata multipla con profilo d’attacco dall’alto e dal sempre più frequente impiego di munizioni “loitering” e/o droni “suicidi” il cui impiego, nei recenti conflitti tra Medio Oriente, Caucaso e Africa del Nord, ha mostrato i limiti degli attuali livelli di protezione passiva di carri armati e dei veicoli blindati, esposti a questi letali sistemi d’arma;
  • dovrà rappresentare un “punto di rottura” con l’attuale Dardo ed in parte con l’IFV ruotato Freccia, grazie all’ampio ricorso alla tecnologia “fight -by-wire” ed alla capacità MUM-T o Manned Unmanned Teaming;
  • la torretta adottata potrà essere “inabitata”, ovviamente con l’opzione del controllo manuale di emergenza: si parla dell’impiego di munizionamento programmabile integrato da missili con capacità “fire and forget” ed un sistema d’arma laser, peraltro, non ancora specificato;
  • il nuovo mezzo adotterà probabilmente il nuovo cannone Leonardo-OTO da 30 mm;
  • dovrà possedere ottime capacità di spostamento e movimento su ogni tipo di terreno;  
  • per il propulsore è probabile una soluzione ibrida diesel-elettrica, con possibilità di guidare il mezzo in modalità esclusivamente elettrica. La modalità “full-electric” sarà possibile solo ad andature a bassa velocità, indispensabili nel caso di movimenti a bassa “osservabilità termica ed audio” nei pressi delle linee nemiche o per operazioni di ricognizione; oltre un certo limite di velocità, entrerà in funzione la propulsione mista elettrica-termica o esclusivamente termica, a seconda della tipologia di sistema ibrido prescelto. Tale soluzione necessita l’adozione di batterie particolarmente potenti e performanti che dovranno operare non solo a favore del sistema propulsivo ma anche per il funzionamento dei sistemi di bordo e della torretta;
  • l’equipaggio del nuovo mezzo sarà composto da 2-3 uomini e la squadra di fanteria da un massimo di 8 fucilieri assaltatori completamente equipaggiati. I Dardo ora in servizio hanno un equipaggio di tre uomini (pilota, capo-carro e servente) e la squadra trasportata consiste di sei fucilieri assaltatori, considerata troppo limitata per le attuali esigenze di combattimento terrestre;
  • la squadra di fanteria del nuovo mezzo avrà a disposizione anche micro UAV e UGV per allargare il raggio di sorveglianza e ricognizione del teatro d’azione e questi mezzi dovranno e potranno essere comandati da remoto a terra e a bordo dei nuovi IFV.
Tra le ipotesi al vaglio dell’Esercito quelle più verosimili sono rappresentate dai: 
  • Puma e Lynx 41 prodotti da Rheinmetall, 
  • l’ASCOD 2/Pizarro/Ajax di General Dynamics Land Systems Europe, 
  • il CV90 di BAE Systems/Hagglunds 
  • ed, ovviamente, una soluzione nazionale proposta dal Consorzio Iveco OTO Melara (Leonardo).


Nell’ultimo numero di RID in edicola sono presenti rendering con l’AICS dotato della torretta del “Centauro II” da 120mm: un mezzo interessante molto vicino alle prestazioni di un carro medio da battaglia e, soprattutto, appetibile ai nostri clienti export.
Nell'ambito di un programma di modernizzazione, l'Italia vuole allineare i propri veicoli da combattimento alle esigenze del moderno campo di battaglia. Il ministro della Difesa italiano ha di recente rappresentato al ministero della Difesa tedesco e alla Rheinmetall una possibile cooperazione tecnologica e produttiva afferente l'avanzatissimo veicolo da combattimento della fanteria Lynx KF41.

(Web, Google, RID, Wikipedia, Ares, MF, Leonardo, Iveco, CIO, You Tube)





















 

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