mercoledì 19 dicembre 2018

La Carabina Winchester M1



La Carabina M1 è un'arma semiautomatica semplice e leggera in calibro .30 usata dalle forze statunitensi durante la Seconda guerra mondiale e poi rimasta in servizio fino alla Guerra del Vietnam. La produzione variò nel corso degli anni con modelli nuovi e rivisitazioni che l'hanno resa molto popolare anche tra i civili.


Nonostante il nome e alcune similitudini estetiche, la Carabina M1 non condivide quasi nient'altro con il più grande Garand M1, nemmeno il munizionamento. Fu chiamata "carabina" semplicemente per la lunghezza inferiore al normale.

Il 1º luglio 1925 l'esercito statunitense introdusse l'attuale sistema di nomenclatura in cui M sta per "modello" e il numero rappresenta lo sviluppo sequenziale delle varie armi. Ossia, il "fucile M1" indica il primo tipo di arma sviluppata in questa categoria, la Carabina M1 fu la prima arma tra le carabine e così via.

Già prima della Seconda guerra mondiale la U.S. Army Ordnance aveva ricevuto feedback nei quali si spiegava come il fucile M1 Garand fosse troppo ingombrante e pesante per le truppe di supporto come carristi, squadre mortaio e operatori radio.

Inoltre, l'idea di sfruttare alianti per lanciare oltre le linee nemiche gruppi di paracadutisti fece sorgere la domanda per un tipo di arma adatta a questi combattenti. Si richiedeva un'arma leggera e compatta, che avesse una portate e una precisione maggiori di una pistola, ma un peso inferiore sia al Garand M1 che al Thompson. L'esercito decise che una carabina avrebbe potuto funzionare, ma specificò che la nuova arma non avrebbe dovuto pesare più di 2,5 kg pur mantenendo una buona precisione sui 300 m. Per i paracadutisti fu specificamente pensata una versione con calcio abbattibile.

Nel 1938 l'Odnance Department venne incaricato di sviluppare un "fucile leggero" o una carabina, sebbene i requisiti per l'arma non sarebbero stati definitivamente approvati fino al 1940. Questo portò ad una competizione nel 1941 tra le varie compagnie di produzione militare.


La Winchester, dapprima, non sottopose il progetto di una carabina, visto che era impegnata nella progettazione di un fucile militare M2 camerato per il .30-06. Il fucile era l'idea di Jonathan "Ed" Browning, fratello del più famoso John Moses Browning. Un paio di mesi dopo la morte di Ed nel maggio 1939, la Winchester assunse David Marshall "Carbine" Williams che aveva cominciato a lavorare ad una carabina azionata a pistone a corsa corta durante un breve soggiorno in una colonia penale di bassa sicurezza. La Winchester, dopo il rilascio di Williams, lo assunse nella speranza che il brillante progettista potesse completare i progetti lasciati incompiuti da Ed Browning.

Williams introdusse il suo pistone a corsa corta nel progetto già esistente. Dopo le prime prove sul campo, il meccanismo di chiusura di Browning si rivelò altamente inaffidabile e si decise di sostituirlo con l'ormai collaudato sistema di chiusura rotante Garand. Nel maggio 1941, il prototipo era passato dai 4,3 kg originali ai 3,4 kg del progetto finale.

La Ordnance non si era dichiarata soddisfatta dei prototipi inviati dalle varie industrie. La Winchester si mise in contatto con l'azienda per proporre il proprio M2. Il maggiore Studler della Ordnance ritenne possibile scalare il fucile per farne una carabina dal peso ancora più contenuto (dai 2 ai 2,5 kg) e richiese un prototipo al più presto. Il primo esemplare venne costruito alla Winchester in 13 giorni da William C. Roemer, Fred Humeston e altri tre lavoratori della Winchester sotto la supervisione di Edwin Pugsley ed era essenzialmente una versione ridotta dell'M2 in .30 Carbine. Il lavoro fu compiuto con parti ricavate da altre armi: gruppo grilletto e blocchi di un Winchester M1905 e una barra di azionamento di un Garand modificata per entrare nella nuova arma. Il prototipo colpì subito i militari.


Dopo i primi test nell'agosto del 1941, la Winchester si impegnò nel definire una versione più presentabile. Williams fu incaricato della supervisione. Il nuovo prototipo stravinse contro le rimanenti carabine proposte nel settembre del 1941 e la Winchester ricevetta la notifica di vittoria il mese seguente. La standardizzazione avvenne il 22 ottobre 1941. Questa storia fu l'ispirazione per il film del 1952 Carabina Williams con James Stewart. A differenza di quanto mostrato nel film, tuttavia, Williams ebbe poco a che vedere con la creazione dell'arma, se non per il funzionamento a corsa corta. Williams progettò il suo nuovo sistema indipendentemente dagli altri membri della Winchester, e il prototipo non fu pronto prima del dicembre 1941, due mesi dopo la standardizzazione della carabina. Edwin Pugsley ammise che il progetto di Williams era superiore a quello della Carabina M1, ma la sua decisione di procedere da solo non fu mai ben vista, e le caratteristiche del nuovo prototipo non vennero mai incluse nell'arma adottata. In un memorandum del 1951 si fa notare come la concessione del brevetto a Williams fosse stata una svista dell'ufficio, in quanto un sistema del genere esisteva già all'epoca della registrazione.

Nel 1973 Edwin Pugsley rilasciò un "testamento tecnico" in cui spiegava in maniera chiara la nascita della Carabina M1. "La carabina non ha un solo inventore" disse, ma fu il risultato del lavoro condiviso di Bill Roemer, Marsh Williams, Fred Humeston, Cliff Warner, almeno tre impiegati della Winchester e lo stesso Pugsley. Le idee furono prese un po' ovunque per modificare il fucile M2 di Browning: il gruppo scatto del Winchester M1905, l'otturatore rotante del Garand M1 e il sistema di fissaggio della canna da un fucile a pallettoni della collezione privata di Pugsley.


La munizione .30 Carbine è essenzialmente un miglioramento dell'obsoleto .32 Winchester Self-Loading introdotto per il fucile Winchester Model 1905. Il propellente era chiaramente migliore, visti gli sviluppi nella chimica. Come risultato, il .30 Carbine è molto più performante del predecessore, circa il 27%. La palla standard pesa 110 grani (7,1 g), una cartuccia carica è 195 grani (12,6 g) e con una velocità alla volata di 610 m/s libera 1.311 J di potenza, quando sparata da un'arma con canna standard da 18 pollici (457 mm).

A 100 m, l'arma forma rosate fra i 3 e i 5 pollici (da 8 a 13 cm di diametro), più che valide per lo scopo di difesa ravvicinata per cui l'arma era stata pensata. Il raggio effettivo massimo è di circa 270/300 m. Tuttavia, la caduta del proiettile cresce rapidamente oltre i 180 m. Quindi, la gittata utile dell'arma si attesta sui 200 m.

A confronto, il Garand M1 in .30-06 è quasi tre volte più potente della Carabina. La palla pesa 152 grani (9,8 g) e con una veolcità alla volata di 855 m/s si ottiene un'energia pari a 3.600 J. Tuttavia, il .30 Carbine rimane comunque superiore al .45 ACP. Infatti la Carabina M1 offre migliore gittata, migliore precisione e migliore penetrazione. La Carabina pesa inoltre la metà di un Thompson e spara un proiettile più leggero. Quindi un soldato armato di Carabina può portare più munizioni di uno armato con il Thompson.

La categorizzazione della Carabina M1 è sempre stata problematica. Sebbene spesso accostata a StG 44 e AK-47, l'arma è in realtà molto meno potente delle due controparti tedesca e russa. L'arma è invece meglio descritta come una via di mezzo tra pistola mitragliatrice e fucile d'assalto.

Una caratteristica della munizione .30 Carbine è che fin dal principio si fece richiesta per un propellente non corrosivo. Fu la prima volta che si chiese una cosa del genere in ambito militare. Dato che il fucile aveva un sistema di gas chiuso, non smontabile sul campo, il propellente corrosivo avrebbe ridotto di molto la durata dei pezzi. Fu una vera e propria novità per l'epoca. Molti dei problemi dell'arma vennero spesso attribuiti ai primi stock di munizioni che contenevano propellente misto, quindi in parte corrosivo.

La Carabina M1 entrò in servizio con due semplici diottre rotanti da 150 e 300 m.  I soldati lamentarono però la scarsa efficacia del sistema e nel 1944 fu introdotto un nuovo mirino regolabile in alzo (scorrevole) e deriva con quattro impostazioni per 100, 200, 250 e 300 m.

La Carabina M1 entrò in servizio affiancata da caricatori lineari da 15 colpi. L'introduzione della versione M2 a fuoco selettivo nell'ottobre 1944 fu accompagnata dall'arrivo di caricatori curvi da 30 colpi, chiamati dai soldati banana clip. Dopo la Seconda guerra mondiale, il caricatore da 30 colpi divenne lo standard sia per la M1 che per la M2, sebbene il caricatore standard rimase in uso fino alla Guerra del Vietnam.

L'accessorio forse più comune visibile assieme alla carabina è sicuramente la doppia tasca per i caricatori da agganciare al calcio dell'arma. Quando furono introdotti i caricatori da 30, dato che le due tasche potevano ospitare solo caricatori da 15, si prese l'abitudine di legare assieme due banana clip per velocizzare la ricarica. L'idea portò alla creazione ed introduzione, da parte dell'esercito, dell'accessorio Holder, Magazine T3-A1, conosciuto come Jungle Clip, ovvero un dispositivo che permetteva di accoppiare due caricatori senza usare del banale nastro adesivo.

Il caricatore da 30 colpi introdotto con la Carabina M2, tuttavia, non poteva essere trattenuto in sede dalla Carabina M1 a causa del suo peso elevato e della diversa forma della bocca di alimentazione. Il caricatore traballava, dando origine a problemi di alimentazione, o cadeva del tutto, e proprio questo è la causa delle pessime recensioni su tali caricatori. Oltretutto, si danneggiavano facilmente, essendo molto pesanti ma assemblati con lamine d'acciaio molto sottili. Per usare i caricatori da 30 sulla M1 si doveva sostituire il sistema di ritenzione del caricatore con quello presente su una M2. Inoltre, il consiglio è di caricare i caricatori banana con soli 25 colpi per preservare la molla da compressioni forzate e durature.

Spesso in combattimento è accaduto che dei soldati confondessero il pulsante di rilascio caricatore con la sicura, portando quindi all'estrazione del caricatore. Si decise quindi di riprogettare la sicura come dispositivo rotante].

A causa delle richieste provenienti dal campo, la Carabina M1 fu modificata con un attacco per la baionetta M4 a partire dal 1945. Tuttavia, pochissime di queste nuove armi giunsero in tempo per la guerra. Allo scoppio delle ostilità in Corea, la baionetta era accessorio standard. Ad oggi, risulta estremamente difficile trovare una M1 senza attacco per la baionetta.

Una variante a calcio collassabile (M1A1) fu sviluppata per le truppe aviotrasportate. La Divisione Inland della General Motors ne produsse 140.000 esemplari in due volte nel 1942. Furono inizialmente distribuite alla 82ª e 101ª Divisione Aviotrasportata e poi assegnate successivamente a tutti i reparti aviotrasportati e al corpo dei Marines.

Mano a mano che le carabine venivano ricondizionate, venivano aggiunte le nuove introduzioni (ritenzione del caricatore, attacco per baionetta...). Persino durante la Seconda guerra mondiale molte carabine semiautomatiche M1 vennero convertite in M2 usando gli appositi kit T17 e T18.

Durante la Seconda guerra mondiale, fu introdotto anche il soppressore di fiamma T23 (M3), che però entrò in servizio solo con l'introduzione della variante M3. Con l'eccezione di quei T23 montati sulle Carabine M3, furono pochi i soppressori che si videro effettivamente in azione durante il conflitto, sebbene vi siano testimonianze di carristi che costruirono artigianalmente dei soppressori per le loro armi.

La Carabina M1 fu usata anche in congiunzione con il lanciagranate M8, introdotto agli inizi del 1944. Si usava per l'azionamento una munizione inerte M6 che permetteva il lancio della granata da 22 mm. Lo stress meccanico dovuto al lancio di granate spesso danneggiava le calciature delle armi. Pertanto si consigliava di non usare l'arma per il lancio di granate a meno che non fosse assolutamente necessario.

Con un totale prodotto superiore alle 6.500.000 unità, la Carabina M1 (nei suoi vari modelli) risulta l'arma più prodotta dagli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale (il Garand sfiorò i 6.000.000 e la pistola mitragliatrice Thompson superò appena i 2.000.000). Nonostante il progetto fosse opera della Winchester, la maggior parte di queste armi fu prodotta da altre fabbriche. La più celebre (e anche prolifica) fu la divisione Inland della General Motors, seguita da IBM, Underwood Typewriter Company e Rock-Ola Jukebox Company. Spesso le parti venivano prodotte da compagnie diverse e i marchi non sempre combaciavano tra canna e castello. Si optava allora per incidere sul castello una sincresi dei nomi dei due produttori: immaginiamo la faccia del soldato che doveva ricevere l'arma prodotta congiuntamente dalla Underwood e dalla Quality Hardware, che veniva quindi marcata come UN-QUALITY. Molte carabine furono riassemblate in seguito alla guerra negli arsenali, facendo spesso combaciare i marchi su canna e castello, pertanto armi originali con parti miste sono molto ricercate al giorno d’oggi.

La Carabina M1 fu anche una delle armi più economiche prodotte dagli Stati Uniti durante la guerra. All'inizio del conflitto il costo di una carabina era di circa 45 $, pressappoco la metà di un Garand M1 (85 $) e un quinto rispetto al Thompson (225 $). La munizione .30 Carbine era essa stessa più economica della .30-06, era più leggera e più semplice da produrre. Furono tutti fattori chiave nella scelta dell'arma, visto anche il volume di materiale che gli Stati Uniti muovevano durante la Guerra.

(fonte Web, Google, Wikipedia)








































Il carro tedesco - statunitense MBT 70



L' MBT 70 è un carro armato sperimentale nato dalla cooperazione tra Repubblica Federale Tedesca e Stati Uniti d'America negli anni settanta.

Aveva la capacità di variare l'altezza da terra alzandosi od abbassandosi grazie alle sospensioni idropneumatiche.

Nato con il tentativo di costituire l'elemento di rottura rispetto alla tradizione, possiede un cannone lanciamissili da 150mm ed il pilota in torretta.

Non ha avuto alcun successo, non entrando mai in produzione, ma alcune idee vennero riprese per i carri successivi.

La versione americana del carro (MBTK-70) era equipaggiata con un cannone da 152 mm, paratie a prova di fuoco e un sistema d'arma in grado di sparare contemporaneamente proiettili tradizionali e missili.

Alla fine degli anni '60, lo sviluppo dell'MBT-70 era ben al di sopra del budget e influenzato da problemi di progettazione. La Germania occidentale si ritirò dal progetto a causa dei costi e delle nuove differenze nei requisiti. Gli Stati Uniti hanno continuato lo sviluppo dell'MBT-70 fino al 1971, quando il programma è stato infine annullato, con fondi e tecnologia del progetto MBT-70 reindirizzati allo sviluppo dell'M1 Abrams. La Germania occidentale ha sviluppato autonomamente il Leopard 2 come nuovo carro armato da combattimento principale.



Storia

Nei primi anni '60 il Leopard 1 tedesco e gli M60 erano i più recenti carri armati principali al servizio dei rispettivi paesi. Mentre era stato progettato per contrastare i carri armati T-54/55, divenne chiaro che la prossima generazione di carri armati sovietici avrebbe aumentato la potenza di fuoco e la protezione, ed entrambi i modelli sarebbero stati messi in svantaggio dal nuovo cannone ad anima liscia del T-62. Era previsto un progetto di aggiornamento per il Leopard, ma sembrava che questo modello non sarebbe stato abbastanza avanzato per essere utile.
Per sviluppare un veicolo in grado di soddisfare gli standard di entrambi gli eserciti, la Germania e gli Stati Uniti redissero un memorandum d'intesa che specificava alcune caratteristiche desiderate e organizzarono una Joint Engineering Agency e un Join Design Team con pari rappresentanza di entrambi i paesi. Nonostante queste misure, i conflitti tra le diverse pratiche ingegneristiche di ciascun paese afflissero il progetto MBT-70. 
Sorsero problematiche su quasi tutte le parti del progetto: il cannone, il motore e l'uso di unità metriche e SAE nei componenti separati del carro. La complessità che ne risultò ha contribuì a ritardare i tempi di sviluppo e a gonfiare il budget del progetto.


Design

Molte delle caratteristiche dell'MBT-70 erano troppo in anticipo sui tempi. Il veicolo utilizzava un avanzato sistema di sospensioni idropneumatiche che permetteva di raggiungere velocità elevate anche se il peso era di oltre 50 tonn. Le sospensioni potevano essere sollevate o abbassate su comando del pilota, fino a posizionare il fondo del serbatoio a poco più di 100 mm da terra, o fino a 710 mm per la corsa fuori strada.
L'MBT-70 è stato progettato con una silhouette bassa, a differenza dell'M60. L'MBT-70 era molto basso, poco più di 1,8 m dal pavimento al tetto della torretta. Questo non lasciava spazio nello scafo per l'autista, che fu spostato nella torretta. Si trovava in una cupola che era predisposta per ruotare in modo da guardare sempre nella stessa direzione anche se la torretta girava. Poteva anche girare la cupola, in modo che il carro potesse essere spinto indietro a tutta velocità.
La versione USA doveva montare il nuovo Continental AVCR raffreddato ad aria V-12 diesel Continental AVCR da 1.470 cavalli di potenza (1.100 kW). Le versioni tedesche in origine utilizzavano un modello simile della Daimler-Benz, ma in seguito si passò a un progetto MTU di 1.500 cavalli di potenza (1.100 kW). L'unità MTU poteva essere facilmente sostituita, insieme al treno di rotolamento, in 15 minuti. Entrambe le versioni potevano raggiungere i 69 km/h, rispetto ai 48 km/h del T-62.



L'armamento

L'armamento principale dell'MBT-70 era un cannone XM150 stabilizzato da 152 mm, una variante più lunga e migliorata del cannone XM-81 utilizzata dall’M551 Sheridan e nell’M60A2. 
Questo cannone/lanciatore poteva sparare colpi convenzionali da 152 mm come l'High Explosive, anti-persona, l'M409A1 High Explosive Anti-Tank (HEAT) e l'XM578E1 Armor Piercing Fin-Stabilized Discarding Sabot (APFSDS), ma anche il missile Shillelagh MGM-51, un missile guidato da 152 mm, che aveva un raggio di combattimento di circa 3.000 metri. Negli anni '60 il raggio d'azione effettivo del cannone L7 da 105 mm era considerato di circa 1.800 metri. Il proiettile XM578 APFSDS era costituito da una lega di tungsteno di nuova concezione, che era del 97,5% di tungsteno. Questa nuova lega aveva una densità di 18,5 g-cm³, che fu un notevole miglioramento rispetto ai vecchi in carburo di tungsteno APDS e APFSDS. Un'altra nuova caratteristica delle munizioni era che i proiettili erano "caseless", cioè con bossoli combustibili. L'MBT-70 è stato anche in grado di sparare la cartuccia fumogena XM410E1.
L'MBT-70 era dotato di un telemetro laser e di un caricatore automatico, situato nella parte posteriore della torretta, due dispositivi "all'avanguardia" per l’epoca.
I tedeschi stavano progettando di utilizzare l'MBT-70 in combinazione con il Keiler, un carro dotato di un cannone a canna liscia Rheinmetall da 120 mm. Fu quindi suggerito di basare una versione del Keiler sul telaio dell'MBT-70 - questa versione fu soprannominata Eber, ma fu realizzato solo un modello in legno. Secondo i piani tedeschi, l'MBT-70 avrebbe distrutto i nemici a lungo raggio, mentre il Keiler avrebbe avuto un raggio d'azione efficace fino a 2.000 metri.
L'armamento secondario dell'MBT-70 consisteva in un cannone Rh 202 da 20 mm telecomandato per l'uso contro aerei e veicoli corazzati leggeri. L'arma poteva essere retratta in un contenitore dietro la cupola rotante del conducente per protezione e per ridurre l'altezza complessiva, ed era azionata a distanza dal comandante. Inoltre, una mitragliatrice da 7,62 mm era montata coassialmente accanto all'arma principale per una difesa ravvicinata. I prototipi americani erano dotati di mitragliatrice M73, mentre la versione tedesca utilizzava l'MGG per una difesa ravvicinata. I prototipi americani erano equipaggiati con la mitragliatrice M73, mentre la versione tedesca utilizzava la MGG.
Il carico di munizioni del prototipo MBT-70 visto nel Deutsches Panzermuseum è costituito da 42 colpi, 6 missili Shillelagh, 660 colpi di cannone 20×139 mm e 2.700 colpi di mitragliatrice NATO 7,62×51 mm.

Protezione

L'MBT-70 era protetto da un nuovo tipo di armatura spaziata nella zona frontale dello scafo e della torretta. Era costituito da uno strato esterno di 34 mm di spessore in acciaio temprato a freddo e da uno strato interno in acciaio più morbido di 46 mm di spessore, che fungeva anche da fodera di protezione con uno spazio d'aria di 127 mm tra i due. L'armatura distanziata funzionava permettendo ad un proiettile di penetrare la piastra iniziale dell'armatura, poi utilizzando il traferro per permettere al proiettile di rallentare e perdere energia cinetica in modo che la piastra interna potesse resistere all'impatto. Questo tipo di armatura offriva una migliore protezione contro le APFSDS (armatura-piercing pinne stabilizzate che scartano sabot) e le testate HEAT, che erano ormai una delle minacce più forti contro i carri armati, anche se non era sufficiente per fermare le ultime munizioni sovietiche sviluppate all'epoca per veicoli come il T-64.

La silhouette bassa del carro armato, che poteva essere abbassata da 2,59 metri a soli 1,99 metri, era anche un grande vantaggio. Rispetto al carro M60, l'MBT-70 aveva un profilo molto più basso. Con la sospensione idropneumatica abbassata era anche più piccolo del Leopard 1.
Per la protezione dalle radiazioni neutroniche fu installato uno strato di politene spesso da 15 a 20 cm intorno al compartimento dell'equipaggio. L'MBT-70 era protetto contro gli impulsi elettromagnetici e le armi nucleari, biologiche e chimiche.
L'MBT-70 era equipaggiato con otto lancia granate fumogene in due file di 4, mentre il KPz era equipaggiato con 16 in quattro file di 4. Entrambi i carri avevano i lanciatori di fumogeni montati su entrambi i lati della torretta.

La mobilità

L'MBT-70 era in grado di raggiungere una velocità massima di 69 km/h e di mantenere un livello di mobilità superiore a qualsiasi carro armato del suo tempo. Era notevolmente più veloce dell’M60 e persino più veloce del Leopard 1. Inoltre, poteva accelerare tre volte più velocemente dell’M60. Nelle prestazioni fuoristrada, il motore ad alta potenza e le sospensioni idropneumatiche gli permettevano di viaggiare quasi tre volte più velocemente dell’M60 senza causare problemi all’equipaggio.

Test

Nel1965 furono realizzati due scafi in acciaio dolce e sei scafi "completi" sia della versione americana che tedesca, per un totale di 14 scafi. Lo scafo inferiore e la trasmissione furono testati nel 1966, mentre le prove complete iniziarono nel 1968.
Il carro si dimostrò migliore dell'M60: era notevolmente più veloce, sia in velocità massima che, cosa ancora più importante, con un'accelerazione circa tre volte superiore. Tutto questo portò ad una riduzione del tempo di esposizione al fuoco; in prova era di 1/3 meno visibile durante le manovre rispetto alla M60, e poteva percorrere un percorso ad ostacoli di 10 km in un tempo inferiore del 30%.
Con un anno in ritardo rispetto al programma, gli Stati Uniti e la Germania presentarono alla stampa i loro MBT-70 nell'ottobre 1967. Un prototipo americano fu esposto all'esterno dell'Associazione dell’US ARMY a Washington. La dimostrazione tedesca ad Augusta terminò prematuramente: il fumo fuoriuscito dal CARRO dopo il malfunzionamento dell'impianto idraulico della torretta. Gli osservatori rimasero comunque molto impressionati.

Problemi

I piloti lamentavano disorientamento quando la torretta veniva ruotata, contrariamente alle previsioni dei progettisti che ritenevano che la posizione della cupola vicino al centro di rotazione avrebbe eliminato questo effetto. Il cannone tedesco da 120 mm si dimostrò eccellente, ma l’XM-150 ebbe seri problemi. L’XM81, simile ma più piccola, montata sulla M551 Sheridan si rivelò altrettanto problematica. C'erano anche diversi problemi con le munizioni. Il design senza bossolo rendeva i proiettili convenzionali troppo vulnerabili all'acqua. I proiettili bagnati si espandevano in modo da non entrare più nella canna o lasciare residui duri dopo essere stati sparati. L'auto-caricatore era in grado di maneggiare il missile Shillelagh senza problemi, ma i bossoli combustibili dei proiettili del serbatoio potevano essere deformati da esso. Le munizioni avevano anche la tendenza a "cuocere", o sparare prematuramente, a causa dell'accumulo di calore nella canna da proiettili precedentemente sparati. Anche la soluzione tentata, che prevedeva il trasporto di un solo colpo singolo si rivelò inaccettabile. Anche l'impiego del cannone antiaereo da 20 mm si rilevò difficile e l'arma stessa era troppo complicata e quasi impossibile da usare efficacemente.
Un altro problema dell'MBT-70 era l'aumento di peso. Mentre all'inizio del progetto era stato progettato un peso di circa 46,3 tonnellate, durante lo sviluppo salì a 54 tonnellate, il che costrinse i progettisti a riprogettare alcuni elementi, cosicché alla fine fu raggiunto un peso di 50,3 tonnellate. Ciò significava che l'MBT-70 avrebbe avuto bisogno di propri veicoli blindati di recupero e sistemi per il lancio di ponti.
Per alimentare il carro alla velocità richiesta, fu sviluppato un motore a turbina per il modello originale americano. Tuttavia, i motori a turbina hanno bisogno di aria molto pulita e la quantità di polvere prodotta dal funzionamento del carro si rivelò problematica. Dopo i primi tentativi di risolvere il problema con filtri dell'aria, il motore a turbina fu sostituito con motori a pistoni convenzionali.
I commentatori dell'MBT-70 affermano che, pur essendo innovativo sotto molti aspetti, il progetto fu rovinato dall'uso di troppe tecnologie non collaudate. Il senatore James W. Fulbright ha commentò che per guidare un MBT-70, sarebbe stato necessario un master di un istituto tecnico.

Cancellazione

Nel 1969 l'MBT-70 era costato cinque volte quello che era stato previsto, a 1 milione di dollari per unità (6,68 milioni di dollari in termini attuali). Originariamente i costi previsti per il progetto MBT-70 erano di appena 80 milioni di dollari (o 292,8 milioni di DM), ma nel 1969 il progetto era già costato 303 milioni di dollari (quasi 1,1 miliardo di DM). La sola parte della Germania occidentale era di circa 130 milioni di dollari (475,8 milioni di DM), che di per sé era superiore al costo totale previsto inizialmente per il progetto.
Alla luce di questi problemi, nell'agosto 1969 il Senato USA interruppe il finanziamento del programma. Una revisione completa del progetto fu richiesta dal vice segretario alla difesa statunitense David Packard. Il 20 gennaio 1970, il programma congiunto fu annullato dal Dipartimento della Difesa.
La Germania iniziò da sola lo sviluppo del Keiler. Più tardi questo programma avrebbe portato al Leopard 2.
Iniziarono i lavori di conversione del progetto dell'MBT-70 in un'alternativa "austera" a basso costo che utilizzava solo componenti di fabbricazione americana, dando vita al prototipo quasi identico dell'XM803. Nonostante questi compromessi, il progetto dell'XM803 iniziò ad eguagliare la complessità dell'MBT-70 man mano che lo sviluppo progrediva, e fu infine annullato dal Congresso nel dicembre 1971. Il programma XM803 fu ufficialmente cancellato il 30 giugno 1971 e il suo budget fu ridistribuito al nuovo progetto di design XM1, che portò alla produzione del carro M1 Abrams.

(Web, Google, Wikipedia)