martedì 13 aprile 2021

La “navalizzazione” del Future Air Combat System (SCAF)


Il futuro NGF (se mai verrà portato a termine) opererà, unitamente ai droni all'interno del sistema SCAF di AIRBUS, anche sulla portaerei nucleare di nuova generazione (PANG) che sarà operativa con la Marine Nationale alla fine degli anni ’30. 


Inizialmente, il gruppo aereo imbarcato francese comprenderà il datato Rafale Marine, che comunque continuerà ad essere aggiornato nei prossimi anni. Successivamente questi velivoli, i primi dei quali entrati in servizio nel 2001 (all'epoca solo in versione aria-aria successivamente retrofittati), saranno sostituiti dai New Generation Fighters (NGF), con un periodo più o meno lungo di convivenza. 


Il GAé includerà anche gli aerei AEW E-2 D Advanced Hawkeye anche con funzioni di comando e controllo: tre dei quali sono stati già ordinati e succederanno agli attuali E-2C alla fine di questo decennio, così come elicotteri e droni. 
L'NGF è uno degli elementi del programma Future Air Combat System (SCAF) lanciato nel 2017 da Francia e Germania, a cui la Spagna si è unita l'anno successivo. Chiamato anche FCAS (futuro sistema aereo da combattimento), interconnetterà gli attuali assetti aerei di ciascun paese con l'NGF ma anche un set di nuovi droni e armi utilizzati dagli aerei, da piattaforme terrestri o navali.  


Tra questi: 
  • Remote carrier, 
  • droni dotati di payload differenti a seconda delle missioni (attacco, guerra elettronica, sorveglianza, ecc.) che potranno operare a sciami. 
  • Prima di essere adottati dall'NGF, dovranno essere prima integrati nelle più aggiornate versioni del Rafale.  
  • Il nuovo concetto di trasporto remoto avrà:
  • 1,8 m di lunghezza, 
  • 180 mm di diametro, 
  • 150 kg di peso.
Sarà necessariamente un sistema in rete utile per contrastare le strategie di negazione dell’accesso di nazioni ostili.
Sarà progettato per far parte integrante di una rete intelligente, e darà una risposta convincente alle strategie di negazione dell'accesso che combinano risorse terra-aria e aria-aria su larga scala. Consentirà di garantire localmente e temporaneamente la superiorità aerea per assicurare il passaggio di incursioni di aerei ed effettori aerei. 
Oltre agli NGF ed ai loro nuovi armamenti (inclusi missili supersonici e a lungo raggio), i vettori remoti, schierati da velivoli o da altre piattaforme, aiuteranno a penetrare i sistemi di difesa nemici. Per questo, porteranno molteplici effetti letali e non letali (intelligenza, targeting, ECM-ECCM per la confusione dei sensori del nemico). 


Il programma, iniziato ufficialmente nel febbraio 2020, è supportato industrialmente da Airbus e da Dassault Aviation, con i principali partner Safran, MTU, Thales e MBDA. Un dimostratore, se tutto procederà per il meglio politicamente, dovrà volare dal 2026. Il lancio della fase di sviluppo del dimostratore avverrà il prossimo anno, 3 miliardi di € previsti a tal fine nella proposta di legge finanziaria 2021. 
Il sistema integrato “aerei+droni” sarà chiamato a succedere gradualmente ai Rafale terrestri ed imbarcati, oltre che all'Eurofighter Thyphoon a far data dal 2040; l’NGF deve, sin dall'inizio, integrare la sua “navalizzazione" per consentirne l'implementazione sulle future portaerei francesi PANG. Il dimensionamento della portaerei nucleare francese e le sue capacità saranno inoltre strettamente legate alla composizione di un gruppo aereo imbarcato incentrato sullo SCAF, con la possibilità di integrare gli NGF con diversi sistemi autonomi, compreso il rifornimento aereo e soprattutto droni da combattimento (UCAV).


Proseguirà questa collaborazione franco-tedesca-spagnola? Ai posteri l’ardua sentenza.

Nell'ottobre 2018, durante l'ultima edizione di Euronaval, Dassault Aviation ha svelato un modello in scala di quello che potrebbe diventare il Future Combat Air System franco-tedesco (FCAS) o Système de Combat Aérien Futur (SCAF). Questo primo modello mostrava un aereo con ali a delta senza coda chiaramente ispirato al Rafale. Nonostante la sua presenza in una mostra navale, questo aereo ha presto sollevato dubbi sulla sua capacità di operare da una portaerei, o anche di agire come un caccia per la superiorità aerea.
La mancanza della coda e le dimensioni del muso e dei motori raffiguravano quello che sembrava un caccia-bombardiere di quinta generazione molto furtivo piuttosto che un vero aereo da combattimento multiruolo di sesta generazione. In effetti, questa visione del futuro aereo da combattimento si basava sugli studi preliminari di Dassault intrapresi molto prima che Francia e Germania - ora con la Spagna - iniziassero a collaborare allo SCAF / FCAS.

Un nuovo design per l’NGF

Di recente, Dassault e Airbus hanno finalmente svelato un modello in scala reale con un design radicalmente diverso del Next Generation Fighter. Il sistema è pensato per includere anche un Air Combat Cloud (ACC) e diversi Remote Carrier (o leali gregari). 
Con una fusoliera di 18 m (59 piedi) e un'apertura alare di 14 m (46 piedi), l'NGF sarà molto più grande sia del Rafale che del Typhoon, consentendo operazioni a lungo raggio e trasporto interno di armi. Nonostante le grandi dimensioni dell'aereo, si sta cercando di mantenerlo il più piccolo possibile al fine di ridurre la resistenza aerodinamica ad alta velocità.
Una coda a V molto grande fa ora parte del progetto, mentre la forma dell'ala ricorda quella del dimostratore UCAV nEUROn. Questa configurazione dovrebbe fornire una grande area alare e quindi una buona manovrabilità sia a velocità supersoniche che a basse velocità subsoniche.
Il nuovo design include un muso molto più grande e una cabina di pilotaggio posteriore che consente una suite completa di sensori interni ma riduce la vista diretta del pilota davanti all'aereo.
Due vani per armi di grandi dimensioni trasporteranno carichi utili aria-terra, anti-nave e aria-aria.
Il mockup mostra anche DSI (Diverterless Supersonic Inlets). I principali carrelli di atterraggio saranno alloggiati nelle radici delle ali. Molti dettagli rimangono poco chiari. Le configurazioni finali del velivolo e dei motori devono ancora essere definite tra le forze aeree ed i produttori. Comunque, quello che vediamo adesso è molto vicino a quello che sarà l’NGF operativo.
Per tutte le aziende coinvolte nel FCAS / SCAF ad ogni livello, inizierà breve il vero lavoro di progettazione. Ci si aspetta infatti che le forze aeree francesi, tedesche e spagnole - e la marina francese - rilascino una road map comune. Attualmente, FCAS / SCAF e NGF sono ancora nella fase dimostrativa che durerà almeno altri due anni. 
Durante questo periodo, il concetto (e l'aspetto) del Next Generation Fighter si evolverà molto probabilmente drasticamente.
La Dassault ha confermato ai media che lo SCAF sarà imbarcato sulla portaerei PANG che sostituirà la Charles de Gaulle intorno al 2035-2040.
I cambiamenti nella configurazione del velivolo mostrano importanti miglioramenti nella manovrabilità soprattutto a bassa velocità. Nonostante l'aumento di peso e dimensioni, l'NGF sarà probabilmente in grado di atterrare a una velocità inferiore rispetto al Rafale, diminuendo così lo stress sulla cellula della variante imbarcata.
Se il naso lungo di questo design NGF limita la vista frontale per il pilota, le tecnologie avanzate disponibili nei prossimi decenni dovrebbero eludere tale limitazione. Il sistema ad apertura distribuita, la visione sintetica montata sul casco, l'atterraggio automatico e l'ugello di spinta vettoriale sono alcune delle tecnologie che saranno inserite nel design finale dell'NGF facilitando le operazioni navali notoriamente molto complesse.
In ogni caso, un grande velivolo navale stealth multiruolo richiederà una portaerei più grande del la Charles de Gaulle. L'unico vettore disponibile in Francia è attualmente nella fase avanzata di progettazione di dettaglio e sarà sicuramente in grado di operare senza problemi con gli NGF, i velivoli AEW, gli elicotteri e UAV-UCAV.
A lungo termine, il coinvolgimento spagnolo nel SCAF / FCAS potrebbe offrire a Madrid la possibilità di sostituire la sua flotta di portaerei leggere con una portaerei in grado di far operare i nuovi caccia di sesta generazione NGF.
Dopo la presentazione del modello a grandezza naturale, i Ministri della Difesa di Francia, Germania e Spagna hanno stipulato un accordo che stabilisce il quadro giuridico del progetto FCAS / SCAF sviluppato congiuntamente. 
Il primo volo di un prototipo dell’NGF non è previsto prima della seconda metà del prossimo decennio, almeno (litigi tecnologici permettendo!).

(Web, Google, meretmarine, Wikipedia, You Tube)




























































 

lunedì 12 aprile 2021

Il Fiat A.74 RC.38 Ciclone era un motore aeronautico radiale 14 cilindri a doppia stella raffreddato ad aria


Fiat A.74 RC.38 Ciclone 

Il Fiat A.74 RC.38 Ciclone era un motore aeronautico radiale 14 cilindri a doppia stella raffreddato ad aria, prodotto dall'azienda italiana Fiat Aviazione negli anni trenta e montato su numerosi aerei della Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale, tra cui i monoplani da caccia Macchi M.C.200 "Saetta" e Fiat G.50 ed il biplano Fiat C.R.42.


Storia del progetto

Il Fiat A.74 venne rielaborato nel 1935 dall'ingegner Tranquillo Zerbi e dal professor Antonio Fessia appositamente per essere impiegato sui velivoli da caccia. Il motore era un'evoluzione dello statunitense R-1535 a doppia stella a 14 cilindri, di cui la Fiat aveva acquisito la licenza di costruzione. Tra i due motori vi erano comunque numerose differenze progettuali, tra le altre nelle misure di alesaggio e corsa, e costruttive. Queste erano dovute sia all'esigenza di semplificare la produzione, sia a quella di utilizzare materiali autarchici. Inoltre l'A.74 era caratterizzato dall'adozione di un compressore centrifugo ottimizzato per i 3.800 metri di quota e dalla trasmissione del moto all'elica interposta da un riduttore di velocità.


Il Fiat A.74 RC.38 rappresenta un punto di svolta nella produzione di motori aeronautici dell'azienda italiana, fino ad allora impostata su motori 12 cilindri a V. Fu capostipite di una serie di sviluppi atti a produrre propulsori dalla cilindrata e conseguente potenza espressa sempre maggiori, quali gli A.76, A.80 ed A.82.
Per quanto sia facilmente argomentabile che il Fiat A.74, pure buono al suo apparire, sia rimasto in uso, specie sui caccia di prima linea, quando le sue prestazioni erano già superate, il motore venne apprezzato da piloti e meccanici per la sua eccellente affidabilità (anche quando era alimentato con carburanti di pessima qualità ed in climi difficili, come nel deserto libico, o nell'inverno russo) e facilità di manutenzione.

Versioni

Oltre alla versione RC.38, venne prodotta, in un minore numero di esemplari, la versione RC.42, con quota di ristabilimento della potenza (770 CV) a 4 200 m, utilizzata principalmente sui trasporti Fiat G.12 e sugli esemplari destinati all'addestramento del caccia Macchi M.C.200.


Velivoli utilizzatori

Italia
  • CANSA F.C.20
  • Caproni Vizzola F.5
  • Fiat C.R.25
  • Fiat C.R.42
  • Fiat G.12
  • Fiat G.50
  • Fiat R.S.14
  • IMAM Ro.51
  • IMAM Ro.57
  • Macchi M.C.200

(Web, Google Wiipedia, You Tube)