domenica 29 marzo 2020

Regia Aeronautica '38-'39, il concorso per un BOMBARDIERE A GRANDE RAGGIO (BGR): il vincitore fu il CRDA Cant.Z 1014 contro Piaggio P.112, Fiat G.30B, Caproni Ca.204 e SAI Ambrosini S.404


BOMBARDIERE A GRANDE RAGGIO (BGR) per la Regia Aeronautica 1938-39: anche se il vincitore fu il CRDA Cant.Z 1014 contro Piaggio P.112, Fiat G.30B, Caproni Ca.204 e SAI Ambrosini S.404, di fatto venne prodotto in piccola serie il Piaggio P 108: il bombardiere fu consegnato a un solo reparto, la 274ª Squadriglia Bombardamento a Grande Raggio (BGR), inquadrata all'interno del 46º Stormo con sede a Pisa, dove arrivò nel 1941.

Una delle conseguenze dirette della guerra d'Etopia del 1935-36, furono le sanzioni economiche imposte dalla Società delle Nazioni e quelle principalmente di ordine finanziario e petrolifere sull'economia italiana.
Il comportamento principalmente della Gran Bretagna, in pratica ruppe l'alleanza implicita in essere all’epoca tra l’Italia e la Gran Bretagna dai tempi della Prima Guerra Mondiale.
L'Imprevisto capovolgimento strategico fece entrare in crisi le vecchie alleanze e innesco inesorabilmente un riordinamento dei ruoli internazionale di numerosi paesi europei.
Le sanzioni - in pratica - furono più che altro retoriche in quanto molti paesi si opposero a che le loro economie soffrissero indirettamente; di fatto si produsse un gran danno d'ordine politico, soprattutto ne pensiero politico italiano; si cominciò quindi a vedere la Gran Bretagna come possibile futuro avversario, più che la Francia o la Germania. 
Questo nuovo stato di cose fu cristalizzato nella Guerra Civile Spagnola del 1936-39.
All’epoca la Gran Bretagna, controllava strategicamente il Mediterraneo con le sue basi di Suez e Gibilterra e aveva libero accesso ai grandi giacimenti petroliferi del Golfo Persico. Le metropoli inglesi erano geograficamente erano molto più lontane di quelle Francesi e Tedesche: ciò comportava di doversi dotare in qualche modo di nuovi strumenti strategici per la nuova dottrina militare italiana.
La geografia imponeva altri ostacoli per realizzare la strategia proposta dal generale Douhet. Parigi era a solo a circa 320 Km dalla Renania tedesca, separata da pianure e colline ed era a 600 Km dalla più vicina base aerea italiana nel Piemonte; Londra era di fatto a più di 970 Km di distanza. Per raggiungere sarebbe stato necessario un gran dispendio di carburante per il volo sulle Alpi o una lunga e impossibile deviazione intorno ad stesse.
Di fatto, era impossibile assestare colpi devastanti alle capitali avversarie come proponevano le teorie di Giulio Douhet, dato il limitato numero di bombardieri medi a disposizione della Regia Aeronautica nel 1939-40. Infine, gli aeroporti francesi in Corsica erano separati da Roma da soli 260 Km: all’epoca il Generale Valle escluse qualsiasi attacco eventuale contro Parigi per paura di devastanti ritorsioni contro la capitale italiana.
Ciononostante, all’epoca la nostra Regia Aeronautica si vantava di dominare il "Mare Nostrum" ed i Balcani; queste idee frenavano quindi l’utilizzo strategico delle idee molto avanti con i tempi del Douhet. 
Comunque, le installazioni militari francesi e la britannica Malta, erano sotto la minaccia dei bombardieri medi, da basi Italiane o dalla Libia. Un’altra questione erano le posizioni strategiche britanniche di Alessandria in Egitto, che era a 560 Km dagli aeroporti militari italiani in Cirenaica ed a Rodi, limitando notevolmente il carico di bombe con le quali in caso di guerra la Regia Aeronautica avrebbe potuto attaccare gli ancoraggi della Royal Navy.
Il Canale di Suez era separato dalle nostre basi da distanze ancora maggiori: 890-900 Km. Gibilterra rimaneva a 1290 Km ad ovest delle più vicine basi aeree italiane in Sardegna; i giacimenti petroliferi di Mosul-Kirkuk distavano ben 1370 Km ad est di Rodi, e quelli in Kuwait e Bahrein erano a oltre 1.600 - 1.900 Km dagli aeroporti dell'Eritrea.
Quindi, in un attimo di lucidità strategica, la Regia Aeronautica, pensò bene di iniziare a progettare uno strumento strategico in grado di svolgere compiutamente ruoli completamente autonomi e all'altezza della sfida che suggeriva la teoria di Giulio Douhet: emise pertanto una competizione tra le migliori aziende nazionali aeronautiche per dotarsi urgentemente di un bombardiere strategico a grande autonomia (BGR): la famosa competizione della Regia Aeronautica BGR per un Bombardiere a Grande Raggio.

Considerando i nuovi obiettivi, la Regia Aeronautica richiese un bombardiere con: 
  • un autonomia di oltre 4.000 Km, 
  • una velocità massima di 500 Km/h; 
  • un equipaggio di 8 uomini, 
  • doveva essere in grado trasportare un carico bellico di 2.000 Kg,
  • doveva essere armato con un cannone e 6 mitragliatrici. 

In risposta alla specifica furono presentati i seguenti progetti:

CRDA Cant.Z 1014: era un progetto del 1938, propulso da 4 motori stellari Alfa Romeo 135 RC 32 da 1410 cv l'uno, apertura alare di ben 36 metri (dunque piu' di un B.17), peso totale a pieno carico di 25 tonnellate, 516 km/h di velocità massima e rateo di salita a 4000 metri di soli 10 minuti. 








Avrebbe dovuto avere un carico bellico di oltre 2.400 kg, armamenti difensivi con sei postazioni da 12.7, di cui una binata. La tangenza pratica doveva essere pari a 8.800 mt. Il progetto non andò in porto anche perché i motori furono un fallimento.
A proposito della stiva bombe del Z.1014: la posizione dell'ala in posizione bassa a 3/4 della fusoliera, e comportava un vano bombe non troppo ampio; lo stesso problema l'aveva il Handley Page Halifax con la sua ala bassa a 3/4; invece, una delle ragioni delle bontà del Avro Lancaster era la posizione a mezza altezza dell'ala che permetteva un amplio vano bombe e la capacità di trasportare le più ingombranti e bizzarre bombe della 2^GM. Analizzando la disposizione nel vano bombe del Z.1014, si evince che la sistemazione delle bombe da 250 Kg nelle gondole motrici esterne, più che una stravaganza, sarebbe stata dettata dalle ridotte dimensioni del vano bombe centrale, poiché i longheroni strutturali alari limitavano fortemente lo spazio inferiore della fusoliera anche se, apparentemente, il volume generale disponibile fosse ampio.

Piaggio P.112: la firma Piaggio per la competizione della Regia Aeronautica, propose il P.112 del progettista era Giovanni Casiraghi. 


Era un esperto ingegnere aeronautico che aveva in precedenza lavorato negli Stati Uniti dal 1927 al 1936. 
Sulla base della sua esperienza, concepì un aeroplano radicalmente diverso da quelle che erano le convenzioni dell'industria aeronautica italiana del tempo. Il bombardiere P.112 fu presentato al concorso per un Bombardiere a Grande Raggio; era in pratica una riadattamento del P.108B (progetto independente) alle norme del concorso. Per meglio rispondere alle specifiche, erano stati previsti quattro motori Piaggio P.XXI RC.40 di 1500Hp. (che non furono mai resi disponibili). Il P.112 era un quadrimotore monoplano ad ala bassa, interamente metallico con carrello retrattile. La cellula dell'aereo avrebbe dovuto essere molto robusta e doveva garantiva ottime doti di sopravvivenza in ambiente bellico. Una caratteristica distintiva doveva essere quella di alloggiare una torretta difensiva Breda Z1 nella parte superiore di ogni gondola motrice interna (nel P.108B invece erano disposte sulle gondole esterne); queste torrette controllate da posizioni ubicate nella fusoliera erano senz'altro all’avanguardia nel 1938.
Piaggio P.112, variante del P108 con motori Piaggio P.XXII (mai resi disponibili):
  • Motori: 4 x radiali Piaggio P.XXI RC40 (18 cilindri) di 1500 Hp;
  • Lunghezza: 22,00 m
  • Altezza: 6,00 m
  • Apertura alare: 32,00 m
  • Superficie alare: 135,00 m2
  • Peso a vuoto: (13.000 Kg) Stim.
  • Peso totale: 22.500 kg
  • Carico utile: 3500 kg
  • Velocità max: 500 km/h (a 4500 m)
  • Velocità minima: N/A km/h
  • Salita a 5000 m: N/A
  • Tangenza pratica: 8500 m
  • Raggio d'Azione: 4000 Km
  • Armamento: 3500 kg, due torrette frontale e ventrali e due torrette a controllo remoto nelle gondole motrici interne, ciascuna con una mitragliatrice Breda-Safat da 12,7 mm.
  • 2 postazioni laterali brandeggiabili con mitragliatrici Breda-Safat da 7,7 mm.
  • Equipaggio: 7 uomini.


Fiat G.30B: il primo prototipo del Fiat G.30B volò il 19 luglio 1942 e non venne prodotto in serie.  L'aereo aveva una velocità di 480 km/h, ha una autonomia di 4000 km alla velocità di 400 km/h. 


L'armamento doveva essere costituito da 6 mitragliatrici da 12,7 mm (con 400 colpi x arma) e 4.000 kg di bombe. Il progetto vantava - come richiesto dalle specifiche ministeriali - un coefficiente di robustezza 7.

Caproni Ca.204: doveva avere una velocità massima di 500 Km/h e un equipaggio di 8 persone; la velocità minima era pari a 130 km / h; autonomia massima di 4.000 km a una velocità di 400 km / h ad un'altitudine di 4.000 metri. 





Doveva avere una dotazione di armi leggere di 6 mitragliatrici, un carico di almeno 20 bombe di peso inferiore a 100 kg. Vantava - come richiesto dalle specifiche ministeriali - un coefficiente di robustezza 7.

SAI Ambrosini S.404: il SAI Ambrosini 404, o S.404 o Stipa 404 fu un progetto di un innovativo bombardiere pesante sviluppato dell'azienda aeronautica italiana SAI Ambrosini nel 1938. Il progetto fu pensato per rispondere ad un concorso indetto dal ministero dell'aeronautica per un aereo da bombardamento a grande raggio (B.G.R.). 
In occasione del concorso del 1938 per un B.G.R. indetto dalle autorità aeronautiche militari, parteciparono: la Caproni con il Ca.204 e Ca.211, La Cantieri Riuniti dell'Adriatico (C.R.D.A.) con il CANT Z.1014, la FIAT con il G.30B, la Piaggio con il P.112 e la Sai Ambrosini che approntò un innovativo aereo, l'S.404, ispirandosi alle esperienze degli anni 30 dell'ingegnere Luigi Stipa. 



Luigi Stipa, infatti, fece volare il suo Stipa-Caproni che si caratterizzava per essere una sorta di fusoliera-carlinga-tunnel che racchiudeva motore ed elica per aumentare l'efficienza del sistema propulsivo, dando all'aereo il nome caratteristico di ala a turbina, poi chiamato elica intubata. Questo aereo venne scherzosamente etichettato come "aereo botte", o "aereo barile”. Ad esso, come detto, si ispirò il progetto del S.404. Una delle poche fonti disponibili indica che la Direzione Generale delle Costruzioni (D.G.C.A.) non abbia dato seguito alla proposta avanzata dalla S.A.I., nutrendo forti dubbi sulle doti di manovrabilità dell'aereo a terra e alle basse velocità. Secondo altra fonte il Sai-Ambrosini 404 fu portato in volo il 19 settembre del 1940 e provato dal 20 novembre 1940 al marzo del 1941 con l'armamento. Alla luce delle sue scadenti qualità di volo, unite alla tendenza al surriscaldamento dei motori in tandem, risulterebbe che il velivolo non abbia suscitato interesse alcuno da parte degli organi militari. Aveva struttura metallica con tubi saldati per la fusoliera mentre le ali erano costruite invece in alluminio, erano previsti 8 uomini di equipaggio. Aveva un'apertura alare di 24 m, con una superficie alare di 90 m² un carico alare di 178 kg/m² e con una lunghezza complessiva di 12,9 m; inoltre era un bideriva. Il carico utile previsto era di 9 000 kg, mentre quello a pieno carico era di 16 276 kg. Vantava come richiesto dalle specifiche ministeriali un coefficiente di robustezza 7. L’aeromobile era munito di 4 motori Isotta Fraschini Asso XI senza riduttore da 840 CV, posti in tandem dentro la fusoliera del bombardiere. Grazie a quattro eliche controrotanti tripala, piazzate in tandem all'ingresso dei due tubi laterali, aveva un buon rateo di salita e di decollo. Il raffreddamento dei motori era affidato a radiatori posti sulla superficie interna dei tubi con la possibilità di parzializzare il flusso su di essi. L'aereo aveva una velocità massima di 475 km/h e una autonomia massima di 4 000 km. Il suo armamento era di 8 mitragliatrici da 12,7 mm con 400 colpi per arma. Non ebbe nessun impiego operativo; il suo sviluppo venne fermato per le sue scadenti qualità di volo e per la tendenza al surriscaldamento dei motori. Al Museo Leonardo da Vinci di Milano è esposto un modello a grandezza naturale di un trimotore ad elica intubata che ricorda il SAI Ambrosini 404. Risulterebbero dai «Fondi dell'Archivio Storico AM - Direzione Costruzioni Aeronautiche» l'esistenza di due 404 costruiti o progettati dalla SAI Ambrosini, il SAI Ambrosini 404 bombardiere a grande raggio, sopra descritto, e il Velivolo da caccia SAI Ambrosini S. 404 monoposto con motore Isotta Fraschini Zeta da 1 200-1 400 CV,[4] quest'ultimo disegnato nell'agosto del 1942, con velocità stimata di 670 km/h ed armato con due mitragliatrici Safat da 12,7 mm e due Mauser da 20 mm.

Al termine del concorso, il miglior punteggio fu ottenuto dal Cant.Z.1014, con il Ca.204 secondo; il P.112 non fu classificato perché era stato già ordinato il similare P.108B MM.22001 il quale, in pratica, ne sarebbe stato il dimostratore; fu invece escluso dalla competizione l'S.404 ad eliche intubate in quanto non corrispondente alle specifiche. Quindi, il 23 Giugno del 1939 furono ordinati tre Cant.Z.1014, un Ca.204 ed un P.108B, anche se alla fine solamente l'ultimo venne effettivamente costruito.

Il Piaggio P.108 fu un bombardiere strategico quadrimotore monoplano ad ala bassa sviluppato dall'azienda aeronautica Italiana S.A. Piaggio & C. nei tardi anni trenta.

Entrato in servizio nel 1941 ed utilizzato dalla Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale, fu l'unico quadrimotore pesante utilizzato come bombardiere dalle potenze dell'Asse nel corso del conflitto, inoltre fu uno dei pochi velivoli militari italiani che, per le teoriche caratteristiche tecniche, si poteva paragonare ai migliori tra gli equivalenti prodotti dagli Alleati anche se praticamente fu inferiore ai Lancaster britannici ed ai B17 americani.
Il P.108 fu l'unico bombardiere strategico quadrimotore della Regia Aeronautica nel secondo conflitto mondiale. Il progetto derivava dallo sviluppo di un precedente sotto potenziato Piaggio P.50-II con struttura in legno e che non era in grado di alzarsi nelle condizioni di peso massimo.























Il progettista era Giovanni Casiraghi, un esperto ingegnere aeronautico che aveva in precedenza lavorato negli Stati Uniti dal 1927 al 1936. Sulla base della sua esperienza, concepì un aeroplano radicalmente diverso da quelle che erano le convenzioni dell'industria aeronautica italiana del tempo. Il P.108 era un bombardiere completamente metallico ad ala bassa con carrello retrattile. Vinse nel 1939 il concorso bandito dalla Regia Aeronautica per un nuovo bombardiere, battendo il Cant Z.1014, quando divenne evidente che i concorrenti non avrebbero potuto consegnare in tempo un numero sufficiente di esemplari alla aeronautica italiana prima della metà del 1940. 



In particolare il P.108 risultò il più economico tra i 4 presentati come progetto (gli altri erano il BR 30 FIAT, il Cant Z. 1014 e il Caproni Ca. 204/205), l'unico costruito già a livello di simulacro (assieme al Cant Z. 1014, che era forse quello dalle prestazioni migliori) e superiore nell'armamento difensivo sia al Fiat che al Caproni, mentre presumibilmente sarebbe stato più veloce e robusto del Fiat e grossomodo veloce quanto il Caproni (a meno che questo non avesse montato gli sperimentali, ma mai completati, motori Isotta Fraschini Zeta da 1 500 CV). Il Cant Z 1014 e il Caproni Ca 205 avrebbero potuto trasportare un carico bellico offensivo leggermente superiore (anche se nel caso del Caproni l'armamento difensivo era veramente ridotto e vi erano molti punti morti), ma con delle soluzioni inconsuete e poco ortodosse (per esempio il Cant Z 1014 aveva tre stive bombe, due delle quali nelle gondole motori), presumibilmente poco efficaci.



Il prototipo effettuò il primo volo il 24 novembre 1939. Dimostrò di fornire ottime prestazioni e richiese poche rifiniture, ma ci fu bisogno di tempo prima che i piloti prendessero confidenza con il comportamento in volo. Il P.108 fu consegnato a un solo reparto, la 274ª Squadriglia Bombardamento a Grande Raggio (BGR), inquadrata all'interno del 46º Stormo con sede a Pisa, dove arrivò nel 1941. Vi furono però alcuni incidenti, in uno dei quali perse la vita il figlio di Benito Mussolini. Il 7 agosto 1941 Bruno Mussolini stava pilotando uno dei prototipi del bombardiere allora segreto, quando, secondo la versione ufficiale, i motori persero potenza in fase di atterraggio, l'aereo scese di quota urtando contro una casa. La sezione della cabina di pilotaggio si staccò dal resto del velivolo e, pur non incendiandosi, fu distrutta nell'impatto. Col Mussolini morirono altri due aviatori.
Il P.108 fu progettato in quattro versioni, ma soltanto una, il bombardiere P.108B, fu prodotta in serie prima dell'armistizio. Le altre varianti consistevano nel P.108A per impiego anti-nave, armato con un cannone da 102 mm (al momento dello sparo la copertura di duralluminio della prua si fessurava in più punti, e non ebbe mai un battesimo del fuoco perché giudicato pericoloso per l'equipaggio e estremamente impreciso nel tiro), il P.108C, un aereo di linea dotato di una maggiore lunghezza alare, fusoliera modificata in grado di trasportare 32 passeggeri e il P.108T, versione da trasporto militare. Fu costruito un solo P.108A e 24 P.108B. Il totale tra versioni e prototipi fu di 35 aerei. La maggior parte dei P.108C fu poi modificata per uso come aereo da trasporto militare e poteva imbarcare fino a 60 passeggeri. Nove P.108 T furono utilizzati dalla unità da trasporto della Luftwaffe fino alla fine della guerra.

Riassumendo:
  • P.108A Artigliere: nel marzo 1943 volò per la prima volta un P.108B di serie modificato con l'installazione di un cannone da 102 mm nel muso e destinato all'impiego antinave. Risultò un fallimento, perché il tiro risultava impreciso e quando il cannone sparava l'aereo vibrava pericolosamente, perdeva o prendeva quota improvvisamente, imbardava e si danneggiava nelle superfici.
  • P.108B Bombardiere: distinti in due serie che si differenziavano per la sostituzione della mitragliatrice pesante nel muso con una carenatura aerodinamica
  • P.108C Civile: variante civile dotata di cabina pressurizzata per 32 passeggeri. Per i voli notturni l'allestimento prevedeva 16 cuccette. Volò nel 1942. Come banco di prova per la cabina pressurizzata la Piaggio realizzò il bimotore P.111.
  • P.108T Trasporto: versione da trasporto, caratterizzata come trasporto militare da un armamento di 4 mitragliatrici da 12,7 mm (postazioni laterali, torretta dorsale e ventrale). Versione impiegata anche dalla Luftwaffe tedesca.
  • Piaggio P.133: progetto di un bombardiere quadrimotore, da 490 km/h, 4 mitragliatrici pesanti e i 6 cannoni da 20 mm. Il carico utile raggiungeva i 4 800 kg. La costruzione era più leggera di quella del P.108 a beneficio delle prestazioni e del carico utile trasportabile, ma il modello non fu mai completato a causa dell'Armistizio.



Secondo alcuni resoconti il famoso scooter sviluppato dalla ditta di Pontedera nel 1946 sarebbe collegato al grande quadrimotore, in quanto:
  • Le ruote della Vespa sarebbero i ruotini di coda del quadrimotore;
  • Il motore della Vespa sarebbe un motorino di avviamento dei motori radiali dell'aereo.

Le due ipotesi sono false, in quanto i motori radiali Piaggio, come buona parte dei motori italiani di quel periodo, utilizzavano l'aria compressa proveniente da una bombola caricata da un "Aviocompressore SS" prodotto dalla Garelli, con caratteristiche diverse da quelle dei primi motori apparsi sulla Vespa. Negli archivi della Piaggio non vi è traccia di utilizzo di componenti aeronautici nel motociclo. Il celebre motoveicolo, progettato dall'ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio, rielaborò alcune tecnologie aeronautiche, quali il supporto "monotubo" della ruota anteriore, ispirato da quello dei carrelli degli aerei e la struttura portante in lamiera collegabile ai "rivestimenti lavoranti", ma queste tecnologie sono diffuse nel mondo aeronautico e non necessariamente collegate a un particolare velivolo.



Impiego operativo

Il primo ed unico reparto a cui furono assegnati bombardieri P.108 fu la 274ª Squadriglia Bombardamento a Grande Raggio (BGR), che, al momento dell'assegnazione dei velivoli, era operativa solo da pochi mesi (1º giugno 1941).
Nonostante i numerosi incidenti e la non facile ambientazione del personale di volo, il 9 giugno 1942 due P.108B trovarono il loro primo impiego operativo in missione di ricerca e bombardamento navale nella zona delle Isole Baleari. Nello stesso anno vennero effettuate varie missioni di bombardamento principalmente sulle installazioni inglesi di Gibilterra, facendo decollare gli apparecchi dal campo di volo di Decimomannu, in Sardegna.
Negli ultimi mesi del 1942 e nei primi del 1943, in seguito all'Operazione Torch ed allo sbarco alleato in Nord Africa, il P.108 fu impiegato principalmente sull'Algeria. Dopo l'armistizio, i pochi esemplari rimasti di P.108B furono requisiti dalla Luftwaffe e non vennero utilizzati operativamente, contrariamente a quanto avvenne per la versione "T" dello stesso velivolo.

Utilizzatori:
  • Regia Aeronautica;
  • Luftwaffe.

(Web, Google, Wikipedia, aereimilitari, Secretproject, You Tube)


sabato 28 marzo 2020

La fregata lanciamissili Forbin è un'unità navale francese appartenente alla Classe Orizzonte


La fregata lanciamissili Forbin è un'unità navale francese appartenente alla Classe Orizzonte.
Il suo distintivo ottico è D 620 ed è intitolata all'ammiraglio francese del XVII secolo Claude de Forbin.




Storia

La costruzione della nave è iniziata l'8 aprile 2002. Lo scafo è stato costruito in 14 sezioni costruite da diversi sub-contraenti di DCN e le sezioni sono state trasportate da Saint Nazaire a Lorient dove la nave è stata impostata sugli scali il 16 gennaio 2004 e varata il 10 marzo 2005.
La prima uscita in mare in moto autonomo è avvenuta il 29 giugno 2006 e il 12 marzo 2008 la nave ha lasciato il cantiere navale di Lorient per raggiungere la base operativa di Tolone dove il 19 dicembre dello stesso anno è stata consegnata alla Marine Nationale, dopo che a Novembre prima della consegna aveva svolto a Tolone per un'esercitazione l'unità gemella italiana Doria.



Il 3 marzo 2009 la nave ha lasciato la base di Tolone per una lunga crociera addestrativa, allo scopo di testare la nave a varie latitudini e differenti climi; dopo avere attraversato lo stretto di Gibilterra ha raggiunto i porti di Casablanca in Marocco, Rio de Janeiro in Brasile, Fort-de-France nel dipartimento d'oltremare francese della Martinica, concludendo con e negli Stati Uniti i porti di Norfolk e New York.
Dopo il rientro a Tolone il 5 maggio a La Spezia ha preso parte ad una comune esercitazione tra le Horizon italiane e francesi e tre giorni dopo l'8 maggio al largo di Sainte-Maxime ha preso parte alla parata in occasione delle celebrazioni del 64º anniversario della fine della seconda guerra mondiale in Europa.
Dopo avere attraversato il canale di Suez la nave ha raggiunto il 25 maggio Abu Dhabi, per presenziare all'inaugurazione di una nuova base navale, cerimonia che vedeva anche la presenza del Presidente francese Nicolas Sarkozy.
La nave il 5 giugno ha poi preso parte nel Mare Arabico ad una esercitazione con unità della US Navy tra cui la portaerei Eisenhower e dopo uno scalo a Gibuti ha fatto ritorno a Tolone il 29 giugno.
Tra dicembre 2009 e febbraio 2010 la nave ha effettuato lavori di fine garanzia, facendo il suo ingresso in squadra il 14 ottobre 2010.




SONAR (BMS) ATTIVO E PASSIVO A BASSA FREQUENZA PER BASSE PIATTAFORME DA MEDIO A GRANDE:

Un sonar ad alte prestazioni che offre un'efficace capacità antisommergibile insieme all'autoprotezione contro le minacce di siluri e gli ostacoli sottomarini nelle acque marroni e blu.
Copertura su vasta area Rilevamento a lungo raggio in qualsiasi condizione ambientale, risorsa complementare al sonar a profondità variabile CAPTAS.
Rileva fino alla Convergence Zone nel Mediterraneo e utilizza la propagazione del rimbalzo inferiore.
Autoprotezione contro minacce multiple Autoprotezione
 permanente contro i siluri in arrivo.
Ostacolo subacqueo complementare / capacità di evitare le mine.
Beni cooperativi
Eccellente posizionamento del bersaglio che consente di perseguire e ingaggiare sottomarini lontani con armi organiche o beni aerei.
In grado di funzionare in modo multi-statico con il sonar attivo a bassa frequenza più recente in funzione in tutto il mondo.
Carico di lavoro ridotto dell'operatore
Gestito da un singolo operatore. Stesso aspetto e interfaccia dell'interfaccia uomo-computer di CAPTAS VDS per un'elevata interoperabilità.
Sonar all'avanguardia
Prestazioni, robustezza e affidabilità migliorate grazie all'aggiornamento tecnologico a spirale e ai nuovi trasduttori.
Mammiferi sicuri
Livello sorgente regolabile e monitoraggio del rumore per la protezione dei mammiferi.

Sono già stati ordinati 25 ecoscandagli UMS 4110.
Produzione stabile e continua, oltre il 2020 : produzione a lungo termine che garantisce aggiornamenti sistematici, evoluzioni e supporto a lungo termine.
UMS 4110 è stato selezionato da:
Marina francese  (fregate F70, Horizon e FREMM)
Marina italiana  (fregate Horizon e FREMM)
Marina marocchina reale  (fregata FREMM) 

HIGHLIGHT OPERATIVI

L'UMS 4110 è un sonar montato su arco particolarmente efficiente che funziona a bassa frequenza e presenta quindi un rimbalzo sul fondo a lungo raggio o persino il rilevamento della zona di convergenza.
Fornendo un'eccellente copertura sopra lo strato termico, il sonar UMS 4110 completa idealmente un sonar a profondità variabile CAPTAS-2 o CAPTAS-4 per formare una suite sonar dissuasiva ASW senza rivali.

Caratteristiche del sistema:
  • Progettato per combattenti di superficie di medie e grandi dimensioni
  • Livello sorgente molto alto a frequenza relativamente bassa
  • Fornisce una sorveglianza completa ASW
  • Diverse configurazioni di trasmissione, che consentono il funzionamento con due navi nella stessa area
  • Funzionalità di formazione integrata a bordo
  • Funzione di previsione delle prestazioni per l'ottimizzazione del sonar
  • Funzionalità di test integrata completa.

Opzioni:
  • Gestito da console CMS o stand-alone
  • Funzionalità telefonica subacquea opzionale
  • La più potente suite di sonar ASW integrata con il sonar a profondità variabile CAPTAS.

CARATTERISTICHE TECNICHE:
  • Matrice (peso / altezza / diametro):  (10 t / 2,2 m / 2,0 m)
  • Gamma di frequenza attiva: da  4600 a 6100 Hz
  • Tipi di impulsi:  FM iperbolico, CW e COMBO
  • Lunghezza dell'impulso: da  60 ms a 4 s
  • Scala di portata:  fino a 72 kYds

Modalità attive:

ASW: 360°, omnidirezionale
Evitamento degli ostacoli: ± 90 ° dalla prua della nave
Ampia larghezza di banda HFM:  2000 Hz, contro effetto riverbero
Gamma di frequenza passiva: da  4200 a 6100 Hz. (quando non è consentita la trasmissione attiva)
Funzioni passive:  sorveglianza a banda larga, LOFAR, DEMON e canali audio.




ENGLISH

Forbin (D620) is a large anti-air frigate of the French Navy, lead ship of the Horizon class. Her first task is protecting aircraft carriers, capital ships or civilian ships from supersonic missile attacks; her complement of medium-range anti-air missiles allows her to support the defences of another ship under attack and avoid their saturation. She is also capable of monitoring and controlling operations carried out from the sea by friendly aircraft. Forbin is the sixth vessel of the French Navy named after the 17th century admiral Claude Forbin-Gardanne.




Operations

Building and fitting out

Construction of Forbin began in Lorient on 8 April 2002. The hull was built in 14 sections by a variety of subcontractors of DCN, including several companies from Saint-Nazaire. Each section was 7 metres (23 ft) high, and 16–20 metres (52–66 ft) long. Forbin was laid down on 16 January 2004; the hull sections were transferred from Saint-Nazaire to Lorient on a barge tugged by Alcyon and assembled there from February 2004 to January 2005, finishing with the bow. The engines were delivered by FiatAvio in September.
Forbin was launched on 10 March 2005, after part of the Scorff river was dredged to make it deep enough for her draught. She was towed out of her building dock by four tugboats at 16:15, taking advantage of the tide. On 28 October, Forbin entered dry dock and underwater equipment was installed, notably the sonar, propellers and rudders.
Trials were held throughout 2006. Engine tests started on 10 May, and she sailed for sea trials on 29 June. Tuning of the combat management systems was particularly problematic, setting the completion of the ship off-schedule enough for her commissioning to be delayed by several months. In late January 2007, Forbin underwent new extensive trials at sea, successfully testing her combat systems in exercises against Super Étendard and Atlantique 2 aircraft. The PAAMS was tested in late May at the Centre d'Essais des Landes. From 12 to 17, Forbin sailed to Toulon, her new home port, where her combat, detection and weapon systems were further finetuned. Forbin fired an Aster 30 at the test range of the DGA on 25 November.




First cruise

Forbin left Toulon on 3 March 2009 for her first long cruise, visiting Morocco, the United States and Canada. She carried a Panther from Squadron 36F of the Aéronavale to validate her air installations. Forbin sailed to Casablanca, and then to Rio de Janeiro. She left Brazil on 30 March, bound for Martinique, where she arrived on 21 April. and sailed on to Norfolk, Virginia and New York, arriving on 24 April. During the transit, she carried out exercises with USS Forrest Sherman. A visit to Halifax was cancelled. Forbin was back to France in May, where she took part in the naval parade of 8 May off Sainte-Maxime. On 25 May, she was at Abu Dhabi. In June, Forbin operated with the Dwight D. Eisenhower carrier group, supporting "Operation Enduring Freedom" and maritime security operations.

Second cruise

The frigate Forbin was part of the French naval task group led by the aircraft carrier Charles de Gaulle that departed Toulon on 30 October 2010 for a four-month deployment to the Mediterranean Sea, Red Sea, Indian Ocean. and Persian Gulf. The task group commander, Rear Admiral Jean-Louis Kerignard, defined force's mission as follows:
The force would help allied navies fight piracy off the coast of Somalia and send jets to support NATO in the skies above Afghanistan.
Once on station, the Charles de Gaulle carrier task group joined two U.S. Navy carrier strike groups led by the Nimitz-class aircraft carriers USS Abraham Lincoln and USS Harry S. Truman operating in the Persian Gulf. Subsequently, between 7–14 January 2011, the French carrier task group led by Charles de Gaulle participated with bilateral naval exercise, code named Varuna 10, with the Indian Navy. Indian naval units participating in Varuna 10 included the Centaur-class aircraft carrier Viraat, the Godavari-class frigates Godavari and Ganga; and the Shishumar class diesel-electric submarine Shalki. Varuna 10 was a two-phase naval exercise, with the harbor phase taking place between 7–11 January and the sea phase between 11–14 January in the Arabian Sea.

LOW FREQUENCY ACTIVE AND PASSIVE BOW MOUNTED SONAR (BMS) FOR MEDIUM TO LARGE PLATFORMS:

A high performance sonar that provides effective anti-submarine capability together with self-protection against torpedo threats and underwater obstacles in brown and blue waters.
Large area coverage
Very long range detection in any environmental condition, complementary asset to CAPTAS Variable Depth Sonar.
Detects up to Convergence Zone in the Mediterranean and uses Bottom Bounce propagation.
Self-protection against multiple threats
Permanent self-protection against incoming torpedoes.
Complementary underwater obstacle/mine-like avoidance capability.
Cooperative asset
Excellent target positioning allowing to prosecute and engage distant submarines with organic weapons or airborne assets.
Capable of multi-static operation with most current low frequency active sonar in operation world-wide.
Reduced operator workload
Manned by a single operator. Same Human Computer Interface look & feel as CAPTAS VDS for high interoperability.
State-of-the-art sonar
Enhanced performance, robustness and reliability thanks to spiral technological update and new transducers.
Mammals safe
Adjustable source level & noise monitoring for mammal protection.

Twenty-five UMS 4110 sonars have already been ordered.
Stable & continuous production, beyond the 2020’s: Long lead production that warrants systematic upgrades, evolutions, and long term support.
UMS 4110 has been selected by:
French Navy (F70, Horizon & FREMM frigates)
Italian Navy (Horizon and FREMM frigates)
Royal Moroccan Navy (FREMM frigate).

OPERATIONAL HIGHLIGHTS

The UMS 4110 is a particularly efficient Bow Mounted Sonar operating at low frequency thus exhibiting long range bottom bounce or even Convergence Zone detection.
Providing excellent coverage above the thermal layer, the UMS 4110 sonar ideally complements a CAPTAS-2 or CAPTAS-4 Variable Depth Sonar to form an unrivalled deterrent ASW sonar suite.

MAIN CHARACTERISTICS

System features:
  • Designed for medium to large size surface combatant
  • Very high source level at relatively low frequency
  • Provides ASW all-round surveillance
  • Several transmit configurations, allowing operation with two ships in the same area
  • Integrated On-Board-Training capability
  • Performance prediction function for sonar optimisation
  • Comprehensive built-in test capability.

Options:

  • Operated either from CMS consoles or stand-alone
  • Optional underwater telephone capability
  • Most powerful ASW sonar suite when integrated with CAPTAS Variable Depth.

Sonar

TECHNICAL FEATURES:
  • Array (Weight/Height/Diameter): (10t / 2.2m / 2.0m)
  • Active frequency range: 4600 to 6100 Hz
  • Pulse types: Hyperbolic FM, CW and COMBO
  • Pulse length: 60 ms to 4 s
  • Range scale: Up to 72 kYds
  • Active modes:
  • - ASW: 360°, Omni-directional
  • - Obstacle Avoidance: ± 90° off the ship’s bow
  • Wide HFM bandwidth: 2000 Hz, against reverberation effect
  • Passive frequency range: 4200 to 6100 Hz. (when no active transmission allowed)
  • Passive functions: All around broadband surveillance, LOFAR, DEMON & audio channels.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)

















































P.L.A. NAVY: una nuova corvetta cinese o fregata leggera stealth è attualmente alle prove di accettazione in servizio. Il design dell’unità ha alcune somiglianze con le corvette svedesi della classe Visby.

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