sabato 23 novembre 2024

Reale Marina Norvegese 2029: Il MoD risulterebbe aver già avviato le procedure tese all’acquisto di 5 nuove fregate multiruolo e ASW per la Reale Marina Norvegese. Tra quattro offerte ha selezionato le fregate derivate dalla classe “Constellation”, progettate da Fincantieri-FMM per la US NAVY. La decisione sul vincitore si attende l'anno prossimo. Alla gara internazionale erano stati invitati a partecipare una decina di costruttori tra cui i cantieri Vard, del gruppo Fincantieri, che hanno presentato alla Difesa Norvegese la propria proposta vertente sul progetto “USS Constellation”, variante derivata dalla FREMM-IT.









https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.






Il MoD norvegese risulterebbe aver già avviato le procedure tese all’acquisto di 5 nuove fregate multiruolo e ASW per la Reale Marina Norvegese.
Tra quattro offerte ha selezionato le fregate derivate dalla classe “Constellation”, progettate da Fincantieri-FMM per la US NAVY. La decisione sul vincitore si attende l'anno prossimo.
Alla gara internazionale erano stati invitati a partecipare una decina di costruttori tra cui i cantieri Vard, del gruppo Fincantieri, che hanno presentato alla Difesa Norvegese la propria proposta vertente sul progetto “USS Constellation”, variante derivata dalla FREMM-IT.




Al progetto italo-francese furono apportare importanti modifiche: 
  • lo scafo è stato allungato di 23,6 piedi per ospitare generatori diesel più grandi per supportare l'adattamento delle attrezzature future e dare un aumento della velocità per consentire alle navi di tenere il passo con i gruppi di battaglia portaerei che navigano a circa 30+ nodi;
  • il design della prua è stato sostanzialmente modificato per fare spazio a 32 celle Mk41 VLS; 
  • il sonar di prua è stato rimosso per migliorare la velocità e la tenuta a mare;
  • il valore dei sonar posizionati sullo scafo è stato oggetto di vivace dibattito, ma è presente sulla maggior parte delle fregate ASW. Durante le operazioni ASW non è sempre possibile operare con l'array trainato e i sensori solo scafo sono indispensabili per il rilevamento a corto-medio raggio e possono fornire avvisi sulla presenza di siluri e mine;
  • Sono stati utilizzati standard di sopravvivenza notevolmente più elevati rispetto alla maggior parte delle marine europee;
  • È stata aggiunta una protezione balistica, una suddivisione a tenuta stagna, sistemi antincendio, ridondanza e modalità di revisione per armi e sistemi critici; 
  • modifiche interne per soddisfare un insieme di standard completamente diversi che hanno richiesto un lavoro di progettazione e hanno aggiunto oltre 300 tonn di peso alla nave;
  • la massa della sovrastruttura è stata ridotta e la disposizione superiore è stata sostanzialmente modificata per accogliere i sistemi di combattimento AEGIS statunitensi e il sonar CAPTAS-4; 
  • il design Constellation condivideva circa l'85% di comunanza con il design principale, ma le modifiche hanno ora ridotto questa cifra a meno del 15%, quasi una nave completamente nuova.
In fase di progettazione si è scoperto che lo scafo non era abbastanza rigido longitudinalmente, richiedendo un rinforzo aggiuntivo. Il dislocamento totale è aumentato di oltre 500 tonn e anche i costi sono aumentati a spirale con l'ultimo prezzo per ogni nave di circa 1,6 miliardi di dollari.
A complicare le cose, i lavori di costruzione sulla nave capoclasse sono già iniziati prima che il lavoro di progettazione dettagliata sia stato completato.
Anche il cantiere navale Fincantieri Marinette è alle prese con problemi di manodopera e catena di approvvigionamento e si sta ora avviando - come previsto - il coinvolgimento di un secondo cantiere navale per il programma Constellation.
L'approccio intransigente della US Navy alle fregate Constellation tende a massimizzare le capacità e a garantire la sicurezza dei suoi marinai. 

UN NUMERO RIDOTTO DI LANCIATORI VLS?

Alcuni addetti alle problematiche navali spingono per vedere le fregate ulteriormente armate perché insoddisfatti dell’imbarco di solo 32 celle VLS e vorrebbero vedere la nave ingrandita per trasportarne 48. 
L’US Navy e le marine alleate hanno urgente necessità di aumentare la potenza di fuoco complessiva, ma senza i migliori strumenti per ottenere la padronanza del dominio sottomarino, l'intera flotta alleata è a rischio.
Da un punto di vista europeo, le difficoltà che l’US Navy ha incontrato nell'approvvigionamento di nuove unità combattenti di superficie sono fin troppo familiari e di grande preoccupazione. Il calo del numero di scafi di prima linea ha importanti implicazioni per l’intera forza della NATO. Nonostante anni di avvertimenti e piccoli passi verso il riarmo europeo, la NATO farebbe ancora molto affidamento sulla marina statunitense in caso di conflitto diretto con la Russia o la Cina comunista.
La sfida della Cina intensifica anche le conseguenze dei fallimenti industriali e degli appalti statunitensi. L’ammontare totale delle costruzioni di unità combattenti statunitensi ed europee combinate viene ampiamente superata dalla cantieristica cinese. La flotta della PLAN si sta espandendo rapidamente e solo nel 2023 ha messo in servizio 8 fregate di tipo 054A e varato due varianti del tipo 054B molto migliorate, per non parlare di molti altre navi da guerra, portaerei, LHA e sottomarini.
La selezione da parte della US NAVY di un progetto già operativo è stata, abbastanza ragionevolmente, vista come un modo per ridurre il rischio ingegneristico. 
L'approvvigionamento navale non è mai facile e poche nazioni al di fuori dell'Asia orientale sembrano in grado di consegnare costantemente navi da guerra efficaci in tempo e nel budget. I ritardi e gli aumenti dei costi sembrano inevitabili, ma speriamo che una volta risolti i problemi di progettazione del cantiere navale, la produzione si stabilirà ad un ritmo costante di consegne. Il successo delle Constellation giocherà un ruolo chiave nel determinare se l’US Navy può raggiungere il suo obiettivo di una forza di 500 navi, mentre la necessità di più scafi e una migliore capacità ASW non è mai stata così pressante.
I cantieri norvegesi Vard avranno da parte loro, rispetto alle altre proposte, la possibilità di allestire in Norvegia le nuove fregate disponendo della struttura e della forza lavoro necessaria a Tomrejord. La scelta di Vard di puntare sul progetto base Constellation è dovuta dalla presenza di equipaggiamenti principali e sistemi d’arma di origine statunitense a bordo delle unità di superficie della Reale Marina Norvegese. 

Le tempistiche sono piuttosto stringenti tanto che la prima unità dovrebbe essere in linea entro il 2029.

La short list in gara per il programma prevedeva tre-quattro proposte con la Type 26 di BAE Systems, la Constellation di Vard, la FDI di Naval Group ed una di TKMS; visto il precedente di Helge Ingstad, Navantia non è stata inserita nella lista con la sua F-110, stanti le polemiche e gli strascichi legali successivi all’affondamento della fregata classe Fridtjof Nansen.
Come già evidenziato, il progetto delle Constellation si basa sul progetto genitore FREMM che è in servizio con le marine italiane e francesi, ma il Naval Sea Systems Command ha modificato i disegni per soddisfare gli standard della US NAVY.
Fincantieri Marinette Marine si è aggiudicata il contratto Constellation Frigate nel 2020, sulla base di una determinazione del “miglior valore” da parte del governo, secondo il principale funzionario di acquisizione della Marina all'epoca.

LE CAPACITA' AAW, ASW e EMW

Le fregate Constellation avranno maggiori capacità ASW, AAW (Anti Aircraft Warfare) e EMW (Expeditionary Maneuver Warfare) e una superiore possibilità di sopravvivenza. Saranno in grado, infatti, essere in grado di non affondare dopo eventuali colpi subiti: all’uopo è stato necessario aggiungere 500 tonn di acciaio per irrobustire le navi. 
Avranno la capacità di operare sia in alto mare sia in zone costiere e sia in formazione con altre navi, sia in modalità indipendente. Dalle FREMM originali mantengono l'efficace abitabilità e modularità della nave, favorendo l’ingresso e l’uscita delle principali attrezzature dallo scafo in modo che non sia richiesta l’apertura di un varco nelle strutture della nave. 
Un vantaggio che ha colpito il Pentagono è stata anche la capacità di sostenere efficacemente il ruolo di difesa aerea, oltre a gestire i danni a bordo e alla potenza elettrica disponibile (12 MW, pari a quella dei DDG Arleigh Burke), utile in un futuro impiego di armi LASER ad energia diretta. 

L'APPARATO PROPULSIVO

Per quanto riguarda la propulsione dispongono di due turbine a gas General Electric LM2500 e adottano l'Hybrid Electric Drive (del quale Fincantieri era l'unico offerente), garantendo silenziosità e capacità di navigare a lungo alle basse velocità, utili nel ruolo ASW. Tale sistema consente di fare a meno delle eliche a passo variabile e, a fronte di maggiori costi di acquisizione, minori costi di manutenzione rispetto a un sistema tradizionale.

IL COMBAT MANAGEMENT SYSTEMS E I RADAR IMBARCATI
 
Il sistema di combattimento è il COMBATTSS-21 (Combat Management Systems), derivato dall'AEGIS e sviluppato da Lockheed Martin, con un'architettura aperta che facilita aggiornamenti futuri e le Common Source Library che consentono una certa interoperabilità tra i due sistemi. Si aggiunge la Cooperative Engagement Capability, in grado di far comunicare la nave con altri sensori remoti. 
Le unità dispongono del radar di ultima generazione EASR (Enterprise Air Surveillance Radar), della Raytheon, in grado di svolgere ruoli di ricerca aerea e di superficie, di protezione elettronica e di controllo del traffico aereo. La variante V2 installata sulle Constellation sarà condivisa con le portaerei classe FORD e, seppur mantenendo inalterate le capacità, ha il vantaggio di essere del 20% più piccolo dei predecessori, oltre ad essere perfettamente in grado di operare con alti disturbi elettronici. 
Per l'IFF vi è l'UPX-29 prodotto da Northrop Grumman. Come radar di superficie a corto raggio e radar di navigazione sono in opzione AN/SPS-73(V)18 oppure il NGSSR (Next Generation Surface Search Radar). 
Sarà presente un sistema EO/IR (Elettro Ottico/Infrarossi) Stalker a 360°. 
Il sistema di guerra elettronica è costituito da due SEWIP AN-SLQ-32(V)6, prodotti da Lockheed Martin, disposti uno sul fianco destro e uno su quello sinistro, e non è assente un sistema COMINT (Communications Intelligence). 

ARMAMENTO

Come armamento sulla prua sulle unità statunitensi è installato un Bofors Mk-110 da 57 mm, con un sistema di controllo del tiro MK160 GFCS (Gun Fire Control System); sulle unità norvegesi è probabile la scelta del sistema Leonardo da 76/62 Sovraponte o Strales con munizionamento “Vulcano”.
A prua sono presenti 4 lanciatori verticali Mk 41 VLS da 8 celle ciascuno per un totale di 32 celle. A metà della nave, sulla sovrastruttura si trovano 2 lanciatori quadrinati per 8 missili anti-nave norvegesi Naval Strike Missile, con la predisposizione per altri 8, e 4 lanciatori Mk 53 per ingannatori Nulka. A poppa è installato un lanciatore a 21 celle Mk 49 per missili da difesa RIM-116 Rolling Airframe Missile, più la predisposizione per un laser da 150 kW. 
Come sistema di combattimento subacqueo vi è l'AN/SQQ-89F, già in uso sui Ticonderoga e Arleigh Burke, che si occupa di rilevamento, localizzazione e classificazione di obiettivi sotto la superficie del mare. È composto da un sonar a profondità variabile (VDS) AN/SQS-62 prodotto dalla Raytheon, una cortina trainata TB-37 MFTA ed un lanciatore batitermografico XBT (eXpendable BathyThermograph). Le informazioni vengono scambiate con altre navi tramite il sistema AN/UYQ-100 Undersea Warfare Decision Support System (USW-DSS). 
Per la difesa contro i siluri è a disposizione il sistema AN/SLQ-25E Nixie e ADC (Acoustic Device Countermeasure), mentre non sono presenti lanciasiluri, anche se si possono usare i missili anti-sottomarino RUM-139 VL-ASROC dai VLS.
Come velivoli sono disponibili l'MH-60 o il MQ-8C Fire Scout, con la possibilità di essere usati in coppia, e la capacità di ospitare fino a 2 RHIB lunghi 7 m. 

L'EREDITA' DEL PROGETTO FREMM

Dalle FREMM le nuove fregate norvegesi - se saranno adottate - erediteranno l'elevata abitabilità, con alloggi fino a sei marinai, buona insonorizzazione anche nelle stanze più rumorose (come la sala macchine) e un massimo di 200 membri dell'equipaggio.
A giugno 2024 il parlamento norvegese aveva approvato un nuovo piano a lungo termine per le forze armate, che prevedeva l’acquisizione di un minimo di cinque, facoltativamente sei, nuove fregate antisom con elicotteri e UAV imbarcati.
La selezione della fregata di Fincantieri-FMM, tra le altre ancora in gara, è stata data dalla società italiana nella giornata del 19 novembre 2024. Nel comunicato si ribadisce: “insieme a Vard (società controllata da Fincantieri che ha cantieri navali in Norvegia n.d.r.), non vediamo l’ora di scoprire quale sarà la decisione finale, prevista per il prossimo anno, per l’introduzione di nuove unità all’avanguardia, costruite localmente, riducendo i tempi di costruzione e consegna e riducendo al minimo i rischi, e per supportare le future ambizioni navali della Norvegia”.

IL PIANO DI ACQUISIZIONI DELLA MARINA NORVEGESE

Il piano navale norvegese sottolineava che le nuove fregate non sarebbero state acquisite come imbarcazioni indipendenti, ma attraverso una partnership strategica a lungo termine e reciprocamente vantaggiosa con uno stretto alleato con interessi strategici allineati a quelli della Norvegia. Questa partnership strategica avrebbe incluso l’acquisizione, l’operatività, la manutenzione, lo sviluppo continuo e gli aggiornamenti delle nuove fregate per tutta la loro vita utile. Per limitare la necessità di aggiornare le unità della classe “Fridtjof Nansen”, la Norvegia stava cercando di accelerare l’acquisizione unendosi a una linea di produzione esistente per tali imbarcazioni.
Il programma “Constellation” era stato assegnato nel 2020 a FMM (Fincantieri Marinette Marine) con un contratto per la prima fregata con l’opzione per 9 ulteriori navi, oltre al supporto post vendita e l’addestramento degli equipaggi, del valore complessivo, per Fincantieri, di circa 5,5 miliardi di dollari. Il programma nasce dall’esigenza della U.S. Navy per nuove fregate FFG(X) determinata ufficialmente da documento programmatico del 10 luglio del 2017. Inizialmente, la U.S. Navy aveva espresso la necessità di mettere in servizio 20 fregate che insieme alle 32 LCS avrebbero completato il fabbisogno di 52 unità di medio tonnellaggio per compiti di pattugliamento e di scorta (SSC – Small Surface Combatants). Dagli ultimi documenti, si apprende che la marina statunitense intende mantenere 25 LCS e avere 48 fregate per un totale di 73 SSC.
Le nuove fregate, che mancavano alla flotta statunitense dal pensionamento delle classe “Oliver Hazard Perry” consegnate tra il 1973 ed il 1984, si sono rese necessarie dall’esigenza di sopperire alle carenze delle specifiche emerse proprio dal progetto LCS che sono state giudicate infatti troppo poco armate per avere un dislocamento paragonabile a quello di una fregata classica e soprattutto con un costo unitario eccessivo, cosa che ha portato la U.S. Navy a ridimensionare pesantemente il programma di acquisizione originario, previsto in 55 unità. 
Come già detto, la scelta del progetto italiano è stata determinata dalla capacità delle FREMM di sostenere in modo efficace il ruolo di difesa aerea, e in particolare la potenza elettrica disponibile (12 Mw, la stessa dei cacciatorpediniere “Arleigh Burke”), che potrebbe dare spazio all’installazione a bordo, in futuro, di armi ad energia diretta.

IN SINTESI

La classe Constellation, se sarà finalmente scelta dalle autorità norvegesi, avrà capacità multi-missione per condurre guerra aerea, guerra antisommergibile, guerra di superficie, guerra di manovra elettromagnetica. 
Per svolgere tali compiti le nuove fregate saranno dotate di un Enterprise Air Surveillance Radar (EASR), un Baseline Ten (BL10) Aegis Combat System, un sistema di lancio verticale Mk 41 a 32 celle per Standard Missile 6 (SM-6) ed ESSM Block 2 (in previsione anche Standard Missile 2 Block IIIC, sistemi di comunicazione, contromisure e capacità aggiuntive nell’area delle operazioni di guerra elettronica/informazione con flessibilità di progettazione per la crescita futura.
L’armamento sarà completato da 16 contenitori/lanciatori per Naval Strike Missile superficie-superficie della norvegese Kongsberg, un Mk 49 Guided Missile Launching System a 21 celle per RIM-116 Rolling Airframe Missile (RAM), un cannone Mk 110 da 57 mm o Leonardo 76/62, armi minori e da 1 elicottero MH-60R Seahawk con un 1 UAS MQ-8C Firescout.




Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, InsiderOver, NavyLookOut, Usni, AresDifesa, Wikipedia, You Tube)
































 

venerdì 22 novembre 2024

GUERRA RUSSIA - UCRAINA: in data 21 novembre 2024, dopo lo sconsiderato attacco dimostrativo russo “pre-nucleare” sul territorio ucraino, siamo improvvisamente sprofondati ai tempi più bui della Guerra Fredda. L’evento ha confermato la disponibilità nell’arsenale di Mosca di un nuovo missile a raggio intermedio dotato di testate multiple MIRV; Vladimir Putin lo ha chiamato ORESHNIK.









https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.








In data 21 novembre 2024 siamo improvvisamente sprofondati ai tempi più bui della Guerra Fredda. 


Lo sconsiderato attacco dimostrativo russo “pre-nucleare” sul territorio ucraino ha dimostrato la disponibilità nell’arsenale di Mosca di un nuovo missile a raggio intermedio dotato di testate multiple MIRV. Vladimir Putin lo ha chiamato ORESHNIK, ma dovrebbe trattarsi di un missile RS-26 Rubez, codice NATO: SS-X-31 Sickle D, o di una sua variante; è sempre stato considerato dagli addetti ai lavori un missile intercontinentale (ICBM), con uno sviluppo partito già nel primo decennio degli anni ‘2000 e una campagna di test avviata nel 2011. Ad una certa data del suo sviluppo non se ne è avuta più traccia, certi che il programma fosse stato cancellato. Evidentemente, lo sviluppo è continuato segretamente nonostante gli accordi del Trattato INF che aveva - a partire dal 1987 - portato all’eliminazione in Europa dei missili balistici e da crociera a raggio intermedio terra-terra.
Altre fonti invece sostengono che il RS-26 Rubez, codice NATO: SS-X-31 Sickle D, era stato sì “congelato”, ma con la guerra in Ucraina era stato prontamente rispolverato e ulteriormente migliorato, fino a rientrare in servizio nel 2024. 
Sviluppato dal missile RS-24 Yars di cui costituisce una versione più compatta, è dotato di testate MIRV o MaRV. Ha una gittata a medio raggio di circa 6.000 Km che lo mantiene in bilico tra le categorie ICBM a lungo raggio e un IRBM, della categoria dei missili balistici a medio raggio banditi dal Trattato INF.

E così siamo giunti allo strike dimostrativo “pre-nucleare”, che ci ha rigettati indietro di oltre 40 anni. 

Ad ogni buon conto, la fine del Trattato INF ha radici lontane, in particolare nella decisione dell’Amministrazione Bush Junior di uscire unilateralmente dal Trattato Anti Ballistic Missile  che limitava il rischieramento dei sistemi ABM, in quanto destabilizzanti rispetto allo stabilizzante principio della parità strategica – e di iniziare progressivamente a schierare in Europa uno scudo antimissile. Gli statunitensi si sono sempre giustificati dicendo che tale “scudo” fosse rivolto al contrasto esclusivamente dei missili iraniani e nordcoreani diretti contro l’Europa. La Russia ne ha sempre percepito un potenziale anti-russo, in quanto i lanciatori VLS Mk-41 del sistema AEGIS ASHORE possono impiegare dal 2024 anche i missili SM-3 Block IIA, che equipaggiano il sito polacco di Redzikowo e che hanno confermate capacità anti-ICBM e capacità di abbatterli nella loro fase cosiddetta intermedia. Da qui, prima lo sviluppo da parte di Mosca del missile cruise 9M729 (SSC-8) a raggio intermedio e poi, appunto, lo sviluppo del missile non meglio identificato come IRBM RUBEZH.
In questo contesto di fine dei regimi di regolazione degli armamenti INF, si sono mossi anche gli Stati Uniti e tutti gli alleati europei ed asiatici.  Nel 2026 risulta già confermato lo schieramento in Germania di una batteria di missili TYPHON dell’US Army, equipaggiata con il missile da crociera a lungo raggio TOMAHAWK e con il missile polivalente SM-6 sup-aria e terra-terra. 
A tutto questo bisogna sommare la rimozione del limite dei 499 km (previsto dal defunto Trattato INF) per il missile balistico Precision Strike Missile dell’US Army e l'iniziativa European Long Strike Approach, lanciata nel luglio di quest’anno da Italia, Francia, Polonia e Germania, per lo sviluppo di un missile cruise terrestre con gittata di oltre 2.000 km.  Per rispondere all’iniziativa europea, MBDA sta mettendo a punto il Land Cruise Missile, un derivato, con diverse migliorie, lanciabile da terra del missile da crociera a lungo raggio SCALP NAVAL.







L'RS-26 Rubezh (russo: РС-26 Рубеж, che significa frontiera o confine), designato dalla NATO come SS-X-31.

E’ un missile balistico russo a raggio intermedio a combustibile solido con una testata nucleare, classificato come missile balistico intercontinentale (ICBM). È dotato di carico utile termonucleare MIRV o MaRV ed è anche destinato a essere in grado di trasportare un veicolo di rientro ipersonico denominato AVANGARD. 
L'RS-26 si basa sul missile RS-24 Yar e costituisce una versione più corta dell'RS-24 con uno stadio in meno. Il processo di sviluppo dell'RS-26 è stato in gran parte paragonabile a quello dell'RSD-10 Pioneer, un derivato abbreviato dell'RT-21 Temp 2S. Si ipotizza che l'implementazione dell'RS-26 abbia un impatto strategico simile a quello dell'RSD-10.
Dopo un fallimento iniziale nel 2011, è stato lanciato per la prima volta con successo dal cosmodromo di Plesetsk il 26 maggio 2012, colpendo il suo obiettivo alla Kura Range a 5.800 km di distanza pochi minuti dopo. Ulteriori test di successo sono stati eseguiti da Kapustin Yar a Sary Shagan nel 2012 e 2013. Nel 2018, tuttavia, è stato riferito che l'approvvigionamento dell'RS-26 da parte del piano di armamento statale fino al 2027 (GPV-27) era stato congelato, con finanziamenti deviati verso l'approvvigionamento continuato del veicolo di planata ipersonica Avangard.




Utilizzo operativo

Secondo l'aeronautica ucraina e l'Ukukinska Pravda, il 21 novembre 2024 la Federazione Russa ha lanciato un numero non specificato di missili convenzionali RS-26 in Ucraina, prendendo di mira infrastrutture critiche nella città ucraina centrale di Dnipro. Al portavoce del governo russo Dmitry Peskov è stato chiesto di confermarlo, e all'epoca ha risposto che "non aveva nulla da dire su questo argomento”. Un funzionario occidentale ha dichiarato che il missile utilizzato nell'attacco in questione non era un ICVM. Più tardi quel giorno, Vladimir Putin confermò che l'attacco non era stato effettivamente eseguito da un ICBM, ma da un nuovo modello di IRBM, l'Oreshnik, utilizzando un carico utile ipersonico non nucleare.
L'RS-26 Rubezh è un missile balistico russo a medio raggio, a propellente solido e mobile che può trasportare una singola testata o più veicoli di rientro guidati in modo indipendente con testate convenzionali o termonucleari. Quattro testate sono comunemente citate, ma alcune fonti suggeriscono che alla fine potrebbero esserne sei.
Lo sviluppo di questo missile è iniziato tra il 2006 e il 2008 presso l'Istituto di Termonautica di Mosca. È essenzialmente una versione ridotta del missile balistico intercontinentale RS-24, messo a punto rimuovendo uno stadio. Il primo test è stato condotto a partire da settembre 2011 e si è concluso con un fallimento poiché il missile è atterrato a otto chilometri dal sito di lancio. Il test di maggio 2012 ha avuto successo. Il missile è stato nuovamente lanciato dallo spazioporto di Plesetsk ed è atterrato al poligono di Kura, che si trova a circa 5.800 km di distanza. La Russia lo classifica quindi come un missile balistico intercontinentale, poiché questa categoria di missili parte da 5.500 km.
Gli esperti, tuttavia, hanno sottolineato il fatto che il missile trasportava solo una testata leggera in questo test e lo vedono come uno sforzo per coprire un'apparente violazione del trattato sull'eliminazione dei missili a raggio intermedio e corto. Il trattato vietava lo sviluppo e la produzione di missili con una portata compresa tra 500 e 5500 chilometri se sparati da terra. I test di ottobre 2012, giugno 2013 e marzo 2015, in cui il missile ha volato lungo la rotta Kapustin Yar-Saryshagan, hanno ulteriormente sostenuto questo sospetto, poiché ha percorso una distanza inferiore a 2000 km. Una visita degli ispettori statunitensi avrebbe dovuto aver luogo, ma questa era stata continuamente rinviata. Nel 2014, il comandante delle Strategic Missile Forces, il colonnello generale Karakayev, ha detto che il peso del nuovo complesso era di 80 tonnellate, rispetto alle 120 tonnellate degli Yar. Ha aggiunto che il missile Rubezh è quindi una risorsa più mobile, più piccola e più facile da mimetizzare e che avrebbe una maggiore probabilità di sopravvivenza. I rapporti ufficiali affermavano che il missile era più preciso dei suoi predecessori e aveva una maggiore capacità di penetrare le difese nemiche.

Nel 2018, i russi hanno annunciato che lo sviluppo del missile, insieme a quello del missile Jars modificato per il lancio dai vagoni ferroviari, era stato scartato dal programma statale di armi a favore del più promettente programma Avangard. 

Tuttavia, la notte tra il 20 e il 21 novembre 2024, la Russia ha lanciato un missile sulla città ucraina di Dnipro; V. Putin lo ha chiamato missile a medio raggio Oreshnik. Non è ancora confermato, ma la convinzione prevalente finora è che si tratti di una modifica del missile RS-26 Rubezh. Il missile che ha colpito la città di Dnipro apparentemente non trasportava testate, ma solo testate fittizie dello stesso peso, poiché non ci sono state esplosioni quando le testate hanno colpito il suolo. Tuttavia, hanno comunque causato danni materiali e lesioni a diverse persone. L'intenzione era chiaramente non quella di colpire un “obiettivo militare legittimo” (la deviazione circolare dichiarata è troppo grande quando si utilizza una testata non nucleare), ma piuttosto di avere un effetto psicologico sulla città in quanto tale. Anche se il Cremlino lo ha negato, la parte statunitense ha confermato di essere stata informata dell'attacco con circa mezz'ora di anticipo attraverso linee predisposte per prevenire un'escalation indesiderata nel campo delle armi nucleari.

Critica politica

Il missile era stato criticato dagli osservatori della difesa occidentale per aver indirettamente violato il defunto Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (Trattato INF), che vietava agli Stati Uniti e alla Russia di possedere missili balistici nucleari e convenzionali lanciati a terra, missili da crociera e lanciamissili con una portata di 500-1.000 chilometri (310-620 mi) (corta di medio raggio) e 1.000-5.500 km (620-3.420 mi) (raggio intermedio). Il missile RS-26 è stato provato con un carico utile leggero o nessun carico, estendendo la sua portata oltre il limite di 5500 km proscritto del trattato; tuttavia, tutti i test successivi erano voli con distanze significativamente più brevi che rientravano nei divieti del trattato. L'RS-26 è stato testato due volte ad una distanza di circa 2000 km. Secondo un articolo di una rivista statunitense, l'RS-26 è esattamente lo stesso concetto e un sostituto diretto del Pioneer RSD-10, noto alla NATO come SS-20 Saber, che era stato vietato ai sensi del trattato INF.
L'RS-26 è progettato per rappresentare una minaccia strategica per le capitali europee e ha la capacità di colpire le forze della NATO nell'Europa occidentale. Secondo un articolo di Jeffrey Lewis intitolato "Il problema con i missili russi", lo scopo di queste armi è quello di distogliere le forze occidentali dal venire in aiuto dei nuovi membri orientali della NATO che si trovano più vicino ai confini della Russia.








Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, QN, Wikipedia, You Tube)

















 

giovedì 21 novembre 2024

Salgareda, 9 settembre 1990, aviosuperficie “G. Carrer” di Campodipietra: durante la sua prima esibizione aerea in Italia, un aereo sovietico Sukhoi 27, all'uscita da un looping a quota troppo bassa, esplose al suolo, causando la morte del pilota e di un addetto alla sicurezza.










https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.







Una lunga attività di volo e qualche polemica con i residenti, spesso “sfiorati” dai velivoli in decollo o in atterraggio, e purtroppo anche colpiti da numerosi incidenti. 
L’aviosuperficie “G. Carrer” di Campodipietra balzò agli onori delle cronache internazionali 24 anni fa, quando, durante la sua prima esibizione aerea in Italia, un cacciabombardiere dell’aviazione sovietica Sukhoi 27 Flanker, pilotato dal comandante Rimantas Stankevicius, all'uscita da una manovra di looping a quota troppo bassa, esplose al suolo, causando la morte del pilota e di un addetto alla sicurezza. 


Quel 9 settembre 1990, alla manifestazione aerea "Ali Acrobatiche", a Campodipietra erano presenti migliaia di spettatori. Fra le varie esibizioni, il programma prevedeva anche passaggi del Sukhoi a bassa quota e a forte velocità, oltre a manovre quali looping e tonneau.


Proveniente da est a bassa quota e a velocità ridottissima, col carrello estratto e i flap totalmente estesi, il Flanker si portò in direzione sud per iniziare un passaggio raso-terra a forte velocità con successivo looping. Giunto a metà pista, il pilota tirò a sé la cloche facendo entrare il velivolo in manovra ascensionale. L'Su-27 non riuscì però a raggiungere la quota ottimale di sicurezza e al momento di dover uscire dalla manovra si trovò troppo basso, impattando rovinosamente al suolo esplodendo nell'impatto. Oltre al pilota, morì investito dall'esplosione un responsabile della sicurezza che si trovava in quel punto per evitare che i curiosi si avvicinassero alla testata della pista.

IL PILOTA

Rimantas Antanas Stankevičius (Marijampolė, 26 luglio 1944 – Salgareda, 9 settembre 1990) è stato un aviatore e astronauta lituano, collaudatore dell'equivalente sovietico dello Space Shuttle, la navetta Buran.
Nel 1966 si diplomò alla Scuola Superiore d'Aviazione di Chernigov. Successivamente servì come pilota sovietico in Germania, Egitto e Turchia.
Nel 1975 Stankevičius divenne un pilota collaudatore, partecipò al test di collaudo del MiG-29 e volò su 57 diversi tipi di aerei accumulando oltre 4000 ore di volo. Nel 1982 gli fu concesso il grado di collaudatore di prima categoria.
Dopo il settembre 1984 completò l'addestramento per volare sulla navetta spaziale Buran. Rimantas completò 14 test sulla navetta gemella del Buran e 6 test di rullaggio con il Buran, coprendo nei voli sia il ruolo di pilota che quello di comandante.
Esattamente un mese prima, il 9 agosto 1990, era arrivato a Salgareda per presentare in volo il Sukhoi 27 Flanker. 
L'obiettivo era quello di visitare il luogo dell'esibizione per prepararla al meglio. La sorte volle che quel mattino Mario Ferrari avesse programmato un volo sul suo North American T-6 Texan (I-TSEI) che egli stesso aveva riportato alle condizioni di volo. Lobas venne invitato a salire sul posto posteriore per una perlustrazione aerea della zona. Durante il volo Ferrari eseguì un tonneau a bassa quota. Durante la fase di volo rovescio il T-6 perse qualche metro e la semiala destra andò a sbattere contro un camino di una casa vicina. L'impatto al suolo provocò la morte dello stesso Ferrari, mentre Lobas venne estratto in gravi condizioni, portato all'ospedale di Treviso e operato. Assistette come spettatore all'esibizione del 9 settembre. Mario Ferrari era stato il primo italiano a riportare in volo un T-6 e faceva parte dell'equipaggio del "Lyra 15" precipitato in Congo.
Rimantas Stankevicius aveva appena partecipato all'Everett Air Show, sempre pilotando un Sukhoi Su-27, quando venne incaricato di sostituire Lobas. Arrivò a Rivolto del Friuli qualche giorno prima dell'esibizione direttamente da Mosca senza scali né rifornimenti in volo. Durante il volo, però, a seguito di un involontario impatto col terreno durante un looping a bassa quota (molto probabilmente dovuto alla scarsa conoscenza della zona circostante, che lo portò a calcolare male la sommità del looping) si schiantò sul terreno, decidendo eroicamente di non eiettarsi - e quindi lasciare l'aereo impattare sulla folla - ma di rimanere a bordo e cercare di causare meno danni possibile, fino al momento dell'impatto.
Prima di decollare scrisse un testo in francese che lo speaker, comandante Massimo Piovesan, tradusse e lesse agli spettatori in italiano:
«Sto per fare un volo nel cielo di Salgareda, dove, un mese fa, è morto il bravo pilota italiano Mario Ferrari. Durante la nostra vita, a volte, capita di dover affrontare tragici avvenimenti e di perdere degli amici, uomini di valore, piloti. E il prezzo di dolore che dobbiamo pagare per questo non compensa i nostri successi nel cielo. Le tragedie del cielo hanno un prezzo troppo caro. Vorrei che non si dimenticasse il prezzo della vita. Gli dedico il mio volo ma i piloti non muoiono, i piloti, solo, se ne vanno volando. (Rimantas Stankevičius).

Stankevicius è sepolto a Kaunas, in Lituania.

Presso la Nuova Aviosuperficie Luciano Narder a Campodipietra di Salgareda, in provincia di Treviso, è stata scoperta una targa commemorativa nel luogo in cui morì trent’anni fa il pilota collaudatore dell’ex Unione Sovietica Rimantas Stankevičius durante un volo dimostrativo, nel corso del salone aereo che si teneva in quei giorni nella città veneta.
Una breve ma solenne cerimonia, con tanto di piccolo concerto e mostra di aeromodellismo, hanno preceduto e hanno fatto da cornice alla scoperta della targa a cui hanno partecipato i rappresentanti delle autorità locali, tra le quali il sindaco di Salgareda, Andrea Favaretto, il proprietario dell’avio-superficie Massimiliano Narder, entrambi grandi sostenitori dell’iniziativa, unitamente all’ideatore e organizzatore del progetto dal 2017, Denis Losev, giovane manager di nazionalità russa residente in Italia da molti anni, pilota e grande appassionato di volo, nonché attivissimo promotore di attività di volo all’Aero Club “Francesco Baracca” di Lugo di Romagna.



Alla cerimonia hanno partecipato oltre trecento persone, di cui molti piloti giunti in volo da tutta Italia con venticinque aeroplani.
Come già evidenziato, Rimantas Stankevičius, è stato uno dei principali piloti collaudatori dell’Istituto di Ricerca Aeronautica di Gromov (LII), che ha fornito un grande contributo allo sviluppo dell’aviazione di quella nazione, in particolare alla preparazione e ai test principalmente dei velivoli Jet MiG-29 e Su-27. Nel 1977 è stato iscritto al primo gruppo di cosmonauti sovietici in preparazione per i voli sulla navetta spaziale Buran, partecipando anche ai suoi test di volo.
Il pilota morì il 9 settembre 1990, nell’incidente accaduto al suo velivolo, un jet da caccia Su-27 di fabbricazione sovietica, durante una prova dimostrativa a bassa quota sull’Aviosuperficie di Salgareda. Per evitare che il velivolo cadesse fra il pubblico, preferì sacrificare la sua vita e pilotare l’aereo fino alla fine rinunciando a lanciarsi col seggiolino eiettabile.
La sua tragica morte era stata preceduta da un altro incidente, in cui rimase ferito gravemente il pilota sovietico Leonid Lobas, divenuto in seguito uno dei leader del Gromov Flight Research Institute. Era previsto che Lobas partecipasse allo spettacolo aereo di Salgareda, ma a causa di un incidente accaduto qualche tempo prima col pilota italiano Mario Ferrari a bordo di un velivolo leggero d’addestramento statunitense, in cui l’italiano perse la vita, Stankevičius prima della sua ultima esibizione acrobatica, per tragica fatalità, gli dedicò il suo volo scrivendo un breve messaggio in cui osservava che: 

“Le tragedie nel cielo sono troppo costose, e il dolore delle perdite non è compensato dai successi. Vorrei che il prezzo della vita non fosse dimenticato. Ma i piloti non muoiono, i piloti partono in volo”.

Da ricordare che Rimantas Stankevičius era anche il miglior amico di Igor Volk, un altro famoso astronauta ed eroe dell’ex Unione Sovietica, venuto a mancare per cause naturali nel 2017, che visitò nel 2014 l’Aero Club “Francesco Baracca” di Lugo e che nell’occasione volò in compagnia di Denis Losev a bordo del Cessna 172 I-LURR del sodalizio lughese.
Oggi Rimantas Stankevičius è sepolto nella sua nativa Lituania. Nella città di Zhukovsky, vicino a Mosca, dove si trova l’istituto LII, è stata scoperta un’altra targa commemorativa in suo onore e una via della capitale russa è stata intitolata a lui.
Il gruppo organizzatore dell’iniziativa per perpetuare la memoria in Italia dell’eroico pilota dell’ex Unione Sovietica, capeggiato da Denis Losev, era composto da piloti, collaudatori, connazionali della Federazione russa e appassionati di aviazione. Questo progetto, apprezzato e sostenuto dall’amministrazione comunale di Salgareda, è stato realizzato grazie ad alcune iniziative per la raccolta di fondi, soprattutto con l’organizzazione di un concerto di beneficenza e con le donazioni volontarie di amici e piloti, per la realizzazione della targa, che è stata fabbricata espressamente a Mosca e trasportata in Italia da un velivolo della Compagnia di bandiera russa Aeroflot.

Il Sukhoi Su-27 (in russo Сухой Су-27, Suchoj Su-27; nome in codice NATO Flanker) è un caccia intercettore supersonico di 4ª generazione, di fabbricazione sovietica prima e russa poi, sviluppato dall'ufficio tecnico Sukhoi a cavallo tra gli anni '70 ed '80 ed entrato in servizio presso le forze aeree sovietiche nel 1984.

Progettato per intercettare ed ingaggiare velivoli avversari anche in combattimento manovrato, questo velivolo è il capostipite di una nutrita famiglia di caccia multiruolo e cacciabombardieri pesanti che hanno riscosso un ottimo successo commerciale nelle regioni asiatica, africana e sudamericana e viene tuttora (2023) impiegato dalle Forze aerospaziali russe (VKS) in missioni di pattugliamento dello spazio aereo della Federazione.
Da considerarsi quale risposta sovietica allo statunitense F-15 Eagle, il Su-27 ha ricevuto il battesimo del fuoco nel corso della Prima Guerra Cecena.
Costantemente aggiornato nel corso della sua vita operativa, ha ricevuto numerose migliorie ed aggiornamenti che sono culminati nella versione Su-27SM3, entrata in servizio nelle VKS nel 2011, equipaggiata con radar AESA e propulsori del Su-35S, velivolo di generazione 4++ basato sul Su-27 stesso.
L'eccellente profilo aerodinamico del Su-27 ha ispirato numerosi progetti del bureau Sukhoi quali il caccia multiruolo Su-30 o il cacciabombardiere pesante Su-34.


Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, TribunaTreviso, EcodellaPista, Wikipedia, You Tube)