mercoledì 12 dicembre 2018

EMBRAER AERITALIA "A.M.X. GHIBLI"



L’AMX International AMX (denominato Ghibli nell'Aeronautica Militare Italiana) è un aereo da attacco al suolo monomotore a getto ad ala alta a freccia prodotto in Italia e Brasile dagli anni ottanta ed ancora in attività.

Nato a seguito di un requisito dell'Aeronautica Militare e della Força Aérea Brasileira per un aereo da appoggio tattico (CAS, Close Air Support), e per le specifiche italiane, risulta il naturale sostituto del G-91Y. È stato acquisito dall'Aeronautica Militare in 110 esemplari, insieme con 26 esemplari biposto (AMX-T).


La produzione è stata distribuita tra Aeritalia (46,5%), Aermacchi (23,8%) ed Embraer (29,7%), con lo sviluppo di 6 prototipi.

Nel giugno 1977 l'Aeronautica Militare italiana emise una specifica per la fornitura di un velivolo in grado di sostituire i caccia Lockheed F-104G/S e gli Aeritalia G-91Y da aereo d'attacco al suolo e G-91R e T da addestramentoche avrebbero concluso la loro vita operativa in pochi anni.


Dai primi anni settanta l'Italia stava partecipando, con l'allora Germania ovest ed il Regno Unito, ad un programma di sviluppo per un nuovo velivolo da combattimento, fondando il consorzio Panavia che avrebbe generato il multiruolo Tornado, ma le esigenze dell'AM erano indirizzate anche verso un velivolo di dimensioni più contenute ed economicamente meno oneroso per i bilanci della forza aerea italiana, velivolo da poter comunque affiancare nel servizio operativo alla futura flotta di Tornado.

L'Aeritalia (in seguito diventata Alenia), che stava sviluppando un progetto in grado di soddisfare queste esigenze già dal 1973, decise di coinvolgere l'Aermacchi e, lavorando congiuntamente, le due aziende furono in grado, nell'aprile 1978, di rispondere alla richiesta con un nuovo progetto, che assunse la designazione di Aeritalia Macchi Experimental (AMX).

Nel frattempo anche il Brasile stava cercando una proposta per equipaggiare la propria forza aerea di un nuovo velivolo leggero con capacità tattiche e, dopo una serie di confronti tra i governi delle due nazioni, si giunse ad una specifica, siglata nel marzo 1981, che riuscisse a soddisfare entrambi. Di conseguenza, il governo brasiliano ottenne di inserire anche l'Embraer come sviluppatore comune del progetto. L'accordo venne definitivamente siglato il luglio successivo e le ultime fasi dello sviluppo dell'AMX vennero iniziate con l'obbiettivo della costruzione di 6 prototipi.


L'aereo venne concepito come aereo d'attacco al suolo leggero monoposto (AMX) e come aereo da addestramento avanzato biposto con capacità di attacco (AMX-T).

Denominato in Brasile A-1 ed in Italia Ghibli, ha ricevuto dagli addetti ai lavori e dall'opinione pubblica valutazioni contrastate. L'AMX è, infatti, un aereo che ha fatto molto discutere riguardo alla sua reale efficacia, rapportata agli investimenti effettuati ed il ruolo a cui è stato assegnato. La definizione del progetto è stata sviluppata da un gruppo di lavoro, costituito dall'ing. Ermanno Bazzocchi (Aermacchi), dall'ing. Giulio Ciampolini (Aeritalia), dal gen. Franco Ferri e dal gen. Luciano Meloni, in accordo con i requisiti delle forze aeree di Italia e Brasile. Il primo volo avvenne il 15 maggio 1984, ai comandi di Manlio Quarantelli. Il 1º giugno seguente il prototipo, sempre pilotato da Manlio Quarantelli, in occasione del quinto volo, precipitò e il pilota morì a seguito delle ferite riportate.

La missione di base prevedeva l'impiego di 6 bombe Mk 82 da 500 lb su una distanza di 180 nm (circa 330 km), da percorrersi a bassa o bassissima quota a velocità alto-subsoniche (oltre 900 km/h). Inoltre era richiesta la capacità di utilizzare un pod da ricognizione Orpheus, già in dotazione ai Lockheed F-104 Starfighter dell'Aeronautica Militare.


Il progetto è stato sviluppato in accordo al requisito, dedicando particolare attenzione agli aspetti di costo, manutenibilità e sopravvivenza. I sistemi elettrici, idraulici e di comandi di volo sono dotati di sistemi di emergenza in grado di riportare il velivolo alla base, sia pur con prestazioni ridotte, anche in caso di guasto di uno o più sistemi principali. L'AMX è in grado di decollare da piste semipreparate ed è dotato di gancio di arresto di emergenza.

Dopo il battesimo del fuoco in Kosovo durante l'Operazione Allied Force, il Ghibli è stato giudicato un valido cacciabombardiere, con una buona avionica, ed economico.

La risposta ottenuta dal campo lo ha rivalutato nel ruolo di supporto al Tornado IDS, utile soprattutto in missioni diurne non tanto importanti e rischiose da richiedere un intervento dell'altro velivolo, più agguerrito, ma costoso.

L'AMX nella variante biposto AMX-T fu selezionato dal Venezuela nel 2002 come aereo da addestramento avanzato ed attacco. Venne siglato un contratto per la fornitura di 12 esemplari con la Embraer, ma il governo degli Stati Uniti vietò l'esportazione delle parti di propria produzione nazionale, stanti i cattivi rapporti tra i due stati, e il contratto fu cancellato.

La versione italiana impiega il cannone M61A1 Vulcan calibro 20 mm, mentre la versione brasiliana impiega 2 cannoni DEFA 554 da 30 mm prodotti su licenza dalla Industrias Bernardini de São Paulo. L'armamento aria-aria prevede 2 missili a guida a infrarossi installati sulle rampe di estremità alari (nella versione italiana 2 AIM-9L, in futuro 2 IRIS-T).

L'AMX è dotato di due piloni subalari per ogni ala e di un pilone ventrale. I piloni subalari esterni possono trasportare carichi fino a 1000 libbre (circa 450 kg) e quelli interni carichi fino a 2000 libbre (circa 900 kg) e sono tutti in grado di utilizzare serbatoi subalari sganciabili. Il pilone centrale di fusoliera può trasportare carichi fino a 2000 libbre. Sui piloni interni e sul centrale di fusoliera possono essere installati dei raddoppiatori di carichi, denominati Twin Store Carrier.

L'armamento aria-terra include una vasta gamma di bombe a caduta libera (Mk.82 e Mk.83), a guida laser e GPS (per la versione italiana), tipo GBU-16 e GBU-32, JDAM, razzi.

Attualmente le due uniche forze aeree che operano con gli AMX sono la brasiliana Força Aérea Brasileira e l'italiana Aeronautica Militare.

La FAB ha in carico 55 esemplari integrati nel 10º Grupo de Aviação, 3º/10º GAv - Esquadrão Centauro e 1º/10º GAv - Esquadrão Poker.

I primi esemplari di serie cominciarono ad essere consegnati ai reparti dell'Aeronautica Militare dal 1988 arrivando a completare, in tre lotti di produzione, la commessa di 110 esemplari nella versione monoposto e 26 biposto. Negli anni successivi andarono ad equipaggiare il 13º e 101º Gruppo del 32º Stormo, il 103º e 132º Gruppo del 51º Stormo, il 14º Gruppo del 2º Stormo e il 28º Gruppo del 3º Stormo, questi ultimi due ora sciolti. Il 29 luglio 2014 il 101º Gruppo è stato ricollocato presso il 51º Stormo sulla base di Treviso-Istrana.

La vita operativa si svolse con notevoli problemi sino al 1996, in quanto gli esemplari soffrirono di una serie di importanti problemi tecnico-logistici che ne compromisero l'efficacia e l'affidabilità. La flotta fu messa a terra due volte, nel 1991 e 1996, dopo gravi incidenti di volo con principale accusato il motore Spey, ritenuto troppo anziano come concezione e sottodimensionato. In occasione del secondo arresto delle attività nel 1996, erano in tutto stati perduti sette velivoli in gravi incidenti. Venne quindi presa la decisione di ritirare dal servizio la prima "tranche" di aerei consegnati, per un totale di 60 monoposto e 9 biposto, il cui costo di ricondizionamento era incompatibile con i bilanci già indeboliti dalla partecipazione al programma Eurofighter. Solo sulla rimanente parte della flotta vennero introdotte le modifiche necessarie e i 50 monoposto e 17 biposto residui giunsero alla maturità operativa. L'AMX è ritornato alla ribalta delle cronache giudiziarie in seguito a un incidente del 20 ottobre 2005. Nell'occasione il pilota si salvò, ma l'attenzione della magistratura si focalizzò sui tettucci della cabina di pilotaggio, accusati di aver causato altri incidenti in passato. Venne quindi ordinato il sequestro della documentazione tecnica e l'arresto delle attività di volo nel dicembre 2006. A quell'epoca, lo Stato Maggiore dell'Aeronautica contrappose statistiche di impiego che riportavano un totale di 12 incidenti dall'inizio del progetto, nei quali erano periti 5 piloti, un rateo dichiarato essere inferiore a quello di altri aerei d’attacco. Cinquanta giorni dopo il provvedimento di arresto delle attività, infatti, venne deliberato il dissequestro.

Le carenze di prestazioni e di affidabilità ebbero effetto anche sull'impiego operativo e i Ghibli non furono schierati nella guerra del golfo del 1991 e solo limitatamente nell'Operazione Deliberate Force nel 1995 sulla Bosnia, in quanto, all'epoca, ai menzionati problemi di affidabilità dei motori si aggiungevano limiti della capacità operativa in condizioni notturne o di bassa visibilità. Il primo impiego operativo di rilievo avvenne invece nell'Operazione Allied Force, durante la guerra del Kosovo del 1999, in cui gli aerei italiani effettuarono con successo operazioni di bombardamento tattico, dotati di bombe Mk 82, sia di tipo standard a caduta libera, sia a guida infrarossa, grazie all'aggiunta del kit di produzione israeliana "Opher".

Nel 2005, l'aeronautica italiana ha avviato un programma di aggiornamento per 52 esemplari della flotta e denominato "ACOL" (Adeguamento Capacità Operative e Logistiche). I velivoli sono stati dotati di nuovi display a colori, gli altri pannelli sono stati resi compatibili con i sistemi di visione notturna (capacità NVG - night vision goggle), miglioramenti delle radio e dell'IFF e una maggiore integrazione dell'avionica di bordo con il sistema di navigazione satellitare GPS. L'acquisizione di capacità GPS consente anche l'impiego di bombe con lo stesso sistema di guida. La prima consegna ai reparti operativi della versione ACOL è stata nell'agosto 2007. Con la nuova versione ACOL la panoplia degli armamenti di caduta del "Ghibli" si è notevolmente ampliata, anche grazie al pod "Litening" per l'illuminazione degli obiettivi. Oltre alle bombe "stupide" Mk.82/Mk.83/Mk.84, rispettivamente da 225, 450 e 900 kg nominali, si possono ora utilizzare anche le bombe equivalenti nella versione GBU a guida laser: GBU-10 (Mk.84), GBU-12 (Mk.82) e GBU-16 (Mk.83); altra bomba in dotazione è la "Lizard" LGB, caratterizzata da un'elevata precisione grazie ai comandi a controllo proporzionale, da unità elettroniche digitali e dalla compatibilità con un'ampia gamma di designatori laser terrestri o aeroportati. È dotata di un di un ricevitore GPS che permette di operare in scenari con avverse condizioni atmosferiche ed è basata sui corpi bomba Mk.82. Altro importante munizionamento sono le GBU-31/32 JDAM (Joint Direct Attack Munition), un kit di guida da applicare alle normali bombe LDGP dotato di elevata precisione, con caratteristiche ognitempo e con guida autonoma. Il kit consiste in un sistema inerziale asservito ad un ricevitore GPS e con superfici mobili di controllo. La versione da 450 kg della JDAM è designata GBU-31, mentre la versione da 900 kg è la GBU-32. I dati di missione sono caricati sul computer dell'aereo prima del decollo, inclusi l'inviluppo di sgancio, le coordinate del bersaglio e i parametri dell'arma. Il sistema di guida esegue automaticamente l'inizializzazione non appena i sistemi dell'aereo entrano in funzione, esegue il self-test e allinea il proprio INS (piattaforma inerziale) con quello del vettore. I dati del bersaglio sono quindi scaricati dall'aereo alla bomba. Il sistema permette il lancio sia da quote molto basse che molto alte, nelle modalità dive toss, loft o in volo livellato, in asse o fuori asse con il bersaglio. Permette di ingaggiare diversi bersagli in un solo passaggio e utilizzare diversi schemi di targeting come l'inserimento delle coordinate a terra o la riprogrammazione in volo tramite il sistema di puntamento dell'aereo lanciatore. L'intento dell'aeronautica italiana è stato di prolungare la vita utile di questo modello fino all'entrata in linea del suo successore, il Lockheed Martin F-35 Lightning II, inizialmente stimata dopo il 2015.

Nel 1999 nell'ambito dell'Operazione Allied Force 12 AMX Ghibli, al loro battesimo del fuoco, hanno effettuato 252 sortite per un totale di 667 ore in Kosovo volando grosso modo missioni simili a quelle dei Tornado (ma solo di giorno), e con armamento più leggero. Gli AMX, che operavano da Amendola, hanno utilizzato 517 bombe Mk.82 ed impiegando anche 39 bombe a guida IR Opher, di fabbricazione israeliana, e con corpo di Mk.83, da 500 kg.

Dal novembre 2009, 4 esemplari sono dislocati in Afghanistan presso la base situata ad Herat, nella parte centro occidentale del paese. La missione ha una durata prevista di circa due anni e prevede per i Ghibli l'utilizzo come supporto aereo ravvicinato alle truppe di terra e ricognitori.

Nel novembre 2010 l'equipaggio di un caccia AMX dell'Aeronautica italiana del Task Group "Black Cats", durante un'attività di ricognizione aerea, ha sventato un attentato rivolto alle truppe ISAF Francesi.

Nel 2011 gli AMX, insieme ai Panavia Tornado sono stati utilizzati nelle operazioni militari in Libia a sostegno dei ribelli contro il regime del dittatore Gheddafi. Gli aerei italiani hanno sganciato un totale di 550 bombe e missili guidati.

Nel corso del mese di agosto 2012 gli AMX dell'Aeronautica Militare dislocati in Afghanistan sono stati impiegati in una missione di salvataggio di un convoglio USA nella regione sotto il controllo italiano. Un mezzo blindato Buffalo, franato in una scarpata, ha bloccato per 5 giorni il convoglio sotto il fuoco dei talebani. Gli AMX ed i AgustaWestland AW129 Mangusta italiani, insieme agli F/A-18 statunitensi sono intervenuti bombardando i ribelli, permettendo al convoglio di raggiungere la fortezza di Qal-E-Now. Dal gennaio dello stesso anno gli AMX hanno ricevuto l'autorizzazione ad attaccare obiettivi militari e si sono specializzati nella distruzione delle antenne per le comunicazioni installate dai talebani con l'impiego di bombe intelligenti a guida laser di tipo GBU16 e LIZARD.

Nel luglio del 2014 gli AMX del 32º Stormo di Amendola (Foggia) sono stati trasferiti presso il 51º Stormo di Istrana (Treviso), in particolare il 101º Gruppo Volo, dotato di AMX ed AMX-T biposto. Il 101º O.C.U. (Operational Conversion Unit) è il gruppo volo adibito alla conversione operativa dei piloti provenienti dalle varie scuole di volo.

Il 15 gennaio 2016 lo stato maggiore della difesa ha disposto lo schieramento di 4 caccia AMX del 51º Stormo presso l'aeroporto di Trapani-Birgi, in assetto da ricognizione (pertanto con armamento esclusivamente di autodifesa), al fine di effettuare missioni di "sorveglianza e acquisizione di informazioni", a causa del "deterioramento delle condizioni di sicurezza nell'area dei paesi del Nord Africa".

Utilizzatori

Força Aérea Brasileira

56 aerei (45 A-1A + 11 A-1B) consegnati a partire dal 1989. Dal 2013, 43 esemplari (aerei in servizio al dicembre 2017) vengono modernizzati dalla Embraer con l'integrazione del radar radar SCP-01 Scipio, completo rinnovo del cockpit, adozione dei pod Litening III e RECCELITE israeliani, delle bombe guidate Lizard Mk-2, di nuovi sistemi di autoprotezione, garantendo l'operatività fino al 2032.

Aeronautica Militare

Dei 136 esemplari consegnati (110 monoposto e 26 biposto), al novembre 2015, opera con 53 aerei (43 A-11A e 10 TA-11B) ammodernati allo standard ACOL, le macchine prestano servizio tutte al 51º Stormo di Istrana.

(Web, Google, Wikipedia, A.M.I.)





















































1 commento:

  1. L'AMX è in grado di decollare da piste semipreparate ed è dotato di gancio di arresto di emergenza.

    La seconda affermazione è vera, la prima no. Basta vedere il carrello d'atterraggio: come potrebbe mai avere il supporto per una macchina da 13 tonnellate su terreni semi-preparati? Basti confrontare con il carrello del G.91Y (che pesa 1/3 in meno) per capirlo chiaramente: il requisito delle piste semipreparate fu lascaito cadere in cambio di spazi di volo limitati specie all'atterraggio.

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