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Si vis pacem, para bellum
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
Voenno-vozdušnye sily
Le Voenno-vozdušnye sily (in russo Военно-воздушные силы, Forze aeree militari) costituirono l'aeronautica militare dell'Unione Sovietica e parte integrante delle forze armate sovietiche.
Le VVS furono fondate il 24 maggio 1918 le forze aeree furono costituite come "Flotta aerea rossa dei lavoratori e dei contadini" (in russo Рабоче-крестьянский Красный воздушный флот, Raboče-krest’ânskij Krasnyj vozdušnyj flot). Nel 1991, a seguito della dissoluzione dell'Unione Sovietica, furono divise tra i Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti.
Sukhoi T-4 (in cirillico: Сухой T-4), anche noto col nome di Sotka o Progetto 100
Il Sukhoi T-4 (in cirillico: Сухой T-4), anche noto col nome di Sotka o Progetto 100, è stato un bombardiere strategico supersonico sperimentale di fabbricazione sovietica, sviluppato dalla Sukhoi negli anni sessanta per conto delle forze armate sovietiche al fine di dotarsi di un velivolo omologo dell'XB-70 Valkyrie statunitense all'epoca in fase di sviluppo.
Progettato per compiere missioni di bombardamento e ricognizione strategica, era in grado di raggiungere velocità prossime ai 3.000 km/h. Mai entrato in servizio, del velivolo è stato completato un solo prototipo mentre altri due esemplari sperimentali, denominati T-4M e T-4MS, sono rimasti al solo stadio progettuale.
Al 2021, l'unico T-4 esistente è conservato presso il Museo aeronautico di Monino, nei pressi di Mosca.
Storia
Lo sviluppo del velivolo ebbe inizio nel 1961. L'obiettivo dei progettisti era di realizzare un velivolo da bombardamento ad alta velocità da poter impiegare sia per missioni navali che terrestri con un'autonomia di 7000 km.
Il progetto del T-4 venne preferito a quelli depositati dalle altre industrie aeronautiche russe, la Yakovlev e la Tupolev. Ciò fu deciso in quanto la velocità di 3200 km/h tenuta dal velivolo permetteva di rendere inefficaci le armi contraeree avversarie. La realizzazione dei primi modelli venne ordinata nel 1963. Il progettista era il generale N.S. Chernyakov. Nel 1964 vi fu la revisione preliminare del progetto da parte delle autorità competenti.
Nel 1963, il governo sovietico diede origine ad una richiesta di proposta tra gli uffici di progettazione aeronautica. Il progetto Sukhoi, con la sua alta velocità di crociera di 3.200 km/h (2.000 mph) è stato favorito rispetto ai progetti presentati da Yakovlev e Tupolev e dopo una revisione preliminare del progetto nel giugno 1964, la costruzione di un prototipo è stata autorizzata. Lo sviluppo del T-4 ha richiesto enormi sforzi di ricerca per sviluppare le tecnologie necessarie, comprese le tecnologie di produzione per lavorare e saldare i materiali necessari per resistere al volo sostenuto di Mach 3+. Quasi 600 brevetti o invenzioni sono attribuiti al programma. Il primo prototipo volante fu finalmente completato nell'autunno del 1971. Il lavoro su altri tre programmi (uno per i test statici) è continuato fino al 1975. Nel 1974, il Ministero dell'Industria Aerea (Unione Sovietica) ordinò la sospensione dei lavori sul progetto T-4, che fu ufficialmente demolito il 19 dicembre 1975.
Il naso abbassato dell'aereo si abbassava per fornire visibilità durante il decollo e l'atterraggio. Un “aperiscope” fu utilizzato per la visione in avanti quando il naso veniva ritratto e poteva essere impiegato a velocità fino a 600 km/h (370 mph). I paracadute-freno venivano utilizzati in aggiunta ai freni delle ruote convenzionali.
Storia operativa
Il primo T-4, designato "101", volò per la prima volta il 22 agosto 1972. Il pilota collaudatore era Vladimir Ilyushin, figlio del famoso progettista di aerei Sergei Ilyushin, e il navigatore era Nikolai Alfyorov. I test continuarono fino al 19 gennaio 1974. Il T-4 ha volato solo dieci volte per un totale di 10 ore e 20 minuti.
Aerei in mostra
Un T-4 sopravvive. L'aereo "101" è in mostra al Central Air Force Museum di Monino vicinoMosca. I numeri di serie dei prototipi erano da "101" a "106". Solo "101" e "102" sono stati costruiti, mentre altri prototipi aggiuntivi "103" e "104" erano in costruzione, e "105" e “106". Solo il "101" ha completato tutti i voli di prova e ha volato l'ultimo volo di prova prima che il progetto fosse cancellato il 22 gennaio 1974. Il resto dei prototipi è stato demolito.
Specifiche - Caratteristiche generali:
- Equipaggio: 2
- Lunghezza: 44 m (144 piedi 4 in)
- Apertura alare: 22 m (72 piedi e 2 in)
- Altezza: 11,2 m (36 piedi 9 in)
- Area alare: 295,7 m2 (3.183 piedi quadrati)
- Peso a vuoto: 55.600 kg (122.577 libbre)
- Peso lordo: 114.000 kg (251.327 libbre)
- Peso massimo di decollo: 135.000 kg (297.624 libbre)
- Apparato motore: 4 × motori turbogetto post-combustione Kolesov RD-36-41, 157 kN (35.000 lbf) con postbruciatore.
Prestazioni
- Velocità massima: 3.200 km/h (2.000 mph, 1.700 kn)
- Velocità massima: Mach 3 (design), 1.3 (ragiunto)
- Velocità di crociera: 3.000 km/h (1.900 mph, 1.600 kn) / M2.8
- Autonomia di trasferimento: 7.000 km (4.300 mi, 3.800 nmi)
- Tangenza: 20.000-24.000 m (66.000-79.000 piedi).
Caratteristiche
Caratterizzato dal muso a geometria variabile come il Concorde o il North American XB-70 Valkyrie, per ottenere una sufficiente visibilità nelle fasi di decollo ed atterraggio. Apparentemente ispirato all'XB-70, era di dimensioni più contenute, aveva un impennaggio monoderiva ed era equipaggiato con 4 turboreattori RD36-41. Per migliorare la manovrabilità era stato dotato di alette canard poste in posizione leggermente sopraelevata rispetto alle due ali a doppio delta principali.
Era realizzato in buona parte in titanio. Come già evidenziato, il prototipo utilizzato per le valutazioni è custodito presso il Museo centrale delle aeronautiche militari di Monino, Mosca.
Versioni:
- Sukhoi T-4: versione originale con ala a delta
- Sukhoi T-4M: versione con ali a geometria variabile
- Sukhoi T-4MS: versione in configurazione ibrida: ala volante con estremità a geometria variabile.
Si vis pacem, para bellum
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.
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ma come cittadini e custodi di ideali.
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è che non bisogna arrendersi mai,
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Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo:
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni,
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)
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