venerdì 24 maggio 2019

Il Sacrario militare dei Caduti d'oltremare di Bari,



Aperto dal 10 dicembre 1967, commissionato dal Ministero della difesa, il sacrario militare dei caduti d'oltremare, è situato a Bari, in via Gentile nel quartiere Japigia. La struttura ospita le spoglie di circa 75.000 militari italiani caduti in terra straniera, negli anni che vanno dal 1940 al 1945, riportati in patria a seguito della dismissione dei cimiteri di guerra, costruiti a suo tempo nei territori stranieri.

Cenni storici

Il complesso non solo custodisce le spoglie dei militari, 40.000 dei quali ignoti, ma è anche sede del museo dei cimeli di guerra, appartenenti appunto alle truppe italiane di quel periodo.
I resti, provengono dai territori dove operarono le truppe italiane durante la prima e la seconda guerra mondiale: Balcani, Africa settentrionale e Orientale, Mediterraneo. Recentemente sono stati sistemati anche i resti di militari e civili deceduti in campi di concentramento o di lavoro dell'ex Repubblica Democratica Tedesca.
Attualmente il sacrario è anche sede di cerimonie commemorative: tra le principali, nei giorni 25 aprile e 4 novembre. Tra le autorità presenti, è stato invitato anche il presidente della Repubblica.




Caratteristiche

L'opera, costruita in pietra di Trani, è immersa in un ampio parco e si articola su due piani: il piano terra e il piano rialzato, al quale è possibile accedervi tramite l'ampia scalinata centrale. Il sacrario di Bari, è il secondo per dimensioni in Italia, dopo quello di Redipuglia.



Il piano terra e il museo storico

Il giardino è adibito a parco delle rimembranze, nel quale sono riposti lungo tutto il perimetro alcuni antichi veicoli da combattimento, pezzi d'artiglieria, lapidi e statue dedicate ai militari defunti. L'ingresso alla Zona Sacra è delimitato da catene e dall'ancora della nave Orsa.
Ai lati del parco, sono stati ricostruiti due elementi che caratterizzavano il dismesso sacrario militare di Tripoli, costruito alla fine degli anni ’50:
  • a sinistra, un tronco dell'acquedotto romano a sette archi, dove l'arco centrale più grande, raffigurava l'ingresso al Sacrario di Tripoli;
  • a destra del parco, vi sono gli archi delle battaglie, dove sono ricordate con otto lapidi, le principali battaglie combattute in Africa dal 1911 al 1943.

Alla destra della scalinata, su appositi sostegni, è collocata la campana donata da enti ed associazioni di Bari e della Puglia, i cui nove solenni rintocchi al tramonto ricordano i caduti. Nel bronzo della campana è scolpita la frase Victi vivimus e cioè viviamo anche da vinti.
Sempre alla destra del parco, è situato il museo storico, che ricostruisce le varie fasi delle guerre combattute e che custodisce uniformi, fotografie, armi, documenti e cimeli privati appartenuti alle forze armate del periodo. In particolare, sono riportate le seguenti guerre:
  • 1940-43 Africa Settentrionale
  • difesa del traffico navale con l'Africa Settentrionale
  • 1940-41 Africa Orientale
  • guerra navale 1940-43
  • grecia e Albania 1940-45
  • partecipazione delle Forze sul fronte sovietico 1941-43
  • resistenza armata italiana 1943-45
  • guerra in Etiopia 1935-36
  • conquista dell'Eritrea 1882-1900
  • conquista della Somalia 1891-1931
  • conquista della Libia 1911-31
  • guerra aerea 1940-45.

La rievocazione è integrata dalla proiezione di documentari e filmati dell'epoca, nell'apposita sala delle proiezioni con 72 posti a sedere.
Sempre al piano terra c'è la cripta, corrispondente al centro del chiostro centrale, adibito a piccola cappella. Sui muri ci sono varie lapidi che ricordano i nomi dei caduti, accertati ma non individuati. Una particolare lapide è dedicata ai 140 fedeli Ascari, eritrei e libici, i cui resti sono stati trasferiti in Italia nel 1972. Sulle pareti che racchiudono le tombe dei 45.000 militari ignoti è riportata l'epigrafe latina Et nomen cum sanguine pro Patria dedimus, che si traduce con Insieme col sangue anche il nome dedicammo alla Patria.
Infine accanto al museo, è situata la sala liturgica, luogo di convegno per celebrazioni eucaristiche e di preghiera a disposizione del pubblico. Nella parte posteriore, uffici della direzione e della segreteria, completano la struttura a pian terreno.



Il piano rialzato

Al piano rialzato, si trovano le spoglie dei militari, precisamente nel chiostro centrale. Alla destra dell'ingresso c'è l'Albo d'Onore, ove sono situati quattro armadi di bronzo, che contengono i volumi con i nominativi in ordine alfabetico, dei caduti situati nel Sacrario.
Al centro del cortile è posto un altare in marmo per la Santa Messa all'aperto e alle spalle spicca una colonna di 25 metri con quattro croci, una per ogni punto cardinale.

Caduti

Nel chiostro sono riportate le epigrafi: "I loro corpi sono sepolti in pace ed il ricordo vivrà in eterno", "Ottennero il regno della gloria e la mano del Signore li protegge". I loculi, nei quali riposano i caduti disposti in ordine alfabetico, sono sigillati con una lastra di bronzo che riporta il nome, il grado e le eventuali ricompense al valor militare.



Sono raggruppati in settori:
  • Germania
  • ex Jugoslavia (1940-45)
  • Grecia e Albania (1940-45)
  • Marocco, Tunisia e Algeria (1940-45)
  • Africa Settentrionale e Libia (1911-39 e 1940-43) e uomini dell'equipaggio del sommergibile Scirè
  • Africa Orientale
  • Albania (1915-18).



Come si arriva


E' raggiungibile in auto (autostrada A14 Bologna-Bari, uscite Bari Nord o Bari Sud; seguire le indicazioni per Bari Japigia, circa 2 km), in treno (stazione ferroviaria di Bari, circa 6 km), in aereo (aeroporto di Bari Palese, circa 20 km) e nave (porto di Bari, circa 7 km).


Orario di apertura

E' aperto nei giorni feriali dalle ore 8 alle 14 e i giorni festivi dalle 8 alle  13.



Contatti

  • Tel. 080.5530330
 Mail: cadutidoltremare@onorcaduti.difesa.it
 
  • Direttore: Ten. Col. Donato Marasco

Il Sacrario
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Il Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari, spesso considerato della Seconda guerra mondiale per le numerose spoglie dei soldati conservate, custodisce al suo interno anche coloro che perirono in Albania durante la Grande Guerra. 

Deve il suo nome al fatto che gli oltre 70.000 resti mortali che vi si trovano provengono dalla dismissione dei cimiteri di guerra costruiti nei territori d’oltremare dove operarono le unità italiane durante i due conflitti mondiali (Balcani, Africa Settentrionale e Africa Orientale). 

Recentemente sono stati traslati all’interno del Sacrario anche quei soldati periti nei campi di concentramento o di lavoro istituti dopo l’8 settembre 1943 nel territorio della ex Repubblica Democratica Tedesca.



La costruzione del Sacrario, progettata e diretta dagli ingegneri Gen. Arnaldo Tizi e Giuseppe Triggiani del Ministero della Difesa-Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra, è stata inaugurata il 10 dicembre 1967. Il complesso monumentale, a sviluppo orizzontale, è immerso in un ampio parco e si articola su due piani (terra e rialzato). Il primo contiene la Sala dell’Albo d’Onore, dove sono custoditi quattro armadi in bronzo, uno dei quali contenente i volumi in cui sono riportati in ordine alfabetico i nominativi dei caduti che riposano nel Sacrario. Negli altri sono custoditi i tabulati relativi ai caduti e dispersi in Russia. Il complesso comprende anche un’area museale, la Cripta, una sala visione documentari, varie sale commemorative e gli uffici della Direzione del Sacrario con annessi locali polifunzionali.

E' stato recentemente oggetto di restauro conservativo con fondi stanziati dalla Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri sotto la supervisione del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti.

(Web, Google, Wikipedia, difesa.it, You Tube, foto dell'autore del blog)






































































































giovedì 23 maggio 2019

BARI, Festa di San Nicola: maggio 2019 con le Frecce Tricolori e con il nuovissimo F35!



Una delle ricorrenze più sentite da tutti i cittadini di Bari e dintorni è senza ombre di dubbio la Festa di San Nicola, santo protettore della città pugliese, il cui programma prevede anche per quest’anno le esibizioni aeree delle Frecce Tricolori.



La bellissima manifestazione aerea è partita alle 15,40 con il sorvolo dei velivoli dell'Aeroclub seguiti da quelli delle collezioni private che fino agli anni 80 erano in dotazione alle scuole di volo dell'Arma azzurra. 



Dal passato al presente, con le evoluzioni dei mezzi che caratterizzano l'iter addestrativo dei piloti del Terzo millennio: SF260 del 70 Stormo di Latina, MB-339 e T-346A del 61° Stormo di Galatina, TH500 e UH139 del 72° Stormo di Frosinone, P180 della Scuola addestramento equipaggi multicrew di Pratica di Mare, il caccia invisibile F-35 del 32° Stormo di Amendola. Non potevano mancare gli «angeli del cielo», i soccorritori dell'84° Centro Csar di Gioia del Colle con l'elicottero HH-139 e la punta di diamante della nostra difesa aerea, Eurofighter del 36° Stormo, sempre di casa nella base barese.


Ma l'esibizione più attesa è stata quella della Pattuglia acrobatica nazionale diretta dal maggiore Gaetano Farina, ufficiale di origini pugliesi. Tra le manifestazione collaterali legate alla festa del santo patrono, da ricordare la mostra statica di velivoli e mezzi nel piazzale antistante il Comando scuole/Terza regione aerea e lo speciale annullo filatelico celebrativo dell'evento da parte di Poste italiane. 



Gli occhi sono stati tutti puntati in cielo: le acrobazie dei piloti dei nuovissimi F35A, degli Eurofighter di Gioia del Colle, dell’AW 139 da soccorso e delle bellissime ed entusiasmanti FRECCE TRICOLORI, sono state in grado di mescolare i colori della bandiera nazionale in scenografie emozionanti e coinvolgenti, in grado di affascinare grandi e piccini.



San Nicola non è solo un Santo nel senso classico del termine, San Nicola è la festa per eccellenza, un tripudio di colori, giostre, cibi tipici e tradizionali da preparare e assaporare rigorosamente in quei giorni. La Traslazione delle reliquie da Mira a Bari, quella del 19 dicembre e del 22 maggio, stando al calendario giuliano, rappresenta momenti di fede e pietà popolare che coinvolgono numerosi pellegrini da ogni parte della Puglia e dell’Italia Meridionale, oltre che numerosi ortodossi russi. La Sagra che prende vita ogni anno dal 7 al 9 maggio vede solenni celebrazioni religione e numerose manifestazioni culturali per ricordare e rievocare la Traslazione di San Nicola, con un corteo storico, che riattualizza l’impresa dei marinai baresi che cambiarono lo stesso destino della loro città. L’8 maggio la cerimonia suggestiva prende vita nelle viuzze di Bari Vecchia, contornata dall’abbraccio del mare. Proprio sulle acque del mare, una volta che la statua varca il portale della chiesa va incontro ai suoi pellegrini in una processione per le principali vie di Bari, per poi restare in attesa sul mare per i pellegrini che giungono in omaggio al Santo sulle barche. Gli occhi, oltre che al mare, saranno puntati anche nei cieli baresi, che faranno da sfondo alle esibizioni aeree delle Frecce Tricolori. La Festa di San Nicola di maggio è proseguita poi con il ricordo della Traslazione delle reliquie del 1087, dove grazie all’audacia di 62 marinai la città di Bari ricevette il suo tesoro più bello.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)


















L'autore del blog prima della manifestazione aerea.







Mia cognata Luciana e mio fratello Pasquale Vernì.





L'autore del blog con il fratello Pasquale Vernì nei pressi del Comando della III Regione Aerea.

















La società NAMMO sta sviluppando un Proiettile supercavitante da 30 mm per la US NAVY




Mentre le munizioni tradizionali vengono fermate o deviate quando colpiscono l'acqua, il proiettile da 30 mm di Nammo (APFSDS-T MK 258 Mod 1) penetra direttamente nell'acqua, grazie a un innovativo design sul proiettile supercavitante sviluppato in collaborazione con la Marina Militare degli Stati Uniti. 


25 anni fa, la Norvegia è stata uno dei primi paesi europei ad acquistare un veicolo da combattimento di fanteria con un cannone 30 mm x 173, il CV903030N. Nel contempo, Raufoss Technology AS, ora parte di Nammo, ha negoziato un contratto con l'esercito norvegese per sviluppare una nuova generazione di munizioni da 30 mm. Oggi, con i cannoni da 30 mm che diventano più importanti che mai, l'esperienza acquisita attraverso questo primo lavoro ha permesso alla Nammo unitamente alla General Dynamics Ordnance and Tactical Systems (GD-OTS), di diventare uno dei principali fornitori di munizioni da 30 mm per le forze armate statunitensi. 
A seguito della recente firma di accordi con l'Esercito e la Marina degli Stati Uniti, entrambi i servizi stanno ora adottando il Nammo 30 mm APFSDS-T MK 258 Mod 1, o "Swimmer", per l'uso da una moltitudine di piattaforme, tra cui l'ultima aggiunta dell'esercito americano, la variante Stryker nota come "Dragoon".
Le munizioni utilizzate dai veicoli rientrano in genere in due categorie: armor piercing (APFSDS), per l'uso contro altri veicoli e High Explosive Incendiary (HEI), per l'uso contro bersagli più leggeri e aerei e turni di addestramento al bersaglio (TP), che consentono un addestramento economico. 
Oggi la Nammo offre dieci diversi tipi di munizioni da 30 mm x 173 munizioni in tutte e tre le categorie, che vanno da cartucce in plastica a salve e antiarmatura a portata ridotta, a cartucce multiuso ed esplosive, oltre a penetratori di energia cinetica dedicati. Il round Swimmer rientra nella categoria dei penetratori di energia cinetica sottocalibrate. Questi possono essere facilmente descritti come frecce fatte di materiali molto pesanti che utilizzano la forza dell'impatto piuttosto che gli esplosivi per perforare le corazzature. Viaggiando a velocità superiori a 1 km al secondo, l'energia generata dall'impatto fonde la corazza del veicolo in un fluido e la freccia "penetra" attraverso il lato blindato del veicolo. La forza della freccia è sufficiente a sconfiggere tutto tranne le corazzature dei carri armati principali.
I penetratori di Nammo, sia per i veicoli che per altri tipi di munizioni perforanti, sono realizzati in una lega di tungsteno super resistente, noto anche come wolframio. Più di due volte più pesante dell’acciaio ed ha il punto di fusione più alto di qualsiasi elemento, il che lo rende ideale per l'uso in munizioni perforanti. 
Per alcuni tipi di munizioni, tra cui l'APEX da 25 mm per l’F-35, il tungsteno viene miscelato con il carbonio, creando quello che viene chiamato carburo di tungsteno. Questo rende i penetratori più duri, ma anche più fragili, permettendo loro di frammentarsi una volta che sono penetrati nell'armatura, causando danni aggiuntivi all'interno del bersaglio.
Ciò che rende unico il nuotatore, tuttavia, è la combinazione di penetrazione potente con la sua capacità di attraversare l'acqua. Questo effetto è stato finora considerato impossibile da ottenere con le munizioni sparate dall'aria attraverso l'acqua. Come dimostrato da una serie di programmi televisivi di divulgazione scientifica, le munizioni tradizionali vengono fermate o deviate quando colpiscono l'acqua. Nel peggiore dei casi, un proiettile potrebbe colpire la superficie, rimbalzare e colpire qualcos'altro. Grazie allo sforzo di progettazione del penetratore di energia cinetica originariamente sviluppato per l'esercito norvegese, e perfezionato da Nammo in combinazione con i concetti di supercavitazione della marina americana, il proiettile evita il problema del rimbalzo in acqua attraverso l'uso di uno specifico design dell’ogiva di supercavitazione. Questo significa che il proiettile crea una bolla di vapore abbastanza grande da poterla attraversare, riducendo sostanzialmente l'attrito che blocca le munizioni tradizionali. Questo permette al proiettile di essere utilizzato in difesa delle navi o delle zone costiere contro le mine sommerse e di superficie, piccoli veicoli subacquei, siluri e anche piccole imbarcazioni da attacco rapido che potrebbero essere nascoste dalle onde. Questo è prezioso non solo per le navi da guerra, ma anche per i veicoli terrestri che difendono porti, ponti o altri luoghi chiave.
La società Nammo si aspetta di armare la maggior parte dei veicoli corazzati con armi come il 30 mm. La Nammo sta ora rivolgendo la sua attenzione verso lo sviluppo di un nuovo tipo di munizioni programmabili da 30 mm che possono essere utilizzate contro altri tipi di bersagli. Tale munizione sarà basata sulla stessa tecnologia delle granate da 40 mm utilizzate anche contro i droni programmando le nuove munizioni per esplodere in aria, o in un punto specifico all'interno di un bersaglio.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)