venerdì 16 ottobre 2020

Le Forze armate del Qatar sono fortemente interessate all'A.C.V. SUPERAV LAND ed alla blindo CENTAURO 2


Iveco DV SUPERAV LAND

Secondo informazioni fornite dalla RIVISTA ITALIANA DIFESA, di recente è stato presentato al personale delle Forze Armate del Qatar il nuovo blindato di Iveco DV SUPERAV LAND, variante non anfibia del 8x8 SUPERAV/ACV vincitore del concorso dei Marines (e futuro VBA, Veicolo Blindato Anfibio, della Brigata Anfibia italiana). 


Militari qatarioti sono in Italia, aTorre Veneri (LE), per esercitarsi con reparti dell’esercito Italiano. Il Qatar è anche fortemente interessato al SUPERAV/ACV, per equipaggiare la propria componente anfibia imbarcata sulla LPD fornita da Fincantieri nell’ambito del programma navale; notevole interesse va anche alla blindo CENTAURO 2 armata con il cannone da 120/45 mm.


L'Iveco SuperAV

L'Iveco SuperAV è un veicolo trasporto truppe italiano, progettato dal Consorzio Iveco - Oto Melara, sulla base del progetto VBM Freccia. Il SuperAV (Surface Performance Amphibious Vehicle) è un veicolo corazzato anfibio 8×8 ruotato con elevate capacità di carico.
Nel 2006 la Iveco Defence Vehicles decise di sviluppare un nuovo mezzo anfibio che completasse la gamma di veicoli 8x8 che già comprendeva il Centauro e il VBM Freccia. Ancora non vi erano dei requisiti operativi specifici, ma era evidente che presto sarebbe stato necessario sostituire gli M113 e i VCC-1 Camillino. La casa di Bolzano intendeva creare un mezzo con elevati doti marine, in grado di operare in mare con forza 3, ma pur sempre con ottima mobilità sulla terra e con anche la possibilità di essere aviotrasportato da velivoli come il C-130. Il veicolo doveva avere, quindi, pesi e volumi attentamente studiati e distribuiti per soddisfare questi requisiti, arrivando a un peso a vuoto di 15 t, con la possibilità di avere diversi allestimenti e protezioni aggiuntive, per un peso massimo di 24 t. Nel 2009 è stato presentato il prototipo, denominato SuperAV (Surface Performance Amphibious Vehicle), che sfrutta la meccanica di Centauro e Freccia, ma con un nuovo motore CURSOR 13 da 6 cilindri in linea e da 540 CV, associato ad un cambio automatico ZF a 7 marce in avanti e una retromarcia.
Nonostante la necessità di sostituire mezzi ormai vecchi (per i quali non era sufficiente l'Iveco LMV), da parte delle Forze Armate non ci furono contributi a questo progetto. Nel 2012 la Iveco DV, insieme alla Oto Melara presentò un prototipo di VBA, sviluppato con fondi privati e ottenuto accoppiando al SuperAV una nuova torretta a comando remoto Hitfist OWS, prodotta a La Spezia da Oto Melara. Tuttavia, a causa di ristrettezze economiche, non si giunse all'approvazione del progetto, né a porre requisiti specifici.


Amphibious Combat Vehicle

Gli Stati Uniti necessitano di un veicolo che sostituisca i vecchi AAV7, garantendo migliore mobilità sia in acqua, sia a terra, maggiore potenza di fuoco e maggiori protezioni. Il progetto era affidato alla General Dynamics e si chiamava AAAV (Advanced Amphibious Assault Vehicle), poi cambiato in EFV (Expeditionary Fighting Vehicle). Doveva essere mosso a cingoli, armato di un cannoncino da 30 mm e avere una velocità di 72 km/h e in acqua di 20 nodi. Iniziò, però, a mostrare diversi difetti e finì per essere cancellato nel 2012. In sostituzione del progetto nacquero due differenti programmi: MPC (Maritime Patrol Carrier) e ACV (Amphibious Combat Vehicle), per i quali si iniziò a manifestare interesse per il SuperAV. Così la Iveco decise di presentarsi al progetto in collaborazione con la BAE Systems (disponente di diversi stabilimenti in America) e lo USMC rilasciò un contratto da 3,5 milioni di dollari a quattro aziende candidate, quali la ditta di Bolzano, la Lockheed Martin con il Patria AMV, la SAIC con il Terrex e la General Dynamics. Nel 2013 si dovette far fronte a problemi finanziari, per ridurre i quali fu abolito l'MPC, lasciando l'ACV, mentre la Iveco passò a evolvere il veicolo per il requisito americano di più passeggeri. Il 24 novembre 2015 furono nominati come i due progetti finalisti il SuperAV e il SAIC Terrex 2. BAE ha ricevuto un contratto da 103,8 milioni $ per costruire 16 veicoli entro la fine del 2016 per i test, da iniziare nel 2017 e della durata di un anno. La compagnia progetta di costruire i suoi prototipi ACV nello stabilimento di York, in Pennsylvania. Nel 2018 verrà scelto un vincitore finale per costruire 204 veicoli, con l'entrata in servizio nel 2020 e tutti consegnati entro il 2023. Nel giugno 2018 la scelta è stata a favore di BAE Systems, con un contratto di 198 milioni di dollari, per costruire i primi 30 esemplari entro l'autunno 2019 e di svolgere nel 2020 i test operativi e valutativi. Alla prima fase per i 204 ACV 1.1 ne seguirà una seconda con gli ACV 1.2 in versione potenziata per sostituire gli attuali 870 veicoli anfibi. A fine gennaio 2020, presso la base USMC di Camp Pendleton, sono stati testati 5 esemplari per simulare un'operazione di sbarco da una nave di classe San Antonio. I test sono durati 3 giorni, con un mare anche allo stato 4 (mare piuttosto mosso), riuscendo a concludersi con ottimi risultati.
Come presentato nel 2009, il SuperAV presentava la stessa trasmissione ad H, i riduttori, le ruote e i gruppi montati già su Centauro e Freccia, ma con un nuovo motore CURSOR 13 da 6 cilindri in linea e da 540 CV, associato ad un cambio automatico ZF a 8 marce, di cui una retromarcia. Rispetto al VBM lo scafo era pesantemente modificato, con una conformazione compatta e più stretta, come necessario per le doti anfibie e aviotrasportabile. Si aggiungevano un frangiflutti, uno snorkel e due eliche posteriori, che conferivano una velocità in mare di 5,5 nodi. La configurazione del veicolo era classica, con il gruppo propulsore posto anteriormente ed il vano di trasporto nella parte centro-posteriore dello scafo. Le dimensioni consentivano di ospitare 12 passeggeri e il pilota, con questi posto anteriormente a sinistra con il capocarro e il mitragliere. Nella versione presentata nel 2012 è stata aggiunta una torretta Hitfist OWS, armata con una mitragliatrice da 25 o 30 mm e con la possibilità di lanciare missili anticarro, oltre che con telecontrollo per far rimanere il tiratore all'interno del veicolo.


Amphibious Combat Vehicle (ACV)

Come su Freccia e Centauro, il mezzo mantiene lo schema di trasmissione ad H, costituita da due alberi di trasmissione posti ai lati, garantendo una maggiore abitabilità interna e riducendo i rischi di perforazione dello scafo in seguito ad un'esplosione. Tramite un rinvio, a ogni singola ruota è ingranato un semiasse, mentre le otto sospensioni regolabili sono collegate al braccio oscillante in una corazza cilindrica. 


La base ha una struttura a intercapedine per favorire la navigazione e anti-mina. Il motore è un 6 cilindri CURSOR 16 con potenza di 700 CV e la possibilità di disporre per usi civili dell'alimentazione Natural Gas. È un motore posto anteriormente a 24 valvole comandate in coppia con un turbocompressore a geometria variabile. Per l'impiego su terra dispone di una grossa griglia come presa d'aria laterale, mentre in navigazione utilizza uno snorkel sopra la linea di galleggiamento con la possibilità di essere esteso. Le prestazioni includono una velocità in acqua di 8 nodi, sulla terra che può superare i 100 km/h ed un'autonomia di 800 km. Nelle sue dimensioni dispone di 4 uscite, delle quali 3 botole e una pedana di servizio posteriore. Rispetto al SuperAV è incrementato anche il numero di passeggeri, passando da 12 più il pilota a 13 più 3 dell’equipaggio.


Di recente Iveco Defence Vehicles, in collaborazione con Bae Systems ha ultimato la fornitura di  ulteriori 26 mezzi anfibi 8×8 ai Marines USA in base ad un contratto del 2018. I nuovi ACV sono nell’ambito della produzione iniziale LRIP prevista dall’attuale fase del programma e porta a 116 gli ordini totali dei marines di veicoli di questo tipo. L’ACV è un avanzato veicolo 8×8 anfibio che offre un significativo aumento di potenza rispetto ai mezzi attualmente in servizio. Il veicolo IVECO - BAE offre la migliore mobilità della sua classe su tutti i terreni e ha un struttura interna in grado di ospitare 13 marines e un equipaggio di tre persone offrendo una migliore sopravvivenza e protezione. L’attuale produzione si concentra sulla variante ACV-P. Ulteriori varianti speciali verranno aggiunte nell’ambito della produzione di serie nell’ambito del programma.


Le due società e il Corpo dei Marines degli Stati Uniti sono pronti per la piena produzione con il completamento con successo della dimostrazione logistica e i test per l’operatività iniziale del veicolo con manutentori statunitensi addestrati. Questa e altre importanti pietre miliari come la formazione del personale militare e ulteriori test verranno effettuati prima della produzione di serie. Iveco Defence Vehicles ha consegnato oltre 30.000 veicoli militari multiuso, protetti e blindati oggi in servizio in tutto il mondo.

Il Centauro II MGS 120/105

Il Centauro II MGS 120/105 è un'autoblindo cacciacarri prodotta dal CIO, Consorzio Iveco Oto Melara, in consegna all'Esercito Italiano con il nome di Centauro II. È l'evoluzione diretta della Centauro, primo veicolo blindato 8x8 cacciacarri al mondo. 


La nuova versione è stata completamente riprogettata per resistere agli ordigni esplosivi improvvisati (IED), lo scafo è in acciaio balistico monoscocca ad alta resistenza con geometria differenziata a seconda della sezione. Il mezzo presenta un fondo a forma di V e non ha dei passaruota e dei parafanghi accentuati, per favorire la dissipazione dell’energia di un eventuale ordigno. Inoltre, è più leggero di circa 300 chilogrammi.
L'autoblindo Centauro II rappresenta la naturale evoluzione del veicolo blindato Centauro, nato dall'esigenza da parte dell'Esercito Italiano durante gli anni della Guerra Fredda, con l'obiettivo di dare maggiore mobilità alle brigate italiane schierate in difesa del territorio nazionale.
Con il crollo del Muro di Berlino e i profondi cambiamenti che ne sono conseguiti, la Centauro ha finito per operare in scenari inimmaginabili durante la sua progettazione: operazioni di mantenimento della pace, per la prevenzione dei conflitti e operazioni di carattere umanitario, nonché scenari operativi classici.
La Centauro è in dotazione, oltre che alle Forze Armate italiane anche a quelle di Spagna, Giordania e Oman, ed è stata prodotta in diverse versioni per rispondere ai differenti requisiti richiesti dai clienti.


L'autoblindo Centauro II è dotata di un’architettura interamente digitale, frutto di una stretta collaborazione tra l’Industria e la Difesa. Il risultato è un veicolo blindato di nuova generazione, in grado di operare in ogni scenario: dalle missioni a difesa della sicurezza nazionale agli interventi in aiuto delle popolazioni a seguito di catastrofi naturali, dalle operazioni di supporto e mantenimento della pace, ad ogni altro teatro operativo in cui le Forze Armate siano chiamate ad intervenire.
Le innovazioni di Leonardo installate sul Centauro II, iniziano dalla nuova torre, dotata di elettro-ottiche di ultima generazione per il comandante e il puntatore, con il periscopio panoramico ATTILA D e l’unità di puntamento Lothar SD e una serie di sistemi di comunicazione con ben sei radio e il sistema di comando e controllo SICCONA. Tale innovazioni assicurano la massima interoperabilità e disponibilità di informazioni sul teatro operativo. Sulla torre è installata una torretta a controllo remoto, la Hitrole Light, in grado di aumentare la flessibilità del mezzo e di garantire la massima protezione dell’equipaggio, oltre a un Jammer H3, per inibire l’attivazione a distanza di ordigni improvvisati.
La Centauro II può essere equipaggiato con un cannone da 105/52 mm, come la precedente Centauro, o con un cannone di ultima generazione da 120/45 mm, che conferisce al mezzo una potenza di fuoco pari a quella dei più moderni carri armati da battaglia e compatibile con il munizionamento standard NATO di ultima generazione. Nonostante l’elevato livello di protezione balistica, il cannone di grosso calibro e la vasta dotazione degli equipaggiamenti di bordo, la torre della Centauro II ha un peso molto ridotto, che non va a incidere sulle capacità e sulla mobilità del mezzo.
La Centauro II è equipaggiata con un motore 8V diesel di 20 litri della famiglia IVECO VECTOR (Euro 3), ha una potenza di 533 kW (720 hp) e una coppia di 2500 nm, il motore è accoppiato ad un cambio automatico ZF Ecomat 7HP902 a 7 rapporti + 1 retro.
Lo scafo è sagomato a "V" per garantire una migliore protezione antimina e da ordigni esplosivi improvvisati, ed è dotato, come la torre, di corazzature balistiche ad alta efficienza. Notevole innovazione rispetto al passato è la scelta di adottare un sistema che permette la guida del mezzo con la sola visione "indiretta" mediante telecamere installate esternamente. Per assicurare la massima mobilità sono stati sviluppati, inoltre, un motore di nuova generazione con un nuovo cambio automatico e un sistema elettronico di frenaggio e controllo.


ENGLISH

Iveco DV SUPERAV LAND

According to information provided by the RIVISTA ITALIANA DIFESA, the new Iveco DV SUPERAV LAND armoured vehicle, non-amphibious variant of the 8x8 SUPERAV/ACV, winner of the Marines competition (and future VBA, Italian Amphibious Armoured Vehicle, of the Italian Amphibious Brigade), has recently been presented to the staff of the Qatari Armed Forces. 
Qatari soldiers are in Italy, atTorre Veneri (LE), to practice with Italian Army units. Qatar is also strongly interested in the SUPERAV/ACV, to equip its amphibious component on the LPD supplied by Fincantieri as part of the naval programme; considerable interest is also shown by the CENTAURO 2 armoured armour with the 120/45 mm cannon.

The Iveco SuperAV

The Iveco SuperAV is an Italian troop transport vehicle, designed by the Iveco - Oto Melara Consortium, based on the VBM Freccia project. The SuperAV (Surface Performance Amphibious Vehicle) is an 8×8 rotated amphibious armoured vehicle with high load capacity.
In 2006, Iveco Defence Vehicles decided to develop a new amphibious vehicle to complete the range of 8x8 vehicles that already included the Centauro and VBM Freccia. There were no specific operational requirements yet, but it was clear that the M113 and VCC-1 Camillino would soon have to be replaced. The Bolzano-based company wanted to create a vehicle with high seaworthiness, able to operate at sea with force 3, but still with excellent mobility on land and with the possibility of being airborne by aircraft such as the C-130. The vehicle therefore had to have weights and volumes carefully studied and distributed to meet these requirements, reaching an empty weight of 15 t, with the possibility of having different fittings and additional protection, for a maximum weight of 24 t. In 2009 the prototype was presented, called SuperAV (Surface Performance Amphibious Vehicle), which exploits the mechanics of Centauro and Freccia, but with a new CURSOR 13 engine with 6 in-line cylinders and 540 hp, combined with a 7-speed forward and reverse ZF automatic transmission.
Despite the need to replace old vehicles (for which the Iveco LMV was not sufficient), the Armed Forces made no contribution to this project. In 2012 Iveco DV, together with Oto Melara, presented a VBA prototype, developed with private funds and obtained by coupling the SuperAV with a new Hitfist OWS remote control turret, produced in La Spezia by Oto Melara. However, due to economic constraints, the project was not approved or specific requirements were not met.

Amphibious Combat Vehicle

The United States needs a vehicle to replace the old AAV7, providing better mobility both on water and on land, more firepower and more protection. The project was entrusted to General Dynamics and was called AAAV (Advanced Amphibious Assault Vehicle), later changed to EFV (Expeditionary Fighting Vehicle). It had to be tracked, armed with a 30mm cannon and have a speed of 72 km/h and 20 knots in water. It began, however, to show several flaws and ended up being cancelled in 2012. Two different programmes were created to replace the project: MPC (Maritime Patrol Carrier) and ACV (Amphibious Combat Vehicle), for which interest in the SuperAV began to show. So Iveco decided to present itself to the project in collaboration with BAE Systems (which has several plants in America) and USMC issued a $3.5 million contract to four candidate companies, such as the Bolzano-based company, Lockheed Martin with Patria AMV, SAIC with Terrex and General Dynamics. In 2013, the company was faced with financial problems, to reduce them the MPC was abolished, leaving the ACV, while Iveco moved on to evolve the vehicle for the American multi-passenger requirement. On 24 November 2015, the SuperAV and SAIC Terrex 2 were named as the two finalist projects. BAE received a $103.8 million contract to build 16 vehicles by the end of 2016 for testing, starting in 2017 and lasting one year. The company plans to build its ACV prototypes at its York, Pennsylvania plant. A final winner will be chosen in 2018 to build 204 vehicles, with entry into service in 2020 and all delivered by 2023. In June 2018 the choice was in favour of BAE Systems, with a contract worth $198 million, to build the first 30 units by autumn 2019 and to carry out operational and evaluation tests in 2020. The first phase for the 204 ACV 1.1 will be followed by a second phase with the upgraded ACV 1.2 to replace the current 870 amphibious vehicles. At the end of January 2020, at the USMC base in Camp Pendleton, 5 units were tested to simulate a disembarkation operation from a San Antonio class ship. The tests lasted 3 days, with a sea even in state 4 (rather rough sea), and were completed with excellent results.
As presented in 2009, the SuperAV had the same H transmission, gearboxes, wheels and units already mounted on the Centauro and Freccia, but with a new CURSOR 13 in-line 6-cylinder 540 hp engine, combined with an 8-speed ZF automatic transmission, one of which is in reverse. Compared to the VBM, the hull was heavily modified, with a compact and narrower shape, as required for amphibious and airborne qualities. A breakwater, a snorkel and two rear propellers were added, giving a sea speed of 5.5 knots. The vehicle configuration was classic, with the powertrain at the front and the transport compartment in the centre-rear part of the hull. The dimensions made it possible to accommodate 12 passengers and the pilot, with him placed at the front left with the tank master and machine gunner. In the version presented in 2012 a Hitfist OWS turret was added, armed with a 25 or 30 mm machine gun and with the possibility of launching anti-tank missiles, as well as remote control to keep the shooter inside the vehicle.

Amphibious Combat Vehicle (ACV)

As on Freccia and Centauro, the vehicle maintains the H-shaped transmission scheme, consisting of two transmission shafts on the sides, ensuring greater internal habitability and reducing the risk of perforation of the hull following an explosion. By means of a gearbox, a semi-axle is geared to each single wheel, while the eight adjustable suspensions are connected to the swinging arm in a cylindrical shell. The base has a cavity structure to facilitate navigation and anti-mine. The engine is a 6-cylinder CURSOR 16 with a power of 700 hp and the possibility to use Natural Gas for civil use. It is a front engine with 24 valves controlled in pairs with a variable geometry turbocharger. For use on land it has a large grille as a side air intake, while in navigation it uses a snorkel above the waterline with the possibility of being extended. Performance includes a speed in water of 8 knots, on land that can exceed 100 km/h and a range of 800 km. In its size it has 4 exits, including 3 hatches and a rear service platform. Compared to the SuperAV, the number of passengers has also increased, going from 12 plus the pilot to 13 plus 3 of the crew.
Recently, Iveco Defence Vehicles, in collaboration with Bae Systems, completed the supply of a further 26 8×8 amphibious vehicles to the US Marines under a 2018 contract. The new ACVs are part of the initial LRIP production foreseen in the current phase of the programme and brings the total number of marines' orders for this type of vehicle to 116. The ACV is an advanced 8×8 amphibious vehicle that offers a significant increase in power over the vehicles currently in service. The IVECO - BAE vehicle offers the best mobility in its class on all terrain and has an internal structure capable of accommodating 13 marines and a crew of three offering better survival and protection. The current production focuses on the ACV-P variant. Further special variants will be added as part of the series production within the programme.
The two companies and the US Marine Corps are ready for full production with the successful completion of the logistics demonstration and tests for initial vehicle operation with trained US maintenance personnel. This and other important milestones such as training of military personnel and further tests will be carried out prior to series production. Iveco Defence Vehicles has delivered over 30,000 multi-purpose, protected and armored military vehicles in service worldwide today.

The Centaur II MGS 120/105

The Centauro II MGS 120/105 is an armored truck fighter produced by the CIO, Consorzio Iveco Oto Melara, and delivered to the Italian Army under the name Centauro II. It is the direct evolution of the Centauro, the world's first 8x8 armoured truck driver. The new version has been completely redesigned to withstand improvised explosive ordnance (IED), the hull is in high-strength monocoque ballistic steel with differentiated geometry depending on the section. The vehicle has a V-shaped bottom and has no accentuated wheel arches and mudguards to help dissipate the energy of any explosive device. In addition, it is about 300 kilograms lighter.
The Centauro II armored car represents the natural evolution of the Centauro armored vehicle, born from the need of the Italian Army during the Cold War years, with the aim of giving greater mobility to the Italian brigades deployed in defence of the national territory.
With the collapse of the Berlin Wall and the profound changes that followed, the Centauro ended up operating in unimaginable scenarios during its design: peacekeeping operations, conflict prevention and humanitarian operations, as well as classic operational scenarios.
The Centauro is supplied not only to the Italian Armed Forces but also to those of Spain, Jordan and Oman, and has been produced in different versions to meet the different requirements of its clients.
The Centauro II armoured car is equipped with an entirely digital architecture, the result of close collaboration between Industry and Defence. The result is a new generation armored vehicle, capable of operating in any scenario: from missions in defence of national security to interventions in aid of populations following natural disasters, from support and peacekeeping operations to any other theatre of operations in which the Armed Forces are called upon to intervene.
Leonardo's innovations installed on the Centauro II start with the new tower, equipped with the latest generation electro-optics for the commander and pointer, with the ATTILA D panoramic periscope and the Lothar SD aiming unit and a series of communication systems with six radios and the SICCONA command and control system. These innovations ensure maximum interoperability and availability of information on the theatre of operations. A remotely controlled turret, the Hitrole Light, is installed on the tower to increase the flexibility of the vehicle and ensure maximum protection of the crew, as well as an H3 Jammer to inhibit the remote activation of IEDs.
The Centauro II can be equipped with a 105/52 mm cannon, like the previous Centauro, or with a latest generation 120/45 mm cannon, which gives the vehicle the same firepower as the most modern battle tanks and compatible with the latest generation NATO standard ammunition. Despite the high level of ballistic protection, the large-calibre cannon and the wide range of on-board equipment, the Centauro II tower has a very low weight, which does not affect the capabilities and mobility of the vehicle.
The Centauro II is equipped with a 20-litre 8V diesel engine from the IVECO VECTOR (Euro 3) family, has a power output of 533 kW (720 hp) and a torque of 2500 nm, the engine is coupled to a ZF Ecomat 7HP902 7-speed + 1 reverse automatic transmission.
The hull is shaped in a "V" shape to ensure better protection against anti-mine and improvised explosive devices, and is equipped, like the tower, with high-efficiency ballistic armour. A remarkable innovation compared to the past is the choice to adopt a system that allows the vehicle to be driven with "indirect" vision only by means of externally installed cameras. To ensure maximum mobility, a new generation engine with a new automatic transmission and an electronic braking and control system have also been developed.

(Web, Google, RID, AnalisiDifesa, Wikipedia, You tube)





























 

giovedì 15 ottobre 2020

Marina Militare italiana: il Centro di supporto e sperimentazione navale (CSSN) di La Spezia


Il Centro di supporto e sperimentazione navale (CSSN) di La Spezia, è stato costituito nel 2007 dalla fusione di tre enti di studio e sperimentazione: 
  • Mariperman, 
  • Marimissili 
  • e Mariteleradar Livorno. 

Il Centro di supporto e sperimentazione navale è alle dipendenze dell'Ispettorato per il supporto logistico e dei fari, NAVISPELOG, ed ha avuto alle sue dipendenze le Navi esperienze tecnologiche "Martellotta" e "Rossetti" che in seguito all'ultima riorganizzazione della Marina Militare, con decorrenza 14 ottobre 2013 sono passate alla dipendenza organico/operativa del COMFORAUS, il Comando delle forze ausiliarie.


Storia

Il Centro di supporto e sperimentazione navale ha ereditato la sede di MARIPERMAN, la Commissione permanente per gli esperimenti del materiale da guerra, istituita a La Spezia il 28 gennaio 1880 allo scopo di dare una sede permanente dove poter sperimentare e collaudare armi e materiali da guerra.


Il 1º novembre 1962 venne costituito Marimissili, quando, al termine della trasformazione dell'incrociatore Garibaldi in unità missilistica, la Marina Militare ha ritenuto opportuno far convergere in un solo Ente "ad hoc" tutte le attività che interessavano l'installazione, la messa a punto ed il mantenimento in efficienza dei sistemi missilistici.



Le origini di Mariteleradar Livorno risalgono al 26 ottobre 1916 quando venne costituito l'Istituto elettrotecnico e radiotelegrafico della marina (I.E.R.T.), la cui denominazione venne modificata il 27 luglio 1928 in Regio istituto elettrotecnico e delle comunicazioni della Marina (R.I.E.C.) e successivamente il 2 aprile 1947 in Istituto radar e delle telecomunicazioni della Marina Militare per poi essere intitolato il 6 maggio 1960 a Giancarlo Vallauri fondatore e primo direttore dell'istituto.
A partire dal 1º ottobre 1984 la denominazione è Istituto per le telecomunicazioni e l'elettronica della Marina Militare "Giancarlo Vallauri".
L'Istituto è ubicato a Livorno nel comprensorio dell'Accademia navale ed ha un suo poligono antenne a Tirrenia in provincia di Pisa.

Il Centro di Supporto e Sperimentazione Navale (CSSN) è nato nel 2007 dalla fusione di tre Enti di studio e sperimentazione: 
  • Mariperman, di cui il CSSN ha ereditato la sede, 
  • Marimissili 
  • e Mariteleradar Livorno.

La duplice missione del CSSN è quella di essere gestore dei processi di Ingegneria del Supporto Logistico per lo Strumento Navale e centro per la sperimentazione e lo sviluppo dei programmi scientifici e tecnologici della Forza Armata.
Nella sua veste di Ente scientifico e tecnologico il CSSN rappresenta, grazie alle professionalità e alle apparecchiature a disposizione, un polo d’eccellenza, sia in ambito nazionale che civile, con capacità e competenze in alcuni casi uniche nel panorama nazionale.
Nei propri balipedi e poligoni hanno luogo test, verifiche e valutazioni in campo: 
  • balistico, 
  • missilistico 
  • e siluristico, 
finalizzati al collaudo, sviluppo e qualifica di sistemi d'arma, e misure di elettroacustica ed elettromagnetismo per la determinazione della segnatura acustica e magnetica delle Unità Navali. 
Nei propri laboratori sono eseguite prove, analisi e misure nel campo della chimica applicata e degli esplosivi, della tecnologia dei materiali, dell’ambiente, dell’architettura navale, della segnatura radar/infrarosso e della compatibilità elettromagnetica, finalizzate al collaudo, alla qualifica e all'omologazione di materiali ed apparecchiature.
Un reparto del CSSN, Istituto Vallauri, dislocato a Livorno, é polo d'eccellenza nell'attività di ricerca nel campo delle telecomunicazioni e dell'elettronica applicata.
Considerato l'ampio ventaglio di competenze e l'elevato livello professionale del personale impiegato, il Centro è in grado di sviluppare approfonditi studi in diversi campi d'interesse tecnico/scientifico.
Tutte le attività sono eseguite nell’assoluto rispetto dei più stringenti standard militari e civili. Il sistema di gestione per la qualità del Centro è certificato secondo la norma CEI EN ISO 9001:2015.
 
Il CSSN è inoltre coinvolto in attività finalizzate allo sviluppo e alla valorizzazione di tecnologie per la salvaguardia dell’ambiente marino. In particolare, tali attività si concretizzano tramite l’accordo di cooperazione con Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE) e con la partecipazione al progetto European Defence Agency – Protection of Marine Mammals (EDA-PoMM) per la realizzazione di database (oceanografici, acustici, avvistamenti, rumore ambiente, etc.) al fine di migliorare le conoscenze sulla mitigazione del rischio derivante dall’interazione “attività antropogeniche-fauna marina”.

ENGLISH

The Naval Support and Experimentation Centre (CSSN) in La Spezia was set up in 2007 by the merger of three study and experimentation bodies: 
  • Mariperman, 
  • Marimissiles 
  • and Mariteleradar Livorno. 

The Naval Support and Experimentation Centre is employed by the Inspectorate for Logistic and Lighthouse Support, NAVISPELOG, and has had at its disposal the technological experience ships "Martellotta" and "Rossetti" which, following the last reorganization of the Navy, with effect from October 14th 2013, have passed to the organic/operational dependence of COMFORAUS, the Command of the auxiliary forces.

History

The Naval Support and Experimentation Centre inherited the headquarters of MARIPERMAN, the Permanent Commission for Experiments in War Material, set up in La Spezia on 28 January 1880 with the aim of providing a permanent seat where weapons and war materials could be tested and experimented.
On 1 November 1962 Marimissili was established when, at the end of the transformation of the Garibaldi cruiser into a missile unit, the Italian Navy decided to merge all the activities involving the installation, development and maintenance of missile systems into one "ad hoc" body.
The origins of Mariteleradar Livorno date back to 26th October 1916 when the Istituto elettrotecnico e radiotelegrafico della marina (I.E.R.T.) was established, whose name was changed on 27th July 1928 to Regio istituto elettrotecnico e delle comunicazioni della Marina (R.I.E.C.) and later on 2nd April 1947 to Istituto radar e delle telecomunicazioni della Marina Militare and then named after Giancarlo Vallauri, founder and first director of the institute, on 6th May 1960.
Since 1 October 1984 the name has been the "Giancarlo Vallauri" Institute for Telecommunications and Electronics of the Italian Navy.
The Institute is located in Livorno in the Naval Academy district and has its own antenna range in Tirrenia in the province of Pisa.

The Naval Support and Experimentation Centre (CSSN) was born in 2007 from the merger of three study and experimentation bodies: 
  • Mariperman, of which the CSSN has inherited the headquarters, 
  • Marimissiles 
  • and Mariteleradar Livorno.
The dual mission of the CSSN is to manage the Logistic Support Engineering processes for the Naval Instrument and to be the centre for the experimentation and development of the Armed Forces' scientific and technological programmes.
In its capacity as a scientific and technological body, the CSSN represents, thanks to the professionalism and equipment at its disposal, a pole of excellence, both at national and civil level, with skills and competences in some cases unique on the national scene.
In its own balipeds and polygons, tests, verifications and assessments are carried out in the field: 
  • ballistic, 
  • missile 
  • and siluristic, 
aimed at the testing, development and qualification of weapon systems, and electroacoustic and electromagnetism measurements for the determination of the acoustic and magnetic signature of Naval Units. 
In its laboratories, tests, analyses and measurements are carried out in the field of applied chemistry and explosives, materials technology, environment, naval architecture, radar/infrared signatures and electromagnetic compatibility, aimed at testing, qualification and approval of materials and equipment.
A department of CSSN, Istituto Vallauri, located in Livorno, is a centre of excellence in research activities in the field of telecommunications and applied electronics.
Considering the wide range of skills and the high professional level of the staff employed, the Centre is able to develop in-depth studies in various fields of technical/scientific interest.
All activities are carried out in absolute compliance with the strictest military and civil standards. The quality management system of the Centre is certified according to CEI EN ISO 9001:2015.
 
The CSSN is also involved in activities aimed at the development and enhancement of technologies for the protection of the marine environment. In particular, these activities are carried out through the cooperation agreement with the Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE) and with the participation in the European Defence Agency - Protection of Marine Mammals (EDA-PoMM) project for the creation of databases (oceanographic, acoustic, sightings, environmental noise, etc.) in order to improve the knowledge on risk mitigation deriving from the interaction between "anthropogenic activities and marine fauna".

(Web, Google, marina.difesa.it, Wikipedia, You Tube)









 

Next Generation Squad Weapon (NGSW): True Velocity svela la nuova cartuccia da 6,8 mm per l'arma della squadra di nuova generazione dell’Us Army


Next Generation Squad Weapon (NGSW): True Velocity svela la nuova cartuccia da 6,8 mm per l'arma della squadra di nuova generazione dell’Us Army.


Una società di munizioni con sede in Texas ha recentemente presentato la sua nuova cartuccia da 6,8 mm, che l' esercito statunitense prenderà in considerazione per la nuova Next Generation Squad Weapon (NGSW) progettata per sostituire la carabina M4A1 da 5,56 mm e l'arma automatica della squadra M249 nelle unità di combattimento ravvicinato.
La cartuccia con involucro composito da 6,8 mm di True Velocity farà parte del pacchetto prototipo di fucile, arma di squadra e munizioni NGSW presentato da General Dynamics Ordnance e Tactical Systems Inc., che include Beretta Defense Technologies, secondo un recente comunicato stampa di True Velocity.
L’Us Army ha recentemente scelto General Dynamics OTS, insieme a AAI Corporation Textron Systems e Sig Sauer Inc., in una selezione inferiore che sposta i concorrenti alla fase successiva di test per il futuro sforzo sulle armi.
Il servizio prevede di selezionare un progetto finale per armi e munizioni modellato attorno a un proiettile governativo da 6,8 mm da una singola azienda nel primo trimestre del 2022 e iniziare a sostituire sia gli M4 che gli M249 in una squadra di combattimento della brigata di fanteria nel primo trimestre del 2023.
I nuovi accordi di prototipazione prevedono che ciascun venditore fornisca 43 fucili automatici NGSW e 53 fucili NGSW, oltre a 845.000 colpi di munizioni da 6,8 mm, secondo la richiesta originale.
Secondo i funzionari della modernizzazione, l'esercito valuterà il pacchetto di armi e munizioni di ciascun venditore come una singola richiesta.
Finora, il servizio è stato ristretto sulle specifiche delle munizioni da 6,8 mm, tranne per dire che fornirà una maggiore letalità a distanze maggiori rispetto alle attuali munizioni M855A1 da 5,56 mm.
Il design proprietario della cassa da 6,8 mm di True Velocity fornirà ai soldati "vantaggi logistici e operativi significativi rispetto alle tradizionali munizioni con bossolo in ottone, tra cui una portata effettiva e un'energia della volata sostanzialmente aumentate, una drastica riduzione del peso della cartuccia e una maggiore precisione.
Il design del case composito da 6,8 mm di True Velocity produce un livello di prestazioni, coerenza ed efficienza mai visto prima nelle munizioni per armi leggere, combinando l'innovazione e la tecnologia di True Velocity con l'esperienza di General Dynamics OTS e Beretta si ottiene una soluzione per sistemi d'arma che supera i requisiti NGSW e fornisce all'esercito americano un vantaggio ottimale sul campo di battaglia.


Mancano meno di due anni all’introduzione in servizio dell’arma che sostituirà sia la mitragliatrice di squadra M-249 che il fucile / carabina M16 / M4: a questo punto è chiaro che si aggiungerà all’inventario all'inventario militare statunitense - per la prima volta da decenni - un nuovo calibro.
La Next Generation Squad Weapon ha terminato di recente i suoi primi test sui prototipi nel mese di settembre 2020. 


Le tre offerte precedentemente selezionate sono: 
  • Sig Sauer, 
  • Textron Systems 
  • e General Dynamics Ordnance.


Brigantino, Gen. David Hodne, comandante della scuola di fanteria e direttore del team letale Cross Functional Team, insieme al Brig. generale Anthony Potts, capo del Program Executive Office Soldier, hanno fornito di recente alcune precisazioni in merito.
Allo stesso tempo, l’Us Army, nel mese di aprile ha anche selezionato le società L3 Technologies e Vortex Optics, per competere per il sistema di controllo del fuoco della nuova arma.
Il design della Sig Sauer assomiglia molto a un fucile d'assalto convenzionale mentre GD (insieme alla Beretta B.D.T.) utilizza un design bullpup, che riduce la lunghezza inserendo il caricatore nel calcio dell’arma. La Textron ha costruito la sua arma attorno alla cartuccia, che è unica: una custodia telescopica con all'interno il proiettile per ridurre il peso.
Il proiettile da 6,8 mm è stato scelto dopo decenni di test e valutazioni che hanno dimostrato che la letalità del 5,56 mm a medio raggio sul campo di battaglia era oramai inadeguata e il 7,62 mm esistente poteva essere superato dal proiettile da 6,8 mm e risparmiare peso per il soldato, già sovraccaricato sul campo di battaglia dagli ultimi ritrovati elettronici.
Il nuovo calibro offre anche al soldato sia un’arma di squadra ed un fucile automatico che sparano lo stesso colpo, entrambi efficaci ben oltre i 600 metri dei calibri leggeri esistenti.
Dopo i test di settembre, le aziende avranno sei mesi fino al prossimo test del prototipo, che inizierà a febbraio.
Durante l'annuale Maneuver Warfighter Conference a Fort Benning in Georgia, il maggiore Wyatt Ottmar, responsabile del progetto su NGSW per il Soldier Lethality CFT, ha illustrato alcuni dei recenti sviluppi e dei prossimi passi per il sistema d'arma.
Ottmar ha notato che la Sig Sauer ha fornito una cartuccia composta dalla parte inferiore in acciaio e dalla superiore in ottone, ciò al fine di ridurre il peso. 
Un contratto verrà assegnato a una delle tre società nel prossimo anno fiscale con inizio nel quarto trimestre dell'anno fiscale 2022, o tra agosto e ottobre 2022, alle squadre di combattimento di fanteria, Stryker e Armor Brigade.
La nuova arma verrà fornita a tutte le forze operative di combattimento ravvicinato, comprese le forze per le operazioni speciali, la fanteria, i genieri e gli esploratori.
Il controllo del fuoco sarà fornito e reso operativo sei mesi prima dell’introduzione dell’arma: ciò consentirà al produttore dell’NGSW di integrare operativamente l'ottica con l’arma.

ENGLISH

Next Generation Squad Weapon (NGSW): True Velocity unveils the new 6.8mm cartridge for the Us Army's next generation squad weapon

A Texas-based munitions company recently unveiled its new 6.8mm cartridge, which the US Army will consider for the new Next Generation Squad Weapon (NGSW) designed to replace the M4A1 5.56mm carbine and the M249 automatic weapon in close combat units.
True Velocity's 6.8mm composite casing cartridge will be part of the prototype NGSW rifle, squad weapon and ammunition package presented by General Dynamics Ordnance and Tactical Systems Inc., which includes Beretta Defense Technologies, according to a recent True Velocity press release.
The Us Army recently chose General Dynamics OTS, along with AAI Corporation Textron Systems and Sig Sauer Inc., in a lower selection that shifts competitors to the next phase of testing for the future weapons effort.
The service plans to select a final design for weapons and ammunition modeled around a 6.8mm government bullet from a single company in the first quarter of 2022 and begin replacing both M4s and M249s in an infantry brigade combat team in the first quarter of 2023.
The new prototyping agreements require each vendor to supply 43 NGSW automatic rifles and 53 NGSW rifles, in addition to 845,000 rounds of 6.8mm ammunition, as originally requested.
According to modernization officials, the army will evaluate each seller's arms and ammunition package as a single request.
So far, the service has been restricted to 6.8mm ammunition specifications, except to say that it will provide greater lethality at greater distances than the current 5.56mm M855A1 ammunition.
True Velocity's proprietary 6.8mm case design will provide soldiers with "significant logistical and operational advantages over traditional brass case ammunition, including substantially increased effective range and muzzle energy, a dramatic reduction in cartridge weight and increased accuracy.
True Velocity's 6.8mm composite case design produces a level of performance, consistency and efficiency never before seen in small arms ammunition, combining True Velocity's innovation and technology with the expertise of General Dynamics OTS and Beretta results in a weapon system solution that exceeds NGSW requirements and gives the US Army an optimal advantage on the battlefield.

Less than two years to go before the introduction into service of the weapon that will replace both the M-249 squad machine gun and the M16 / M4 rifle / carbine: at this point it is clear that a new calibre will be added to the US military inventory - for the first time in decades -.
The Next Generation Squad Weapon recently completed its first prototype tests in September 2020. 
The three offers previously selected are: 
  • Sig Sauer, 
  • Textron Systems 
  • and General Dynamics Ordnance.

Brigantine, Gen. David Hodne, Commander of the Infantry School and Director of the Lethal Cross Functional Team, together with Brigadier General Anthony Potts, Head of the Program Executive Office Soldier, recently provided some clarifications on the subject.
At the same time, the Us Army also selected L3 Technologies and Vortex Optics in April to compete for the new weapon's fire control system.
Sig Sauer's design looks very much like a conventional assault rifle while GD (together with the Beretta B.D.T.) uses a bullpup design, which reduces the length by inserting the magazine into the stock of the weapon. Textron has built its weapon around the cartridge, which is unique: a telescopic case with the bullet inside to reduce weight.

In April 2020, each of the companies supplied 15 rifles, 15 automatic rifles and 180,000 cartridges using the 6.8 mm bullet developed by the US government.

The 6.8mm bullet was chosen after decades of testing and evaluation that showed that the 5.56mm mid-range lethality on the battlefield was now inadequate and the existing 7.62mm could be surpassed by the 6.8mm bullet and save weight for the soldier, who was already overloaded on the battlefield by the latest electronics.
The new calibre also offers the soldier both a squad weapon and an automatic rifle that fires the same shot, both effective well over 600 metres of the existing light calibre.
After testing in September, the companies will have six months until the next test of the prototype, which will start in February.
During the annual Maneuver Warfighter Conference in Fort Benning, Georgia, Major Wyatt Ottmar, project manager on NGSW for the Soldier Lethality CFT, outlined some of the recent developments and next steps for the weapon system.
Ottmar noted that Sig Sauer had supplied a cartridge consisting of a steel lower part and a brass upper part in order to reduce weight. 
A contract will be awarded to one of the three companies in the coming fiscal year starting in the fourth quarter of fiscal year 2022, or between August and October 2022, to the infantry fighting teams, Stryker and Armor Brigade.

The new weapon will be supplied to all close combat operational forces, including special operations, infantry, sappers and scouts.
Fire control will be provided and operational six months prior to the weapon's introduction, allowing the NGSW manufacturer to integrate optics operationally with the weapon.

(Web, Google, Military, Defensenews, Wikipedia, You Tube)