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Si vis pacem para bellum “
Quando il quadro geopolitico nel mondo si deteriora, il pensiero corre indietro allo «spirito di Pratica di Mare», la base militare sul litorale romano ove il 28 maggio 2002 l'allora presidente del Consiglio italiano, fu artefice di uno storico accordo che consentì un allargamento del Consiglio della Nato anche alla Federazione Russa, cioè alla nazione che nel 1949, anno in cui fu siglato il Trattato del Nord-Atlantico, rappresentava una seria minaccia nucleare per tutto l'Occidente.
Una volta crollato il blocco sovietico per merito principalmente di Ronald Reagan e di San Giovanni Paolo II, bisognava unire le forze per affrontare e annientare la minaccia del nascente terrorismo islamico: l’allora premier italiano fu uno dei primi leader a comprendere questa necessità invitando nel 1994 il presidente russo Boris Eltsin al G7 di Napoli e stringendo poi ottime relazioni con il suo successore. «Dobbiamo essere portatori di democrazia e libertà presso tutti i popoli», disse Berlusconi a Pratica di Mare e di quell'intesa, finché in carica, fu sempre uno strenuo sostenitore sia in politica estera che soprattutto sul fronte interno.
Fu anche merito suo se le tensioni tra Russia e Georgia per la crisi in Ossezia nel 2008 non determinarono un «congelamento» sine die del ruolo di Mosca e della Nato. L'esercitazione militare congiunta Nato-Russia del 2011 resterà la testimonianza di un accordo potenzialmente utile per tutti. Un episodio rimasto isolato perché l'improvvido intervento in Libia e l'atteggiamento ondivago tenuto in Egitto e Siria dagli occidentali deteriorarono ulteriormente le relazioni internazionali. Le sanzioni conseguenti al conflitto nel Donbass disfecero la tela che a Roma era stata tessuta. L'accordo di Pratica di Mare, infatti, avrebbe potuto mettere in sicurezza tutti i Paesi del Mediterraneo, Israele incluso. Alcuni grossolani errori furono commessi pure in Italia. I governi che si sono via via succeduti hanno perso brillantezza, appiattendosi di volta in volta sulle decisioni prese da altri anche contro gli interessi strategici nazionali.
Oramai, è appena il caso di evidenziare gli scenari internazionali attuali nei quali predomina un attacco biologico mondiale, la confusione e la sopraffazione tra i popoli, soprattutto da parte di regimi totalitari nei confronti di quelli liberamente eletti.
ORE 05,00: INIZIA LA COSIDDETTA “OPERAZIONE SPECIALE”
L’attacco al cuore dell’Ucraina e dell’Europa tutta è partito alle 05,00 ora locale del 24 febbraio 2022, su ordine del Presidente russo Putin. E’ parsa subito un’iniziativa su larga scala, il cui obbiettivo, a questo punto, è quello di “installare” un governo “filo-guidato” a Kiev e creare le condizioni per un “democratico” cambio di governo.
Dopo alcune “manfrine” di dialogo, sono subito stati lanciati attacchi aerei e missilistici contro le principali città dell’Ucraina: Kiev, Kharkiv, Mariupol, ecc., basi aeree, aeroporti, depositi logistici, centri di comando e siti radar e della difesa aerea. Secondo i russi, le difese antiaeree ucraine sarebbero già state quasi completamente rese inutilizzabili, ma restano ancora operativi i missili anti-aerei spalleggiabili forniti con urgenza ai patrioti ucraini da Stati Uniti, Gran Bretagna e Polonia.
Nell’attacco sono stati utilizzati anche bombardieri strategici Tu-95 e Tu-160, che stanno impiegando missili cruise Kh-101 e Kh-505, bombardieri tattici Su-24 e cacciabombardieri pesanti Su-34; dalle forze di terra vengono lanciati missili balistici tattici ISKANDER e dalle navi in Mar Nero e Mar d’Azov missili da crociera a lungo raggio KALIBR.
Sono state effettuate operazioni anfibie contro il porto di Odessa annientando la piccola flotta della Marina Ucraina; anche il porto di Mariupol è stato sottoposto al fuoco pesante dell’artiglieria russa; da nord le prime colonne meccanizzate e corazzate hanno attraversato il confine dal distretto di Belgorod per puntare sulla città di Kharkiv, appoggiate dal fuoco di semoventi e lanciarazzi campali. Le avanguardie russe hanno subito raggiunto i sobborghi della stessa Karkhiv. Un’altra direttrice di attacco è stata quella dalla Bielorussia, dove truppe russe e bielorusse (anche se Minsk ha però smentito il coinvolgimento dei propri soldati per un minimo di ritegno e vergogna) hanno attraversato il confine puntando subito su Kiev alla caccia del presidente e dei suoi familiari.
A Shchastya, nel Donbass, è stata effettuata una furiosa battaglia e numerosi carri armati russi sono stati distrutti dal modesto ed eroico Esercito Ucraino utilizzando anche missili anti-carro Javelin e rezzi anti-carro forniti urgentemente dall’Us Army.
Le fasi iniziali della cosiddetta “operazione militare speciale” della Russia in Ucraina, posta in essere preliminarmente nella regione contesa del Donbas e da allora estesa a obiettivi in tutto il paese, hanno visto un ampio uso di attacchi missilistici balistici. Nel recente passato, campagne militari russe non hanno visto nulla di simile e un uso così esteso di missili guidati di precisione come quelli delle loro controparti occidentali. Tuttavia, ci sono segnali che nell'offensiva russa in Ucraina si stia impiegando una varietà più ampia di missili avanzati, più di quanto non abbiamo mai visto prima. Almeno all'inizio, gli attacchi missilistici balistici sono stati chiaramente favoriti come l'opzione più efficace e a minor rischio, per raggiungere gli obiettivi iniziali della Russia che consentirebbero l'impiego di altri tipi di forze con minor rischio. Questo è noto come "abbassare la porta" e segue un metodo operativo consolidato sviluppato e schierato dagli Stati Uniti durante Desert Storm oltre 30 anni fa.
L'operazione militare ha comportato un'ondata iniziale di attacchi missilistici lanciati da terra, mare e dall’aria: strutture mirate di comando e controllo, siti di difesa aerea, circa una dozzina di basi aeree, strutture nella città portuale di Odessa sul Mar Nero e altri obiettivi chiave, con l'obiettivo di degradare la capacità dell'Ucraina di difendersi e di privare i suoi comandanti della consapevolezza situazionale e dei canali di comunicazione.
Sono diversi i missili da crociera da attacco terrestre, i missili balistici e altre armi lanciate dall'aria che sono stati utilizzati finora:
- Missili Kalibr 3M14 - Secondo il ministero della Difesa ucraino, il proditorio attacco russo iniziale includeva 30 missili da crociera Kalibr 3M14, cioè un'arma che è stata precedentemente impiegata dalla Marina russa durante l'intervento di Mosca nella guerra civile siriana e che si è affermata come una delle più importanti nell'arsenale russo. Conosciuto in Occidente come SS-N-30A Sagaris, si pensa che il missile subsonico 3M14 Kalibr abbia una portata compresa tra 930 e 1.550 miglia, trasportando una testata ad alto potenziale esplosivo del peso di 990 libbre; sono visibili su You-tube numerosi filmati dell’utilizzo di Kalibr da crociera sulla base aerea di Ivano-Frankivsk nell'Ucraina occidentale. Il 3M14 è in realtà solo una parte della più ampia famiglia Kalibr che include anche missili da crociera antinave e missili anti-sottomarino. La loro versatilità deriva dal fatto che sono tutti sparati da un comune sistema di lancio verticale (VLS) che può essere montato su di una varietà di navi da guerra di superficie e sottomarini. Le navi da guerra minori della dimensioni di una corvetta possono essere armate anch’esse con i Kalibr, fornendo loro una potenza di fuoco impressionante. Tutto questo fa parte della crescente attenzione della Marina russa sui bersagli a terra fissi, a lungo raggio, utilizzando testate convenzionali. Anche sottomarini della Marina russa hanno lanciato missili Kalibr durante le esercitazioni navali all'inizio di quest’anno, propedeutiche all’attacco al cuore dell’Ucraina. I missili 3M14 Kalibr lanciati finora contro obiettivi in Ucraina sarebbero stati lanciati da navi posizionate nel Mar Nero. Posizionata a Sebastopoli, in Crimea, la flotta russa del Mar Nero include tre fregate di classe Admiral Grigorovich Project 11356R/М dotate di VLS per questi e altri missili, quattro corvette di classe Buyan-M Project 21630 anch'esse con VLS, più tre o quattro Project 22160 che possono essere dotate di lanciatori Kalibr containerizzati. La flotta del Mar Nero utilizza anche sei sottomarini d'attacco diesel classe Project 636.3 Improved Kilo dotati di missili Kalibr, in questo caso, la sotto-variante 3M14K per il lancio in immersione. Il Kalbir è vagamente analogo alle precedenti varianti del missile d' attacco terrestre Tomahawk statunitense.
- Missili da crociera lanciati dall’aria - Finora, non siamo assolutamente certi che nessuno dei missili da crociera finora impiegati dalla Russia sia stato lanciato da aerei in volo, sebbene ci siano indicazioni che ciò sia vero. Tuttavia, un funzionario della difesa statunitense ha affermato che l'ondata iniziale di attacchi includeva 75 bombardieri pesanti e medi ad ala fissa. I bombardieri pesanti presumibilmente sono i bombardieri Tu-160 Blackjack e Tu-95MS Bear-H, e forse i Tu-22M3 Backfire-C. Se è così, i cosiddetti bombardieri medi sono probabilmente aerei d'attacco Su-24 Fencer e Su-34 Fullback . Di questi, il Tu-160 e il Tu-95MS sono in grado di trasportare missili da crociera lanciabili dall'aria e almeno il primo tipo sembra essere stato impiegato.
- Il Kh-101 (AS-23A Kodiak) è un missile da crociera subsonico moderno, stealth, con una portata massima segnalata compresa tra circa 1.870 e 2.480 miglia. Il Kh-101 è stato utilizzato per la prima volta in combattimento durante la campagna russa in Siria, lanciato dai bombardieri Tu-160 e Tu-95MS. Il Tu-95MS ha condotto attacchi aerei con missili da crociera Kh-101 contro obiettivi dell'ISIS in Siria.
- Un'arma di vecchia generazione è il Kh-555 (AS-22 Kluge), che comprende un missile da crociera subsonico Kh-55SM (AS-15 Kent), con la sua testata nucleare originale sostituita con una convenzionale. Il missile può essere dotato di serbatoi di carburante conformi per estendere la sua portata a circa 1.860 miglia.
- Iskander-M - Oltre ai filmati molto più facilmente identificabili di missili da crociera, video amatoriali non confermati mostrano lanci di missili balistici contro l'Ucraina nelle prime ore dell'operazione. Intanto il Pentagono ha affermato di valutare che ben 100 missili balistici sono stati lanciati dalla Russia nelle prime ore di combattimento. I missili balistici a corto raggio 9K720 Iskander-M dell'esercito russo, conosciuti in Occidente come SS-26 Stone, fanno parte dei tanti sistemi d'arma che la Russia aveva schierato intorno all'Ucraina nelle ultime settimane. In vista della immanente guerra, il Ministero della Difesa ucraino ha notato che l'Iskander-M, in particolare, era un sistema d'arma critico che sarebbe stato probabilmente utilizzato per "distruggere obiettivi vitali”. Il sistema Iskander-M lancia missili balistici 9M723 che, secondo i dati ufficiali, hanno una portata di 310 miglia, sebbene ci siano prove che possano andare oltre tale gittata. Ogni missile può trasportare un carico utile fino a 1.500 libbre che normalmente comprende una testata altamente esplosiva o submunizioni; altre opzioni includono esplosivi aria-carburante e bunker-busters. Anche le testate nucleari risultano disponibili per essere utilizzate dal missile balistico Iskander-M che può essere impiegato utilizzando traiettorie quasi balistiche depresse ed è riferito che è in grado di manovrare in volo, presentando sfide significative anche per avversari con capacità di difesa missilistica ABM avanzate. Questi missili vengono utilizzati contro bersagli altamente difesi e protetti.
- Iskander-K - Utilizzando un comune trasportatore-erettore-lanciatore (TEL) e veicoli di supporto, il sistema Iskander può anche lanciare il missile da crociera 9M728, nella cui forma è anche noto come Iskander-K (SSC-7 Southpaw). Secondo i resoconti ufficiali russi, il missile ha una portata che lo mantiene entro il limite di 500 km (310 miglia) dell'ormai defunto Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (INF) del 1987. Ci sono rapporti non confermati che quest'arma è stata ampiamente utilizzata nella campagna “speciale”, il che avrebbe perfettamente senso in quanto è ideale per colpire obiettivi chiave a distanze più brevi nelle fasi aperte di una guerra.
- SS21 SCARAB - Sviluppato durante la Guerra Fredda, il Tochka, o SS-21 Scarab, è un missile balistico mobile a corto raggio (SRBM) progettato per il dispiegamento sul campo di battaglia in sostituzione della serie Free Rocket Over Ground (FROG). Può trasportare vari tipi di testate fino a un peso di circa 1.000 libbre su un raggio di 75 miglia nella sua versione aggiornata Tochka-U. Le prove degli ultimi combattimenti suggeriscono che la Russia ha impiegato il missile Tochka armato con una testata a submunizioni 9N123K.
- Kh-31P - Missile supersonico anti-radiazioni per attacco anti-radar, con una gittata elevata, il Kh-31P ( AS-17A Krypton ) non è noto in modo definitivo per essere stato utilizzato in combattimento prima d'ora, ma è certamente tra le armi utilizzate nella prima fase dell'ultima campagna ucraina per eliminare i siti radar. Sono presenti sul web video e foto che mostrano i resti di un missile Kh-31 a Kiev. Il Kh-31P è stato originariamente progettato per colpire i sistemi di difesa aerea occidentali, incluso il Patriot, ma può ospitare una gamma di antenne radar passive, presumibilmente comprese quelle che si trovano nei sistemi radar dell'era sovietica gestiti dalle forze di difesa Ucraine. Il missile è impiegato principalmente dagli aerei d'attacco Su-24 e Su-34, nonché da velivoli avanzati della famiglia Flanker, inclusi Su-30SM e Su-35S. Il missile Krypton è disponibile anche in una variante antinave. Nella sua forma originale Kh-31P, il missile ha una portata massima di poco meno di 70 miglia e vola ad una velocità fino a Mach 3,5+, grazie alla sua propulsione ramjet. La più moderna versione Kh-31PM, in servizio dal 2012, ha la sua portata massima aumentata a circa 150 miglia quando lanciata da alta quota e alta velocità.
Sebbene i rapporti occidentali includano i missili d’attacco sopra elencati come impiegati dalla Russia nella sua invasione su larga scala dell'Ucraina, il Pentagono non crede che l'intera portata delle capacità militari del Cremlino sia ancora entrata in gioco.
Pertanto, rimane una forte possibilità di vedere impiegati più e diversi tipi di missili, soprattutto perché è probabile che i danni ai bersagli colpiti la prima notte siano stati valutati e la campagna purtroppo continua.
E’ appena il caso di rimarcare che l’arsenale distruttivo nelle mani di una potenza risorta dalle ceneri dell’ex Unione Sovietica, è stato totalmente finanziato dagli stati europei acquistando idrocarburi e gas dalla Russia. Lo stesso finanziamento le nazioni libere dell’occidente lo stanno regalando alle mire egemoniche cinesi, nell’area dell’Indo-Pacifico, Africa e mondo intero.
Ai posteri l’ardua sentenza!
Riuscirà l’Occidente democratico a svegliarsi?
LA CONQUISTA DELLA LORO MALEDETTA CENTRALE!
Le forze russe hanno anche catturato l'ormai defunta centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina, luogo del famigerato disastro nucleare nel 1986, e arrestato il personale che vi lavorava come parte della loro invasione dell'Ucraina.
Questa è solo un'area del territorio ucraino ora sotto il controllo del Cremlino mentre il paese entrava nella sua prima notte del nuovo amaro conflitto lanciato dal suo vicino orientale ed ex “popolo fratello”. Funzionari ucraini avevano precedentemente avvertito che i combattimenti intorno a Chernobyl e altrove all'interno della zona di esclusione contaminata dalle radiazioni che circonda il sito potrebbero avere gravi impatti ambientali per la regione e il resto d'Europa. Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky in precedenza aveva definito l'azione militare russa in quest'area, in particolare, come una "dichiarazione di guerra all'intera Europa”. Non è chiaro cosa abbia spinto la Russia a catturare l’impianto che si trova in un'area potenzialmente strategica e che presenta il percorso più conveniente per l’avanzata verso la capitale ucraina Kiev. All'inizio di questo mese, un ponte di barche era apparso brevemente nelle immagini satellitari che attraversavano una sezione del fiume Pripyat all'interno della Riserva radio-ecologica statale Polesie, una zona di esclusione complementare a Nord, al confine con la Bielorussia, sottolineando la possibilità di utilizzare l'area come area chiave di attacco e di invasione russa. I funzionari ucraini avevano precedentemente respinto questa potenzialità, citando la natura complessa e paludosa del terreno nell'area. Allo stesso tempo, la risposta dell'Unione Sovietica al disastro del 1986 e la sua successiva istituzione della Zona di esclusione potrebbero significare che la Russia ha accesso a mappe particolarmente accurate e altre informazioni sulla posizione che avrebbero potuto aiutare a risolvere a loro vantaggio questi problemi. Indipendentemente da ciò, sembra che le forze russe abbiano aperto un altro fronte di avanzamento in Ucraina. Dopo i massicci attacchi iniziali di aerei, missili e artiglieria, il Cremlino ha lanciato un assalto su più fronti ed ha inviato forze in Ucraina da est e sud, oltre che da nord. Secondo quanto riferito, anche le forze bielorusse sono state dispiegate per supportare i loro alleati russi. Funzionari ucraini hanno citato la spinta della Russia a nord fuori dalla penisola di Crimea, che il Cremlino ha occupato per la prima volta nel 2014, come il fronte più preoccupante. Ci sono indicazioni che questa sia stata l'area in cui le forze russe hanno ottenuto finora i loro maggiori successi, con rapporti non confermati che suggeriscono che una diga che blocca un canale progettato per fornire acqua dolce alla Crimea è stata aperta con un colpo mirato. Quella diga venne inaugurata nel 2014 ed è stata evidenziata come un probabile obiettivo chiave per la Russia per l'attacco all’Ucraina. Sono in corso feroci combattimenti intorno alla capitale Kiev e riferiscono che le forze russe hanno catturato un certo numero di aeroporti in Ucraina che potrebbero usare come teste di ponte. Le autorità ucraine e russe affermano entrambe di aver inflitto danni significativi alle forze dell'altro, compreso l'abbattimento di aerei con e senza pilota e la distruzione di veicoli corazzati. Entrambe le parti hanno subito numerose vittime e ci sono notizie di personale che si è arreso o altrimenti catturato. Tuttavia, è stato difficile verificare in modo indipendente i dettagli specifici di queste perdite segnalate e alcuni funzionari ucraini stessi hanno riconosciuto di non disporre di dati sulle vittime accurati e aggiornati.
Ciò che è chiaro è che il Cremlino sta procedendo con un'invasione su vasta scala dell'Ucraina, nonostante le indicazioni iniziali che avrebbe limitato la sua cosiddetta "operazione militare speciale" alle aree contese dell'Ucraina orientale che il Cremlino ha subito riconosciuto come paesi indipendenti. La Russia ha certamente attaccato obiettivi non militari, inclusi ospedali, deliberatamente o a seguito di fuoco indiscriminato, nonostante le dichiarazioni secondo cui avrebbe ingaggiato solo le forze militari ucraine. Molti membri della comunità internazionale, compresi gli Stati Uniti e i loro alleati della NATO, hanno deplorato le azioni della Russia e si stanno adoperando per attuare e rendere operative nuove sanzioni economico-finanziarie e adottare altre misure per punire il Cremlino e i suoi sodali. E’ appena il caso di segnalare che l’azione premeditata russa è partita soltanto dopo aver stipulato accordi economici e finanziari con la Cina comunista. I membri della NATO hanno anche iniziato a dispiegare forze aggiuntive per rafforzare la posizione dell'alleanza lungo i suoi confini orientali, gravemente minacciati dal delirio di onnipotenza di una nazione che, oltre alle fonti di idrocarburi, ha un P.I.L inferiore a quello della Spagna!
Vale anche la pena notare che non c'è stato un sostegno universale per il lancio da parte di Putin di un'invasione dell'Ucraina all'interno della Russia.
Proteste contro la guerra e gli atti sconsiderati contro il Popolo inerme Ucraino, non insignificanti, sono già scoppiate in varie città del paese come Mosca e San Pietroburgo, nonostante gli arresti ed i processi. Forse, nel delirio di onnipotenza, non è stato tenuto conto dei vincoli di sangue e fratellanza che legano da millenni i popoli slavi, compresi quelli russi ed ucraini.
Le notizie di attacchi aerei e colpi di artiglieria lungo i fronti chiave in Ucraina continuano: un video mostra le truppe russe che presidiano posti di blocco nelle vicinanze di Melitopol, nel sud-est dell'Ucraina. L'esercito ucraino ha affermato che la Russia sembra intenzionata a creare un corridoio via terra dai suoi confini occidentali attraverso l'Ucraina meridionale alla repubblica separatista della Transnistria in Moldova.
Separatamente, la Federal Aviation Administration (FAA) degli Stati Uniti ha emesso avvisi agli aviatori (NOTAM) che vietano agli aerei commerciali statunitensi di operare ovunque in Ucraina, così come in Bielorussia. Divieti simili sono stati posti su una parte significativa della Russia occidentale. La FAA ha affermato che stava emettendo questi NOTAM per conto dell'autorità dell'aviazione civile ucraina a causa delle attuali circostanze nel paese.
I primi indicatori sembrano essersi dimostrati corretti nel presumere che l'economia russa, almeno per il momento, abbia subito un duro colpo a causa dell'invasione. Il mercato azionario del paese ha perso oltre il 40% del suo valore prima che le negoziazioni venissero sospese a tempo indeterminato.
Allo stesso tempo, le forze russe stanno continuando a premere verso Kharkhiv nel nord, così come su Kiev. Le forze di invasione russe hanno lanciato finora migliaia di missili di vario tipo contro obiettivi civili e militari in Ucraina; inoltre, il Cremlino non avrebbe ancora impegnato la maggior parte delle sue unità disponibili nell'invasione. Le ampie capacità di guerra elettronica sono tra le risorse che sembrano essere ancora in gran parte in riserva. Il servizio di guardia di frontiera ucraino ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che le forze russe hanno catturato un'isola controllata dall'Ucraina nel Mar Nero occidentale.
Nel contempo, il ministero dell'Interno ucraino sta iniziando a distribuire fucili, munizioni e razzi anti-carro anche alle forze di volontariato a Kiev per la battaglia finale per le strade della capitale.
Il ministro della Difesa ucraino afferma che le forze russe si stanno preparando a lanciare una nuova ondata di attacchi, che potrebbe includere più attacchi missilistici e un attacco aereo. Questo accade perché i combattimenti sono continuati di notte e di giorno.
Un video mostra le forze ucraine hanno fatto saltare in aria un ponte vicino a Kharkiv per rallentare l'avanzata russa lungo quel fronte.
A Kiev, molti residenti, comprese famiglie con bambini, trascorrono la notte nelle stazioni della metropolitana della città, che ora sono state trasformate in rifugi antiaerei.
Secondo la maggior parte dei resoconti, solo una frazione delle forze disponibili della Russia è stata ancora schierata in Ucraina. Questo non è affatto sorprendente in quanto la logistica è un enorme ostacolo nel sostenere una forza nel tempo dispiegata in un'area ostile come questa. Anche la scelta di impegnare più forze in determinate aree non è da poco ed ha importanti impatti a valle.
I sistemi missilistici terra-aria mobili su strada SA-11 Buk, lo stesso tipo che ha abbattuto l'MH17, sono stati visti in movimento a Kherson.
Alcune immagini dalla città di Maxar mostrano i risultati degli attacchi russi. Un'area che conteneva gli addestratori L-39 Albatross è stata colpita. Questo sembra uno strano uso di un'arma a guida di precisione in questo momento del conflitto, ma questi velivoli possono essere usati come efficienti velivoli di supporto aereo ravvicinato COIN, se necessario. Tuttavia, la funzionalità di questi velivoli, in particolare, è sconosciuta. Le immagini a terra mostrano anche un Su-25 Frogfoots gravemente danneggiato. Colpite anche aree di deposito carburante e armi con immani esplosioni notturne.
Nel frattempo, numerosi militari statunitensi e della NATO vengono dispiegati in Polonia e nei paesi baltici per rafforzare le difese. Sembrerebbe che si stia anche velocizzando, nonostante le minacce russe, l’entrata nella NATO di Svezia e Finlandia, fortemente scosse dagli ultimi eventi bellici.
E’ in corso un massiccio movimento di cittadini ucraini per unirsi alla difesa del loro paese.
Sono in corso rapporti contrastanti sullo stato dell'aeroporto di Hostomel situato a nord-ovest di Kiev. È stato ampiamente riportato e confermato che la Russia ha occupato l'aeroporto e vi sta allestendo una base operativa avanzata. La base è anche la sede della Antonov Airlines e del più grande jet cargo del mondo, l'An-225, che presumibilmente è bloccato a terra. Esistono rapporti in cui si afferma che le forze operative speciali ucraine stavano combattendo per riprenderlo. Da qualche parte lungo la strada, sembra che la Russia abbia fatto volare in una forza di elicotteri d’attacco e d’assalto per garantire l'obiettivo una volta per tutte. Sembra che questo raid sia andato molto male con vari elicotteri abbattuti e molte vittime.
Prosegue comunque l'avanzata delle forze russe: nel mirino c'è Kiev, la capitale: le autorità locali hanno invitato i civili a nascondersi nei rifugi antiaerei. Secondo il consigliere del ministero dell'Interno ucraino, Anton Gerashenko, "il piano del nemico è di sfondare con i carri armati da Ivankiv e Chernihiv fino a Kiev". Per gli Usa, l'offensiva dei russi potrebbe durare anche 10-15 giorni. Intanto già 50.000 ucraini, tra donne, bambine e anziani sono già sfollati all’estero in meno di 48 ore. La stessa Onu aveva reso noto che circa 100mila ucraini erano fuggiti dalle loro case e che altre migliaia erano fuggite all'estero a causa dell'invasione russa. "Abbiamo già ospitato 50mila rifugiati dall'Ucraina e ne riceveremo molte altre. Siamo già nel Paese e in quelli limitrofi. C'è una sorta di resilienza e abbiamo grandi capacità di soccorso umanitario, ma il problema è che i numeri potrebbero superare la nostra capacità di accoglienza", ha spiegato Filippo Grandi, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), in collegamento con il summit dei sindaci del Mediterraneo in corso a Firenze.
Il Premier polacco: "Ue abbandoni illusioni sulla Russia”! E' tempo che l'Occidente abbandoni l'illusione che il mondo possa essere sicuro senza sforzi, perché la pace è qualcosa per cui bisogna combattere. Lo ha scritto il premier polacco, Mateusz Morawiecki, per il quotidiano Financial Times. Il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha mostrato il suo vero volto e "l'invasione russa dell'Ucraina mette fine una volta per tutte a un'era di illusioni sulle relazioni dell'Occidente con Mosca". Per la Polonia questo è chiaro da anni e la solidarietà a Kiev non è sufficiente. "L'Unione europea e la Nato non possono permettersi di dare l'impressione che siano disposte a sacrificare il futuro dell'Ucraina per ripristinare la pace", ha dichiarato il premier. Già l'anno scorso, mentre la Polonia era alle prese con la crisi migratoria artificiosamente provocata dalla Bielorussia (e da Mosca), "ho avvertito che questo poteva essere il preludio di qualcosa di più grande e pericoloso". Secondo Morawiecki l'obiettivo finale del presidente Putin è uno solo: "Ricostruire la potenza imperiale della Russia". Putin ai militari ucraini: "prendete voi il potere" ! Il presidente russo Vladimir Putin scopre il suo piano, chiedendo all'esercito ucraino di prendere il potere e destituire il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Di fatto, sotto lo schiaffo dell'invasione militare e dell'assedio a Kiev, il Cremlino pensa a una transizione politica per imporre un governo fantoccio in Ucraina. "Sarebbe più facile negoziare con voi", sono le parole di Putin rivolte ai militari ucraini. Lo Zar ha definito gli uomini al potere a Kiev "una banda di drogati e neonazisti"
Il presidente ucraino Zelensky: "forse mi vedete vivo per l'ultima volta”! "Questa potrebbe essere l'ultima volta che mi vedete vivo". Queste sarebbero state le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la videoconferenza della scorsa notte con i leader dell'Unione europea. A riferirlo sui social è stato Barak Ravid, corrispondente diplomatico di Walla News e Axios, citando due fonti informate.
Risultano distribuite 18mila armi ai civili. Si stringe l'assedio intorno a Kiev, secondo quanto riportano vari media. Sia il ministero della Difesa che il ministero dell'Interno chiedono ai residenti della capitale di "informarci sui movimenti delle truppe, preparare bombe molotov e neutralizzare il nemico". Sui social del ministero dell'Interno è stato pubblicato un volantino con le istruzioni passo passo su come realizzare bombe con la benzina. Il consigliere del ministero dell'Interno, Vadym Denysenko, ha spiegato che per prepararsi all'assedio, 18.000 armi di vario tipo "sono state già distribuite a Kiev a tutti i volontari, a tutti coloro che vogliono difendere la nostra capitale con le armi in pugno".
Tank ucraini a Kiev - Tank dell'esercito ucraino hanno fatto il loro ingresso a Kiev per difendere la città nel caso di arrivo, sempre più probabile, di militari russi. A renderlo noto il ministero dell'Interno ucraino. Le forze armate ucraine hanno affermato di avere già neutralizzato oltre mille soldati russi. Si tratta, secondo quanto riferisce l'esercito citato dai giornali locali, del peggior bilancio finora subito dalla Russia in un conflitto.
Putin contro la giornalista - Elena Chernenko, una celebre giornalista russa, è stata espulsa dai reporter accreditati a seguire il ministero degli Esteri con l'accusa di "mancanza di professionalità". La sua colpa? Aver lanciato una petizione contro la guerra in Ucraina che ha raccolto oltre 200 firme.
Congelare i beni di Putin” - La Ue, avrebbe congelato i beni in Europa del presidente russo, Vladimir Putin, e del ministro degli Esteri, Sergei Lavrov. Ma i due non saranno sottoposti a divieto d'ingresso nell'Ue per lasciare aperta la porta della diplomazia. A riferirlo il Financial Times.
La risposta di Mosca: pronti a colloqui sulla neutralità dell’Ucraina - Mosca si dice pronta a inviare una delegazione a Minsk per colloqui con l'Ucraina. Lo ha rivelato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. "Come sapete, il presidente dell'Ucraina Zelensky ha annunciato la sua disponibilità a discutere dello status neutrale dell'Ucraina", ha dichiarato. "In risposta, Vladimir Putin è pronto a inviare a Minsk una delegazione russa a livello di rappresentanti dei ministeri di Difesa ed Esteri e dell'amministrazione presidenziale per negoziati con la delegazione ucraina". E ancora, il ministro degli Esteri Lavrov ha affermato che "La Russia è pronta a colloqui con l'Ucraina non appena loro deporranno le armi". Per "status neutrale", spiega sempre Lavrov, si intende "la completa demilitarizzazione de-nazificazione dell'Ucraina". Insomma, il solito ritornello di Putin, difficile da definire nel dettaglio.
Zelensky chiama i volontari - Il presidente Zelensky nel suo discorso ha invitato i volontari europei a venire a difendere il suo paese dall'invasione russa. "Se avete un'esperienza di combattimento potete venire nel nostro paese per difendere l'Europa", ha dichiarato. Ignoto il luogo in cui si trovava Zelensky. Mario Draghi ha fatto sapere che è "nascosto" e che avrebbe detto di non avere più tempo.
Zelensky a Putin: “Trattiamo" - Uno spiraglio per il cessate il fuoco. Zelensky ha invitato Putin a sedere intorno a un tavolo per trattare. Lo scrivono le agenzie russe Tass e Interfax. "Voglio fare appello ancora una volta al presidente della Federazione Russa. I combattimenti sono in corso in tutta l'Ucraina. Sediamoci al tavolo dei negoziati per fermare la morte di persone civili e militari", ha dichiarato Zelensky in un briefing nel suo ufficio.
Lavrov: "Le condizioni per negoziare” - “Pronti a negoziare se l'Ucraina depone le armi". Così il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov che fino ad ora ha detto di guardare con sospetto alla proposta di neutralità di Kiev.
Putin, dialogo con Xi Jinping - Il presidente cinese Xi Jinping, si apprende, ha avuto una telefonata con il suo omologo russo Vladimir Putin. Lo riferisce l’emittente statale Cctv: l'asse Russia-Cina si fa sempre più forte?
Kharkiv bombardata - Un intensissimo bombardamento russo ha colpito Kharkiv, seconda città ucraina con quasi un milione e mezzo di abitanti. La conferma arriva dal Moscow Times, che cita testimoni oculari. Il sindaco ha esortato la popolazione a ripararsi nei rifugi, nelle cantine e nelle stazioni della metropolitana.
Cremlino, Zelensky è presidente dell’Ucraina - Il Cremlino ha assicurato di riconoscere Volodymyr Zelensky come presidente dell’Ucraina. "Sì, certo, Vladimir Zelensky è il presidente dell’Ucraina", ha risposto il portavoce, di Putin, Dmitri Peskov, rispondendo a una domanda della stampa. Ci si chiede, però, per quanto ancora Zelensky sarà davvero il presidente...
Lavrov si appella a Kiev - Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha annunciato che Mosca è pronta a negoziare se l'esercito ucraino deporrà le armi.
Mario Draghi, crisi lunga e difficile da ricomporre - “La crisi di portata storica che l’Italia e l’Europa hanno davanti potrebbe essere lunga e difficile da ricomporre, anche perché sta confermando l’esistenza di profonde divergenze sulla visione dell’ordine internazionale mondiale che non sarà facile superare". Queste le parole del premier, Mario Draghi, nel corso dell’informativa urgente sul conflitto tra Russia e Ucraina nell’aula di Montecitorio.
Mosca, sanzioni contro l’Occidente - La Russia annuncia di aver preparato un pacchetto di sanzioni di ritorsione contro l’Occidente. Lo ha confermato il presidente della Duma, citato dall’agenzia governativa Tass.
Lavrov: Kiev e il genocidio - “Durante tutti questi anni la popolazione delle vostre repubbliche è stata molestata e attaccata quotidianamente dal regime di Kiev, che ha deliberatamente preso la strada della russofobia e del genocidio”; questa la sparata del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, durante un incontro con i rappresentanti delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk.
"Come assemblare bombe molotov” - Il ministero dell’Interno ucraino ha postato sui suoi social istruzioni ai cittadini su come realizzare bombe molotov, un tentativo disperato di resistenza.
Parlano i talebani - I talebani sono con l’Ucraina ed esprimono infatti "Preoccupazione" per i civili in Ucraina. I talebani ora chiedono "moderazione a tutte la parti". I padroni di Kabul rivendicano una "politica estera neutrale", non criticano "l’operazione militare speciale" promossa da Vladimir Putin e confidano che la «crisi attuale possa risolversi tramite il dialogo e in modo pacifico". Paradossale...
Inferno a Kiev - Secondo l’agenzia Ap sono in corso spari e battaglie aperte nella zona governativa di Kiev: è partito l'attacco alle sedi istituzionali.
La Georgia con Putin - Ecco le parole di Irakli Garibashvili, primo ministro della Georgia, all’agenzia russa Tass: ”Siamo venuti a conoscenza delle azioni dei nostri partner internazionali in seguito all’azione militare in Ucraina, ossia sanzioni economiche e finanziarie per la Russia. Voglio che sia chiaro che, considerando il proprio interesse nazionale, la Georgia non intende partecipare".
Cina, no alle sanzioni - Come volevasi dimostrare, ecco che la Cina comunista si dice contraria alle sanzioni contro la Russia. Pechino "si oppone a qualsiasi sanzione illegale che leda i diritti e gli interessi legittimi della Russia." Così il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, secondo il quale "gli Stati Uniti hanno imposto più di 100 sanzioni alla Russia dal 2011", che sono risultati strumenti "non fondamentali ed efficaci per risolvere i problemi".
Mosca chiude lo spazio aereo ai britannici - Rappresaglia della Russia, che ha chiuso il suo spazio aereo a tutti gli aerei britannici, o legati al Regno Unito. Lo ha annunciato l’autorità russa per l’aviazione.
Donetsk, bombe su una scuola - Due insegnanti sono stati uccisi da un bombardamento russo su di una scuola a Gorlovka, nell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Il sindaco della città, Ivan Prikhodko: ”Due insegnanti - ha comunicato su Telegram - sono stati uccisi in un attacco alla scuola numero 50".
"Russi a 10 km da Kiev” - “Le forze russe sono entrate nel distretto di Obolon a Kiev", che si trova a circa dieci chilometri dal centro della capitale ucraina. E’ quanto si legge in un tweet di Kyiv Independent, secondo cui ci sono combattimenti con i militari ucraini e il ministero della Difesa chiede agli abitanti di rimanere in casa.
Code infinite - Chi prova a lasciare in auto l’Ucraina diretto in Ungheria o Polonia può stare in coda fino a 15 ore, lo racconta una testimonianza del Guardian. Molte famiglie si mettono in fuga al completo, per avvicinarsi alla frontiera e molti uomini tornano indietro dopo aver accompagnato mogli, vecchi e bambini: il richiamo dei riservisti comprende i maschi fino a 60 anni.
La presa di Chernobyl - “Unità delle forze aviotrasportate russe hanno preso il pieno controllo del territorio nell’area della centrale nucleare di Chernobyl". Lo ha affermato il generale russo, Igor Konashenkov, in dichiarazioni riportate stamani da Sputnik in cui ha parlato di un «accordo con un battaglione distinto a difesa dell’impianto nucleare dell’Ucraina sulla sicurezza congiunta delle unità e del sarcofago della centrale nucleare di Chernobyl».
Esplosioni nel centro di Kiev - Due potenti esplosioni udite nel centro di Kiev. "Gli attacchi a Kiev con missili da crociera o balistici sono appena ripresi", ha scritto su Telegram il ministero dell'Interno Anton Gerashchenko.
L'Iran: "Nato, seria minaccia” - Ora ci si mette anche l'Iran. Il presidente Ebrahim Raisi, infatti, nel corso di un colloquio telefonico con il capo di stato russo Vladimir Putin, ha affermato che "un'espansione a est della Nato rappresenta una seria minaccia alla stabilità e alla sicurezza di Paesi indipendenti in varie aree". Lo riporta l'agenzia Irna.
Polonia, "a Kiev bombe sulle case” - “Al mattino i russi hanno iniziato a bombardare la città. I droni lanciano bombe sugli edifici residenziali. Le persone stanno morendo. Questo è un ovvio atto di terrore per spezzare il morale, ma c'è un'enorme determinazione a difendere la capitale": questa la testimonianza del presidente della Polonia Andrzej Duda nel corso di un contatto telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nel frattempo, si apprende che i tank russi sono sempre più vicini alla capitale.
"Russia, 800 vittime” - Secondo quanto affermato il ministero della Difesa di Kiev la Russia ha già perso in Ucraina oltre 800 uomini. Le perdite includono sette aerei, sei elicotteri, 130 veicoli blindati e oltre 30 carri armati.
Aeroporto bombardato - Intorno alle 6.10 ora locale i russi hanno attaccato, bombardandolo, l'aeroporto di Velyka Omelyana, a 4 chilometri da Rivne, cittadina del nordovest dell'Ucraina a circa 300 chilometri da Kiev e 160 dal confine con la Polonia. A confermarlo il capo dell'Aeronautica militare nello scalo.
Kiev sotto attacco - Un feroce attacco aereo con missili e armi pesanti colpisce da giorni la capitale ucraina Kiev, ma "la difesa aerea della città ha respinto con successo l'assalto". La notizia viene rilanciata dai media locali, i quali precisano anche che i frammenti di un aereo russo, presumibilmente un drone, e una serie di missili sono stati intercettati e sono caduti su due edifici residenziali. "Bombardamenti continui e orribili", riferiscono i media”.
Missili su Kiev - La capitale ucraina è stata colpita anche da missili da crociera o balistici: lo ha confermato un consigliere del ministero degli Interni ucraino, Anton Gerashchenko. "Gli attacchi a Kiev con missili da crociera o balistici sono ripresi", ha detto. Una team della Cnn sul campo ha riferito di aver sentito due forti esplosioni nel centro di Kiev e una terza in lontananza.
"Ostaggi a Chernobyl” - Gli Usa si dicono "indignati" per le "informazioni credibili" in base alle quali l'esercito russo ha preso in ostaggio dipendenti dell'ex centrale nucleare di Chernobyl, controllata dalle forze di Mosca. "Questa presa di ostaggi illegale e pericolosa che potrebbe porre fine ai servizi civili di routine necessari per mantenere e proteggere gli impianti di scorie nucleari è ovviamente molto allarmante", ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki.
Usa, attacco russo potrebbe durare 10-15 giorni - L’invasione russa potrebbe durare 10-15 giorni: è l'ipotesi di alcuni dirigenti americani, i quali tuttavia hanno ammesso che fare previsioni sulla tempistica dell'operazione di Mosca sarebbe una "follia".
I 13 EROI UCRAINI: Arrendetevi! "Nave da guerra russa, fottiti”: tutti trucidati!
Tredici ucraini della guardia di frontiera sono stati uccisi mentre difendevano la piccola Isola dei Serpenti nel Mar Nero.
I 13 sono morti dopo l'attacco aereo e un bombardamento di artiglieria navale. "Questa è una nave da guerra militare russa. Deponete le armi e arrendetevi per evitare spargimenti di sangue e perdite inutili. Altrimenti sarete bombardati", ha detto un membro dell'equipaggio della nave russa, come si sente in un audio registrato. Parole alle quali un soldato ucraino risponde così: "Nave da guerra russa, fottiti". Dopodiché i tredici soldati sono stati trucidati.
Il presidente ucraino Zelensky ha conferito loro il titolo di "Eroi dell'Ucraina": "Sulla nostra Isola di Zmiinyi, difendendola fino all'ultimo, tutte le guardie di frontiera sono morte eroicamente. Ma non si sono arrese. A loro sarà conferito il titolo postumo di Eroe dell'Ucraina", ha detto. "Possa la memoria di coloro che hanno dato la vita per l'Ucraina vivere per sempre". Lo stesso ministero della Difesa ucraino ha rilanciato su Twitter un messaggio in cui si fa riferimento ai "13 eroi" che hanno opposto resistenza all'invasione russa.
"Finita l'era delle illusioni". Il premier polacco avverte l'Europa: non saremo più al sicuro - Nel briefing quotidiano del ministero della Difesa di Mosca, invece, il portavoce ha detto che 82 militari ucraini si sono “arresi volontariamente” ieri durante l'attacco all'isola.
GUERRA VERBALE AL CONSIGLIO DI “INSICUREZZA DELL’ONU”
L'invasione russa dell'Ucraina arriva fino al Consiglio di sicurezza dell'Onu.
Durante la riunione straordinaria l’ambasciatore ucraino Sergiy Kyslytsya ha attaccato duramente l’omologo russo, Vasily Nebenzya. "Come ho detto - è iniziato il discorso di Kyslytsya -, rinunci alla sua posizione come presidente. Come presidente del Consiglio di Sicurezza, faccia il suo dovere: chiami Putin, chiami Lavrov, e chieda loro di fermare l'aggressione". L'ambasciatore ucraino ha lanciato un duro appello, tenuto giovedì 25 febbraio davanti all'intera assemblea, a tutti i russi perché "non c'è purgatorio per i criminali di guerra, ambasciatore, finiscono dritti all'inferno". Immediata la reazione imbarazzata dell'omologo russo: "Non si tratta di una guerra ma di un’operazione militare speciale nel Donbass".
Altrettanto turbato il segretario generale Antonio Guterres: "È il momento più triste del mio mandato da segretario generale Onu. Devo cambiare il mio appello: presidente Putin, nel nome dell’umanità, porta indietro le truppe russe. Questo conflitto deve fermarsi ora, questa guerra non ha senso e viola i principi della Carta Onu”. Al vaglio, come premesso dall'ambasciatore ucraino, "una decisione che condannerà l'aggressione contro il mio popolo". La stessa Unione europea ha deciso di inasprire le sanzioni ai danni del Cremlino, annunciando la volontà di indebolire la "capacità di modernizzazione" della Russia e "bloccare l’accesso delle banche russe ai mercati finanziari europei". Più nel dettaglio, stando al comunicato conclusivo, l'Ue sta lavorando a "sanzioni che coprono il settore finanziario, energetico quello dei trasporti, l’export di beni e finanziario, la politica dei visti e l’inserimento nella lista nera, e con nuove criteri, di personalità russe".
(Fonti delle notizie: Web, Google, Thedrive, Ilgiornale, Libero, RID, Wikipedia, You Tube)
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