lunedì 3 dicembre 2018

NUOVA PORTAEREI DELLA MARINE NATIONALE "PA2"



Portaerei PA 2 (in francese Porte-avions 2, in inglese CVF FR per Carrier Vessel Future French) era il nome provvisorio di nuova superportaerei francese che dal 2003 il governo francese aveva in progetto di costruire, probabilmente sulla base della classe Queen Elizabeth (CVF) della Royal Navy, e la cui decisione in merito alla sua realizzazione è stata sospesa nel 2009 e abbandonata nel 2013.

La PA 2 sarebbe stata intesa per sostituire la Foch ed affiancare la Charles de Gaulle, ma a differenza di quest'ultima avrebbe potuto avere una propulsione convenzionale in luogo di quella nucleare, e per consentire alla Marine nationale di disporre per il 2020 di un secondo gruppo da battaglia di una portaerei o per averne sempre uno disponibile quando una delle due portaerei è ferma per manutenzione. Tuttavia, dal momento che la decisione circa la realizzazione è stata sospesa nel 2009, appare probabile, considerando i tempi di progettazione e realizzazione, che la sua eventuale realizzazione sarebbe per sostituire la Charles de Gaulle piuttosto che per affiancarla.

Due opzioni sono state considerate per la realizzazione della PA 2.

Il progetto franco-britannico CVF FR di Thales

Questo progetto prevedeva la realizzazione di una portaerei sul modello della classe Queen Elizabeth progettata dalla Thales per la Royal Navy. La differenza più importante rispetto alla versione inglese (CVF) è che la versione francese (CVF FR) sarà dotata di catapulte e ponte di volo obliquo per operare in modalità CATOBAR, in luogo dello sky-jump utilizzato per la modalità STOVL.

Il progetto francese Romeo/Juliette di DCNS

Questo progetto prevedeva la realizzazione una portaerei nucleare derivata dalla Charles de Gaulle di 59.000 tons progettata dalla DCN. Il progetto del settembre 2004 ipotizzava una nave di 59.000 tons (61.000 tons max) di dislocamento, 284 metri di lunghezza, 72 metri di larghezza, 27 nodi di velocità massima, 10.000 miglia e 45 giorni di autonomia, e con la possibilità di imbarcare 40 aeromobili (32 Rafale, 3 E-2 Hawkeye et 5 NH90).

Nel 2004 fu infine ritenuta l'ipotesi di una portaerei a propulsione convenzionale e fu costituita la società MOPA2 (joint-venture di DCN 65 % e Thales 35 %) per sviluppare degli studi per definire il progetto francese di portaerei.

L'ipotesi che era sta ritenuta era quella del progetto CVF FR, la quale aveva anche il vantaggio di poter condividere con la versione britannica parte dei costi di progettazione, visto che la comunanza tra i due progetti era dell'85%; si era quindi anche ipotizzato di lavorare insieme alla costruzione delle portaerei. La decisione francese circa la realizzazione tardava ad arrivare e alla fine del 2009 il progetto della PA 2 è stato di fatto congelato.

Nel 2010, si è ipotizzato nuovamente la realizzazione di portaerei secondo il progetto Juliette, ma a propulsione convenzionale, o ancora l'acquisizione di una delle due portaerei della classe Queen Elizabeth dal momento che il governo britannico intende costruirle entrambe ma utilizzarne una sola e l'altra venderla.

La seconda Porte-Avions 2, appare e scompare dai radar della Marine nationale. Con la presidenza Macron, la PA2 sta però di nuovo prendendo vita, per affiancare la portaerei nucleare DE GAULLE e per poi sostituirla. Non va dimenticato, però, che la generazione precedente era incentrata su 2 portaerei, CLEMENCEAU e FOCH, costruite nel 1955-1963. La Marina Francese ha sempre sofferto per la loro radiazione, 20 anni fa, mentre la DE GAULLE si è dimostrata problematica sin dalla prima uscita in mare dopo la consegna, quando perse un’elica. Negli anni la nuova ammiraglia si è dimostrata più efficiente, soprattutto quando ha imbarcato i moderni caccia RAFALE-M, partecipando a operazioni belliche sin dalla ENDURING FREEDOM del 2002, per poi operare di recente con efficacia nella lotta contro l’ISIS. Ma anche lasciando privi di portaerei gli ammiragli francesi, soprattutto nel corso dei lunghi lavori di ammodernamento, l’ultimo avviato nel 2017, e ora entrato nella fase dei test in mare, iniziata a metà settembre. Nel programma pluriennale 2019-2025, è stata ufficializzata la necessità di acquisire una nuova portaerei, e con una novità rispetto al progetto “Porte-Avions 2” originale: infatti, anche questa sarà a propulsione nucleare, dopo che lo studio precedente aveva preso in esame l’adozione delle turbine a gas. 

A fine settembre, mentre la DE GAULLE effettuava le prove dopo il rimodernamento, è stato annunciato il via libera a un progetto di studio preliminare avviato da Marina e DGA per la nuova portaerei. Studio che include anche le valutazioni relative ad un aereo imbarcato di nuova generazione, poiché se si ipotizza di arrivare al varo dell’unità nel 2025, questa resterà presumibilmente in servizio sino al 2065; e senza contare un’eventuale seconda unità similare. Una versione navalizzata dell’aereo da combattimento di sesta generazione franco-tedesco annunciato nel 2017, sembrerebbe la più probabile, anche se siamo davvero solo alle prime battute, essendoci ora sul piatto anche il progetto TEMPEST inglese. Per la realizzazione della nuova portaerei francese, lo studio preliminare, che si avvarrà anche dell’esperienza accumulata da Thales e MBDA nella realizzazione delle QUEEN ELIZABETH britanniche. L’originale programma PA-2 era legato a quello inglese, mentre ora in prospettiva c’è anche la possibilità di partnership italo-francese Fincantieri-STX/Naval Group.

Il progetto preliminare sarà pronto a fine 2019, inizio 2020, anno che dovrebbe portare al progetto definitivo e all’avvio della costruzione. Sulla tempistica ancora non ci sono certezze, anche se il 2025 è stato indicato come l’anno del varo: il che porterebbe a fissare al 2030 la presumibile piena operatività della PA-2, quando la DE GAULLE avrà oramai 30 anni di servizio.











1 commento:

  1. Che aspetta l'Italia a unirsi al progetto? Sembra molto buono e bisogna contribuire alla difesa europea con un paio di portaerei di questo tipo.

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