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Mentre le voci corrono intorno agli eventi esatti che hanno condotto all'affondamento dell'ammiraglia Moskva della flotta russa del Mar Nero, è emersa una nuova immagine che mostra la nave gravemente danneggiata che si dirige verso il porto.
Anche se non possiamo ancora autenticare completamente la foto, potrebbe essere di gran lunga la prova fotografica più convincente che mostra quanto gravemente sia stato danneggiato l'incrociatore prima di affondare.
La perdita del Moskva, l' incrociatore classe Slava vecchio di 40 anni, sarebbe stato colpito da più missili antinave ucraini Neptune il 13 aprile 2022 mentre navigava nel Mar Nero nord-occidentale. Non è chiaro quanti membri dell'equipaggio siano stati feriti o siano deceduti: la Russia ancor oggi non confermerebbe dati esatti. La classe Slava ha generalmente un complemento di circa 510 marinai e ufficiali.
Ci sono state molte immagini e video falsi che hanno affermato di mostrare l'incrociatore in fiamme o in fase di affondamento, ma nessuno è stato così realistico o dettagliato come questo. Ci sono ancora alcune discrepanze, la più grande delle quali è che la Moskva possa essere stata persa mentre veniva rimorchiata al suo porto di origine di Sebastopoli durante una tempesta. Dai dati meteo, i mari erano quel giorno calmi.
Il danno alla nave è stato subito molto evidente, con grandi incendi che hanno avvolto le sovrastrutture della nave, specialmente a centro unità. Questo è stato esattamente il punto in cui dovrebbe colpire la maggior parte dei missili da crociera antinave. Quest'area ospita anche una coppia di missili antinave P-500 o P-1000 nei loro tubi di lancio corazzati. Anche la detonazione di questi missili potrebbe aver causato immani distruzioni. Si vedono bruciature lungo i bordi superiori dello scafo, il che indica un diffuso danno da fuoco all'interno. Sembra anche che le sue zattere di salvataggio siano state tutte schierate vicino alla parte posteriore della nave, insieme a piccole barche, e si può vedere la gru ancora dispiegata. Sulla nave si possono vedere anche un paio di cannoni ad acqua ancora in funzione.
Sappiamo anche che navi di altre nazioni corsero in aiuto del Moskva, quindi era solo questione di tempo prima che emergessero immagini del danno. Ancora una volta, non è possibile confermare con certezza, ma sembra che questa potrebbe essere la prima immagine autentica della nave condannata in fase di affondamento.
L’incrociatore lanciamissili MOSKVA, nave ammiraglia della flotta russa nel Mar Nero, "ha perso stabilità ed è affondata il 14.4.2022 mentre veniva rimorchiata in fiamme durante una tempesta". Ad ammetterlo è il ministero della Difesa russo, che però non conferma l'ipotesi più accreditata, ossia che la nave, fiore all'occhiello della marina russa, sia stata colpita da missili Neptune ucraini.
Un'altra ipotesi molto verosimile è che sia stato decisivo il supporto delle forze americane e inglesi dislocate nell'area di Odessa, forse con l'intervento di un drone per distrarre le difese dell'incrociatore.
Dopo oltre 50 giorni di guerra senza limiti alcuni contro l'inerme e fiera popolazione ucraina, è sempre più stretto il legame tra Joe Biden e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: è in primo piano anche la possibile adesione alla NATO di Finlandia e Svezia, ipotesi che inquieta il Cremlino che con Medvedev ha già minacciato ritorsioni militari nel Baltico.
E' un Vladimir Putin "accerchiato e disperato" e in grave difficoltà d'immagine anche per il colpo subito dal Moskva; ciò aumenta esponenzialmente il rischio di attacchi dimostrativi utilizzando armi nucleari cosiddette "tattiche".
L'ammiraglia russa del Mar Nero era stata inizialmente gravemente danneggiata con un incendio e varie esplosioni a bordo avvenuti nella notte del 13 aprile 2022. E' verosimile un attacco ucraino utilizzando 2 missili antinave tipo NEPTUNE.
Il MoD russo aveva confermato subito il grave danneggiamento e l’esplosione della Santa Barbara, avvenuto a seguito di un incendio scoppiato a bordo; sarebbero sopravvissuti 58 marinai su 510 uomini e donne dell’equipaggio del MOSKVA.
E’ appena il caso di precisare che l’evacuazione di tutto l’equipaggio di una nave da guerra avviene quando l’incendio a bordo non è più governabile.
E' un duro colpo per le la Marina militare russa, per la difesa antimissile e antiaerea nel Mar Nero, e di conseguenza di tutta l’Ucraina sudorientale. Il MOSKVA era un incrociatore lanciamissili da 12.500 t di dislocamento, i cui compiti principali sono la difesa aerea, garantita da 64 missili SA-N-6 (la versione navale del S-300) disposti in 8 celle “a tamburo” da 8 missili ciascuna, e il contrasto alle unità di superficie, grazie ai 16 missili antinave supersonici P-1000 VULKAN. Inoltre, grazie al radar tridimensionale di ricerca a lunghissimo raggio operante in banda UHF/L (C/D) Salyut MR-800 VOSHKOD TOP PAIR (FLAG), il MOSKVA svolgeva funzione di picchetto radar. L’incrociatore garantiva la copertura antiaerea e la copertura radar alla flotta russa del Mar Nero e alle unità russe dispiegate nell’attacco sconsiderato al sud-est dell’Ucraina. Per la NATO si tratterebbe di una notizia di alto valore strategico; con la perdita dell’incrociatore lanciamissili MOSKVA è stata azzerata la capacità russa del controllo dello spazio aereo a ridosso del Mar Nero. L’accaduto è rilevantissimo a livello simbolico e incoraggia ancorpiù il popolo ucraino a resistere oltre ogni considerazione oggettiva e strategica. Il NEPTUNE (RK-360MC) è un missile antinave ucraino basato a terra (sviluppato da Luch Design Bureau) sviluppato a partire dal Kh-35 russo; ha un raggio d’azione di circa 280-300 km. La capacità operativa iniziale dell’arma sarebbe stata raggiunta in concomitanza con l’inizio della guerra in Ucraina. Il lancio missilistico in questione sarebbe avvenuto anche l’impiego concomitante di un drone BAYRAKTAR TB 2 allo scopo di “distogliere” le difese aeree del MOSKVA.
…NON SI POTEVA COMPETERE, MA….
La Marina ucraina non poteva competere con la massiccia concentrazione di forze navali russe nel Mar Nero. Eppure la nave da guerra più impressionante della Russia, l'incrociatore classe Slava Moskva, era rimasta per lo più nascosta. Il primo giorno dell'invasione russa dell'Ucraina, la nave da guerra russa era apparsa da un piccolo scoglio nel Mar Nero. Si è scoperto che Snake Island era minimamente difesa. Ma si trovava in una posizione strategica e potrebbe potenzialmente fornire informazioni alle forze ucraine sulla navigazione nell'area. E la conquista dell'isola potrebbe essere il simbolo dell'attesa vittoria della Russia.
La storia ricorderà la reazione dei difensori.
La famosa guardia di frontiera Roman Hrybov rispose alla richiesta perentoria di arrendersi: "Nave da guerra russa, vai a farti fottere!“. La nave da guerra situata al largo dell'isola non era altro che la Moskva, la più potente nave da guerra del Mar Nero, l'ammiraglia della flotta del Mar Nero. Una volta che l'isola fu presa, la Moskva si stabilì in pattugliamenti di routine di tempo di guerra.
Il concetto di incrociatore della Marina russa è diverso da quello della US NAVY incentrata sulla portaerei.
Invece di scortare proprie portaerei, gli Slava sono destinati principalmente ad attaccare le portaerei nemiche. Ciò influenza il loro design che è costruito attorno a 16 missili antinave supersonici. Questi erano originariamente il tipo P-500 Bazalt, ma da allora sono stati aggiornati al P-1000 Vulkan a lungo raggio. Entrambi i missili sono conosciuti dalla NATO come SS-N-12 Sandbox.
Senza portaerei o altri obiettivi di alto valore nel Mar Nero, i missili Vulkan non sono molto rilevanti. Ma la Moskva aveva un altro importante sistema d’arma: 64 missili di difesa aerea S-300F. Queste armi a lungo raggio le consentivano di difendere la maggior parte del Mar Nero settentrionale. Questo era probabilmente parte di una zona difensiva sovrapposta con i missili S-400 ubicati nei pressi della base di Sebastopoli.
L’ATTACCO A “Snake Island”…
All'inizio della guerra la Moscova operava principalmente nelle vicinanze dell'isola dei serpenti. Questa era una posizione relativamente di stallo rispetto alle battaglie in corso e a una certa distanza dall'obiettivo strategico di Odessa. Odessa, è il principale porto dell'Ucraina nel Mar Nero e si ritiene che sia stato uno dei primi obiettivi dell'Avanzata russa. È strategicamente ed economicamente importante. Catturare Odessa renderebbe l'Ucraina senza sbocco al mare. Ciò si collega ad un altro obiettivo strategico, creando un ponte terrestre verso la Transnistria, uno stato separatista non riconosciuto sostenuto dalla Russia in Moldova.
Tuttavia, un primo assalto anfibio a Odessa non si è ancora concretizzato. La spiegazione più probabile è che l'avanzata via terra dalla Crimea sia stata molto ritardata dallo spirito combattivo dei soldati ucraini.
Dal 2 marzo le navi da guerra russe hanno iniziato a condurre missioni intimidatorie vicino ad Odessa e in una serie di attacchi a navi mercantili, creando di fatto un blocco. Non si è assistito ad alcuna prova che la Moskva abbia preso parte attiva rimanendo più al largo.
La Moskva non era armata con missili da crociera da attacco terrestre Kalibr, analogo al Tomahawk della Marina degli Stati Uniti. Quindi, a differenza di altri tipi di navi, non ha avuto un ruolo diretto nel lancio di missili da crociera contro il territorio Ucraino.
Il porto di Sebastopoli è considerato sicuro da eventuali attacchi essendo difeso da difese aeree a strati. C'è stato un incidente di difesa aerea sulla città, quando i missili S-400 sono stati lanciati il 26 marzo 2022.
Con il progredire della guerra, la Marina russa iniziò a condurre dimostrazioni anfibie su larga scala. Ciò ha comportato la navigazione di circa sei navi da sbarco verso Odessa come per condurre un assalto. Ma poi deviare all'ultimo momento. Questi esercizi vincolano le forze ucraine e agiscono come un inganno.
Prima il 15 marzo e poi il 30 marzo 2022 la Moskva risultava fortemente difesa da altre navi da guerra, fornendo protezione dell’area di operazioni da una posizione più al largo. È intuitivo che Moskva abbia svolto un ruolo di comando in queste operazioni.
UN INCROCIATORE D’EPOCA SOVIETICA
Il Moskva (Москва, nome russo della città di Mosca), precedentemente Slava, era un incrociatore lanciamissili della Classe Slava, Progetto 1164 Atlant, realizzato in Unione Sovietica ed entrato in servizio nel 1983. Il nome Слава, "gloria" in russo, è stato portato in passato da una corazzata pre-dreadnought, la Slava del 1905.
Il crollo dell'URSS trovò questa unità in raddobbo ed a causa della carenza di fondi, i lavori si sono protratti quasi per tutti gli anni novanta, rimanendo in cantiere a Nykolaev 1998; la nave è tornata in servizio con lo hull number 121 nell'aprile 2001. Era la nave ammiraglia della Flotta Russa del Mar Nero.
All'inizio di aprile del 2003, il Moskva, insieme con le navi Pytlivy, Smetlivy e ad una nave da sbarco lasciò Sebastopoli per esercitazioni nell'Oceano Indiano insieme ad una task group della Flotta russa del Pacifico (Marshal Shaposhnikov e Admiral Panteleyev) e la marina indiana. La forza era supportata dal rifornitore di squadra Ivan Bubnov e dal rimorchiatore oceanico Shakhter.
In agosto 2008, in risposta alla crisi georgiana del 2008, il Moskva fu dispiegato con compiti di protezione nel Mar Nero. Dopo il riconoscimento da parte russa dell'indipendenza dell'Abcasia, la nave è stata dislocata nella capitale abcasa Sukhumi.
Il 3 dicembre 2009 il Moskva è stato posto per un mese nel bacino galleggiante PD-30 per una manutenzione programmata intermedia comprensiva della sostituzione degli impianti di raffreddamento ed altre attrezzature, lavori di pulizia e ri-pitturazione della carena, alle fiancate e ad altre parti dello scafo, eliche ed assi propulsivi.
In aprile 2010 l'incrociatore si sarebbe unito ad altre unità navali per una esercitazione nell'oceano Indiano.
Dal settembre 2015 l'incrociatore è stato dislocato nel porto di Tartus, in Siria, con una scorta di cinque navi e un sottomarino d'attacco, per svolgere un'azione di supporto all'intervento militare russo del 30 settembre 2015 a sostegno del presidente Bashar al-Assad nella cruentissima guerra civile siriana.
Il 13 aprile 2022, nel corso dell'invasione russa dell'Ucraina, l'incrociatore è stato colpito da missili antinave ucraini "Neptune" e gravemente danneggiato; secondo quanto dichiarato dal Ministero della russo l'incidente sarebbe avvenuto a causa di un incendio a bordo.
La classe Slava o Progetto 1164 (in cirillico: проект 1164 Атлант, nome in codice NATO: Atlant) originariamente noti come Krashina, sono incrociatori missilistici di fabbricazione sovietica, sviluppati negli anni settanta ed entrati in servizio presso la Marina sovietica a partire dal 1982.
Costruite in soli quattro esemplari sui sei previsti, sono state progettate come unità di supporto agli incrociatori pesanti classe Kirov e sono dotate di missili anti-nave per renderle idonee a missioni di scorta e di prima linea.
In grado di fornire anche difesa aerea alle unità circostanti, al 2021 tre di queste unità erano ancora in servizio nei ranghi della Marina russa.
Lo scafo è molto lungo e slanciato, ma a motivo della presenza dei missili su tutta la parte anteriore del ponte di coperta, sistemati ai 2 lati della plancia (o forse si dovrebbe dire che è la plancia che è sistemata tra i blocchi di missili), il bordo libero è abbastanza ridotto. A poppa vi sono un hangar e un ponte di volo per 1 elicottero.
L'apparato motore era basato su turbine a gas per oltre 100.000 hp, con i fumaioli, provvisti di scambiatori di calore onde ridurre la traccia IR, a mezza nave.
L'armamento, come sui vecchi classe Kynda, è rivolto principalmente al ruolo antinave con 16 missili a lungo raggio SS-N-12 Sandbox supersonici, con gittata di oltre 500 km. I missili sono tutti sistemati pronti al lancio, sopra il ponte della nave, molto più grande dei vecchi Kynda. Sono anche molto esposti ad eventuali danneggiamenti dovuti ad offesa nemica.
Le armi antiaeree erano basate sui missili SA-N 6 a lancio verticale, versione navale dei S-300 / SA-10 terrestri. Sono armi altamente efficaci su distanze tra i 3 e i 100 km, mentre il radar di bordo può dirigere fino a 6 intercettazioni simultanee. I lanciatori, a differenza delle armi antinave, sono sistemati sotto il ponte. I missili SA-10 vengono integrati da 2 lanciatori a corto raggio SA-N 4 Gecko, con 36 armi che aggiunte alle precedenti danno un notevole totale di 100 SAM. I CIWS sono più numerosi del normale, in quanto sono presenti 3 coppie di AK-306 anziché 1 o 2 come normalmente accade con le navi sovietiche. L'armamento di artiglieria, anziché vertere su cannoni da 76mm sistemati lateralmente, ha una torretta prodiera con due armi da 130mm con effettive capacità antimissili grazie alla direzione di tiro ed al rateo di tiro. Originariamente gli si attribuivano 130 colpi/minuto, ma proprio per l'incapacità pratica di arrivare a 60 il cannone da 130 mm è stato sistemato in un'installazione binata, capace di 86 colpi. Si tratta comunque del più potente complesso d'artiglieria navale attualmente in servizio. Infine, due elicotteri Kamov Ka-27, uno da direzione del tiro per i missili e uno ASW, sono ospitati nell'hangar poppiero.
L'ex Admiral Flota Lobov: non ultimata a causa della dissoluzione dell'Unione Sovietica, il 1º ottobre 1993 divenne proprietà dell'Ucraina, che il 17 febbraio 1998 ne decise il suo completamento per farne l'ammiraglia della propria Marina con il nome Ucraїna (Україна); l'ingresso in servizio era previsto per il 2000; a causa della carenza di fondi, con la nave completa al 75% ed i lavori fermi, il governo ucraino, dopo aver cercato vanamente acquirenti, dall'agosto 2004 decise di aprire la nave per visite turistiche nell'attesa di un eventuale acquirente. Dal 2020 è posta fuori servizio, completa al 95%.
IL MISSILE ANTI-NAVE UCRAINO “NEPTUNE”
Neptune (in ucraino: Р-360 «Нептун», R-360 "Neptun") è un missile da crociera antinave ucraino sviluppato da Luch Design Bureau. Il design del missile Nettuno si basa sul missile antinave sovietico Kh-35, progettato per attaccare navi da guerra di superficie e navi da trasporto con un dislocamento fino a 5.000 tonn. Il sistema è entrato in servizio con la Marina ucraina nel marzo 2021. E’ stato svelato per la prima volta alla mostra "Weapons and Security 2015" a Kiev. I primi esemplari operativi del missile da crociera sono stati prodotti dalla primavera del 2016. La produzione di sistemi missilistici avanzati è avvenuta in collaborazione con altre imprese ucraine, tra cui Artem Luch GAhK, Motor Sich (motore turbofan MS-400), Pivdenne YuMZ PivdenMash, Lviv LORTA e altri dispositivi elettronici radar, Vyshneve ZhMZ Vizar Kiev e altri.
I primi test del sistema sono stati condotti il 22 marzo 2016, alla presenza del segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina Oleksandr Turchynov. A metà del 2017, i missili Nettuno sono stati testati in concomitanza con le prove del complesso missilistico Vilkha. Tuttavia, a differenza del Vilkha, i risultati dei test e le capacità del Nettuno non furono pubblicizzati. Secondo il servizio stampa dell'NSDC, i primi test di volo riusciti del sistema si sono svolti il 30 gennaio 2018. Il 17 agosto 2018, il missile ha colpito con successo un bersaglio ad una distanza di 100 chilometri (62 mi) durante i lanci di prova al largo di Odessa. Il 6 aprile 2019, il missile è stato nuovamente testato con successo, colpendo obiettivi durante vari test vicino al porto di Odessa. Secondo il presidente Petro Poroshenko, il sistema Nettuno sarebbe stato consegnato all'esercito ucraino nel dicembre 2019.
Dopo il ritiro sia degli Stati Uniti che della Federazione Russa dal Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio, l'Ucraina ha annunciato che stava prendendo in considerazione lo sviluppo di missili da crociera a raggio intermedio. Gli analisti consideravano un missile Nettuno a lungo raggio un candidato per un tale sforzo.
L'Ucraina ha firmato un memorandum con l'Indonesia per la fornitura di una serie di missili Neptune, segnalato per la prima volta nel dicembre 2020. Pertanto, l'Indonesia potrebbe diventare il primo acquirente estero del Neptune. Nel marzo 2021, la Marina ucraina ha ottenuto le prime unità dell'RK-360MC Neptune.
Il 13 aprile 2022, durante l' invasione russa dell'Ucraina, l' incrociatore russo Moskva è stato colpito da due missili Nettuno, provocando l'esplosione della santabarbara. Tuttavia, il ministero della Difesa russo ha affermato che un incendio aveva causato l'esplosione di munizioni e l'equipaggio era stato completamente evacuato. La Russia riferisce che la nave sarebbe ancora a galla ma non più operativa a causa degli ingenti danni a bordo.
Una volta schierato, un sistema di difesa costiera Neptune comprende un lanciatore mobile basato su camion USPU-360, quattro missili, un veicolo di trasporto/ricarica TZM-360, un veicolo di comando e controllo RCP-360 e un veicolo cargo speciale. Il sistema è progettato per funzionare fino a 25 chilometri (16 miglia) nell'entroterra della costa.
Un missile Nettuno con motore a razzo è lungo 5,05 metri (199 pollici), con un'ala rigida a forma di croce. I missili Neptune sono progettati per essere alloggiati in container di trasporto e lancio (TLC) con dimensioni 5,30 x 0,60 x 0,60 metri (209 × 24 × 24 pollici). Il sistema ha una portata massima di oltre 300 chilometri (190 mi). Un singolo missile pesa 870 chilogrammi (1.920 libbre), di cui 150 chilogrammi (330 libbre) è la testata.
(Fonti delle notizie: Web, Google, pointofnews, RID, Naval-news, Wikipedia, You Tube)
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