Le Unità Navali Polifunzionali ad Alta Velocità (UNPAV) Angelo Cabrini P420 e Tullio Tedeschi P421 sono due unità della Marina Militare italiana, caratterizzate da dimensioni ridotte ed elevata velocità, utilizzabili in diversi scenari.
Fanno parte del progetto di rinnovamento della MMI che prevede la costruzione di due pattugliatori leggeri per servizi speciali della Marina: in particolare il loro compito sarà quello di fornire supporto alle operazioni delle Forze Speciali della MM (G.O.I.), sia durante la fase di addestramento che nella effettiva conduzione di operazioni “covert”.
Accanto a questo compito principale, queste unità concorreranno al controllo dei traffici marittimi, al contrasto dei traffici illeciti, alla sicurezza in ambienti con presenza di minaccia asimmetrica e alla rapida evacuazione di personale da aree di crisi.
Unità velocissime che hanno un equipaggio di 9 persone, più i posti per 20 incursori. Con 9 membri hanno un'autonomia fino a 10 giorni, ridotti a 3 con 27.
Lo scafo è progettato per ridurre la visibilità radar, infrarossi e acustica. L'armamento prevede una mitragliatrice Oto Melara da 12,7 mm, due da 7,62 mm più la predisposizione NATO per altre 12 armi. La suite di navigazione, comando, controllo e comunicazione è simile a quella delle fregate più grandi, riadattata per questa nave.
Le nuove unità veloci d’assalto per il Gruppo Operativo Incursori (GOI) della Marina Militare saranno equipaggiate anche con:
- un affusto per un missili controcarro SPIKE LR.
- Tale arma si va ad aggiungere alla torretta a controllo remoto Leonardo HITROLE-N con mitragliatrice da 12,7 mm, collocata a proravia della plancia,
- e alle 2 mitragliatrici Dillon Aero M 134D a canne rotanti da 7,62 mm.
La prima unità, ANGELO CABRINI, ha effettuato la sua prima uscita in mare a Messina: è iniziato così il processo di accettazione dell’unità da parte della Marina in vista della imminente entrata in servizio. La Angelo Cabrini, con numerale P420, è stata varata il 26 maggio 2018 a Messina ed inizierà il suo allestimento per la consegna nel mese di aprile 2019.
In una splendida giornata di sole, la Cabrini ha conosciuto il contatto con il mare. A questa unione, che durerà per sempre, ci sono stati testimoni emozionati e coinvolti, ai quali non è sfuggito il profondo significato della cerimonia del varo. Tutti i presenti, nelle belle divise della nostra Marina, in quelle vissute dei veterani dei Marinai d’Italia e in quelle delle maestranze dei cantieri, hanno sentito l’orgoglio delle imprese militari, dei compiti quotidiani e silenziosi della nostra Marina, della perfezione della nuova unità.
Alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare e delle Autorità civili e religiose, si è tenuta la cerimonia del varo della prima unità della classe. Impostata presso i Cantieri di La Spezia a settembre del 2016, gli allestimenti sono stati ultimati a Messina.
L’UNPAV è una nuova classe di naviglio estremamente versatile che fornirà un grande valore aggiunto alle capacità della Marina Militare. La nave è di progettazione completamente italiana ed è stata realizzata con soluzioni tecnologicamente innovative e con l’impiego di materiali speciali che forniscono una elevata schermatura radar, con modesta traccia infrarosso e firma elettronica (il rumore dell’unità in navigazione) veramente molto bassa. E’ altresì dotata di un sistema di Comando e Comunicazione analogo al sistema C3, pari a quelle di unità più grandi, a fronte di dimensioni ridotte. La commessa, del valore di 40 milioni di Euro, nell’ambito della “Legge Navale” volta all’ammodernamento delle unità delle Marina Militare, prevede la costruzione di due unità.
Una delle caratteristiche fondamentali delle UNPAV è la grande versatilità in grado di far fronte in tempi ristrettissimi, alle molteplici esigenze del Com.Sub.In-GOI:
- molto veloce, 32 nodi,
- una grande protezione balistica,
- ridotto peso (190 t.),
- di dimensioni contenute,
- lunga 44,2 metri fuori tutto
- e larga 8,4 metri
permette l’imbarco di un RHIB Rigid Hull Inflatable Boat Zodiac Hurricane 733 in uso al G.O.I., utilizzando uno scivolo a poppa ed integrato ad un sistema di rilascio e recupero. L’impianto propulsivo è affidato a 3 coppie di idrogetti Kamewa e Motori Diesel MTU 16V 2000 M94.
Gli idrogetti assicurano una grande manovrabilità ed una eccellente stabilità, permettendole di operare con altre unità. L’equipaggio è ridotto e composto da 9 persone in quanto l’unità è altamente automatizzata, con la possibilità di imbarcare fino a 20 Incursori. L’autonomia di missione, con il solo equipaggio, raggiunge i 10 giorni. Dalla plancia si gode di una visione a 360°, permettendo un perfetto controllo ambientale. In particolari configurazioni può essere installata una camera di decompressione per il supporto alle attività subacquee.
Le missioni che verranno svolte dalle UNPAV sono quelle di assalto navale, rilascio e recupero di Incursori impegnati in Operazioni Speciali. Ovviamente concorreranno al controllo dei traffici marittime, anti pirateria, traffici illeciti, all’evacuazione di personale in aree di crisi e dei flussi migratori.
La prima P-420 porta il nome di Angelo Cabrini (Pavia 1917-Roma 1987):
la sua vita fu dedicata al mare e non è facile riassumere la sua biografia. Presa la licenza liceale, nel 1936 entrò subito nella Regia Accademia Navale di Livorno, conseguendo la nomina di Guardiamarina e viene imbarcato sull’incrociatore leggero DUCA DEGLI ABRUZZI. Alla vigilia dell’entrata in guerra, l’8 giugno del 1940, col grado di Sottotenente di Vascello, prestò servizio come Operatore di Mezzo d’Assalto, alla 1a Flottiglia MAS, sui barchini esplosivi (MTM) e partecipando, il 26 marzo del 1941, al forzamento del porto di Souda, a Creta, che si concluse con il pesante danneggiamento dell’incrociatore pesante YORK (che venne portato all’incaglio per evitarne l’affondamento ma successivamente giudicato irrecuperabile) ad opera del barchino comandato da Cabrini (insieme al barchino di Teseo Tesei) e del grave danneggiamento della petroliera PERICLES che il 14 aprile del 1941 affondò mentre era al traino di un cacciatorpediniere per essere portato ad Alessandria d’Egitto per tentarne il recupero. Per queste operazioni gli venne assegnata la medaglia d’oro al valor militare sul campo. Catturato dagli Inglesi, rientrò in Italia nel 1945 con il grado di Tenente di Vascello. Dopo la guerra fu al comando dei Dragamine ed impegnato allo sminamento e alla bonifica dei porti di Monfalcone e Grado. Successivamente si imbarcò sull’Incrociatore leggero MONTECUCCOLI e poi sull’AMERIGO VESPUCCI. Col grado di Capitano di Fregata diresse i Corsi della Accademia Navale. Nel 1956 è stato in servizio presso lo Stato Maggiore e nel 1960 e, al Comando della 10° Squadriglia Corvette e, poi, come Comandate del cacciatorpediniere ARTIGLIERE. Venne successivamente assegnato come Addetto Navale presso l’Ambasciata Italiana di Madrid, conseguendo il grado di Capitano di Vascello. Rientrato in Italia, comandò l’8° Gruppo Navale e successivamente, Il comando dei Subacquei ed Incursori, diventando Ammiraglio di Divisione. Terminò la sua carriera col grado di Ammiraglio di Squadra nel 1977 e posto in “ausiliaria”. Si spense a Roma l’1 dicembre del 1987.
In data 8 luglio 2019 Nave Angelo Cabrini consegnata alla Marina Militare Italiana
Presso la marina di Porto Lotti alla Spezia, si è svolta la cerimonia di consegna alla Marina Militare di nave Angelo Cabrini, prima di due Unità Polivalenti ad Alta Velocità (UNPAV), commissionate alla società Intermarine s.p.a.. Angelo Cabrini, un ufficiale coraggioso e tenace, come riporta la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare a lui conferita.
A distanza di 78 anni, viene ricordato il suo valore e le sue imprese accogliendo la nave a lui intitolata fra quelle del Gruppo Navale Speciale, che verrà rafforzato grazie alle particolari caratteristiche che la contraddistinguono che, per la prima volta, sono presenti in una nave di Comsubin.
La Nave, varata il 26 maggio 2018 presso lo stabilimento degli ex Cantieri Navali Rodriquez di Messina, è intitolata all’ammiraglio e uomo dei Mezzi d’Assalto di superficie della Regia Marina, decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’affondamento dell’incrociatore pesante Inglese York.
Nata per le operazioni di assalto navale e, soprattutto, per allungare il braccio operativo del Gruppo Operativo Incursori di Comsubin, il Cabrini permetterà, inoltre, di garantire la gestione del comando ed il controllo delle operazioni speciali a carattere marittimo.
Numerose le autorità civili e militari presenti, in rappresentanza del settore tecnico e operativo della marina e del management di Intermarine.
La nave, veloce, versatile e ben armata, è progettata per supportare le operazioni del Comando Subacquei e Incursori (COMSUBIN), è costruita in materiale composito, ha una lunghezza di 44 m fuori tutto, una larghezza di 9,2 m e un dislocamento di 185 t; la nave è anche dotata di un “gommone” Rigid Hull Inflatable Boat (RHIB) impiegabile tramite un apposito scivolo collocato a poppa.
Come avviene per tutte le nuove Unità della Marina Militare, il progetto UNPAV, seguito dal Centro Allestimento Nuove Costruzioni Navali (MARINALLES), è il risultato di un lavoro sinergico e rigoroso che coinvolge pregiate risorse industriali e governative, quale tangibile testimonianza di un’impresa del Sistema Paese. Nave CABRINI, prima Unità della Legge Navale consegnata alla Marina Militare, è il risultato di un lavoro continuo e coordinato che ha coinvolto la competente Divisione di NAVARM, il Raggruppamento Subacquei ed Incursori e il Centro Allestimento Nuove Costruzioni Navali. Con opera di supervisione quotidiana durante le fasi di allestimento e la costante formazione del personale, il MARINALLES riesce a fornire, come è accaduto anche per Nave CABRINI, un equipaggio pronto ad impiegare l’Unità fin da subito nell’assolvimento dei propri compiti.
Angelo CABRINI, Sottotenente di Vascello - Medaglia d'oro al Valor Militare
Coraggioso e tenace operatore di mezzi d'assalto di superficie, con altri valorosi - già compagni nei rischi e nelle fatiche di un durissimo addestramento - dopo difficile navigazione forzava una ben munita base navale avversaria, superando un triplice ordine di ostruzioni.
Nella rada violata, quando già era imminente l'alba, con freddezza pari al coraggio, attendeva riunito ai compagni che il Comandante della spedizione procedesse al riconoscimento ravvicinato degli obiettivi e li assegnasse all'audacia dei suoi uomini. Una volta ottenuto il via, si lanciava con saldo animo all'assalto contro un incrociatore pesante nemico (York) affondandolo e coronando così del successo, con l'alto spirito aggressivo, la concezione teoricamente perfetta dell'impresa.
Degno in tutto delle più alte tradizioni di eroismo della Marina italiana.
Acque di Suda, 26 marzo 1941
Nacque a Pavia il 14 febbraio 1917. Ultimati gli studi superiori ed ottenuta la maturità classica presso il Liceo Ugo Foscolo di Pavia nel 1936, nello stesso anno entro all'Accademia Navale di Livorno; al termine dei regolari corsi conseguì la nomina a Guardiamarina ed imbarcò, nel febbraio 1940, sull'incrociatore Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi.
L'8 giugno 1940 alla vigilia del 2° conflitto mondiale, con il grado di Sottotenente di Vascello, chiese ed ottenne di essere assegnato, quale Operatore del Mezzi d'Assalto, alla 1a Flottiglia MAS di La Spezia, sottoponendosi ad un duro addestramento sui motoscafi speciali (barchini) con i quali parteciperà poi alla esecuzione del piano di forzamento del porto inglese di Suda (Creta), che era stato concepito e pianificato dal comandante Vittorio Moccagatta e diretto dal Tenente di Vascello Luigi Faggioni. L'azione, condotta alle prime luci del giorno 26 marzo 1941, culminò con l'affondamento dell'incrociatore pesante inglese York e con il grave danneggiamento della petroliera Pericles da 8.324 tsl.
Fatto prigioniero, rimpatrio nel marzo 1945 nel grado di Tenente di Vascello, conseguito nel luglio 1942, mentre si trovava in prigionia. Partecipò brevemente alla guerra di liberazione con il Gruppo Mezzi d'Assalto e successivamente ebbe il comando di dragamine con i quali partecipò al dragaggio e bonifica delle acque di Monfalcone e Grado. Fu imbarcato sull'incrociatore Montecuccoli e poi sulla nave scuola Amerigo Vespucci nell'incarico di Aiutante di Bandiera e, dopo la promozione a Capitano di Fregata nel 1952, passò all'Accademia Navale di Livorno nell'incarico di Direttore dei Corsi.
Nel 1956 venne destinato presso lo Stato Maggiore della Marina e nel 1960 ebbe il comando della 10a Squadriglia Corvette della Scuola Comando e poi del cacciatorpediniere Artigliere. Nel 1961 fu Addetto Navale a Madrid e nello stesso anno conseguì la promozione a Capitano di Vascello. Rimpatriato, ebbe prima il comando dell'8° Gruppo Navale, poi del Comando Subacquei ed Incursori del Varignano e delle Scuole C.E.M.M. di Taranto.
Nel grado di Ammiraglio ebbe, tra gli altri, i seguenti incarichi: Comandante dell'Accademia Navale di Livorno (1969-1972); Vice Comandante in Capo del Dipartimento Militare Marittimo di La Spezia (1972); Comandante del Comando Militare Marittimo Autonomo della Sardegna (1973) e Comandante della 3a Divisione Navale. Promosso Ammiraglio di Squadra il 15 febbraio 1977 fu posto in ausiliaria per limiti di età.
In data 3 marzo 2020 i cantieri Intermarine, controllati del Gruppo industriale Immsi, hanno effettuato la consegna amministrativa alla Marina Militare Italiana dell'Unità Navale UNPAV (Unità Navale Polifunzionale ad Alta Velocità – Classe Cabrini), denominata Tullio Tedeschi.
La nave, consegnata in linea con le tempistiche del cronoprogramma, è la seconda delle due UNPAV commissionate dalla Marina Militare a Intermarine nell'ottobre 2016 per un totale di 40 milioni di euro, ed è rispondente ai più elevati standard qualitativi. La prima nave, denominata Angelo Cabrini, è stata consegnata lo scorso luglio. L'Unità è intitolata al Capo di terza classe meccanico della Regia Marina, Tullio Tedeschi, decorato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare per l'affondamento dell'incrociatore pesante inglese York, avvenuto il 26 marzo 1941 nella Baia di Suda a Creta. Tedeschi è mancato nella sua città natale, Isernia, il 2 novembre del 1987.
La nuova unità è stata intitolata in onore di Tullio Tedeschi (Isernia, 15 luglio 1910 – Isernia, 2 novembre 1987).
E' stato un militare italiano, sottufficiale della Regia Marina attivo nella Xª Flottiglia MAS prima, e in Mariassalto dopo, durante la seconda guerra mondiale. È stato decorato con la Medaglia d'oro al valor militare a vivente per l'azione del 26 marzo 1941.
Nacque a Isernia il 15 Luglio 1910 figlio di Felice e di Angiolina Milone, ed entrò volontario nella Regia Marina nel luglio 1927. Frequentò la Scuola Meccanici di Venezia e le sue abilità lo fecero avanzare al grado di sottocapo nell'ottobre 1929, imbarcandosi successivamente sul cacciatorpediniere Ugolino Vivaldi a Genova e poi, nel 1930, sulla cannoniera Ermanno Carlotto e nel 1933 nel cacciatorpediniere Euro.
Dopo aver frequentato il Corso I.G.P. (Istruzione Generale e Professionale) ed ottenuta la promozione a secondo capo, nel febbraio 1934 entrò a far parte dell'equipaggio dei sommergibile Santorre Santarosa, passando poi sull'X 3 rimanendovi fino all'agosto 1935. Allo scoppio della guerra d'Etiopia fu inviato in missione per conto del Ministero degli Affari Esteri, stabilendosi prima presso la Legazione italiana di Addis Abeba e nella stazione R.T. del Comando Superiore in Africa Orientale ad Asmara.
Rientrato in Italia nel gennaio 1936 fu destinato dapprima all'Ufficio Tecnico delle Armi Navali di Milano, riuscendo quindi ad entrare nella Xª Flottiglia MAS, stabilendosi prima a Venezia e poi a Lero, nel mar Egeo. Nel 1940, quando ritornò in Italia, fu promosso secondo capo scelto e diventò operatore dei mezzi speciali d'assalto. Per forzare la Baia di Suda fu necessario, per il sommozzatore italiano, ritornare a Lero, da dove partì insieme ad altri 5 operatori verso il porto nemico il 26 marzo 1941. La missione, curata nei minimi dettagli dal comandante dei mezzi d'assalto di superficie, capitano di fregata Vittorio Moccagatta, fu il primo successo per i mezzi d'assalto della Regia Marina. In base agli ordini di attacco assegnati sul luogo dal capo spedizione tenente di vascello Luigi Faggioni, il suo barchino MTM, insieme a quello del sottotenente di vascello Angelo Cabrini, aveva come obiettivo l'incrociatore pesante York della Royal Navy, ancorato nella baia. La manovra di attacco per non perdere l'effetto sorpresa, prevedeva l'avvicinamento nel massimo silenzio possibile fino a circa centocinquanta metri dall'obiettivo, dopodiché ci si lanciava alla massima velocità. Una volta puntato il barchino contro il bersaglio venivano bloccati i timoni di direzione dello stesso; giunti a circa ottanta metri il seggiolino veniva sbalzato in mare e il pilota lo usava come zatterino per salvarsi dallo scoppio che lo avrebbe ucciso se fosse rimasto immerso in acqua.
L'attacco culminò con l'affondamento dell'incrociatore York, ad opera del suo barchino e dell'MTM 2 guidato da Cabrini, e con il grave danneggiamento della petroliera Pericles da 8.324 tsl, e gli valse la concessione della Medaglia d'oro al valor militare a vivente. In seguito all'azione fu preso prigioniero dagli inglesi e rimpatriato solo nel marzo 1944 per unirsi a Mariassalto durante la guerra di liberazione.
Dopo il conflitto prestò servizio all'Ufficio Tecnico dell'Autoreparto del Ministero della Marina e nel novembre 1947, a domanda, fu collocato in congedo ed iscritto nel Ruolo d'Onore, dove conseguì la promozione a capo di prima classe. L'ex membro della Xª MAS morì ad Isernia, la sua città natale, il 2 novembre 1987.
Onorificenze : Coraggioso e tenace operatore di mezzi d'assalto di superficie, con altri valorosi già compagni dei rischi e delle fatiche di un durissimo addestramento, dopo una difficile navigazione, forzava una ben munita base navale avversaria, superando un triplice ordine di ostruzioni. Nella rada violata, quando già imminente era l'alba, con freddezza pari al coraggio attendeva, riunito ai compagni, che il Comandante della spedizione procedesse al riconoscimento ravvicinato degli obiettivi e li assegnasse all'audacia dei suoi uomini. Una volta ottenuto il via si lanciava con saldo animo all'assalto contro un incrociatore pesante nemico affondandolo, con l'azione concomitante di un altro assalitore e coronando con successo, con l'alto spirito aggressivo, la concezione teoricamente perfetta dell'impresa. Degno in tutto delle più pure tradizioni di eroismo della Marina italiana.»
— Suda, 26 marzo 1941.
ENGLISH
Angelo Cabrini and Tullio Tedeschi - class patrol boat
The Angelo Cabrini class is a new high-speed multipurpose patrol boat class of the Marina Militare, also known as Unità Navale Polifunzionale ad Alta Velocità (UNPAV) or K-180.
Italian shipbuilding company Intermarine has begun building two high-speed multipurpose vessels for the Marina Militare, as part of a wider fleet rebuilding programme being delivered under the 'Legge Navale' (or 'naval law'). The two naval units are destined for the special forces of the COMSUBIN.
Design
The vessels will embark special forces units from the navy and other Italian services, as well as deploying naval diving units.
The vessels carry a crew of nine and can embark up to 20 additional personnel. The vessels are expected to have an endurance of 10 days with nine on board.
The hull and superstructure are designed to reduce radar, infrared (IR), and acoustic signatures.
It is possible to install a containerized decompression chamber to support underwater activities.
Ballistic protection is also provided for operating areas on the platform.
The platforms are expected to receive a scaled-down fit of the same integrated navigation and command, control, and communications (C3) suite selected for larger vessels being delivered under the 'Legge Navale', Leonardo-Finmeccanica SADOC Mk4.
The launching ceremony of the “Angelo Cabrini” naval vessel, the first of twohigh-speed multipurpose patrol boats (UNPAV) commissioned by the Italian Navy from Intermarine S.p.A. (a subsidiary of the Immsi S.p.A. listed industrial group - IMS.MI), was held this morning in Messina, Sicily. The ceremony was attended by the Chief of the General Staff of the Navy, Squadron Vice-Admiral Valter Girardelli, the management of Intermarine and civil and religious dignitaries. The boat has been named “Angelo Cabrini”, in honour of the Italian Navy admiral and commando, who was decorated with the Gold Medal for Military Valour for the sinking of the York, a British heavy cruiser, on 26 March 1941 in Souda Bay, Crete. The vessel was launched by Ms Anna Accardo, mother of Second Officer Nicola Fele, an Italian Navy commando decorated with the Gold Medal for Naval Valour, who died in active service in the Adriatic Seaon 15 February 1992. The UNPAV is a versatile and modern vessel that will add notable value to the capabilities of the Italian Navy. In this case, the vessels of the Cabrini class will support the operations of the Navy’s Special Forces (Operational Raider Group) during training and during actual operations. They will also be used to control maritime traffic, to combat illicit trafficking, to ensure security in environments where there is a threat of asymmetric warfare, and to assist personnel evacuation from crisis areas. “The Cabrini is a further example of the significant capabilities and outstanding professionalism of our national industry made up of large industrial groups and small-medium companies,” said Squadron Vice-Admiral Valter Girardelli, Chief of the General Staff of the Italian Navy. “It is the result of the productivity of the country-system: a product that, like others, reflects the quality of “Made in Italy” , which is admired all over the world.” “Over the years, Intermarine has built up solid experience and expertise in the design and construction of military vessels with extremely stringent operating requirements,” declared Intermarine CEO Livio Corghi. “We have established ourselves as primary players on the international market by developing an excellent reputation as a supplier of special boats, including minesweepers, to the world’s most important navies. We are certainly extremely proud and satisfied to work with the Italian Navy.” The 40 million euro contract awarded to Intermarine by the Italian Navy at the end of 2016 provides for the construction of a second UNPAV, whose launch will take place in the near future. In the meantime, at the Messina shipyard, Intermarine will continue the outfitting of the “Angelo Cabrini”, which is due to be delivered in April 2019.
Note for editors:Versatility is one of the distinguishing characteristics of UNPAV vessels, which are designed to meet a widerange of needs, thanks to a platform providing for the transportation of special teams from Italy's elite naval commando force, COMSUBIN-GOI. The boats can travel at high speeds and are built with material soffering ballistic protection, heat resistance, shielding against electromagnetic interference, reduced weightand high structural strength.
The vessel, built in composite materials, has a length of 44.16 m LOA, a beam of 8.4 m LPP and a displacement of 190 t: it features a stern ramp to embark a Rigid Hull Inflatable Boat Zodiac Hurricane 733 for COMSUBIN operational units, and an integrated launch and recovery system.
The propulsion system consisting of 3 pairs of Kamewa waterjets and 16V 2000 M94 MTU diesel engines, installed in two different engine rooms, delivers a top speed of more than 30 knots. The waterjets offer high manoeuvrability and responsiveness to maintain stability when the boat is flanking other units.
The vessel offers a high level of automation to limit the number of crew. The bridge has ballistic protection and affords 360° vision. The bridge operating console enables control ofthe entire combat system as well as of navigation and steering equipment and of the platform control andmonitoring system. A modular area in the covered aft section of the deck is designed for various types of operation, including naval assault operations, release and recovery of commandos involved in special operations. Specific configurations are available for the installation of a containerised decompression chamber to support underwater activities. Special areas are set aside to house COMSUBIN equipment.
(Web, Google, Wikipedia, Seairlandshots, Marina-Difesa, Il Messaggero, RID, AnalisiDifesa, You Tube)