mercoledì 19 dicembre 2018

La Carabina Winchester M1



La Carabina M1 è un'arma semiautomatica semplice e leggera in calibro .30 usata dalle forze statunitensi durante la Seconda guerra mondiale e poi rimasta in servizio fino alla Guerra del Vietnam. La produzione variò nel corso degli anni con modelli nuovi e rivisitazioni che l'hanno resa molto popolare anche tra i civili.


Nonostante il nome e alcune similitudini estetiche, la Carabina M1 non condivide quasi nient'altro con il più grande Garand M1, nemmeno il munizionamento. Fu chiamata "carabina" semplicemente per la lunghezza inferiore al normale.

Il 1º luglio 1925 l'esercito statunitense introdusse l'attuale sistema di nomenclatura in cui M sta per "modello" e il numero rappresenta lo sviluppo sequenziale delle varie armi. Ossia, il "fucile M1" indica il primo tipo di arma sviluppata in questa categoria, la Carabina M1 fu la prima arma tra le carabine e così via.

Già prima della Seconda guerra mondiale la U.S. Army Ordnance aveva ricevuto feedback nei quali si spiegava come il fucile M1 Garand fosse troppo ingombrante e pesante per le truppe di supporto come carristi, squadre mortaio e operatori radio.

Inoltre, l'idea di sfruttare alianti per lanciare oltre le linee nemiche gruppi di paracadutisti fece sorgere la domanda per un tipo di arma adatta a questi combattenti. Si richiedeva un'arma leggera e compatta, che avesse una portate e una precisione maggiori di una pistola, ma un peso inferiore sia al Garand M1 che al Thompson. L'esercito decise che una carabina avrebbe potuto funzionare, ma specificò che la nuova arma non avrebbe dovuto pesare più di 2,5 kg pur mantenendo una buona precisione sui 300 m. Per i paracadutisti fu specificamente pensata una versione con calcio abbattibile.

Nel 1938 l'Odnance Department venne incaricato di sviluppare un "fucile leggero" o una carabina, sebbene i requisiti per l'arma non sarebbero stati definitivamente approvati fino al 1940. Questo portò ad una competizione nel 1941 tra le varie compagnie di produzione militare.


La Winchester, dapprima, non sottopose il progetto di una carabina, visto che era impegnata nella progettazione di un fucile militare M2 camerato per il .30-06. Il fucile era l'idea di Jonathan "Ed" Browning, fratello del più famoso John Moses Browning. Un paio di mesi dopo la morte di Ed nel maggio 1939, la Winchester assunse David Marshall "Carbine" Williams che aveva cominciato a lavorare ad una carabina azionata a pistone a corsa corta durante un breve soggiorno in una colonia penale di bassa sicurezza. La Winchester, dopo il rilascio di Williams, lo assunse nella speranza che il brillante progettista potesse completare i progetti lasciati incompiuti da Ed Browning.

Williams introdusse il suo pistone a corsa corta nel progetto già esistente. Dopo le prime prove sul campo, il meccanismo di chiusura di Browning si rivelò altamente inaffidabile e si decise di sostituirlo con l'ormai collaudato sistema di chiusura rotante Garand. Nel maggio 1941, il prototipo era passato dai 4,3 kg originali ai 3,4 kg del progetto finale.

La Ordnance non si era dichiarata soddisfatta dei prototipi inviati dalle varie industrie. La Winchester si mise in contatto con l'azienda per proporre il proprio M2. Il maggiore Studler della Ordnance ritenne possibile scalare il fucile per farne una carabina dal peso ancora più contenuto (dai 2 ai 2,5 kg) e richiese un prototipo al più presto. Il primo esemplare venne costruito alla Winchester in 13 giorni da William C. Roemer, Fred Humeston e altri tre lavoratori della Winchester sotto la supervisione di Edwin Pugsley ed era essenzialmente una versione ridotta dell'M2 in .30 Carbine. Il lavoro fu compiuto con parti ricavate da altre armi: gruppo grilletto e blocchi di un Winchester M1905 e una barra di azionamento di un Garand modificata per entrare nella nuova arma. Il prototipo colpì subito i militari.


Dopo i primi test nell'agosto del 1941, la Winchester si impegnò nel definire una versione più presentabile. Williams fu incaricato della supervisione. Il nuovo prototipo stravinse contro le rimanenti carabine proposte nel settembre del 1941 e la Winchester ricevetta la notifica di vittoria il mese seguente. La standardizzazione avvenne il 22 ottobre 1941. Questa storia fu l'ispirazione per il film del 1952 Carabina Williams con James Stewart. A differenza di quanto mostrato nel film, tuttavia, Williams ebbe poco a che vedere con la creazione dell'arma, se non per il funzionamento a corsa corta. Williams progettò il suo nuovo sistema indipendentemente dagli altri membri della Winchester, e il prototipo non fu pronto prima del dicembre 1941, due mesi dopo la standardizzazione della carabina. Edwin Pugsley ammise che il progetto di Williams era superiore a quello della Carabina M1, ma la sua decisione di procedere da solo non fu mai ben vista, e le caratteristiche del nuovo prototipo non vennero mai incluse nell'arma adottata. In un memorandum del 1951 si fa notare come la concessione del brevetto a Williams fosse stata una svista dell'ufficio, in quanto un sistema del genere esisteva già all'epoca della registrazione.

Nel 1973 Edwin Pugsley rilasciò un "testamento tecnico" in cui spiegava in maniera chiara la nascita della Carabina M1. "La carabina non ha un solo inventore" disse, ma fu il risultato del lavoro condiviso di Bill Roemer, Marsh Williams, Fred Humeston, Cliff Warner, almeno tre impiegati della Winchester e lo stesso Pugsley. Le idee furono prese un po' ovunque per modificare il fucile M2 di Browning: il gruppo scatto del Winchester M1905, l'otturatore rotante del Garand M1 e il sistema di fissaggio della canna da un fucile a pallettoni della collezione privata di Pugsley.


La munizione .30 Carbine è essenzialmente un miglioramento dell'obsoleto .32 Winchester Self-Loading introdotto per il fucile Winchester Model 1905. Il propellente era chiaramente migliore, visti gli sviluppi nella chimica. Come risultato, il .30 Carbine è molto più performante del predecessore, circa il 27%. La palla standard pesa 110 grani (7,1 g), una cartuccia carica è 195 grani (12,6 g) e con una velocità alla volata di 610 m/s libera 1.311 J di potenza, quando sparata da un'arma con canna standard da 18 pollici (457 mm).

A 100 m, l'arma forma rosate fra i 3 e i 5 pollici (da 8 a 13 cm di diametro), più che valide per lo scopo di difesa ravvicinata per cui l'arma era stata pensata. Il raggio effettivo massimo è di circa 270/300 m. Tuttavia, la caduta del proiettile cresce rapidamente oltre i 180 m. Quindi, la gittata utile dell'arma si attesta sui 200 m.

A confronto, il Garand M1 in .30-06 è quasi tre volte più potente della Carabina. La palla pesa 152 grani (9,8 g) e con una veolcità alla volata di 855 m/s si ottiene un'energia pari a 3.600 J. Tuttavia, il .30 Carbine rimane comunque superiore al .45 ACP. Infatti la Carabina M1 offre migliore gittata, migliore precisione e migliore penetrazione. La Carabina pesa inoltre la metà di un Thompson e spara un proiettile più leggero. Quindi un soldato armato di Carabina può portare più munizioni di uno armato con il Thompson.

La categorizzazione della Carabina M1 è sempre stata problematica. Sebbene spesso accostata a StG 44 e AK-47, l'arma è in realtà molto meno potente delle due controparti tedesca e russa. L'arma è invece meglio descritta come una via di mezzo tra pistola mitragliatrice e fucile d'assalto.

Una caratteristica della munizione .30 Carbine è che fin dal principio si fece richiesta per un propellente non corrosivo. Fu la prima volta che si chiese una cosa del genere in ambito militare. Dato che il fucile aveva un sistema di gas chiuso, non smontabile sul campo, il propellente corrosivo avrebbe ridotto di molto la durata dei pezzi. Fu una vera e propria novità per l'epoca. Molti dei problemi dell'arma vennero spesso attribuiti ai primi stock di munizioni che contenevano propellente misto, quindi in parte corrosivo.

La Carabina M1 entrò in servizio con due semplici diottre rotanti da 150 e 300 m.  I soldati lamentarono però la scarsa efficacia del sistema e nel 1944 fu introdotto un nuovo mirino regolabile in alzo (scorrevole) e deriva con quattro impostazioni per 100, 200, 250 e 300 m.

La Carabina M1 entrò in servizio affiancata da caricatori lineari da 15 colpi. L'introduzione della versione M2 a fuoco selettivo nell'ottobre 1944 fu accompagnata dall'arrivo di caricatori curvi da 30 colpi, chiamati dai soldati banana clip. Dopo la Seconda guerra mondiale, il caricatore da 30 colpi divenne lo standard sia per la M1 che per la M2, sebbene il caricatore standard rimase in uso fino alla Guerra del Vietnam.

L'accessorio forse più comune visibile assieme alla carabina è sicuramente la doppia tasca per i caricatori da agganciare al calcio dell'arma. Quando furono introdotti i caricatori da 30, dato che le due tasche potevano ospitare solo caricatori da 15, si prese l'abitudine di legare assieme due banana clip per velocizzare la ricarica. L'idea portò alla creazione ed introduzione, da parte dell'esercito, dell'accessorio Holder, Magazine T3-A1, conosciuto come Jungle Clip, ovvero un dispositivo che permetteva di accoppiare due caricatori senza usare del banale nastro adesivo.

Il caricatore da 30 colpi introdotto con la Carabina M2, tuttavia, non poteva essere trattenuto in sede dalla Carabina M1 a causa del suo peso elevato e della diversa forma della bocca di alimentazione. Il caricatore traballava, dando origine a problemi di alimentazione, o cadeva del tutto, e proprio questo è la causa delle pessime recensioni su tali caricatori. Oltretutto, si danneggiavano facilmente, essendo molto pesanti ma assemblati con lamine d'acciaio molto sottili. Per usare i caricatori da 30 sulla M1 si doveva sostituire il sistema di ritenzione del caricatore con quello presente su una M2. Inoltre, il consiglio è di caricare i caricatori banana con soli 25 colpi per preservare la molla da compressioni forzate e durature.

Spesso in combattimento è accaduto che dei soldati confondessero il pulsante di rilascio caricatore con la sicura, portando quindi all'estrazione del caricatore. Si decise quindi di riprogettare la sicura come dispositivo rotante].

A causa delle richieste provenienti dal campo, la Carabina M1 fu modificata con un attacco per la baionetta M4 a partire dal 1945. Tuttavia, pochissime di queste nuove armi giunsero in tempo per la guerra. Allo scoppio delle ostilità in Corea, la baionetta era accessorio standard. Ad oggi, risulta estremamente difficile trovare una M1 senza attacco per la baionetta.

Una variante a calcio collassabile (M1A1) fu sviluppata per le truppe aviotrasportate. La Divisione Inland della General Motors ne produsse 140.000 esemplari in due volte nel 1942. Furono inizialmente distribuite alla 82ª e 101ª Divisione Aviotrasportata e poi assegnate successivamente a tutti i reparti aviotrasportati e al corpo dei Marines.

Mano a mano che le carabine venivano ricondizionate, venivano aggiunte le nuove introduzioni (ritenzione del caricatore, attacco per baionetta...). Persino durante la Seconda guerra mondiale molte carabine semiautomatiche M1 vennero convertite in M2 usando gli appositi kit T17 e T18.

Durante la Seconda guerra mondiale, fu introdotto anche il soppressore di fiamma T23 (M3), che però entrò in servizio solo con l'introduzione della variante M3. Con l'eccezione di quei T23 montati sulle Carabine M3, furono pochi i soppressori che si videro effettivamente in azione durante il conflitto, sebbene vi siano testimonianze di carristi che costruirono artigianalmente dei soppressori per le loro armi.

La Carabina M1 fu usata anche in congiunzione con il lanciagranate M8, introdotto agli inizi del 1944. Si usava per l'azionamento una munizione inerte M6 che permetteva il lancio della granata da 22 mm. Lo stress meccanico dovuto al lancio di granate spesso danneggiava le calciature delle armi. Pertanto si consigliava di non usare l'arma per il lancio di granate a meno che non fosse assolutamente necessario.

Con un totale prodotto superiore alle 6.500.000 unità, la Carabina M1 (nei suoi vari modelli) risulta l'arma più prodotta dagli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale (il Garand sfiorò i 6.000.000 e la pistola mitragliatrice Thompson superò appena i 2.000.000). Nonostante il progetto fosse opera della Winchester, la maggior parte di queste armi fu prodotta da altre fabbriche. La più celebre (e anche prolifica) fu la divisione Inland della General Motors, seguita da IBM, Underwood Typewriter Company e Rock-Ola Jukebox Company. Spesso le parti venivano prodotte da compagnie diverse e i marchi non sempre combaciavano tra canna e castello. Si optava allora per incidere sul castello una sincresi dei nomi dei due produttori: immaginiamo la faccia del soldato che doveva ricevere l'arma prodotta congiuntamente dalla Underwood e dalla Quality Hardware, che veniva quindi marcata come UN-QUALITY. Molte carabine furono riassemblate in seguito alla guerra negli arsenali, facendo spesso combaciare i marchi su canna e castello, pertanto armi originali con parti miste sono molto ricercate al giorno d’oggi.

La Carabina M1 fu anche una delle armi più economiche prodotte dagli Stati Uniti durante la guerra. All'inizio del conflitto il costo di una carabina era di circa 45 $, pressappoco la metà di un Garand M1 (85 $) e un quinto rispetto al Thompson (225 $). La munizione .30 Carbine era essa stessa più economica della .30-06, era più leggera e più semplice da produrre. Furono tutti fattori chiave nella scelta dell'arma, visto anche il volume di materiale che gli Stati Uniti muovevano durante la Guerra.

(fonte Web, Google, Wikipedia)








































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