sabato 6 marzo 2021

L'Aero L-29 Delfin (nome in codice NATO: Maya)

L'Aero L-29 Delfin (nome in codice NATO: Maya) era un aereo militare da addestramento a reazione, che negli anni sessanta divenne l'addestratore standard per i Paesi del Patto di Varsavia. Si trattò del primo aereo a reazione progettato e costruito in Cecoslovacchia.


Storia del progetto

Alla fine degli anni cinquanta, le forze aeree sovietiche erano alla ricerca di un aereo da addestramento a reazione, che potesse sostituire gli aerei con motori a pistoni che erano utilizzati per svolgere questa attività. Tale requisito prevedeva anche che il nuovo aereo potesse essere adottato da tutti i Paesi del blocco sovietico, in modo da avere un tipo standard per l'attività di addestramento. La cecoslovacca Aero Vodochody rispose con il prototipo XL-29, progettato da Z. Rublič e K. Tomáš. L'aereo volò per la prima volta il 5 aprile 1959, spinto da un motore di fabbricazione britannica Bristol Siddeley Viper. Il secondo prototipo, invece, utilizzava il propulsore di fabbricazione cecoslovacca M701, che fu successivamente montato su tutti gli aerei seguenti.
Il disegno concettuale di base era quello di produrre un aereo fondamentalmente semplice, che fosse di facile costruzione e manutenzione. La semplicità e la “rusticità” furono ottenuti grazie al ricorso di controlli di volo manuali, grandi flap e l'incorporazione di aerofreni sui lati della fusoliera, che garantivano sia la stabilità, sia un buon comportamento in volo. Questi accorgimenti portarono ad un invidiabile record di sicurezza per il modello.
L'Aero L-29 era in grado di operare, oltre che sulle piste dei normali aeroporti, anche su erba e piste semipreparate. Allievo pilota ed istruttore erano posizionati in tandem, con quest'ultimo in posizione leggermente rialzata. Entrambi i posti di pilotaggio erano dotati di seggiolino eiettabile.
Nel 1961, l'L-29 fu valutato contro il polacco PZL TS-11 Iskra ed il sovietico Yakovlev Yak-30, e risultò vincitore. La Polonia decise di continuare comunque lo sviluppo del suo modello, ma tutti gli altri Paesi del Patto di Varsavia, d'accordo con il COMECON, scelsero il Delfin.
La produzione iniziò nel 1963 e proseguì per 11 anni, con un totale di circa 3.500 esemplari costruiti. Oltre alla versione “base” da addestramento, ne fu realizzata anche una acrobatica monoposto (L-29A Akrobat) ed un'altra da ricognizione con una videocamera montata sul muso (L-29R).


Impiego operativo

Il Delfin fu utilizzato per svolgere attività di addestramento basico, intermedio ed all'utilizzo delle armi. Per l'ultimo tipo di missione, fu equipaggiato con punti d'aggancio per imbarcare pods, bombe e razzi, con un carico massimo imbarcabile di circa 200 kg.
L'Aero L-29 era un addestratore “completo”, che metteva in condizione le varie forze aeree di adottare un aereo capace di sostituire la grande varietà di modelli a pistoni in servizio.
I Delfin furono anche impiegati in combattimento dall'Egitto contro i carri armati israeliani durante la guerra dello Yom Kippur. Il maggior utilizzatore, comunque, fu l'Unione Sovietica, che ne ricevette 2.000 esemplari.
Gli L-29 furono sostituiti da molti operatori dall'Aero L-39 Albatros, realizzato dalla stessa casa.
Il 2 ottobre 2007, un esemplare fu il primo aereo a reazione al mondo a volare utilizzando come combustibile il biofuel, senza aver avuto bisogno di modifiche.


Utilizzatori

Militari

Ancora in servizio:
  • Angola - Força Aérea Nacional Angolana - ad agosto 2016 risultavano ancora in servizio sei esemplari.
  • Georgia - Sak'art'velos samxedro-sahaero dzalebi - 8 L-29 ricevuti, 4 in servizio al luglio 2020.
  • Guinea - Force Aérienne de Guinée - al 2004 operava con un numero imprecisato di esemplari.
  • Mali - Force Aerienne de la Republique du Mali - al dicembre 2012 risultavano ancora in servizio sei esemplari.


Passati:
  • Aeronautica lituana) presso l'aeroporto di Kaunas, Lituania.
  • Afghanistan - Afghan Republican Air Force
  • Afghanistan - Afghan National Army Air Force - operarono con 24 esemplari in servizio tra il 1978 e la fine del 1999.
  • Armenia - Hayastani R'azmao'dayin Owjher - operò con alcuni esemplari ex sovietici, tutti ritirati nel 1996.
  • Bulgaria - Protivovăzdušna Otbrana i Voennovăzdušni Sili - Bălgarski Voennovăzdušni sili - opero con 102 esemplari, consegnati nel periodo 1963–1974, gli ultimi ritirati dal servizio nel 2002.
  • Cecoslovacchia - Češkoslovenske Vojenske Letectvo - operò con circa 400 esemplari operativi.
  • Germania Est - Luftstreitkräfte und Luftverteidigung der Deutschen Demokratischen Republik
  • Egitto - Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Misriyya
  • Ghana - Ghana Air Force - 8 L-29 consegnati, un solo esemplare in organico al settembre 2020, ma non in grado di volare.
  • Indonesia - Tentara Nasional Indonesia Angkatan Udara
  • Iraq - Al-Quwwat al-Jawwiyya al-'Iraqiyya
  • Nigeria - Nigerian Air Force
  • Romania - Forțele Aeriene Române - 52 esemplari ricevuti e tutti ritirati nel 2006.
  • Slovacchia - Vzdušné sily Slovenskej republiky
  • Siria - Al-Quwwat al-Jawwiyya al-'Arabiyya al-Suriyya
  • Ucraina - Viys'kovo-Povitriani Syly Ukrayiny
  • Uganda - Ugandan Air Force
  • Ungheria - Magyar Néphadsereg légiereje - Magyar légierő
  • Unione Sovietica - Voenno-vozdušnye sily - operò con circa 2.000 esemplari entrati in servizio
  • Vietnam - Không Quân Nhân Dân Việt Nam.

Governativi
  • Unione Sovietica - DOSAAF - Oltre a questi, vi sono anche alcuni operatori civili.


Esemplari attualmente esistenti:
  • L'esemplare con marca 15 è conservato al Museo dell'aviazione di Bucarest.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)


























































 

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