domenica 10 dicembre 2023

USAF: Il programma “SKYBORG” e i futuri droni Collaborative Combat Aircraft CCA. I costi dei “Loyal Wingman” e le preoccupazioni sulle effettive capacità emergono nella legge sulla difesa statunitense. I legislatori vorrebbero che l’USAF e l’US NAVY fossero più flessibili riguardo ai piani relativi ai droni da combattimento e al loro costo unitario.








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I membri del Congresso desiderano che l’USAF, così come la marina statunitense, spieghino meglio come intendono mantenere bassi i costi dei loro futuri droni Collaborative Combat Aircraft, o CCA. 






I legislatori vogliono anche maggiori informazioni sulle capacità future di questi velivoli senza equipaggio e su come si inseriranno nei più ampi piani di aviazione tattica di entrambi i servizi. 
L’US Air Force sembrerebbe orientarsi verso progetti CCA con una portata inferiore e prestazioni più elevate di quanto precedentemente previsto, e che si collocherebbero nella fascia alta di prezzo stimate precedentemente.
Le preoccupazioni del Congresso sui due programmi CCA separati, ma fortemente interconnessi, sono contenute in una nuova bozza del disegno di legge annuale sulla politica di difesa, o National Defense Authorization Act (NDAA), per l'anno fiscale 2024. Questo disegno di legge è un compromesso di cui Camera e Senato stanno negoziando i dettagli da settimane: ”I partecipanti concordano sul fatto che i CCA, acquistati a prezzi accessibili con requisiti di capacità ragionevolmente definiti, messi in campo con capacità sufficiente, sulla base di un'analisi approfondita e di concetti di operazioni e impiego dimostrati con successo in anticipo, hanno il potenziale per aumentare significativamente la letalità degli aerei da caccia tattici esistenti”. "Sfortunatamente, né il Segretario dell'Aeronautica Militare né il Segretario della Marina hanno sufficientemente spiegato alle commissioni di difesa del Congresso: Come i Dipartimenti possono acquisire i veicoli a prezzi accessibili in numero sufficiente per eseguire il concetto di operazioni; o il modo in cui il programma viene definito per applicarsi alle sfide a breve, medio e lungo termine, in particolare per quanto riguarda le capacità CCA non pilotate che possono essere utilizzate in compiti di missione attribuibili o sacrificabili", aggiunge il rapporto.
"Pertanto, i partecipanti ordinano al Segretario dell'USAF e al Segretario della US NAVY di fornire rapporti separati ai comitati di difesa del Congresso, entro e non oltre il 1° maggio 2024, spiegando e dimostrando con analisi di supporto, come viene definita l'accessibilità economica del CCA e applicato per velivoli senza pilota che possono essere utilizzati per compiti di missione assegnabili o sacrificabili", continua. "I rapporti devono essere presentati con informazioni non classificate, ma possono contenere un allegato classificato separato, se necessario."
Se venisse approvata e diventasse legge, l’attuale bozza della NDAA per l’anno fiscale 2024 prevederebbe la fornitura di due set di dati chiave, o “matrici di responsabilità”, a intervalli di sei mesi.
Il primo di questi identificherebbe "traguardi chiave, eventi di sviluppo e test e obiettivi prestazionali specifici per la fase di produzione e sviluppo tecnico" su vari aspetti del programma, per includere quanto segue:
  • Livelli di preparazione tecnologica dei principali componenti e sottosistemi ed eventi chiave di dimostrazione e test;
  • Maturità progettuale;
  • Maturità del software;
  • Maturità dell'integrazione del sottosistema e del livello di sistema;
  • Livelli di preparazione alla produzione per operazioni di produzione critiche ed eventi chiave di dimostrazione e test;
  • Operazioni di manifattura;
  • Verifica del sistema, convalida ed eventi chiave dei test di volo;
  • Affidabilità;
  • Disponibilità per le operazioni di volo;
  • Manutenibilità.
La seconda matrice si concentrerebbe sui costi, in particolare per quanto riguarda i seguenti elementi:
  • Veicolo aereo;
  • Propulsione;
  • Sistemi di missione;
  • Sottosistemi del veicolo;
  • Software per veicoli aerei;
  • Ingegneria dei sistemi;
  • Gestione del programma;
  • Test e valutazione del sistema;
  • Sistemi di supporto e formazione;
  • Canone contrattuale;
  • Modifiche ingegneristiche;
  • Supporto diretto alla missione, comprese le riduzioni generali del Congresso;
  • Test governativi;
  • Attrezzatura ausiliaria dell’aeromobile;
  • Pezzi di ricambio iniziali;
  • Supporto dell’appaltatore;
  • Modifiche.
Vi è inoltre un ulteriore requisito per l'Aeronautica Militare e la Marina statunitensi di fornire parametri di costo oggettivi e soglia riguardanti il costo unitario ricorrente flyaway, il costo unitario medio di approvvigionamento, il costo unitario lordo/del sistema d'arma, il costo dell'aeromobile per coda all'anno e costo dell'aereo per volo orario.
La stessa sezione della NDAA richiede che i due servizi forniscano gli stessi tipi di dati riguardanti gli aerei da combattimento stealth di sesta generazione con equipaggio che stanno sviluppando nell'ambito dei rispettivi programmi Next Generation Air Dominance (NGAD). 







Il CCA è anche un elemento dell’NGAD, una famiglia di programmi che include anche il lavoro su nuove  armi, sensori, suite di networking e gestione della battaglia,  motori a reazione avanzati e altro ancora.


Il nuovo compromesso NDAA elimina in particolare una disposizione che i membri del Senato avevano incluso nelle precedenti bozze della versione del disegno di legge della loro camera che aveva cercato di imporre obiettivi di costo rigidi per diversi livelli di CCA. Ciò avrebbe creato categorie di costi generali per i CCA "espandibili" (3 milioni di dollari), "attirabili" (10 milioni di dollari) e "squisiti" (25 milioni di dollari). Torneremo su queste definizioni di costo specifiche.
"Il Senato recede con un emendamento che eliminerebbe l'obbligo di stabilire limiti di costo per i CCA specificatamente etichettati come attribuibili, sacrificabili o squisiti", secondo il rapporto che accompagna l'ultima bozza della NDAA. "I partecipanti riconoscono che il Segretario dell'USAF e il Segretario della Marina intendono invece che i loro programmi CCA perseguano un aereo CCA designato con la nomenclatura 'Increment 1'."
Una sezione separata del rapporto indica inoltre che è già in corso una pianificazione per quanto riguarda un CCA Increment 2. La NDAA chiede all'USAF di fornire dettagli su "qualsiasi piano del Segretario per aumentare o sostituire la capacità o capacità esistente di aerei da caccia tattici pilotati con capacità o capacità di Increment 1 o Increment 2 di aerei da combattimento collaborativi", come parte di una richiesta di dettagli più ampi sui piani attuali per le future flotte di aerei da combattimento tattici con equipaggio del servizio.
Tutto ciò è in linea con quanto rivelato finora dall’USAF sul suo programma CCA. A novembre, il segretario Frank Kendall aveva ribadito che il servizio stava pianificando l'acquisizione di almeno 1.000 CCA, ma con l'aspettativa che questo numero potesse crescere in modo significativo.
Il piano dell'Air Force, almeno inizialmente, prevede che i CCA, che avranno elevati gradi di autonomia, lavorino a stretto contatto con gli aerei da combattimento tattici con equipaggio. Si prevede che il servizio scelga un unico progetto con cui iniziare. La cifra di pianificazione di 1.000 droni si basa su di un concetto nazionale di operazioni che accoppierebbe due degli aerei senza equipaggio con ciascuno dei 200 jet da combattimento NGAD che il servizio prevede di acquisire e 300 F-35A Joint Strike Fighters.
Tuttavia, l'USAF ha da tempo lasciato aperta la possibilità di acquisire ulteriori varianti o derivati di ciò che il CCA progetta o progetta inizialmente sceglie, o altri tipi complessivamente, per svolgere altri ruoli e missioni insieme ad altri tipi di velivoli con equipaggio. Si prevede inoltre che i CCA dispongano di capacità autonome in costante crescita e siano quindi in grado di svolgere una serie di compiti indipendentemente dagli aeromobili con equipaggio.
"La strategia di acquisizione del CCA si basa sullo sviluppo incrementale, sulla concorrenza continua con più fornitori, su prototipi su vasta scala e sulla velocità di avanzamento con le tecnologie disponibili per consentire apprendimento e messa in campo accelerati", lo ha confermato un portavoce dell'USAF di recente. "Il programma CCA è attualmente sulla buona strada per essere conforme alla sua strategia di acquisizione e agli impegni nei confronti del combattente."
Ciò è stato in risposta alle domande sui commenti fatti dal Segretario Kendall al Reagan National Defense Forum e dintorni riguardo al fatto di avere "alcuni potenziali appaltatori del CCA già sotto contratto” e di aver "trovato alcuni modi per ottenere alcuni di questo lavoro è iniziato".
"Nell'anno fiscale 2022, il DAF, Dipartimento dell'Aeronautica Militare, ha avviato uno sforzo di perfezionamento del concetto per esplorare molteplici vignette operative e i concetti di veicolo aereo per CCA", ha chiarito il portavoce dell'Air Force. "Diversi appaltatori continuano a maturare i progetti dei loro aeromobili per mettere in campo una capacità operativa CCA il più rapidamente possibile."
L’Air Force ha rifiutato di nominare nessuno di questi appaltatori, ma Lockheed Martin, Northrop Grumman, Boeing, General Atomics, Raytheon, Kratos e Anduril hanno tutti parlato pubblicamente di sviluppi rilevanti per il CCA negli ultimi anni. Altre società sono senza dubbio nel mix, sia come potenziali appaltatori principali che come possibili subappaltatori in gruppi più ampi.


IL DRONE AVANZATO SKYBORG E L’IRST LEGION POD

Inoltre, l’USAF ha ora confermato che il progetto del drone avanzato Skyborg è formalmente entrato a far parte del programma CCA. 


Altri componenti dello sforzo del CCA sono i test che coinvolgono una flotta di caccia F-16 Viper modificati con capacità autonome avanzate e il lavoro per la creazione di una nuova unità operativa sperimentale (EOU) per esplorare concetti operativi futuri rilevanti.
Due droni stealth Avenger hanno collaborato tramite un algoritmo avanzato per identificare e trasmettere dati in tempo reale sulle minacce aeree.
All’inizio del 2022, la General Atomics Aeronautical Systems ha utilizzato due velivoli senza pilota Avenger di proprietà della società e dotati del pod Lockheed Martin Legion Pod per inviare dati, ad un centro di comando e controllo, sulle minacce aeree a lungo raggio acquisiti passivamente e fusi da un algoritmo avanzato.
“Questo test di volo finanziato per la prima volta dal settore industriale dimostra le capacità consolidate delle piattaforme senza equipaggio e dei loro sensori per fornire dati provenienti dalla fusione dei sensori“, ha affermato Michael Atwood, direttore senior dei programmi avanzati di GA-ASI. “L’Avenger con il Legion Pod dimostra come le piattaforme collaborative autonome con rilevamento avanzato possono fornire una consapevolezza persistente e condivisa del dominio aereo“.
Nelle due ore di volo di volo, i due Avenger hanno sorvolato il deserto della California meridionale. Durante la missione, il sistema di ricerca e localizzazione a infrarossi IRST21 del Legion Pod ha rilevato più velivoli in rapido movimento operanti nell’area. Il software di fusione della Lockheed Martin ha unito i dati dei sensori di entrambi i pod in tempo reale e gli Avenger li hanno trasmessi in streaming alla stazione di terra. Già nel mese di luglio 2021, un Avenger aveva tracciato autonomamente più bersagli utilizzando la capacità IRST del Legion Pod.
“Questa è la prima volta che i sistemi IRST su più velivoli autonomi hanno fornito dati combinati sulle minacce aeree agli utenti a terra“, ha affermato Scott Roberson, direttore di Sensors and Global Sustainment Advanced Programs presso Lockheed Martin. “È un grande passo avanti nello sviluppo di un quadro operativo comune che aumenti la consapevolezza situazionale tra i domini nelle operazioni congiunte“.
Questa tecnologia di fusione è stata precedentemente testata con alcuni caccia F-15 equipaggiati con i Legion Pod e i datalink durante l’esercitazione Northern Edge nel 2021. Il Legion Pod è sensore IRST passivo a lungo raggio collaudato su più piattaforme, inclusi due tipi di UAV Avenger. Dal momento che il Legion Pod è in produzione, potrebbe volare in missioni nel mondo reale non appena i clienti del governo degli Stati Uniti lo desiderassero, in caso di necessità urgente.
La capacità del sistema di fusione dei dati di assorbire più sorgenti di sensori lo rende un nodo centrale che collega i Legion Pod su piattaforme con e senza pilota. Lockheed Martin ha in programma di testare la fusione dei dati tramite il Legion Pod con capacità di collegamento dati tra velivoli F-16 e da velivoli F-15 a velivoli F-16. Il design aperto del sensore supporta i requisiti Joint All Domain Operations per architetture di collegamento dati alternative.
Inoltre l’architettura Open Mission System (OMS) del sensore Legion Pod consente una rapida integrazione, rendendo la tecnologia trasportabile tra le diverse piattaforme aeree e riducendo la sequenza temporale e la complessità per l’integrazione su nuove piattaforme.
I droni stealth GA-ASi Avenger sono utilizzati anche nel programma Skyborg e nel mese di ottobre 2021, due di questi velivoli stealth e a pilotaggio remoto avevano dimostrato la capacità di volare autonomamente mentre comunicavano tra loro per garantire un volo coordinato, rispondendo ai comandi di navigazione, rimanendo all’interno di geo-recinzioni specifiche e mantenendo gli inviluppi di volo. Il programma Skyborg si concentra sulla dimostrazione di un ACS – Autonomy Core System aperto, modulare e di proprietà del governo in grado di volare, navigare e comunicare autonomamente e, infine, integrare altre funzionalità avanzate.







IL PROGETTO DELLA DARPA “Air Combat Evolution” ACE

L'USAF sta inoltre sfruttando altri progetti esistenti, tra cui il progetto Air Combat Evolution (ACE) della Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) degli Stati Uniti e il programma Airpower Teaming System (ATS) australiano della Royal Australian Air Force (RAAF), per contribuire a promuovere la sua ambizione nel CCA. L'USAF ha condotto test di autonomia avanzata e altri test utilizzando un drone Boeing MQ-28 Ghost Bat, il progetto sviluppato per il programma ATS della RAAF, tra gli altri tipi.




I dettagli disponibili al pubblico sugli sforzi del CCA della US NAVY sono molto più limitati. 

Tuttavia, è noto che il servizio collabora molto attivamente con l'USAF sullo sviluppo di tecnologie e concetti operativi rilevanti. Ad esempio, i due servizi stanno lavorando per garantire che sarà possibile scambiare senza problemi il controllo delle rispettive ACC nelle operazioni future.
Il programma CCA della US NAVY è anche un elemento del proprio impegno NGAD, che include un programma separato di velivolo da combattimento stealth di sesta generazione con equipaggio noto come F/A-XX.





Vale la pena notare che i funzionari dell’US Air Force continuano a sottolineare che il servizio è ancora solo nelle fasi iniziali di definizione dei requisiti chiave del CCA e, per estensione, di determinazione dei costi stimati. Allo stesso tempo, da quanto emerso finora, il servizio è molto interessato a progetti con prestazioni e capacità di carico significativamente superiori alle aspettative. Sembra che queste capacità vadano a discapito della autonomia. Tutto ciò solleva poi ulteriori interrogativi sui costi.
A novembre, il segretario dell'aeronautica militare Kendall ha rivelato che l'attuale costo unitario stimato per il lotto iniziale di CCA sarebbe compreso tra un terzo e un quarto del prezzo di un F-35 Joint Strike Fighter. Ciò porterebbe il costo di uno di questi droni a circa tra 20,5 e 27,5 milioni di dollari, sulla base dei dati disponibili sugli attuali prezzi unitari dell’F-35. Queste cifre sono notevolmente in linea con ciò che la bozza NDAA del Senato per l’anno fiscale 2024 aveva cercato di definire “ottimale”. Anche le forze armate statunitensi hanno definito in passato la fascia di costo dei sistemi “sacrificabili” tra i 2 e i 20 milioni di dollari.
"Siamo molto contrari a questi obiettivi di costo. Non so da dove provengano queste categorie", aveva detto il segretario Kendall quando gli era stato chiesto informazioni sulle disposizioni relative al CCA nella bozza NDAA del Senato a settembre. "Non capisco quello che stiamo facendo.”
Da qualche tempo, ormai, l’US Air Force sta cercando costantemente di abbandonare il termine "attaccabile", quando si parla di CCA o qualsiasi altra cosa, per discuterli in termini di "massa accessibile". La definizione di “attritable” è sempre stata alquanto nebulosa. È stato comunemente usato nel corso degli anni per descrivere velivoli e altri sistemi progettati concentrandosi su un equilibrio tra basso costo e capacità rilevanti che aiuta a rendere meno problematico il caso in cui tali risorse vengano perse in combattimento.
"Non sono sacrificabili. Sono pensati per essere sistemi in cui è possibile accettare perdite pari a una frazione di esse e non avere un grande impatto operativo", ha detto Kendall riguardo ai futuri CCA del suo servizio a novembre, evocando ancora il linguaggio fondamentale che ha stato utilizzato in passato per l'irritabilità.
Tutto ciò non fa altro che sollevare ulteriori domande su ciò che l’USAF vuole almeno dal suo programma CCA e se l’attuale strategia presenta un percorso ragionevole per raggiungere tali obiettivi: "Tutto ciò porta a questioni più ampie su cosa significherà qualsiasi cambiamento nei requisiti fondamentali per il futuro del programma CCA. La richiesta di autonomia e prestazioni quasi da caccia, così come carichi utili apprezzabili, potrebbe facilmente portare a una piattaforma più costosa senza il vantaggio di una maggiore autonomia che si allontana da ciò che l’intero sforzo avrebbe dovuto essere all’inizio. Cose come un requisito per il rifornimento in volo potrebbero ulteriormente negare costi chiave, produzione e vantaggi operativi che questi aerei senza equipaggio potrebbero altrimenti offrire se fossero più economici acquisire e mettere in campo in gran numero, oltre che più facile da gestire e mantenere”.
Ciò che i legislatori hanno delineato nel rapporto che accompagna la nuova bozza di compromesso della NDAA per l’anno fiscale 2024 non fa altro che sottolineare queste preoccupazioni. Chiarisce inoltre che i legislatori hanno ricevuto meno dettagli di quanto vorrebbero sui programmi CCA dell’Aeronautica e della Marina statunitensi, nonché su altri aspetti dei loro sforzi NGAD, di quanto vorrebbero.
È importante ricordare che questo disegno di legge deve ancora essere approvato e diventare legge, ma è ampiamente previsto che lo venga, date le ampie trattative tra democratici e repubblicani sui suoi contenuti. Con l'obbligo per l'USAF e la US NAVY di fornire informazioni non classificate (oltre che dati classificati, se necessario) sui costi e sulle capacità del CCA, dettagli più specifici sui piani dei due servizi per questi droni potrebbero ora iniziare ad emergere nel nuovo anno.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Thedrive, Aviation Report, Wikipedia, You Tube)




















 

sabato 9 dicembre 2023

Voenno-morskoj flot SSSR (in russo: Военно-морской флот СССР o semplicemente ВМФ СССР, cioè VMF URSS) era la denominazione della marina militare dell'Unione Sovietica dal 1937 al 1991, anno della sua dissoluzione: Osa I e Osa II è il nome in codice NATO per due serie di motocannoniere missilistiche sovietiche progetto 205 e 205U.






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Anche indicate come FAC (Fast Attack Craft) sono unità leggere d’attacco armate con missili antinave SS-N-2 Styx e con torrette AK-230 radarguidate per la propria difesa.
Le classe Osa hanno rappresentato un miglioramento rispetto alle precedenti classe Komar - progetto 183R, ricavate dalle siluranti classe P6, praticamente con i quattro siluri da 533 sostituiti da due missili.

Il progetto

Le Osa vennero concepite tenendo conto che, secondo i calcoli eseguiti dai tecnici sovietici, i gruppi con le motocannoniere armate di Styx avevano bisogno di lanciare ben dodici missili per affondare un cacciatorpediniere NATO, quindi sei navi, e una possibilità su tre di raggiungere un bersaglio (quindi ben diciotto navi). Tale numero era difficile da considerare "soddisfacente", e unito alla difficoltà di coordinare tante navi non giovava alla convenienza di queste azioni.
Ma tre Osa erano sufficienti per lanciare i dodici missili, e grazie al raddoppio dell'armamento contraerei, si valutava che avessero una possibilità su due di raggiungere un bersaglio, quindi le Osa necessarie per affondare un caccia NATO erano scese ad appena sei. Così il nuovo progetto si dimostrò subito un miglioramento sostanziale, anche se il numero di armi valutato per colpire ciascuna nave nemica venne mal calcolato (talvolta ne bastarono molte meno, mentre in altri casi non furono sufficienti).
Il progetto verteva su una nave che, nonostante la velocità, era assai tozza, simile ad un grosso motoscafo, mentre la plancia era larga e assai bassa. I missili erano a mezza nave, con quattro lanciatori singoli per i pesantissimi missili SS-N 2, anti-nave a medio raggio (40 km).

Armamento

Le armi contraeree, nelle Komar assai scarse, passarono da una torre binata da 25mm, a puntamento ottico, a due compatte torri ADG-230 automatiche, a prua e a poppa, armate con le potentissime armi da 30x213mm di nuova concezione, con puntamento automatico, guida radar o ottica e un gran numero di colpi sistemati sotto il ponte. La nave aveva un radar "Drum Tilt" disposto su un podio a poppa, tra i missili, e possedeva un sorprendente campo di tiro, praticamente copriva anche il settore poppiero, nonostante la presenza di un albero e della plancia. Invece sulle Osa II vennero aggiunti lanciamissili quadrupli per i SA-7 Grail, chiamati SA-N 5 nell'impiego navale.

Motori

I motori erano due potenti diesel montati su altrettanti assi, che erogavano ben 12.000hp, e assicuravano una buona velocità e autonomia.

Tecnica di impiego

Lo scopo del progetto Osa era quello di arrivare a tiro delle navi nemiche, lanciare le sue armi, ciascuna delle quali sufficiente per distruggere anche navi di grande dislocamento, e ritirarsi a tutta velocità, difendendosi da attacchi aerei con le sue torrette da 30mm.

Produzione ed impiego bellico

Centinaia di unità vennero costruite in decenni, con successi e disastri nella loro carriera. Tra i primi l'affondamento del PNS Khaibar, un caccia classe Battle distrutto nel 1971 con un attacco notturno durante la terza guerra indo-pakistana. Le navi risultarono inefficaci, invece, durante la battaglia di Laodicea e la Battaglia di Damietta contro le veloci motocannoniere israeliane, a causa della scarsa efficacia dei loro missili contro bersagli tanto piccoli ed alle difese ECM israeliane: le navi della classe Saar israeliane dell'epoca riuscirono a evitare i loro attacchi a lunga gittata e poi le raggiunsero con i cannoni e i missili Rafael senza che le navi arabe, con apparati motori in stato precario, riuscissero a scappare né a difendersi con i loro cannoni di piccolo calibro.
Qualcosa di simile accadde anche alle navi irachene contro le navi classe Combattante II iraniane nel corso dell'Operazione Morvarid del novembre 1980, segno che i missili Styx necessitavano di essere integrati con armi migliori.

Evoluzioni

Alcuni progetti hanno visto le Osa armate con otto missili SS-N 25 Harponsky.
La Cina ha prodotto oltre cento Osa con missili, pure essi cloni degli Styx, del tipo C-201.







LE ORIGINI DEL PROGETTO

I Project 205 Moskit (zanzara), più comunemente conosciuti con il nome in codice NATO Osa, sono una classe di navi missilistiche sviluppate per la Marina sovietica alla fine degli anni '50. Fino al 1962 era classificata come torpediniera di grandi dimensioni.
La classe Osa è probabilmente la classe più numerosa di navi lanciamissili mai costruita, con oltre 400 navi costruite tra il 1960 e il 1973 sia per la Marina sovietica che per l'esportazione verso i paesi alleati. Osa significa vespa in russo, ma non è un nome ufficiale. Le barche furono designate come "grandi taglia-missili" nella Marina sovietica.
Mentre la precedente classe Komar era una barca economica ed efficiente (e la prima ad affondare una nave da guerra con missili guidati, distruggendo il caccia Eilat della Marina israeliana), la loro resistenza, tenuta di mare e abitabilità erano nella migliore delle ipotesi modeste, e la scatola missilistica era vulnerabile ai danni e alle onde. Tra gli altri punti deboli c'erano lo scafo in legno, il radar privo di unità di controllo del fuoco e un armamento difensivo inadeguato costituito da due cannoni da 25 mm ad azionamento manuale con solo un semplice mirino ottico in un'unica torretta.
Le armi offensive delle Komar erano una coppia di missili P-15 Termit (NATO: SS-N-2 "Styx"), e non c'era capacità sufficiente per contenere i più moderni P-15M a lungo raggio. I sensori non erano sufficientemente efficaci per sfruttare la portata massima dei missili e l'equipaggio di 17 persone non era abbastanza numeroso per utilizzare tutti i sistemi in modo efficiente.
Per rimediare a tutte queste carenze, si era ritenuto che fossero necessarie unità più grandi per montare l'attrezzatura necessaria e fornire più spazio per un equipaggio più numeroso.
Le imbarcazioni Project 205 sono più grandi delle pionieristiche imbarcazioni Project 183R (NATO: classe Komar), con una massa quattro volte maggiore e quasi il doppio dell'equipaggio. Dovevano ancora essere navi "minime" per i compiti pianificati.
Lo scafo era in acciaio, con una sovrastruttura bassa e larga in leghe AMG più leggere, ponte continuo e bordo libero alto. I bordi del ponte erano arrotondati e lisci per facilitare il lavaggio della contaminazione radioattiva in caso di guerra nucleare. Lo scafo era piuttosto largo, ma le unità del Progetto 205 potevano comunque raggiungere velocità elevate poiché avevano tre motori diesel radiali Zvezda M503 capaci di una potenza combinata di 12.000 CV (15.000 CV dal Progetto 205U in poi) che azionavano tre alberi.
I potenti motori consentivano una velocità massima di circa 40 nodi unitamente ad una discreta resistenza ed affidabilità. C'erano anche tre generatori diesel. Due motori principali e un generatore sono stati collocati nella sala macchine di prua, il terzo motore principale e due generatori nella sala macchine di poppa. C'era un vano di controllo tra le due sale macchine.
Il problema relativo al debole armamento antiaereo del precedente Progetto 183R fu parzialmente risolto con l'uso di due torrette AK-230, sul ponte di prua e di poppa. Un radar di tiro MR-104 Rys (NATO: "Drum Tilt") era posizionato su una piattaforma alta e controllava l'intero orizzonte, nonostante le sovrastrutture fossero piuttosto larghe ma basse. Anche se posizionato a poppa, questo radar aveva un buon campo di tiro tutt'intorno.
Le torrette AK-230 erano senza equipaggio, ciascuna armata con due cannoni da 30 mm in grado di sparare a 2.000 giri al minuto (400 pratici) con una portata pratica di 2.500 m. Era possibile l'uso contro bersagli di superficie, ma come con le precedenti Komar, una volta esauriti tutti i missili si prevedeva di fuggire e non combattere. Armamenti anti-superficie veramente efficaci non furono disponibili fino all'introduzione delle corvette classe Progetto 12341.1 Molniya (NATO: "Tarantul"), con cannoni da 76 mm.
L'armamento offensivo consisteva in quattro missili P-15 Termit (NATO: SS-N-2 "Styx"), ciascuno protetto dalle intemperie all'interno di un lanciatore a forma di scatola. Ciò aveva raddoppiato le armi disponibili rispetto al Progetto 183R, conferendo maggiore resistenza. I missili erano controllati da un radar MR-331 Rangout (NATO: "Top Bow") e da un Nikhrom-RRM (NATO: "Square Tie") ESM / IFF che consentiva persino il targeting oltre l'orizzonte, se il radar del bersaglio era acceso.
Con tutti questi miglioramenti, queste navi erano notevolmente più efficaci. Avevano uno dei primi, se non il primo, sistema d'arma ravvicinato (CIWS). Il tasso di sopravvivenza fu migliorato al 50% e la raffica richiesta di 12 missili poteva essere lanciata solo da tre navi. L'affondamento di un cacciatorpediniere era quindi considerato "assicurato" utilizzando solo sei navi (due squadroni di tre navi), rendendo le navi del Progetto 205 più facili da coordinare e persino più economiche rispetto al numero richiesto di barche del Progetto 183R per ottenere la stessa efficacia.
Come risultato di questi miglioramenti, le unità del Progetto 205 non avevano eguali tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60. Ne furono prodotte oltre 400 in URSS e altri 120 in Cina. Alcuni dei progetti migliorati del Progetto 205U (Osa II) erano equipaggiati con i missili terra-aria 9K32 Strela-2 (NATO: SA-N-5 "Grail") nei lanciatori quadrupli MTU-4 nel tentativo di migliorare la difesa aerea. Questo nuovo modello aveva anche motori migliorati e più potenti e nuove scatole missilistiche cilindriche, con i missili P-15U migliorati. Le successive barche 205M e 205 mod avevano tubi più lunghi per i missili P-15M ulteriormente migliorati.

Varianti

Lo scafo del Progetto 205 si dimostrò molto versatile e fu utilizzato come base per tutta una serie di imbarcazioni da attacco rapido e motovedette sovietiche:
  • Progetto 205 ("Osa I") : originale lanciamissili, riconoscibile dai lanciamissili a forma di scatola per i missili Termit P-15/P-15T. 160 costruiti;
  • Progetto 205E : Progetto 205 con 4 lanciamissili KT-62K per missili P-25 e un idrovolante anteriore, che lo rende capace di raggiungere una velocità di 50 nodi (93 km/h). 1 costruito;
  • Progetto 205Ch : Progetto 205 con apparecchiature elettriche su 400 Hz. 1 costruito;
  • Progetto 205U ("Osa II") : Progetto 205 aggiornato con lanciamissili a forma di tubo per il missile P-15U migliorato. 32 costruiti;
  • Progetto 205ER : versione di esportazione principale del Progetto 205U. Nikhrom-RRM IFF/ESM, Nickel IFF e radiogoniometro ARP-58SV rimossi;
  • Progetto 205M : tubi missilistici più lunghi per missili P-15M con il nuovo complesso radar Graviy invece del complesso Rangout/Rys . 1 costruito;
  • Progetto 205mod : missile P-15M invece di P-15U. 19 costruiti;
  • Progetto 205P Tarantul (" Stenka ") : versione motovedetta antisommergibile.

In aggiunta a quanto sopra, la famiglia di velivoli da attacco rapido Project 206 (classi NATO: Shershen, Turya e Matka) era basata sul Project 205 e condivideva un design comune della sala macchine.

Servizio di combattimento

Queste navi lanciamissili furono utilizzate durante la Guerra di logoramento, la Guerra dello Yom Kippur e la Guerra indo-pakistana del 1971.
Le navi missilistiche israeliane Saar affondarono una nave missilistica siriana classe Osa durante la battaglia di Latakia e tre navi missilistiche egiziane di classe Osa nella battaglia di Baltim. Nessuna nave israeliana fu danneggiata in queste battaglie. 
Al contrario, le navi missilistiche Osa della Marina indiana ebbero molto successo contro la Marina pakistana nell'operazione Trident, con un totale di cinque navi affondate, due danneggiate irreparabilmente, un impianto petrolifero distrutto e il porto di Karachi tenuto sotto blocco senza perdite. 
Le Osa furono utilizzate anche nella guerra Iran-Iraq, con poche perdite, soprattutto in una singola battaglia nel 1980, quando diversi furono distrutte dagli F-4 armati con AGM-65. Questa battaglia ebbe luogo il 29 novembre 1980 e la Marina irachena subì alcuni danni. L'Iraq perse solo cinque navi lanciamissili durante otto anni di guerra. 
Le Osa II siriane furono utilizzate nella guerra civile siriana. Le Osa II furono filmati mentre sparavano con i loro cannoni da ponte nella città di Latakia. 
I difetti dell'Osa da esportazione erano principalmente la bassa efficienza dei suoi missili contro obiettivi piccoli e dotati di ECM, come visto nella battaglia di Latakia. In questo conflitto, Osa e Komar spararono per prime, grazie alla maggiore gittata dei missili e alle favorevoli condizioni di propagazione radar, ma mancarono gli obiettivi a causa di disturbi e non furono in grado di fuggire a causa di alcuni malfunzionamenti del motore. La mancanza di cannoni di medio calibro ostacolava la difesa contro le cannoniere, anche se l'URSS disponeva di cannoni da 37, 45 e 57 mm che potevano essere montati al posto di un cannone da 30 mm, come accadeva su alcune altre navi, come le corvette Poti ASW. Non furono mai equipaggiate con sistemi antimissile efficaci anche se non vi era alcuna differenza significativa in termini di dimensioni o peso tra l'AK-230 e l' AK-630 CIWS.
Il successore fu la corvetta classe Tarantul Progetto 1241, con una stazza doppia e un costo più elevato, ma inizialmente armata ancora con soli quattro P-15. Avevano una suite elettronica migliore e un cannone da 76 mm con un'elevata cadenza di fuoco, insieme ai nuovi missili supersonici P-270 Moskit e Kh-35, AK-630 CIWS e radar "Bass Tilt". Tuttavia ne furono costruite meno, e così le Osa, dopo aver sostituito le vecchie Komar, rimasero ampiamente in servizio fino all'inizio del 21° secolo.

Operatori

Per la marina sovietica furono costruite circa 175 imbarcazioni Osa I e 114 Osa II; le ultime furono dismesse intorno al 1990 dalla principale flotta sovietica. Tra i paesi post-sovietici, una nave è in servizio con la Marina dell'Azerbaijan e due sono in servizio con la Marina lettone.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)